Scarica Autobiografia scolastica e più Dispense in PDF di Pedagogia dell'infanzia e pratiche narrative solo su Docsity! Autobiografia Scolastica La prima volta che ho messo piede in una scuola è avvenuto all’età di tre anni quando ho frequentato la scuola dell'infanzia. Prima dei tre anni non ho frequentato l’asilo nido perché per fortuna avevo dei nonni disposti a prendersi cura di me mentre i miei genitori lavoravano. Finalmente all’età di tre anni sono entrata nella scuola dell'infanzia e non è stato affatto un momento traumatico perché, essedo gemella, io e mia sorella ci “facevamo forza” a vicenda, lei era il mio punto di riferimento, ma nonostante ciò ho fatto amicizia con altri bambini che, ancora oggi, sono i miei più cari amici. Le maestre ci avevano fin da subito prese in simpatia, eravamo proprie buffe io e mia sorella: due nanette con una bella chioma di capelli neri e sempre mano per la mano. Ci adoravano durante la giornata ma, quando arrivava il momento del sonnellino, eravamo le uniche che si rifiutavano di dormire, cosicché una delle due maestre era costretta a portarci in un'altra stanza a giocare perché altrimenti svegliavamo tutti gli altri bambini. Nel settembre del 2001 invece ho affrontato il mio primo giorno delle elementari, di quel momento ricordo la lunga preparazione la mattina a casa prima di entrare, lo zainetto, il grembiulino nero che mi oltrepassava le ginocchia e la foto ricordo fuori dal portone di casa. Al suono della campanella mi ricordo che scoppiai in lacrime e stringevo più forte che potevo la mano di mia mamma per evitare che lei mi lasciasse. I ricordi più belli delle elementari sono quando, durante la ricreazione, mia nonna, che adesso non c’è più, faceva capolino dalla grata del cancello e mi allungava un pezzetto di schiacciata o una merendina che io puntualmente dividevo con i miei più cari amici e quella volta che ho preso il mio primo 10, ero orgogliosissima e felicissima. Il passaggio dalle elementari alle medie è stato un grande passaggio. Molte cose cambiano, si diventa grandi, autonomi, si cominciano a comprendere le materie per quali si è portati e quali meno, si affrontano le prime amicizie, i primi amori e delusioni. Ricordo che il primo giorno delle medie ero emozionata e contentissima di ritrovare nella mia classe la mia migliore amica delle elementari, Chiara, una ragazza molto simile a me, sia fisicamente che caratterialmente. La nostra insegnante di italiano, Laura, era molto speciale, era stata in precedenza anche professoressa di mia sorella più grande…all’apparenza era severa ma sotto sotto ci voleva molto bene e non riusciva mai a dare un voto sotto la sufficienza. Di questa professoressa ho apprezzato molto che lei ogni sabato ci consegnava un foglio bianco e noi dovevamo scrivere la prima parola che ci veniva in mente in quel momento, relativa alla settimana trascorsa a scuola. Adesso li ho ancora tutti conservati in una cartellina e quando mi capitano sotto occhio mi metto a leggerle. Non mi potrò mai scordare la nostra prima gita di quattro giorni a Strasburgo in seconda media. Era la mia prima volta che stavo lontano da casa, lontano dalla famiglia per più di due giorni. L’esperienza più costruttiva di quella gita è stata la visita al Campo di concentramento di Mauthausen, che mi ha insegnato tanto e mi ha reso una persona più consapevole di quello
