Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

IL CROWFUNDING: la nuova fonte di finanziamento dei progetti imprenditoriali., Tesi di laurea di Business Planning

Tesi di laurea triennale sul Crowdfunding

Tipologia: Tesi di laurea

2023/2024

In vendita dal 15/03/2024

francesca-cetrangolo
francesca-cetrangolo 🇮🇹

4.5

(52)

27 documenti

1 / 60

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica IL CROWFUNDING: la nuova fonte di finanziamento dei progetti imprenditoriali. e più Tesi di laurea in PDF di Business Planning solo su Docsity! UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO Dipartimento di Scienze Aziendali Management & Innovation Systems Corso di Laurea Triennale in Economia e Management Tesi in Business Planning TITOLO “IL CROWFUNDING: la nuova fonte di finanziamento dei progetti imprenditoriali.” Relatore: Candidata: Ch.mo Prof. Anno Accademico ____ INTRODUZIONE CAPITOLO 1. Che cos’è il Crowdfunding? Definizione. Oggi, sempre più spesso, sentiamo parlare di Crowdfunding, un fenomeno in forte espansione in tutta Europa, che si sta affermando a livello globale non solo come un’opportunità economica, ma anche sociale e culturale. Letteralmente questa parola, che originariamente è stata tradotta in finanziamento dal basso, è frutto di due termini inglesi: crowd: folla e funding: finanziamento, e rappresenta quello che si definisce un vero e proprio finanziamento collettivo. Si differenzia dal classico finanziamento, perché, usufruendo di specifiche piattaforme, avviene per vie digitali, a partire dalla richiesta fino ad arrivare al finanziamento di denaro. Questo rivoluziona totalmente l’ottica tradizionale dei finanziamenti, in quanto i finanziatori possono investire da qualsiasi parte del mondo, a qualsiasi ora, in maniera molto semplice e immediata. “Il Crowdfunding è un processo di collaborazione tra più persone che decidono di stanziare il proprio denaro, in linea di massima piccole somme, per sostenere gli sforzi, i progetti e le visioni di altri privati cittadini, ma anche di aziende, enti e organizzazioni”. (Brunello A.; 2014; pag.26) Un’ulteriore nozione definisce “Il Crowdfunding come un particolare tipo di finanziamento collettivo che, sfruttando le potenzialità di Internet, consente a coloro che hanno idee o delle necessità, di provare ad accedere a risorse economiche di terzi, partendo da quelle di parenti e amici (friends & family) nella speranza di attrarre anche quelle - molto più ingenti - della folla (crowd) che popola il mondo online, la quale, fidandosi dei meccanismi di feedback che si generano tra gli utenti , come discriminante per la validità e la fattibilità di un progetto, è disposta a finanziare un numero crescente di idee (bisogni). In questo modo, chiunque può, potenzialmente, accedere ad un vero e proprio finanziamento della folla”. (Quaranta G., 2016) Il Crowdfunding è, dunque, una delle soluzioni di finanza alternativa più innovative sul mercato che rappresenta una nuova modalità di raccolta economica dando la possibilità alle persone, alle associazioni, alle aziende, alle piccole medie imprese, a chiunque abbia un progetto di utilizzare i canali digitali per realizzare una raccolta fondi utile a trasformare le idee in realtà. L’idea è molto semplice: mettere in relazione soggetti che hanno necessità di risorse finanziarie per sviluppare idee e progetti con persone disposte ad aiutare. La possibilità di raggiungere la platea di "finanziatori" è resa possibile dall’impiego del web, dei social media e dei sistemi di pagamento elettronici. In atre parole, mediante appositi portali, le piatteforme di Crowdfunding, ma anche enti, cittadini privati, organizzazioni ed aziende, lanciano progetti chiedendo al pubblico di internet un contributo economico. Si evince con chiarezza che i due coprotagonisti sono senz’altro il soggetto che vuole realizzare un’iniziativa o un progetto, e la folla. Chiaramente chi finanzia il progetto si spetta un ritorno dal proprio investimento, in quanto chi lancia una campagna di Crowdfunding promette a chi partecipa delle quote, dei benefici o delle ricompense che possono essere sia digitali che materiali. Ciò rende il Crowdfunding uno dei principali concorrenti, se non addirittura il primo, ai tradizionali canali di credito all’impresa, valido, pertanto, a superare le consuetudinarie gerarchie creditizie e a porsi, in futuro, come leva finanziaria principe di un nuovo modello di imprenditoria. Origine ed evoluzione del fenomeno. Molto spesso il fenomeno del Crowdfunding viene associato a qualcosa di nuovo o di moderno, ma il concetto di finanziamento dal basso ha radici ben più profonde. “Il finanziamento della folla, nasce in Australia e negli Stati Uniti, risultando essere il promotore di un’iniziativa a carattere economico, culturale, beneficiario o sociale, richiedendo al pubblico, mediante l’uso dei siti internet, risorse, o meglio, somme di denaro per sostenere il progetto esposto. Le prime campagne di Crowdfunding sono state attivate su cause sociali, per esempio da persone che non avevano i mezzi per curarsi o per ricostruire la propria casa dopo un uragano. Parallelamente molte associazioni di volontariato, sia con un raggio d’azione globale sia a livello di quartiere, hanno cominciato a concentrarsi sulla raccolta di fondi attraverso i propri siti e spazi social, spostando i loro sforzi dall’offline all’online. Queste pratiche si sono diffuse molto velocemente e ancora oggi rappresentano una parte importante del fenomeno Crowdfunding, in termini sia di progetti sia di transazioni. La prima declinazione di successo nel settore del Crowdfunding si ha negli Stati Uniti, rappresentando sin dall’inizio un’attrattiva e interessante opzione rispetto alle tradizionali attività di investimento rinvenibili presso il settore bancario e il diffondersi di molteplici piattaforme, con le quali sono stati raccolti milioni di capitali. Quando parliamo dell’origine del Crowdfunding, dobbiamo far riferimento a due periodi di particolare importanza per questo fenomeno: la nascita delle borse valori europee e la costruzione del pideistallo della Statua della Libertà di New York City. Per capire il perché le borse valori rappresentino un antico fenomeno di Crowdfunding, è necessario comprendere che il ruolo principale di quest’ultime è il ricorso al classico finanziamento da parte di soggetti che investono le proprie risorse nel capitale proprio di una società, acquistando le cosiddette azioni o quote sociali. Questa attività ci rimanda al meccanismo di funzionamento dell’Equity-Crowdfunding. “Mentre per quanto riguarda la Statua della Libertà, simbolo della città di New York, nel 1885, il Comitato Americano aveva difficoltà economiche per il completamento della sua restaurazione e per la costruzione del piedistallo. Furono molti i tentativi per raccogliere la somma necessaria, ma solo grazie all’avvio di una raccolta fondi online, vennero donati milioni di dollari. L’editore Joseph Pulitzer esortò i cittadini di New York a donare denaro attraverso il suo giornale “New York World”. In quel modo Pulitzer raccolse oltre 100 mila dollari in sei mesi, coinvolgendo più di 125.000 persone alla partecipazione della restaurazione. Come ricompensa offrì la menzione di chiunque avesse donato fondi, a prescindere dall’importo. Questa strategia si configurò come una prima forma di Crowdfunding civile, mediante il quale i cittadini finanziarono, attraverso le loro risorse, un progetto di interesse pubblico.”1 Lo sbarco in Europa ha evidenziato sviluppi particolarmente interessanti sia in Francia che in Italia. Nella filiera italiana del credito, l’evoluzione del Crowdfunding, vede la sua prima manifestazione a partire dal 2005, con la nascita della piattaforma “Produzione dal Basso”, lanciando così, un servizio online per finanziare progetti sul web. Nei successivi anni, diverse sono state le piattaforme che si sono diffuse in tutta la nazione. Tuttavia solo nel 2013 si è avuto il boom della creazione di un maggiore numero di portali on-line, dedicati alla raccolta di capitali. A causa di una regolamentazione giuridica troppo rigida o, viceversa, a causa di una incertezza normativa in grado di bloccare lo sviluppo del mercato, in Italia, il fenomeno del Crowdfunding ha stentato a decollare. Per questo motivo, le recenti novità introdotte a livello legislativo rappresentano un passaggio importante per facilitare il crescere di un mercato che, allo stato attuale, rispetto alle diverse esperienze maturate 1 http://linnovatore.it/la-storia-del-crowdfunding/ 2012. Il 19 dicembre 2012 è entrata in vigore la legge n.221/2012, nota come “Decreto Crescita 2.0”2 Questo decreto ha assunto lo spessore di una vera e propria polizia organica, che ha individuato gli specifici destinatari della normativa relativa al Crowdfunding a sostegno dell’imprenditoria innovativa. In particolare, si tratta di un tipo d’impresa che deve soddisfare specifici requisiti e gode di determinate agevolazioni, sia dal punto di vista degli aspetti societari e gestionali che dal punto vista fiscale. Ai fini della qualificazione come start-up innovativa, è necessario che l’impresa sia costituita in forma di società di capitali e che agisca in settori tecnologici e innovativi, rispettando diversi requisiti, come ad esempio, avere sede in Italia o in uno degli Stati membri dell’Unione Europea, non aver distribuito e non distribuire utili. In più, le start-up innovative sono assoggettate a obblighi restrittivi di marketing, soprattutto in ambio pubblicitario e di comunicazione; ciò ha portato alla creazione di un impianto regolamentare fortemente orientato a tutelare i soggetti investitori, configurando un’accentuata disparità di trattamento tra soggetti con diverse vesti giuridiche e rendendo la disciplina meno frammentata. Il Ministero dello Sviluppo economico ha sostenuto che “con l’introduzione di tale decreto-legge l’Italia si è dotata di una normativa organica volta a favorire la nascita e la crescita di nuove imprese ad alto valore tecnologico. Obiettivo della policy è sostenere lo sviluppo di un ecosistema imprenditoriale orientato all’innovazione, capace di creare nuova occupazione e di attrarre capitale umano e finanziario dal mondo. In questo modo, le imprese dotate dei requisiti di startup innovativa possono contare su un molte agevolazioni, quali semplificazioni ed esenzioni regolamentari, incentivi fiscali, facilitazioni nell’accesso al credito e al capitale di rischio, e nuovi programmi di finanziamento: misure con il potenziale di incidere sull’intero ciclo di vita dell’azienda, dall’avvio alla fasi di espansione e maturità.”3 Con il passare del tempo, l’insieme delle imprese chiamati ad utilizzare i canali del Crowdfunding per la raccolta di capitali ha acquisito notevole importanza con il “Decreto Crescita 3.0”. Il Decreto Legge n.3 è entrato in vigore il 25 gennaio 2015 ed ha introdotto nell’ordinamento giuridico un nuovo tipo di società: la piccola media impresa innovativa. Inoltre, ha esteso la possibilità di fruizione anche alle piccole medie imprese ed alcune importanti novità sull’Equity Crowdfunding.4 Le PMI Innovative devono essere costituite sotto forma di società di capitali, devono rispettare specifici limiti che riguardano le soglie dimensionali, infatti, per non essere qualificata come impresa grande, un soggetto deve impiegare meno di 250 dipendenti e presentare un fatturato annuo inferiore a 50 milioni di euro, secondo quanto disposto 2 https://www.altalex.com/documents/leggi/2014/06/27/decreto-crescita-2-0-il-testo-coordinato-in- gazzetta-ufficiale 3 https://www.mise.gov.it/index.php/it/component/content/article?id=2025079 4 https://www.altalex.com/documents/news/2015/02/19/decreto-crescita-3-0-pmi-innovative-ed- estensione-dell-equity-crowdfunding dalla Raccomandazione 2003/361/CE. Inoltre, devono avere sede operativa in Italia e non devono possedere azioni quotate in borsa. Le nuove norme europee stabiliscono una serie di regole chiare, certe e comuni volte alla protezione dei soggetti investitori, e al tempo stesso eliminando gli ostacoli che impediscono ai sistemi Crowdfunding, di operare a livello transazionale. Il principale obiettivo è garantire ai servizi di Crowdfunding di funzionare senza problemi, favorendo finanziamenti alle imprese che operano al di là del confine. Queste regole, verranno applicate alle campagne di Crowdfunding, escludendo quelle basate su donazioni e premi. Per avvicinare le start-up e le piccole imprese, le azioni liberamente cedibili sui mercati di capitali, precisamente le azioni di specifiche società a responsabilità limitata, sono state unite al campo di attuazione della legislazione. La disciplina europea fornisce, dunque, un grado elevato di protezione degli investitori, sancendo requisiti informativi, prudenziali e di comprensibilità comuni. Al tempo stesso, le norme per le imprese di Crowdfunding saranno adeguate alle modalità del loro finanziamento, che può avvenire sotto forma di prestito o investimento. Le diverse tipologie di Crowdfunding. “Il Crowdfunding è sicuramente uno strumento versatile e flessibile, in quanto funzionale alla realizzazione di qualsiasi progetto imprenditoriale. Ed è l’esperienza sul campo a dimostrare quanto variegate e diverse siano state le campagne concluse: dalla beneficenza alla promozione di progetti artistici, dal recupero di beni culturali al rilascio di “giganti del passato” in ambito sportivo o scientifico ecc..” (Fiorelli A., 2017, pag. 21) Basti pensare, a titolo esplicativo, alla ricostruzione della Città della Scienza di Napoli, ridotta in cenere dalle fiamme di un terribile incendio nel 2013, distruggendo una buona parte di esposizioni scientifiche, mostre interattive e laboratori didattici, destinati ad avvicinare i giovani alla scienza e alla tecnologia. La Città della Scienza, da sempre simbolo di un luogo dall’altissimo valore culturale, scientifico e sociale, che ospita esposizioni scientifiche, laboratori didattici e mostre interattive, visitato annualmente da oltre 350.000 persone, tra famiglie, giovani e scolaresche. Soltanto qualche giorno dopo il tragico evento, è stata lanciata una campagna di Crowdfunding, con l’obiettivo di raccogliere fondi sul sito del museo, dove si potevano trovare i dati per effettuare la donazione tramite bonifico bancario, necessari a riprendere fin da subito l’attività della Città della Scienza. La piattaforme che ha ospitato tale campagna in pochi mesi ha raccolto quasi 800mila euro grazie a migliaia di donatori. È evidente, come di fronte a un caso extra-ordinario, la risposta della community è molto forte e dimostra che un mercato di Crowdfunding esiste e deve essere intercettato e coinvolto nel migliore dei modi.5 Esistono diverse tipologie di Crowdfunding che si differenziano tra di loro per le finalità del progetto oppure per la ricompensa che viene data a chi decide di finanziarlo. Infatti, la caratteristica fondamentale di questo fenomeno risiede nella capacità di raccogliere capitali presso una moltitudine di piccoli investitori, che realizzano investimenti di piccola entità per sostenere iniziative o progetti sociali, culturali o imprenditoriali. Questi modelli dunque, sono definiti in base al contratto che si stipula, in modo più o meno formale, tra il progettista e i finanziatori, ossia in base al tipo di ritorno che il finanziatore può ricevere dal soggetto finanziato. “Di norma, il Crowdfunding, è classificato secondo quattro categorie dedicate alle donazioni, al debito, alle ricompense e all’equity.” (Brunello A., 2014, pag.39) “Il sistema di raccolta fondi basato sulle donazioni consente di proiettare un finanziamento a “fondo perduto” per iniziative a sfondo sociale, etico, politico e culturale. Di conseguenza, queste raccolte non sono oggetto di ricompense o rendite finanziarie. Le raccolte riguardanti le operazioni di ricompensa, si basano sulla raccolta d capitali presso il pubblico, a cui il promotore offre diverse ricompense. Queste due tipologie di Crowdfunding, si allontanano dalla concezione tradizionale di credito, a differenza dell’equity e del debito; il primo riguarda la cessione di quote societarie a favore di investitori che comprano quote di capitale di rischio delle imprese finanziate. Il secondo, tratta di concessioni di prestiti tra privati, remunerati con interessi, per finanziare progetti di varia natura. Il tasso di interesse applicato è mediato tra le parti oppure negoziato in modo diretto.” (Massolution., 2012) 5 http://www.cittadellascienza.it/campagna-di-crowdfunding-per-la-ricostruzione-del-science- centre/ Donation Based Con il modello di Donation Based, la raccolta del denaro avviene per sostenere iniziative che sono senza scopo di lucro. Si tratta dunque della classica donazione di beneficenza che non prevede ricompensa di alcun tipo, se non la consapevolezza di aver compiuto un’azione di bene. Nella classifica mondiale della donazione questo tipo di modello è al secondo posto in termini di raccolta fondi. Questo modello, dunque “prevede la raccolta di fondi per iniziative non a scopo di lucro in cui non è prevista una forma di rimborso delle somme versate, né un ritorno o un premio a favore dei sostenitori del progetto” (Castrataro D., 2014, pag.97) Caratteristica basilare è l’assenza di qualsiasi remunerazione economica, dato che, generalmente, a spingere l’utente è lo slancio di solidarietà o la gratificazione morale. Infatti, chi fornisce i fondi si configura semplicemente come un donatore alla raccolta fondi .Tale modello di Crowdfunding è utilizzato soprattutto da organizzazioni non profit in quanto non prevede alcun ritorno economico per chi effettua la donazione. Bisogna precisare però, che non si tratta di beneficenza, in quanto i soldi non vengono donati ad associazione di beneficienza fini a se stessi, ma di finanziare progetti altamente strutturati, di monitorarli ed avere la possibilità di verificare che i soldi vengano utilizzati per lo scopo prefissato. “Uno degli esempi più noti è la prima campagna presidenziale di Barack Obama che nel 2008 ha utilizzato una strategia di Donation Based Crowdfunding.” (Vassallo W., 2014) Il Donation Based costituisce uno dei modelli più diffusi. “Secondo il Massolution Report, nel 2014 il Donation Based ha registrato una crescita costante del 45% e ha totalizzato circa 1,94 milioni di dollari transati.”7 Tra le piattaforme più significative che utilizzano questo modello vi sono: la piattaforma americana "GoFundMe", e quella italiana "Rete del Dono". “GoFundMe, oltre a finanziare i progetti permette anche solo di effettuare semplici donazioni, senza quel vincolo di tempo e di scopo che caratterizza gli altri servizi. Dopo essersi registrati si viene indirizzati sul tipo di raccolta da avviare, da lì in poi il meccanismo è analogo a quello degli altri siti. Nel caso si opti per i progetti c’è anche la possibilità di stabilire regali simbolici per i donatori, a seconda del contributo. Su ogni donazione si trattiene il 5%, più i costi di transazione; il sito non prevede il raggiungimento dell’obiettivo per il trasferimento dei fondi.” (Brucciante A., 2014) 7 Fonte: Massolution, “2015CF the Crowdfunding Industry Report.” Relativamente al caso italiano, Rete del Dono è una piattaforma di Crowdfunding per la raccolta di donazioni online a favore di progetti di utilità sociale, ideati e gestiti da organizzazioni non profit (ONP). I protagonisti della Rete del Dono7 sono le ONP, i loro sostenitori e i donatori. Nel solo 2015 la raccolta fondi online è stata di oltre 900mila euro.8 Inoltre, è stato precisato che i progetti di Crowdfunding basati sulla donazione dal 2016, vedono protagonista indiscussa tale piattaforma leader a livello italiano. Lo scenario della donazione e della condivisione, ha portato a numerose iniziative di raccolte fondi per aiutare i soggetti in difficoltà, soprattutto in momenti di estrema necessità e urgenza, come quelli che negli ultimi mesi hanno toccato il nostro Paese. Negli ultimi tempi infatti, sui portali dedicati al Crowdfunding, si sono moltiplicate le raccolte fondi per sostenere le strutture sanitarie, impegnate ad assistere le persone affette da Covid-19. L’Italia, come sempre nelle emergenze, si è dimostrata nuovamente un Paese generoso, infatti, sono stati tantissimi i versamenti che i cittadini hanno effettuato, cercando in ogni modo, nel piccolo, di partecipare alle donazioni. Lending Based Il Lending Based è un’alternativa al classico prestito, perché invece di chiedere i soldi in un banca, attraverso questo tipo di Crowdfunding si chiedono semplicemente online; a chi sceglie di avviare un Crowdfunding in questo modo, viene assegnato un Rating, ossia un giudizio. Più il rating è basso, maggiore sarà il tasso di interesse che dovrà essere pagato ai creditori, perché chiaramente sosterranno un rischio maggiore, e dunque, maggiore sarà il rischio, più alto sarà il rendimento. L’investimento su questo tipo di piattaforme può avvenire in due modi: nel primo caso il singolo prestito viene suddiviso in quote che gli investitori possono comprare autonomamente sui portali che offrono questo tipo di servizio. Nel secondo caso, invece, sono i portali a creare dei portafogli di prestiti con uno stesso rapporto di rischio e rendimento, i quali possono essere acquistati dai creditori. Un aspetto molto interessante è che alcune piattaforme offrono la possibilità di rivendere i propri crediti a terzi, così da rientrare più in fretta dall’investimento. Il metodo di Lending,dunque, fa sottoscrivere alle persone interessate alla campagna titoli di debito, questo vuol dire che l’imprenditore presenta un progetto, la società raccoglie mediante la piattaforma, la quale presta a tutti gli effetti il denaro alla società 8 http://blog.retedeldono.it che lo deve restituire con un tasso di interesse. Si differenzia dall’equity, perché in quest’ultimo modello chi sottoscrive una campagna diventa socio, a tutti gli effetti, della società che ha promosso il progetto sottoscrivendo quote societarie. Particolare distinzione si ha nella scelta che si pone tra il finanziare e l’investire. Nel caso di finanziamento, il fine è quello del prestito di denaro ad una società che sviluppa diverse operazioni, ciò significa che non si fa parte delle operazioni, restando esclusivamente un mero finanziatore. Nel caso di investimento parliamo di capitale di rischio, con potenti rendimenti, diventando socio dell’azienda che partecipa allo sviluppo dell’operazione. Il denaro degli investitori transita, come da regolamento CONSOB, su conti indisponibili fino alla chiusura della campagna di Crowdfunding. Il Lending, dunque, non presenta il vantaggio dell’acquisto di un valore tangibile, ossia le quote, ma a livello pratico risulta molto più veloce, risultando molto più semplice dell’equity. In un mercato sempre più immediato, il Lending offre qualche vantaggio in più sotto il profilo della dinamicità, tra l’altro con quest’ultimo modello la società veicolo non viene influenzata per quella che è la governance, essendo semplicemente un prestito. Equity Based L’ultimo modello è l’Equity Based Crowdfunding , uno strumento che consiste nella raccolta online di capitali di rischio da parte di start-up innovative, vale a dire nuove imprese, in fase di avviamento, con una forte connotazione di innovazione tecnologica o di processo. Questo modello si distingue dagli altri modelli per la sua applicazione, versatilità e rimuneratività. Partendo, dunque, dal presupposto che tutte le imprese hanno bisogno di denaro per iniziare la loro attività e per crescere, possiamo definire l’Equity Crowdfunding come il processo mediante il quale le persone investono nella fase iniziale di costituzione in cambio di azioni, diventando proprietari parziali della società dalla quale trarranno profitto. In caso contrario, se la società fallisce, gli investitori possono perdere parte o tutto il loro investimento. “La parola Equity suole indicare nella scienza finanziaria la partecipazione sociale o un titolo azionario. Per Equity Crowdfunding si intende, dunque, una modalità di finanziamento di società non quotate in cui la formazione di capitale si realizza tramite l’acquisto di azioni o quote societarie da parte di una massa indistinta di soggetti. Coloro i quali intendono sostenere progetti imprenditoriali versano, in tal modo, denaro acquistando in cambio i diritti amministrativi e patrimoniali derivanti dalla partecipazione al capitale sociale della società.” (Bradford C.S., 2012, pag 10) Nel momento in cui si decide di creare una campagna di Crowdfunding è opportuno conoscere bene quello che è l’obiettivo finale della raccolta, il quale permette di capire, in particolar modo, lo specifico segmento di mercato dove bisogna inserirsi, per scegliere la piattaforma più adatta alle varie esigenze. Possiamo dire, dunque, che un progettista si rivolge al Crowdfunding solo quando crede nel progetto, innovando e sperimentando attraverso la comunicazione e il linguaggio, al fine di raggiungere, mediante la sua capacità di coinvolgere le persone, l’obiettivo finale. D’altro canto, la crisi economica diffusa ha scoraggiato e spaventato molte imprese, le quali fanno fatica a sperimentare e a innovare. “Il Crowdfunding, che si sta diffondendo sempre più rapidamente, parte dalla premessa che innovare e sperimentare, risultano essere le operazioni fondamentali nel momento in cui si vuole avviare un progetto imprenditoriale.” (Fiorelli A., 2017, pag. 20) Proprio in merito al progetto imprenditoriale è opportuno capire cosa è efficace, o meno, nel delineare gli aspetti fondamentali del progetto. Punto di partenza è l’assegnazione di un titolo originale e coerente, non estremamente lungo, ma che comunque connoti il progetto e doni originalità alla campagna. Inoltre è consigliabile focalizzare il progetto in modo chiaro e semplice, quindi spiegare in maniera sintetica la natura e le finalità, utilizzando un linguaggio diretto. Molto importante può essere l’utilizzo di canali video, anche amatoriali, che portano alla comunicazione diretta e alla spiegazione dell’obiettivo principale. Oltre a definire l’obiettivo, particolare attenzione hanno la dimensione e la diffusione dell’oggetto del Crowdfunding, i quali avranno sempre e comunque delle reazioni significative da parte dell’audience. Il capitale raccolto, infatti, è dato principalmente dalla buona capacità di comunicazione ; dunque, i fondi verranno raccolti solo se la storia del progetto interesserà a molte persone e le coinvolgerà positivamente. In altri termini possiamo dire che il capitale è frutto di idee, di ispirazione e di buona capacità di sfruttare al meglio tutti gli strumenti che si hanno a disposizione per coinvolgere gli altri. Inoltre, Brunello (2014), mette in evidenzia i punti fondamentali da porsi rispetto alla pratica del Crowdfunding; punti indispensabili per istaurare un rapporto di fiducia con i futuri finanziatori, indicando in modo chiaro le varie finalità del progetto. Infatti, soltanto rendendo il progetto davvero condivisibile si ha la possibilità di puntare al successo, in modo da guardare al Crowdfunding come un’opportunità di lavoro che guarda all’impegno e alla tenacia. Altro punto focale è lo sviluppo dell’idea che aiuta a definire l’aumento delle possibilità di comunicazione e interazione. Dunque, secondo Brunello, imprenditore digitale, partendo dal presupposto che il progetto elaborato e che si intende realizzare sia buono, gli altri elementi che garantiscono il successo della progettazione di una campagna di Crowdfunding , sono: “una buona presenza web, vale a dire, un sito che idealmente sia soddisfacente ma soprattutto consultabile via internet. Questo però, non è sufficiente, in quanto all’interno del sito bisognerà dedicare una sezione specifica sul Crowdfunding avvalendosi di strumenti che al giorno d’oggi, sono ampiamente diffusi, ossi i social media. Grazie a quest’ultimi infatti, si riesce ad ottenere il coinvolgimento di una community abbastanza ampia, che può essere coinvolta durante tutta la durata della campagna e le darà visibilità condividendola ulteriormente. Per quanto riguarda la community, il progettista dovrà avere una community abbastanza solida che può coinvolgere e sostenere effettivamente la campagna. Altro punto fondamentale è portare avanti e implementare una campagna di comunicazione e condivisione del progetto che sia forte, in modo da poter raccontare il progetto, illustrare le finalità, chi saranno i fruitori, ossia i beneficiari, e quindi, rendere nota l’esistenza della campagna stessa e che il contributo è necessario per dare sviluppo al progetto.” (Brunello A., 2014, pag.117) Nel momento in cui si progetta però, bisogna evitare il più possibile di commettere errori; in particolar modo gli errori che compromettono maggiormente la creazione della campagna sono la scarsa attenzione che si dà sia alle politiche di comunicazione, sia alla mancata preparazione della campagna. La preparazione è fondamentale per riuscire a comunicare bene e a raccogliere fondi, coinvolgendo il più possibile la community. Il Crowdfunding rappresenta non solo un modo di fare raccolta fondi, ma un nuovo modo di promuovere e raccontare le idee, i prodotti e i progetti, dando vita a un nuovo tipo di partecipazione attiva, che si realizza attraverso conversazioni ed empatia tra imprenditori e investitori. Gli attori del Crowdfunding Gli attori che vengono coinvolti nel Crowdfunding, sono molteplici: folla, progettista, intermediari per gli scambi, piattaforma, consulenti ed enti di vigilanza. Il luogo virtuale in cui avviene l’incontro tra domanda e offerta è rappresentato dalla piattaforma, ossia il portale in cui si lanciano le campagne di Crowdfunding. Al giorno d’oggi sono presenti a livello mondiale oltre 2 mila piattaforme, ognuna della quali si caratterizza per i modelli e per i contenuti che offre. Qualsiasi proponente, grazie alle piattaforme, può pubblicare la propria idea, ma per poter lanciare la propria campagna, solitamente si affida a piattaforme specializzate. Le piattaforme favoriscono un costante flusso informativo fra i proprietari e i finanziatori, creando così delle vere e proprie comunità virtuali attorno ad ogni progetto. All’interno di queste comunità i proponenti possono trarre diversi benefici, come ad esempio consigli, idee e suggerimenti che aiutano a migliorare lo sviluppo e la qualità del progetto. L’elemento cardine per la realizzazione di una campagna di Crowdfunding è la cosiddetta “crowd”, ossia la “folla” che popola Internet. Si tratta di una moltitudine si di soggetti che, mediante l’investimento di somme di diversa entità, consente ai progettisti la raccolta di fondi necessari alla realizzazione delle idee e a sostenere le diverse necessità. Le motivazioni che spingono la folla a finanziare i progetti sono molteplici. Secondo uno studio condotto nel 2014, “le motivazioni risultano essere: ottenere ricompense, supportare gli ideatori e le cause e far parte di una comunità. La possibilità di ottenere ricompense rappresenta per i finanziatori un incentivo ad investire. L’aspetto filantropico, invece, mira a spingere i crowdfunder a sostenere i creatori o le cause che riflettono le loro identità e personalità. Altra motivazione è far parte di una comunità, condividendo idee e ricomprendo un ruolo, dando il proprio contributo, confrontandosi con gli utenti e il proponente.” (Yan Lin, 2014, pag.25) Colui che lancia la campagna di Crowdfunding è il progettista, che può essere sia una persona fisica (privato), sia una persona giuridica (fondazione, società, associazione e così via). Il progettista mira allo sviluppo delle sue idee o del suo progetto tramite i diversi modelli precedentemente analizzati. Inoltre, il proponente ricorre allo strumento del Crowdfunding e lancia la propria campagna. Uno studio della Northwestern University, condotto nel 2011 da Elizabeth Gerber, ha cercato di individuare le motivazioni, così come abbiamo visto per i crowdfunder, che spingono i creatori a sviluppare e lanciare una campagna. Esse risultano essere: raccogliere fondi, stabilire relazioni, diffondere il proprio lavoro attraverso i social media, ricevere conferma del proprio lavoro e replicare esperienze di successo. Secondo la ricercatrice il motivo principale per cui un creator decide di ricorrere al Crowdfunding risale nella possibilità di ottenere risorse finanziarie destinate ad essere utilizzate alla realizzazione della propria idea o progetti. Oltre alla raccolta fondi, i proponenti sono motivati a ricorrere al Crowdfunding, per costruirsi vere e proprie relazioni con la folla. Inoltre i proponenti sono motivati a divulgare, far conoscere la propria idea, attraverso l’uso dei social media, spingendosi ad approcciare a questo strumento, quale il Crowdfunding, per ottenere il successo. Coloro che accompagnano il progettista nella campagna sono i consulenti. “Distinguiamo due tipologie di consulenti: nuovi e classici. I primi sono legati al Ricerche condotte di recente sul Crowdfunding nel nostro Paese da parte dell’Osservatorio del Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano, sembrano indicare come in Italia vi siano molte piattaforme che ospitano progetti di natura non propriamente commerciale, ma benefica o culturale e che tra questi progetti di business finanziati con Crowdfunding, solo l’80% impiega non più del 5% di capitale messo a disposizione dagli investitori. Ad oggi, in Italia, il Crowdfunding prospetta un centinaio di piattaforme, con un numero di donatori che sfiora il milione e un giro d’affari oscillante intorno ai 160 milioni di euro. Dunque se il 2018 è stato l’anno della svolta, il 2019 è stato l’anno della maturità. Il volume, infatti, è cresciuto del 59% rispetto agli anni precedenti e più di un terzo del valore complessivo del Crowdfunding in Italia dal 2015 ad oggi. Questi sono alcuni numeri che emergono dal Report sul “Crowdfunding in Italia”, realizzato da Sterteed.11 Appare interessante come il prestito tra privati attraverso piattaforme on-line, stia prendendo decisamente piede nel nostro Paese. L’occupazione diretta creata da queste piattaforme è modesta e rappresenta un’occasione anche per le banche di cercare le proprie garanzie nell’imprenditorialità diretta dei cittadini che si affianca, da sempre, allo strumento consortile e delle imprese di rete. Inoltre, numerose sono le piattaforme di Crowdfunding presenti sul mercato online, suddivise secondo la modalità che regola le transazioni e secondo l’ambito e la categoria dei progetti accettati, o per il fatto che operino solo in un ambiente circoscritto. “È possibile, però, individuare tre caratteristiche comuni ad ogni piattaforma di Crowdfunding, in quanto essere concedono di lanciare il proprio progetto sul web, abbattendo così ogni barriera comunicativa ed espositiva a livello geografico; permettono una partecipazione democratica dei sostenitori ad un progetto, consentendo piccole transazioni in modo tale da ridurre il rischio sopportato dai finanziatori, e infine, forniscono informazioni sia sul progettista che sui soggetti finanziatori, nonché strumenti necessari per consentire una comunicazione diretta e reciproca senza intermediari.” (Agrawal A., 2011, pag.9) L’attività di mediazione svolta dalle piattaforme consente di assimilare le piattaforme al modello di funzionamento detto “Multi Side Market”, definito come “an organization that creates value mainly by allowing direct interaction between two distinct types of affiliate customers..” (Hagiu A., Wright J., 2015) Ossia, come un’organizzazione che crea valore principalmente consentendo l’interazione diretta tra due distinte tipologie di clienti affiliati. Queste piattaforme 11 https://www.crowdfundingreport.it/assets/reports/Il-Crowdfunding-in-Italia-Report-2019.pdf mirano a generare un valore aggiunto grazie alla facilitazione dell’interazione tra due o più gruppi target, i quali crescono in modo proporzionale alla crescita del volume di utenti, trattasi del cosiddetto effetto rete. Il ricercatore Daniele M. L, nel 201512, ha reso noto come l’interazione che si realizza tra gli attori è da qualificare senza dubbio in modo diretto e anche se le piattaforme si limitano alla sola fornitura degli strumenti necessari per la comunicazione e le eventuali transazioni economiche tra le parti, è necessaria l’iscrizione alla piattaforma affinché i requisiti di affiliazione siano soddisfatti. Così come già detto, molteplici sono le piattaforme che operano a livello globale. “Leader indiscusso del mercato è “Kickstarter”, con un notevole numero di transazioni e di utenti, risulta essere il sito che più ha stimolato e ben monetizzato la grande attenzione allo strumento Crowdfunding. Seguito dall’altro colosso mondiale, ossia “Indiegogo”, sito fondato nel 2008 a San Francisco con il solo fine di porre l’attenzione sulla missione della passione di fondare un sito che comunichi il più possibile con i possibili finanziatori. Circa 3 500 progetti finanziati dal 2013 ad oggi, con la piattaforma che si definisce essere il primo sito europeo di Crowdfunding, nonché definito un vero clone di Kickstarter, “Ulule” risulta essere molto più utilizzato e con un guadagno sempre più visibile tra le piattaforme del Reward Based.” (Brunello A., 2014, pag.142) “Esistente dal 2005, “Produzioni da Basso”, prima piattaforma italiana di Crowdfunding, non nasce come modello di business, ma come mezzo gratuito per sollecitare nuove comunità economiche, permettendo agli utenti di farsi delle promesse di finanziamento. Promesse che si sono mantenute all’interno di una community basata sulla fiducia. Fiducia che fino ad oggi ha rappresentato la quasi totalità del mercato del Reward italiano. Fondata a Napoli, “De Rev”, si occupa non solo di Crowdfunding, ma anche di cause e raccolte firme. Oltre a questa, numerosissime sono le altre piattaforme che si occupano di Reward Based, quali: “Eppela” e “Starteed”.”13 Tra i primissimi posti nella lista mondiale delle esperienze di successo delle piattaforme per progetti Equity Based, spicca “Crowdfunder”, sito dedicato alle imprese e alle star-up che cercano investimenti. Attraverso la piattaforma sono stati realizzati molteplici progetti ottemperati ai principi dello sviluppo sostenibile. Altro motore di ricerca che permette agli investitori di trovare aziende sono le piattaforme “SiamoSoci” e “StarsUp”. Quest’ultima rappresenta la prima e unica piattaforma 12 Daniele M.L.; (2015), “ Come scegliere la piattaforma più adatta al tuo progetto?” (Fonte: http://italiancrowdfunding.it ) 13 https://www.fintastico.com/it/blog/le-migliori-piattaforme-reward-di-crowdfunding-al-mondo/ autorizzata da Consob a praticare l’Equity Based e il primo sito utile ad offrire strumenti partecipativi a capitale di rischio su quote e azioni emesse da start-up cosiddette “innovative” a contenuto sociale e tecnologico. Infine, “GrowVC Group” è una delle poche piattaforme che si affaccia con i propri servizi su mercati più ampi.” (Brunello A., 2014, pag.150) “Tra le piattaforme dedicate al prestito, ossia al Social Lending, le più note sono “Smartika”, “Prestiamoci”, “Somolend”, “Terzo Valore”. Le piattaforme citate si occupano principalmente di prestiti tra persone, con l’obiettivo primario di promuovere lo scambio di denaro tra soggetti privati senza l’intervento delle banche e degli altri istituti di credito. La loro missione è democratizzare l’accesso al credito.”14 Ultima tipologia di piattaforme presenti sul mercato, sono quelle dedicate alle cause sociali; “le principali sono: “IoDono”, specializzata in database management nel settore editoriale e del non profit; “Rete del Dono”, che permette di registrarsi come organizzatore o come gestore di network; “Il Mio Dono” aperta alle sole organizzazioni; “Buona Causa” ed “Oboli”.”15 Queste appena menzionate, rappresentano una parte delle molteplici piattaforme esistenti sul web, a cui gli investitori possono rifarsi nel momento in cui vogliono sostenere un progetto imprenditoriale. “Dopo aver effettuato la registrazione alla piattaforma scelta e averle fornito specifici dati, è opportuno compilare alcuni campi. Ogni piattaforma gestisce la raccolta di dati che riflettono scelte tecniche particolari e conformi alla scrittura, proiettando delle sezioni da compilare che generalmente sono molto chiari e intuitivi. Ormai quasi tutte le piattaforme si somigliano nella presentazione dell’interfaccia generale e nell’aspetto di ogni singola pagina. L’interfaccia di Kickstarter, che sebbene non sia molto fruibile in Italia, resta il minimo comune denominatore a immagine e somiglianza del quale si sono ispirati tutti gli altri siti.” (Brunello A., 2014, pag. 155) Il budget, i reward e i termini della campagna. Il budget rappresenta la quota che si intende raggiungere per realizzare il progetto. Nel definire il budget è importante effettuare la stima dei costi del medesimo progetto; la 14 https://renditepassive.net/migliori-p2p-lending-europa/ 15 https://www.fundraisingdigitale.it/fundraising/piattaforme-italiane-di-donation- crowdfunding.html I sistemi di pagamento nel Crowdfunding. Sono molti i sistemi di pagamento utilizzati nel Crowdfunding per le transazioni tra progettista e finanziatore. Oggi il Crowdfunding stimola con grande forza il principio del condividere per realizzare, utilizzando uno strumento vincolato al suo scopo: lo spostamento dei soldi. Da premettere che tutti i sistemi funzionano solo quando c’è fiducia e chiarezza tra le parti. Tra le modalità più diffuse, i servizi elettronici come PayPal, carte prepagate e carte di credito sono quelle più utilizzate; inoltre, è possibile usufruire anche di un semplice bonifico bancario, del pagamento via telefono e in alcuni casi le transazioni avvengono perfino tramite vaglia postale. Il metodo di pagamento più utilizzato per trasferire i capitali è senza dubbio PayPal, noto per la transazioni online in quanto consente di inviare pagamenti a chiunque disponga di un indirizzo e-mail senza l’obbligo di condividere le proprie informazioni finanziarie. Questo sistema di pagamento è utilizzato dal 62% delle piattaforme, trattenendo una percentuale sulle commissioni che si attesta intorno al 3%. Vi sono, inoltre, delle regole di eleggibilità che definiscono chi possa far uso della piattaforma. In linea generale l’uso è concesso a tutte le persone fisiche che abbiano compiuto 18 anni e che dispongano di un conto PayPal. Tali regole sono legate alla necessità di evitare il verificarsi di frodi fiscali e, in questo senso, gli elementi su cui le piattaforme possono lavorare non sono molti, infatti, solitamente, nonostante la selezione iniziale dei progetti, il compito di identificare eventuali frodi è lasciato al pubblico. Possiamo dire che il sistema PayPal è un importantissimo attore per il Crowdfunding, dato che senza questo sistema il Crowdfunding non vivrebbe il suo momento di slancio. Fondato nel 1998, PayPal ha avuto sin da subito una veloce diffusione. La sede centrale USA di PayPal, così come dice il sito ufficiale19,è a San Jose in California e la sede centrale internazionale è a Singapore. L’utilizzo di PayPal è cresciuto con una certa costanza e il valore delle transazioni è salito da 18,9 miliardi di dollari nel 2004 a 71 miliardi nel 2009. “Oggi PayPal rappresenta una modalità di pagamento con oltre 250 milioni di conti aperti in 190 Paesi da oltre 10 anni, divenendo uno dei sistemi più sicuri per gli utenti che operano sul web.”20 19 https://www.paypalmedia.com/it/abaut 20 https://it.wikipedia.org/wiki/PayPal La forza di PayPal, o meglio, il suo vantaggio risiede in un sistema che permette le transazioni senza condividere i dati della carta di credito con il destinatario del pagamento. Inoltre la registrazione è gratuita e permette di aprire un vero e proprio conto dove si potranno effettuare pagamenti utilizzando solo la mail e la password. Nel 2013 i progettisti italiani preferivano e consigliavano vivamente l’uso del bonifico bancario, ma siccome al giorno d’oggi, stiamo vivendo un’ondata di alfabetizzazione web, quasi la maggior parte delle piattaforme richiedono il pagamento con carta. Quando, invece, parliamo di pagamenti via telefono, ci riferiamo ai moderni mobile, i quali consentono di poter pagare, attraverso un SMS oppure una telefonata, consentendo di accedere al proprio credito telefonico o al conto da cui il credito proviene. La donazione via SMS, risulta essere qualcosa di veramente immediato e facile da utilizzare per grandi fette di popolazione. In più è evidente come la scelta di donare in questo modo sia dettata da un impulso emotivo e si attui in un tempo molto ravvicinato rispetto alla sollecitazione, cioè al momento dell’incontro del potenziale finanziatore con la chiamata in azione. Sappiamo quanto è fondamentale il lato empatico per la buona riuscita della campagna. “Anche se il sistema del pagamento telefonico sembrerebbe perfetto, questa modalità risulta essere poco utilizzata nella prassi, per due specifiche cause: la prima è che gli spostamenti tramite SMS non consentono il trasferimento di cifre superiori a 10 euro; la seconda pesa sulle alte commissioni, di solito superiori al 30% delle transazioni, trattenute da chi eroga questi servizi.” (Brunello A., 2014, pag. 165) Il dopo la campagna: successo o insuccesso. È molto importante conoscere quello che succederà dopo la campagna prima di cominciare, in quanto se quest’ultima ha avuto successo il progetto verrà prodotto il prima possibile. L’ultima fase del Crowdfunding coincide appunto con la conclusione della campagna di finanziamento sul web, la quale può ritenersi conclusa, non solo nel momento in cui scade il periodo per la raccolta fondi, ma quando il progetto finanziato è stato realizzato e ai vari sostenitori sono state corrisposte le ricompense. Le comunicazioni successive legate al buon esito della campagna risalgono all’importanza di mandare una mail a tutti coloro che hanno reso possibile il raggiungimento dell’obiettivo, per ringraziarli e congratularsi con loro. Se la campagna ha avuto successo è bene tenere presente che ciò è stato reso possibile grazie all’affidamento che i sostenitori hanno dimostrato. Sarà poi indispensabile continuare a utilizzare i vari strumenti social, blog e sito per mantenere vivo l’interesse della folla, comunicando il successo e informando dei suoi continui sviluppi. Quando siamo in presenza di eventuali problematiche inerenti a distanze, tempo o possibili incomprensioni, è opportuno operare con prudenza. Salvo eccezioni, generalmente, i tempi dichiarati dai progettisti per l’invio e per la realizzazione dei reward sono di un anno dalla conclusione della campagna. È opportuno non rischiare di deludere i sostenitori e distruggere la reputazione acquisita. I reward possono essere distribuiti mediante e-mail se si tratta di beni digitali, oppure attraverso un corriere o la posta se il reward è un oggetto fisico. La consegna del reward rappresenta una delle problematiche più importanti di una campagna di Crowdfunding; se le tempistiche inizialmente pattuite non vengono rispettate si rischia di perdere la reputazione acquisita nel corso della campagna, portando il progetto al fallimento. “Uno studio di CNNMoney 21del 2012 ha dimostrato che dei 50 progetti più finanziati sulla piattaforma Kickstarter, ben l’84% non ha rispettato la consegna delle ricompense nei tempi dichiarati, solo 8 campagne hanno rispettato i tempi, 15 campagne non hanno provveduto alla spedizione e 27 hanno riportato un ritardo nella consegna di circa due mesi.” (Pepitone J., 2012) Le motivazioni di queste problematiche possono essere ricondotte a errori di progettazione del business plan e nelle eventuali stime del finanziamento. Qualora la campagna non abbia avuto successo è d’obbligo, anche in questo caso, ringraziare le persone che hanno contribuito e che potrebbero rappresentare i sostenitori di progetti futuri. Infine possiamo dire che il segreto del Crowdfunding è proprio la fiducia, consistente nel contesto finanziario riguardante il censimento e nel rinforzato rapporto di fiducia bilaterale tra i donatori e il promotore. Insomma coloro che hanno data credito al progetto e al progettista, potranno essere ricontattati per iniziative future, evitando di ripartire da zero nel connettere le persone potenzialmente interessate al progetto. 21 https://money.cnn.com/2012/12/18/technology/innovation/kickstarter-ship-delay/index.html di Kickstarter in cinque nuovi paesi, quali l’Italia, il Belgio, l’Austria, la Svizzera e il Lussemburgo, è stata evidenziata la scelta, da parte di Yancey Strickerl, uno dei fondatori della piattaforma statunitense, di non lanciare un sito separato ma di integrare i progetti direttamente in un’unica piattaforma internazionale. Il co-fondatore, in una intervista per la rivista Wired27, nel 2015, ha spiegato il maggior vantaggio proveniente dall’apertura del sito in ulteriori Paesi, al fine di ampliare la community internazionale e globale. Inoltre, l’apertura del sito ha permesso di raccogliere un successo notevole: nel 2015 con l’entrata della Germania sono stati raccolti un milione di euro nelle sole prime due settimane, seguita da Austria e Lussemburgo. Sempre nel 2015 i finanziatori italiani sono stati oltre 18.000 raccogliendo circa 4 milioni di euro e a gennaio 2018 i progetti italiani online erano oltre 3 mila, creati maggiormente a Torino, Milano e Roma. Questo ha confermato il vantaggio di proporre le idee a una comunità internazionale, dato che Kickstarter non solo è nata per sostenere progetti che ruotassero intorno ad arte e creatività, ma segue e supporta ciò che appassiona la community. “L’Italia ha già contribuito moltissimo alla cultura mondiale, dalla moda al cibo, dall'arte al cinema, dalla musica alla letteratura, le idee innovative italiane sono sempre state apprezzate in tutto il mondo. Ora Kickstarter aiuterà tutti i creativi italiani a realizzare le proprie idee innovative attraverso il sistema della collaborazione e con il supporto di una community mondiale davvero enorme. Viviamo in una nuova età dell’oro della creatività, dove chiunque sia dotato di fantasia può realizzare qualcosa di concreto collaborando con le altre persone”. (Yancey Strickerl, 2015) L’Italia è il tredicesimo Paese per Kickstarter che, fino ad oggi, ha raccolto 1,8 miliardi di dollari per progetti che vanno dai documentari vincitori di un Oscar allo stetoscopio wireless. L’Italia ha grandi prodotti e quindi un indicativo “deal flow potenziale” sul quale investire. Le condizioni operative stanno migliorando a vista d’occhio e quindi la relazione tra finanza privata e impresa potrebbe rendersi concreta ed esplodere con grande rapidità. Oltre 8,8 milioni di persone hanno finanziato i progetti del sito.28 I meccanismi di funzionamento e i progetti su Kickstarter “Lo strumento del Crowdfunding sta diventando sempre di più una importante fonte di finanziamento per le start-up, specialmente nelle fasi iniziali di lancio di un progetto. Dal momento che gli imprenditori non possano presentare concretamente i loro 27 https://www.wired.it/economia/start-up/2015/06/16/intervista-yancey-strickler-ceo- kickstarter-oggi-in-italia/ 28 www.startupitalia.eu/66172-20161125-lequity-crowdfunding-nel-2017-sara-esteso-a-tutte-le- pmi-italiane prodotti, dato che l’interazione dei finanziatori avviene solamente online sulle piattaforme web come Kickstarter, una buona comunicazione del progetto rappresenta una importante strategia di raccolta fondi. Saper quindi comunicare, con le giuste parole il proprio progetto, richiede lo studio di forme comunicative convincenti.” (Cappa F., 2018, pag. 325) La modalità di funzionamento di Kickstarter è divenuta sin da subito familiare e funzionale, tant’è che già nel 2011 grossi progetti sono stati finanziati con la piattaforma, che ha iniziato ad incassare una percentuale su ogni progetto finanziato con successo e che attualmente è il 5%. 29 La piattaforma statunitense di tipo creativa-generalista, utilizza ed applica una metodologia mista, che vede sia il Donation Based, sia il Reward Based; esclude però le offerte Equity Based e vincola i destinatari delle donazioni alla pubblicazione del progetto. Infatti non è possibile investire su progetti per trarne un guadagno in denaro, ma solo supportare un progetto in cambio di una ricompensa materiale. Inoltre, ha il ruolo di mettere in contatto il creatore del progetto con l’insieme delle persone definite community o sostenitori. Quando parliamo di Kickstarter facciamo riferimento a quelle che vengono definite piattaforme settoriali, le quali raggruppano campagne affini a un determinato ambito d’interesse, puntando l’attenzione ad un target specifico di sostenitori che saranno maggiormente disposti a finanziare la causa. “La piattaforma americana, Kickstarter, è dedicata esclusivamente a progetti culturali e creativi. Questa piattaforma, infatti, presenta diversi vantaggi: essendo rivolta a uno specifico settore, gli utenti non rischiano di perdersi tra vari temi; è molto sviluppata ed ha la possibilità di trovare una community potenziale esperta e sensibile ai temi che i creatori toccano con i loro progetti; gli utenti che finanziano un progetto potrebbero trovare campagne simili e decidere così di finanziare anche altri progetti.” (Scattarella A., 2015). Questa piattaforma di finanziamento collettivo, così come le altre, semplifica la raccolta delle risorse monetarie, mediante un modello che aggira strategie tradizionali di investimento. I progettisti scelgono una data di scadenza e la soglia minima di budget che intendono raggiungere. Nel caso in cui il minino prescelto non viene raggiunto entro il termine della scadenza, i fondi non vengono raccolti. Un progetto può essere sostenuto finanziariamente da qualsiasi parte del mondo, ma può essere aperto solo da soggetti maggiorenni residenti in specifici Paesi, come l’Italia o gli Stati Uniti, e che sono in possesso di un regolare indirizzo, conto corrente 29 https://www.storiediruolo.com/kickstarter-cose-e-come-funziona/ bancario, documenti necessari all’identificazione.30 A differenza di molti siti per la raccolta fondi o l’investimento, Kickstarter non richiede nessun diritto di proprietà sui progetti e sulle opere prodotte, in quanto sia i progetti che le opere lanciate sul forum sono successivamente archiviati e accessibili al pubblico. Dopo che il finanziamento è stato completato, i progetti e i contenuti caricati non possono essere modificati o rimossi. Chiunque abbia intenzione di pubblicare il suo progetto con l’obiettivo di farlo finanziare, deve definire in primis la scadenza e lo scopo principale. Se la community lo ritiene interessante, può contribuire mediante l’apporto di denaro, alla realizzazione. Quando il progetto raggiunge l’obiettivo del finanziamento, viene effettuato l’addebito sulle carte di credito dei sostenitori allo scadere del tempo; ma al contrario, se il progetto non raggiunge il suo obiettivo, non viene addebitato nulla a nessuno. Cosa molto importante è che la commissione per l’elaborazione del pagamento è del 3% per contributo, inoltre Kickstarter richiede ai finanziatori il pagamento di una commissione percentuale del 5% sui fondi raccolti.31 Queste commissioni sono applicate solo nel caso in cui il progetto verrà finanziato con successo, mentre in caso contrario non è richiesto il pagamento di nessuna commissione. In altre parole, possiamo dire che chiunque può a titolo gratuito, dopo aver effettuato la registrazione, lanciare un progetto sul sito, rispettando le linee guida imposte dalla piattaforma ma mantenendo pieno potere decisionale, controllo e piena responsabilità sul lavoro svolto. Inoltre, la piattaforma non richiede alcun diritto di proprietà sui progetti, ma tutte le pagine caricate sul sito e i contenuti della campagne presentate, restano accessibili pubblicamente su Kickstarter anche a campagna conclusa, senza alcuna possibilità di modifica. In questo modo dunque, la proprietà intellettuale, il possesso e gli altri diritti commerciali del prodotto creato restano interamente nelle mani del creatore. Dopo l’avvenuta creazione del progetto sul sito, i soggetti creatori, dovranno definire, sin dall’inizio, un obiettivo che riguarda il budget, il quale permette la raccolta, mediante la campagna dei fondi e in più bisogna definire un limite di tempo entro cui concludere la fase di finanziamento. I soggetti che decidono di finanziare un determinato progetto possono contribuire apportando somme differenti. Proprio grazie a questa raccolta da parte dei finanziatori che consente a tale piattaforma di avere una vasta gamma di progetti con una larga base 30 Kickstarter Offical FAQ https://www.kickstarter.com/help/faq/creator+question 31 https://priceonomics.com/how-much-do-crowdfunding-platforms-charge/ frodi. Laddove vi è creatività, infatti, si pone anche un problema in termini di tutela del diritto d’autore. In caso di progetti sospetti di plagio o truffa (ove, ad esempio, si tratti di progetti che presentino fotografie o grafiche copiate da altri prodotti, nel primo caso, o descrizioni irrealistiche del servizio prodotto, nel secondo caso), è prevista la cancellazione dalla piattaforma. Ed ancora, sempre per quanto concerne la tutela del diritto d’autore, Kickstarter si riserva di non ospitare ulteriori proposte avanzate dai responsabili di progetti precedentemente cancellati per sospetta truffa. Risulta utile per la comprensione del fenomeno Kickstarter l’analisi delle statistiche della piattaforma. I dati sono resi disponibili da Kickstarter su una pagina specifica dedicata al sito, che viene quotidianamente aggiornata. Dalla nascita di Kickstarter nel 2009 ad oggi, risultano più di 5 miliardi di dollari offerti per finanziare i progetti ospitati dalla piattaforma. I sostenitori in totale superano i 57 milioni, di cui una parte, circa 6.000.000 hanno sostenuto due o più progetti. Circa il 35% dei sostenitori, quindi, non sono occasionali ma credono nella vision di Kickstarter e del Crowdfunding e continuano a contribuire sostenendo le campagne della piattaforma.33 In linea generale, Kickstarter è una piattaforma di finanziamento di progetti innovativi in ambito di business diversificati, dalla produzione di un cortometraggio, all’incisione di un cd musicale, dal finanziamento di una stampante 3d innovativa, alla pubblicazione di un libro. Tutto ciò che riguarda l’arte, l’innovazione e la creatività, trova quindi il suo spazio su Kickstarter e, tramite essa, si spera, finanziatori pronti a investire. Kickstarter ha aiutato a finanziare decine di migliaia di progetti. Tra questi, quelli con maggior successo in termini di raccolta di finanziamento sono quelli legati a film e video, seguiti da musica, editoria, giochi, arte, moda, danza, cucina e tecnologia. Il successo raggiunto dalla piattaforma in esame è stato pressoché immediato. Categoria Progetti pubblicati Giochi 48.439 Design 38.958 Tecnologia 40.409 Cinema e video 72.930 Moda 30.592 Musica 61.258 Cibo 29.625 33 https://www.kickstarter.com/help/starters Fumetti 15.210 Arte 35.698 Teatro 12.254 Giornalismo 5.557 Danza 4.120 Figura 2: Numero di progetti pubblicati dal 2012 ad oggi, con riferimento alle specifiche categorie. (Fonte: elaborazione personale sui dati delle statistiche di Kickstarter) Sulla piattaforma si contano, ad oggi, più di 6000 progetti attivi. Dalla tabella in figura 2, è possibile notare che il maggior numero di progetti riguardano le categorie “Cinema e video” e “Musica”. Questo sottolinea come su Kickstarter la creatività e la creazione dei contenuti siano elementi che influiscono maggiormente sui progetti ospitati dalla piattaforma. Risultano interessanti anche i dati relativi alle categorie “Giochi” e “Tecnologia”, dato che i progetti che appartengono a queste categorie risultano sempre più finanziati. Da un’analisi più approfondita dei dati riguardanti i progetti pubblicati dal 2012 sulla piattaforma, sembrerebbe che ci sia molta più possibilità di successo quando l’obiettivo di raccolta è relativamente più basso. In generale, su Kickstarter, la maggior parte delle campagne ha un obiettivo di raccolta basso, infatti l’81% dei progetti finanziati con successo raccoglie una cifra inferiore ai 20.000 dollari e il 67,3% una cifra inferiore ai 10.000 dollari. Dalle statistiche presentate sulla piattaforma34 che riguardano i progetti con un budget relativamente più basso, risulta che ogni categoria che ha un tasso di successo superiore al 40%, ha un obiettivo medio di fundraising inferiore ai 30.000 dollari. Di contro, le due categorie che hanno il tasso di successo più basso, cioè Tecnologia e Giornalismo, rispettivamente 20,55% e 22,43%, rientrano nella “Top 3” delle categorie con obiettivo di raccolta maggiore. La Tecnologia ha in media un fundraising goal di circa 115.000 dollari, l’obiettivo medio di raccolta più altro tra tutte le categorie, e seppur presenta il tasso di successo inferiore, è la terza categoria per finanziamenti raccolti. Da ciò si evince che i circa 8.000 progetti di successo di questa categoria sono riusciti a raccogliere ingenti quantità di finanziamento. Nello specifico, dai dati della piattaforma Kickstarter analizzati in un approfondito studio da C. Marshall35, è possibile notare che il tasso di successo varia sensibilmente tra campagne di Crowdfunding in ambito tecnologico “US-based” e “non-US-based: infatti, se si considerano i progetti lanciati negli Stati Uniti d’America il tasso di successo si attesta intorno al 27%, mentre progetti presentati non negli USA hanno un tasso di successo di circa il 19%. L’autore dello studio ha applicato un “t-test” ad un livello di confidenza del 95%, il quale ha evidenziato che questa variazione è statisticamente significativa. 34 http://www.statistiche.kickstarter.it/progetti&budget 35 https://towardsdatascience.com/machine-learning-classification-the-success-of-kickstarter-tech- projects Figura 3: ammontare totale per semestre, espresso in milioni di dollari, dei progetti di successo ordinati dal 2012 al 2019. (FONTE: statistica 2019) A giugno 2012 Kickstarter ha iniziato a pubblicare le statistiche sui progetti, dimostrando così un giro d’affari cresciuto rapidamente nel corso dei successivi anni. Sono stati molteplici i progetti che hanno avuto maggior successo, in base alla quantità di denaro raccolto, tra questi rientrano principalmente i progetti di design, tecnologia e giochi. È su Kickstarter che sono stati lanciati e finanziati progetti con le rassegne stampa più corpose e con i budget più consistenti, i quali hanno toccato cifre che hanno superato anche di dieci o venti volte il budget richiesto. Possiamo dunque concludere dicendo che la maggior parte dei progetti finanziati su Kickstarter hanno come caratteristica comune la creatività; proprio per questo rientra tra le numerose piattaforme di finanziamento per progetti creativi di ogni genere: musica, giochi, film, tecnologia, arte e design, configurandosi così come un sito pieno di progetti ambiziosi e innovativi che prendono vita attraverso il supporto diretto dei finanziatori. Questa attenzione ai settori creativi ha portato sulla piattaforma moltissime idee innovative dell’ultimo decennio. Basti pensare ai tantissimi progetti che hanno raccolto cifre record sulla piattaforma e che, a loro volta, hanno attirato l’attenzione virale della community online favorendo la crescita esponenziale della piattaforma. L’insieme dei sostenitori viene individuato all’interno di un gruppo indefinito molto vasto ed estremamente eterogeneo di individui che costituiscono il “crowd” ossia la folla. Immagine 4: “Pebble Smartwatch”, prodotto lanciato su Kickstarter. (Fonte: https://www.Pebble.smartwatch/Kickstarter/) Al secondo posto tra le campagne maggiormente finanziate su Kickstarter si posiziona il progetto della campagna Design “Coolest Cooler”, un ottimo esempio di Crowdfunding nel mondo, che riguarda un particolare frigorifero portatile. Questo prodotto venne lanciato nel 2014, ormai ben 6 anni fa, raccogliendo 13 milioni di dollari, tramite i contributi offerti da oltre 62.000 sostenitori, e presenta caratteristiche tecniche che lo differenziano notevolmente dai normali refrigeratori sul mercato. Immagine 5: “Coolest Cooler” prodotto lanciato su Kickstarter nel 2014. (Fonte: https://leganerd.com/2019/12/10/) L’analisi di questo progetto risulta essere utile alla comprensione del Reward Based Crowdfunding, nello specifico dei diversi livelli di ricompensa di questo modello. Le ricompense infatti, non si limitavano al prodotto in sé, ma ad una serie di prodotti correlati che era possibile ottenere solo tramite il sostegno alla campagna di Crowdfunding; questo per rafforzare quel senso di attaccamento alla community. Nella tabella seguente sono definiti i diversi livelli di reward offerti dalla campagna “Coolest Cooler”. CONTRIBUTO REWARD 5 dollari o più Thanks forever: il proprio nome viene scritto sul Cooler personale del founder e gli update del progetto. 25 dollari o più Solo supporter: un bicchiere di plastica riutilizzabile con la scritta “Coolest” e la guida "COOLEST Blended Drink". 55 dollari o più Calm supporter: una t-shirt di American Apparel in edizione limitata, oltre ai reward dei livelli precedenti. 165 dollari o più Coolest early bird: per un breve periodo all’inizio della campagna era possibile ottenere il refrigeratore risparmiando 135 $ sul prezzo di retail e 20 dollari sul prezzo della campagna, oltre alla guida per i drink. 185 dollari o più Coolest cooler: il refrigeratore “Coolest” oltre alla guida per i drink. Erano previsti 15 dollari di spedizione per gli Stati Uniti e 100 per il resto del mondo. 225 dollari o più Coolest + Swag: oltre al refrigeratore, la ricompensa era composta anche dalla t- shirt, dal party cup e dalla guida per i drink. 500 dollari o più Coolest feedback: oltre al refrigeratore, ai backer era data la possibilità di un incontro, tramite Skype o dal vivo, per due sessioni di 30 minuti per discutere dei propri progetti e idee con il founder. Figura 6: “Tabella dei diversi contributi e delle rispettive ricompense.” (FONTE: elaborazione personale sui dati pubblicati sul sito Kickstarter) Nel “Manuale del Creatore” offerto da Kickstarter a supporto di chi intende lanciare una campagna di Crowdfunding, nella sezione “Ricompense” è la stessa piattaforma ad affermare che “le persone sostengono i progetti perché per prima cosa vogliono supportare quello che stai facendo. Ma vogliono anche avere la sensazione di ricevere qualcosa in cambio, e le ricompense permettono di condividere la tua creazione.”38 Al terzo posto, è importante definire le caratteristiche della community di riferimento accennando alla campagna di Crowdfunding “Oculus Rift”, appartenente alla categoria Giochi. Questa categoria risulta avere la community più forte a livello di finanziamenti. 38 https://www.kickstarter.com/rewards Nel 2016, Palm Luckey e la sua azienda OculusVR, hanno lanciato una campagna di Crowdfunding per il finanziamento del primo visore 3D commerciale a realtà virtuale per videogiochi, raggiungendo la somma di quasi 2,5 Milioni di dollari da circa 10.000 sostenitori. L’idea prende vita è da un gruppo di appassionati di realtà virtuale che stavano discutendo su come costruire, creare e progettare il visore. Il successo è meglio scandito dai numeri che Kickstarter segnala ai visitatori della pagina del progetto: in 4 giorni sono stati raccolti circa 1 milione di dollari su una richiesta di 250 mila donatori. Tutti questi dati ci vengono forniti dal sito ufficiale della piattaforma e sono disponibili sulla pagina della campagna del prodotto. Immagine 7: “Oculus Rift”, prodotto di successo lanciato su Kickstarter. (Fonte: https://www.gamesoul.it/altro-successo-su-kickstarter-e-il-visore-di-realta-virtuale-oculus- rift/) Questa campagna di Crowdfunding è al terzo posto per finanziamenti ottenuti sulla piattaforma, considerando tutte le categorie. Tra le diverse campagne lanciate su Kickstarter vi sono progetti con un numero di finanziatori pari a 0 e progetti che hanno avuto oltre 26.000 finanziatori. La maggior parte dei progetti hanno richiesto ai backers investimenti iniziali con somme minime. Il fatto che si tende a stabilire una soglia di accesso non troppo alta consente potenzialmente l’accesso a una folla più consistente di investitori. Un team di accademici ha individuato gli elementi che contribuiscono a migliorare i risultati di una campagna su Kickstarter.39 I ricercatori italiani avrebbero trovato il successo per le campagne del Reward Crowdfunding. La ricerca, pubblicata sulla rivista internazionale “Small Business Economics”40, si chiama “Pledge me your ears! The role of narrative and narrator experience in explaing Crowdfunding success” e si basa su un campione di 24mila campagne pubblicate su Kickstarter. L’ipotesi dei ricercatori dimostra se esiste una correlazione positiva e misurabile tra diversi stili 39 https://www.wired.it/economia/finanza/2020/04/08/crowdfunding-campagna-come-fare/ 40 https://www.springer.com/journal/11187 progetti è utile alla promozione e alla divulgazione dell’idea sui mercati. La piena indipendenza degli investitori, l’azzeramento degli ostacoli burocratici e la possibilità di raccogliere capitali a fondo perduto, sono tra i punti di forza più importanti per la piattaforma Kickstarter. Inoltre, l’elevato grado di controllo, l’accesso facilitato alle fonti di finanziamento, lo sfruttamento delle visibilità della piattaforma e il coinvolgimento emotivo dei clienti rappresentano certamente delle forze che questa tipologia di mercato riesce a fornire. Detto ciò, tra i punti di debolezza rientrano senza dubbio, le problematiche legali per la tutela dei diritti dei promotori e dei finanziatori, una metodologia Crowdfunding ancora poco conosciuta associata ad una asimmetria informativa e i vincoli restrittivi di accesso che impone la piattaforma alle imprese. Tra le opportunità principali si posizionano i progetti, i quali prima di essere lanciati, vengono esaminati dallo staff della piattaforma che comunica ai proponenti se il progetto lanciato è appropriato o meno, oppure se il progetto è in grado di raggiungere il successo. Tra le minacce invece, rientrano principalmente i rischi legati alle start-up e alle PMI, che sempre più frequentemente ricorrono a queste tipologie di finanziamenti. Analizziamo ora più nello specifico i punti di forza, di debolezza, le minacce e le opportunità di tale piattaforma. • PUNTI DI FORZA Quando facciamo riferimento ai punti di forza della piattaforma Kickstarter è opportuno precisare che nel caso di verture capital, i soggetti investitori possono acquisire grande controllo e potere decisionale sulle sorti dell’azienda. La partecipazione al capitale di rischio richiede il più delle volte una stretta collaborazione tra l’imprenditore e l’investitore, che condivide il rischio di impresa ed è interessato al successo dell’impresa stessa. Ciò non avviene invece per il Crowdfunding dove i creatori della campagna non perdono i propri diritti di controllo e di governo dell’azienda. La forza e il successo di questa piattaforma risiedono, in secondo luogo, nella facilità attraverso il quale raccoglie fondi, ponendo fine alle problematiche del credit crunch (stretta creditizia). Questo fenomeno va a vantaggio soprattutto delle piccole imprese neo-costituite che vengono escluse a priori dagli istituti di credito tradizionali per mancanza di garanzie, precedenti e di una comprovata esperienza. Sigar (2012) battezza il Crowdfunding come l’opportunità di riempire il gap tra start-up e capitale, connettendo le prime direttamente con il pubblico. Il presentare una campagna di Crowdfunding su Kickstarter non consente solamente di raccogliere il denaro necessario alla realizzazione di un progetto, ma si rende utile anche nel testare il mercato. Questo fenomeno consente infatti di vedere come un’idea è percepita dal pubblico prima ancora che essa sia realizzata e prodotta, abbassando notevolmente il rischio imprenditoriale. “L’innovazione costa e non sempre va a buon fine: si calcola che il 70% dei prodotti innovativi lanciati sul mercato non incontri il gusto del pubblico” (Di Bernardo, 2014) Il Crowdfunding, infatti, permette invece di valutare i gusti dei consumatori tramite il loro sostegno o meno alla campagna: un progetto che raggiunge il suo obiettivo più facilmente troverà un mercato e riuscirà a vendere ciò che propone rispetto a uno che non ci riesce. Solo il Crowdfunding consente di generare clienti per il prodotto o servizio ancor prima che esso sia realizzato o realizzabile. Elemento unico del Crowdfunding è anche la capacità di far sentire i finanziatori parte stessa del progetto e del team. Questo meccanismo psicologico e di coinvolgimento emotivo crea un legame indissolubile tra creatori e finanziatori, che va ben oltre il solo finanziamento. La pubblicazione del proprio progetto su tale Kickstarter permette inoltre di godere della visibilità che esse hanno e di farsi conoscere dalle grandi comunità di finanziatori che popolano tali realtà. Il creator potrà dunque pubblicizzare gratuitamente la propria idea e sfruttare i consigli della folla per migliorare il proprio prodotto. Tale piattaforma è molto adatta per i progetti hi-tech, risultando essere più restrittiva ma allo stesso tempo, diretta alla realizzazione di progetti che hanno un risvolto più concreto. Le campagne di Kickstarter in genere offrono prodotti di qualità superiore così che i giornalisti non devono frugare campagna per campagna per trovare una storia interessante in mezzo alla “spazzatura”. Ciò significa che su Kickstarter una campagna ha più probabilità di raccogliere un po’ di copertura stampa. Un grande vantaggio per Kickstarter. • PUNTI DI DEBOLEZZA Per quanto riguarda le debolezze, invece, molte sono le sfide amministrative e contabili che un imprenditore che opta per il Crowdfunding deve affrontare. Se egli riesce a raccogliere il sostegno da parte di molti individui, diventerà complicato gestire il recapito delle ricompense nei tempi prestabiliti o determinare la percentuale di ricavi spettante a ciascuno. Kickstarter, dunque, richiede grande impegno e buona organizzazione da dedicare all’aggiornamento continuo dei dati attinenti al progresso della campagna e alla produzione di trend e report periodici. Molti imprenditori disincentivano l’utilizzo del Crowdfunding per il timore che la propria idea venga rubata da grandi aziende o da investitori con maggiore disponibilità economica in breve tempo. L’ambiente web permette infatti di rendere pubblico un progetto, di renderlo visibile ovunque e a chiunque. Un’altra debolezza del sistema è la presenza di asimmetrie informative sul mercato. Come intendeva Akerlof (2013) , il proponente dispone normalmente di tutte le informazioni circa il proprio progetto, mentre l’investitore attinge le notizie dal web senza poter constatare con mano. Ciò potrebbe determinare comportamenti opportunistici sia ex-ante che ex-post il lancio della campagna e dar vita a frodi. Kickstarter, a differenza delle altre piattaforme è la meno flessibile, in quanto pur essendo aperta ad un pubblico internazionale, consente la sua disponibilità solo in determinati Paesi. Le altre piattaforme, inoltre, risultano essere più immediate rispetto a Kickstarter, dove i progetti devono seguire un iter di approvazione più lungo. • LE OPPORTUNITA’ Il Crowdfunding non potrebbe esistere senza il Web 2.0 e tutte le sfide tecnologiche che hanno cambiato profondamente la nostra società negli ultimi 25 anni. L’esistenza della società informatizzata sono stati necessari per lo sviluppo di tale fenomeno. I social network sono usati per promuovere i progetti tra gli amici virtuali e sfruttare il meccanismo del “passaparola” per pubblicizzarlo il più possibile. Inoltre tramite la trasparenza dei social media i sostenitori possono conoscere meglio il creator accorciando la distanza geografica che li separa e acquisire fiducia e garanzie su ciò che vanno a finanziare. Un altro fattore che ha permesso la crescita del Crowdfunding è la difficile situazione economica e la crisi che sta attraversando il settore bancario. I tassi d’interesse bassissimi e l’immagine negativa che gli istituti di credito si sono guadagnati negli ultimi tempi hanno spinto gli individui a non investire più i propri risparmi in banca come da tradizione, ma cercare nuove destinazioni. D’altra parte chi il denaro vuole prenderlo in prestito si è dovuto confrontare con l’austerità e un’eccessiva burocrazia che regnano sovrane nel settore ormai da anni. Ed ecco che l’emergere di una nuova alternativa a tutto ciò non poteva che essere ben accolta, ricevendo gran successo. Il Crowdfunding rappresenta per molti una seconda opportunità per raccogliere il denaro o il capitale desiderato, che le banche non sono disposte ad erogare. Tale fenomeno si è rilevato vitale soprattutto per le piccole imprese costituite di recente, esclusi dai circoli della vecchia finanza. Per tale ragione molti studiosi, tra cui Ferral (2019), affermano che il Crowdfunding sia un fenomeno di nicchia, che non ha competitori diretti, proprio perché va a coprire quel gap che nessun altro intende colmare. Milioni di persone visitano Kickstarter ogni settimana, per cogliere le opportunità della piattaforma e per far sì che ogni progetto raggiunga momenti entusiasmanti e stimolanti. • MINACCE Ogni novità è molto vulnerabile a causa della mancanza di esperienza e delle forze negative che si trovano nell’ambiente, le minacce appunto. Ciò che potrebbe ledere l’immagine della piattaforma Kickstarter è la grande rischiosità delle piccole imprese (business che fa più ricorso a tale strumento), le quali sono tra le varie aziende le più probabili a fallire. L’incertezza che le contraddistingue potrebbe scoraggiare molti normativa, sia sulla declinazione dello strumento in coordinamento con le più generali leve gestionali d’impresa. All’apice del lancio di una campagna di Crowdfunding vi è la necessità di un’adeguata formazione da parte dell’imprenditore sulle caratteristiche dello strumento e delle sue potenzialità. Inoltre, la forte crescita del mercato mondiale del Crowdfunding lo pone non come un fenomeno temporaneo ma lo conferma quale metodo alternativo di finanziamento. Questo elaborato ha cercato di cogliere dunque i tratti essenziali del Crowdfunding, descrivendone le diverse tipologie, evidenziando le potenzialità del fenomeno per l’imprenditoria contemporanea, e gli elementi di criticità di questo strumento. Come visto in precedenza, il fenomeno del Crowdfunding ha avuto una veloce ascesa sia a livello globale, sia a livello italiano, e sempre più si è attestato come un valido strumento a disposizione di individui e aziende per la raccolta di finanziamenti. Negli ultimi anni si è assistito ad una rapida crescita dei social network, come ad esempio Facebook o Instagram, i quali si sono affermate come forti forme di comunicazione utilizzati da diversi milioni di persone in tutto il mondo. Utilizzare il Crowdfunding in modo ottimale significa riuscire a creare una nuova forma di potere per queste comunità online, permettendo a chiunque di dare un impatto nel mondo reale, contribuendo in maniera diretta allo sviluppo di un progetto, di una causa e delle più recenti innovazioni. Consente alle community di supportare le nuove attività imprenditoriali, responsabili della creazione di nuovi posti di lavoro, fornendo i finanziamenti necessari allo sviluppo della stessa. Per questo motivo non è sufficiente considerare il Crowdfunding come una semplice raccolta fondi, bensì come un complesso fenomeno sociale ed economico, volto ad innovare la relazione tra ideazione, produzione e consumo. Tra le diverse tipologie di Crowdfunding, particolare attenzione si è posta sulla tipologia Reward Based, analizzando questo modello e le piattaforme che lo applicano, in maniera approfondita la piattaforma Kickstarter. Si è sottolineato più volte come questo modello risulti particolarmente adatto, sia come una fonte di finanziamento alternativa, sia come un’efficace validazione di mercato: infatti, tramite il modello Reward è possibile capire se un prodotto desta effettivamente l’interesse di coloro che saranno i suoi utilizzatori, anche grazie a feedback diretti e continui con loro. Il buon esito di una campagna di Crowdfunding, anche nelle fasi successive alla conclusione della stessa, è un indicatore positivo della potenzialità del business e facilita l’ottenimento di ulteriori finanziamenti: gli investitori professionali in presenza di un’attività imprenditoriale e produttiva già avviata, e della validazione di un mercato appetibile dal punto di vista del ritorno economico dell’investimento, potrebbero essere maggiormente inclini a concedere dei finanziamenti, investendo nella start-up e consentendo una profittevole crescita della stessa. Le piattaforme di Crowdfunding e gli investitori professionali iniziano a comprendere i vantaggi derivanti dalla collaborazione e in futuro apporteranno modifiche nei loro modelli di business, facilitando, favorendo gli investimenti e integrando maggiormente il Crowdfunding nello loro strategie. BIBLIOGRAFIA Agrawal, A., Catalini, C., & Goldfarb, A., (2011), “Friends, Family and Flat World: The geography of crowdfunding”, scaricato il 25/04/2020 da http://www.nber.org/papers Akerlof, (2013), “I fallimenti del mercato; le fondamentali asimmetrie informative”, scaricato 17/05/2020 da http://www.ecostat.unical.it/pupo/didattica/economia%20pubblica/asimmetria.pdf Bradford C.S., (2012), “Crowdfunding and the federal securties law.” Columbia Law Review. Beak P. & Collins L., (2013), “Working the crowd a short guide to Crowdfunding and how it can work for you.” Binacchi A. & Galli A. (2015), “Le Start-up innovative”, della SAF, scaricato da http://www.odcec.mi.it Brunello A., (2014), “Il Manuale del Crowdfunding”, Milano, Italy: LSWR srl. Bucciante A., (2014), “Crowdfunding, siti e istruzioni per l’uso”, scaricato il 15/01/2020 da http://www.pmi.it. Cacciamni C., e Fiorelli A., (2017), “Il Crowdfunding”, Milano,Italy: FrancoAngeli. Calicchio S., (2017), “La SWOT analysis in 4 step. Come sfruttare la matrice SWOT per fare la differenza nella carriera e nel business.” (eBook Kindle) Cappa F., (2018), “Il Crowdfunding e le variabili di successo.” Cà Foscari University Venice “Italy” scaricato il 6/05/2020 da https://iris.luiss.it/retrieve/handle/11385/179633/92044/Cappa_Il%20crowdfunding% 20e%20le%20variabili%20predittive%20di%20successo_2018.pdf Castrataro D., (2014), “Economia sociale: Crowdfunding. Come finanziarsi online”, Milano, Italy: Greenbooks editor. Codeluppi V., (2017), “L’origine dei Media”, Milano, Italy : FrancoAngeli. Daniele M.L., (2015), “Piattaforme di Crowdfunding & Multi-Side Market”. Daniele M.L.; (2015), “ Come scegliere la piattaforma più adatta al tuo progetto?” scaricato il 25/04/2020 da http://italiancrowdfunding.it Gerber, E., (2012), “Crowdfunding: Why people are motivated to post and fund projects on crowdfunding platforms” scaricato il 26/04/2020 da: http://www.juliehui.org/wpcontent/uploads/2013/04/CSCW_Crowdfundin g_Final.pdf Hagiu A., Wright J., (2015), “Multi-Sided Platforms”, scaricato il 25/04/2020 da https://www.hbs.edu/faculty/Publication Lin, Y., Boh, W. F., & Goh, K. H. (2014), “How different are crowdfunders?”, scaricato il 25/04/2020 da http://papers.ssrn.com/sol3/Papers.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved