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Esame Storia Dell'arte - Rif: Arte nel tempo, De Vecchi Cerchiari, Sintesi del corso di Storia Dell'arte

Sintesi del corso di Storia Dell'arte - Testo di riferimento: Arte nel tempo, De Vecchi Cerchiari volume 2 - parte3

Tipologia: Sintesi del corso

2012/2013

Caricato il 29/01/2013

charlottola
charlottola 🇮🇹

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Scarica Esame Storia Dell'arte - Rif: Arte nel tempo, De Vecchi Cerchiari e più Sintesi del corso in PDF di Storia Dell'arte solo su Docsity! PARTE III TRA RINASCIMENTO E BAROCCO CAPITOLO1 LA CRISI DELLA MANIERA la stagione di attiva produzione artistica si interrompe col sacco di Roma 1527 ad opera dei lanzichenecchi sotto la guida di CarloV d'Asburgo, poi la sfera d'influenza dell'imp si estende in tutta la penisola. una nuova stabilizzazione del potere,porta la ripresa dalle committenze artistiche accelerando la diaspora di opere,artisti e idee. Il nuovo linguaggio figurativo durante anni clementini posto al srv delle corti assumendo di volta in volta accenti ≠,dando luogo a 1 fenomeno di trasformazione del linguaggio figurativo comunemente indicato come crisi manieristica. MANIERISMO usato comunemente x indicare i fenomeni artici occorti tra la morte di Raffaello1520 e il barocco,ma in1accezione+circoscritta può essere utile per evocare1determinata temperie culturale e orientamenti stilistici che si affermano nel XVI. Nella valutazione critica dei secoli scorsi è stata considerata in modo riduttivo, ritenuta espressione di1inarrestabile decadenza rispetto alla perfezione dei maestri precedenti.la critica svalutava l'apporto delle nuove generazioni di artisti condannando la tendenza a innestare elementi di licenza e bizzaria, allontanadosi dalla schietta imitazione della natura. Intorno agli anni20 del nostro secoo invece ha acquisito1significato positivo, e l'arte del maturo500 è stata interpretata come1reazione alle coercitive regole classiche .nel XVI la “maniera” è sinonimo di “stile”, l'imitazione della buona maniera dei grandi maestri è si necessità imprescindibile ma deve fondarsi anche su dinamica contrapposizione di “regola” e “licenza”. Cioè conoscendo queste regole l'artista deve sapersi districare dalle costrizioni di tali regole , contraddicendole elegantemente con estremo virtuosismo, perseguendo la licenza consapevolmente. La ricerca della grazia, eleganza artificio e rapidità di esecuzione trova espressione in1delle forme caratteristiche del linguaggio del maturo500: ”la figura serpentinata”: la “licenza” sta nel piegare le membra del corpo innaturalmente in1fluire del movimento simile alla fiamma ma senza che ness1 traccia dello sforzo appaia sul volto. 1LA DIFFUSIONE DEL NIOVO LINGUAGGIO ARTISTICO PRIMA DEL SACCO: GEROLAMO GENGA chiamato nel ducato di urbino per la ristrutturazione della villa-fortezza sforza di pesaro, qui progetta edificio raccordando con le vecchie strutture e pianifica la ricostruzione del giardino. caratteristica+apparisceente è la sua collocazione entro contesto scenografico-teatrale fondato sul gusto per la sorpresa ottica che mira a stupire il visitatore con soluzioni impreviste e inconsuete. GIULIO ROMANO chiamato da Federico Gonzaga a Mantova per la realizzazione di palazzo Tè,villa suburbana destinata a ospitare svago e amori di corte.G.concepisce edificio a pianta quadrata e affianca grande giardino chiuso. La bassa e compatta costruzione principale ha4facciate diverse sviluppate coniugando spunti classici con uno sfondo rustico,inserendo clamorose derivazioni rispetto alle regole canoniche: es lo “sconfinamento” delle pietre di coronamento degli archi sul sovrastante architrave. Nelle decorazione degli interni si svincola da ogni modello creando1allestimento senza precedenti. Da1iniziale decorazione incentrata su simbologie edonistico-mitologiche si passa a 1decorazione+complessa dal significato politico, volta a esaltare la potenza dell'imperatore CarloV. La decorazione segna il definitivo superamento della razionale “misura” rinascimentale in vista dell'esplorazione dei vasti territori della bizzarria. 2 LA DIASPORA DEGLI ARTISTI DOPO IL SACCO: a Bologna incarico dipingere una PARMIGIANINO (p.55) - SACRA CONVERSAZIONE 1529 gruppo santi che circonda vergine in1 ambiente oscuro,atmosfera notturna, complesse corrispondenze gesti e sguardi che riconducono a raffinate sperimentazioni. MADONNA DELLA ROSA 1529 versione talmente intellettuale da essere interpretata come1soggetto profano:Venere che regge amore. Ambiguità molto probabilmente voluta infatti inizialmente destinata a 1letterato, amante delle allegorie e allusioni. MADONNA DAL COLLO LUNGO 1534 opera paradigmatica del passaggio tra la misurata razionalità del primo rinascimento e lo sperimentalismo formale virtuosistico della fase “manieristica”.Eleganza e sinuosità delle figure:data dalle proporzioni+che allungate: gamba del ragazzo con anfora,corpo del bambino,collo della vergine.;andamento verticale ampliato dal colonnato che non appartiene ad alcun ordine classico. Anche nella composizione adotta soluzioni inconsuete:le 5figure che solitamente si dispongono intorno sono costrettein1ristretto spazio che non è retto da alcuna regola prospettica(uomo vicino al colonnato). Ambiguità che rende difficile identificazione dei personaggi angeli,efebi.. prevalenza linea curva sottolineata dall'anfora. Significativo scambio di sguardi ravviva la scena:vergine e 1putto guardano il bambino, uno degli astanti guarda dritto l'osservatore, un altro guarda all'esterno.P vuole rappresentare elegante sublimazione del rapporto intercorso tra vergine , bambino e offerenti: vergine che regge il bambino come i pittori contemp.rappresentavano la deposizione di Cristo,in effetti bambino con occhi chiusi a anticipare evento PERIN DEL VAGA allievo di Raffaello si stabilisce a Genova, qui grazie all'accorta manovra politica di Andrea Doria entra nell'orbita politica spagnola al fine di non rimanere al margine delle vicende ma divenirne vera e propria protagonista. P. decora Palazzo Doria: i saloni destinati a funzione pubblica sono decorati con cicli di affreschi che celebrano analogie tra Genova e Roma antica. Nella sala dei giganti il soffitto reca la CADUTA DEI GIGANTI, immagine allegorico celebrativa che associa Andrea Doria e CarloV al trionfo di Giove sui suoi nemici POLIDORO DA CARAVAGGIO allievo di raffaello, trova rifugio a napoli, qui situazione culturale diversa ma accoglie bene influenze locali staccandosi radicalm.dal raffinato ambiente umanistico, la nuova situazione stimola la sua vena drammatica. Infatti ANDATA AL CALVARIO 1534 che presenta analogie tematiche e strutturali con la SALITA AL CALVARIO di RAFFAELLO 1517, ma contemporan rivela l'originalità di P che perviene a risultati particolarmente coinvolgenti e drammatici in consonanza con la religiosità meridionale e con le travagliate vicende personali (abbandono roma saccheggiata). Accanto all'amore x dettagli naturalistici, P conosce stampe nordiche: dalle quali deriva ambientazione nell'angusta valle e una certa crudezza nel volto di cristo. CAPITOLO IV SVILUPPI DEL RINASCIMENTO A VENEZIA E NEI DINTORNI VENETI venezia nel 500 fortemente minacciata dai turchi in mare che tolgono il primato sui mari ed è costretta a un patto di alleanza con l'imperatore Carlo V a causa della diminuzione commerci via mare e la conseguente necessità ampliamento sulla terraferma. Le committenze sono molto+ varie che nelle altre città non essendoci una corte. 1 VENEZIA E L'ENTROTERRA arrivano a venezia numerosi artisti che negli anni precedenti hanno potuto viaggiare o che fuggono da Roma e che cmq hanno potuto raccogliere le impressioni delle città e trasmettere a Venezia diverse influenze. JACOPO SANSOVINO viene incaricato di risistemare il cuore della città PIAZZA SAN MARCO: la strutturazione di grandi spazi già sperimentata a roma viene introdotto a Venezia e adattate alle esigenze politico-scenografiche nel coordinamento del doppio spazio piazza-piazzetta di San Marco. Vengono abbattute diverse botteghe per regolarizzare lo spazio e ottenere uno scenografico isolamento del campanile. 2 TIZIANO (p.46-53) a partire dalla VENERE DI URBINO 1538 si colgono i segni di un nuovo orientamento, volontà di adeguamento al mutato clima culturale. La ricerca di scorci inconsueti e audaci torsione delle figure contagia le STORIE BIBLICHE dipinte x il soffitto delle chiesa di Santo Stefano in Isola dove tenta di conciliare il plasticismo delle pose artificiose con ricerche cromatiche luministiche, ma la svolta manieristica costituisce solo1 momento nel continuo processo di arricchimento figurativo. La DANAE 1546 mostra la rapidità di assimilazione ormai lontano dalle esercitazioni formali degli anni precedenti. Dopo un viaggio ad Augusta dove dipinge il ritratto di CARLO V A CAVALLO 1548 in cui riesce a fissare sulla tela l'immagine stessa dell'autorità morale e secolare dell'imperatore la cui figura solitaria a cavallo e in armatura si staglia ai margini di1bosco. La direzione della pittura di tiziano volge verso stesure di disfatte e incandescenti, a larghe masse cromatiche INCORONAZIONE DI SPINE 1542 E 1570 la prima appartiene alla svolta manieristica quando l'attenzione è puntata sui valori plastici e formali. La composizione ostenta 1enfasi drammatica concentrando l'attenzione sui corpi che si accaniscono contro la straziata figura di cristo. Tutti i personaggi sono sospinti in1'piano e 1complessio incrocio di diagonali,torsioni e contrapposizioni determina la dinamica del dipinto. Nella 2°stesso impianto compositivo ma nuovi mezzi espressivi x conferire ancora +drammaticità alla scena. La variazione compositiva+vistosa è il volto di cristo che inclina il capo rassenato. Protagonista cmq è la luce che frantuma i contorni delle figure vanificando l'effetto di solidità strutturale 3 IL TINTORETTO trascorre interamente vita a venezia. Nella sua formazione assiste al propagarsi del nuovo linguaggio figurativo tosco-romano,sicuramente conosce la tradizione locale,le opere di Michelangelo e degli antichi. Forte senso plastico e monumentale che si lega alla propensione luministica di intonazione drammatica e a1accentuato interesse per gli effetti teatrali. Con il MIRACOLO DI SAN MARCO 1548 la fama cresce enormemente,la raffigurazione sviluppa elementi altamente spettacolari x ottenere il max coinvolgimento dello spettatore. Il tema del miracolo è centrale per l'attività di T. qui sviluppa la carica espressiva dei contrasti luministici rinunciando a effetti prospettico-architettonici di natura scenografica x accentuare il significato spirituale degli avvenimenti rappresentati. T. è anche eccellente ritrattista, x l'abilità di cogliere il momento in cui sul volto traspare l'emozione o 1elemento rivelatore della propria intimità. In altre opere di storia la suggestione ambientale è affidata a elementi paesistici come in SUSANNA E I VECCHIONI 1557 una giovanne donna intenta a contemplarsi in1giardino misterioso, modellata da morbidi trapassi chiaroscurali ignara degli sguardi di 2malvagi.lento diffondersi della luce conferisce volontà di misurarsi sia con la raffinata maniera internazionale che con le esperienze contemporanee del Veronese. Per la Scuola Grande di San Marco 3 teleri raffiguranti episodi prodigiosi della vita del santo : RITROVAMENTO DEL CORPO DI SAN MARCO virtuosismo pittorico:-nello scorcio del corpo disteso a sx -nella fuga in diagonale degli archi della navata e teatrale – nella concitata gestualità dei personaggi che indicano al luogo del ritrovamento. Autentica protagonista è la luce che coinvolge figure e architetture conferendo coinvolgimento emozionale. Perl la Scuola di San Rocco dipinge la FUGA IN EGITTO 1583 e l'ULTIMA CENA 1594 qui l'ambientazione paesistica prende il sopravvento con toni+intimi e insieme misteriosi. 1 orchestrazione luministica di straordinaria ricchezza domina tutta la tarda attività dell'artista 4 IL VERONESE sapiente orchestrazione prospettico-costruttiva si manifesta sin dai primi dipinti, caratterizzati xò anche da forte sentimento del colore.con il soggiorno a venezia si manifesta maggiore accensione cromatica ,colorismo billante basato sulla giustapposizione di colori puri. Nel soffitto della Stanza del Consiglio a Palazzo ducale, nella tela raffigurante GIUNONE CHE RIVERSA SU VENEZIA I SUOI DONI si manifestano i tipici caratteri del Veronese:uso di audaci scorci di sotto in su che rivela1 forte componente disegnativa. Il 1°piano caratterizzato da figure definite da larghe campiture cromatiche che si stagliano su cieli luminosi. L'affermazione del V. è immediata e il suo stile esalta l'amore per il fasto e l'opulenza di1vasta cerchia di committenti 5 L'ATTIVTA' DI PALLADIO PER VENEZIA E LA TERRAFERMA prima importante affermazione come architetto la ristrutturazione della Basilica di Vicenza sede del consiglio cittadino. Edificio tardogotico, il palladio decide di inglobare le precedenti strutture entro 1regolare loggiato a 2ordini di serliane. Gli aristocratici vicentini incaricano il P. di costruire sia palazzi cittadini ma anche ville non solo ville extraurbane dove adatte agli svaghi ma anche luogo di controllo per la produzione agricola,che sta diventando risorsa fondamentale dell'economia. Due sono le tipologie ricorrenti nelle ville: 1)motivo caratterizzato dalla facciata-tempio: costruzioni molto sviluppate orizzontalmente con li porticate che hanno la funzione di deposito di prodotti agricoli es VILLA BARBARO. 2)strutture+compatte,a2piani con il pronao sviluppato su2ordini es VILLA CORNARO una terza tipologia è quella realizzata per VILLA CAPRA anche detta LA ROTONDA la particolare sistemazione è in rapporto al paesaggio (villa in cima a collinetta) x cui pianta centrale a croce greca , con il nucleo costituito da1salone sovrastato da 1cupola e i4bracci si proiettano verso l'esterno con pronai elevati su alte scalinate. …. …. CAPITOLO VI MOLTEPLICITA' DI TENDENZE NELL'ORBITA SPAGNOLA E IMPERIALE 1 GENOVA non assoggettata direttamente alla dominazione spagnola ma l'impero di Carlo V è sostenuto finanziariamente dalle banche genovesi e si vale anche dell'organizzazione navale ligure. L'indipendenza è cmq garantita dall'alleanza con la Spagna. In città una ristretta oligarchia di nobili detiene le redini del potere e delle finanze e controlla quindi anche le committenze artistiche. A GALEAZZO ALESSI viene affidata la costruzione della villa suburbana per Luca Giustiniani poi VILLA CAMBIASO , dove coniuga motivi mutuati dell'opera di Antonio da Sangallo (p59) e da Michelangelo con esuberanza ornamentale. Tra le opere successive la chiesa di SANTA MARIA ASSUNTA IN CARIGNANO: vasto edificio a croce greca coperto da5cupole che all'esterno si riallaccia al progetto Bramantesco di San Pietro. Entro il programma di riqualificazione urbanistica viene costruita ex novo un'intera via STRADA NUOVA,la realizzazione del progetto permette la costruzione di molti altri sontuosi palazzi dalle facciate decorate e affrescate. 2 LO STATO DI MILANO inglobata nel dominio spagnolo, la situazione si stabilizza permettendo la rinascita culturale e artistica. GAUDENZIO FERRARI (p53) sia nella CROCIFISSIONE 1535, che nel MARTIRIO DI SANTA CATERINA 1540 mostra l'influenza lombarda-milanese e gli sviluppi della pittura contemporanea: forme+spettacolari e magniloquenti lontane dalla naturalezza e immediatezza delle opere precedenti (varallo). A differenza delle altre città Milano non viene interessata da grandi interventi urbanistici ma l'arrivo di GALEAZZO ALESSI chiamato dal banchiere genovese Tommaso Marino per costruire PALAZZO MARINO lascia l'impronta delle esperienze genovesi. Lo scultore LEONE LEONI viene chiamato a Milano dove arriva a lavorare direttamente per l'imperatore che gli commissiona suoi ritratti come CARLO V CHE CALPESTA IL FURORE 1548 modellata con ricercati effetti virtuosistici,l'imperatore di erge imponente sulle spoglie contorte del suo nemico,richiami alla statuaria classica insieme a motivi allegorici rinsaldano i vincoli con l'antico universo di cui l'imperatore si definisce continuatore. La fama è tale che si fa costriure1palazzo:CASA DELGI OMEONI inoltre viene chiamato da papa Pio IV per costruire il MONUMENTO FUNEBRE PER GIAN GIACOMO DE' MEDICI fratello del papa, da erigere in Duomo.marmi policromi e statue allegoriche in bronzo L'arrivo a milano del nuovo arcivescovo di Milano Carlo Borromeo 1565 segna una svolta nella storia della città che viene trasformata in1rocacforte della controriforma cattolica: introduzione di nuovi ordini , fondazione di chiese e istituzioni religiose destinate a regolare problemi dell'assistenza e dell'istruzione. Per ogni luogo sacro visitato l'arcivescovo detta le modifiche e gli adeguamenti necessari. CAPITOLO VII IL RINNOVAMENTO DELLA PITTURA TRA LA FINE DEL XVI E IL XVII 1CARRACCI LUDOVICO, AGOSTINO E ANNIBALE costituiscono a Bologna una Accademia privata x rispondere e superare la fase di decadenza e degenerazione della cultura manieristica, per tornare al vero naturale. Questo viene recuperato sia tramite uno stretto contatto con la realtà quotidiana , sia attraverso lo studio della tradizione rinascimentale;attingendo al Correggio,Tiziano,Raffaello. Lavorano a stretto contatto tanto che solo con la maturazione di1stile personale si possono cogliere i tratti singolari. LUDOVICO CARRACCI – nell'ANNUNCIAZIONE 1585 mostra la sensibilità alle richieste di chiarezza del committente ,un cardinale, ma anche la resa dei valori naturalistici. Rigore formale e prospettico in 1scena composta ed equilibrata a cui viene tolto ogni elemento superfluo e semplificato per essere facilmente letta dai devoti. Mentre il cesto e altri particolari rivelano lo studio dal vero. AGOSTINO CARRACCI – LA COMUNIONE DI SAN GEROLAMO 1591 opera densa di citazioni,molto apprezzata dalle generazioni successive.maniera di agostino caratterizzata da1forte componente intellettuale e erudita che lo allontana dalla sensibilità devozionale di ludovico e dallo slancio passionale di annibale ANNIBALE CARRACCI – MACELLERIA1583 motivo figurativo che fino ad allora soprattutto appannaggio di artisti fiamminghi. L'interpretazione evita il pericolo di1registrazione analitica e frantumata dei dati reali grazie a1grande capacità di sintesi sul piano compositivo, infatti la scena di genere è trasformata in storia, e le figure in 1°piano hanno pose quasi monumentali così che la raffigurazione del lavoro umano appare lontana dall'enfasi descrittiva.A. Si pone tra l'indagine naturalistica e la ricreazione di un grande stile classico - ASSUNZIONE 1592 già molto cambiato dalla scena di genere, le esperienze naturalistiche rifluiscono nella caratterizzazione dei singoli apostoli che manifestano in modo concitato lo stupore per il sepolcro vuoto. Calda gamma cromatica e potente slancio ascensionale accentuata dai forti contrasti luministici eliminano ogni traccia di eclettismo culturale. Si trasferisce a Roma, qui sintesi feconda di idealismo e classicismo: - FUGA IN EGITTO 1603 è uno dei primi paesaggi italiani ispirati alla poetica dell'ideale classico. Entro1 vasta veduta fluviale l'episodio del viaggio della sacra famiglia non assume alcun particolare risalto e assoluto protagonista diviene il sentimento di natura. 2 MICHELANGELO MERISI DETTO IL CARAVAGGIO figlio di modesto architetto posto a bottega prima a milano presso pittore cultura veneta, viene a contatto 1) con il naturalismo dei cremonesi( Antonio e Vincenzo Campi), 2) con le opere del Lotto (p46,54), tutti artisti che appartengono a un filone che tende a privilegiare l'immediata concretezza piuttosto che un universo remoto e lontano. Alla pratica di dipingere davanti a un img riflessa allo specchio che si rifà a esperimenti e precetti di Leonardo,poichè la riflessione nello specchio circoscrive il frammento di natura e consente di cogliere meglio il rapporto con l'atmosfera in termini di luce e ombra. A tale pratica si posso ricondurre composizioni di argomento mitologico-allegorico: - RAGAZZO CON CANESTRO DI FRUTTA 1593 - RAGAZZO MORSO DA UN RAMARRO1593 Caravaggio esprime adesione alla verità ottica e naturale dell'img, adolescenti in atteggiamenti ripresi da modelli antichi ma anche michelangioleschi, con fiori frutta canestre e caraffe di cristallo. L'adesione formale ed emotiva al modello supera ogni significato simbolico e l'artista (come nei dipinti fiamminghi)punta a cogliere e affermare perentoriamente la dignità di ogni elemento naturale,allargando gli orizzonti della “grande” pittura , in polemica con la tradizione culturale che tendeva a considerare genere minore la rappresentazione della realtà oggettuale. -CANESTRO DI FRUTTA 1596 dipinto per il cardinale Federico Borromeo, in cui sono individuabili precisi significati simbolici, dal comune tema della vanitas e della caducità dei beni terreni al significato “sacrale” dei frutti. - TESTA DI MEDUSA 1596 per il cardinal Del Monte Caravaggio dipinge una serie di affreschi, come la testa su uno scudo da parata, idea che deriva dalla mitologia classica, ma il dipinto indugia in particolare sulla descrizione dell'espressione stravolta del viso. Lo studio delle reazioni umane di fronte a violente sollecitazioni psicologiche,aveva già trovato sviluppo a partire da Leonardo. Grazie al cardinal Del Monte riceve l'incarico di dipingere 3tele per la cappella Contarelli, prima opera pubblica. Ma il C. già si era cimentato nella rappresentazione di episodi sacri come il -RIPOSO DURANTE LA FUGA IN EGITTO 1595 che presenta, soprattutto nell'evocazione di un clima autunnale e nel motivo della vergine assopita con il figlio in grembo, un'interpretazione raccolta, intima e affettuosa del tema. La luce che investe l'angelo musicante ripreso di spalle,mettendo in risalto la modellazione del corpo e i particolari delle ali, si diffonde smorzata sui piani arretrati , fino al rigoglioso paesaggio fluviale sulla dx, creando una sacca d'ombra dietro alle spalle di san giuseppe dove c'è l'asino. Naturalismo che caratterizza la rappresentazione degli umili oggetti (fiasco chiuso con1foglio) riconduce l'evento sacro a 1fatto quotidiano. CAPPELLA CONTARELLI: -VOCAZIONE DI SAN MATTEO 1599 -MARTIRIO DI SAN MATTEO -SAN MATTEO CON L'ANGELO sull'altare CARLO SARACENI- ESTASI DI SAN FRANCESCO veneziano. Riflette il naturalismo in chiave veneta e con toni elegiaci, lo studio delle opere dil C. sposta l'accento su+drammatici contrasti luministici e sulla resa realistica dei personaggi ORAZIO BORGIANNI- SACRA FAMIGLIA E SANTI 1615 la modulazione della luce e dell'ombra è studiata in modo da conferire il massimo risalto al gruppo di figure, mentre in primo piano la natura morta di panni in un cesto manifesta la sensibilità dell'artista per i motivi naturalistici. Dal secondo decennio del 600 una generazione successiva incomincia a rifarsi +puntualmente ai dipinti del Merisi BARTOLOMEO MANFREDI – CONCERTO 1620 apparente stretta ortodossia caravaggesca, in realtà volta a sfruttare invenzioni iconografiche trasformandole in “scene di genere”, perdendo la tensione originaria. GIOVANNI SERODINE – INCONTRO DI SAN PIETRO E PAOLO SULLA VIA DEL MARTIRIO 1624 appartiene a un filone+ “spirituale”, un interpretazione passionale e fervida dei soggetti sacri. Trasforma le scene religiose in accadimenti quotidiani con umili personaggi. La stesura pittorica è condotta a rapide pennellate che si distaccano dalla+nitida e conchiusa definizione del C. JEAN VALENTIN DE BOULOGNE – SCENA DI OSTERIA 1616 conferisce uno spessore psicologico+ profondo SIMON VOUET – LA TENTAZIONE DI SAN FRANCESCO 1624 GERRIT VAN HONTHORST - SAN GIUSEPPE FALEGNAME 1617 4 ROMA: GLI EMILIANI a roma Annibale Carracci è circondato da1gruppo di giovani allievi che quindi hanno una comune educazione, fondamento del loro orientamento classico- elemento unificatore, ma sviluppano caratteristiche individuali GUIDO REN in lui una sorta di classicismo integrale, che ripropone l'esperienza dell'antico e del rinascimento con toni di appassionata nostalgia, in un linguaggio severo, con somma eleganza ,e un robusto naturalismo.sia nelle opere sacre STRAGE DEGLI INNOCENTI 1611 sia nelle opere con soggetto mitologico: AURORA 1613 sicura padronanza, capacità di fondere motivi desunti dall'antico +linguaggio rinascimentale +elementi naturali il tutto in img dalle gamme cromatiche luminosissime. Rigorosa idealizzazione formale. FRANCESCO ALBANI - STORIE DI VENERE E DIANA 1617 personale visione classica si distacca: interpretazione idilliaca, rappresentazione distaccata e serena dei paesaggi mitologici. Intanto a roma si consolidano i presupposti di un estetica classicistica, grazie a monsignor Giovanni Battista Agucchi: la natura non può essere rappresentata direttamente, ma deve essere sottoposta a un processo di idealizzazione e di “elezione”, come avveniva nelle opere degli antichi. DOMENICHINO – GUADO 1605 incarna i precetti del Monsignor Agucchi. Mescola interesse per il disegno,per la chiarezza narrativa e per una lunga e meditata elaborazione formale che partendo da una selezione naturale li trasferisce in1dimensione di bellezza classica e ideale. GUERCINO- CARRO DI AURORA 1621 l'interesse per gli effetti di luce + per la resa atmosferica e sviluppando una tecnica pittorica con vibrante stesura a macchie e contrasti luministici. Al CARRO conferisce un impeto travolgente, traendo il massimo dall'effetto di sfondamento illusionistico della volta. - ET IN ARCADIA EGO 1618 nel paesaggio moralizzao si soffermano2 pastori sorpresi e pensierosi davanti a un muro in rovina, sul quale giace un teschio, sullo sfondo si apre un orizzonte di alberi e nuvole, solcato da una luce di tramonto. L'iscrizione latina significa: io(la morte)sono presente anche in arcadia. Il quadro è un memento mori di intonazione elegiaca, espressione del sentimento del tramonto della classicità ideale. 5 MILANO NELL'ETA' DI FEDERICO BORROMEO tra 1595 e 1631 Federico Borromeo arcivescovo, cugino di Carlo, vede fiorire grande stagione artistica, germogliata dalle riforme religiose del predecessore. Fenomeno che dura un trentennio, si sviluppa in forme piuttosto autonome e rimane circoscritto alla zona lombardo-piemontese. Federico ha il progetto di dotare Milano di strutture culturali moderne, nasce così la biblioteca ambrosiana e poi l'accademia ambrosiana. CERANO- CARLO CHE DISTRIBUISCE AI POVERI I PROVENTI DELLA VENDITA DEL PRINCIPATO D'ORIA 1602 formazione su Gaudenzio Ferrari, poi conosce le opere di Raffaello, Michelangelo e dei Carracci. Talento che non si limita alla ricognizione dei predecessori ma per la forza drammatica e il tono penitenziale delle sue opere che deriva anche da una profonda adesione agli ideali religiosi. Accosta spunti naturalistici e descrittivi , con l'intento di favorire la meditazione e il coinvolgimento emozionale degli spettatori. Impianto di carattere teatrale della rappresentazione: contrappone all'accalcarsi della folla dei poveri la figura di Carlo che con la sua presenza e autorità morale placa il tumulto. GIULIO CESARE PROCACCINI scene +pacate e sontuose che riecheggiano i motivi della tradizione rinascimentale(correggio e parmigianino) MORAZZONE- PENTECOSTE 1615 partendo da Gaudenzio Ferrari (con lui sacri moti di varallo) verso grandi composizioni di carattere scenografico e corale con risultati altamente spettacolari. Un gran vuoto di cielo aperto da un vertice luminoso, mentre intorno si accalcano le figure degli apostoli e della Vergine, in1dinamico intreccio di gesti. TANZIO DA VARALLO – DAVIDE E GOLIA 1616 un progressivo accostamento alle opere del cerano lo conducono a dipingere una visione inquieta e drammatica, con punte di altissima intensità espressiva in img fortemente naturalistiche DANIELE CRESPI – DIGIUNO DI SAN CARLO 6 VENEZIA ALL'APRIRSI DEL NUOVO SECOLO DOMENICO FETTI – BUON SAMARITANO 1622 BERNARDO STROZZI – ELEMOSINE DI SAN LORENZO
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