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Costituzione francese 1793, Guide, Progetti e Ricerche di Storia Delle Istituzioni Politiche

Una descrizione sinottica della costituzione dei montagnardi del 1793

Tipologia: Guide, Progetti e Ricerche

2014/2015

Caricato il 20/10/2015

FulvioScognamiglio
FulvioScognamiglio 🇮🇹

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Scarica Costituzione francese 1793 e più Guide, Progetti e Ricerche in PDF di Storia Delle Istituzioni Politiche solo su Docsity! Analisi della Costituzione dell'anno I Relatori del progetto del Gruppo 12: Antonucci Stefano Chimenti Maria Rosaria Cosimo Andrea De Laurentiis Valentina De Liso Giovanna Di Fusco Maria Di Iorio Denise Ghiandi Giuseppe Scarcia Ivano Scognamiglio Fulvio INTRODUZIONE CONTESTO La stesura di questa Costituzione porta su di sè il peso della lotta parlamentare tra la Montagna e la Gironda. Le ideologie non fanno più da sfondo politico e lasciano posto ai contrasti parlamentari tra i protagonisti della Convenzione; la Montagna si impegnò soprattutto nella distruzione politica dei deputati girondini e nel Febbraio del '93 crea un Comitato giacobino della Costituzione che <<non svolse alcun lavoro effettivo: ma fu un bastone gettato fra le ruote, per impedire la discussione della 'Girondine'>>1. Furono presentati più di 300 progetti che provocarono la scomparsa del Comitato di costituzione. Inoltre Saint-Just, con la sua dichiarazione in Convenzione del 24 Aprile, conferma il carattere parlamentare della lotta, proponendo un disegno costituzionale che non aveva alcun carattere di collaborazione, sia pure critica. <<La Costituzione del 1793 è un'opera di circostanza affrettata e incompleta, che vuol soprattutto dimostrare al paese che i Montagnardi non sono affatto quei dittatori che dice la rivolta girondina>>2. Con queste parole i due storici francesi Furet e Richet descrivono la Costituzione dell'anno I. Il sostrato ideologico dei deputati montagnardi viene sostituito dai contrasti personali, dalla volontà di Robespierre e Saint-Just di distruggere la maggioranza parlamentare girondina. Del progetto di Condorcet resterà in parte solo la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino mentre la Costituzione sarà il risultato del lavoro del deputato giacobino Herault de Sechelles. La Convenzione, dopo l'arresto di ventinove deputati girondini, è impaziente di ultimare la redazione della Costituzione per la duplice paura del federalismo e della pressione popolare. La discussione infatti sarà brevissima e durerà solo dall'11 al 24 Giugno. ESEGESI COSTITUZIONALE 1 A.Saitta Costituenti e costituzioni della Francia rivoluzionaria e liberale (1789-1875) p.340 2 F.Furet, Denis Richet La rivoluzione francese p.270 La Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino richiama, pur allontanandosene in alcuni punti, la Dichiarazione del 1789. L'art. 1 è figlio dell'ispirazione rousseauiana e sottolinea che i diritti elencati all'art. 2, naturali ed imprescrittibili, appartengono all'individuo in qualità di essere umano e non in quanto membro di un associazione politica. Questo aspetto fa si che il governo assuma una funzione strumentale : difatti il filosofo francese, all'interno del Contratto sociale, esprime l'idea secondo cui le forme di associazione nascono come istituti di sicurezza ma soprattutto che i popoli si sottomettono alla volontà generale per i godimenti dei diritti naturali e prepolitici dell'uomo. Il confronto tra l'art. 1 e gli artt. 16-19 svela la prima contraddizione in seno al progetto montagnardo: mentre il primo sancisce che la felicità comune è lo scopo della società, in linea alle istanze democraticistiche dell' ideologia giacobina, gli artt. 16-19 non pongono alcun limite alla proprietà dimostrando <<chiaramente l'involuzione del pensiero democratico>>1. Nonostante Robespierre avesse promesso l'imposizione di tali limiti , come afferma nel suo discorso del 24 aprile 1793, ritorna sui suoi passi per tranquillizare l'opinione pubblica borghese. Questa manovra conferma il carattere pivotale e di incertezza inconsapevolmente assunto dal governo robespierrista, costretto a congelare la Rivoluzione, sotto le diverse spinte della Rivoluzione. Con l'inizio del Terrore, il Comitato di Salute pubblica attuerà misure in piena contraddizione tra di loro. Ulteriore principio enunciato nell'art. 2 è l'uguaglianza, specificato all' art. 3 nel carattere formale ma, differentemente dalla costituzione del '91, l'art. 4 dell'atto costituzionale estende questo principio anche ai diritti politici, eliminando le differenze di censo per l'acquisto della cittadinanza affermandone invece il carattere universale. Gli artt. 5 e 28 della Dichiarazione sono un'omaggio alle biografie dei protagonisti della Convenzione: l'esaltazione delle virtù e delle capacità del cittadino unite all'abolizione della venalità delle cariche pubbliche lasciano spazio al talento come unico criterio di selezione sociale. L'origine sociale e i successi politici, sia dei deputati montagnardi che girondini, testimoniano come siano stati gli eventi della Rivoluzione e la distruzione del sistema di caste dell'Ancien Régime a permettere la scalata al successo di questi giovani rivoluzionari. La libertà, sancita negli artt. 2-6-7, ha una doppia struttura: negativa e positiva. Il cerchio etico della libertà immaginato dalla Convenzione è formato inizialmente dal principio del neminem laedere, sancito dall'art. 6, a garanzia della libertà di manifestare il proprio pensiero, espresso nell'art. 7. La chiusura della Dichiarazione contiene una particolare originalità; infatti viene riconosciuta giuridicamente l'insurrezione popolare, intesa sia come un diritto sacro sia come un dovere (art.35). Questa teoria sarà ripresa dal filosofo giacobino Bergk, in una sua opera del 1796, che qualifica l'insurrezione come una categoria morale e legale insieme, ritenendo che <<può aver luogo quando la maggioranza si ritene lesa nei suoi diritti dal governo>>2 L'atto costituzionale, all'art. 1, si apre con la proclamazione della Repubblica, una e indivisibile. Il progetto montagnardo si allontana da quello girondino respingendo in particolare l'idea federalista: il dipartimento non ha più una funzione elettorale, che viene invece distribuita su base cantonale. La redazione degli articoli riguardanti la distribuzione del potere sul 1 F.Furet, Denis Richet op.cit. p.278 2 V. Fiorillo Autolimitazione razionale e desiderio p.296
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