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Capitolo 19 - riassunto, Sintesi del corso di Macroeconomia

Riassunto del capitolo nr. 19 - libro Macroeconomia Krugman

Tipologia: Sintesi del corso

2021/2022

Caricato il 20/03/2023

ilaria.sir
ilaria.sir 🇮🇹

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Scarica Capitolo 19 - riassunto e più Sintesi del corso in PDF di Macroeconomia solo su Docsity! CAPITOLO 19: LA MACROECONOMIA DELLE ECONOMIE APERTE INDICE: Bilancia dei pagamenti – il ruolo e la politica dei tassi di cambio – i tassi di cambio e la politica macroeconomica. La contabilità della bilancia dei pagamenti rileva le transazioni internazionali di un paese. E’ fondamentale distinguere tra il saldo del conto corrente della bilancia dei pagamenti (la somma del saldo del conto delle merci e dei servizi, dei trasferimenti internazionali netti e dei redditi internazionali netti dei fattori di un paese), la cui componente principale è il saldo del conto delle merci e dei servizi (la differenza tra il valore delle esportazioni di un paese e i valore delle importazioni di quel paese in un dato periodo), e il saldo del conto finanziario (la differenza tra le attività finanziarie nazionali di un paese cedute ad acquirenti stranieri e l’acquisto di attività finanziarie estere da parte di soggetti nazionali, in un dato periodo). Il diagramma di flusso della bilancia dei pagamenti, prevede che la parte corrente deve essere uguale alla parte finanziaria. Ovvero, quanto esce deve essere pari a quanto entra nel nostro paese. È opportuno richiamare l’attenzione sull’equazione del PIL, in cui si considera l’esposizione netta dell’economia italiana. Un altro modo per guardare alla parte finanziaria è quella di considerare il risparmio estero che sono disponibili per finanziarie la spesa per gli investimenti interni, ovvero i flussi di capitale. I flussi di capitale rilevati dal saldo del conto finanziario possono essere spiegati attraverso una versione internazionalizzata del modello del mercato dei fondi mutuabili, nel quale i capitali si spostano da un paese all’altro, in modo da allineare i tassi di interesse; Se c’è un paese con forte deficit (come gli Stati Uniti), ci deve essere qualcuno che deve avere un forte surplus = solo così si raggiunge l’equilibrio. Per esaminare una delle determinanti che spiega i flussi di investimenti, prendiamo l’esempio dei fondi mutuabili. Per le condizioni del tasso di interesse di equilibrio degli Stati Uniti è pari al 6% e il tasso di interesse nel regno unito è del 2%; per cui i cittadini inglesi avranno un incentivo ad investire negli Stati UNITI, in cui il rendimento è maggiore. Se siamo in una situazione in cui il tasso di equilibrio internazionale sia del 4%, avremo situazione in cui negli USA ci sarà una situazione di eccesso (perché pari al 1 6%) e in Inghilterra in una condizione opposta. Allora, i cittadini inglesi avranno un interesse ad investire negli USA perché hanno un rendimento maggiore. La domanda e l’offerta di fondi a livello internazionali è spiegata nelle differenze di opportunità di investimento e nei tassi di risparmio. Quindi, perché si creano situazioni con differenziali dei tassi di interessi? Perché evidentemente un paese che ha ottime prospettive di crescita, offrirà buone opportunità per gli investitori nazionali che avranno un ritorno favorevole e questo tipo di paesi attirerà investimento. Allo stesso tempo, i paesi con tassi di risparmio più elevati, esporteranno fondi maggiori rispetto a quelli con tassi di risparmio più basso. Nel 2005, Ben Bernanke ha affermato che le "cause principali del disavanzo delle partite correnti degli Stati Uniti" provenivano dall'esterno del paese: fattori speciali hanno causato un "eccesso di risparmio globale" che ha spinto al ribasso i tassi di interesse in tutto il mondo. Cosa ha causato questo eccesso di risparmio globale? Secondo Bernanke, la causa principale è stata la serie finanziaria: le crisi iniziate in Thailandia nel 1997, si sono spostate in gran parte dell'Asia, poi hanno colpito la Russia nel 1998, il Brasile nel 1999 e l'Argentina nel 2002. Di conseguenza, alcuni di questi paesi hanno avuto grandi deflussi di capitali. Per la maggior parte, il capitale è fluito negli Stati Uniti e ha contribuito ad alimentare la bolla immobiliare. Questo, dunque, ci riporta ad aggiungere altre determinanti: 1) Opportunità di investimento; 2) Diversificazione del rischio  non concentrare tutti gli investimenti in un unico paese, per cui paesi con maggiore garanzia hanno maggiore attrazione nei confronti dei fondi. 3) Scelte di multinazionali, per cui strategie di impese che, come parte di strategia, investono in molti paesi internazionali: 4) Ruolo centrale che alcuni paesi hanno nel sistema finanziario. È opportuno tenere presente che questa è un’epoca di grande movimento di capitali, in realtà non è del tutto vero, in quanto storicamente ci sono stati periodi in cui i flussi di capitale sono stati maggiormente più ampi rispetto a quelli di oggi. Ad esempio, il periodo della prima globalizzazione, che segue la prima rivoluzione industriale. In tal periodo c’è stata una maggiore mobilità di capitali, c’era il Regno Unito che era il paese leader, con tassi bassi e i capitali inglesi avevano bisogno di trovare forme di investimento che potessero rendere di più. Il comportamento dei flussi di capitale è descritto in maniera semplice dall’equilibrio dei fondi mutuabili. 2
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