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coltivare PICCOLI FRUTTI, Dispense di Scienze Agrarie

coltivare:  Lampone a frutto rosso, giallo e nero, Mora giapponese  Ribes a frutto rosso, giallo e nero, Uva spina a frutto giallo e rosso  Josta  Mirtillo, Mirtillo gigante americano, Mirtillo rosso  Mora di rovo  Tayberry  Amelanchier

Tipologia: Dispense

2015/2016

Caricato il 29/12/2016

marcorossi901
marcorossi901 🇮🇹

4.8

(4)

10 documenti

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Scarica coltivare PICCOLI FRUTTI e più Dispense in PDF di Scienze Agrarie solo su Docsity! PICCOLI FRUTTI “Piccoli frutti” è di derivazione inglese “small fruits”, che sta a indicare non tanto la minore importanza di queste coltivazioni, quanto semplicemente la piccola pezzatura dei frutti stessi.  Lampone a frutto rosso, giallo e nero, Mora giapponese  Ribes a frutto rosso, giallo e nero, Uva spina a frutto giallo e rosso  Josta  Mirtillo, Mirtillo gigante americano, Mirtillo rosso  Mora di rovo  Tayberry  Amelanchier LAMPONE  Famiglia : Rosacee  Genere : Rubus  Specie : ideus occidentalis phoenicolasius  Origini : frutto rosso Asia minore, frutto nero America del nord, mora giapponese Cina CARATTERISTICHE BOTANICHE  É una pianta a portamento cespuglioso.  Emette tralci annuali da gemme situate sulle radici all’altezza del colletto.  Varietà unifere (lampone rosso, nero, mora giapponese).  Varietà bifere (lampone rosso, giallo).  Fiori sono autofertili nella maggior parte delle cultivar.  Frutti sono delle more costituite da una aggregazione di piccole drupe.  L’apparato radicale è superficiale e fascicolato.  Preferisce un terreno leggermente acido (pH 6,0-6,5), di medio impasto, tendente allo sciolto, profondo, permeabile, non soggetto ad eccessi di umidità e ricco di sostanza organica (3%).  Soffre i caldi estivi eccessivi, è resistente alle basse temperature invernali (-22°C).  Si riproduce per POLLONE RADICALE.  Si alleva a filare ancorando mediante legatura i tralci a fili sostenuti da pali.  Distanza tra le piante (1 m) e tra i filari (3 m).  Profondità di impianto (non più di 15 cm).  Fertilizzazione ricca di S.O.  Irrigazione (microirrigazione). RIBES  Famiglia : Sassifragaceae  Genere : Ribes  Specie : rubrum (rosso, rosato, bianco) nigrum (nero) grossularia (uva spina bianca, rossa)  Origini : delle zone alpine dei Paesi dell’Europa settentrionale (isole Britanniche, Francia, Belgio, Germania, Polonia) CARATTERISTICHE BOTANICHE 1. I ribes, rosso, bianco, nero, sono arbusti cespugliosi non spinosi che producono fiori e frutti (bacche) in grappoli pendenti. 2. L’uva spina è invece spinosa, ma non sempre ed ha fiori singoli oppure a due o a tre, i frutti sono delle bacche.  I fiori generalmente sono autofertili nel ribes rosso e uva spina.  I fiori generalmente sono autosterili nel ribes nero, richiedono l’impollinazione incrociata.  Apparato radicolare superficiale, più profondo quello del ribes nigrum.  Non emettono polloni radicali, ma rami avventizi dal ceppo.  Le foglie sono palmate con margine dentato.  I rami ad eccezione dell’uva spina non sono spinosi. IMPIANTO  Terreno profondo ricco di S.O. Ph 6,0-6,5. Ribes nero 7,0-7,5.  Irrigazione.  Richiede un lungo periodo di freddo invernale.  L’impianto può essere eseguito in autunno (novembre) oppure a fine inverno.  L’impianto in zone dove le temperature invernali scendono molto raramente sotto allo zero è a rischio d’insuccesso.  Le piante vanno messe a dimora a poca profondità.  Eseguito l’impianto le piantine vanno spuntate a 10-15 cm dal suolo. DISTANZE DI IMPIANTO Su un terreno di media fertilità, irrigabile le distanze consigliate sono: • Ribes rosso, ribes bianco, ribes rosa 2,50-3 m fra le file e 0,80-1 m lungo la fila. • Ribes nero 3 m fra le file e 1-1,50 m lungo la fila. • Uva spina 2,5 m fra le file e 0,80-1 m lungo la fila. • Josta 3 m fra le file e 1,50 m lungo la fila. Prima dell’impianto è importante controllare le piantine al fine di scartare quelle che manifestano marciumi radicali, apparato radicolare ridotto ed attacchi da Sesia del ribes, un lepidottero xilofago la cui larva scava delle gallerie all’interno del fusto. All’atto della messa a dimora è utile ricordare che: • L’impianto può essere eseguito in autunno (novembre) oppure a fine inverno. • L’impianto in zone dove le temperature invernali scendono molto raramente sotto allo zero è a rischio d’insuccesso. • Le piante vanno messe a dimora a poca profondità. • Eseguito l’impianto le piantine vanno spuntate a 10-15 cm dal suolo. SISTEMA DI ALLEVAMENTO La forma di allevamento più frequente per il ribes e l’uva spina è il cespuglio, la spalliera o la siepe. POTATURA Per il ribes rosso la produzione è prevalentemente sui rami di 2 anni ed è necessario procedere al parziale rinnovo dei rami tagliando alla base del ceppo quelli che hanno superato i 3-4 anni e sostituendoli con quelli di 1 anno sviluppati sempre dal ceppo. Dopo la potatura il cespuglio deve essere formato, da 4-6 rami di 2-3 anni rivestiti da rami di 1 anno e da 1 o 2 rami di un anno (sono sempre scelti i migliori) sviluppati dal ceppo in sostituzione di 1 o 2 rami vecchi tagliati perché avevano superato i 3-4 anni. Per il ribes nero e l’uva spina il rinnovo della chioma deve ancora essere più evidente, in quanto tendono a produrre in prevalenza sui rami di 1 anno. Su queste specie, oltre alla sostituzione dei rami vecchi (3-4 anni) con rami nuovi (1 anno) provenienti dal ceppo, è opportuno praticare una serie di tagli di ritorno sui rami di 2 anni riportandoli sui rami di 1 anno meglio inseriti. RIPRODUZIONE Per tutti i ribes, uva spina e josta la moltiplicazione è molto facile ed alla portata di tutti, anche dei meno esperti. 1. Propagazione 2. Margotta di ceppaia 3. Talea AVVERSITÀ • Cocciniglia bianca • Afidi • Sesia del ribes • Antracnosi • Oidio IBRIDI DI UVA SPINA X RIBES NERO JOSTA, EARLY JOSTA, JOGRANDA I rami sono sprovvisti di spine e ciò facilita notevolmente sia la coltivazione che la raccolta. Produce su rami di 2-3 anni e sui rami di 1 anno inseriti sui rami di 2-3 anni. Il frutto è una bacca rotonda leggermente ovale di colore nero opaco a piena maturazione, di dimensioni intermedie rispetto ai genitori. Polpa dolce, leggermente acidula, più gradevole rispetto ai frutti del ribes nero e meno dolce dell’uva spina. ESIGENZE PEDOCLIMATICHE Riguardo al clima le esigenze del mirtillo sono limitate. - La pianta resiste anche a -30°C purchè i rami siano ben lignificati. - La pianta per produrre necessita di un buon periodo di freddo durante l’inverno. - La pianta predilige terreni sciolti, permeabili, freschi, profondi, ricchi di sostanza organica con totale assenza di calcare attivo. Il pH ottimale oscilla dal 4,5 a 5,5 quindi da molto acido ad acido. RIPRODUZIONE Il mirtillo gigante si riproduce quasi esclusivamente per talea legnosa (riproduzione agamica). IMPIANTO Il trapianto avviene a fine inverno o in primavera inoltrata (aprile-maggio), con piante già in vegetazione ma contenute in vaso e quindi di sicuro attecchimento. Come è già stato detto, per il mirtillo vanno scelti terreni acidi con pH oscillante da 4,5 a 5.5. L’irrigazione è indispensabile a causa della superficialità del suo apparato radicale ed alla sensibilità alla siccità prolungata. Le distanze d’impianto per il mirtillo gigante sono: lungo la fila 110-130 cm; tra le file 300 cm. É bene ricordare inoltre che: • al momento dell’impianto occorre conservare intatta la zolla che avvolge le radici. • l’apparato radicale è molto superficiale per cui se viene posto a dimora a eccessiva profondità il fallimento dell’impianto è quasi certo. • Eseguito l’impianto occorre accorciare alcuni rami sfoltendo la chioma del 50%. TECNICA COLTURALE La pianta si alleva a cespuglio libero con 4-5 branche che partono dal ceppo. POTATURA DI ALLEVAMENTO E DI PRODUZIONE - Nei primi 2-3 anni occorre limitare la produzione tramite un severo diradamento dei rami fruttiferi. - Alla fine del quarto anno dall’impianto, la potatura va eseguita operando uno sfoltimento della chioma con: 1. dei tagli di ritorno sulle branche principali. 2. sulle branche secondarie. 3. sfoltimento delle branchette al fine di ridurre del 40-50% il numero dei rami a frutto di 1anno. 4. annualmente vanno anche tagliati i polloni che si sono sviluppati dal ceppo, avendo cura di selezionare quelli destinati a sostituire qualche vecchia branca. 5. se non viene applicata una severa potatura, la pianta, dopo un eccesso di produzione perde l’equilibrio vegetativo, si indebolisce e limita progressivamente la formazione di nuovi rami. PRINCIPALI AVVERSITÀ  Si sono verificati degli sporadici attacchi di ifantria americana) sulle foglie.  Qualche macchia di crittogama sul fusto.  I maggiori danni sono provocati dalle abbondanti nevicate che tendono a schiacciare la pianta addirittura rompendo i rami, oppure dagli uccelli (stornelli, passeri, fringuelli) nel momento della maturazione. Nel primo caso occorre proteggere la pianta legandola strettamente ad un paletto tutore; nel secondo caso si possono proteggere i frutti con una rete in plastica.  Attenzione alle scosciature provocate dalle abbondanti nevicate. MORA DI ROVO  Famiglia : Rosacee  Genere : Rubus  Specie : fruticosus  Origini : non ben definite (i frutti già conosciuti ai tempi dei Greci e dei Romani) CARATTERISTICHE BOTANICHE • Tralci: - la pianta è un cespuglio. - caratterizzata da un notevole vigore vegetativo. - con spine quelli spontanei. - senza spine quelli coltivati. - il nuovo tralcio si sviluppa solo in corrispondenza del ceppo dalle gemme localizzate nella zona del colletto. - i tralci hanno una durata di 2 anni: il primo anno si sviluppano ed il secondo producono disseccandosi dopo la raccolta. • Apparato radicale: - è superficiale (15-20 cm) e manifesta un’espansione nel suolo pari allo sviluppo annuale dei tralci. • Foglie: - di forma ellittica con la punta acuta, glabre e con il bordo seghettato, sono di colore verde intenso nella pagina superiore e leggermente più chiaro in quella inferiore. - Sono composte e presentano sui rametti fruttiferi 3 foglioline, mentre nel tralcio dell’annata 5 foglioline. TAYBERRY  Famiglia : Rosacee  Genere : Rubus  Specie : Loganobaccus (ibrido di rovo x lampone) Ottenuto e selezionato in Scozia da un miglioramento del rovello (Loganberry). A differenza del rovello i tralci del Tayberry sono ricoperti da numerose spine che creano delle difficoltà nelle comuni pratiche colturali e nella raccolta dei frutti. Produce frutti (more formate da un insieme di drupe) di forma allungata (5-6 cm), grossi, di colore rosso rubino a piena maturazione. La polpa è tenera, di colore rosso intenso, di sapore dolce-acidulo molto-aromatico, dal profumo molto intenso e marcato.  La maturazione avviene intorno alla prima settimana di luglio.  La produttività non è elevata.  Le tecniche di coltivazione sono identiche a quelle del rovo: potatura, allevamento. DIFETTI 1. Spinosità dei tralci. 2. Scarsa produttività. 3. Limitata resistenza al gelo invernale. 4. Nelle zone soggette ad abbondanti nevicate ed a inverni lunghi e rigidi, per evitare i danni da gelo, conviene lasciare i nuovi tralci a terra in modo che coperti dalla neve possano essere protetti dal freddo intenso. 5. Il rapido deterioramento dei frutti. La coltivazione è consigliata solo nelle zone temperate o con climi miti, oppure proteggendo i tralci con apposite coperture. Considerato l’anticipo dell’inizio della raccolta rispetto al rovo, la produzione del Tayberry consente di aumentare la gamma delle specie per confezionare macedonie, marmellate ecc. Il Rovello o Loganberry (ibrido lampone x rovo) ha caratteristiche simili al Tayberry, ma con dei miglioramenti: Non ha tralci spinosi. AVVERSITÀ Simili a quelle del rovo. AMELANCHIER (Amelanchier canadensis)  Famiglia : Rosaceae  Genere : Amelanchier  Specie : A. canadensis  Origini : dell’America del Nord (USA e Canada), Messico, Europa e Asia occidentale
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