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Biblioteconomia 2014, Dispense di Diritti Umani

Dispensa di Biblioteconomia (Sisto)

Tipologia: Dispense

2015/2016

Caricato il 10/07/2016

Pupilabu
Pupilabu 🇮🇹

4.2

(5)

3 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Biblioteconomia 2014 e più Dispense in PDF di Diritti Umani solo su Docsity! Nel caso in cui l’autore fornisca anche un apparato illustrativo, le immagini dovranno essere numerate e complete di didascalie e di turte le indicazioni necessa. rie per la pubblicazione (collocazione in musci, bibliote- che o raccolte, proprietari dei diritti con rispettivo indi- rizzo, menzioni di autorizzazioni, ringraziamenti d'ob- bligo, ecc.). Se le immagini vengono fornite anche su supporto magnetico, va indicato il formato (tiff, eps, btp, ecc.). f Si raccomanda ad autori, curatari e traduttori di for nire un indice del volume comprensivo di indicazioni sulla collocazione di eventuali apparati (bibliografie, schede, appendici, ecc.). Nella partizione interna si con- siglia l'adozione di una struttura chiara e semplice (par- te, capitolo, paragrafo), limitando al minimo l’uso di sot- toparagrafazioni. | SISTO- 043] i AVVERTENZE PER LA CORRETTA DIGITAZIONE Si raccomanda n non lasciare spazi prima della punteggiatura, né do- po l'apertura © prima della chiusura di parentesi o virgolette; non chiadere i richiami di nota fra parentesi e digi- tarli ad esponente (cfr. #2/ra il paragrafo dedicato al le note); nel testo, non interporre spazio tra la parola c l'e- sponente di nota ad essa relativo; nelle note, vice- versa, l'esponente va staccato dal testo della nota; nelle note c nelle bibliografie, non usare mai il tutto maiuscola né il maiuscoletto per i nomi degli autori o nei titoli (clr, i/74 il paragrafo sulle citazioni bi- bliografiche); lasciare che il testo si giustifichi automaticamente non inserendo manualmente i trattini di sillabazione; £) per centrare o spaziare testi e per il rientro dei capo- versi, non utilizzare spazi mobili o tabulazioni, ma usare le risorse del programma: non utilizzare mai l’apostrolo al posto dell’accento; ove possibile, utilizzare lc lettere accentate anche per le maiuscole; ove possibile, utilizzare apostrofi «curvi» (') e non «dritti» (*); i) distinguere sempre il trattino corgiutivo (corto, senza spazi prima e dopo) dal trattino disgiuntiva, da utilizzare per gli incisi (lungo, spaziato prima e do- po) cc elencazioni; 1) perisegni diacritici non presenti in tastiera, servirsi ove possibile dei codici ASCIT (Dos) o ANSI (Win- dows); altrimenti, indicare manualmente i segni sul- la stampati 1m) laddove si preveda un nso massiccio di segni specia li o font particolari, si consiglia di prendere preven- tivamente contatto con la Case editrice. a) b cl d e) 8 Ir, TESTO Le principali distinzioni tipografiche nell’ambito del testo sono tra tondo (per es. libro) e corsivo (4bro), tra chiaro (libro) e nero (libro), tra maiuscolo (LIBRO), maiuscoletto (LIBRO) e minuscolo (libro). Uso del corsivo Si utilizzerà il corsivo nci seguenti casi. [L] Parole e brevi peiodi ai quali si vuole dare par- ticolare rilievo. L'usa del corsivo in questo caso dovrà es- sere ridotto al minimo indispensabile. E] Titoli di libri e di opere d'ogni genere (musicali, teatrali, d’arte figurativa, ecc.); l'articolo determinativo nel titolo va assimilato sintatticamente al contesto, quan- do è necessario. Es.: Il Trissino compose liraliz liberata dai goti. Ncll'Italia liberata dai goti l'autore... (non: Ne L'Tta- li Titoli di capitoli, saggi o articoli compresi in ope re miscellance v collettanee oppure in riviste o giornali e, in genere, titoli di patti e sezioni di un’opera; titoli del- le voci di enciclopedia o dizionario [4] Parole o brevi espressioni in lingua straniera, che seguiranno in questo caso le flessioni proprie della lin gua originale (cfr, però #1/ra quanto detto sull'uso del tondo al punto 2) Fs. In fondo si tratta di un'idce regue. È importante scandagliare questo repertorio di idées reques. i - cia 7, Uso del tondo Tutti i testi sono composti normalmente in tondo chiaro maiuscolo e minuscolo. Si userà comunque sem- pre il tondo nei seguenti casi [1] Nomi delle partizioni interne di un volume (Pre- fazione, Iniroduzione, Nota bibliografica, Indice, parte, capitolo, ecc.). EI Parole in lingua srraniera che si considerino as- similate all’italiano o che ricorrano con particolare fre- quenza nel testo. In questo caso: i termini ##glesi non prenderanno la s del plurale (lo sport, gli sport; il leader, i leader), ameno che non si venga a creare la possibilità di equivoci (organizzare il testo in files; non: in file) i termini francesi si considereranno invariabili se fi- niscono per consonante (il feuilleton, i feuilleton) mentre prenderanno la desinenza del plurale sc fini- scono per vocale (l'élite, le élites); i termini zedesché manterranno la flessione original (il Land, i Lnder). 1 sostantivi tedeschi conserveran- no altresì l'iniziale maiuscola (la Weltanschauung; il Leitmotiv). a) = ic; B) Nomi propri stranieri di associazioni, cariche pubbliche, istituzioni, ecc. Es: Royal Society, Ecole Pratique des Hautes Etudes. Se si cita un’opera in più volumi pubblicati in anni diversi e non si dè (come invece si fa nell'esempio imme- diatamente precedente) l’indicazione complessiva del numero dei volumi c delle date dî uscita del prima. del- l'ultimo, L'indicazione del volume deve precedere la ca- sa editrice, il luogo e la data di edizione, che si riferiran- no al solo volume citato Es. R. Romeo, Cavowr e il sia serpo, vol. IL t. I, Laterza, Roma-Bari 19/7, pp. 205-210 Per citazioni complessive di opere in più volumi non ancora terminate, si darà l'ann di edizione del primo volume seguito da un trattino. Nel caso in cui il nome dell'autore sia in latino e al genitivo, non sarà seguito dalla virgola. Es. Sancti Thomue Aquinatis Opera ome, 25 voll, Ty- pis E. Fiaccadori, Parmae 1852-18/3 Se la scritto è apparso in un periodico, dopo il tito- lo in corsivo si citano, separati da virgole: 2) la testata del periodico stesso in tondo tra virgolette basse, preceduta dalla parola «in»; il numero dell'annata o del volume ui, l’anno di pubblicazione, eventualmente il nume- 10 arabo che contraddistingue il fascicolo (obbliga- torio se la numerazione delle pagine riprende a ogni fascicolo da 1) e le pagine È importante non confondere numero dell'annata numero del fascicolo. b numeri roma U. Romagnoli, I! diritto sindacale corporativo e é suoi interpreti, in «Storia contemporanea», I, 1970, 1, pp. 115-120. [E] Le opere collettanee verranno citate dando ilno- me del curatore 0 dei curatori subito dopo Îl titolo. Bs: Soria dell'agricoltura italiana in età contemporanea, a cura di P Bevilacqua, 3 voll., Marsilio, Venezia 1989- 1991: C. Ghisalberti, La monarchia rappresentativa nel per- siero di Cesare Balbo, in Cesare Bath alle ovigini del cattolicesimo liberale, a cura di G. De Rosa e È Tra nicllo, Laterza, Roma-Bari 1996, pp. 117-134. Nel caso non vi sia un curatore, si eviterà di utilizza re la sigla AA.VV. (Autori vari): un titolo senza indica- zione di autore né di curatore si intenderà quindi riferi to ad opera collettanea priva di curatore. Es. Atti del IX congresso internazionale di studi sull'alto Medioevo, Spoleto, 27 settembre - ? ottobre 1982, Centro italiano di studi sull’alto Medioevo, Spoleto 1983 Quando si cita un saggio compreso in una raccolta che sia opera dello stesso autore, va sempre premessa la sigla Id» (invariabilc), a segnalare che non si tratta di opera collettanea. Es: N. Bobbio, Pareto e il diritto naturale, in Id., Saggi sulla scienza politica in Italia (1969), nuova cd., La- terza, Romu-Bari 1996, pp. 133-157. [3] Le opere tradotte in italiano possono essere ci- tate in vario modo. a) Cumeun’opera italiana, dando, subito dopo il titolo, la dara dell’edizione originale tra parentesi tonde op- pure, sempre tra parentesi tonde alla fine della cita- zione bibliografica, tutti i dati dell’edizione originale, preceduti dalla sigla «ed. or.», seguita da virgola. Es: 1). Herlihy, Ch. Klapisch-Zubes, 1 soscani e le loro fe- miglio. Uno studio sul catasto fiorentino del 1427 (1978), Il Mulino, Bologne 1988. P Burke, Scene di vita quotidiana nell'Italta moderna, Laterza, Rotna-Dari 1988 fed. or, The Historical ‘Astbropology of liarly Modern Italy: Essays on Per cspiton and Communication, Cembricge University Press, Cambridge 1987). Dandoin primo luogoi dati dell'edizione originalee po- sponendo quelli dell'edizione italiana, tra parentesi ton- de e preceduti dalla sigla «trad. it», seguita da virgola. b 53 CELATO Es.: B. Gille, Les ingénieurs de la Rensissance, Hermann, Paris 1967 (trad. it., Leonardo e gli ingegneri del Ri- nascimento, Feltrinelli, Milano 1972, 1980?). È importante che ci si attenga in ogni caso a un cri- terio coerente. Il nome del traduttore verrà indicato sol. tanto nel caso în cui si tratti di edizione particolarmente autorevole. Nel caso di citazioni di specifici luoghi di un’opera, dev'essere sempre chiaro se il riferimento è al testo in lingua originale o alla traduzione italiana. Per quanto riguarda i richiami a opere già citate in note precedenti, e dunque ca citare in forma abbre- viata, di regola ogni contributo o capitolo nel quale la numerazione delle note siparta da 1 dovrà essere tratta- to come autonomo (dando cioè alla prima occorrenza di un testo, anche se precedentemente citato in altre parti del volume, la cirazione completa). Le apere già citate in precedenza nello stesso capito- Jo a contributo verranno richiamate nei seguenti modi. a) Con l'abbreviazione «bid.» (in corsivo), senza altra indicazione, quando la citazione si ripete in sequen za e tutti gli elementi della citazione stessa rimango- no invariati bi Con l’indicazione «Ivi» (in tondo) quando la cita- zione si ripete in sequenza ma almeno un clanento della citazione muta. Non è evidentemente possibile utilizzare «Ivi» a «Mid» nel caso in cui nella nota precedente sia citato più di un testo. Laddove «ivi» o «ibid» non si trovino all’inizio della nota né dopo un punto fermo, avranno l'iniziale minuscola. Hs.: * I Kant, Critica della ragion pura, a cura di G. Colli, Bompiani, Milano 1987, pp. 13 17. Ivi, pp. 67-89. è Ibid. Ripetendo il solo cognome dell'autore, abbreviando il titolo dell’opeta (sempre allo stesso modo) e ag- giungendo la sigla «cit.» (in tondo e non preceduta 14 dalla virgola) e gli clementi eventualmente varianti quando la citazione si ripete ma non in sequenza. Es.: *G.W.E Hegel, Enciclopedia delle scienze filosofich in compendio, (cad. it. di B. Croce, Laterza, Bazi 19673, pp. 40-78. 3 VI Lenin, Quadenni filosofici, ed. ît. a cure di L. Colleui, Feltrinelli, Milano 1998, pp. xxX-KXV. Hegel, Enciclopedia cit., pp. 34-56 7 Lenin, Quaderni cit., p.5. Non si utilizzerà in alcun caso la sigla op. cit. Per la citazione dei classici greci e latini e della Bibbia cfr. anche, in/#4, il paragrafo sulle abbreviazioni In alternativa al sistema tradizionale di organiz zazione delle note come sistema del tutto autonomo, ac compagnato o meno da una bibliografia indipendente e collocata alla fine del volume 0, nel caso di volumi col- lettanei, alla fine di ciascun contributo, l’autore può ri correre al cosiddetto «sisicma autore-data». In questo caso le citazioni bibliografiche (date, a sc- conda del criterio scelto, in nota oppure nel testo tra pa- rentesi tonde) sono costituite semplicemente dal cogno- me dell'autore (0 del curatore nel caso di opera calletta- nea), seguito immediatamente dalla data di pubblicazio- ne dell’opera che si cita c dagli altri eventuali elementi di riferimento, questi ultimi separati dalla virgola (indica- zione del volume, del tomo, della pagina, ecc.). Es. Grmek 1990, vol. I, t. 11, p. 233 La citazione completa dell’opera cui ci si riferisce sarà compresa in una bibliografia organizzata alfaberi- camente per autore (e nell’ambito delle opere dello stes- so autore per anno), e darà in sequenza: a) cognome dell'autore 0, nel caso di opera collertanea, del curatore, seguito dalla virgola; b) iniziale del nome dell'autore o del curatore; 0) evenmale indicazione «ia cura di)» (nel caso diope- ra collettanca con curatore); 15 d) data di pubblicazione, preceduta dalla virgola e se- guita da due ponti; e) titoli f altreindicazioni, nello stesso ordine delle normali ci- tazioni bibliografiche ma ovviamente senza ripetere l’anno. Es; Ganek MD. 1990: Le premiere révolution biologi que. Réflezions sur la physiolagie et la médecine du XVIIème siècle, Payot, Paris. Rossi P., Viano CA. (a cura di), 1995: Storia della fi- losofia, vol. III, Dal Quattrocento al Seicento, Later za, Roma-Beri. Quando ricorrano più opere di uno stesso autore pubblicate nello stesso anno, si distinguerà aggiungendo in sequenza all'indicazione dell'anno una lettera alfabe- tica minuscola. Es: King 19700. Quando si citino raccolte di saggi di vari autori che non hanno un curatore, si darà nella citazione biblio- grafica il titolo abbreviato seguito dall'anno di pubbli cazione, e anche per l'inserimento în bibliografia si farà riferimento al titolo. Nel caso în cui si scelga di utilizzare il sistema au- tore-data, è fondamentale effettuare, prima di conse- gnare il testo, un riscontro sistematico e integrale tra ci- tazioni bibliografiche e bibliografia. Tl nogo di stampa dei volumi pubblicati per i ti pi della Laterza è Bari fino all'anno 1972 compreso; Ro- mna-Bari dal 1973 in poi. INDICI Indici dei nomi Per la compilazione dell’Indice dei nomi da parte dell'autore - ove si richieda - si procederà di norma nel modo seguente. {1 L'autore riceverà una seconda copia di prime bozze (oltre quella per la correzione), e si servirà di rale copia per preparare un indice che riporti i numeri di pa- gina (questi ultimi saranno poi trasnumerati a cura del- Ja Casa editrice nelle [asi successive di lavorazione). Tautore invierà alla Casa editrice, insieme alla li- sta dei nomi in ordine alfabetico con i numeri di pagina e al floppy disk corrispondente, anche la copia su cui ha lavorato, dove avrà avuto cura di marcare con un cvi- denziatore tutti i nomi presenti nell’indice; andranno evidenziate tutte le singole occorrenze, anche quando un nome sia presente più di una volta nella stessa pagi- na. È altresì importante che l'indice fornito tenga conto delle modifiche (correzioni, integrazioni, cancellazioni. apportate correggendo le prime bozze. Si ricorda che: a) non vanno indicizzati i nomi presenti nei titoli di ca- pitolo e di paragrafo, i nomi che compaiono in bi- hliogratia, i nomi compresi nei titoli di opere citate nel testo o in nota; b) vanno indicizzati i nomi presenti in nota, compresi i nomi di autori e curatori di opere citate (in genere con la sola iniziale puntata del prenome), ma non i nomi dei traduttori e delle casc editrici; e) inumeti delle pagine vanno separati tra loro da una virgola e chiusi dal punto fermo: es: Monti, M., 15, 18,20, 41. ACCENTI Le vocali a ? 4 sono accentate solo con l'accento grave. Es: cità, ancora, pari, principi, virtù. [] La vocale a, in fine di parola, è accentaca sempre con l'accento grave; nel corso della parola, invece, reca Taccento acuto 0 grave a seconda del suono chiuso o aperto. Es: féro (buca); foro (piazza) [3] La vocale e, in fine di parola, si accenta di rego- la con l’accento acuto. Es.: perché, sé, viceré, {é, né, affinché, mercé, testé. Fanno eccezione i seguenti termini: è, cioè, caffè, tè, lacchè, piè, diè, stiè, ahimè, Mosè, Giosuè. [E] Nel corpo della parola si userà l'accento quando ciò serva a evitare equivoci. Precisamente, si userà l'ac- cento grave quando si vuole indicare il suono aperto. Es.: dèi (divinità); mèle (miele) Si userà invece l'accento acuto per indicare il suono chiuso. Es: séguito, sémino (quando debbono distinguersi da se- gala, participio, € semina, piccolo semne) DESINENZE DEL PLURALE Le parole uscenti in #0 hanno il plurale in £. Quando sia necessario, a evitare equivoci, si accenti la vocale tonica. Es: princìpi (plurale di principio), principi (plurale di principe). L'uso della doppia # nei plurali è ammesso dave sia utile a evitare eventuali equivoci, nei casi cioè in cui l'ac centazione della vocale tonica non risulti sufficiente. Es: assassini è, indistinguibilmente, il plurale di assass nio e di assassino; dunque: assassinii (plurale di as- sassinio); assassini {plurale di assassino) Tn nessun caso si ricorcerà all’accento circontlesso. I sostantivi uscenti in ciz e gia hanno il plurale in cee ge: da roccia, rocce; da spiaggia, spiagge: da ciliegia, ciliege. Si mantiene la # solo nei casi di possibile ambiguità: da camicia, camicie (per distinguere da camice) Per uniformità, si raccomanda di usate le seguenti abbreviazioni: an artt. articolo ari. autore A avanti Cristo al. capitoli capp. capitolo cap. capoverso cpr. carta (foglio) e citata/o cit. citate/î citt. citazione citaz. codice cod. codici codd. confronta cfr. dopo Cristo de. eccetera sce. edizione ed. edizioni edd. esempio es. fascicolo fasc figura fia figure fica. foglio £ frammenti fre. frammento fr. fuori testo fe toa ibidem ibid. Idem Id. lettera Jen. a libro lib A * manoscritti mnss (senza punto) ‘manoscritto ms (senza punto) nota note numero” nuova serie pagina pagine paragrafo pseudonimo recto ristampa scena seguente seguenti senza anno senza dal senza indicazione di pagina senza logo senza nota tipografica senza titolo seric sezione sezioni sonetto strofa, stanza sub voce tabella tabelle tavola tavole tomo* traduzione vessi verso (di pocsia) verso (di foglio) volume voluni * Il plurale «numeri» non si abbrevia, così come «tuzni». unito al numero) rist. se sg. se sa. sd. Ì sip. | sl | sunt s.tit. sez. sez. tabb. 1 (corsivo, senza punto finale, unito al numero) vol. voll In una citazione bibliografica, quando ci si riferisce a più di una pagina, si usa sempre «pp.» e non «p.». pp. 3-17; pp. 8 sg: pp. 321 sgg. Perle abbreviazioni dei titoli dei classici latini e gre- ci, si seguirà ci preferenza il Greek-English Lexicon di Liddell e Scott; per i libri della Bibbia si utilizzeranno le abbreviazioni della Cei. Nel caso in cui si decida di ricorrere massicciamen- te all'uso di abbreviazioni nelle note o in bibliografia (per indicare titoli di riviste, raccolte, opere grande frequenza, ecc.) occorrerà fornire una lista delle abbreviazioni che verrà inserita a seconda dei casi all'i- nizio del testo, delle note o della bibliogratia. SIGLE Le sigle si danno normalmente con la prima lettera maiuscola e le successive minuscole, senza interporre punti. Es: Enel, Ue, Nato, Usa. Si possono seguire criteri diversi o fare eccezioni se in singoli casi particolari prevale un uso diverso. TRASLITTERAZIONI Per le traslitterazioni dal greco, dagli alfabeti ci ci, dall’arabo, dall'ebraico si farà riferimento alle nonne adottate nel Dizionario enciclopedico italiano; nel casa in cui si scelga di adottare criteri diversi si correderà il te- sto di un'avvertenza in cui detti criteri vengano esposti. 26 SEGNI PER LA CORREZIONE DELLE BOZZE sopprimere una o più lettere sopprimere e accostare quanto rimane distaccare verticalmente ‘unire verticalmente distaccare orizzontalmente ‘unire orizzontalmente comporre in maiuscolo comporre in maiuscoletto comporre in corsivo mettere a capo invertire lettere 0 parole eliminare l’a capo aggiungere parola allineare verticalmente 27
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