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Contabilità analitica. teoria e esercizi, Appunti di Programmazione Avanzata

contabilità analitica

Tipologia: Appunti

2015/2016

Caricato il 31/01/2016

lasvegas88es
lasvegas88es 🇮🇹

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Scarica Contabilità analitica. teoria e esercizi e più Appunti in PDF di Programmazione Avanzata solo su Docsity! PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO 21-23 OTTOBRE 2013 CONTABILITÀ ANALITICA Il punto di partenza su cui ragionare è che la contabilità analitica di fatto produce informazioni per supportare il processo decisionale: governare un'azienda significa prendere decisioni, le decisioni possono essere prese in due modi, e qualora opteremo con metodo razionale e anticipatorio il processo decisionale diventa strutturato e abbiamo bisognoso di informazioni. Se abbiamo bisogno di informazioni, possono arrivare da tre ambiti: informazioni che vengono dalla contabilità direzionale e possono essere informazioni qualitative o informazioni residuali. Informazioni che vengono dalla contabilità direzionale sono di tipo contabile a carattere quantitativo. La contabilità direzionale è un sotto sistema informativo, del sistema informativo aziendale, che raccoglie elabora e presenta informazioni sulla situazione economica- patrimoniale-finanziaria della nostra azienda, tali informazioni potranno riguardare fatti di gestione già accaduti (contabilità generale e contabilità analitica), fatti di gestione che ancora devono accadere (budget sistema degli standard e modelli di simulazione economico-finanziaria), fare il confronto fra quanto ci siamo prefissati di realizzare e risultati effettivamente ottenuti, cioè analisi degli scostamenti. Ne abbiamo già parlato a proposito del modello di Brunetti, il sistema di controllo direzionale si struttura in tre grossi ambiti: struttura organizzativa, struttura tecnico contabile e processo. La contabilità direzionale offre al processo decisionale informazioni a carattere quantitativo e di tipo contabile. Infine per governare un'azienda abbiamo bisogno di informazioni che vengono dall'esterno che ci consentono di supportare il processo decisionale al meglio. Il passaggio da fare è quello di focalizzare la nostra attenzione su uno dei sotto sistemi della contabilità direzionale: contabilità analitica - contabilità dei costi. Contabilità analitica: un sottosistema informativo grazie al quale vengono rilevati in modo sistematico i dati elementari di costo e di ricavo. Tali dati elementari vengono successivamente organizzati in relazione a prescelti oggetti di calcolo. Punto 1. Partiamo dal capire da cos è un oggetto di calcolo, si intende una qualsiasi entità all'interno dell'azienda di cui mi interessa ottenere un informazione di costo e o nel caso un risultato economico parziale. Siamo in un'azienda manifatturiera l'oggetto di calcolo è il nostro prodotto, quanto mi costa produrlo? Mi permette di determinare costo e prezzo di un prodotto, costo di operatività di un'area geografica, un processo all'interno dell'azienda o un pezzo di processo. Il concetto di oggetto di calcolo, cambia di volta in volta in funzione del concetto che vogliamo misurare cambieranno tutti i criteri di misurazione dei costi. Punto 2. Partire dalla contabilità generale e dalle informazioni di costi e di ricavo che vengono da essa. Partiamo dai ricavi e dai costi globali e identifichiamo al Punto3 i ricavi specifici dell'oggetto di calcolo e Punto 4 identifichiamo i costi specifici dell'oggetto di calcolo. I ricavi e i costi arrivano dalla contabilità generale, devono essere fatti bene, punto3 calcolare i ricavi attribuiti al mio oggetto di calcolo moltiplicando p x q, poi identificare punto 4 i costi attribuiti all'oggetto di calcolo non è semplice, perché associare il costo delle materie prime è relativamente semplice, basta identificare standard fisico e i costi indiretti. Punto 5 posso determinare il risultato economico parziale. Questo è ciò che fa la contabilità analitica. I vantaggi dello sviluppare un sistema di contabilità analitica: consente di ottenere tutti i vantaggi di controllo di gestione! "Quali sono le differenze tra contabilità analitica e generale?" Mai dire che le differenze sono 4 o 5 o 7, non seguire la sequenza, dire prima le cose importanti, lo scopo della contabilità generale secondo art. 2423 bis c.c. clausola generale procedere ad una rappresentazione chiara veritiera e corretta della situazione economico finanziaria della società ma la contabilità generale attraverso sl bilancio d'esercizio ha uno scopo di informazione verso esterno, non serve a quelli che devono prendere la decisione ma raccontare la storia dell'azienda, mentre contabilità analitica il suo scopo è a supporto allo svolgimento dell'attività di direzione, produrre informazioni utili a supportare il processo decisionale del management all'interno dell'azienda, si rivolge all'interno dell'azienda verso coloro che sono chiamati a governare. Aggreghiamo scopo e destinatari e li mettiamo insieme. Il momento di rilevazione in contabilità generale nasce il momento della rilevazione quando nel ciclo passivo la registrazione della fattura e del ciclo attivo la dimensione dei ricavi con emissione fattura quindi ha come momento di rilevazione la registrazione della fattura invece contabilità analitica nasce la necessità di effettuare rilevazione quando le materie prime vengono consumate, immesse nel processo di produzione. Perimetro gestionale di riferimento ovvero l'ampiezza, nella contabilità generale riguarda per definizione tutte le aree gestionali dell'azienda quali gestione caratteristica che può essere corrente o non corrente (gestione straordinaria, genera minusvalenze, plusvalenze, ecc.), gestione accessoria o patrimoniale riguarda tutte le attività non rientranti nell'ambito istituzionale dell'azienda (affitto capannone non utilizzato), gestione finanziaria e gestione tributaria. La contabilità analitica elettivamente si focalizza soltanto sulla gestione caratteristica corrente, perché valuto la misurazione delle performance legate al processo decisionale ed ultimamente si considera anche ambito finanziario. Concetto di classificazione dei costi per natura e per destinazione. La contabilità generale classifica i costi per natura mentre quella analitica per destinazione. La contabilità generale, costo rilevato per natura prendiamo in considerazione la natura del fattore produttivo mentre la contabilità analitica parte da un costo classificato per natura e procede a una classificazione del costo per destinazione. Dove viene consumato il fattore produttivo, classificare per destinazione con la contabilità analitica va ad evidenziare ambito aziendale specifico in cui quel fattore produttivo viene consumato. Progettare un sistema di contabilità analitica significa rispondere in maniera coerente e sistematica a 6 domande? slide 8. Il nodo centrale è quello rappresentato metodologie di rivelazione dei costi. Tutte le domande dovrebbero trovare risposta sulla base dell'approccio. Esercizi: pag.145, 149 manca una tabella dell'attribuzione dei costi, 162 , 167, 173, 187, società aramis pag 365 è un esercizio da fare BENE per la prova!m ESERCIZIO Supponiamo di produrre Maglioni di lana: prezzo unitario 20 $ Il costo variabile unitario: 7 $ Costi fissi totali: 250.000 $ 2012 2013 2014 Quantità prodotte 25000 25000 25000 Quantità vendute 25000 20000 30000 Rim.Finali 5000 0 Costo del prodotto unitario nel caso del direct costing = 7$ Costo del prodotto unitario nel caso del full costing = 7 + (250.000/25000) = 17$ Conto economico 2012 2013 2014 Direc Costing Ricavi (fatturato) 500.000 400.000 600.000 - Rim. Iniziali 0 0 -35.000 - Costi Var. -175.000 -175.000 -175.000 + Rim. Finali 0 + 35.000 0 MDC 325000 260.000 390.000 - CF -250.000 -250.000 -250.000 R.E. 75000 10000 140.000 Full Costing Ricavi 500.000 400.000 600.000 - Rim. Iniziali 0 0 -85.000 - Costo Pieno -425.000 (17xQ) -425.000 -425.000 + Rim. Fin 0 +85000 0 R.E. 75000 60.000 90.000 Valorizzando le rimanenze a full costing ho trasferito all'esercizio 2014 non solo i costi diretti ma anche i costi indiretti, perciò se le cose vanno male e faccio magazzino, il full costing mi permette di ottenere un risultato esercizio maggiore rispetto al full costing perché mandò al futuro i costi che andrebbero a impattare dell'esercizio. Il full costing riduce la quota di costi che vanno ad impattare sul reddito dell'esercizio in corso, quando consumo queste rimanenze consumo i costi che non avevo imputato i costi che avevo imputato. • COSTO PIENO INDUSTRIALE è una configurazione intermedia full costing ed è dato dalla somma dei costi diretti + i costi indiretti industriali. • COSTO PIENO COMMERCIALE è dato dalla somma del costo pieno industriale + i coti indiretti commerciali. • COSTO PIENO AZIENDALE andiamo a considerare tutti i costi indiretti. E' meglio Direc Costing o Full Costing? Dipende, la scelta viene ad essere operata su una base di molteciplità di parametri: Costo dell'informazione: quanto ci costa produrre un informazione Direc Costing piuttosto che un informazione full costing? Il costo dell'informazione cui qua si fa riferimento ma è il costo di progettazione e mantenimento di un sistema contabile a full o direct costing. Full costing più caro. Oggettività e completezza dell'informazione di costo: il direct costing produce informazione massimamente oggettiva ma incompleta, di fatto non esprimo alcuna valutazione mi limito ad applicare lo standard fisico, pero è incompleta, il full costing è un informazione assolutamente soggettiva, dipende dai criteri di progettazione della contabilità analitica, però completa. Struttura dei costi aziendali: siamo in un'azienda in cui i costi indiretti rappresentano il 40% dei costi totali in un contesto di questo genere è meglio full costing, perciò la scelta condiziona la struttura dei costi aziendali ,se i miei costi indiretti rappresentano 40% dei costi aziendali o il 20% inevitabilmente devo optare per una informazione di costo completa. Complessità strutturale: è sinonimo di struttura di costi, la struttura dei costi dipende dalla complessità strutturale, complessità strutturale alta avrò tanti costi indiretti quindi full costing. Chiarezza dell'informazione: informazione più chiara è direct costing, full costing è complessa e poco chiara, non immediatamente trasferibile. Questi criteri sono i criteri di base poi ci sono una serie di situazione da ricordare: Fase ciclo di vita del prodotto: sono in presenza d un prodotto ormai maturo che presente sul mercato da 15 anni, entrato nella fase di discendenza del suo ciclo di vita, uso un direct costing perché mi sono portato avanti con gli ammortamenti, non ho bisogno di fare pubblicità, viceversa un prodotto appena lanciato devi ammortizzare tanto, tanti costi indiretti necessità un approccio full costing. Ma se sono in una situazione di forte desaturazione della capacità produttiva? In questo caso meglio direct costing perché qualsiasi margine di contribuzione positivo generato dalla vendita di un prodotto mi permetterà dei costi fissi che non saranno tutti eliminabili. Processo decisionale: di tipo strategico, se devo decidere se lanciare o meno un prodotto, inevitabilmente devono considerare tutti i costi, se processo operativo per raggiungere break even approccio è direct costing. Ci possono essere delle situazioni in cui la scelta viene imposta da un provvedimento normativo: la contabilità analitica non è tendenzialmente obbligatoria, e il tipo di configurazione di costo quali società partecipata da enti pubblici, sanitarie, son obbligato ad una contabilità analitica co un approccio full costing per centri di costo. LA CONTABILITÀ ANALITICA POTRA FUNZIONARE PER QUANTO RIGUARDA LE SPECIE DI DATI COSTO, CON VALORI A PREVENTIVO O CON VALORI A CONSUNTIVO. SE FUNZIONA CON VALORI A PREVENTIVO ABBIAMO UN BUDGET. (SUL LIBRO NO) FULL COSTING SU BASE MULTIPLA Adottiamo una metodologia di calcolo più sofisticata. Il carattere è comune a tutte le metodologie di calcolo del full costing a base multipla. Sostanzialmente accade che il full costing su base multipla non usa più un unico driver di ripartizione per la totalità dei costi indiretti ma utilizza una molteplicità di basi di imputazione ciascuna delle quali riferita ad uno specifico aggregato intermedio di costi. Per aggregato intermedio di costi si intende un sottoinsieme della totalità dei costi indiretti caratterizzato da un elemento fondamentale cioè essere omogeneo. La letteratura ci aiuta in quanto ci dice quali possono essere aggregati intermedi di costo, in generale la complessità delle metodologie di calcolo aumenta andando dall'alto verso il basso partendo dai fattori produttivi, centri di costo, aree funzioni aziendali infine le attività a cui fa riferimento approccio activity based costing. (definizione e porre evidenza a quale sia aggregato intermedio, i vantaggi e gli svantaggi della metodologia, sopratutto se negli svantaggi evidenziamo cosa fa o cosa non fa quel metodo relativamente alle finalità del controllo di gestione) • FULL COSTING CON ORIENTAMENTO AI FATTORI PRODUTTIVI E' una metodologia di calcolo di tipo full costing a base multipla, che identifica come aggregato intermedio di costo la singola tipologia di fattore produttivo. La singola tipologia di fattore produttivo sono le diverse tipologia di fattore produttivo che posso trovare all'interno di un conto economico, ad esempio ammortamenti che per tutti gli ammortamenti utilizzerò lo stesso coefficiente, i salari e stipendi, le spese di manutenzione, gli affitti, stiamo utilizzando tutti i mastri della contabilità generale come possibili aggregati intermedi di costo. E' una metodologia di calcolo i cui tempi di progettazione non sono così lunghi e relativamente semplice da porre in essere. Il limite di questo approccio consiste che se ho tanti fattori produttivi risulterebbe lungo ed elaborato da gestire, esempio in un'azienda sanitaria il numero è elevatissimo, inoltre ad esempio salari e stipendi il coefficiente di imputazione opportuno sono le ore manodopera ma però non è detto che questo sia un aggregato omogeneo quando considero la singola tipologia di fattore produttivo questo è un mastro che è trasversale rispetto al mio processo di produzione, all'interno ho i salari reparto A, B, stupendi supervisori, stipendi della manodopera indiretta, stipendi amministrazione, ufficio marketing, stiamo parlando di costi caratterizzati comunque da una notevole disomogeneità pur essendo la stessa tipologia di fattore produttivo. Ultima considerazione è che attraverso questo approccio riesco a perseguire le finalità proprie del controllo di gestione? riesco a valutare le performance? Non riesco a valutare le performance dei centri di responsabilità, rec. Full costing con orientamento ai fattori produttivi. ESERCIZIO - Valentino (fare esercizio PNovanta pag.162) Aggregati intermedi di costo: • Ammortamenti, base di ripartizione ore macchina • Manutenzione, base di ripartizione numero degli interventi realizzati. pantalone 28, tailleur 12 • Altri costi industriali, base di ripartizione ore manodopera Calcolare il costo pieno industriale. Ammortamenti, il coefficiente di ripartizione = 310.000 / 10500(ore macchina) = 29,52 Moltiplico per le ore macchina: 29,52 x 8000 = 236190 quota di costi a carico del pantalone 29,52 x 2500 = 73810 quota di costi a carico del tailleur Manutenzione, il coefficiente di ripartizione = 57.000/ 40(interventi di manutenzione) = 1425 Moltiplico numero interventi di manutenzione: 1425 x 28 = 39900 quota di costi a carico pantalone Moltiplico numero interventi di manutenzione: 1425 x 12 = 17100 quota di costi a carico teilleur Altri costi industriali, il coefficiente di ripartizione = 87.000/ 26000 (ore manodopera) = 3,346 Moltiplico numeri ore manodopera: 3,346 x 13000 = 43500 quota di costi a carico pantalone Moltiplico numeri ore manodopera: 3,346 x 13000 = 43500 quota di costi a carico pantalone Sommare delle quota di costo indiretti a carico dei due prodotti, determinazione del costo indiretto unitario, somma costi diretti, per ottenere costo pieno unitario. CONTO ECONOMICO P T Costi diretti MP 13,75 11,75 MOD 31,62 33,25 Costi indiretti Ammortamento 236190 73810 Manutenzione 39900 17100 Altri Costi ind. 43500 43500 Totale costi indiretti 319590 134410 Costo indiretti unitario (dividendo per le q) 39,95 16,80 Costo pieno industriale unitario (sommo i costi diretti unitari al costo indiretto unitario) 85,32 61,80 R.E. (prezzo - costo pieno ind. unitario) 6,68 22,20 • FULL COSTING CON ORIENTAMENTO FUNZIONALE E' una metodologia full costing a base multipla che identifica come aggregato intermedio di costo la singola funzione aziendale, avremo produzione, commerciale, sistemi informativi, ogni singola funzione aziendale diventa un aggregato di costo, avremo tante base di imputazione pari alle funzioni aziendali. • Produzione, base imputazione produzione • Amministrazione, base imputazione amministrazione • .... Vantaggi, rispetto ai fattori produttivi è meno macchinoso, più veloce da realizzare, il numero dei aggregati intermedi di costo è tutto sommato ridotto, le funzioni all'interno dell'azienda sono massimo 10, il limite di questo approccio è sostanzialmente riconducibile a quanto abbiamo già analizzato per il full costing su base unica, abbiamo aggregati troppo ampi, caratterizzati da una sostanziale disomogeneità, ad esempio all'interno della produzione possono esserci tanti processi labour intensive e tanti processi capital intensive, perciò cosa uso ore manodopera o ore macchina? Amministrazione fa il ciclo passivo, ciclo attivo e paghe e stipendi, usa una unica base di ripartizione mi pone in difficoltà, ha risorse indirette che vengono consumate diversamente. Riesco a fare controllo economico, però quello esecutivo riesco a valutare perfomance della produzione, però all'interno possono esserci tanti centri di responsabilità, quindi si fa fatica a realizzare tutti i vantaggi tipici di un sistema di controllo di gestione. Full costing con orientamento funzione. ESERCIZIO - Valentino Calcolare costo pieno aziendale unitario. • Produzione, base imputazione ore macchina • Amministrazione, base imputazione numero fattore di vendita emesse a vantaggio dei due prodotti (per i pantalone sono 40, tailleur sono 80, totale 120) • Commerciale, base imputazione il fatturato dei due prodotti (pantaloni 8.000 x 92, tailleur 8000x84) Produzione, coefficiente di ripartizione = 454000(ammortamenti+manutenzione+altri costi industriali)/ 10500(ore macchina) = 43,24 Moltiplico ore macchina pantalone= 345920 Moltiplico ore macchina tailleur = 108100 Amministrazione, coefficiente di ripartizione = 41000/ 120 (numero fatture) = 341,67 Moltiplico numero fatture pantalone = 40 x 341,67 = 13666,66 Moltiplico numero fatture tailleur = 80 x 341,67 = 27333,33 Commerciale, coefficiente di ripartizione = 169000/ 1.408.000 (fatturato totale) = 0,12 Moltiplico fatturato pantalone = 736.000 x 0,12 = 88320 Moltiplico fatturato tailleur = 672.000 x 0,12 = 80640 Sommare delle quota di costo indiretti a carico dei due prodotti, determinazione del costo indiretto unitario, somma costi diretti, per ottenere costo pieno unitario. CONTO ECONOMICO P T Costi diretti MOD 31,62 33,25 MI 13,75 11,75 Costi indiretti Produzione 345920 108100 Amministrazione 13666,66 27333,33 Commerciale 88320 80640 Totale Costi indiretti 447906,66 216073,33 Costo indiretto unitario 55,99 28 Costo pieno aziendale unitario 101,36 73 R.E. -9,36 11
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