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LA LETTERATURA DELLA VECCHIA RUSSIA D. Mirskij, Storia della letteratura russa, Milano, Garzanti, 1998, pp. 5-40. , Sintesi del corso di Letteratura Russa

Riassunto del testo citato.

Tipologia: Sintesi del corso

2013/2014

Caricato il 12/01/2014

heysil94
heysil94 🇮🇹

2.8

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Scarica LA LETTERATURA DELLA VECCHIA RUSSIA D. Mirskij, Storia della letteratura russa, Milano, Garzanti, 1998, pp. 5-40. e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura Russa solo su Docsity! LA “GRANDE OCCIDENTALIZZAZIONE” E LA LETTERATURA. All’epoca di Pietro il Grande (1672-1725) risalgono i presupposti tecnico- ambientali per la formazione di un sistema letterario moderno di ispirazione occidentale. L’età moderna ha ritratto l’infanzia,l’adolescenza e la prima giovinezza di Pietro in episodi iconici :il riformatore delle Russia si formò sotto gli stimoli di una paideia eterodossa opposta all’educazione cortigiano-monasteriale che la trad. moscovita assegnava ai giovani principi. Questo pragmatismo scientifico- militare rimarrà alla basa di tutta l’opera di Pietro il Grande e graverà sulla letteratura dei primi decenni del XVIII secolo. Nel 1700 incominciò la grande Guerra del Nord; con nuove armi, nuove insegne e nuovi ufficiali, le giovani generazioni si trovarono a combattere per il gusudàrstvo ,nel senso moderno si “stato”. Le ostilità si conclusero formalmente con la pace di Nystad nel 1721. Successivamente i soldati di Pietro furono mandati a combattere per due anni contro la Persia; due anni dopo l’imperatore morì. Furono molte le iniziative di politica interna attuate da Pietro a consacrarne la maggior fama di sovrano rivoluzionario: Se la Russia antica era vista come un grande monastero, la Russia petrina si avvicinava ad un modello di caserma. La politica ecclesiastica di Pietro si ispirava al concetto di un unico comando supremo: il patriarcato fu soppresso e sostituito nel 1721 con “Santo Sinodo”, un ministero per la religione. Fu pubblicato uno speciale statuto ecclesiastico (Regolamento Religioso) per mettere in ordine una chiesa in crisi. Lo sconvolgimento della Chiesa provocò un trauma per la cultura e per le attività scrittorie che fino a quel momento appartenevano all’elite ecclesiastica. Lo Stato di Pietro aveva bisogno di gente che sapesse capire e imitare quanto, in materia di matematica,scienza delle costruzioni,strategia o trasporti,si scriveva nei paesi più avanzati dell’Occidente. I nuovi libri dovevano essere scritti per una società nuova, guidata dai funzionari dell’Imperatore. Era pratico e naturale che ci si esprimesse con nuovi vocaboli e senza fronzoli sintattici. La nuova civiltà letteraria non prese forma nell’età Petrina: le nuove tendenze scrittorie non si estesero molto al di là della pratica tecnica e amministrativa. Nel 1703 la capitale venne spostata a San Pietroburgo à simbolo di un nuovo conflitto interno tra vecchio e nuovo (tra letterature d’elite e letteratura per il gran pubblico). à Era la capitale della gente dello Zar! Nel conflitto tra “Pietroburghesi” e “Moscoviti” (in attesa di tempi migliori), la letteratura non era un genere di prima necessità. LA RUSSIA DI ANNA E DI ELISABETTA. Al regno di Pietro seguì un lungo periodo segnato da incertezza politica e alta conflittualità sociale. Congiure di palazzo Conflitto tra nobiltà di sangue e nobiltà di servizio Ingerenza di stranieri Immiserimento delle masse contadine. Ci furono invece significativi successi di carattere sia militare, sia diplomatico. La Russia si legò all’Austria asburgica contro il sistema di alleanza che comprendeva Polonia, Svezia e Turchia. Il trono di Pietro passò alla sua seconda moglie Uterina. Il potere imperiale si concentrò nelle mani del Consiglio Segreto Supremo,sotto il controllo della nobiltà di sangue, la quale creò un forte movimento di opposizione contro i sostenitori di Pietro. Due tendenze principali: Riaffermare i principi petrini con il sostegno delle alte gerarchie ecclesiastiche Attribuire agli aristocratici un nuovo ruolo dirigente attraverso un sistema oligarchico. Con l’ascesa al trono di Pietro secondo lo scontro si fece inevitabile. A lui succedette Anna Iovanovna, che accettò inizialmente le condizioni impostegli dal Consiglio Segreto, per poi riaffermare i principi dell’Assolutismo; formò un proprio Gabinetto che governò il paese accanto alla Cancelleria Segreta. Durante il suo regno: Si acutizzò la questione contadina Si radicò il favoritismo Il partito tedesco rafforzò la propria influenza. Dopo la sua morte il “partito Russo” costruì un movimento di opposizione che favorì l’ascesa al trono di Elisabetta. Si inaugurò un periodo di relativa calma: Il partito tedesco fu sconfitto Impulsi decisivi allo sviluppo della cultura Impulso al commercio e alla produzione industriale La Commissione emanò un nuovo codice Consolidò la posizione internazionale della Russia. LA CULTURA E L’ISTRUZIONE NELLA RUSSIA DI ANNA ED ELISABETTA. Il regno di Anna fu ricco di aperture culturali che si realizzeranno poi compiutamente con Elisabetta. Anna, incolta e volgare, mostrò tuttavia interesse per la musica e il teatro. La partecipazione degli stranieri fu un tratto dminante anche nella cultura, ma la fondazione dell’Accademia delle scienze e della scuola dei Cadetti della fanteria, favorirono l’affermazione di una moderna letteratura nazionale e di una schiera di intellettuali di estrazione nobiliare. Il regno di Elisabetta fu contrassegnato da una sensibile crescita culturale: affermazione del Classicismo, orientamento verso le culture occidentali anche nella moda e nel costume. Riaffermazione di sinceri sentimenti patriottici Aperto sostegno alla chiesa Ortodossa Fondazione dell’Università di Mosca e di due ginnasi annessi (tipografia). Fondazione dell’Accademia delle Belle Arti. Diffusione di troupes di teatranti e musicisti stranieri a corte (commedia dell’arte, Corbeille, Racine,Moliere) Nell’ambito del teatro musicale si diffusero l’opera seria, l’opera buffa e l’opera comique francese, che facilitarono la nascita dell’opera nazionale russa. Fu aperta a Pietroburgo la prima scuola di ballo ideali si rifanno gli scritti giovanili “Giasone” , “Tito”, “elegia sulla morte di Pietro il Grande”. In Europa occidentale venne a contatto con la tendenze più vive del coevo pensiero europeo. Gli anni trascorsi all’estero rappresentarono il periodo cruciale nell’opera da lui intrapresa di riformare la lingua letteraria e le forme poetiche (traduzione in versi del romanzo “Voyage à l’isle d’Amour” ) : le sue liriche risultano interessanti per le soluzioni linguistiche e stilistiche adottate e per il loro orientamento verso la “semplice parola russa”. Egli divenne capofila di un nuovo indirizzo poetico che si ricollegava al classicismo europeo: con l’ode celebrativa “Per la presa di Danzica” , tentò di definire gli ideali estetici e ideologici del classicismo. Nel “Nuovo e breve metodo per la composizione dei versi russi” riassume la concezione classicista dello sviluppo della poesia, sostenendo il primato dei moderni. Altre opere: La tragedia “Deidamija” La commedia “L’enuco” IL poema filosofico -teologico “ Theoptia”, suddiviso in 6 epistole, in cui affronta i grandi temi della filosofia della natura e della metafisica. LOMONOSOV (1711-1765). Studiò all’Accademia slavo Greco- Latina accostandosi così alle opere classiche a alla cultura teologica e filosofica. Successivamente si immerse negli studi scientifici a Pietroburgo. La traduzione del “Ode à l’abbé Langeron” preludeva ai grandi progetti riformatori del poeta: infatti l’anno successivo contribuì in maniera decisiva all’introduzione del sistema tonico-sillabico in Russia con l’ode “Per la presa di Chotin” (esempio di innovazione letteraria sia per gli aspetti sintattico- intonativi e fonici, sia per quelli stilistici,iconici e tematici) e la “Lettera sulle regole della versificazione russa”. Successivamente compose altre 19 odi: il nuovo modello di ode solenne presentava un carattere originale sia nell’uso dei tropi,sia nello stile, sia nei riferimenti letterari. Egli esaltava: La polisemia e le potenzialità retoriche dello strumento verbale (fu infatti accostato alla tradizione barocca) Le associazioni semantiche attraverso l’uso di “parole-chiave” La struttura di tipo drammatico Il “teismo”: Dio è perfetto e comprensibile in ogni suo dettaglio. Il mondo è visto come un’opera d’arte divina, di cui fa parte anche il male, visto come tale solo dalla limitata mente umana La missione della scienza e il dovere dello scienziato di accostarsi al creato senza pregiudizi Interesse per la storia Nazionale (mito di Pietro il Grande) Volontà di fondare una tradizione letteraria basata sull’impegno civile e contro l’oscurantismo clericale. SUMAROKOV (1717-1777). Studiò presso il corpo dei Cadetti della Fanteria,sviluppando un atteggiamento negativo nei riguardi della tradizione letteraria anticorussa. Il suo progetto riformatore si esplicò compiutamente nel 1748, con la pubblicazione delle epistole “sulla lingua russa” e “sull’arte poetica”. La sua poetica si conformava a convincimenti illuministici e didattico- moralistici: Imitazione della natura considerata espressione di Dio, male giudicato come un’anomalia favorita da vizi e passioni Arte con funzione educativa e destinata in primis alla nobiltà,che doveva realizzare il bene della nazione Esigenza di chiarezza e semplicità nel linguaggio e nell’uso di tropi poetici (contrasto con Lomonosov) Il discorso poetico si identifica nell’espressione di uno stato dello spirito “normale” Interresse per i generi medi e a temi della vita sociale e privata Si sforza di trasferire l’ode nell’ambito della poesia filosofica Si concentra anche sui generi lirici rifacendosi a modelli greci, latini e del classicismo francese. E’ considerato il fondatore del teatro Russo moderno: fu il direttore del primo teatro pubblico e contribuì in modo determinante a rinnovare il repertorio drammatico. Le 9 tragedie: Costruite sul conflitto tra dovere e passione e tra monarca virtuoso e despota Introducono un nuovo eroe drammatico caratterizzato dall’interiore collisione tra amore e dovere Ogni personaggio è portatore di un’idea (“Tragedie del pensiero”)àappaiono però astratti e stereotipati. Inoltre i valori individuali non sono antitetici alla società (tipo Racine e Corbeille) ma sono con essa collimanti Composte in esapodie giambiche a rima baciata, fondate sulle tre unità Riscoperta in chiave illuministica di Shakespeare e del dramma sentimentalista europeo. I generi bassi: Commedie,satire e favole Quadro di una quotidianità dominata da egoismo e amoralità Tende a sviluppare gli aspetti comici della materia trattata e ad orientare la lingua sul parlato Nelle 12 commedie si fondò sul teatro comico francese di carattere moralistico, ma risentì anche del teatro sentimentalista europeo. FIGURE MINORI. Alla periferia la letteratura rimaneva legata a vari aspetti della tradizione anticorussa e di scuola. Petr Buslaev, autore del poema “speculazione spirituale”,dove si descrive la morte e l’ascesa al cielo della baronessa Marija Stroganova. Fu un degno rappresentate dell’erudizione scolastica della scuola di Prokopovic. Sobakin,allievo del corpo dei cadetti, applicò la riforma metrica trediakovskiana ai propri versi sillabici. Popovskij fu fervido ammiratore della poesia di Lomosonov; compose alcune ode solenni secondo i canoni del suo maestro, e versi didattico-filosofici. Dubrovskij scrisse il poema filosofico “sull’accecamento provocato dalle passioni”, incentrato sui problemi etici collegati alla filosofia dell’ottimismo. Petrov con l’ode “per la giostra” acquistò buona fama fino a divenire traduttore del gabinetto dell’imperatrice. Elagin fu autore della celebrew satira “ Sul petit-maitre e le coquettes”,origine di un’aspra polemica. Rzevskij,autore di elegie,stanze,satire,favole,sonetti, aperto agli influssi del sentimentalismo europeo. I fratelli Karin, autori di uno scritto teorico sulla lingua ispirato all’opera di Sumarokov. Barkov riscosse caldi consensi per le traduzioni Orazio e Fedro. Nella sua personale produzione privilegiò temi erotici e satirici, la maggior parte dei quali rimasti inediti. Da lui si diparte un’intera tradizione di composizioni licenziose e marcatamente parodistiche. SOCIETà E CULTURA IN EPOCA CATERINIANA. La nuova sovrana,fin dall’arrivo in Russia aveva cercato di far dimenticare la propria origine straniera ostentando patriottismo e dedizione alle tradizioni russe; Una volta istallata sul trono avviò però un’energica riorganizzazione del proprio paese di adozione à l’età di Caterina II segnò un periodo di consolidamento e di maturazione culturale che fecero della Russia una grande potenza europea. Politica estera: Espansione territoriale diretta contro Turchia e Polonia à fu la prima volta che le navi russe comparvero nel Mediterraneo. Caterina mirava ad espellere la Turchia dall’Europa installando in Grecia e in Romania principi russi, ma l’ostilità dell’Inghilterra costrinse Pietroburgo a rinunciare a questi progetti. Si vide riconosciuta l’annessione della Crimea e della fortezza di Ocakov. Installò sul trono di Varsavia un suo favorito e si ingerì negli affari interni del paese designando la Russia come garante perpetua della costituzione polacca. Il partito antirusso respinse il trattato,così Caterìna attuò una spartizione con Austria e Prussia. Politica interna: Caterina si dedicò inizialmente a consolidare il proprio potere Opera di riforma globale del paeseà fu convocata una Commissione nazionale per l’emanazione di un nuovo codice di leggi (sciolta nel 1769). Questa assemblea vide per la prima volta rappresentanti eletti dalle varie componenti sociali del paese Col “Nazak” (istituzioni della riforma) l’imperatrice introduceva nel dibattito intellettuale russo principi come la divisione dei poteri, dei limiti imposti al potere assoluto,dell’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge à contribuì alla diffusione di nuove idee Cercò di stimolare lo sviluppo del ceto imprenditoriale e mercantile a cui si affidava il progresso economico dei paesi occidentali; L’economia russa continuò però a fondarsi sull’agricoltura à le rivolte contadine erano all’ordine del giorno (rivolta di Pugacev, che convinse la sovrana della necessità di dedicarsi al riassetto dei singoli settori dell’apparato statale). Decennio tra il 1775 e il 1785 à Riforme dell’amministrazione,delle finanze,della giustizia,della polizia,delle città (che portarono alla divisione del paese in province e distretti e alla fondazione di città-capoluogoà portò a una contraddizione tra decentramento ed esigenza di controllo). GLI INTERVENTI IN CAMPO CULTURALE. L’imperatrice si proponeva come una sovrana illuminata,e promosse iniziative che suscitarono lo sconcerto degli altri sovrani ed entusiasmarono i philosophes. Ella credette di poter dare alla Russia un’organizzazione culturale e civile degna del secolo dei lumi con leggi e riforme,ma la realtà deluse le sue speranze: il bisogno di conservazione rendeva sempre meno illuminato l’assolutismo; L’imperatrice invocava infatti la necessità di presso la corte ed esclusivamente per il pubblico aristocratico. Fu solo nel 1773 che la sovrana avviò l’organizzazione di un sistema statale di teatri pubblici; alla fine del secolo operavano ormai teatri statali e privati. Nel 1756 nacque il Teatro Russo di Pietroburgo: Sumarokov riuscì ad assicurare al teatro una discreta scelta di testi di autori stranieri,che si affiancavano alle commedie e tragedie composte da Lomosonov e Sumarokov stesso. Per rendere più accessibili le opere straniere si inserivano qua e là personaggi e battute già familiari al pubblico. Lukìn osserva che per cogliere il contenuto didascalico della rappresentazione,il pubblico deve trovare familiari personaggi ed ambienti. Di conseguenza dedica particolare attenzione all’ambientazione delle proprie commedie; Infine le particolarità linguistiche che rivelano l’origine sociale e territoriale dei personaggi vengono proposte in funzione descrittiva. La trasposizione di intrecci stranieri nella vita russa divenne pratica corrente fra i commediografi. Più controversa fu il tentativo da parte di Lukìn di una riforma della commedia,il quale mette in discussione la comicità di Moliere,giudicandola buffonesca, e si schiera per le commedie di genere edificante; la comicità è solo in alcuni personaggi minori, mentre i protagonisti si profondono in tirate moraleggianti. Continuarono tuttavia a rappresentarsi anche commedie di puro intrattenimento o di carattere didattico,come quelle composte da Caterina II, che aveva scelto il teatro come veicolo di idee dopo la sospensione delle riviste satiriche. In seguito la satira fu rivolta contro gli avversari del momento. Nelle “cronache storiche” degli anni ottanta invece la sovrana si ispirò dichiaratamente a Shakespeare,violando le tre unità. Fonvìzin (1745-1792). Fu lo scrittore che meglio riuscì a dare un volto russo alla commedia,accentuando la specificità nazionale di personaggi e situazioni. La commedia “Il brigadiere” attirò l’attenzione di Panìn,con cui poco dopo inaugurò un sodalizio umano e professionale (pubblicò anonimamente “Precise historique de la vie de Panìn”). L’esordio dello scrittore coincise con l’ascesa al trono di Caterina: La produzione teatrale non fu che uno dei modi da lui scelti per pubblicizzare la proprie idee sulla riforma dello stato e dei costumi in Russia. Quasi tutte le sue opere furono pubblicate anonime; è molto importante l’abbozzo di un’autobiografia rimasta incompiuta “Confessione a cuore aperto delle mie opere e dei miei pensieri”,dove fu incline a presentare in una luce apologetica e moraleggiante gli avvenimenti della propria vita. Tradusse il saggio di Coyer “Sur la noblesse commerçante”,uno dei contributi al dibattito sull’opportunità per i nobili di impegnarsi nel commercio.La posizione di Fonvizin era favorevole al coinvolgimento dei nobili nell’attività commerciale,cosa che si rispecchia anche nelle sue commedie. Il lavoro nella capitale lo costrinse a dedurne la necessità di una profonda riforma di tutta la società. Fu quindi naturale la sua scelta di generi satirici per le sue considerazioni sul ruolo della nobiltà,dell’educazione,della famiglia.. La commedia “Il brigadiere” si basa su un intreccio convenzionale; L’azione si svolge in campagna,dove il Brigadiere e il Consigliere progettano di far sposare i loro figli; contemporaneamente si sviluppano il corteggiamento del Consigliere alla moglie del Brigadiere e viceversa (questi ultimi due trovano un’affinità fondata sulla comune adorazione per la Francia e disprezzo per la Russia,a cui sia affiancano gli altri due personaggi,rappresentanti dei funzionari corrotti e bigotti dalle abitudini oscurantiste). Fonvizin fa sì che ogni personaggio si identifichi col proprio linguaggio,e che i protagonisti abbiano una visione distorta delle parole altrui. Si potrebbero attribuire a lui anche le “Lettere a Falalej”,contenenti una galleria di ritratti molto simili a quelli delle sue commedie. Ancora una volta protagonista è la parte più retriva dell’aristocrazia,che egli condensa in un tratto ricorrente nella sua opera: l’amore sviscerato per gli animali (Es: Skotinin e il suo amore per i maiali nel “Minorenne”). Fonvizin si rivelò un viaggiatore attento,ma poco disposto a entusiasmarsi dinanzi gli aspetti più celebrati della società occidentale,soprattutto della Francia,cui rimprovera l’incoerenza rispetto ai principi da loro stessi proclamati. Le lettere furono per lui un’opera di grande impegno, un documento polemico scritto in una prosa elegante e vivace. Anche nel “Minorenne” la trama è scontata,tuttavia i precisi riferimenti alla situazione sociopolitica e l’intervento di numerose figure minori ne fanno la rappresentazione satirica della realtà russa. Al personaggio Starodum (lo zio della fanciulla) in particolare sono affidati interventi didascalici come portavoce delle idee dell’autore. Nel 1783 lo scrittore inviò al “Sobesednik” un questionario anonimo fortemente critico, che fu pubblicato insieme con le risposte sbrigative e infastidite dell’imperatrice :Fonvizin fu in disgrazia. Da qui in poi appare solo un’opera anonima di Fonvizin: “Callistene,sotria greca”,dove la vicenda del filosofo ateniese morto in carcere e in disgrazia per le trame dei cortigiani e per non aver voluto sacrificare i propri principi morali adombra la sorte dello scrittore e la fine delle sue speranze. L’OPERA COMICA:POPOV E ABLESIMOV Genere importato dalla Francia negli anni Settanta,caratterizzato dall’alternarsi di parti dialogate,arie e danze,ambientata quasi sempre tra i contadini o i ceti urbani più umili. L’intreccio ruota intorno a un amore ostacolato e alla fine propiziato da un colpo di scena o da un inganno ben riuscito. La novità è rappresentata dalla musica e dalla lingua. ANJUTA (Popov) à Si ispiarava nei canti e nelle lingua al folkolore nazionale. IL MUGNAIO STREGONE,INGANNATORE E MEZZANO (Ablesimov) à Stimolò la curiosità del pubblico con danze vivaci e variopinte,con la rappresentazione di usanze contadine e con le musiche,ispirate a motivi di canzoni popolari. à L’affermazione di questo filone coincise con il crescente interesse per il recupero del patrimonio nazionale. KNJAZNIN (1740-1791) Opere comiche: I GUAI PER UNA CARROZZA, in cui si fanno strada elementi di satira sociale propri della commedia e delle riviste. Teatro: DIDONA à Prima tragedia. IL FANFARONE à Il protagonista è un impostore che riesce a convincere le proprie vittime di essere conte. Insieme a GLI STRAVAGANTI: Commedie in versi in 5 atti. Fece uso di soggetti altrui,adattando i testi ai costumi nazionali e usando la lingua per caratterizzare personaggi e ambienti. OL’GA , VLADIMIR I JAROPOLK , ROSSLAV à Tragedie in versi alessandrini in 5 atti; Sviluppano il tema della lotta antitirannica. Il protagonista racchiude in sé le virtù nazionali russe. Alla staticità dell’intreccio l’autore cerca di ovviare con scene di grande effetto o con tirate retoriche. L’ultima tragedia è VADIM NOVGORODSKIJ; Non è dimostrato che le battute antitiranniche e repubblicane del protagonista (Vadim) rispecchiassero le convinzione dell’autore, ma Canterina fece sequestrare e bruciare le copie dell’opera rimaste invendute. Così si consolidò intorno a Vadim Novgorodskij la fama di tragedia repubblicana e rivoluzionaria. KAPNIST (1758-1823) Esordì negli anni Settanta con odi celebrativa e divenne famoso nel 1780 grazie allo scandalo suscitato dalla SATIRA I, ambiziosa invettiva contro la corruzione imperante ,diretta soprattutto all’ambiente dei letterati. Dedicò la sua ODE SULLA SCHIAVITù all’introduzione della servitù della gleba nella sua patria. Negli anni Novanta si cimentò nella traduzione di del poema ossianico CATHON ,usando i metri della canzone popolare russa. IL RAGGIRO GIUDIZIARIO è una commedia in versi in 5 atti ,pervasa da pathos civile. Ispirata ad un episodio reale, è soprattutto un atto di accusa contro la corruzione del sistema giudiziario russo. La messa in scena di questa commedia fu propiziata probabilmente dal clima di lotta contro la corruzione instaurato da Paolo I al suo avvento al trono. LA LIRICA: MURAV’EV E L’VOV Verso la fine degli anni Settanta si avviò un processo di disintegrazione del sistema letterario classicista: la composizione di epistole poetiche,elegie,poesie liriche iniziò arappresentare un modo per esplorare la vita interiore ed il mondo dei sentimenti. 7 Murav’ev à Esordì precocemente pubblicando alcuni volumi in versi; dedicò al maestro Majkov l’ode LA PRIMAVERA dove contrapponeva alle forme alte e ai temi eroici i propri versi. Ormai scettico sulla capacità della poesia di svolgere un ruolo attivo nella società, ne accentuò il carattere privato e individuale. Del DIARIO SENTIMENTALE in cui egli annotava riflessioni di carattere etico e letterario si conoscono solo alcuni frammenti. Tuttavia la sua poesia fu spesso contraddittoria,tutt’altro che emancipata dal didatticismo. Nelle sue PIECES FUGUTIVES , rapide annotazioni di impressioni del momento,scritte in modo semplice,è già evidente la tendenza a privilegiare la musicalità del verso rispetto alla logica dell’esposizione e ad usare frequentemente epiteti. La sua prosa (Es:il romanzo epistolare LETTERE DI EMILIO ) è di tono spesso didattico e intrisa di elementi autobiografici e introspettivi. L’vov à La sua opera è ormai fuori dal solco della teoria classicista. Convinto assertore della specificità nazionale della cultura,pubblicò nel 1790 una raccolta di canti popolari russi. Nel ’94 pubblica una traduzione delle poesie di Anacreonte in cui proponeva una rilettura del poeta greco in funzione anticlassicista, attribuendogli il merito di avergli svelato “l’alta e semplice bellezza della natura”. DERZAVIN (1743-1816) Fu il maggiore poeta del Settecento. Le sue prime opere rispecchiano una netta preferenza per l’ode di tipo lomonosoviano. Con il poemetto ODI TRADOTTE E COMPOSTE PRESSO LA MONTAGNA DI CITALAGAJ il poeta si avvicinò al gruppo di L’vov. Nel 1779 apparvero anonime LA LA NUOVA SENSIBILITà E LE NUOVE INFLUENZE CULTURALI Gli ultimi decenni del XVIII secolo sono segnati da un processo di radicale rinnovamento letterario,con l’affermarsi del Sentimentalismo e delle prime correnti preromantiche. L’interresse degli scrittori si concentra sulla dimensione interiore dell’individuo. Fondamento etico- filosofico della nuova poetica diventa la “sensibilità”,che discendeva dal riconoscimento del primato dei sensi sulla ragione. In letteratura la sensibilità era intesa come naturale propensione dell’anima sentimentale per il bello. Nella natura e nella vita naturale della campagna lo scrittore sentimentalista individuava quell’ideale di armonia che riconosceva ormai perduto nel mondo delle città. L’appello russo alla sensibilità era modellato sul pensiero occidentale,ma contribuirono anche le dottrine massoniche (ideali di amicizia e fratellanza).L’opera degli scrittori sentimentalisti fu un fenomeno composito e contraddittorio,diviso tra fede nel progresso e atteggiamenti irrazionali ecc.. Si distinsero due correnti: Di indirizzo nobiliare,rappresentata da Karamzin,caratterizzata da tendenze moderate e conservatrici,incline al pessimismo storico,volta al culto della natura. Di orientamento democratico, legata a Radiscev ,ispirata da ideali antifeudali,repubblicani e rivoluzionari. E’ un fenomeno di transizione: conserva molti elementi delle precedenti esperienze letterarie e costituisce un’anticipazione della poetica romantica. Vengono privilegiati i generi lirico -meditativi : nel teatro il nuovo orientamento è la “commedia lacrimosa”,in poesia i toni intimistici. Particolarmente vivo fu l’interesse per l’opera degli elegisti francesi ,per la poesia sepolcrale e ossianica e per la lirica pastorale. Fu fondamentale anche l’impulso dato dal preromanticismo inglese e tedesco (poesia sepolcrale e notturna, “Sturm und drang”). Ci fu infine una riscoperta del teatro di Shakespeare. KARAMZIN (1766-1826) Fu uno dei fondatori di quella che è stata definita “età dell’oro” della civiltà letteraria russa. Dall’incontro con un vecchio conoscente del padre,un massone moscovita, si accostò all’utopismo massonico. Nel circolo massonico e per effetto dell’influenza di Russeau, egli imparò a concentrare l’attenzione sulla “vita del cuore”: si andò formando in lui il culto della raffinata “sensibilità” che costituirà un’importante caratteristica della sua vita letteraria. Come attività pratica all’interno della “casa massonica” egli si occupò della pubblicazione della prima rivista russa per l’infanzia intitolata LETTURA INFANTILE PER IL CUORE E LA MENTE, per cui effettuò traduzioni e scrisse versi. Dopo 4 anni ruppe con la “casa massonica” e partì per un lungo viaggio in Europa,con lo scopo di visitare i maggiori centri culturali europei. Riguardo a questo viaggio scrisse LETTERE DI UN VIAGGIATORE RUSSO ,un’opera letteraria che riflette solo in parte il viaggio reale dello scrittore. Il momento critico di questo fu il suo soggiorno nella Francia sconvolta dalla Rivoluzione: pubblicando in Russia le lettere non riferì questa parte del viaggio se non al principio del regno di Alessandro I (più liberale)nel 1802. Di fronte ai lettori russi Karamzin si presentava nel ruolo di uomo europeo,con il fine di avvicinare la letteratura russa e la sua lingua agli standard europei. In Europa invece assumeva la posa dello scita in cerca di sapere, mirando a colpire l’interlocutore per la vastità e la profondità delle conoscenze e ad evidenziare le conquiste della giovane civiltà russa. Ciò,da un lato,introduceva l’uso dei punti di vista,dall’altro permetteva una duplice interpretazione della posizione dell’autore,patriota e gallomane. Quando venne a sapere dello scoppio della Rivoluzione,cambiò la sua rotta da Parigi alla Svizzera per poi recarsi in Francia nel 1790,via Ginevra e Lione. La sua posizione in quei giorni fu un insieme di speranze e paure:aveva in astio la furia della folla ed era scettico sull’evolversi della lotta politica,ma era solidale con la fede di Robiespierre in una ideale società egualitaria. Il viaggio all’estero lo portò a contatto con le fantasticherie di grandi sognatori e con i piani di grandi realisti. Riportò dall’Europa un ampio orizzonte politico e culturale,la fede nell’avvicinarsi a grandi slanci umanitari e di progresso e il dubbio su tutto ciò. Negli anni Novanta la finezza spirituale diveniva la misura di un grado di civiltà, e sottintendeva la capacità di disaminare emozioni per compararle. L’atteggiamento della persona fine si associava per Karamzin al lettore che recepisce le righe lette osservando il mondo. Questa concezione della missione della letteratura portò con sé la necessità di svolgere specifici compiti linguistici,ponendo le basi per una riforma linguistica. La lingua deve essere in grado di abbracciare tutte le sfere della cultura: da qui l’orientamento verso l’arricchimento della semantica e la sua europeizzazione, unito al voler tener conto dei sentimenti delle persone istruite ma nello stesso tempo comune. L’avvenimento centrale dell’attività letteraria di Karamzin fu la pubblicazione della LA RIVISTA DI MOSCA: nella presentazione del giornale afferma di volersi battere per il buon gusto e per l’istruzione; Era definito “rivista letteraria”,cosa che assegnava ,polemicamente, alla letteratura una funzione estetica di rilevanza sociale. In effetti vi si potevano trovare affermazioni di carattere liberale (che lo attiravano più che altro per il diritto dell’uomo ad affermare liberamente opinioni liberali) e atteggi negativi nei confronti della guerra,cosa che suonava come una sfida. Il fondo redazionale era costituito dalle sue stesse opere,come la novella LA POVERA LISA ,la storia di un’utopia senza successo: lo scontro tra il mondo dei sentimenti e il mondo sociale. Al popolo si contrapponevano l’artificiosità e la schiettezza degli istituti sociali. Il sentimento stesso è trattato però con eclettismo: in RAISSA vengono raffigurate grandi passioni, in L’ISOLA BONHOLM la passione è rappresentata come sfida alle norme morali. Le novelle pubblicate sul VESTINK EVROPY sono l’ultima conquista della sua narrativa: Le mie confessioni , Un cavaliere del nostro tempo. Karamzin si impegnò in un’analisi nuova dei problemi dello stato,inteso come struttura dell’organismo nazionale ; Nacque così STORIA DELLO STATO RUSSO,in cui fuse il proprio “io” con la storia russa. I giudizi sono espressi qui non a titolo personale,ma in nome della tradizione e del popolo. RADISCEV (1749-1802) I grandi sconvolgimenti storici di quegli anni,dalla rivolta di Pugacev alla guerra d’indipendenza americana,fino alla Rivoluzione francese,sono i grandi temi intorno ai quali ruota il pensiero dello scrittore. Egli affronta questioni come quelle del sovrano illuminato,del patriota,della libertà del singolo,della sovranità popolare,fino all’atto eroico dell’ “uomo forte”,alla forza della Rivoluzione e al ruolo che in essa è riservato alla letteratura. L’aspirazione dello scrittore a battersi contro l’arretratezza sociale della Russi è evidente già dai primi scritti,come LETTERA AD UN AMICO RESIDENTE A TOBOL’SK. LO scrittore conferisce alla letteratura una missione etica e sociale,in quanto sarà questa ad aprire gli occhi al popolo. Tale convinzione compare già nell’opera LA LIBERTà ,in cui affrontava il tema della Rivoluzione di popolo; L’ode si conclude con l’appello a lottare contro la schiavitù per il trionfo della verità e della virtù. Questa missione era secondo Radiscev appannaggio dell’eroe,cioè dell’uomo spiritualmente indomito il quale testimonia fino al martirio la sua fede nella verità. Nel trattato SULL’UOMO,SULLA SUA CADUCITà ED IMMORTALITà si ha il primo esempio di “uomo forte”,certamente rappresentato da Fedor Usakov,un compagno di studi,al quale si contrappone Bokum,rozzo istitutore che è simbolo di tirannide e di oscurantismo reazionario. Nello scritto (apparso anonimo ma attribuito a Radiscev) BRANO DI UN VIAGGIO A I** T** per la prima volta si affrontava il problema della servitù della gleba,condannandone soprusi e violenze. IL VIAGGIO DA PIETROBURGO A MOSCA è un’opera suddivisa in capitoli corrispondenti alle tappe del viaggio,e si costruisce sulle impressioni del narratore e sui racconti dei suoi interlocutori. Il protagonista è un uomo colto e sensibile cui sono cari i principi della fratellanza e del sentimento patrio. Al viaggio corrisponde una vera e propria rigenerazione morale e politica del suo protagonista. Se nei primi capitoli Radiscev affronta il tema dell’arbitrio,successivamente egli tende a sviluppare il tema dell’illusorietà di riforme parziali e di sollevazioni sul modello di Pugacev: il popolo può conquistare la sovranità solo attraverso un’opera collettiva. Il Viaggio si costruisce secondo la visione e percezione del reale proprie del sensismo. à L’opera fu considerata da Catrerina II come sovversiva,e fece arrestare l’autore. Radiscev fu condannato a morte,ma poco dopo la pena fu commutata in esilio in Siberia. Nell’esilio siberiano,protrattosi fino al 1796, Radiscev continuò la sua attività di letterato; Invitato nel 1801 da Alessandro I a collaborare ad un progetto legislativo, si suicidò poco dopo. Nel periodo Siberiano lo scrittore si concentrò sul trattato Sull’uomo… , e sulla poesia à Ciclo CANZONI ESEGUITE NELLE COMPETIZIONI IN ONORE DELLE ANTICHE DIVINITà SLAVE ,il poema CANZONE STORICA, nel quale si rifletteva la delusione per gli effetti della Rivoluzione francese, IL SECOLO DECIMOTTAVO ,suo testamento spirituale, LA CREAZIONE DEL MONDO e il poema BOVà. Diede anche contributo alla versificazione russa con i suoi scritti teorici (es: il saggio MONUMENTO AL CAVALIERE DEL DATTILOTROCHEO). KRYLOV (1769-1844) Nel 1782 si trasferì a Pietroburgo dove portò con sé la sua prima commedia, L’INDOVINA DEL CAFFè , appena quattordicenne. Negli anni successivi scrisse le tragedie KLEPOATRA e FILOMENA e le commedie UNA FAMIGLIA IMPAZZITA e I MONELLI. Fu capace di assorbire i frutti migliori dell’illuminismo e di trasferirli in una creazione letteraria che sa cogliere come poche gli aspetti più concreti della vita del suo tempo,riproducendoli con ironia e calore umano. Nell’attaccamento alla realtà del proprio paese sta la sostanza della sua opera. I MIEI PENATI è una sorta di manifesto poetico, in cui lo scrittore enumera i suoi poeti preferiti. Nell’ OMBRA DELL’AMICO introduce elementi di dolorosa riflessività ,elementi patriottici e il ricordo di un’amicizia. SULLE ROVINE DI UN CASTELLO IN SVEZIA e IL PASSAGGIO DEL RENO sono liriche legate alle vicissitudini di guerra, insieme ad A DASKOV. Nell’epistola TASSO e nell’elegia TASSO MORENTE vede nell’autore della Gerusalemme Liberata l’immagine del genio creatore vittima del fato e della persecuzione degli uomini. Negli ultimi anni della sua attività letteraria a prevalere è il mondo greco: LA BACCANTE, IMITAZIONE DEGLI ANTICHI. LO SFONDO STORICO: LA RIVOLTA DECABRISTA Il clima di oppressione politica instauratasi dopo il 1815 provocò nella società un movimento di reazione sempre più determinato. A questo si associarono gli eventi politi occidentali,come le rivoluzioni di Spagna,Piemonte e Napoli e l’insurrezione Greca. Le aspirazioni a un rivolgimento che introducesse nel paese nuove istituzioni politiche si tradusse nella creazione di SOCIETà SEGRETE à L’UNIONE DELLA SALVEZZA aveva come scopi fondamentali la crezione di un governo costituzionale e l’abolizione della servitù della gleba (poi cambiò il nome in UNIONE DELLA PROSPETRITà). Nel 1820 il governo intensificò la propria sorveglianza poliziesca e l’Unione si sciolse. à Sopravvissero nuclei clandestini : uno nella capitale, da cui si sviluppò la SOCIETà SETTENTRIONALE (Più moderata, tendeva ad una monarchia costituzionale), l’altro nella Russia meridionale, da cui si sviluppò la SOCIETà MERIDIONALE (Più radicale, prevedeva l’istituzione di una repubblica e l’assegnazione di metà della terra coltivabile ai contadini). Questa, nbel 1825, si alleò con la SOCIETà DEGLI SLAVI UNITI (gruppo di ufficiali, che tendevano alla creazione di un regime democratico e puntavano alla liberazione di tutti i popoli Slavi e alla loro unione in una federazione di repubbliche nazionali). La morte improvvisa di Alessandro I (1825) e la successiva crisi dinastica indusse i DECABRISTI a passare all’azione: alla proclamazione dell’imperatore Nicola I, la Società Settentrionale scatenò una rivolta militare à L’azione fu preparata nel peggiore dei modi; Il nuovo zar, visti inutili i tentativi di sedare la cosa pacificamente,dette ordine di aprire il fuoco. Nel sud le cose non andarono meglio. Come vendetta, Nicola I condannò i capi delle rivolte all’impiccagione, mentre altri furono deportati a vita in Siberia. Finiva così il primo tentativo di instaurare in Russia un regime costituzionale à Nell’insurrezione fu coinvolta una parte cospicua di un’intera generazione letteraria. I PRIMI 15 ANNI DEL REGNO DI NICOLA I: LO SFONDO STORICO L’epoca di Nicola I può essere definita come quella della stabilizzazione dell’autocrazia: la sua politica fu graniticamente conservatrice e indirizzata a preservare la Russia da ogni contagio del resto d’Europa. Visione puramente strumentale della cultura Culto della disciplina militare Visione gerarchizzata e piramidale della società Identificazione dello Stato con la persona del monarca,accentramento. Nicola conservò immutata la struttura politica e amministrativa della Russia ereditata dal fratello. L’amministrazione periferica continuò ad essere affidata a governatori, alla cui dipendenza vi era una burocrazia gretta e corrotta. L’unica innovazione fu la creazione di una Cancelleria Privata di Sua Maestà. I Nobili erano poco più di 500mila,in grande maggioranza proprietari terrieri. Al di sotto vi erano i Mercanti, avviati ad un aumento del peso sociale grazie all’intensificarsi del commercio interno ed estero. à Accanto ad essi era in espansione la classe degli acculturati di estrazione non nobiliare (Raznocincy). Al gradino più basso stavano i Contadini, divisi tra servi della gleba di grandi proprietari terrieri e contadini statali. à Nicola si rendeva conto che la servitù della gleba era un residuo di Medio Evo, ma non voleva scatenare reazioni da parte dei proprietari terrieri., quindi non prese nessuna misura concreta. La Classe operaia cresceva in parallelo al diffondersi dell’industria, anche se la Russia restava una nazione preindustriale. Nicola coltivava un Nazionalismo di stampo conservatore, che lo portò a guardare con diffidenza ogni elemento di diversità. Due linee politiche: Rispettò l’autonomia della Finlandia e dei paesi baltici Fu intollerante con i settari, con la Chiesa uniate, con gli Ebrei à In Polonia, dopo la rivolta del 1830, nominò un governo presieduto da Czartoryski e prese le armi: L’8 settembre espugnò Varsavia. à L’idea di una fratellanza democratica russo-polacca (Lelewel) si era diffusa tra gli intellettuali dei due paesi, che miravano a lottare insieme contro la tirannia zarista; Seguirono dure repressioni. à La costituzione di Alessandro I venne quindi soppressa e sostituita da uno “Statuto Organico” assai più limitativo. Quando la crisi greca si aggravò, il compito di risolvere la guerra fu affidato proprio alla Russia --> Le vittorie riportate dallo zar costrinsero la Turchia al trattato di Adrianopoli (1829)che la costringeva a preparare l’indipendenza della Grecia e sanciva l’annessione alla Russia del ramo più meridionale del Delta del Danubio. In Occidente subito dopo scoppiava la crisi legata agli avvenimenti Francese, Belgi e Polacchi --> Si avvertivano i primi scricchiolii dell’Europa della Restaurazione . Per quel che riguarda l’Asia, nel 1826 riprese il conflitto russo- persiano : lo Scià fu ripetutamente sconfitto. In Asia centrale i russi iniziavano una progressiva penetrazione nei chinati di Kokand, Buchara e Chiva. In Estremo Oriente, la sconfitta cinese nella Guerra dell’Oppio (1839- 1842) indusse la Russia ad esplorare il corso inferiore dell’Amur. Nel 1841 fu invece abbandonata definitivamente la base di Fort Ross,nel Pacifico. PUSKIN (1799- 1837) Il poeta dell’universalità e della libertà russa Fu particolare destino di Puskin l’operare al crocevia fra la cultura russa e quelle occidentali; Ebbe la capacità di assimilare organicamente le più alte acquisizioni straniere. L’”umanità universale” di Puskin risponde ad una profonda aspirazione dello spirito russa, cosicché egli e scrittore “nazionale”. La lingua di Puskin, priva di effetti stilistici sgargianti, semplice e limpida,non è altro che complessità portata alla perfezione. La sua opera e la sua personalità artistica è caratterizzata da un eccezionale dinamismo: la sua impetuosa evoluzione è manifestazione della sua qualità principale: la libertà intellettuale. à Fu un libero pensatore,anche se molte delle situazioni in cui venne a trovarsi furono condizionate da pressioni ed esigenze esterne. Tuttavia, le limitazione di movimento cui Puskin dovette spesso assoggettarsi e il divieto di andare all’estero sembrano avergli dato soltanto la forza per consolidare l’interiore libertà creativa: Il suo pensiero riesce a svilupparsi liberamente dalla condizione di prigioniero. L’ambiente familiare Nacque a Mosca nel 1799, figlio di un funzionario di medio grado,che dava ai figli una squallida immagine di sé, e di una donna che apparteneva all’esotica stirpe degli Hannibal (Puskin amava ricordare il suo sangue africano). I genitori non diedero ai figli un’adeguata educazione familiare ed intellettuale. Negli anni maturi Puskin provvedeva puntualmente alle necessità familiari,ma sul letto di morte non ricordò i parenti. Nell’età adulta al posto della madre cantò la contadina nutrice Njanja, la cui figura è diventata un mito. L’apprendistato poetico al liceo Carskoe Selo Il liceo era una scuola per giovani privilegiati, che impartiva una formazione umanistica e di scienze politiche. Nel liceo regnavano interessi letterari, si pubblicavano giornali manoscritti e molti studenti scrivevano versi. Puskin nel periodo liceale si rivela un poeta prolifico e per certi aspetti già maturo. In lui prevale l’influenza della poesia leggera francese; Il tono dei suoi esercizi giovanili è scherzoso e giocoso,in cui egli prova su di sé diverse maschere (A NATALIJA ); E’ particolarmente presente il tema monacale (IL MONACO ). In AD UN AMICO VERSEGGIATORE indossa la maschera del poeta professionale esperto di vita. Apparteneva al versante karamziniano della poesia e ardeva di fervore politico. Nel 1817 fu accolto nella società letteraria dell’Arzmas, in lotta contro le tendenze ankikaramziniane. Nello stesso anno terminò in liceo:aspirava ad un reggimento di ussari, ma le circostanze, in primis l’avidità del padre, lo costrinsero ad accettare un posto di funzionario di basso grado nel Collegio degli Affari Il fermento del “periodo pietroburghese”: “Ruslan e Ljudmila” Egli, giovanilmente, aspirava ad affermarsi in società F 0E 0 Divenne uno scapestrato: la sua condotta provocatoria fu interpretata come adesione alla fronda politica, in quanto il libero pensiero era il principio basa della “lampada verde”, di cui Puskin fu membro negli anni Pietroburghesi (1817-20). In questo periodo inoltre, egli accolse due diverse influenze: UNA LIBERTà LUDICA E UN SEVERO EROISMO, CHE Unì NELLA SUA OPERA. F 0E 0 L’ode LA LIBERTà , la poesia LA CAMPAGNA (bisogna rifiutare la felicità individuale a favore della libertà della pratica. Il poeta si allontana dai canoni della poesia settecentesca di tipo alto per accostarsi a generi marginali F 0E 0 Il madrigale ALLA PLJUSKOVA ,nelle lettere agli amici. Qui mette uno accanto all’atro due ideali: il cittadino dall’anima ardentemente libera e la donna di bellezza ardente F 0E 0 Amore come sinonimo di libertà. La più importante opera del periodo è RUSLAN E LJUDMILA : Opera eccezionalmente innovatrice per il contrasto derivante dall’accostamento di brani tra loro eterogenei per stile e genere; il risultato è un’ironia verso la stessa idea di genere. L’esilio meridionale. I nuovi volti dell’eroe romantico e la nascita dell’” Onégin” I versi politici di Puskin circolavano ampiamente: Gli fu minacciata la Siberia, ma poi fu deciso di mandarlo nelle regioni meridionali dell’Impero; Qui il tenente generale Inzov prese a proteggerlo (al sud l’atmosfera politica era più libera e radicale). F 0E 0 Al sud nasceva in quel tempo la Società Meridionale. In questo periodo Puskin diede tutto sé stesso alla poesia seria: l’ironia è abbandonata ,su tutto domina un modulo unico, per sua natura elegiaco. F 0E 0 La lirica SI è SPENTO L’ATRO DEL GIORNO. Presto si ammalò, e così la famiglia Raevskij lo portò con sé in un viaggio in Crimea e Caucaso: fu per lui un vieggio • La prima poesia scritta a Boldino è carica di tensione e tormento: I DEMONI. • Scrisse anche il racconto LA TORMENTA, che distrugge le intenzioni degli uomini e crea nuovi destini. • In LA FIGLIA DEL CAPITANO la tempesta di neve e la rivolta popolare conducono gli eroi a sperimentare i principi di umanità e i percorsi della storia. L’epidemia di Colera scompigliò i piani di Puskin, che aveva intenzione di recarsi a Mosca, ma le strade erano bloccate. Nei successivi tre mesi compose: • IL FABBRICANTE DI BARE, LA SIGNORINA CONTADINA (Racconti di Belkin, espressione di punti di vista eterogenei, narratore complesso e polimorfo.) • Portò a termine l’Onegin • Compose le fiabe SKAZKA , IL POPE E IL SUO SERVO BALDA • Le due “Piccole tragedie” IL CAVALIERE AVARO, MOZART E SALIERI. Gli eroi di queste non sono prodotti passivi dell’ambiente: si elevano al di sopra del “secolo di ferro” esaltando contro di esso la libertà. La lotta contro l’ambiente per la libertà dello spirito e il rifiuto di assumere come norma l’inumanità del proprio tempo sono il più alto destino dell’uomo. Il mondo delle “Piccole tragedie” è un mondo “dislocato” ,in cui ogni avvenimento assume tratti che non gli sono propri. Il bisogno di armonia e di comportamenti umanitari è lo sfondo intellettuale di queste tragiche storie. L’ultimo rigoglio creativo, le dorate umiliazioni e la tragica fine del poeta Nell’inverno 10830-31 Puskin fa ritorno a Mosca. Egli andava perdendo pubblico, ma non aveva perso il sentimento del suo tempo e dei processi letterari: Cercò ostinatamente il contatto col pubblico mediante le RIVISTE: • Il periodico IL MESSAGERO DI MOSCA non incontrò il favore del pubblico • Collaborò alla GAZZETTA LETTERARIA . Qui i suoi interventi polemici testimoniano la dura lotta contro la nuova epoca venale e senza scrupoli che si stava affermando. • Nel ’31 gli fu accordato dal governo il permesso di far uscire un periodico di notizie politiche, poiché gli facevano comodo i suoi versi sulla rivolta Polacca del 1831 (AI CALUNNIATORI DELLA RUSSIA, L’ANNIVERSARIO DI BORODINO). Poi abbandonò i l progetto. • Nell’ultimo anno di vita prese a editare il periodico IL CONTEMPORANEO con cui voleva combattere chi compiaceva i gusti del pubblico. Nello stesso anno sposò Natalija Nikolaevna Goncarova F 0E 0 Nella sua opera degli anni Trenta uno dei più importanti simboli è quello della casa. Qui l’uomo vive una vita autentica e acquisisce l’esperienza della cultura nazionale. Questa idea della casa è tracciata nelle LETTERE ALLA MOGLIE, scritte con uno stile assolutamente nuovo per il tempo: invece del Francese (usato di solito per le lettere) usa un Russo popolare. Si orienta verso la ricerca della semplicità e della verità della parlata popolare. La moglie era una donna di temperamento mondano,tanto da attirare l’attenzione dello zar. Puskin fu così costretto ad accettare la carica di gentiluomo di camera nel ’34, posizione per lui umiliante e inadatta che però gli dava un costante accesso alle alte sfere. Egli morì difendendo la sua casa,nel cui spazio aveva fatto irruzione quello del bel mondo. Nell’opera Puskiniana dell’ultimo periodo il principale conflitto è d’ordine storico e consiste nell’unione di tre forze: la forza della rivolta di popolo, la forza del potere e il manifestarsi di una personalità indipendente ed umana. Ciò si verifica : • Nel romanzo DUBROVSKIJ • Nei poemi IL CAVALIERE DI BRONZO e ANGELO • Nel romanzo LA FIGLIA DEL CAPITANO. F 0E 0 Questa collisione si risolve solo quando la pietà e l’umanità si fondono con una delle forze storiche. • In STORIA DELLA RIVOLTA DI PUGACEV le forze storiche vengono mostrate in tutta la loro crudeltà. • Il secondo argomento di ricerca storica e poetica è il regno di Pietro il Grande, la cui figura è mutevole come il corso della Storia: infatti ne rappresenta l’incarnazione. La Storia si presenta come un insieme di imprese personali di Pietro, non agisce più in base alle sue imperscrutabili leggi. • Nel racconto LA DAMA DI PICCHE viene data una spiegazione complessa del Caso: appare irrazionale all’uomo che non può comprenderne l’essenza; In realtà esso è la manifestazione di forze occulte. • Scrisse una quantità di frammenti e compose una serie di abbozzi fra i quali il racconto LE NOTTI EGIZIANE, il dramma popolare LA RUSALKA, le liriche AUTUNNO,CANTI DEGLI SLAVI OCCIDENTALI,QUANDO IL SIGNORE ASSIRO. • Compose una serie di poesie intrise di spirito cristiano (CICLO DI KAMENNOSTROV). Il 29 Gennaio del 1837 morì per una ferita ricevuta in duello. IL TEATRO: GRIBOEDOV (1795-1829) A seguito alla perdita di un dito mignolo in un duello, fu mandato nel Caucaso e poi in Persia per una missione diplomatica. Dopo la rivolta Decabrista venne arrestato a causa di una sua commedia, ma dopo 5 mesi fu riconosciuto innocente. Durante la missione diplomatica negoziò il trattato di pace con la Persia; Chiese anche allo shah di rimpatriare le donne cristiane rinchiuse negli harem F 0E 0 Avendo dato rifugio a due di loro, venne ucciso da una folla di fanatici musulmani. Groboedov iniziò la sua carriera di drammaturgo con la parodia di una tragedia di Ozerov, DIMITRIJ LA CANAGLIA. Successivamente adatto delle pieces francesi per le scene russe. I suoi gusti letterari erano conservatori. F 0E 0 La sua commedia LO STUDENTE satireggiava la generazione di poeti sentimentalistici e romantici. Firmò la commedia in versi IN FAMIGLIA,OVVERO LA FIDANZATA MARITATA. Ma la sua fama letteraria è legata alla commedia CHE DISGRAZIA L’INGEGNO! (1833), composta in versi giambici; Il maggior antecedente è le misanthrope di Moliere, la forma è di tipo neo-classicista, in quanto si attiene alle “unità”. L’intreccio : IL giovane Cackij, un gentiluomo idealista, ritorna nell’abitazione dei Famusov, dove scopre che Sofija non è più innamorata di lui, ma del segretario del padre, Molcalin. Costui in realtà fa solo finta di essere innamorato di Sofija, in realtà fa la corte ad una cameriera. Irritata dal comportamento di Cackij, Sopija mette in giro la voce che costui è pazzo; Infine egli si arrende e si allontana nuovamente dalla casa. Qui il bersaglio della penna di Griboedov è una mistura di sapere e ignoranza, di giudizio e pregiudizio. Egli è inoltre critico nei confronti del mondo aristocratico. IL suo merito letterario risiede principalmente nel linguaggio: il dialogo di Griboedov conserva infatti il ritmo naturale della conversazione ed è un esempio del miglior russo parlato del periodo. A parte i personaggi principali, gli altri formano una pittoresca galleria di caricature, che satireggiano vizi e pregiudizi dell’epoca. Cackij e Sopija invece non sono pensati come figure caricaturali, tuttavia l’indeterminatezza dei loro contorni impedisce che diventino appieno esseri reali. Se Sofija presenta ancora qualche connotazione da personaggio comico, Cackij è stato pensato per non esserlo affatto: è un giovane idealista, un buon oratore, il cui spirito e intelligenza non vengono compresi. E’ inoltre un personaggio molto contraddittorio (es: è intelligente ma non capisce che Sofija non lo ama). Cackij si affermò in letteratura come il prototipo dell’intellettuale idealista, progressista e inutile. LERMONTOV (1814- 1841) La vita • Nasce a Tarchany nel 1814. • Nel 1827 si trasferisce a Mosca per prepararsi all’ammissione all’Università F 0E 0 Viene accettato alla Pensione universitaria nobiliare. • Nello stesso anno si iscrive all’Università. • Nel 1832 decide di trasferirsi all’ateneo di Pietroburgo, e successivamente di lasciare l’Università per la Scuola di Cavalleria della Guardia. • Nel 1834 termina l’accademia militare e viene promosso ufficiale. • Nel 1837, la morte di Puskin provoca in Lermontov sentimenti di indignazione F 0E 0 Scrive LA MORTE DEL POETA , ma la lirica arriva nelle mani di Nicola I che lo fa trasferire nel Caucaso. Già alla fine dell’anno ha però il permesso di tornare in Russia. • Nel 1840 sfida a duello il figlio dell’ambasciatore francese, provocando le ire della corte F 0E 0 Viene mandato di nuovo nel Caucaso, in prima linea. • Nel 1841 ottiene una licenza per trascorrere qualche settimana a Pietroburgo. Tornando incontra il maggiore Martynov, il quale lo sfidò a duello e lo uccise. Il teatro La sua produzione letteraria, che si concentra circa in un lustro, fu teatrale, di prosa e di poesia. La sua opera teatrale fu quella meno significativa. • Il suo primo tentativo scenico fu con GLI SPAGNOLI (pentapodie giambiche non rimate),ambientato in Spagna nel XVI secolo, che sceneggia una truculenta storia di amore e di morte. • Assai più sobria è la trama di UOMINI E PASSIONI (1830), un dramma in prosa che ruota attorno alla figura di Jurij Volin, un giovane diviso tra l’affetto della nonna e quello del padre (rispecchia il dramma infantile dell’autore). Alla fine il giovane, disperato ,si uccide. La caratterizzazione dei personaggi è più realistica che nell’opera precedente, ma Jurij appare logorroico e stereotipato. • Il terzo dramma è UNO STRAVAGANTE (1831), diviso in scene. Il protagonista, Vladimir Arbenin, è un giovane poeta, insofferente all’ipocrisia e all’egoismo del mondo che lo circonda e per questo condannato alla catastrofe: impazzisce e muore. Qui tutti i personaggi sono credibili, e credibile è il crescendo di traumi psicologici che si abbatte sul protagonista. L’autore riesce a comunicare l’asfissia di una società come quella di Nicola I. poema è caratterizzato dalla dicotomia tra un tempo reale limitatissimo ed uno psicologico che si dilata ad infinitum. Il fallimento del progetto di ritrovamento delle proprie radici da parte del ragazzo, coincide con una perdita della vita tout court. Il racconto è vibrante e serrato. La tecnica iconica del poema, che si spezza continuamente, sottolinea l’evoluzione psicologica del personaggio, fino al delirio, che coincide con la comparsa di immagini oniriche. • IL FUGGIASCO: Rielabora motivi del folclore caucasico. • IL DEMONE:E’ il suo poema più celebre. Narra dell’amore di un essere soprannaturale per una creatura terrena, Tamara. Il demone,cacciato dall’Eden, è condannato ad aggirarsi in eterno per il mondo. Anche il male però lo stanca: Si innamora di Tamara e sogna di essere redento da questa. Dopo averne ucciso il marito, le dichiara il proprio amore e la bacia: ma il solo contatto delle labbra uccide la sua amata. La figura del demone è intrinsecamente contraddittoria: in lui convivono l’essere metafisico e l’eroe romantico innamorato. La lirica Si situa per tre quarti nel periodo 1828-32, e comprende circa 300 poesie definite un “diario spirituale” dell’autore. Alla base vi sta la sofferenza di un adolescente di non comune intelligenza e sensibilità di fronte ad un mondo che non lo comprende. Da ciò il suo rinchiudersi in una solitudine orgogliosa e amara che in certi momenti sfiora la disperazione. Las coscienza dell’eccezionalità della propria vocazione accresce il senso di ostilità verso adulti che lo trattano come un ragazzino bizzoso. I nuclei tematici fondamentali sono: • La solitudine (11 giugno 1831) • Il vuoto dell’esistenza • La morte • La dialettica intellettuale tra idea di vita eterna e immagine della fine (Notte I,Notte II) • Ansia di gloria e di immortalità letteraria Scarse sono le poesie che esulano dalla tematica personale: • Componimenti dedicati al Caucaso • Tre dedicati a Napoleone • Pochi versi di intonazione politica. Novità linguistica: Si fondono efficacemente modi e stilemi della più diversa provenienza. Tutto è giocato sulla suggestione emotiva. Fra il 1832 e il 1836 la produzione è scarsissima. Nel 1837 riprende con regolarità, ed evidenzia la profonda maturazione dell’autore; L’introspezione smette di essere ossessiva , l’antica vocazione alla sentenziosità è trasformata in amara ironia. Questa poesia non è più esclusivamente individualistica, ma tende ad oggettivarsi. Anche nei versi della maturità uno dei motivi ricorrenti è il Caucaso: • I doni di Terek • Il testamento • Una disputa • L’appuntamento • Ninna nanna cosacca Un altro tema che ora attira la sua attenzione è quello del destino della poesia: La sorte di questa nel nell’Europa del XIX secolo è delineata con pessimismo • Il poeta • Non presumere di te • Il giornalista, il lettore e lo scrittore • Il profeta Compaiono comunque alcuni versi di intonazione individualistica: • Quando freme, giallo, il campo • Nubi • La patria, espressione di un rapporto spirituale con la Russia di straordinaria lucidità Poesia sentimentale: • No, non è te che amo tanto ardentemente • Il patto In alcuni versi appare un pessimismo esistenziale e la visione di un’esistenza cupa e vuota: • Riflessione • Noia e tristezza • Un sogno.
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