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appunti di principi contabili internazionali, Dispense di Analisi Di Bilancio E Principi Contabili

appunti completi delle lezioni di Lorenzo Dal Maso del corso "principi contabili internazionali" (CLAMEP, Unibo)

Tipologia: Dispense

2023/2024

In vendita dal 12/04/2024

maia.dance.libero.it
maia.dance.libero.it 🇮🇹

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Scarica appunti di principi contabili internazionali e più Dispense in PDF di Analisi Di Bilancio E Principi Contabili solo su Docsity! Appun% di principi contabili internazionali Maia Miraglio4a 1 Principi contabili internazionali Lorenzo Dal Maso Sommario LEZIONI 1 e 2: RUDIMENTI di ECONOMIA AZIENDALE e CONTABILITÀ .......................................... 2 LEZIONE 3: SISTEMA GLOBALE di PRINCIPI CONTABILI ............................................................... 11 LEZIONE 4: QUADRO CONCETTUALE dell’INFORMATIVA FINANZIARIA ....................................... 17 LEZIONE 4: PRESENTAZIONE del BILANCIO – IAS 1 ..................................................................... 22 LEZIONE 5: RENDICONTO FINANZIARIO – IAS 7 .......................................................................... 29 LEZIONE 5: PRINCIPI CONTABILI, CAMBIAMENTI di STIME ed ERRORI – IAS 8 ............................. 32 LEZIONI 5, 6, 8: IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI – IAS 16 ........................................................... 35 LEZIONE 9: IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI – IAS 38 .............................................................. 44 LEZIONE 10: PWC, IFRS 3 Business CombinaRons o Aggregazioni aziendali ................................ 49 LEZIONE 7: E&Y, sostenibilità e reporRng .................................................................................. 54 Appun% di principi contabili internazionali Maia Miraglio4a 2 LEZIONI 1 e 2: RUDIMENTI di ECONOMIA AZIENDALE e CONTABILITÀ INTRODUZIONE L’azienda e il suo ambiente La funzione di una qualsiasi azienda è produrre beni o servizi soddisfacendo diversi bisogni, semplici o complessi, crescenti e illimitati mediante l’impiego di risorse limitate e decrescenti, di cui è richiesto quindi un uso ottimizzato, razionale e efficiente. Infatti, in altre parole, l’azienda è lo strumento di cui l’uomo si avvale per svolgere in modo economico attività di produzione e consumo di beni e servizi necessari a soddisfare i suoi bisogni. L’economia aziendale è una scienza che studia le condizioni di esistenza e le manifestazioni di vita di un’azienda. L’azienda può essere di consumo o erogazione, quando produce per i propri membri o per soggetti specifici (es. famiglia, stato, associazioni) e che soddisfa direttamente i bisogni umani, oppure di produzione o impresa, quando produce per il mercato e soddisfa indirettamente i bisogni umani. L’impresa può essere: - Diretta, quando compie una trasformazione fisico-tecnica della materia (es. Ferrero) - Indiretta, quando compie un trasferimento di beni nel tempo e nello spazio (es. Euronics) - Servizi, quando rendono disponibili servizi che facilitano lo svolgimento di altre attività oppure soddisfano bisogni dematerializzati (es. PwC) e a seconda del tipo variano i principi contabili più rilevanti. L’oggetto e i soggetti dell’azienda Il profilo oggettivo dell’azienda rappresenta: • uno strumento dell’uomo per produrre beni • delle tipologie di azienda • un’interazione con l’ambiente Il profilo soggettivo dell’azienda rappresenta: • quali persone mandano avanti l’azienda • quali sono i loro ruoli • come interagiscono tra loro Inoltre, conoscendo le forme tramite cui si esercita l’attività d’impresa si distingue: 1) il soggetto giuridico, cioè colui o coloro nel cui nome viene esercitata l’attività d’impresa e che risulta titolare dei diritti e degli obblighi contratti con i terzi nello svolgimento dell’attività aziendale; 2) il soggetto economico in senso ampio, cioè colui o coloro che prendono le decisioni di fondo dell’impresa; 3) il soggetto economico in senso stretto è colui o coloro che riescono a far prevalere la propria opinione. ! le decisioni di fondo sono: assetto organizzativo, accensione debiti, accordi e alleanze Appun% di principi contabili internazionali Maia Miraglio4a 5 A = P + E E = capitale sociale + ricavi – costi - dividendi ! il patrimonio netto (capitale sociale + riserve + utile) è incerto, astratto e residuale ! il reddito è incerto (si basa su stime e congetture), differenziale (dato da costi-ricavi, ma anche tra due patrimoni netti), astratto (non si identifica in un bene), economico (rappresenta il ciclo economico e la creazione/distruzione di ricchezza dell’azienda) e temporale (è una grandezza di flusso) LA RILEVAZIONE DEI FATTI DI GESTIONE La rilevazione dei fatti di gestione La rilevazione è l’insieme di criteri, metodi e strumenti (= si è in presenza di un impianto logico) attraverso i quali misurare (= la rilevazione prevede un aspetto quantitativo), rappresentare e interpretare i fenomeni che, in diversa misura e forma, interessano la vita dell’azienda (= non si rilevano fenomeni a caso ma per produrre informazioni utili a rappresentare e interpretare vari aspetti dell’azienda). Ci sono 3 tipologie di rilevazione: a) Budget, svolto internamente all’azienda ogni anno per compiere una traduzione quantitativa-monetaria delle decisioni programmatiche. Viene redatto in forma libera ad eccezione di qualche regola fissa, senza essere sottoposto a auditing e senza obbligo di redazione à non confrontabile. Riguarda rilevazioni: - antecedenti - elementari e sistematiche - extra-contabili e a volte contabili b) Contabilità analitica o dei costi (controllo di gestione), svolta internamente all’azienda senza seguire principi contabili, senza essere sottoposti a auditing e senza obbligo di redazione in quanto informazione di natura strategica. Rileva tutte le operazioni di gestione interna monitorando quindi tutto il processo di trasformazione ed effettuando confronto con il budget. Riguarda rilevazioni: - antecedenti, concomitanti e susseguenti - elementari e sistematiche - contabili ed extra-contabili c) Contabilità generale + bilancio, rileva tutte le operazioni di gestione esterna, cioè i fenomeni che si sono verificati rapportandosi con l’esterno (es. pagamento di un dipendente). La contabilità generale deve corrispondere al sistema dei valori, quindi evidenziare il processo di formazione del reddito e la composizione del capitale. Il Appun% di principi contabili internazionali Maia Miraglio4a 6 bilancio è il riepilogo della contabilità generale relativa ad un esercizio, mostrando una situazione patrimoniale, finanziaria e reddituale. Riguarda rilevazioni: - concomitanti e susseguenti - elementari e sistematiche: sistema del capitale o sistema del reddito - contabili ! la COGE rappresenta un metodo contabile con cui misurare capitale e reddito In particolare, la contabilità generale presenta alcune tipologie di scritture: • Continuative • Di assestamento, richiedono molta discrezione da parte del manager e sono molto importanti, per esempio l’ammortamento tiene traccia di quanto bisognerebbe investire per far si che la produzione rimanga costante infatti una quota di ammortamento indica la svalutazione avvenuta dell’immobilizzazione di riferimento. • Di chiusura • Di riapertura Quelle di chiusura e riapertura sono legate alla definizione di anni fiscali (periodi artificiali) della vita dell’azienda non obbligatoriamente uguali agli anni solari che vengono impiegati per anticipare eventuali shock e trovare una strategia adeguata. Ciò si può perseguire anche con budget riferiti a più di 3 anni, ma si tratta di un budget raro perché non è capace di prevedere abbastanza bene gli shock possibili, eccezione vige per la PA e utilities, dove i prezzi sono bloccati per un certo numero di anni. Tornando alla costituzione di periodi artificiali la loro costituzione deve avvenire in modo che la rappresentazione in bilancio sia più veritiera e chiara possibile, quindi ci si basa sul ciclo di produzione. In particolare quelle di apertura consentono di continuare le scritture continuative riaprendo lo SP in modo da potere tenere traccia di variazioni di capitale che poi influiscono sul patrimonio (CE) e utilizzo continuato nel tempo delle attività. ! il conto ricavi invece ricomincia Da SP e CE è possibile svolgere alcune analisi essenziali: solidità, solvibilità, redditività e efficienza, tali sono importanti per assumere diverse decisioni, per esempio circa il personale o il marketing. Il problema all’esterno è verificare il buon affare e da ciò deriva la difficoltà intrinseca nella diversità tra OIC e IAS/IFRS, infatti i primi sono molto più specifici degli IAS/IFRS, si pensi che indicano l’obbligo dell’amministratore di redigere il bilancio contenente SP, CE, RF e NI, secondo specifici schemi preimpostati, entro determinati limiti di tempo con specifiche eccezioni. Gli IAS/IFRS invece lasciano molta libertà nella redazione del bilancio. Motivo di una tale differenza sta sicuramente nella differente ratio: Appun% di principi contabili internazionali Maia Miraglio4a 7 gli OIC sono stati emessi per dare informativa contabile per le aziende italiane, il cui importante ricorso al finanziamento ha portato a una richiesta di dettaglio tale che i finanziatori riuscissero a comprendere il livello di performance aziendale; gli IAS invece derivano da una richiesta di standardizzazione dei bilanci redatti in tutto il mondo con lo scopo di tutelare in primis non i creditori, bensì le aziende che ricorrono al mercato sperano di ottenere capitale in forma di equity (perdendo quindi potere in fase di assemblea, ma senza sostenere ingenti costi e avendo una prospettiva di lungo periodo). La partita doppia e i libri contabili Secondo le Golden rules, il totale degli addebitamenti è sempre uguale al totale degli accreditamenti, mentre il totale dei saldi dei conti con eccedenza di dare è uguale al totale dei saldi dei conti con eccedenza di avere. Se i saldi di dare e di avere di tutti i conti sono raccolti in un unnico conto, questo presenta saldo nullo. Per la rilevazione dei fatti ci si avvale di libri (libro giornale e libro degli inventari, non libro mastro) e registri resi obbligatori dalla normativa civile e tributaria; in essi vanno riportate tutte le operazioni della gestione analiticamente e in ordine cronologico in forma descrittiva. ! non c’è un metodo specifico di rilevazione Il libro degli inventari va redatto all’inizio dell’attività e in ogni anno successivo per indicarvi tutte le attività e le passività valutandole in base alle norme del codice civile (art. 2426); si chiude ogni anno con il bilancio di esercizio. Il piano dei conti è lo strumento per il corretto funzionamento della contabilità generale, infatti consiste in una classificazione analitica dei conti da utilizzare nelle rilevazioni. Il suo contenuto è libero, ad eccezione di due i vincoli: ▪ redazione del bilancio d’esercizio ▪ livello di dettaglio delle informazioni Perché si tratti di un buon piano dei conti deve presentare alcuni obiettivi: ▪ Rispondenza agli obblighi di legge ▪ Redazione del bilancio di esercizio ▪ Acquisizione dati per le dichiarazioni tributarie ▪ Ottenimento di informazioni sugli andamenti della gestione GLI ACQUISTI E LE VENDITE Circa gli acquisti si distingue tra aspetto: a) originario o finanziario = VF P, uscita certa (es. cassa, banca), uscita assimilata (es. debiti v/fornitori), uscita presunta (es. debiti v/fornitori in valuta) b) derivato o economico = VE -, valore di costo (di esercizio quando bene a fecondità semplice o anticipato quando bene a fecondità ripetuta) Circa le vendite si distingue tra aspetto: a) originario o finanziario = VF A, entrata certa (es. cassa, banca), entrata assimilata (es. crediti v/clienti), entrata presunta (es. crediti v/clienti in valuta) b) derivato o economico = VE +, valore di ricavo (di esercizio o anticipato) Quindi, esistono sempre due fasi distinte: la liquidazione, che rappresenta l’atto di vendita o acquisto cui corrisponde il sorgere di credito o debito regolabili immediatamente o a dilazione e il regolamento, che rappresenta l’adempimento dell’obbligazione pecuniaria. = bisogna sempre rilevare sia la fattura (con credito o debito), sia il pagamento o incasso LE OPERAZIONI DI FINANZIAMENTO Appun% di principi contabili internazionali Maia Miraglio4a 10 - rimanenze di magazzino b) rettifiche integrative o di imputazione, che hanno l’obiettivo di aggiungere al reddito i costi o ricavi di competenza economica per cui si avrà manifestazione finanziaria futura (costi o ricavi futuri). Esse sono: - ratei - fondi spese - fondi rischi, permettono di effettuare accantonamenti da utili lordi; si riduce l’imponibile per affrontare in futuro dei rischi caratterizzati da un certo grado di rischio che permette di stimare la probabilità dell’evento e l’importo ! fondamentale per capire la gestione del management e le prospettive potenziali future dell’azienda, infatti se un’azienda spinge le .. usando .. automaticamente include nell’attività operativa molto rischio di credito, cioè rischio finanziario perché c’è la possibilità che i soldi non entrino e il credito v/clienti non riscosso passa a CE come perdita, allora si creano questi fondi rischi, che se aumentano molto portano ad aspettarsi una grande difficoltà alla riscossione dei crediti ! negli IAS non c’è tale voce, ma poste che vanno a svalutare attività e a creare riserve che vengono già nettate con l’asset specifico iscritto in SP à stesso risultato ! in generale si dice che servono per imputare o rettificare la quota parte di un costo o ricavo che matura nel tempo a cavallo di due esercizi Quando si guarda alle informazioni in bilancio bisogna ricordare che i bilanci vengono redatti secondo il limite del cost constraint, cioè l’iscrizione dell’informazione in bilancio deve avvenire solo se i benefici della trascrizione sono superiori ai relativi costi e secondo il proprietary cost, in quanto l’azienda non ha interesse sempre a inserire informazioni privilegiate su ciò che si sta facendo (es. partnership in un mercato emergente) perché sebbene possa attirare l’attenzione degli investitori, può anche dare informazioni ai competitors. Soffermandosi solo su ratei e risconti, si sappia che negli IAS/IFRS vengono detti rispettivamente defferell o accrual e pre-paid. Es. risconto attivo (fitti passivi, premi assicurativi) La società Alfa acquista un servizio che viene fruito nel periodo 01/09/t – 01/03/t+1 con manifestazione finanziaria all’acquisto. à scrittura di storno di costi con manifestazione finanziaria avvenuta, ma parte della competenza economica da rimandare à risconti attivi (costo anticipato, VE-) vs fitti passivi (storno di costi di esercizio, VE+) Es. risconto passivo (fitti attivi) Appun% di principi contabili internazionali Maia Miraglio4a 11 La società Alfa cede un servizio che viene erogato nel periodo 31/10/t – 28/02/t+1 con manifestazione finanziaria alla vendita. à scrittura di storno di ricavi con manifestazione finanziaria avvenuta, ma parte della competenza economica da rimandare à fitti attivi (storno di ricavo di esercizio, VE-) vs risconti passivi (ricavo anticipato, VE+) Es. rateo passivo (interessi mutuo, costi per utenze) La società Alfa acquista in data 01.09 un servizio che viene fruito nel periodo 01/09/t – 01/03/t+1, ma viene pagato al 01/03/t+1. à scrittura di imputazione di costi con manifestazione futura e parte della competenza da imputare à energia elettrica (costo futuro, VE-) vs ratei passivi (debito di regolamento, VF P) Es. rateo attivo (fitti attivi) La società Alfa cede un servizio che viene erogato nel periodo 31/10/t – 28/02/t+1 con manifestazione finanziaria in data 28/02/t+1. à scrittura di imputazione di ricavi con manifestazione futura e parte della competenza da imputare à fitti attivi (ricavo futuro, VE+) vs ratei attivi (credito di regolamento, VF A) LEZIONE 3: SISTEMA GLOBALE di PRINCIPI CONTABILI Introduzione di Dezza% et al (2020) Appun% di principi contabili internazionali Maia Miraglio4a 12 à rappresentazione di un mercato dei capitali, dove vi sono diversi attori, quindi quando si hanno delle problematiche, come l’instabilità del mercato, vuol dire che qualche soggetto non sta operando correttamente. In generale c’è un legame tra le aziende e il resto del mondo (es. analisti, investitori istituzionali, banche), il problema sorge quando l’azienda ricerca dei capitali dovendo presentare dei bilanci costituiti da elementi diversi a seconda dell’approccio adottato: IAS, principi americani o OIC. Nei primi due casi sono richiesti SP, CE, RF, variazione di patrimonio netto e NI, mentre gli OIC scontano la presentazione della variazione di patrimonio netto. à capire come processare le informazioni contenute nei documenti. L’intero funzionamento dell’ecosistema finanziario infatti ruota attorno alle informazioni aziendali, contabili e non, prodotte dal vertice aziendale come risultato di scelte strategiche. Il problema riguarda l’asimmetria informativa (due agenti, CEO e investitore, non dispongono delle stesse informazioni per assumere una decisione economica); essa ha due risvolti amplificati dalla separazione tra proprietà e controllo: 1) ADVERS SELECTION, cioè ex-ante non si comprende bene il valore o l’obiettivo della persona di fronte, non riuscendo quindi a capire quale sia l’investimento ottimale, in termini di azioni (diventare capitale di rischio) o in termini di prestiti 2) MORAL AZARD, cioè un attore antepone il proprio interesse rispetto a quello del principal (il finanziatore finanzia un’azienda gestita da un CEO che ha una maggiore tendenza a soddisfare i propri bisogni, rispetto a quelli degli azionisti) ! la reportistica è l’unico strumento utile che le aziende hanno per ridurre la barriera L’origine dei principi contabili internazionali Per capire perché si ha necessità di standard contabili internazionali, si pensi al caso di Daimler-Benz, cioè un produttore di auto tedesco che negli anni ’90 voleva quotare le sue azioni al New York Stock Exchange per accedere al mercato finanziario degli Stati Uniti. Per farlo doveva preparare bilanci finanziari che rispettassero i principi contabili statunitensi dai quali risultava al posto di un profitto di 360$ una perdita di 1$. Dunque, i principi contabili internazionali nascono con l’obiettivo di agevolare lo sviluppo di mercati finanziari globali e oggi sono adottati da 167 Paesi. In particolare, l’obiettivo di armonizzazione contabile è stato perseguito con il regolamento CE 1606/2002, il quale prevedeva l’obbligo di adozione degli IAS per la redazione dei bilanci consolidati delle società quotate UE a decorrere dal 2005 (strategia di standardizzazione, massimo effetto ma di difficile adozione), ma anche la facoltà per gli stati membri di prevedere l’applicazione obbligatoria o facoltativa dei medesimi principi per la redazione dei bilanci separati delle società quotate ed eventualmente per la redazione dei bilanci consolidati e separati delle società non quotate (strategia di armonizzazione). Tale scelta è motivata dal fatto che la finalità informativa del bilancio consolidato è diversa da quella del bilancio separato: nel primo caso il focus è il risultato, nell’altro è l’organizzazione e determinazione delle riserve distribuibili. ! la standardizzazione avviene con il regolamento UE, l’armonizzazione con la direttiva UE Nel 1973 per opera delle principali associazioni professionali, venne costituita la International Accounting Standards Committee (IASC) con lo scopo di definire gli standard contabili destinati alle società quotate sui mercati internazionali. Nel 1995 venne stipulato l’accordo con l’International Organization for Securities Commission (IOSCO) per realizzare un set di principi contabili destinati alle multinazionali. Appun% di principi contabili internazionali Maia Miraglio4a 15 - Monitorare e revisionare gli sviluppi nelle norme contabili internazionali al fine, eventualmente, di consigliare la Commissione Europea su eventuali modifiche o aggiornamenti necessari. IASB à EFRAG e ARC à Commissione Europea recepisce con regolamento à Parlamento Europeo approva regolamento à Recepimento dei principi IAS/IFRS in Italia Gli IAS/IFRS sono stati introdotti nell’UE dal Regolamento CE N. 1606/2002 (obbligatori per i bilanci consolidati redatti dalle società quotate in borsa) e sono stati recepiti in Italia con il D.Lgs. 28/02/2005, n. 38 (obbligatori per emittenti di strumenti finanziari ammessi alla negoziazione su mercati regolamentati, società aventi azionariato diffuso tra il pubblico, banche, assicurazioni). Nell’esercizio 2005, l’obbligo di adottare i principi IAS/IFRS era più ampio di quello al 1° gennaio 2019, infatti la legge del 30/12/2018 ha introdotto l’art. 2-bis del D.Lgs. 28 febbraio 2005, n. 38, secondo il quale si concede facoltà di applicazione ai soggetti i cui titoli non siano ammessi alla negoziazione in un mercato regolamentato (obbligatori per società con titoli quotati, banche quotate = enti finanziari vigilati quotati, bilancio consolidato di assicurazioni). ! è esclusa dall’applicazione delle società che possono redigere il bilancio in forma abbreviata poiché il costo sarebbe eccessivo Differenze tra bilanci nazionali ed internazionali Il bilancio OIC è differente da quello IAS/IFRS tanto che si tratta di due approcci alternativi: il bilancio civilistico (code-law) deriva dal recepimento delle direttive IV e VII, ormai superate dalla direttiva 34/2013 (recepita con D.Lgs. 139/2015). Tale direttiva: (2+3) - elimina la capitalizzazione dei costi di ricerca e pubblicità - elimina l’area straordinaria di CE - introduce l’obbligo di RF - introduce l’iscrizione di derivati - introduce il principio di prevalenza della sostanza dell’operazione il bilancio IAS/IFRS (common-law) segue invece i principi elaborati da appositi organismi professionali, come lo IASB, quindi non fa riferimento ad una fonte terza. Le differenze principali tra principi OIC e IAS sono: (7) o il minore dettaglio della NI vs il maggiore dettaglio della NI o il maggiore dettaglio negli schemi SP/CE vs il minore dettaglio negli schemi SP/CE infatti, in Italia, a differenza di quanto accade a livello internazionale, è possibile effettuare importanti analisi di bilancio o la tutela dei creditori vs la tutela degli investitori infatti, in Italia non bisogna fornire un’immagine ingannevole della società, quindi si iscrive il reddito realizzato e non solo potenziale, ciò perché si tutelano i creditori tendenzialmente maggiori rispetto agli azionisti che preferiscono detenere il controllo; mentre a livello internazionale il bilancio d’esercizio serve ad esporre il valore economico o di mercato della società consentendo il confronto tra patrimonio netto e valore di borsa “book value to price”, ciò perché si tutelano gli investitori trattandosi tendenzialmente di società ad azionariato diffuso ! IAS tipico delle economie in crescita, caratterizzate da crescenti prezzi di beni e diritti esposti negli SP delle società quotate nei mercati regolamentati (es. valore azioni) Appun% di principi contabili internazionali Maia Miraglio4a 16 o il costo storico vs il fair value infatti, in Italia i beni sono iscritti nello SP in base al costo sostenuto o al costo di produzione e poiché in presenza di inflazione il costo di acquisto di un bene nel tempo cresce per correggere le distorsioni economiche gli stati hanno introdotto delle normative di rivalutazione monetaria; mentre a livello internazionale si impiega il valore di mercato o corrente sulle attività materiali, immateriali e finanziari, quindi le valutazioni si basano su “previsioni economico-finanziarie” e richiedono annualmente la rilevazione di eventuali plusvalenze o minusvalenze sulle voci di SP ! il fair value crea delle problematiche poiché essendo un valore di mercato è molto volatile (valore che si attende di ricevere dallo scambio di un asset in un momento) ! il fair value accresce la soggettività dei valori di SP e la volatilità dei risultati economici ! la principale differenza nelle valutazioni consiste nell’iscrizione e valutazione degli intangibili, che in Europa devono sempre essere assoggettati ad ammortamento, mentre secondo gli IAS ciò vale solo per intangibili a vita definita; i beni intangibili a vita indefinita sono l’avviamento e il marchio, da assoggettare all’impairment test (test di deterioramento) o prudenza (conservatism, principio del minor valore) vs mark to market (optimism, principio della valutazione al mercato) infatti, in Italia la valutazione delle voci di bilancio avviene in modo prudente imputando al CE le perdite presunte ed evitando gli utili sperati; mentre a livello internazionale si possono imputare sia le perdite presunte che gli utili sperati, sebbene bisogna essere cauti nella loro determinazione Esempio Il costo di un’azione X è €20, il valore di borsa al 31/12 potrà essere €20, €15, €30 à prudenza: il costo non lo modifico, il costo lo svaluto di €5, il costo non lo modifico à valutazione secondo il minore valore tra costo e mercato o forma sulla sostanza vs sostanza sulla forma infatti, in Italia la rappresentazione delle operazioni in bilancio avviene in base al diritto di proprietà sebbene il D.lgs. 139/2015 rafforzi il principio di prevalenza della sostanza sulla forma; mentre a livello internazionale la rappresentazione delle operazioni in bilancio avviene in base alla sostanza economico-finanziaria dell’operazione ! la rappresentazione in bilancio del leasing viene influenzata da questi principi, infatti con il primo (metodo patrimoniale, richiesto da leggi civili e fiscali) la società di leasing (la proprietaria) iscrive il costo del bene concesso in leasing nello SP, mentre l’utilizzatrice iscrive i canoni di leasing alle date di maturazione, nella NI l’ammontare dei canoni futuri e il bene nello SP alla data del riscatto al costo del riscatto; con il secondo (metodo finanziario, richiesto dall’IFRS 16) l’utilizzatrice iscrive il bene nello SP al costo di acquisto del diritto d’uso dei beni con contropartita il debito verso la società di leasing mentre la proprietaria iscrive in SP il credito verso l’utilizzatrice ! cambia totalmente la valutazione dell’azienda, grave soprattutto per le compagnie aeree o reddito realizzato o prodotto vs reddito realizzabile o potenziale infatti, in Italia il RN considera le perdite presunte e non gli utili sperati; mentre a livello internazionale il RN considera entrambi ! il reddito è la somma algebrica di componenti positivi (es. ricavi) e negativi (es. costi) imputati a CE, tra di essi se ne riconoscono di realizzati (es. cessione di beni) e di sorti ma che si devono ancora realizzare. Questi ultimi creano una problematica perché a fine anno hanno un valore, mentre alla data in cui si concluderanno ne avranno un altro, di conseguenza i valori confrontati possono generare una perdita presunta o un utile sperato Appun% di principi contabili internazionali Maia Miraglio4a 17 Silicon Valley Bank collapse Tale società, fondata nel 1983, prima del collasso era una delle più grandi banche commerciali degli Stati Uniti. Prendevano i depositi da grossi investitori istituzionali nell’epoca dei tassi zero e li reinvestivano in attività sicurissime (come le attività statali americani) con tassi bassi. Successivamente la Federal Reserve ha aumentato aggressivamente i tassi d’interesse per contenere l’inflazione, di conseguenza i prezzi dei titoli scendono erodendo il valore del portafoglio di titoli di SVB. L’aumento dei tassi comporta un aumento dei costi di finanziamento, quindi le start-up tecnologiche devono destinare più liquidità al rimborso del debito e nasce la difficoltà a raccogliere nuovi finanziamenti da parte di venture capitalist. Ultima conseguenza è che le aziende sono obbligate a prelevare per finanziare le proprie operazioni. IAS/IFRS e GAAP statunitensi I principi IAS/IFRS sono equivalenti, non identici, ai GAAP statunitensi; le principali divergenze riguardano il consolidamento delle Special Purpose Entity, l’impairment test e la capitalizzazione dei costi di sviluppo. Per l’ultimo punto, infatti, il principio IAS 38 impone la loro capitalizzazione, mentre i GAAP impongono la loro imputazione a CE; secondo il programma di convergenza si dovrebbe modificare lo IAS 38 per trattare i costi di sviluppo come le spese di ricerca. LEZIONE 4: QUADRO CONCETTUALE dell’INFORMATIVA FINANZIARIA CAP.41 di Dezza% et al (2020) + Conceptual Framework Quadro Concettuale dell’Informativa Finanziaria In caso di assenza di un principio specifico e della non utilizzabilità di un altro per analogia si ricorre alla base teorica degli IAS/IFRS, cioè il quadro concettuale dell’informativa finanziaria, la cui prima edizione è stata emanata dallo IASC nel 1989 e poi passata allo IASB nel 2001. Nel 2004 IASB e FASB hanno tentato congiuntamente di fornire un unico framework, ma dopo avere concluso nel 2010 la prima fase del progetto che portò all’emanazione della nuova versione del quadro concettuale nella quale furono modificati due importanti capitoli (obiettivi del bilancio e caratteristiche qualitative dell’informazione) il progetto venne chiuso. Il nuovo framework, emesso dallo IASB nel 2018, non è uno standard (infatti la CE non deve omologarlo) e nulla di quanto contenuto in esso ha preminenza su un qualsiasi IFRS, bensì si tratta di linee guide dello IASB aventi lo scopo di assistere: a) lo IASB nello sviluppo o revisione di futuri o esistenti principi b) i redattori dei bilanci nell’applicazione degli IFRS soprattutto nel trattare argomenti da loro non disciplinati c) tutti i soggetti nella comprensione e interpretazione delle informazioni in bilancio Esso è composto da 8 capitoli: 1. Obiettivo del bilancio 2. Caratteristiche qualitative che determinano l’utilità dell’informativa di bilancio 3. Bilancio e reporting entity (perimetro economico) 4. Elementi del bilancio 5. Rilevazione iniziale e l’eliminazione contabile 6. Valutazione 7. Presentazione delle informazioni e le nota al bilancio Appun% di principi contabili internazionali Maia Miraglio4a 20 - scevra da errori, cioè non contenente appositamente errori o omissioni nella descrizione del fenomeno e nel processo seguito per produrre l’informazione Per essere utile l’informazione dev’essere contemporaneamente rilevante e fedele; il modo più efficace ed efficiente per applicare le caratteristiche è: 1) individuare i fenomeni economici suscettibili di essere utili per gli utilizzatori del bilancio 2) individuare le informazioni più rilevanti per il fenomeno da rappresentare 3) determinare se tali informazioni sono disponibili e rappresentabili fedelmente n Ausiliarie, che possono esserci anche solo temporaneamente o in parte ed hanno lo scopo di rafforzare l’utilità di informazioni rilevanti e fedeli ! non possono, né singolarmente né collettivamente, rendere utili ai fini decisionali informazioni non rilevanti o non fedeli § comparabilità La comparabilità, effettuabile solo se ci sono almeno 2 elementi, rappresenta la qualità dell’informazione rispetto ad altre informazioni consentendo la scelta tra alternative. Perché vi sia una comparabilità nel tempo e nello spazio sono richieste coerenza e permanenza dei metodi di valutazione. ! l’esistenza di differenti metodi di valutazione per lo stesso fenomeno riduce la comparabilità § verificabilità, funge da assicurazione che l’informazione dia una rappresentazione fedele La verificabilità presuppone che diversi osservatori, ben informati e indipendenti, pervengano ad un consenso, circa la fedeltà di una data descrizione; si distinguono la verifica diretta, cioè il controllo di un importo o altra rappresentazione (es. una quantità) mediante un’osservazione diretta (es. conteggio di denaro) e la verifica indiretta, nella quale sono controllate le entrate di un modello o formula e ricalcolate le uscite secondo lo stesso modello o formula (es. FIFO). § tempestività La tempestività risponde alla necessità di rendere accessibili le informazioni agli utilizzatori nel tempo necessario per prendere le loro decisioni. ! di norma più l’informazione è datata, meno è utile § comprensibilità Un’informazione è comprensibile se è classificata, definita e presentata in modo chiaro e conciso; il bilancio è predisposto presupponendo che gli utilizzatori abbiano una conoscenza ragionevole degli affari e delle attività economiche e che esaminino con diligenza le informazioni presentate. L’applicazione delle caratteristiche qualitative ausiliarie è un processo iterativo, che non segue un ordine imposto. Bilancio e reporting entity (perimetro economico) Il bilancio è preparato per uno specifico periodo tempo, con almeno un periodo di comparazione e ipotizzando che l’entità sia in funzionamento e che continuerà la sua attività nel prevedibile futuro. L’entità che redige il bilancio può essere una singola entità, una parte di un’entità o un gruppo di entità; nel caso di un’entità che ha il controllo su altre, si distingue il caso in cui l’entità che prepara il bilancio si riferisca alla capogruppo e alle controllate (bilancio consolidato, che non fornisce info specifiche di una controllata, invece individuabili nel Appun% di principi contabili internazionali Maia Miraglio4a 21 bilancio della singola controllata) e il caso in cui invece prepari il bilancio solo la capogruppo (bilancio non consolidato, che consente di ottenere info solo sulla capo gruppo). Gli elementi che compongono il bilancio Gli elementi di bilancio sono: a) attività, passività e patrimonio netto, che si riferiscono alla posizione finanziaria Un’ATTIVITÀ è una risorsa economica attuale controllata dall’entità quale risultato di eventi passati. Una risorsa economica è un diritto (esclusivo dell’entità anche se non tutelato legalmente oppure derivante da negozio giuridico o obbligazione implicita della controparte) che ha il potenziale di produrre benefici economici (= contributo potenziale, diretto o indiretto, ai flussi finanziari e mezzi equivalenti). Il controllo lega una risorsa all’entità e si estrinseca nel potere di: (1) indirizzare l’uso della risorsa economica (2) usufruire dei benefici economici futuri Gli eventi passati sono connessi generalmente all’acquisizione o alla produzione interna. ! la definizione di attività permette di comprendere se si può capitalizzare o no un qualcosa Una PASSIVITÀ è un’obbligazione attuale dell’entità a trasferire risorse economiche quale risultato di eventi passati. L’obbligazione è un dovere o responsabilità a comportarsi o ad agire in un determinato modo che l’entità non ha la possibilità pratica di evitare; può sorgere: - in virtù di un contratto o da una legge à obbligazione legale - dallo svolgimento dell’attività commerciale - dal desiderio di tenere buone relazioni d’affari Le risorse economiche impiegate per estinguere l’obbligazione incorporano benefici economici (non serve la certezza e nemmeno la probabilità). L’obbligazione che deriva da eventi passati, si dice attuale, ed indica che l’entità ha già ottenuto i benefici economici o intrapreso azioni. Il PATRIMONIO NETTO è ciò che residua dalle attività dopo la deduzione di tutte le passività. Si dice essere: residuale (dato dalla differenza di attività e passività), incerto (dipende dalle stime di attività e passività) e astratto (non rappresenta nulla di concreto). ! nel PN si trovano anche le maniority, che sono valori di proprietà di terzi ! le sue variazioni di periodo sono generate dalla differenza tra ricavi e costi rilevati nel prospetto della performance finanziaria e conferimenti dai portatori dei diritti sul PN, meno le distribuzioni a tali soggetti b) ricavi e costi, che si riferiscono alla performance finanziaria A = L + (Cap.Soc. + R – C – D) I ricavi sono definiti incrementi di benefici economici di competenza dell’esercizio amministrativo che originano aumenti di patrimonio netto, diversi dalle contribuzioni di coloro che partecipano al capitale. Si manifestano sotto forma di: + attività, - passività I costi sono definiti decrementi di benefici economici di competenza dell’esercizio amministrativo che si concretizzano in diminuzioni di patrimonio netto diverse dalle distribuzioni effettuate a favore di coloro che partecipano al capitale. Si manifestano sotto forma di: - attività, + passività La rilevazione iniziale e l’eliminazione contabile Solo gli elementi che soddisfano la definizione di elemento del bilancio vengono rilevati (iscritti in CE o SP) e la rilevazione (recognition) lega gli elementi del prospetto della situazione finanziaria a quelli del prospetto della performance finanziaria. Appun% di principi contabili internazionali Maia Miraglio4a 22 Es. il riconoscimento del reddito avviene per il riconoscimento iniziale di un attivo o un aumento dell’importo contabile di un attivo oppure per la riduzione di una passività o una diminuzione dell’importo contabile di una passività. L’eliminazione contabile (derecognition) è il processo attraverso il quale un elemento è eliminato dal bilancio, ovvero quando l’entità perde il controllo su tutta o parte dell’attività stessa oppure quando viene meno l’obbligazione attuale per tutto o parte della passività. La valutazione La valutazione è il processo di determinazione dell’importo monetario con il quale gli elementi di bilancio devono essere rilevati ed iscritti prospetto della situazione finanziaria e nel prospetto della performance finanziaria. Tra i criteri individuati dal Framework vi sono: (A) COSTO STORICO si basa su informazioni che derivano, in tutto o in parte, dal prezzo di transazione o da un altro evento che le ha generate; in particolare, il costo storico di: - un’attività acquisita o generata è il valore dei costi sostenuti per comprarla o generarla, includendo i costi di transazione - una passività è l’importo del corrispettivo ricevuto in cambio di tale obbligazione ! il costo storico non riflette i cambiamenti nel valore, tranne che per le svalutazioni di attività o le passività che divengono onerose (B) VALORE CORRENTE si basa su informazioni che riflettono le condizioni esistenti alla data di misurazione; la misurazione può avvenire secondo: ▪ Fair value = prezzo che si percepirebbe dalla vendita di un’attività o che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in un’ordinaria transazione tra operatori del mercato alla data di valutazione. ▪ Costo corrente = costo, comprensivo dei costi di transazione, che si sosterebbe se un’attività equivalente fosse acquisita al momento della misurazione o corrispettivo, al netto dei costi di transazione, che si riceverebbe se una passività equivalente fosse venduta al momento della misurazione. ▪ Valore d’uso = valore attuale dei flussi di cassa o di altri benefici economici che un’entità si attende di generare dall’uso dell’attività e dal suo realizzo finale e il valore di estinzione = valore attuale dei flussi di cassa o di altri benefici economici che un’entità si attende di essere obbligata a trasferire per l’estinzione di una passività. LEZIONE 4: PRESENTAZIONE del BILANCIO – IAS 1 CAP.1 di Dezza% et al (2020) + IAS 1 FINALITÀ Lo IAS 1 ha la finalità di definire i criteri per la presentazione del bilancio redatto con scopi di carattere generale e di assicurare la comparabilità dei bilanci nello spazio e nel tempo. In particolare, lo IAS 1 istituisce: 1. La disciplina di carattere generale per la presentazione del bilancio 2. Le linee guida per la struttura del bilancio 3. Le disposizioni minime per il contenuto del bilancio Appun% di principi contabili internazionali Maia Miraglio4a 25 – delle condizioni di applicazione di un criterio di valutazione (es. modifica vita utile) – strutturale o dovuto a eventi eccezionali (es. aggregazioni, tornado) • Uniformità di presentazione (consistency) Un'entità deve mantenere uniforme la presentazione e la classificazione delle voci nel bilancio da un esercizio all'altro a meno che: (a) dopo un cambiamento rilevante nella natura delle operazioni dell'entità o di un riesame del bilancio, sia chiaro che sarebbe più appropriata un'altra presentazione o classificazione; (b) un IFRS non richieda un cambiamento nella presentazione. PROSPETTO DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA Circa lo stato patrimoniale lo IAS 1 tratta: • le informazioni da presentare nel prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria • la distinzione tra corrente/non corrente • il criterio della liquidità • le informazioni da esporre nel prospetto di situazione patrimoniale-finanziaria o nelle note à ulteriori sotto-classificazioni delle voci esposte, classificate con modalità adeguate alle operazioni dell'entità ! viene lasciata facoltà all’entità di cambiare il nome dello schema Il principio non prescrive lo schema o l'ordine con il quale un'entità espone le voci, infatti: – lo schema di presentazione può essere a forma scalare o a sezioni divise – l’ordine di esposizione delle voci può essere a liquidità crescente o decrescente così possono essere modificati in relazione alla natura dell'entità e delle sue operazioni al fine di fornire l'informativa necessaria per la comprensione della situazione patrimoniale- finanziaria dell'entità, a discapito della comparabilità nello spazio. L’esposizione separata delle voci è richiesta quando ritenuta rilevante per la comprensione della posizione patrimoniale-finanziaria di un'entità a causa della dimensione, natura o destinazione di una voce o aggregazione di voci simili. [SLIDE #3 45-46ESEMPI DI SP A SEZIONI DIVISE O A SCALARE] Distinzione corrente/non corrente (regola) Appun% di principi contabili internazionali Maia Miraglio4a 26 La situazione patrimoniale-finanziaria è presentata con una classificazione finanziaria di attività e passività mediante il criterio: corrente/non corrente o della liquidità per tutte le voci. ! è possibile anche il metodo misto ! si indica sempre quali importi scadono entro e oltre i 12 mesi Un'entità deve classificare un'attività come corrente quando: (a) si suppone realizzi l'attività o la possieda per la vendita o il consumo nel normale svolgimento del suo ciclo operativo Esempi: rimanenze, crediti commerciali, attività da contratti, crediti diversi (b) si suppone realizzi l'attività entro dodici mesi dalla data di chiusura dell'esercizio Esempi: crediti finanziari a breve, titoli rimborsabili entro 12 mesi, quota corrente delle attività finanziarie a lungo (c) la possiede principalmente con la finalità di negoziarla Esempi: strumenti finanziari detenuti per la negoziazione o designati al fair value rilevato a CE (d) l'attività è costituita da disponibilità liquide o mezzi equivalenti, a meno che non sia vietato scambiarla o usarla per estinguere una passività per almeno dodici mesi dalla data di chiusura dell'esercizio Esempi: disponibilità liquide o equivalenti Un'entità deve classificare un'attività come non corrente in tutti i restanti casi (attività materiali, immateriali e finanziarie aventi natura a lungo termine). Un'entità deve classificare una passività come corrente quando: (a) è previsto che estingua la passività nel suo normale ciclo operativo Esempi: debiti commerciali, debiti per acconti su commesse, accantonamenti, debiti diversi (b) la passività deve essere estinta entro dodici mesi dalla data di chiusura dell'esercizio Esempi: debiti finanziari a breve, scoperti bancari, quota corrente di passività finanziarie a lungo, dividendi da pagare (c) la possiede principalmente con la finalità di negoziarla (d) non ha un diritto incondizionato a differire il regolamento della passività per almeno dodici mesi dalla data di chiusura dell'esercizio Un'entità deve classificare una passività come non corrente in tutti i restanti casi. Criterio della liquidità (eccezione) Il criterio della liquidità è tipico delle banche e delle società finanziarie, in quanto un criterio corrente/non corrente non permetterebbe all’utilizzatore finale di valutare l’effettiva liquidità dell’azienda. Con il d.lgs. 38/2005 (art. 9) viene affidato alla Banca d’Italia di stabilire una rappresentazione per gli istituti bancari che adottano gli IFRS à circolare 22/12/2005, n.262. ! solo se fornisce informazioni migliori PROSPETTO DELL’UTILE (PERDITA) D’ESERCIZIO E DELLE ALTRE COMPONENTI DI CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO Un'entità deve presentare tutte le voci di ricavo e di costo rilevate in un esercizio: (a) in un unico prospetto di conto economico complessivo (b) in due prospetti: un conto economico separato, per le componenti dell'utile (perdita) d'esercizio e un conto economico complessivo, che inizia dall'utile (perdita) d'esercizio e mostra le voci del prospetto delle altre componenti di CE complessivo ! si può scegliere uno dei due prospetti o redigerli entrambi Il prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio deve comprendere i seguenti importi: - Ricavi - Oneri finanziari - Quota RN di collegate e joint venture contabilizzate col metodo del PN Appun% di principi contabili internazionali Maia Miraglio4a 27 - Oneri tributari - Totale delle attività cessate ! le voci di ricavo e costo non possono essere compensate ! non si considerano effetti di errori e cambio di principi (IAS 8) Quando le componenti di ricavo o di costo sono significative, un'entità deve indicarne distintamente la natura e l'importo. La classificazione dei costi, deve pervenire in modo che siano più attendibili e rilevanti, basandosi: 1) Sulla NATURA à aggregazione di costi inclusi nell'utile (perdita) d'esercizio secondo la loro natura, cioè fondandosi sulla loro origine (es. ammortamenti, acquisti di materiali, costi di trasporto, benefici per i dipendenti e costi di pubblicità) ! forma più oggettiva e più facile da applicare ! l'informativa sulla natura dei costi è utile nel prevedere i futuri flussi finanziari, quindi ne è sempre necessaria un’esposizione (anche se adottato il metodo dei costi per destinazione) 2) Sulla DESTINAZIONE o COSTO DEL VENDUTO à classificazione dei costi secondo la loro destinazione nell’entità (costo del venduto, di distribuzione o amministrativo) permettendo di fornire informazioni circa il contributo dei settori dell’azienda nella formazione dei costi, infatti l'oggetto principale di osservazione è la capacità dell'impresa di vendere beni e servizi oggetto dell'attività caratteristica a seconda delle risorse consumate dalle funzioni aziendali. Questo metodo può fornire agli utilizzatori informazioni più significative rispetto alla classificazione dei costi per natura, però può richiedere allocazioni arbitrarie e comportare un considerevole grado di discrezionalità (il costo del venduto può essere calcolato in modi diversi). [SLIDE #3 55 + 60-65] Nella redazione del CE complessivo, dopo avere calcolato il risultato netto del periodo, ci sono due poste da rappresentare: - le OCI classificate per natura - la quota di OCI delle società collegate e joint venture contabilizzate con il metodo del patrimonio netto ! OIC = other comprehensive income ! si può anche scegliere di rappresentarle in un prospetto separato, la cui prima voce è il RN Tali poste possono essere o meno riclassificate nell’utile o perdita d’esercizio: 1) le OCI che NON saranno riclassificate sono: • variazioni della riserva di rivalutazione (IAS 16 e IAS 38) poiché la voce contiene le variazioni di valore dovuti alla rideterminazione, il presupposto per la sua iscrizione è che l’impresa abbia scelto di valutare immobili, impianti, macchinari e attività immateriali con il modello della “rideterminazione di valore” (iscrizione dell’asset in bilancio al fair value calcolato alla data di rideterminazione). • rivalutazione dei piani a benefici definiti (IAS 19) si tratta di piani previdenziali con i quali il datore garantisce l’erogazione di una prestazione previdenziale ai dipendenti al termine del rapporto di lavoro assumendosi più rischi, quindi in ogni bilancio dev’essere valutato l’equilibrio finanziario del piano. • utili e perdite da adeguamento del fair value di strumenti di capitale rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo (IFRS 9) Appun% di principi contabili internazionali Maia Miraglio4a 30 - le variazioni di attività/passività - la capacità di modificare quantità/tempistica dei flussi per adeguarsi ai cambiamenti o sfruttare opportunità [flussi finanziari = entrate e uscite di cassa ed equivalenti] à esempi di flussi; distinti in: - operativi - d’investimento - di finanziamento ! non sono flussi i movimenti all’interno voci costituenti disponibilità liquide e equivalenti ! il cash flow è l’unica misura che indica l’effettiva quantità di cassa che si possiede a fine anno per reinvestirle e ripagare il debito Attività operativa Flussi di cassa dell'attività operativa derivano dalle principali attività generatrici di ricavi e dalle altre attività di gestione non di investimento, né di finanziamento. Ad esempio: • incassi dalla vendita di prodotti e dalla prestazione di servizi • incassi da royalties, compensi, commissioni e altri ricavi • pagamenti a fornitori di merci e servizi • pagamenti a, e per conto di, lavoratori dipendenti • pagamenti o rimborsi di imposte sul reddito a meno che essi non possano essere specificatamente fatti rientrare nell'attività di finanziamento e di investimento • incassi e pagamenti derivanti da contratti stipulati a scopo commerciale o di negoziazione Il contenuto minimo del flusso di attività operativa consiste nel flusso relativo alle imposte sul reddito e nel flusso relativo agli interessi o dividendi se classificati operativi; si consideri: a) interessi corrisposti à di norma operativa, magari di finanziamento b) dividendi corrisposti à di norma di finanziamento, magari operativa c) interessi e dividendi incassati à di norma di investimento, magari operativa I flussi di cassa operativi possono essere, alternativamente, rappresentanti mediante il: a) metodo DIRETTO (incoraggiato dallo IAS 7 perché più informativo), per mezzo del quale sono indicate le principali categorie di incassi e di pagamenti lordi. Il metodo diretto si può fondare: - sulle registrazioni contabili dell’impresa, per questo è utilizzabile se il sistema informativo-contabile, partendo dalle registrazioni contabili delle imprese, è in grado di elaborare autonomamente le informazioni circa entrate da incassi da clienti e uscite per pagamenti a fornitori e dipendenti - sulle rettifiche ai ricavi ed ai costi del CE con le variazioni di crediti e debiti, il cui pregio è l’agevole confronto con il CE b) metodo INDIRETTO (preferito per semplicità), per mezzo del quale il RAI, al fine di essere trasformato in disponibilità liquide generate dalle operazioni, viene rettificato: Appun% di principi contabili internazionali Maia Miraglio4a 31 - dagli effetti delle operazioni di natura non monetaria, cioè di componenti di reddito influenzanti il RN senza avere conseguenze sulla liquidità (es. ammortamento, svalutazione e rivalutazione di attività immateriali e materiali, svalutazione di crediti) - dalla variazione del capitale circolante (es. variazione magazzino, variazione crediti v/clienti, variazione debiti v/fornitori, variazione anticipi da clienti) - dagli elementi di ricavi o costi connessi con i flussi finanziari derivanti dall'attività di investimento o di finanziamento (es. plus/minusvalenze da alienazione, interessi attivi/passivi, dividendi ricevuti, utili/perdite su cambi da valutazione) ! se la vendita di un elemento dell'attivo immobilizzato origina ricavi (plusvalenze) o costi (minusvalenze), poiché tali flussi finanziari derivano dall’attività di investimento, saranno considerati in essa; dunque, nella presentazione del flusso finanziario derivante dall'attività operativa il RN è da correggere per eliminare l'influenza di tali flussi L'ammontare e la composizione del flusso di liquidità derivante dall'attività operativa è un indicatore fondamentale per comprendere le dinamiche finanziarie dell'impresa nel periodo considerato e per poter effettuare delle previsioni per l'esercizio successivo. Infatti, il flusso finanziario derivante dall'attività operativa dovrebbe essere sufficiente: - a mantenere inalterata oppure ad ampliare la capacità operativa dell'impresa effettuando nuovi investimenti (attività di investimento) - a rimborsare i prestiti e a pagare i dividendi (attività di finanziamento) se così non fosse, l'impresa dovrebbe scegliere tra: - utilizzare le disponibilità liquide ed equivalenti accumulati negli esercizi precedenti - ricorrere a fonti di finanziamento esterne all'impresa - effettuare disinvestimenti Attività d’investimento Flussi di attività d’investimento sono flussi che originano un'attività rilevata nello SP. Ad esempio: • acquisti e vendite immobili, impianti e macchinari, beni immateriali, altre attività a lungo termine e investimenti finanziari non rientranti nelle disponibilità liquide equivalenti (es. costi sviluppo capitalizzati e costruzioni interne) • pagamenti per l'acquisizione o incassi dalla vendita di strumenti rappresentativi di capitale o di debito di altre entità e partecipazioni in joint venture (diversi dai pagamenti per i titoli assimilati alle disponibilità liquide equivalenti o posseduti a scopo commerciale o di negoziazione) L'ammontare e la composizione del flusso finanziario derivante dall’attività di investimento sono utili in quanto si tratta di risorse finanziarie usate per acquisire elementi del patrimonio destinati a produrre negli esercizi successivi dei ricavi e, quindi, dei flussi finanziari. Attività di finanziamento Vi rientrano tutte le variazioni (+/-) legate all’acquisizione/rimborso di risorse finanziarie (capitale di terzi/rischio). Ad esempio: • incassi derivanti dall'emissione di azioni o altri titoli rappresentativi di capitale • pagamenti ai soci per acquistare o liberare le azioni dell'entità • incassi derivanti dall'emissione di obbligazioni, prestiti, cambiali, titoli a reddito fisso, mutui e altri finanziamenti a breve o a lungo termine • rimborsi di prestiti • pagamenti da parte del locatario per la riduzione della passività esistente relativa a un leasing ! debiti per ricevute bancarie anticipate dagli istituti di credito con clausola “salvo buon fine” Appun% di principi contabili internazionali Maia Miraglio4a 32 L'ammontare e la composizione del flusso finanziario derivante dall'attività di finanziamento servono per prevedere le richieste di esborsi da parte dei finanziatori dell'impresa. I flussi finanziari derivanti dall'attività di investimento e dell'attività di finanziamento devono essere presentati in modo da indicare distintamente le principali categorie di incassi e di pagamenti lordi. È possibile presentare i flussi finanziari al netto (compensazione), solo quando derivanti dai seguenti eventi: - incassi o pagamenti per conto di clienti quando i flussi finanziari riflettono attività del cliente piuttosto che dell’impresa - anticipi e prestiti a clienti e il rispettivo rimborso - incassi o pagamenti relativi a elementi la cui rotazione è rapida, gli ammontari sono elevati e la scadenza è breve - incassi o pagamenti per l'accettazione e il rimborso di depositi con una data di scadenza determinata - il collocamento e il ritiro di depositi presso altri enti finanziari Modelli stilizzati di ricavi, utile netto e flussi di cassa à modelli stilizzati di ricavi, utile netto e flussi di cassa derivanti da operazioni, investimenti e finanziamenti in varie fasi del ciclo di vita di un prodotto o di un'azienda. Ci sono di norma 4 fasi: 1) di incubazione o introduzione (start-up) 2) crescita 3) maturità 4) declino ! i ricavi e l’utile netto crescono per lo più nella fase di crescita, mentre i flussi di cassa operativi e finanziari si muovono in direzione opposta à la sommatoria dei flussi di cassa è sempre positiva perché in caso contrario non è in grado di coprire il suo fabbisogno [SLIDE #3 85-97 ESERCIZI] LEZIONE 5: PRINCIPI CONTABILI, CAMBIAMENTI di STIME ed ERRORI – IAS 8 CAP.4 di Dezza% et al (2020) + IAS 8 L’applicazione di un nuovo principio contabile, il cambiamento di un principio già esistente e la correzione di un errore in bilancio creano degli elementi di discontinuità, quindi se in bilancio non vengono fornite adeguate informazioni, ne viene danneggiata la comparabilità. A tal fine esiste lo IAS 8 che, con l’obiettivo di aumentare l’attendibilità del bilancio e garantirne la comparabilità, nello spazio e nel tempo, disciplina le problematiche dette. (si applica alle seguenti circostanze) SELEZIONE E APPLICAZIONE DEI PRINCIPI CONTABILI Si distinguono due situazioni: Appun% di principi contabili internazionali Maia Miraglio4a 35 ! le informazioni integrative riguardano la natura dell’errore, l’importo della correzione fatta possibilmente per ciascun anno impattato e ogni voce influenzata. Infine, per ogni componente di patrimonio netto impattata bisogna indicare gli effetti della correzione sui valori di apertura dell’esercizio in chiusura [SLIDE #3 107-112 ESERCIZIO] LEZIONI 5, 6, 8: IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI – IAS 16 CAP.7, 19 di Dezza% et al (2020) + IAS 16, 36 IAS 16 à immobilizzazioni materiali e base per le immobilizzazioni immateriali [VALORE CONTABILE = valore al quale il bene strumentale è rilevato al netto di ammortamento accumulato (f.do ammortamento) e perdite per riduzione di valore accumulate (f.do svalutazione) PERDITA PER RIDUZIONE DI VALORE = valore contabile - valore recuperabile VALORE RESIDUO = valore del bene al termine del periodo d’uso, che quindi si ritiene potere ricevere se ci si trovasse alla fine della vita utile VALORE AMMORTIZZABILE = costo – valore residuo VALORE SPECIFICO PER L’ENTITÀ O VALORE INTERNO = valore attuale dei flussi finanziari che si attende di ottenere dall’uso continuo e dalla sua dismissione al termine della vita utile VALORE RECUPERABILE = valore maggiore tra fair value netto costi di vendita e valore d’uso PP&E = immobili, impianti e macchinari] Lo IAS 16 si applica alla contabilizzazione di immobili, impianti e macchinari intesi come beni materiali strumentali utilizzati nell’esercizio dell’attività d’impresa. Affronta: – La rilevazione delle attività – La determinazione dei loro valori contabili – La determinazione delle quote di ammortamento – La determinazione delle perdite per riduzione di valore o impairment test Non si applica invece a: a) immobili, impianti e macchinari classificati come posseduti per la vendita à IFRS 5 b) attività biologiche connesse all'attività agricola diverse dalle piante fruttifere à IAS 41 ! IAS 16 si applica ai beni strumentali usati dall'impresa agricola se diversi da attività biologiche (es. trattori) ! definendo attività biologica come animale vivente o pianta, da cui si esclude però la pianta fruttifera (non i frutti) c) attività relative all'esplorazione e alla valutazione à IFRS 6 d) diritti e riserve minerari, quali petrolio, gas naturale e simili risorse non rinnovabili ! IFRS 16 si applica a immobili, impianti e macchinari usati per tali attività e) immobili considerati investimenti mobiliari perché concessi in locazione a terzi o perché vi si trae un apprezzamento a lungo termine del capitale investito à IAS 40 ! questi ultimi sono contabilizzati al costo netto dei relativi ammortamenti accumulati e di eventuali perdite di valore Per iscrivere in bilancio un’attività tra le PP&E, lo IAS 16 richiede che: a) sia probabile che i futuri benefici economici associati all’attività affluiranno all'entità; per verificarlo si valuta se l’attività permette di ottenere benefici economici negli esercizi futuri b) il costo sostenuto per acquisire l’attività sia facilmente determinato; per verificarlo il costo dell’attività dev’essere determinato in modo attendibile Appun% di principi contabili internazionali Maia Miraglio4a 36 ! permette di selezionare il valore del fair value come valore di rappresentazione del bilancio autonomamente (i principi americani non lo permettono) Costi iniziali e successivi Il costo iniziale o storico di immobili, impianti e macchinari è pari all’importo pagato al momento dell’acquisto o al costo di produzione comprendente tutti i costi sostenuti per rendere il bene utilizzabile. I costi invece sostenuti successivamente all’iscrizione di un bene strumentale in contabilità possono o meno incrementare il valore del bene: • i costi di manutenzione ordinaria non incrementano il valore, ma devono essere rilevati fra i costi d’esercizio nel CE (es. costi dei piccoli lavori di manodopera, costi per l'acquisto di materiali di consumo e di piccoli pezzi di ricambio con vita utile inferiore all’esercizio) mentre • i costi per le attrezzature di manutenzione in uso da più di un esercizio oppure utilizzabili solo in connessione con l’immobilizzazione • i costi per verifiche, che si riferiscono a controlli periodici effettuati ad intervalli regolari per scongiurare eventuali guasti • i costi di sostituzione rilevanti, che si riferiscono alla sostituzione di parti di beni strumentali che possono avvenire con una certa regolarità o meno incrementano il valore contabile se rispettano i due criteri sopra; quando ciò accade bisogna eliminare il loro valore netto contabile, cioè eliminarne il costo storico ed il relativo fondo ammortamento accumulato. ! attrezzature di manutenzione e pezzi sostituiti sono di norma iscritti come rimanenze di magazzino a CE al momento dell’uso ! la manutenzione straordinaria può essere capitalizzata perché va ad incrementare l’utilità dell’immobilizzazione Misurazione al momento della rilevazione iniziale Gli immobili, impianti e macchinari, che soddisfano le condizioni sopra, vengono rilevati inizialmente al costo, cioè l’ammontare pari ai costi sostenuti inizialmente per l’acquisizione (inclusi dazi e tasse d’acquisti non recuperabili, dopo la deduzione di sconti e abbuoni), le stime dei costi per lo smantellamento, la rimozione dell’attività e la bonifica del luogo e i costi direttamente imputabili, cioè necessari per il funzionamento dell’elemento, tra i quali: § il costo del lavoro sostenuto per i dipendenti impiegati direttamente nella costruzione interna di un bene strumentale ed il costo del lavoro sostenuto per rendere utilizzabile, da parte dell’azienda, un bene acquisito esternamente § i costi da sostenere per la preparazione del sito § i costi iniziali di consegna e movimentazione § i costi di installazione e di assemblaggio § i costi per verificare il buon funzionamento dell'attività, cioè che le prestazioni tecniche e fisiche dell'attività permettano di utilizzarla nella produzione o nella fornitura di beni o servizi, per affittarla ad altri o per scopi amministrativi § gli onorari professionali, quali notai, progettisti, direttori dei lavori Ci sono poi dei costi esclusi dalla patrimonializzazione, ovvero: 1) costi di apertura di un nuovo impianto 2) costi per l’introduzione di un nuovo prodotto o servizio 3) costi per la gestione di un’attività in una nuova sede o per gestione di nuovi clienti 4) spese generali ed amministrative Appun% di principi contabili internazionali Maia Miraglio4a 37 5) costi sostenuti da quando l’elemento è pronto all’uso a quando entra in piena funzione 6) perdite operativa iniziali 7) costi di ricollocamento e riorganizzazione di parte o intera attività 8) costi sostenuti nella fase di costruzione o sviluppo del bene per usarlo per finalità diverse da quelle previste dalla direzione 9) oneri finanziari, a meno che il finanziamento sia stato ottenuto per l'acquisizione di beni che al momento dell'acquisto richiedono un rilevante periodo di tempo prima di essere pronti per l'uso; necessaria la presenza delle due condizioni [SLIDE #4 12-13 ESERCIZIO] La permuta Lo IAS 16 stabilisce che un bene strumentale, acquisito con permuta (in scambio con un altro bene), dev’essere iscritto al fair value del bene ceduto se: – la permuta ha sostanza commerciale, cioè se, con lo scambio, si modifica il valore specifico dell'attività scambiata dall'azienda – i fair value di entrambe le attività oggetto di permuta sono valutabili attendibilmente; se per un’attività non esistono operazioni di mercato confrontabili, il fair value è determinabile in modo attendibile quando: ◦ le stime ragionevoli del fair value rientrano in una gamma ristretta ◦ fra le stime del fair value si dicono ragionevoli quelle maggiormente probabili ! se il fair value del bene acquisito è di più facile determinazione, viene iscritto al suo valore Valutazione successiva alla rilevazione Per la valutazione successiva di un immobile, impianto o macchinario, lo IAS 16 prevede due modalità alternative, la cui scelta vincola il modo di valutare un’intera classe di beni: il MODELLO DEL COSTO e il MODELLO DELLA RIDETERMINAZIONE DEL VALORE. Il MODELLO DEL COSTO consiste nell’iscrizione di un bene al costo, al netto degli ammortamenti accumulati e qualunque svalutazione accumulata, cioè: costi iniziali + costi successivi - fondo ammortamento - fondo svalutazione accumulato L’ammortamento, cioè l’allocazione sistematica e razione del costo per tutta la vita utile del bene, necessita alcune precisazioni: • l’utilizzo del cosiddetto “component approach” indica la scomposizione di un’immobilizzazione materiale in più componenti significative ammortizzabili separatamente (es. fusoliera vs motore aereo) ! l'impresa può decidere, se lo ritiene più corretto, di ammortizzare separatamente anche le parti di un bene che non hanno un costo significativo rispetto al costo totale del bene ! non si applica l’obbligo se le parti rilevanti hanno uguale vita e criterio di ammortamento Esempio In data 01/01/X1 un’impresa acquista un fabbricato industriale con il relativo terreno sottostante per un importo complessivo pari a 300.000€. Dal momento che il fabbricato ha vita utile limitata ed il terreno ha, invece, vita utile illimitata, occorre procedere allo scorporo del valore del terreno da quello del fabbricato. A tal fine, l’impresa si avvale di un perito esperto che stabilisce che il valore del terreno è pari a 70.000€. Di conseguenza, il valore globale al quale è stato originariamente acquisito il fabbricato industriale viene ripartito fra terreno e fabbricato sulla base dei valori determinati nella perizia di stima. Il terreno viene iscritto ad un valore pari a 70.000€ ed, essendo la sua vita utile illimitata, non viene ammortizzato, mentre il fabbricato industriale viene iscritto ad un Appun% di principi contabili internazionali Maia Miraglio4a 40 ! la tecnica usata per la valutazione al fair value di PP&E dev’essere coerente con un approccio di mercato, un approccio basato sul reddito o un approccio basato sul costo In particolare, gli ammortamenti finora accumulati vanno: – ricalcolati in proporzione alla variazione del valore lordo del bene iscritto in bilancio, in modo che il suo valore contabile, dopo la rideterminazione, equivalga al suo valore rideterminato; – eliminati attraverso l’eliminazione del valore contabile lordo del bene e del corrispondente fondo ammortamento alla data della rideterminazione; quindi il nuovo valore di iscrizione è il valore rideterminato. ! usato spesso per gli edifici In entrambi i casi l’operazione comporta una variazione del valore contabile: a) se si tratta di una diminuzione, bisogna rilevarla come costo nella misura in cui il decremento di valore eccede la riserva di rivalutazione di quello stesso bene, in caso contrario dev’essere addebitata la relativa riserva di rivalutazione; b) se si tratta di un incremento, bisogna accreditarlo direttamente al patrimonio netto come riserva di rivalutazione, a meno che esso non vada a stornare un decremento di valore dello stesso bene precedentemente rilevato come costo, nel qual caso deve essere rilevato come ricavo. Quando si realizza il surplus di rivalutazione (iscritto nel PN alla voce "Riserva di rivalutazione") dev’essere trasferito direttamente alla voce "Utili portati a nuovo": 1) se l’elemento di PP&E viene ceduto o dismesso, nella data di tale evento l'intero importo della riserva di rivalutazione, poiché realizzato, viene trasferito ad utili portati a nuovo, senza transitare dal CE (è eliminato da bilancio) 2) se l’elemento di PP&E viene usato per un periodo, ogni volta in cui l'ammortamento calcolato sull'incremento di valore del bene viene rilevato a CE, una corrispondente parte di riserva di rivalutazione si considera realizzata e, in quanto tale, trasferita ad utili portati a nuovo; in assenza di altri accadimenti la riserva si esaurisce con la conclusione del processo di ammortamento [SLIDE #4 39-51 ESERCIZI] Eliminazione contabile L’eliminazione del cespite avviene per dismissione oppure per mancata utilità economica futura sia tramite l’utilizzo diretto sia attraverso la dismissione; al momento dell’eliminazione, l’utile/perdita (corrispettivo dismissione netto – valore contabile bene) derivante da essa, dev’essere rilevata in CE. Nel caso un'impresa venda sistematicamente PP&E, in quanto la sua attività è quella di concederli in locazione a terzi, deve trasferire tali beni fra le rimanenze nel momento in cui cessano di essere locati per essere venduti e i proventi derivanti dalla loro vendita devono essere rilevati come ricavi. La dismissione può avvenire attraverso le seguenti operazioni: – vendita o stipula di un contratto di leasing finanziario o di donazione – rottamazione ! le più comuni – sostituzione di parte dell’immobilizzazione, in tal caso occorre eliminare il valore contabile della sola parte sostituta; se l’impresa non ha ammortizzato separatamente il costo della parte sostituita, lo si può ricavare dal costo di sostituzione ! la data di dismissione è quella in cui il beneficiario acquisisce il controllo del bene Appun% di principi contabili internazionali Maia Miraglio4a 41 Disclosure In bilancio, in particolare in NI, bisogna riportare: • i criteri utilizzati nella determinazione del valore contabile lordo • il valore contabile lordo • il criterio utilizzato per l’ammortamento • la vita utile stimata o il tasso di ammortamento utilizzato ! poiché questi ultimi 2 punti sono frutto di valutazioni soggettive, per permettere agli stakeholder di effettuare confronti con altre imprese, bisogna indicare: ◦ l’ammortamento, se rilevato in CE come parte del costo di altre attività ◦ il fondo ammortamento • la natura e gli effetti dei cambiamenti nelle stime contabili che abbiano impattato l’esercizio o che si attende impatteranno l’esercizio futuro • la riconciliazione tra valore contabile all’inizio e alla fine dell’esercizio, evidenziando: ◦ gli incrementi verificatisi nel corso dell’esercizio ◦ le attività classificate come possedute per la vendita (= attività non correnti possedute per la vendita, i gruppi in dismissione e le attività operative cessate) ◦ gli aumenti o le diminuzioni conseguenti alla rideterminazione dei valori e alle perdite per riduzione di valore rilevate o eliminate contabilmente direttamente nel patrimonio netto in conformità allo IAS 36 ◦ le perdite per riduzioni di valore rilevate nel CE in conformità allo IAS 36 ◦ le riprese di valore rilevate a CE secondo quanto previsto dallo IAS 36 ◦ la quota di ammortamento ◦ altri cambiamenti verificatisi nei valori di PP&E Nelle ipotesi di rideterminazione dei valori di PP&E si specifica: - la data effettiva in cui si è effettuata - la partecipazione o meno di un perito indipendente - il valore contabile che si sarebbe avuto con una valutazione secondo il costo - la riserva di rivalutazione, specificando: ◦ eventuali limiti nella distribuzione agli azionisti ◦ le variazioni pervenute nell’esercizio Impairment Si parla di perdita per riduzione di valore per riferirsi all’ammontare del valore contabile che eccede il valore recuperabile, dato dal maggiore tra il fair value e il valore d’uso. Si parla di impairment test per riferirsi al processo di verifica per riduzione di valore di un’attività o CGU a cui un’attività si riferisce. Lo IAS 16 prevede la necessità di determinare le eventuali riduzioni di valore, subite da PP&E, in conformità allo IAS 36. Una riduzione di valore di PP&E comporta: - la sua rilevazione in CE - la rideterminazione del nuovo valore recuperabile - la revisione delle quote di ammortamento al fine di ripartire il nuovo valore ammortizzabile (valore contabile – valore residuo) sistematicamente lungo la restante vita utile IAS 36 “Riduzione di valore delle attività” Lo IAS 36 disciplina il procedimento di determinazione di perdite di valore (impairment test): - dell’avviamento - delle attività immateriali - delle attività materiali Appun% di principi contabili internazionali Maia Miraglio4a 42 - di alcune attività finanziarie - dei gruppi di attività rappresentanti un’unità generatrice di flussi finanziari (CGU), per evitare di dovervi sempre fare riferimento si valuta la sola attività non generatrice di flussi autonomi quando: - il suo fair value è maggiore del valore contabile, quindi non è da svalutare - il valore recuperabile è uguale al fair value, quindi è pronta per la dismissione al fine di evitare l’iscrizione di attività a un valore superiore a quello recuperabile in bilancio. ! la CGU è il più piccolo gruppo identificabile di attività che genera flussi finanziari indipendenti in cui rientri l’attività di interesse Esempi di: 1) attività generatrici di flussi: marchi e brevetti concessi esclusivamente in licenza, terreni e immobili dati in locazione, automezzi dati a noleggio, partecipazioni in controllate, collegata, joint 2) attività valutate in una CGU: avviamento, marchi commercializzati dall’impresa, terreni strumentali, software In particolare, il processo di verifica (o impairment test), consiste nel verificare (in occasioni stabilite) che la singola attività non sia iscritta in bilancio ad un valore superiore al suo valore recuperabile. Tale test si deve svolgere almeno annualmente per le immateriali con vita indefinita, le immateriali non disponibili per l’uso e l’avviamento, mentre è richiesto il suo svolgimento solo quando indicato da specifici indicatori nel caso delle altre attività (del calo della capacità di generazione di cassa dell'attività attraverso l'uso o la vendita, quindi potenziale perdita di valore). Per individuare una perdita potenziale di valore ci si rifà a fonti informative esterne: § diminuzione rilevante del valore di un’attività nell’esercizio § variazioni rilevanti nella tecnologia, nel mercato, nell’ambiente economico, nell’ambiente normativo in cui l’impresa opera nell’esercizio (o si attendo) § aumenti nell’esercizio dei tassi di interesse o altri indicatori che misurano la redditività degli investimenti e che, probabilmente, aumentano il tasso di attualizzazione usato nel calcolo del valore d’uso riducendo il valore recuperabile § superamento della capitalizzazione di mercato da parte del valore contabile del PN e a fonti informative interne: o evidente obsolescenza o deterioramento dell’attività o rilevanti modifiche nell’impresa che hanno (o potrebbero) modificare l’uso dell’attività o evidenza di un peggioramento delle performance degli asset rispetto al previsto Non è, però, obbligatorio stimare il valore recuperabile quando: ¥ non è probabile che l’aumento dei tassi di mercato incida sul tasso di attualizzazione o lo è ma non ci si attende una riduzione significative del valore recuperabile (poiché è probabile che i flussi finanziari futuri aumentino) ¥ non è probabile che il calo del valore recuperabile comporti una rilevante perdita per riduzione di valore Tornando a come si svolge l’impairment test, si chiarisce la necessità di confrontare il valore contabile (cioè il valore di iscrizione dell’attività in SP dove deduzione di f.do amm. e f.do sval.) dell’attività con il relativo valore recuperabile, cioè il massimo tra il: - fair value netto, cioè l’ammontare ottenibile immediatamente in caso di vendita al netto di eventuali costi di dismissione (inteso esterno) Di norma si parte da questa valutazione, che deve avvenire, in ordine di preferenza, con uno di questi approcci: 1. basarsi sull’accordo di vendita tra parti indipendenti, scontando i costi di vendita (es. spese legali, imposta di bollo, costi rimozione attività) Appun% di principi contabili internazionali Maia Miraglio4a 45 a) o è separabile, ossia può essere scorporata dall'entità e venduta, trasferita, data in licenza, locata o scambiata, sia individualmente che insieme al relativo contratto b) o deriva da diritti contrattuali o altri diritti legali, indipendentemente dal fatto che tali diritti siano trasferibili o separabili dall'entità ! consente di distinguere l’avviamento, cioè il corrispettivo corrisposto per l'acquisizione di benefici economici futuri derivanti da un gruppo di attività immateriali non identificabili, per le quali, tuttavia, l'acquirente è disposto a sostenere il costo in un’aggregazione di imprese – l’esistenza di benefici economici futuri derivanti dall’attività immateriale, cioè vantaggi in termini di ricavi di vendita, risparmi di costi o altri – il controllo dell’attività, ritenuto presentare quando si controllano i benefici derivanti da un'attività immateriale, cioè la capacità di ottenere i vantaggi e di limitarne l’accesso ad altri. In genere, il controllo deriva da diritti legali tutelabili in sede giudiziale, quindi che rendono più facile dimostrarne l’esistenza; tuttavia, la tutela giuridica di un diritto non è una condizione necessaria per il controllo poiché l'entità può essere in grado di controllare i benefici economici futuri in qualche altra maniera ! la mancanza di uno o più requisiti porta all’iscrizione del costo in CE nell’anno di sostenimento (es. costi di ricerca, spese di costituzione, spese per formazione) [il diritto di controllo è trasmesso quando viene trasmesso il diritto sull’utilizzo dell’attività sottostante e questo accade se una delle condizioni sottostanti viene soddisfatta: - l'acquirente ha la capacità o il diritto di gestire l’attività direttamente o meno - l’acquirente ha la capacità o il diritto di controllare l’accesso fisico all’attività sottostante mentre ottiene o controllare più di un beneficio dell’attività - i fatti e le circostanze indicano che è un’eventualità remota che un soggetto diverso dall’acquirente si trovi nelle sopra condizioni] Sono riconosciute dagli IAS alcune categorie di immateriali (5): A. legate al marketing (marchi, dominio internet, presentazione commerciale, testate giornalistiche, patti di non concorrenza), usate per lo più nella produzione e commercializzazione. B. legate al cliente (anagrafiche, ordini, contratti, relazioni non commerciali). C. legate ad attività artistiche (spettacoli teatrali, libri, opere musicali, foto). D. basate su contratto (accordi di licenza, contratti pubblicitari, contratti di leasing, contratti di franchising), pari al valore dei diritti che derivano dai contratti. E. basate sulla tecnologia (brevetti di tecnologia, software per computer, database, ricette, segreti). Condizioni per l’iscrizione dell’attività immateriale in SP La possibilità di rilevare un’attività immateriale (con iscrizione al costo) è subordinata al soddisfacimento dei seguenti requisiti: – compatibilità con la definizione di attività immateriale – probabilità di benefici economici futuri attribuibili all’attività considerata – determinabilità, in modo attendibile, del costo dell’attività Le spese sostenute successivamente all'iscrizione iniziale di un'attività immateriale potranno incrementare il valore di quest'ultima solo se soddisfano i criteri sopra e se portano ad un incremento dei benefici economici futuri, dunque raramente accade, quindi dovranno essere inserite in CE tra i costi di esercizio. Attività immateriali non capitalizzabili Non sono rilevabili nell’attivo dello SP i seguenti oneri (generalmente sostenuti per ottenere benefici economici futuri): Appun% di principi contabili internazionali Maia Miraglio4a 46 – spese di avviamento attività o costi di impianto ed ampliamento (cioè: atto costitutivo, spese notarili, consulenze societarie, licenze e permessi) – spese di ricollocazione o riorganizzazione parziale o integrale dell’entità – costi sostenuti prima dell’apertura di un nuovo stabilimento (pre-operativi), costi di start- up sostenuti prima della messa a regime degli impianti ! capitalizzabili se riferiti a PP&E – spese per la formazione del personale à il controllo esercitabile non è sufficiente – spese pubblicitarie e attività promozionali à indistinguibili da quelle per creare o incrementare l’avviamento complessivo – costi relativi alla manutenzione del software Tra le attività immateriali generate internamente non capitalizzabili vi sono: – marchi – testate giornalistiche – diritti di editoria – anagrafiche clienti ed elementi simili perché i costi sostenuti sono indistinguibili dal costo sostenuto per sviluppare l’attività aziendale nel suo complesso. Avviamento Il principio precisa che la differenza tra il valore di mercato dell’impresa e il valore contabile delle sue attività nette identificabili (o patrimonio netto), detta avviamento, può essere originata da una serie di fattori che ne condizionano l’attività; tuttavia, tali differenze non rappresentano il costo di attività immateriale controllate dall’entità. L’avviamento (Goodwill) è un’attività che rappresenta i futuri benefici economici derivanti dai beni acquisiti in una business combination che non sono stati individualmente identificati e separatamente riconosciuti nel bilancio dell’acquirente. In particolare: • dal punto di vista economico, misura il plusvalore di un complesso aziendale rispetto alla somma analitica del valore di mercato delle singole attività, dedotte le passività, che costituiscono il patrimonio aziendale • secondo gli IFRS è per definizione un’attività a vita utile indefinita • quando è generato internamente non può mai essere riconosciuto come attività in quanto non rappresenta una risorsa identificabile Inoltre, l’IFRS 3, trattando le aggregazioni aziendali, si sofferma sulla determinazione dell’avviamento indicando che l'acquirente, alla data di acquisizione, deve rilevare l'avviamento valutandolo per l'eccedenza di (a) su (b). Dove: (a) è la sommatoria di: (i) corrispettivo trasferito valutato in conformità al presente IFRS, di norma al fair value alla data di acquisizione (ii) importo di qualsiasi partecipazione di minoranza nell'acquisita valutato in conformità al presente IFRS (poi chiamate NCI) (iii) in una aggregazione aziendale realizzata in più fasi, il fair value alla data di acquisizione delle interessenze nell'acquisita precedentemente possedute dall'acquirente (b) è il valore netto degli importi, alla data di acquisizione, delle attività identificabili acquisite e delle passività assunte identificabili. ! non è ammortizzabile, ma annualmente dev’essere sottoposto a impairment test [SLIDE #4 76-81 ESERCIZI] Rilevazione e valutazione Per la rilevazione del costo si distingue l’attività: Appun% di principi contabili internazionali Maia Miraglio4a 47 a) acquisita separatamente, il cui costo è determinato in modo attendibile grazie al pagamento di norma in denaro e al prezzo commisurato ai benefici attesi; per i costi aggiuntivi e costi da escludere sempre vale come per le materiali ! nel caso in cui il pagamento avvenga oltre il normale termine di credito, il costo viene determinato in base al prezzo equivalente in contanti, dunque la differenza tra il valore di iscrizione ed il prezzo pagato è da rilevare come interesse passivo lungo l'arco temporale di esistenza del credito b) acquisita come parte di un’aggregazione aziendale (es. ramo d’azienda, fusione), il cui costo è da iscrivere pari al fair value dell’attività alla data dell’operazione considerando le aspettative di mercato circa la probabilità che i benefici economici futuri affluiranno all’impresa, quindi il requisito della probabilità è dato per rispettato c) acquisita attraverso contributi pubblici, in tale caso: - o si iscrivono sia l’asset sia il contributo al fair value, per poi ripartire il contributo lungo il periodo di uso dell’asset - o si iscrive l’asset al suo valore contabile nettato del contributo d) acquisita attraverso la permuta di altre attività, vale come per le materiali e) prodotta internamente, che quando, di rado, soddisfa le condizioni per l’iscrizione in attivo di SP, ha per costo la somma delle spese sostenute (direttamente o indirettamente) per creare, produrre e preparare l’attività per il suo uso dalla data in cui per la prima volta soddisfa i criteri per la rilevazione. In particolare, il principio ne prevede un trattamento a seconda che sia creata nella: • fase di ricerca à i costi sostenuti non sono capitalizzabili (à CE) a causa dell’incapacità dell’impresa di dimostrare l’esistenza di un’attività immateriale che generi probabili benefici economici futuri. Per eliminare dubbi lo IAS 38 indica come attività di ricerca: ◦ l’attività finalizzata all’ottenimento di nuove conoscenze ◦ l’indagine, la valutazione e la selezione finale delle applicazioni dei risultati della ricerca o di altre conoscenze ◦ la ricerca, la progettazione, la valutazione e la selezione di alternative per materiali, progetti, processi, sistemi e servizi Es. nel campo farmaceutico, l'attività sviluppata in fase preclinica, come l'identificazione di molecole con specifiche caratteristiche farmacologiche. • fase di sviluppo à i costi sostenuti sono capitalizzabili dimostrando: (6) ◦ la possibilità tecnica al completamento dell’attività immateriale in modo che essa sia disponibile per l’uso o la vendita ◦ l’intenzione a completare l’attività immateriale per l’uso o la vendita ◦ la capacità di usare o vendere l’attività immateriale ◦ il modo in cui l’attività immateriale genererà probabili benefici economici futuri; deve essere dimostrata l’esistenza di un mercato, oppure se utilizzata per fini interni, l’utilità effettiva di tale attività immateriale ◦ la disponibilità di risorse tecniche, finanziarie e di altro tipo adeguate sia per completare lo sviluppo dell’attività che per il suo utilizzo o vendita ◦ la capacità di valutare attendibilmente il costo attribuibile all’attività immateriale durante il suo sviluppo o completamento Es. nel campo farmaceutico, l’inizio della fase di sperimentazione clinica del farmaco. Appun% di principi contabili internazionali Maia Miraglio4a 50 L’IFRS 3 indica un’attività aziendale come un insieme integrato di attività e beni che può essere gestito allo scopo di fornire beni o servizi ai clienti e che genera proventi da investimento (es. dividendi, interessi) o da attività ordinarie a favore dei diretti investitori. Un’aggregazione aziendale è invece definita come un’operazione o un evento in cui un acquirente acquista il controllo di una o più attività aziendali à non vi rientrano l’acquisto di asset e la formazione di joint ventures, ma vi rientrano l’acquisizione di azioni, la fusione, la scissione, l’acquisizione inversa, lo scambio di azioni, il conferimento in natura. La business combinations comporta la contabilizzazione unica dei numeri di due entità, precedentemente separate; nel caso A acquisisca K, si hanno tre modi per contabilizzare: 1) predecessor accounting à i numeri delle entità non sono interessati dalla transazione, quindi sono mantenuti al costo storico nel bilancio consolidato dell’acquirente 2) fresh start à i numeri delle entità sono influenzati dalla transazione, quindi sono adeguati al fair value nel bilancio consolidato dell’acquirente 3) acquisition method à solo i numeri dell’entità acquisita sono interessati dalla transazione, quindi sono adeguati al fair value nel bilancio consolidato dell’acquirente Come contabilizzare le aggregazioni: acquisition method L’IFRS 3 predilige l’ultimo metodo, che si applica in 5 fasi: a) IDENTIFICAZIONE dell’ACQUIRENTE acquirente inteso come l’entità che, dopo l’acquisizione, è in grado di controllare l’acquisita; si dice presente il controllo, secondo l'IFRS 10, se esistono contemporaneamente: ❑ il potere sulla partecipata (oggetto di investimento) ❑ la capacità di esercitare il potere sulla partecipata (oggetto di investimento) per influenzare l'ammontare dei suoi rendimenti ❑ l’esposizione o i diritti a rendimenti variabili derivanti dal rapporto con la partecipata (oggetto di investimento) Inoltre, esiste sempre una presunzione confutabile che un’entità ne controlli un’altra quando ne controlla il 50% + 1 dei diritti di voto; ci sono poi casi in cui sebbene non avvenga un controllo di tale ampiezza si parli di controllo, come nel caso di controllo di fatto (=possedere un numero di diritti di voto sufficienti rispetto alle dimensioni e alla dispersione delle partecipazioni degli altri detentori di voti che consentono all’entità di esercitare il controllo), accordo contrattuale, nomina e rimozione del cda. Scegliere l’acquirente in una aggregazione è d’obbligo per l’IFRS 3, anche se può risultare difficile, in particolare il principio fornisce dei criteri di supporto per individuarla: - entità le cui dimensioni relative (misurate in attività, ricavi o utili) sono significativamente superiori a quelle delle altre entità - l'entità che ha avviato la transazione - se l'aggregazione aziendale è realizzata principalmente attraverso il trasferimento di disponibilità liquide (o altre attività) o mediante l’assunzione di passività à entità che trasferisce le attività oche assume le passività - se l'aggregazione aziendale è realizzata principalmente attraverso lo scambio di partecipazioni à entità che emette le partecipazioni (non se acquisizione inversa); qui è bene considerare anche: • quale entità possiede la maggior parte dei diritti di voto • quale entità è in grado di eleggere o destituire la maggioranza dei membri dell’organo di governo (consiglio amministrazione) • quale entità ha una dirigenza che prevale (alta direzione) Appun% di principi contabili internazionali Maia Miraglio4a 51 • quale entità paga un premio sul fair value (precedente all’operazione) delle partecipazioni delle altre entità b) DETERMINAZIONE della DATA di ACQUISTO data di acquisto intesa come la data in cui l’acquirente ottiene il controllo dell’acquisita; solitamente è la data vincolante dell’accordo (data contrattuale) e il momento in cui si trasferisce la liquidità. La data di acquisto è chiave perché determina: - la data in cui valutare attività e passività - la data in cui valutare il fair value del corrispettivo - la data a partire dalla quale i risultati dell’acquisita sono da consolidare dall’acquirente ! spesso non coincide con la data contrattuale a causa di circostanze e fatti (es. clausole contrattuali che sospendono l’efficacia degli accordi) ! spesso coincide con il concluding, cioè il momento in cui si chiude l’operazione e vi è la gelata azionaria c) RILEVAZIONE e VALUTAZIONE attività e passività identificabili e partecipazioni di minoranza alla data di acquisto devono essere rilevate attività acquisite identificabili, passività assunte identificabili e partecipazioni di minoranza, ma solo se: - è probabile che i benefici economici futuri affluiranno all’acquirente - il costo o il fair value può essere misurato in modo attendibile à processo PPA = purchase price allocation (allocazione prezzo acquisto) Per la loro rilevazione e classificazione ci si basa sui termini contrattuali, le condizioni economiche, i principi operativi o contabili e altre condizioni presenti all’acquisizione. ! eccezione vale per i contratti di leasing e assicurativi, invece da considerare sulla base delle condizioni esistenti all’inizio dei contratti L'acquirente deve rilevare alla data di acquisto le eventuali passività potenziali assunte se: - rappresentano obbligazioni attuali derivanti da eventi passati - con un fair value misurato attendibilmente quindi, contrariamente allo IAS 37, anche se non è probabile che sarà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione. Poi, finché la passività potenziale non viene estinta, cancellata o scaduta, l'acquirente deve valutarla al maggiore tra: a) l'importo che sarebbe rilevato secondo lo IAS 37 b) l'importo inizialmente rilevato al netto del f.do amm. (se appropriato) rilevato secondo l'IFRS 15 Lo IASB considera un'aggregazione aziendale come un evento economico significativo che crea una discontinuità nella rilevazione e valutazione di attività e passività acquistate rispetto a prima dell'acquisizione. In particolare, l’IFRS 3 specifica le parti da rilevare o meno dopo l’aggregazione: - non dell’aggregazione: costi di transazione, liquidazione del debito, relazioni preesistenti - parte dell’aggregazione: immobilizzazioni immateriali non identificate, valutazione del valore equo, imposte differite mancate ! l'esistenza di un corrispettivo pagato porta alla rilevazione di alcune attività e passività in modo diverso dalle regole applicate da altri principi, ad esempio, l'acquirente deve rilevare tutte le attività immateriali acquisite, quali marchi, marchi di fabbrica, relazioni con i clienti, Appun% di principi contabili internazionali Maia Miraglio4a 52 che l'acquisito non aveva rilevato nel proprio bilancio prima dell'operazione, in quanto si trattava di attività immateriali generate internamente Normalmente, l'acquirente deve valutare tutte le attività e le passività al fair value, le eccezioni sono: - imposte sul reddito - benefici per i dipendenti - attività derivanti da indennizzi - leasing in cui l’acquisita è il locatario - attività possedute per la vendita - operazioni con pagamento passato su azioni - diritti riacquisiti ! gli ITA GAAP indicano una guida per identificare il valore d’uso (o valore corrente) per l'acquirente. Tuttavia: a) non vi è una guida così dettagliata come nell'IFRS 3 b) non vi è una guidance specifica per gli intangibili richiamati dall'IFRS 3, si dice solo che gli intangibili, marchi e brevetti vanno riconosciuti, c) non vi è il concetto di asset da indennizzare d) in caso di acquisizione di società a meno del 100% (con quote di minoranza) i plusvalori sono determinati nella sola quota di pertinenza ! metodo del fair non applicabile negli ITA GAAP d) RILEVAZIONE e VALUTAZIONE corrispettivo trasferito in primo luogo bisogna considerare che il corrispettivo può essere pagato in contanti o azioni alla data di acquisto o in futuro oppure essere condizionato al verificarsi di un evento futuro. ! il corrispettivo deve escludere i costi di transazione, che devono essere imputati al reddito ! negli ITA GAAP invece gli oneri accessori sono inclusi nel costo di acquisto ! i costi relativi all’emissione di azioni o altri strumenti propri di capitale (es. corrispettivo) devono essere considerati compensando il fair value degli stessi strumenti Può esistere anche il corrispettivo potenziale, che di solito consiste in: - un'obbligazione dell'acquirente a trasferire ulteriori attività o partecipazioni ai precedenti proprietari di un'acquisita come parte dello scambio per il controllo dell'acquisita se si verificano determinati eventi o condizioni METODI MISURAZIONE PARTECIPAZIONE (di minoranza): 1) metodo della quota proporzionale delle attività nette identificabili all’acquisto (avviamento parziale) - ho pagato 180M per l’80% (uscita di cassa, avere) - la mia parte dell’80% vale 160M (200*80%) (partecipazioni, dare) - la parte di terzi vale 40M (20%*200) - l’avviamento vale 20M (180-160) (dare) 2) metodo del fair value (avviamento completo) - ho pagato 180M per l’80% - il 100% vale 225M (180/80*100) - la parte di terzi vale 45M (225-180) - l’avviamento vale 25M (225-200) Appun% di principi contabili internazionali Maia Miraglio4a 55 Sostenibilità: l’urgenza da agire Le principali tendenze globali che modellano il mondo degli affari sono: a) Contesto normativo = le normative nazionali, europee e internazionali sono sempre più orientate allo sviluppo sostenibile e all’introduzione di strumenti per far fronte alle sfide globali che l’umanità si trova ad affrontare. Di conseguenza, le aziende sono chiamate a trasformare i propri processi in modo tale da contribuire a tali richieste. A fine 2019 è stato presentato il Green Deal europeo, cioè la nuova strategia di lungo termine per la crescita che consentirà di ridurre le emissioni e di creare posti di lavoro, quindi per rendere sostenibile l’economia dell’UE. à da problematiche climatiche e sfide ambientali in opportunità nei settori politici. Inoltre, il 22/10/2014 la Direttiva Barnier è stata approvata dal parlamento europeo e dal consiglio dell’UE; essa impone alle grandi società di interesse pubblico di fornire una dichiarazione di carattere non finanziario contenente informazioni riguardanti almeno le questioni ambientali, sociali e relative ai dipendenti, il rispetto dei diritti umani, la lotta alla corruzione e alla concussione includendo una descrizione delle politiche e dei risultati. ! valida per enti di interesse pubblico ed enti di grandi dimensioni Infine, il 21/04/2021 la commissione europea ha adottato una nuova proposta nell’ambito della reportistica non finanziaria che modificherebbe gli attuali requisiti di rendicontazione. La nuova Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD): • estende il perimetro a tutte le grandi società e a tutte le società quotate, comprese le PMI quotate, in mercati regolamentati (escluse le microimprese quotate) • richiede l’obbligo di assurance delle informazioni riportate all’interno del Report integrato nella Relazione sulla Gestione • introduce requisiti di rendicontazione più dettagliati e l'obbligo di rendicontare secondo gli standard di rendicontazione di sostenibilità dell'UE obbligatori • richiede alle aziende di "taggare" digitalmente le informazioni riportate per renderle machine-readable E il 28/11/2022 il consiglio UE approva in via definitiva la CSRD, le cui novità riguardano: 1) Le imprese non UE vengono definite come le aziende con una notevole attività nel mercato dell'UE (€150 mln di fatturato annuo nell’UE) e almeno una filiale o una succursale nell’UE (con un turnover netto sopra i €40 mln ricavi netti) 2) Per le PMI sarà possibile un opt-out durante un periodo transitorio, il che significa che potranno essere esentate dall'applicazione della direttiva fino al 2028 ! la DNF deve contenere le informazioni circa: - modello aziendale, politiche e piani per la sostenibilità ecc. in linea con gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) preparati da EFRAG e approvati dalla commissione europea - l’intera catena del valore di un’azienda, comprese le proprie operazioni, prodotti e servizi, relazioni commerciali e metodi di approvvigionamento - il contenuto del regolamento EU Taxonomy b) Creazione di valore a lungo termine = il valore generato da un’organizzazione è sempre più rilevante per il loro successo nel lungo periodo. Di conseguenza, si assiste ad un cambio di paradigma molto importante, in cui il Purpose di un’azienda non è più quello di creare valore per i soli azionisti, ma per tutti gli stakeholder. c) Investimenti responsabili e finanza sostenibile = gli investitori (es. investitori istituzionali, asset managers, istituzioni finanziarie) includono sempre più spesso Appun% di principi contabili internazionali Maia Miraglio4a 56 criteri di sostenibilità nei loro processi decisionali, di conseguenza le aziende sono valutate anche sotto il profilo ESG (Environmental, Social, Governance) da banche, agenzie di rating e analisti. La sostenibilità è la caratteristica centrale del piano di ripresa dell'UE dalla pandemia di Covid-19 e il settore finanziario sarà fondamentale per contribuire a raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo. La Commissione ha proposto un regolamento su uno standard volontario europeo per le obbligazioni verdi (EUGBS) di alta qualità a disposizione di tutti gli emittenti (privati e sovrani) per contribuire al finanziamento di investimenti sostenibili. L'obiettivo principale è quello di creare un nuovo "gold standard" per le obbligazioni verdi a cui possano essere confrontati altri standard di mercato e potenzialmente cercare l'allineamento. Questo standard mirerà ad affrontare le preoccupazioni sul greenwashing e proteggere l'integrità del mercato per garantire che siano finanziati progetti ambientali legittimi. d) Abitudini dei consumatori = i consumatori sono sempre più attenti alla sostenibilità delle scelte che fanno e prediligono aziende che promuovono la protezione dell’ambiente e che garantiscono filiere responsabili ed etiche. Di conseguenza, sia le aziende B2C che quelle B2B sono direttamente ed indirettamente chiamate ad adeguare la propria value proposition alle nuove abitudini di consumo. Si consideri che un’azienda che intraprende un percorso strutturato ha come benefit: Informativa di carattere non finanziario Le aziende divulgano informazioni sulle loro pratiche e risultati sostenibili per alcuni motivi: ➢ Compliance: oggi le aziende si ritrovano a fare i conti con un numero sempre crescente di leggi e regolamenti inerenti alla rendicontazione non finanziaria. ➢ Accesso al capitale: la rendicontazione non finanziaria rappresenta un’ottima soluzione per attrarre gli investitori, sempre più consapevoli ed attenti alla trasparenza. ➢ Reputazione e fiducia dei consumatori: rendicontare sulla sostenibilità è un modo efficace per potenziare la comunicazione verso i propri portatori di interesse, oltre che per rafforzare la fedeltà al marchio e migliorare la propria reputazione. ➢ Gestione dei rischi: la rendicontazione non finanziaria rappresenta per un’azienda un’occasione per migliorare la gestione dei rischi correlati ad aspetti ambientali, sociali e di governance. ➢ Innovazione e riduzione dei costi: rendicontare sulla sostenibilità permette all’azienda di comprendere più a fondo i propri processi e meccanismi interni mettendo in luce gli elementi che possono essere oggetto di innovazione. Appun% di principi contabili internazionali Maia Miraglio4a 57 ➢ Consapevolezza interna: avviare una raccolta dei dati e delle informazioni offre all’azienda l’opportunità di aumentare la consapevolezza interna riguardo alle iniziative esistenti e pone le basi per avviare una riflessione sulla propria strategia di business. Le forme di reporting sono cambiate nel tempo: da bilanci volontari (bilanci di sostenibilità, bilanci sociali, rapporti ambientali), a dichiarazione non finanziaria (dal 2017 con il recepimento della direttiva per la RNF) ad altre forme di reporting non finanziario (richieste molto spesso dagli stakeholder). In particolare, tra gli emittenti di standard e linee guida si ricordano: GRI, SABS e WEF; mentre per i framework: IIRC e TCFD. Il GRI (Global Reporting Initiative) è un'organizzazione no profit che promuove la sostenibilità economica, ambientale e sociale fornendo a tutte le aziende e organizzazioni uno standard per la rendicontazione di sostenibilità, chiamato GRI Standards, che permette di misurare e comunicare le performance di sostenibilità attraverso l'utilizzo di indicatori sia qualitativi che quantitativi. I GRI STANDARDS hanno una struttura che li distingue in: a) Standard universali, che contengono i principi di reporting, le informazioni generali inerenti all'organizzazione e l'approccio di gestione da descrivere per le questioni materiali dell'organizzazione. b) Standard di settore, in quanto ogni organizzazione dovrà usare gli standard del proprio settore. c) Standard specifici, in cui vengono proposti una serie di indicatori specifici, suddivisi in 3 aree di sostenibilità: economica, ambientale e sociale. ! sono gli standard più diffusi a livello internazionale I GRI STANDARDS hanno diversi livelli di applicazione: • GRI referenced, che permette di rendicontare singoli standard • In accordance–Core, che richiede la rendicontazione di almeno un KPI per ogni tema • In accordance–Comprehensive, che richiede l’applicazione di tutti i KPI per ogni tema I GRI standards definiscono i principi di rendicontazione, che guidano l’organizzazione nel garantire la qualità e la corretta presentazione delle informazioni, difatti sono essenziali per il realizzo di un’attività di reporting di sostenibilità di alta qualità: La revisione limitata La revisione verifica l’inesistenza di elementi che facciano pensare che il Bilancio di Sostenibilità o Dichiarazione Non Finanziaria non sia stato redatto in conformità allo standard di rendicontazione adottato. La verifica si svolge su due livelli: ✓ A livello Corporate, con le funzioni coinvolte nel reporting di sostenibilità e i Data Owner ✓ A livello di Paese e/o sito, con un approccio a campione Appun% di principi contabili internazionali Maia Miraglio4a 60 Gli ESRS 1 e 2 sono sempre obbligatori, in particolare, l’ESRS 1 indica i requisiti generali, stabilendo che un’azienda dovrebbe rendicontare tutte le info materiali circa la sostenibilità dopo aver condotto l’analisi di double materiality: ¥ IMPACT MATERIALITY = identificazione del contesto d’impresa e relativi stakeholder + impatti effettivi e potenziali + valutazione della rilevanza degli impatti + determinazione di temi rilevanti per la sostenibilità ! una questione di sostenibilità è rilevante dal punto di vista dell’impatto quando riguarda impatti, potenziali o reali, dell’impresa sulle persone e l’ambiente nel b/m/l termine ¥ FINANCIAL MATERIALITY = identificazione di dipendenze + valutazione della rilevanza delle dipendenze + classificazione delle dipendenze materiali (es. rischi, opportunità) + determinazione dei rischi e delle opportunità rilevanti ! una questione di sostenibilità è rilevante dal punto di vista finanziario quando genera effetti finanziari sostanziali sull’impresa mentre, l’ESRS 2 indica l’informativa generale. EU Taxonomy Regulation e CBAM ! tassonomia = classificare le attività, per comprendere quali sono sostenibili Il 22 Giugno 2020, il Regolamento Taxonomy (2020/852/UE) è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea ed è entrato in vigore a partire dal 12 luglio 2020. Il Regolamento Taxonomy si applica a: • misure adottate dagli Stati membri e dall’UE che definiscono requisiti per i partecipanti ai mercati finanziari • partecipanti ai mercati finanziari • imprese che sono obbligate a predisporre una dichiarazione non finanziaria Fino al 2023 i soggetti obbligati sono le imprese obbligate altresì alla dichiarazione non finanziaria, dopodiché si estenderà anche ai soggetti che rientrano nell’applicazione della CSRD. Gli obblighi di rendicontazione nella DNF introdotti dal regolamento riguardano: 1) ACCOUNTING POLICY: informazioni relative alle modalità di calcolo adottate per la determinazione dei KPIs 2) VALUTAZIONE DELLA CONFORMITÀ AL REGOLAMENTO UE: informazioni sulla natura delle attività economiche allineate alla Tassonomia e sulla valutazione della conformità al Regolamento 3) INFORMAZIONI DI CONTESTO: informazioni su ciascun KPI numerico individuato e sulle ragioni di eventuali variazioni di tali dati nel periodo di reporting 4) QUOTA DI FATTURATO associato alle attività ammissibili e allineate alla Taxonomy 5) QUOTA DI OPEX e di CAPEX che sono: • relativi ad asset o processi associati ad attività economiche ammissibili e allineate • parte di un piano volto ad espandere le attività economiche allineate o a trasformare un’attività da ammissibile ad allineata • relativi all'acquisto di prodotti derivanti da attività economiche ammissibili e allineate e a singole misure che consentono di conseguire una riduzione delle emissioni GHG Un’attività è allineata alla taxonomy se è elencata in almeno uno degli atti delegati del regolamento EU taxonomy: 1. Mitigazione dei cambiamenti climatici 2. Adattamento ai cambiamenti climatici 3. Uso sostenibile e protezione delle acque e delle risorse marine 4. Transizione verso un’economia circolare Appun% di principi contabili internazionali Maia Miraglio4a 61 5. Prevenzione e riduzione dell’inquinamento 6. Protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi E se è svolta rispettando i 3 criteri di: a) contributo sostanziale, ovvero criteri ambientali relativi alla specifica attività b) do no significant harm, ovvero per garantire che l’attività non generi effetti negativi sugli altri obiettivi ambientali c) di minimum safeguards, ovvero per garantire che l’attività sia svolta rispettando le garanzie sociali minime ! basta il primo requisito per essere ammissibile Il CBAM è una misura, entrata in vigore con regolamento il 17/05/2023, che prevede l’imposizione di un extra-costo ambientale (aggiustamento al confine) su alcune merci prodotte all’estero e importate in UE, calcolato sulle emissioni incorporate nelle merci. Per le aziende si tratta di una vera e propria trasformazione: reporting, assurgance, governance, strategia, impatti e rischi e opportunità, obiettivi. In generale, un riepilogo: - piano strategico per rendere sostenibile l’economia dell’UE - entro 2050 essere 1° con:nente a impa;o clima:co 0 - orientare gli inves:men: verso proge= sostenibili - integrare sostenibilità nel risk management - s:molare trasparenza - condizioni per essere un’a=vità sostenibile - obblighi rendicontazione - climate DA = quali a=vità aiutano l’ada;amento al cambiamento clima:co - disclosure DA = quali info presentare environmental DA = quali a=vità aiutano obie=vi ambientali non lega: al clima dichiarazione di cara;ere non finanziario per informazioni ambientali, sociali e dei dipenden: - regole per rendicontazione circa sostenibilità - ado;ato da luglio 2023 volto a contribuire al finanziamento di inves:men: sostenibili - standardizzazione info sulla sostenibilità -nuovi requisi: e contenuto per la DNF - adozione entro luglio 2024 Appun% di principi contabili internazionali Maia Miraglio4a 62 A = L + PN PN = Cap. Soc. + RN RN = R – C – D à A = L + Cap.Soc. + R – C – D Il capitale sociale si presuppone immobili perché per variarlo serve un cambiamento dello statuto, dunque, se gli Asset aumentano, devono aumentare o le Liability o il PN
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