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Economia - decisioni di produzione, Study notes of Economics

Massimizzazione del profitto di un’azienda, convessità curve grafici, benefici della produzione

Typology: Study notes

2023/2024

Uploaded on 04/13/2024

sofia.29
sofia.29 🇨🇭

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Download Economia - decisioni di produzione and more Study notes Economics in PDF only on Docsity! Le decisioni di produzione Obiettivi e benefici economici della produzione: La produzione è diretta al raggiungimento di obiettivi, come per esempio: benessere immediato, guadagno finanziario, capacita produttiva futura, o conservazione delle risorse. Benefici interni della produzione: Gli attori economici possono essere motivati da benefici estrinseci o intrinseci (in alcuni casi anche entrambi). Questi benefici (dal punto di vista del singolo attore economico), vanno a vantaggio di colui che svolge l’attività produttiva. - Benefici estrinseci: es. riverniciare un tavolo perché si è pagati per farlo, cucinare un piatto per placare la fame,.. - Benefici intrinseci: es. riverniciare un tavolo perché si ama dipingere, cucinare un piatto perché ci si ritiene un bravo cuoco,.. Benefici esterni: Analizzando la società nel suo complesso, gli obiettivi degli individui non sempre sono coerenti con il benessere individuale e sociale. Il capitale sociale assicura che le attività produttive siano orientate verso l’obiettivo del benessere. Dobbiamo tener conto quindi anche di benefici esterni, che riguardano persone o entità (come l’ambiente) che non sono tra gli attori economici che prendono le decisioni. Per ricavare una buona descrizione del processo di produzione dobbiamo considerare anche i costi- opportunità, i costi e benefici esterni e le motivazioni intrinseche. Per ottenere la massima efficienza sociale occorre avvalersi di processi che mirano a massimizzare i benefici netti, dati da i benefici totali (benefici esterni + interni) – i costi totali (esterni + interni) —> produzione socialmente vantaggiosa. Analisi costi-benefici: bilanciamento a lungo andare dei benefici e costi sociali, ambientali,.. per un investimento pubblico. Procedura a cui ricorrono spesso le pubbliche amministrazioni. Spesso è più indicato considerarla come un quadro di analisi per analizzare opportunità e obiettivi a cui si rinuncia. Il profitto economico è il principale obiettivo delle imprese, si ottiene facendo ricavo – costi economici. Il profitto economico non include i costi e i benefici esterni all’impresa (limite del modello marginalista). L’efficienza sociale nelle decisioni di produzione richiede che tutti gli attori economici, cerchino di produrre il massimo valore complessivo di un prodotto al minimo costo sociale possibile. Benefici e costi marginali a confronto: Secondo alcune ipotesi il beneficio è massimo quando il beneficio marginale è uguale al costo marginale. Il pensiero marginalista impone che si confrontino il costo dell’ultima unità di prodotto (costo marginale) con i benefici che questa apporta (beneficio marginale). Massimizzazione del profitto: La curva di costo totale ha 3 fasi: la prima dove la curva aumenta meno che proporzionalmente, la seconda dove è lineare e la terza dove aumenta piu che proporzionalmente. Queste tre fasi sono dovute dall’andamento dei rendimenti: nella prima fase crescenti, nella seconda unitari e nella terza decrescenti. Ipotizzando che il prezzo di un prodotto di un’impresa sia costante (es. 20) —> possiamo ricavarne il ricavo marginale (maggior ricavo generato da vendita dell‘ultima unità di prodotto). Per ottenere il massimo profitto economico totale devo cercare di massimizzare la differenza tra ricavo totale e costo totale. Il costo totale = costo fisso + costo variabile Ricavi totali= prezzo x quantità Profitto= ricavi totali – costi totali Quando la mia curva di ricavo totale rimane sotto alla curva di costo totale —> perdita. Quando la mia curva di ricavo totale sta sopra alla curva di costo totale —> profitto. Il costo marginale aumenta fino a quando mi conviene; fino a quando il costo di ciò che incasso non è uguale a ciò che spendo per produrla. Per esempio quando il ricavo di una pizza mi permetterà di coprire i costi di produzione di una pizza. Dove la distanza tra le 2 curve sarà maggiore, sarà il punto in cui avrò più profitto. Nel lungo periodo a differenza del breve periodo, i costi fissi possono cambiare. La pendenza delle curve di ricavo totale e di costo totale riflettono rispettivamente ricavo e costo marginali. Il profitto massimo secondo alcune ipotesi —> C‘=R‘ Il profitto massimo per l‘impresa Price Taker (che opera nella concorrenza perfetta) —> C‘=P. Profitto= ricavi – costi Ricavi= numero totale di prodotto venduti x rispettivi prezzi Massimo profitto —> costo marginale uguale a prezzo di vendita del prodotto Ci sono imprese efficienti —> costi medi di produzione più bassi e quindi profitti più elevati Altre imprese sono meno efficienti —> costi medi più alti L’efficienza di un’impresa può essere data da: - Migliore organizzazione interna - Impresa ubicata in un luogo vicino al mercato —> costi minori di trasporto - Macchinari migliori - Materie prime a bassi costi Impresa che ha costo medi minimo uguale al prezzo di vendita = impresa marginale Questo tipo di impresa realizza solo il profitto normale. Le aziende che sono destinate a non sopravvivere, sono quelle che hanno un costo medio minimo più alto del prezzo di vendita e quindi producono in perdita. Le imprese invece che realizzano profitti superiori al profitto normale, realizzano quindi degli extraprofitti. Massimizzazione del profitto al variare del prezzo del prodotto: Un aumento del prezzo spinge un’impresa che massimizza il suo profitto a offrire una maggiore quantità del prodotto. Questo spiega anche il perché le curve di offerta hanno pendenza positiva. La convessità: Se accettiamo l’ipotesi di convessità, la curva che rappresenta l’andamento del profitto di un produttore ha un solo picco. Grazie alla convessità, il beneficio netto puo essere massimizzato tramite variazioni incrementali di produzione, lungo un’andamento continuo. Ci possono essere anche situazioni di non convessità, dove il pensiero marginalità non è una guida adeguata alla soluzione dei problemi di massimizzazione del beneficio netto.
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