Scarica Angina pectoris e cure e più Dispense in PDF di Farmacologia Speciale solo su Docsity! “Angina” vuol dire “occlusione, strozzamento”; si ha il coinvolgimento per lo più delle coronarie, le quali possono avere vasospasmi oppure delle placche eteromatose di varia natura. Con Angina ci si riferisce quindi a quell'attacco dovuto all'ostruzione delle coronarie che comporta la mancanza di adeguata irrorazione sanguigna del tessuto miocardico che porta ad un dolore molto importante. Possiamo avere diversi tipi di angina: ateroslerotica (stabile o classica), instabile (di maggior frequenza e durata) e variante o angiospastica. Ci sono dei trattamenti acuti nella fase proprio di angina e dei trattamenti invece cronici per prevenire l'insorgenza di questi episodi e anche per evitare che l'angina stabile si trasformi in angina instabile e soprattutto che un'angina instabile porti a trombosi e quindi ischemia del miocardio. Nel trattamento immediato si utilizza solitamente la via sublinguale poiché l'assorbimento è immediato. Il trattamento comprende 3 classi di farmaci: i nitrati, i Beta bloccanti ed i bloccanti dei canali del calcio. I NITRATI si utilizzano principalmente negli attacchi di angina acuta e tra questi c'è la NITROGLICERINA (o trinitrina) ma i nitrati si possono utilizzare anche nel trattamento cronico poiché il monossido d'azoto viene rilasciato lentamente al fine di prevenire ed indurre una vasodilatazione delle coronarie. Un altro nitrato usato è l'ISOSORBIDE DINITRATO che può essere somministrato per bocca oppure per via trasdermica quindi sotto forma di cerotti venendo così rilasciato lentamente. I nitrati, oltre ad essere vasodilatatori diretti grazie ad NO, hanno anche un importante effetto antiaggregante piastrinico, che può prevenire l'insorgenza di trombosi. L'NO viene prodotto dall'NO-sintasi che a livello fisiologico è quella endoteliale, l'NO prodotto a livello endoteliale va ad attivare l'adenilato ciclasi nella cellula muscolare liscia, aumenta GMP ciclico il quale promuove il rilassamento della muscolatura liscia tramite diversi meccanismi tra cui la defosforilazione della catena leggera della miosina; inoltre la PKG all'interno della fibrocellula muscolare liscia va a fosforilare una serie di proteine che prendono il nome di fosfolambani e ciò attiva la pompa SERCA che riporta il calcio all'interno del reticolo scarcoplasmatico facendo diminuire il calcio nel citosol e provocando il rilassamento del muscolo liscio (cuore fa meno sforzo). Quindi gli effetti di NO sono la dilatazione delle grandi vene che fa rallentare il sangue diminuendo così il pre- carico sul cuore ed inoltre la dilatazione della circolazione coronarica; perciò i nitrati vanno bene sia per il trattamento acuto poiché riducono subito il lavoro del cuore e le coronarie ma anche se li somministriamo in maniera cronica a basso dosaggio perché manteniamo il cuore in uno stato che lo protegge da eventuali fenomeni di angina. Il problema dei nitrati è la tolleranza farmacodinamica, se c'è tolleranza la terapia va sospesa ed alternata con qualche altro farmaco come i calcioantagonisti, e poi può essere ripresa essendo una tolleranza reversibile. L'altra classe è quella dei FARMACI BLOCCANTI I CANALI DEL CALCIO ossia i CALCIO- ANTAGONISTI, questa è una classe di farmaci enorme e possiamo suddividerli in 3 grandi classi. Abbiamo le DIFENILALCHILAMINE di cui il più importante è il VERAPAMIL che agisce sia sulle cellule cardiache che quelle della muscolatura liscia vasale, poi ci sono le BENZOTIAZEPINE di cui annoveriamo principalmente il DILTIAZEM che come il Verapamil ha effetto su entrambi i tipi di cellule, principalmente sulle cardiache, ma presenta effetti inotropi negativi minori, infine le DIIDOPIRIDINE con capostipite la NIFEDIPINA la quale presenta un'affinità molto
