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Appunti Storia Contemporanea di Europa Orientale, Russia, Caucaso e Asia Centrale, Appunti di Storia dell'Europa Orientale

Appunti della materia: Storia Contemporanea di Europa Orientale, Russia, Caucaso e Asia Centrale - corso di laurea in Comunicazione Interculturale UNITO

Tipologia: Appunti

2015/2016

Caricato il 13/07/2016

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Scarica Appunti Storia Contemporanea di Europa Orientale, Russia, Caucaso e Asia Centrale e più Appunti in PDF di Storia dell'Europa Orientale solo su Docsity! Appunti completi del corso: “Storia contemporanea di Europa Orientale, Russia, Caucaso e Asia Centrale” professore Marco Buttino – UniTO 1) Introduzione alla storia – storia urbana e storia delle migrazioni 29/02/2016 Presentazione del corso 01/03/2016 La storia e le discipline sociali La storia è strumento di interpretazione del mondo. 02/03/2016 La storia e le fonti Tempo e spazio servono per calcolare la distanza. Sono categorie calcolabili e mutevoli: cambiano la vita della persone, ad esempio la suddivisione del lavoro, a livello tempistico, ha cambiato la vita degli operai nelle fabbriche (periodo Taylorista del lavoro). Spazio e tempo definiscono anche il contesto: culture diverse amministrano e concepiscono queste due categorie in modo molto diverso. 2) Colonialismo/migrazioni/cambiamento urbano. Un punto di partenza e di arrivo: l’Italia e Torino 07/03/2016 Colonialismo, ideologie della “modernità” (e della razza) e fascismo 08/03/2016 Colonialismo interno e sviluppo: migrazioni dalle campagne e dal sud verso Torino Antiche mappe di Torino: www.sanderusmaps.com/detail.cfm?c=7211 e www.museotorino.it Emigrazione fordista Torinese: persone che dal Mezzogiorno si sono trasferite a Torino principalmente per lavorare alla FIAT problemi abitativi (“non si affitta a meridionali”) e costruzione di quartieri popolari appositi per i lavoratori (es. Le Vallette). Con l’inserimento del lavoro e l’aumento di guadagno inizia la fase di proteste proletarie sia per l’organizzazione estremamente rigida del modello fordista e sia fuori dal lavoro per le pessime condizioni abitative. Le idee di modernità, la struttura urbana e i soggetti sono in pieno cambiamento. 09/03/2016 Discussione sui seminari 3) “Modernizzazione”, deportazione, trasformazione urbana 14/03/2016 La modernizzazione sovietica foto 15/03/2016 Industrializzazione/collettivizzazione/fame Articolo di Niccolò Pianciola “Da nomadi a profughi. Collettivizzazione, carestia e spostamenti di popolazione in Kazakstan (1928-1934)” vedi allegato. 16/03/2016 Seminario 1.1 sui percorsi dei rifugiati 4) Guerra e ricostruzione, migrazioni e cambiamento urbano 21/03/2016 Mosca dagli anni ’30-’50 foto 22/03/2016 Migrazioni forzate in URSS: deportazioni di minoranze attorno alla II guerra mondiale e le loro conseguenze di lungo periodo. Migrazioni forzate e cambiamento urbano in Europa tra guerra e dopoguerra: deportazioni di tedeschi, ucraini e altri. Ricostruzione e cambiamento urbano: Berlino film: “Germania anno zero” (https:// www.youtube.com/watch?v=WBnICml1eec). Esportazione del “modello sovietico” in Europa. Tra gli anni 1930-1950: il governo centrale è preoccupato per le minacce delle minoranze soprattutto nelle zone periferiche dell’URSS. 1937: deportazione di mezzo milione di Coreani La deportazione dei coreani sovietici, nel 1937, segnò una tappa importante nell'opera di repressione del regime stalinista: per la prima volta gli appartenenti a una minoranza nazionale furono deportati tutti fino all'ultimo. La presenza di coreani sul suolo russo-sovietico risaliva a un tempo abbastanza recente. Gruppi di coreani avevano iniziato a stabilirsi nelle province marittime dell'estremo oriente dell'impero russo a partire dalla seconda metà del XIX secolo. Tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70 dell’800 migliaia di contadini coreani fuggirono le carestie e la scarsità di terra coltivabile della penisola coreana. Negli anni '20 e nei primi anni '30 i coreani beneficiarono della politica di relativa libertà culturale messa in atto dal regime sovietico: nell'estremo oriente russo i coreani potevano essere educati in scuole in cui si parlava coreano; nei distretti abitati da popolazione coreana erano stampati sette giornali e sei riviste in coreano. Con il deteriorarsi della situazione internazionale (seconda guerra mondiale) però la posizione dei coreani si fece difficile. Nell'aprile 1937 la Russia accusò il Giappone di aver infiltrato delle spie tra la popolazione coreana dell'estremo oriente. Stalin e Molotov firmarono una risoluzione che ordinava che tutti coreani che vivevano nelle aree di confine con la Corea e la Manciuria fossero deportati in Kazakistan e in Uzbekistan entro la fine dell'anno, dove erano mandati a lavorare nelle piantagioni di cotone. Più della metà delle famiglie fu sistemata in fattorie collettive di soli coreani. La loro pena, per non si sa quale colpa, era quella di scontare cinque anni in quelle terre lavorando. La condanna all’esilio fu prorogata più volte e terminò solo nel 1954, un anno dopo la morte di Stalin. In quel periodo fu loro proibito l’uso della lingua coreana, furono proibite scuole in lingua coreana (come invece prima della deportazione) e furono esentati dall’obbligo di leva militare. Infine fu loro fatto divieto lo studio di materie scientifiche e tecniche oltre che l’accesso a scuole d’insegnamento superiore. Dopo il 1954 la segregazione dei coreani finì, ma quasi nessuno se ne andò. Vennero impiegati nelle risaie, coltura tradizionale coreana, e la loro condizione progressivamente migliorò andando di pari passo con la russificazione. Nel 1991, alla caduta dell’impero sovietico, non si creò nessun movimento di rientro nella Corea del Sud. Per i coreani dell’Asia centrale ormai la Corea era un posto che non li riguardava più, il coreano stesso era una lingua Gli ebrei di Bukhoro (leggi: Bukarà) vanno via tutti, resta solo il cimitero, che rimane il punto di riferimento. 06/04/2016 Seminario 1.2 sui percorsi dei profughi 6) Crollo dell’URSS: conflitti e migrazioni post-sovietiche 11/04/2016 Crisi, perestrojka e crollo dell’URSS Crollo dell’URSS: conflitti e migrazioni post sovietiche. Migrazioni per guerre, difficoltà economiche, povertà. Dall’URSS verso altri territori. L’unione sovietica non vuole fare una riforma economica ma un passo verso il capitalismo, per risolvere la situazione. Il controllo amministrativo non funziona più. Non vuole produrre più generi di consumo ma l’industria è improntata verso altre produzioni (missili) Accordo con la FIAT (città russa TOGLIATTIGRAD in onore del comunista italiano). un pezzo di capitalismo importato nell’economia sovietica. Gestito dall’URSS, la fiat costruisce la fabbrica. Anni ‘70-‘80 immigrazione donne russe a Torino, donne che avevano sposato i tecnici della FIAT che erano andati a Togliattigrad per insegnare agli operai della nuova fabbrica a lavorare. Passaggio da economia statale a privata cambia tutto. Anni 80 stalin apre centrali nucleari perché le fonti di energia erano in esaurimento. 12/04/2016 Dopo l’URSS Perché crolla l’unione sovietica e quali sono le conseguenze? Prima c’era un sistema sociale /politico che reggeva il paese, quando crolla tutti cercano una propria collocazione nuova ridefinizione del rapporto persone/territorio emigrazioni. Cambiamento epocale globalizzazione. Indebolimento dell’URSS crisi che non viene superata e che ne determina il crollo. Un grafico fa un grafico del paese in cui dice che la crescita del paese è pari a zero e che nel giro di 5 anni diventa negativa calo di produzione disastroso del paese. Il segretario del partito comunista (Gorbaciov) ammette che se non si faranno dei cambiamenti radicali si rischia la catastrofe. (85-86-87) (cinque anni prima del crollo nel 91) Egli chiama questi aumenti radicali. Perestroika (ricostruzione)riforma economica e la Glasnost (trasparenza) riforma politica. Il gruppo dirigente capisce che non ci sono alternative presa di coscienza sulla situazione catastrofica. Presa decisioni importanti per il cambiamento economico e interno il partito unico deve essere salvato (partito unico comunista) perché deve impedire la nascita di altri partiti. Cambiamenti si ma non cambio del mono partito. Difficile rapporto con il mondo contrapposta e contro al sistema capitalistico. Accordi con USA per diminuzioni dei missili (trattative sugli armamenti) per diminuire le spese in URSS (79-89) guerra in Afghanistan, in cui c’erano conflitti interni tra RDA (filo russi) e mujaidin (ribelli alleati con gli USA e occidente) In cui i russi sono entrati per voler aiutare l’Afghanistan (per simpatie) che era entrato in difficoltà.: territorio piccolo ma molto difficile da controllare perché montagnoso e con aree difficili. L’URSS decide di ritirare il proprio esercito dichiarandosi sconfitto per non essere riuscito a controllare questo paese di pastorizia. Umiliazione totale. Perché URSS era una potenza enorme e avanzata e l’Afghanistan era piccolo ma difficile il controllo del territorio. Terza spesa rilevante: costo dell’espansione sovietica in Europa orientale. Il sistema politico entra in crisi profonda più volte in questo paesi (fine anni 80) l’ URSS deve intervenire spese enormi. Esigenza di cambiamenti in questi paesi l’URSS decide di revocare un proprio principio elle politiche di questi paesi “questi parsi hanno sovranità limitata ma l’URSS capisce che ora non ce la fa più a tenersi in URSS e il segretario generale Gorbaciov decide che possono uscire dall’orbita sovietica. L’Europa dell’est diventa libera. Nell’89 Gorbaciov voleva che i principi fondamentali interni rimanessero gli stessi ma ammette che sono necessari accordi con Europa e USA. Lui diventa riformatore della vita sociale del paese. Recupera del dialogo con i cittadini per capire quali sono le esigenze del paese. Elimina la censura, ognuno può dire quello che vuole i giornali e le tv iniziano a lavorare in modo autonomo. Libertà di esprimersi . i giornalisti iniziano a fare inchieste e a denunciare le corruzioni, e le ingiustizie. E le autorità. processo che va avanti e che si ingrandisce per indebolire la classe che non vuole il cambiamento quindi la classe dirigente Gorbaciov lascia che questi processi inevitabilmente con la loro libertà vada avanti (prestorica) . si passa da situazione di controllo totale della vita da parte dello stato a libertà di espressione (si organizzavano assemblee pubbliche di casa grande interesse per la politica. Manifestazioni dopo il patto Molotov Ribbentrop dei paesi dell’Europa est sotto URSS prima della seconda guerra mondiale. Iniziative che aprono la società –> elezioni nel 89-90 prima delle repubbliche baltiche e poi in Russia. Elezioni con una maggioranza garantita per il partito comunista ma aperta verso partiti minori. Democratici che acquisiscono una fama popolare importante. Mutamento sociale importante. Gli storici chiedono apertura degli archivi per indagare sull’URSS (molti di loro erano in galera durante il sovietismo) scoprono segreti. Sulle repressioni sovietiche non sono però state fatte le riforme economiche sull’autonomia delle imprese (autonomia delle fissazione dei prezzi liberalizzazione economica, smantellamento impianti militari inutilizzati. Tutto ciò non è stato fatto –> la crisi economica quindi continua e si indebolisce ancora fino a quando il presidente dell’URSS (che non è il segretario generale del partito comunista) accetta l’idea che l’URSS si debba sciogliere-> uscita della Russia dall’unione sovietica. Inizia una nuova crisi terribile economica. (7-8 anni) perché le singole repubbliche da sole non ce la fanno e la Russia è in crisi totale. Non c’è moneta comune, non ci sono più scambi (se non baratti) le fabbriche si bloccano perché non hanno più materie prime o clienti. Disoccupazioni profondissima. In questa situazione molte persone iniziano ad emigrare per ragioni economiche (molti scappano anche da guerre e conflitti che nel frattempo scoppiano). 13/04/2016 Seminario 2.2 sull’accoglienza dei rifugiati Migrazioni e conflitti post-sovietici 18/04/2016 Migrazioni post-sovietiche: russi e altri nuovi conflitti in Russia: Cecenia 19/04/2016 Altre guerre: Moldavia, Nagorno, Karabakh, Georgia 20/04/2016 Seminario 1.3 sui percorsi dei rifugiati 25/04/2016 vacanza 8) Il crollo dei regimi dell’Europa orientale: guerre, profughi 26/04/2016 Crisi del modello sovietico in Europa Orientale, crollo dei regimi (Ungheria, Cecoslovacchia, Polonia) Fine ex Jugoslavia migrazioni crisi del modello sovietico in Europa orientale, crollo dei regimi (Ungheria, Cecoslovacchia, polonia) Jugoslavia in crisi, guerra e dopo. Il crollo dell’est precede quello dell’URSS. Forte spinta della crisi all’emigrazione per cercare lavoro e condizioni di vita migliori. Comunità romeni a Torino una delle principali comunità. VLORA nave dell’Albania al porto di bari. Primo sbarco di clandestini in Italia 1991. – possibile domanda esame: come si è arrivati dall’indipendenza della Jugoslavia dall’unione sovietica? Quali cause? 27/04/2016 Jugoslavia: crisi, guerra e dopo Bilancio dell'effetto del crollo dei regimi comunisti sui movimenti di popolazione Flussi migratori verso l’Italia dall’Europa Orientale Srebrenica: (Bosnia Erzegovina) Jugoslavia: paese tra URSS e Occidente. Punto intermedio sia in geopolitica che nella politica interna, forte presenza del governo nell’economia. Potere centralizzato. Sistema quasi monopartitico. Regione centrale: Serbia. La più grossa e la più potente della federazione jugoslava. 1974 costituzione che stabilisce diritti paritari per la repubbliche che nono parte della Jugoslavia. Grandi difficoltà economiche in Jugoslavia aumentano le tensioni sociali nella grave situazione essa inizia ad assumere una connotazione etnica-nazionale. Nascono forme di nazionalismo che portano a sottolineare i toni etnici nelle tensioni nazionale. Il governo serbo impone la lingua serba nell’istruzione alta ma molte persone non ne parlano. Eserciti nascenti nelle varie repubbliche contro esercito nazionale frammentato. Guerra tra pezzi di entrambi gli eserciti nascenti. ARCAN leader di un gruppo militare che affianca l’esercito serbo ma agisce in modo autonomo. Era una persona molto famosa (diventa un imprenditore della violenza) . la Bosnia si divide in 3 parti e fanno pulizia etnica tra le parti. Pulizia etnica strumento principale di questa guerra. Militarizzazione delle persone. ONU abbandona Srebrenica per pericolo. Forse serbe entrano in città e ammazzano 5 mila persone. MILOSEVIC: ex presidente serbo. Tra i protagonisti politici delle Guerre nella ex-Jugoslavia, accusato di crimini contro l'umanità per le operazioni di pulizia etnica dell'esercito jugoslavo contro i musulmani in Croazia, Bosnia ed Erzegovina e Kosovo, contro di lui era stata mossa anche l'accusa di aver disposto l'assassinio di Ivan Stambolić, suo mentore negli anni ottanta del XX secolo e suo possibile avversario nelle elezioni presidenziali del 2000. 9) La fine dell’ordine bipolare, guerre recenti in altri continenti e profughi 02/05/2016 Lezione della professoressa NINA BELYAEVA (University of Moskow) Russian aggression in Ukraine: reasons ad outcomes La russi ha invaso l’ucraina per raggiungere la Crimea per interessi economici, il passaggio attraverso l’ucraina era obbligato per arrivarci. L’Ucraina non aveva esercito e si sono trovati a dover allestire un esercito velocemente a fronte dell’invasione . l’ucraina è anche divisa tra est (lingua e cultura russa) e ovest (ucraina come lingua e cultura più occidentale) questo è stato uno dei motivi per cui la russia ha pensato di poter invadere la parte est e dividere l’ucraina in due stati gli effetti del crollo dell’US perdurano e a lungo rapporti instabili tra i pezzi che la componevano e tendenza ostile anche all’interno dei singoli paesi. Il conflitto in ucraina è parte di questa crisi posto crollo. 03/05/2016 Visione del documentario “Come un uomo sulla terra” di Dagmawi Yimer, Andrea Segre e Riccardo Biadene I paesi d'origine: Libia, Eritrea Ceuta e Melilla
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