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Cicerone: vita, opere politiche, altre opere, Appunti di Latino

Argomenti trattati: La vita di Marco Tullio Cicerone Congiura di Catilina; breve riassunto del primo e secondo Triumvirato. Cicerone e le sue opere politiche: De re publica, De Legibus. Altre opere: Gli academia, De finibus bonorum et malorum, Tusculanae disputationes, De amicitia, De Officiis. Dialoghi dedicati al tema religioso: - De natura -De Fato - De divinatione

Tipologia: Appunti

2023/2024

Caricato il 13/04/2024

Stephaniedejesus
Stephaniedejesus 🇮🇹

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Scarica Cicerone: vita, opere politiche, altre opere e più Appunti in PDF di Latino solo su Docsity! Cicerone Vita Marco Tullio Cicerone nasce nel 106 a. C ad Arpino (Lazio meridionale), da una famiglia di rango equestre: anche se non sono nobili in senso tradizionale, hanno i mezzi per avviare Cicerone alla carriera politica. Egli studia a Roma retorica e filosofia. Qui frequenta il foro, dove conosce i più grandi oratori del tempo. Inoltre esordisce come avvocato nel 81 a.C con l’orazione Pro Quinctio e nell’80 a.C con la Pro Sexto Roscio Amerino, un’orazione giudiziaria in difesa di un uomo accusato di parricidio, che lo fa entrare in conflitto con gli esponenti del regime sillano.  Dal 79 al 77 a. C Cicerone soggiorna in Grecia per completare i propri studi retorici e filosofici.  Nel 75 a. C è questore in Sicilia, incarico con cui si distingue per onestà e integrità. L’anno dopo come ex pretore entra al senato.  Nel 70 a. C viene chiamato dai siciliani a patrocinare l’accusa concussione intentata a Verre. Scrive 7 orazioni: Verrinae o Orationes in verrem. Verre: ex governatore della Sicilia (73- 71 a. C), accusato di malgoverno e concussione dai siciliani stessi, che chiedono aiuto al proprio Cicerone. Il nostro giovane avvocato vince contro Ortensio Ortalo, il più grande oratore del tempo.  Nel 69 a. C diventa edile curule  Nel 66 a. C diventa pretore e compone la Pro lege manilia, un’orazione deliberativa con cui appoggia la decisione di concedere a Pompeo poteri eccezionali per risolvere la guerra contro Mitridate, re del Ponto.  Nel 63 a. C diventa console, si oppone ai progetti di riforma agraria del tribuno Rullo e represse la congiura di Catilina, facendo condannare a morte i responsabili NB: Cicerone fu scelto dalla nobilitas soprattutto perché erano preoccupati di ritrovarsi con due consoli entrambi populares. Inoltre Cicerone era un homus novus che piaceva in senato perché si faceva portavoce della concordia ordinum, l’alleanza delle classi privilegiate. Congiura di Catilina NELLE ELEZIONI PER IL SENATO CICERONE VINCE SU CATILINA, CHE SI ERA RICANDIDATO AL CONSOLATO PER IL 62 CON UN PROGRAMMA DI RIFORMA RADICALI E DOPO ESSERE stato SCONFITTO POLITICAMENTE, CATILINA ORGANIZZA IL TENTATO GOLPE, COSTITUITO DA DUE FASI: UNO, ATTENTATI E INCENDI A ROMA; DUE, LA MARCIA ARMATA SU ROMA PARTENDO DELL’ETRURIA. CICERONE PERO’ VIENE INFORMATO DALL’AMANTE DI CATILINA, FULVIA, I PIANI DEI COSPIRATORI QUINDI CONVINCE IL SENATO A DICHIARARE LO STATO DI EMERGENZA (SENATUS CONSULTUM ULTIMUM) CONFERENDO POTERI ECCEZIONALI AI CONSOLI E AGLI MAGISTRATI.  Cicerone scrive le 4 orationes in Catilinam o Catilinariae (pubblicate nel 60a.C) Le catilinarie sono 4 orazioni politiche pubblicate nel 60 a.C; la prima e la quarta vengono pronunciate davanti al senato, la seconda e la terza davanti al popolo. 1. Oratio prima: Cicerone esorta Catilina a lasciare Roma. Struttura: uso prevalente della seconda pers.sing e un ricorso frequente di domande retoriche. Cicerone usa varie metafore che descrivono Catilina come un’incarnazione del male. La patria assume un ruolo di personificazione. 2. Oratio secunda: Cicerone descrive Catilina che se ne va da Roma verso l’Etruria voltandosi spesso, come una bestia ferita. Descrive poi a tinte fosche i suoi seguaci, una banda di depravati (nullatenenti, ex sillani, oziosi, corrotti, indebitati…). Quella di Roma è una guerra di giusti contro gli ingiusti. 3. Oratio tertia: Cicerone riferisce che grazie all’aiuto degli Allobrogi la congiura è ormai sventata e si autoelogia come salvatore della patria. 4. Oratio quarta: Il 5 dicembre Cicerone si esprime in Senato sulle sorti degli arrestati. Pur non pronunciandosi espressamente a favore della pena di morte, richiama al giudizio i senatori, affinché votino per il bene della patria. CATONE e Cicerone: la condanna a morte VERSUS CESARE : l’esilio e la confisca dei beni .  Da un lato, Cicerone è acclamato dal popolo come pater patriae.  Dall’altro, cresce nei suoi confronti il rancore della fazione dei populares, che grazie a Cesare stava salendo alla ribalta…inizia insomma il declino politico di Cic. Triumvirato Evento politi co 60 a. C anno del Primo triunvirato; accordo privato tra tre cittadini privati che decidono di divedersi le zone di influenza a Roma. Si tratta di Cesare, in decisiva ascesa, Pompeo, il rampollo del senato e Crasso, il cavaliere benestante. Sono anni sempre più difficili per Cicerone, nel 58 a. C il tribuno della plebe Publio Clodio fa approvare una legge retroattiva, per cui Cicerone è condannato all’esilio e tutti i suoi beni sono confiscati. Cicerone è costretto a trascorrere in Grecia alcuni mesi tra 58 e il 57 a. C, poi è richiamato a Roma grazie all’intervento di Pompeo e Milone (appartengono alla factiones degli optimates). Gli anni 50 a Roma sono proprio caratterizzati da una serie di scontri armati tra Clodio e i populares e Milone e gli optimates. NB: Publio Clodio è il fratello di Clodia, donna amata di Catullo. Egli inoltre sarà nemico di Cicerone.  Il primo nemico di Cicerone è stato Verre, Il secondo nemico politico è invece Catilina, Il terzo è invece Clodio, che diventa il suo nemico numero uno negli anni 50 a. C. Cicerone filosofo Opere politi che Cicerone compone due opere politico filosofiche: De Re Publica e il De Legibus Queste due opere fanno parte del corpus di opere filosofiche a cui Cicerone si dedica. Il suo contributo nel campo della filosofia romana e occidentale in generale è un contributo saliente.  De re publica Opera filosofica più celebre di tutte. Composta alla fine degli anni 50 è un dialogo in 6 libri dedicato al De Republica cioè alla res publica cioè allo stato ideale. Questo dialogo è ambientato nel 106 a.C. nella villa di Scipione pochi giorni prima della morte di quest’ultimo. I personaggi che partecipano al dialogo sono Scipione Emiliano, Gaio Lelio e altri personaggi minori del circolo dei Scipioni del II secolo a.C. NB: ROMA NEL II SEC: momento roseo per la res publica di Roma, era il momento in cui a Roma si discuteva dell’apertura culturale per la Grecia, c’era il circolo degli Scipioni. Dal punto di vista filologico, fino al 1819 quest’opera non era leggibile, di tutto il de re publica circolava infatti soltanto l’ultima parte del sesto libro, il resto era andato perduto e si conosceva soltanto grazie a fonti indirette. L'ultima parte infatti è chiamata “SOMNIUM SCIPIOIS” “Il sogno di Scipione Emiliano”. IL SOMNIUM SCIPIONIS: Racconta un sogno fatto proprio da Scipione Emiliano, a lui sarebbe apparso in sogno il nonno, Scipione l’Africano per predirgli il roseo futuro dopo la morte. L'anima di S. Africano avrebbe predetto in sogno suo nipote S. Emiliano, la morte prematura di quest'ultimo ma anche al tempo stesso il roseo futuro che attendeva S. Emiliano post mortem. Il libro riflette sul tema dell’immortalità dell’animo. L'anima è secondo S. Africano che lo dice a S. Emiliano quindi secondo Cicerone l’anima sarebbe immortale e dopo la morte la sua sede risiederebbe nella via lattea nelle stelle. Chi sono quelli uomini che meritano di salire alle stelle? Opera politico- filosofica secondo Cicerone quelli uomini che per primi meritano di salire alle stelle dopo la loro morte sono coloro che hanno fatto del bene alla patria In che modo? I primi che fanno del bene alla patria, sono gli uomini d’azione come s. Africano ed Emiliano che con le loro imprese fanno il bene di Roma. I secondi bene meriti sono quelli che contribuiscono grazie al loro pensiero a fare del bene alla patria cioè i filosofi.  Importante Il somnium scipionis che contiene questa riflessione sull’immortalità dell’anima è anche intriso della visione platonica, della duplicità delle cose. Come Platone aveva detto nel Fedone così Cicerone dice adesso che la vera vita dell’uomo, è la vita dell’anima, quella dopo la morte e il corpo in effetti viene presentato come il carcere del nostro animo. Cosa succede nel 1819? 1819 il cardinale Angelo Mai, nella biblioteca vaticana scopre un palinsesto. (doc. Che vengono raschiati per ospitare una seconda scrittura) Nb: L’800 è il secolo in cui la filologia riesce a fare nuove scoperte. Angelo Mai scopre nella biblioteca vaticana un codice che contiene un commento ai salmi di sant’Agostino. Questo commento contiene però una scriptio inferior cioè il De Re Publica di Cicerone. Nb: Giacomo Leopardi dedica una celebre canzone al cardinale A. Mai. Una delle poesie di Leopardi si intitola Ad Angelo Mai Il primo libro del De Re Publica: Cicerone definisce la res publica. Lo stato ideale per Cicerone è la res publica romana del II secolo a. C. deve essere una cosa pubblica che appartenga a tutti i cives che hanno tutti diritti e doveri nei confronti dello stato. In questo primo libro Cicerone riflette anche sull’anaciclosi di polibio( ripresa da Machiavelli). Esistono tre forme di governo che ciclicamente degenerano in altre 3 forme di governo:  La monarchia degenera la tirannia  L’aristocrazia degenera nell’oligarchia  La democrazia degenera nell’oclocrazia Questa riflessione sulle tre forme di governo è quella che Polibio propone nel II sec a. C, Cicerone ripropone del I secolo a. C, Machiavelli riprende da Polibio (NB: discorsi sulla prima deca di Tito Livio). Cicerone come Polibio ritiene che lo stato ideale sia dunque la res publica romana perché ha una costituzione mista in cui due consoli rappresentano la monarchia, il senato l’aristocrazia e i tribuni della plebe la democrazia. La costituzione mista è la forma ideale di governo perché ogni forza si equilibra rispetto alle altre, quindi non può degenerare Il secondo libro: riflette sugli sviluppi istituzionali di Roma, sulla storia dell’istituzione Il terzo libro: parla del tema della giustizia, che deve essere alla base di un qualunque stato. Il quarto e il quinto libro: sono molto lacunosi, parlavano delle caratteristiche di un uomo politico ideale, che secondo Cicerone doveva essere un garante delle istituzioni e della giustizia di uno stato  De Legibus Il De Legibus viene scritta a più riprese, inizia nel 50 e termina poco prima di morire. È un’opera che non ci perviene compiuta, ci sono tre libri di questo dialogo ambientato nella contemporaneità e i cui i protagonisti sono: Cicerone, Quinto e Attico. L'ambientazione è nella villa di Cicerone. Il De Legibus riflette sulle istituzioni e sul diritto pubblico. Ma soprattutto riflette sull’origine delle leggi, secondo la concezione stoica. Cicerone non appartiene ad un’unica corrente filosofica, si dice che Cicerone sia un filosofo eclettico cioè che di volta in volta sceglie la corrente filosofica che gli conviene Altre opere La filosofia romana viene canonizzata da Cicerone, nel senso che è proprio nel primo secolo a. C. intellettuali latini come Cicerone e Lucrezio si occupano di filosofia. In particolare grazie a Cicerone molte opere vengono conosciute, magari non avendo il testo originale ma bensì la spiegazione, il commento che Cicerone ne dà. Inoltre è con Cicerone che nasce un vero e proprio lessico filosofico latino. Cicerone utilizza il metodo dossografico, cioè metodo delle doxai(opinioni). Come abbiamo detto Cicerone è un eclettico, è multiforme nella sua visione filosofica del mondo. Infatti eclettismo significa varietà, multiformità, ricchezza. Quindi si accosta nelle varie correnti filosofiche che di più lo convincono, in generale molto spesso simpatizza per lo stoicismo e per il neoacademismo. Di solito abborre la filosofia epicurea.  METODO DOSSOGRAFICO Cicerone di volta in volta discute le doxai dei vari filosofi, discute cioè le opinioni, le visioni delle cose proposte dalle varie correnti filosofiche. Qual è lo scopo della filosofia di Cicerone? Lo scopo della sua filosofia ha uno scopo pratico. Cicerone ci dice che la filosofia è maestra di vita e di moralità di ogni uomo. La filosofia è vitae dux “guida della vita”. Quindi tutto il pensiero teorico che cicerone propone ha sempre uno scopo pratico. A livello biografico si può dire che Cicerone si dedica alla filosofia con due scopi personali. Per lui la filosofia è motivo di conforto nei momenti difficili della sua vita. Inoltre vuole rendere utile il suo otium, cioè anche quando il negotium politico è impossibile per Cicerone, egli che vuole rendere utile alla Res publica trasforma il suo otium letterario in un otium publica, riprendendo quindi quello che aveva detto nel De re publica. Il pensiero filosofico di Cicerone fonda le basi dell'humanitas. L'humanitas è un ideale che unisce il pensiero filosofico greco e l’esperienza morale e politica romana. L'humanitas come abbiamo detto è il riconoscere nell’altro un uomo come me “ empatizzare”. Inoltre Cicerone riflette che è la ragione faccia sì che l’uomo sia superiore agli altri esseri animati. L'humanitas è un sentimento di rispetto, solidarietà e tolleranza con cui l’uomo si rapporta con i suoi simili.  Gli academica Opera filosofica che rimane solo due libri, composta nel 45 a. C. Cicerone riflette nella conoscenza. Cicerone abbraccia la dottrina probabilistica dei neoacademici. Cicerone come questi filosofi sostengono che non ci si possa accostare nella verità assoluta ma che di volta in volta si possa scegliere la posizione più probabile, più verisimile. Ecco il criterio probabilistico cosa dice. Cicerone ammette i limiti della conoscenza umana, noi uomini non possiamo sempre accedere alla verità assoluta ma di volta in volta possiamo scegliere l’opzione più probabile. Libro 1 Che cos’è l’honestum? L'honestum è il bene morale, basato sulle 4 virtù cardinali: la sapienza, la giustizia, la temperanza e la fortezza. In relazione a ciò che è honestum, ogni cittadino può giudicare quali siano i comportamenti eticamente validi. Libro 2 Dedicato a ciò che è utile Cicerone conclude rapidamente dicendo che niente è davvero utile se non è anche onesto. La vera utilità è sempre “sposata” all’onestà. Un utile che miri solamente al tornaconto personale non è qualcosa di davvero utile, perché ti allontana dal concetto di honestum. Libro 3 Il conflitto tra onestà personale è solo apparente, perché non esiste un utile che torni al tornaconto personale ciò che è davvero utile mira sempre al vantaggio comune Dialoghi dedicati al tema religioso  De natura deorum Dialogo scritto nel 45 a.C., costituito da tre libri, affronta le diverse concezioni della divinità: da quella eipurea a quella panteistica degli stoici, al razionalismo scettico degli neoacademici.  De fato Dialogo ambientato e composto nel 44 a.C. espone e confuta la dottrina provvidenzialistica degli stoici (secondo la quale tutto è determinato da un fato immutabile, che si identifica con la ragione divina immanente nel mondo), in quanto essa annulla di fatto il libero arbitrio dell’uomo escludendo ogni comportamento che non rientri nel piano provvidenziale.  De divinatione Dialogo scritto in 3 libri tra il 44 e 45 a.C., il dialogo è tra il fratello Quinto e Cicerone stesso. Quinto sostiene la pratica divinatioria, cioè l’interpretazione di alcuni fenomeni naturali come espressione della volontà degli dei. Cicerone invece la confuta perché priva di fondamento politico. La divinazione però è utile come strumento di potere. I fenomeni naturali sono per Cicerone casuali e quindi mai vanno letti come messaggi della divinità Le epistole L’epistolario di cicerone si tratta di un epistolario reale composto di lettere effettivamente inviate o ricevute. Comprende circa 900 lettere distribuite sull’arco di un venticinquennio (68 – 43 a.C.). Viene pubblicato postumo forse per volontà di Ottaviano e a cura di Tirone (segretario di Cicerone).  Epistulae ad Atticum quasi 400 lettere scritte all’anno 68 al 44 a Tito Pomponio (detto Attico per i suoi atteggiamenti filellenici)  Epistulae ad familiares Lettere indirizzate dal 62 a 43 a parenti e amici, tra i quali la moglie Terenzia e il segretario Tirone  Epistulae ad Quintum fratem Lettere scritte al fratello tra il 60 e il 54  Epistule ad Marcum Brutum Lettere scritte al principale artefice della congiura Dall'ampio epistolario la complessa personalità di Cicerone esce ben delineata. Innanzitutto negli aspetti pubblici: la sua ideologia politica e sociale, la smisurata ambizione personale. Poi negli aspetti privati: dalla costituzionale irresolutezza alla minuziosa pedanteria, dal sincero attaccamento ai congiunti alla molteplicità degli interessi culturali.
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