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Appunti riassuntivi di Umberto Saba, Appunti di Italiano

Appunti riassuntivi di Umberto Saba

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 11/04/2024

Serena040404
Serena040404 🇮🇹

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Scarica Appunti riassuntivi di Umberto Saba e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! UMBERTO SABA La vita, Umberto Saba nacque nel 1883 a Trieste. Il cognome Saba venne da lui assunto nel 1911, forse in omaggio alle origini ebraiche della madre ("saba" vuol dire "pane") o, più probabilmente in onore di Peppa Sabaz, la sua balia. Il suo vero nome era Umberto Poli: ebbe la cittadinanza italiana perché il padre discendeva da una nobile famiglia veneziana. La madre, Felicita Rachele Cohen, apparteneva ad una famiglia ebrea di piccoli commercianti. Prima della sua nascita il padre, dall'indole assai leggera, aveva già abbandonato la famiglia. La madre decise allora di affidare il bambino ad una balia, un' affettuosa contadina slovena, per l'appunto Peppa Sabaz, fino ai tre anni. Poi la madre lo riprese con sé, dandogli un'educazione rigida e repressiva. Egli quindi crebbe privo del padre e diviso fra due madri: la sua infanzia fu difficile e malinconica. Frequentò le scuole con scarso profitto e interruppe gli studi alla quarta ginnasio, procedendo come autodidatta. Poi lavorò come commesso presso una ditta commerciale triestina. La sola forma di consolazione e sfogo gli era offerta dalla scrittura poetica. Amava Leopardi e studiò anche Dante, Petrarca, Ariosto, Tasso, Foscolo, Manzoni, Pascoli, D'Annunzio. Fu invece estraneo alle avanguardie italiane, essendo un intellettuale periferico e mitteleuropeo. Nel 1907-1908 effettuò il servizio di leva militare e trascorse alcuni mesi a Salerno. Tornò in seguito a Trieste e sposò Carolina Woelfler, che cantò nei suoi versi come "Lina". Nel 1910 nacque la figlia Linuccia. Dopo aver partecipato alla Prima guerra mondiale, apri a Trieste una libreria antiquaria, che insieme alla poesia fu la passione di una vita. Nel 1921 usci la prima edizione del "Canzoniere", in cui egli raccolse tutta la sua produzione poetica. Sofferente di disturbi nervosi, nel 1928 intraprese un percorso di cura con un allievo di Freud, il triestino Edoardo Weiss: ebbe quindi modo di accostarsi alla psicoanalisi, che gli offri strumenti più raffinati per smascherare l'intimo vero e per approfondire quella chiarezza psicologica che già lo contraddistingueva. Colpito dalle persecuzioni razziali per le sue origini ebraiche, nel 1938 andò a Parigi; nel 1939 allo scoppio della guerra fu a Roma, dove Ungaretti cercò di proteggerlo. Durante l'occupazione nazista visse di nascosto a Firenze, ospite anche nella casa di Montale. Nel 1945 fu pubblicata la seconda edizione del "Canzoniere". Nel Dopoguerra, finalmente ottenne dei riconoscimenti dalla critica. Trascorse gli ultimi anni della sua vita fra crisi depressive e mori nel 1957. La poetica. Nella poesia di Saba esiste un forte nesso fra poesia e verità: nell'articolo del 1911 "Quello che resta da fare ai poeti" Saba parla della poesia come di uno "scandaglio", il cui fine è la conoscenza della profondità delle cose e della psiche. A differenza di Ungaretti e dei poeti dell' Ermetismo, che andavano alla ricerca di una verità superiore e arcana, Saba intende indagare una realtà terrena ed esistenziale, che riguarda l'uomo e le motivazioni profonde del suo agire. Elabora così la concezione della «poesia onesta". in essa, lo strumento privilegiato di tale indagine è la psicoanalisi freudiana, capace di svelare la verità che giace al fondo, ovvero le pulsioni segrete dell'eros, ossia il principio di piacere (la libido) o "brama". Dall'"onestà" (ossia, la sincerità) nasce anche la chiarezza dell'espressione. Egli è quindi profondamente lontano dalla poetica di D'Annunzio, dalla finzione e dall' esasperazione retorica e stilistica della sua poesia. Egli concepisce quindi l'idea di un poeta nazionale interprete di valori collettivi partendo dall'analisi del proprio io, opposta a quella del poeta vate dannunziano: lui non si distingue dalla massa, ma vuole partecipare ad una socialità, una dimensione collettiva da cui si sente escluso, vivere la vita di tutti ed essere come tutti gli uomini. II "Canzoniere": struttura, temi, stile. L'edizione definitiva del "Canzoniere" fu nel 1961, postuma. L'opera, il cui titolo si richiama al "Canzoniere" di Petrarca, è composta da numerose sezioni, raggruppate in tre volumi, che corrispondono ad archi temporali di giovinezza, maturità e vecchiaia. Ad unificare i componimenti a livello tematico è il racconto di una vita: egli stesso parla dell'opera come della "storia di una vita" e di una sorta di "romanzo psicologico". In tale raccolta di componimenti, ogni parte acquista quindi un significato alla luce dell'insieme. Egli trae ispirazione dal proprio vissuto per parlare dell'uomo di tutti i tempi, offrendo una riflessione sull'uomo in generale e sulla vita. I temi ricorrenti nel "Canzoniere" sono: -la scissione dell'io, dato dal trauma della sua "doppia infanzia", divisa fra la "madre di gioia" (ossia la balia) e la "madre mesta" (ossia la madre biologica). II "Canzoniere" esprime il tentativo di portare unità fra le due parti, ma egli non riesce a farlo; ● l'infanzia, per lui segnata dall'assenza del padre, dalla severità della madre e dal distacco dalla "madre adottiva", causa di conflitti psicologici. Emerge quindi la visione dell'infanzia non come tempo felice, ma come "incubatore" di nevrosi e sorgente di infelicità e traumi di cui egli risenti anche da adulto; ● il complesso rapporto con le donne (in primo luogo la moglie), nelle quali il poeta cerca dei sostituti dell'immagine materna (questo nonostante l'apparente naturalezza con cui l'eros è presentato in poesie come "A mia moglie"). Alcune donne con cui egli interagisce assomigliano alla madre e suscitano in lui
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