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Appunti di Storia Del Diritto Italiano - IL COLLASSO DI ASTREA, Appunti di Storia Del Diritto Italiano

Appunti di Storia Del Diritto Italiano - IL COLLASSO DI ASTREA

Tipologia: Appunti

2010/2011

Caricato il 21/06/2011

acc84
acc84 🇮🇹

4.2

(28)

7 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Appunti di Storia Del Diritto Italiano - IL COLLASSO DI ASTREA e più Appunti in PDF di Storia Del Diritto Italiano solo su Docsity! Appunti di Storia Del Diritto Italiano il Collasso di Astrea Ambiguità della storiografia giuridica italiana med"ioevale e moderna Questi appunti sono stati rea,lizzati per una, maggiore comprensione e non come sostituzione al testo adotta,to € 2,50 c arattere della critica moderna : distinzione teorie-prassi. Da Muchíavellí a Dewey. Da Machiavelli ( 1469-1527) venne la critica piu incisiva rispetto al modo di operare dell'aristotelismo scolastico, il quale non faceva distinzione tra fatti e ideali; troppo spesso per seguire I'immaginazione e quindi l'aspetto ideale di una cosa, si trascurava la verità effettuale. Per Machiavelli il prevalere degli ideali, nasconde l'interesse che le grandi religioni hanno nell'ambito politico, laforma mentis mediovale era pervasa da una religiosità spesso acritica che induceva in errore e portava a realimare effetti contrari rispetto a quanto premesso; è necessario dunque saper distinguere quanto attiene ai faffi da ciò che deriva daile idealità. si apriva così la via verso il pensiero critico moderno e verso il primato delle scienze sperimentali. L'ontologia perdeva terreno, nulla era più scontato o comunque valido sempre a priori, infatti si mise in discussione anche il concetto di natura: secondo Pascal (L623-r662) * i principi naturali, sono solo i nostri principi abituali" . Tre secoli più tardi, nel cinquantennio (1900-1950), in AmericaJohn Dewey, richiamava gli iatellettuali americani a tendere verso I'efficienza, il miglioramento delle condizioni di vita corne premessa di ogni progresso civile, quindi di ogni scienza ed in particoiare il diritto, dovevano contribuire in tal senso e dovevano perciò avere un'utilità sociale. giuristi che erano nello stesso tempo sacerdoti e pratici della nuova scienza. Quindi gli <<stati generali>> (organo di rappresentanza con il compito di approvare la politica tributaria del re; i suoi membri erano divisi nelle tre classi (o stati): clero, nobiltà, Terzo Stato), furono svuotati di signifrcato, e ad essi si sostituì lentamente I'apparato del Re. Lo Stato: nascita ed evoluzione in Europa: realismo rínascìmentale, rícorso alla monarchia La critica all'ontologismo, intàata con I'aristotelismo scolastico, fu promossa in Francia da uomini di lettere, di Chiesa e di Stato, tutti con una preparazione giuridica; cresceva I'esigerlza dr valoizzare la prassi secondo metodi sperimentali, e svalutare il dogmatismo. Si ribaltò dunque il rapporto tra teoria e prassi. L'opzione prammatica, imponeva il rinvio ad un punto di riferimento istituzionale concreto : lo Stato. Nacque da queste premesse I'Impresa Stato, organizzata su ampie basi territoriali, con un apparato amministrativo, politico, militare e giuridico; in nome dell'efficienza eÍa necessario che tutto questo non subisse f influenza dell'ontologismo. Montaigne: il suo pensiero è un richiamo continuo ai faffi, nella ioro esistenza problematica, la legge è autonoma rispetto ai valori. Lo Stato assoluto era una struttura complessa, frutto di un equilibrio di forze varie, sicura:nente ambigua ma comunque aveva realizzato un equiiibrio irrinunciabile, era una conquista dell'o rganiz.zazione civile. In Italia non esistevano Ie istituzioni statali affidabili, che la Francia fin dal 1500 aveva, meno che mai esisteva nella penisola un elemento aggregante quale la religione civile, che sintetizzando gli interessi di tuffi, oltralpe portò all'unifi cazione. In Francia, in Inghilterra e in Spagna si assisteva dunque alla discesa degli ideali astratti verso le strutture istituzionali, evitando che 1e idealità giuridiche si perdessero nell'ontologismo astratto; si cercò dunque di trovare un collegamento materiale tra valori e fatti. Le monarchie francesi e inglesi ebbero il merito di realizzare e concretizzare gli ideali, non religiosi ma sociali. Nei grandi stati, si passò da una spiritualità tradizionale, ad una religiosità civile; da questo derivarono nuove forme sociali del sentimento religioso che si realizzavano soprattutto nel culto della persona del Re (Cristomimesi), ma non solo, veniva riconosciuta sacralità anche alle istituzioni del Re: magistratura, Sacri consigli. Francesco D'Andrea (riflessione sulla evoluzione della Monarchia che portò alla rearizzazione di un embrione di stato moderno): <<La Monarchia rímase monarchía in apparenza, in realtà fu una Aristomanzia (monarchia influenzatq dall'aristocrazia), owerosia al Re era concesso ciò che veniva disposto dal suo consiglio, perciò tutto ciò che era volontà del Re in realtà era volontà dei suoi consíglieri>>. Egli si riferiva alla monarchia spagnola, ma il regno di Luigi xrv prima e dopo di lui non fir nella sostanza molto diverso. In Italia invece questo salto di qualità non fu possibile, perché era ancora cuattenzzata da principati deboli, che non erano ancora riusciti a ragglungere una sufficiente autonomia giuridica; gli stessi sudditi non si identificavano con il principe; né una religiosita civile nacque mai in ltalia, così da promuovere una svolta pratica. Basti pensare al regno di Federico II di Svevia (1194-1250) Re di Sicilia" il quale cercò di imitare il modello francese; pur0roppo i suoi tentativi furono soffocati dalf invadenza papale, quello che era concesso alle monarchie lontane, veniva vietato a quelle vicine. A proposito della giustizia italiana, questa eÍa amministrata da magistrati, che sembravano veri e propri sacerdoti del diritto. Il diritto si allontanava pian piano dai tribunali vescovili, ma gli onorí e la sacralità fino ad allora attribuiti ai vescovi, furono trasferiti sui nuovi magistrati, essi erano i depositari degli arcana juris, operavano in un regime di libero ed assoluto arbitrio. n diritto comune della nuova sintesi: il vecchio diritto rigenerato dalle monarchie Nel tardo medioevo, In Francia ci fu il rifiuto "costiflrzionale" del diritto romano e comune, si cercò di riordinare il diritto consuetudinario (che si era comnnque evoluto ed affi.nato con il tempo, integrando elementi del diritto germanico e romano antico) perché sembrava che meglio rispecchiava I'interesse nazionale, questo lavoro fu portato a termine dai giuristi che lavoravano per la monarchia, si cercò di uscire dunque dal particolarismo medievale, I robinst i sacerdoti del diritto. In Francia, Spagna e Inghilterra la vecchia aristocrazia più che essere perseguitata, fu riconvertitq affidando ad essa funzioni diplomatiche: (govematori e vicerè di province), questo ceto insieme al ceto emergente dei Robins, pu essendo rivali si misero al servizio della causa comune: la piena rcalizzazione della monarchia. I Robins erano nuovi giureconsulti, veri e propri tecnici, che abbandonarono la vecchia concezione del diritto fondata su ideali e valori per una concezione del diritto più moderna e razionale e comunque al servizio della società; di prepotenza si imposero come il "quar[o ceto". In ltalia, invece, lo scadimento de1la nobilta rese ancora più diffrcile iI compito dei togati, cercando questi di contrastare il potere papalins s dei nobili, finirono loro stessi con I'arogarsi il monopolio del potere e della giustizia. I chierici e i togati usavano vesti quasi simili, mostravano un accentuato spiritualismo formale e apparentemente praticavano il distacco dalle cose materiali, questo fatto rivestì di ulteriore sacralita i magistrati. Diritto comune, due diversi usi: Mo s Gallicus e Mos Italicus Mos Gallicus: attraverso una critica storico-filologica cerca di recuperare 1' originari a purezza dei vecchi istituti romani, adeguandoli alle esigenze giuridiche dell'epoca. In Francia questo metodo era adoperato da uomini al servizio del re, che rifiutavano di recepire passivamente la tradizione giuridica medioevale. Essa veniva accoita solo con beneficio di inventario. Tutto questo grazie alla filologia, una scienza tanto antica quanto nuova, che finalmente poneva il giurista in una posizione libera e critica di fronte al testo antico; questa scienza, oltre che come strumento della critica, fu usata "praticamente" in politica e in diritto, al servizio della nobile causa quale era la nascita del nuovo stato moderno. Mos ltalicus: tendenza a considerare il diritto giustinianeo come un diritto vivo e quindi a renderlo praticabilg per mezzo di eiaborazioni anche speculative. La filologia, servì in Italia a realizzare una critica prevalentemente teoretica, ancora una volta per 1o stesso motivo, onverosia perché i giuristi non avevano come i cugini francesi una nobile causa da difendere: la nascita dello stato moderno. 10 Consensus gentium: evoluzione Fu necessario a quel punto trovare una giustificazione al progetto del sovrano, "un consenso" che non solo lo giustificasse, ma che fosse anche capace di stroncare sul nascere tutte le possibili opposizioni. In un vecchio dispaccio di Teodosio II e Valentiniano III, presente nel codice Giustiniano, si stabiliva che ogni legge dovesse essere legittimata da <<universorum consensus>>; a questo scopo bastava che il sowano si consigliasse con i senatori, quindi già nel passato il consenso era fondamentale per I'approvazione delle leggí. In Francia le leggi venivano approvate dai consiglieri togati: esperti in diritto. In Inghiltera invece dai baroni. L'esperienza medievale si rifugiò nel diriuo comune. Durante questa fase idealistica del diritto ed anche successivamente, si cercò di legittimare attraverso il Cozsensus gentium, in modo cheL'Ordo Juris (unicità e unità del diritto), era salvo. Bodin e Montaigne. Bodin: (1530-1596) - per lui la sovranità è <<potere assoluto e perpetuo, proprío dello Stato>>: non condizionato da altri poteri, che giustifica I'autonomia della sfera pubblica rispetto a quella religiosa. il potere assoluto del sowano non significa peraitro un potere arbitrario e illirnitato, ma comunque sottomesso e legittimato dalla legge stess4 quindi il meccanismo del1a balance in Francia, offriva valide ed opporturre garanzie di legalità. 1l OriginÍ statali del cosmopolitismo Hobbes Thomas: (1588-1679); fu il primo ad indinz,zare verso una concezione antropologica e non idealistica del diritto. Soltanto un patto può realizzarc il passaggio dallo stato di natura al Commenwealth ("bene cotnune", equívalente inglese del latino "res publica"). Lo stato è una realtà artificiale nato da un contratto tra gli individui. Se vi fosse una verità "essenziale", h questo caso non ci sarebbe nessun governo civile ne ci sarebbe bisogno che esistesse, diversamente nella realtà proprio per il bisogno naturale di soprawivenza dell'uomo, è necessario affidare attraverso un patto soctaleil governo della società a un monarca. Il trionfo del pluralismo: dolla rappresentanza sùnbolica al contratto socíale : Rousseau Come per Machiavellí, il pensiero di Hobbes in apparenza non fu recepito dai giuristi che finsero di ignorarlo, successivamente fu accolto da Rousseau. Rousseau Jean-Jacques (I7I2-L778), filosofo svizzero di lingua francese, con il Contratto sociale delineò un modello di convivenza politica enffo il quale f individuo, obbedendo alla legge, non cessava pero di essere libero. t4 Riferimenti cronologici . In Italia gli ostrogoti ( invasione nel488). o L'Editto di Teodorico del 500 circa" in Italia per mano del re ostrogoto. o In Italia I'invasione dei longobardi nel 568. o La Lex Romana Visigothorum (Breviario Alariciano) di Alarico II del 506, nella Gallia per mano del re visigoto. . Incoronazione di carlo Magno a Roma da parte di papa Leone trI, 25 dicembre dell'800. r Incoronazione a Londra di Guglielmo il conquistatore nel 1066. o Riforma gregoriana ad opera di Gregorio VII @debrando da Soana) del 1073. o La nascita a Bologna della scuola dei glossaton. tt22 r Concordato di Worms del1172. r Cattività avignonese del papato (1309-1377) . Scisma d'Occidente nel 1378. . Concilio di Trento (l'introduzione del criterio della maggioranza numerica) del 1545. o Codice napoleonico del 1804. r Francesco Accursio senior (1184-1260). . San Tommaso d'Aquino (1225-1274) o Jean de Paris ( ?- 1306). ,' Bartolo (1313-1357). . Baldo degli Ubaldi (1327-1400). o Machiavelli (1469-1527). r Montaigne ( 1533-1592) 15 o Pascal (1623-1662) o Bodin (1530-1597) r Grozio (1583-1645) o Hobbes Thomas (1588-1679) r Pufendorf (1632-1694) . Spinoza Bamch (1632-1677) o Rousseau Jean- Jacques (L712-1778) o Alto Medioevo ( 5'- 10o) sec. r Basso Medioevo ( 10'-13') sec. o Età dei comuni ( 1l%14") sec. o Umanesimo (15o) sec. ' Rinascimento (16') sec. o Illuminismo (18") sec. fino alla rivoluzione francese. 16
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