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Imposte e Distorsione, Scienza della Finanze, Dispense di Scienza delle Finanze

imposta e distorsioni tratta dal libro paolo bosi corso di scienza delle finanze 2015

Tipologia: Dispense

2016/2017

Caricato il 20/01/2017

Corrado20
Corrado20 🇮🇹

4.1

(31)

22 documenti

1 / 41

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Scarica Imposte e Distorsione, Scienza della Finanze e più Dispense in PDF di Scienza delle Finanze solo su Docsity! Teoria dell'imposta Distorsione ed incidenza 0) <9» «8» <3>») E 290 L= AI Teoria dell’imposta - Entrate pubbliche - L’imposta - classificazione; - elementi costitutivi; - struttura delle aliquote e progressività (metodi, misura); - Tassonomia delle imposte - Criteri di ripartizione del carico tributario - Problemi di disegno dell’imposta personale sul reddito - Cenni sulle principali imposte del sistema tributario italiano - Gli effetti distorsivi delle imposte - Incidenza delle imposte in equilibrio parziale 2 / 41 Teoria dell’imposta - Effetti distorsivi Misurare l’eccesso di pressione 5 / 41 Teoria dell’imposta - Effetti distorsivi Questa perdita è una caratteristica comune a tutte le imposte, con l’unica eccezione delle imposte in somma fissa (lump sum), le quali non possono infatti distorcere le scelte dei contribuenti in quanto il loro ammontare è, per definizione, indipendente da tali scelte. L’eccesso di pressione è però diverso da imposta a imposta. Sarebbero preferibili le imposte che, pur garantendo lo stesso gettito allo Stato, provocano una perdita di benessere (e cioè un sacrificio) inferiore per i contribuenti. La ricerca di tali tipi di imposte è l’obiettivo primario della teoria della tassazione indiretta ottimale (optimal indirect taxation). Essa parte da un interrogativo prioritario: da cosa dipende l’entità dell’eccesso di pressione? 6 / 41 Teoria dell’imposta - Effetti distorsivi Anche semplicemente dalla perdita di surplus del consumatore, si può dedurre: 1. L’eccesso di pressione è funzione positiva dell’elasticità della domanda. Se l’obiettivo dello Stato è il ricorso ad imposte efficienti, che distorcano cioè il meno possibile le scelte degli individui, riducendo così al minimo l’eccesso di pressione, esso dovrà tassare maggiormente i beni che presentano una minore elasticità della domanda ai prezzi (Regola di Ramsey). NB: i beni a domanda rigida sono, generalmente, i beni di prima necessità, il cui consumo è irrinunciabile. 2. L’eccesso di pressione aumenta più che proporzionalmente all’aumentare dell’aliquota marginale d’imposta Per ridurre gli effetti distorsivi dell’imposizione, a parità di gettito, sarà preferibile distribuire il carico tributario su più beni anziché su uno solo. Sarà ad esempio preferibile un’imposta a bassa aliquota su tutti i beni di consumo, piuttosto che un’imposta, ad alta aliquota, su un solo bene. Sotto il profilo dell’efficienza, questa analisi di equilibrio parziale delle imposte indirette sembra suggerire che imposte proporzionali possono essere preferibili a imposte progressive. 7 / 41 Teoria dell’imposta - Effetti distorsivi - Offerta di lavoro 10 / 41 Teoria dell’imposta - Effetti distorsivi - Offerta di lavoro Nell’esempio del grafico l’offerta di lavoro aumenta. Una diminuzione nell’offerta di lavoro si verifica con maggiore probabilità in due circostanze: - Quando non vi sono vincoli alla variazione della propria offerta di lavoro (lavoro non subordinato, straordinari o part-time per i dipendenti); - In presenza di elevate aliquote marginali. Se l’imposta è progressiva, l’ultima unità di reddito, quella riconducibile all’ultima unità di lavoro offerta, è tassata con l’aliquota marginale del contribuente. Quanto più tale aliquota è elevata tanto maggiore sarà l’effetto di disincentivo da essa esercitata. 11 / 41 Teoria dell’imposta - Effetti distorsivi - Consumo e risparmio A parità di sacrificio: imposta sulla spesa gettito più alto di imposta sul reddito "entrata" (gettito: differenza orizzontale) 12 / 41 Teoria dell’imposta - Effetti distorsivi - Tax Impresa/Debito Caso 1: finanziamento con debito Nel caso in cui le imprese si finanzino con debito, la tassazione risulta neutrale nei confronti delle scelte di investimento, purché venga garantita la piena deducibilità dal reddito di impresa degli interessi Come avveniva in assenza di imposte, la produttività marginale del capitale eguaglia la remunerazione dello stesso. L’imposta non è distorsiva. 15 / 41 Teoria dell’imposta - Effetti distorsivi - Tax Impresa/Debito Caso 2: finanziamento con capitale proprio Se l’impresa si finanzia mediante il ricorso a capitale proprio, la neutralità nei confronti delle scelte di investimento viene invece meno. 16 / 41 Teoria dell’imposta - Effetti distorsivi - Tax Impresa/Debito 17 / 41 Teoria dell’imposta - Tassazione diretta ottimale (OdT) Le ipotesi della OdT Le imposte dovrebbero essere fatte pagare sulla base della capacità contributiva - teoria tradizionale: reddito, patrimonio, ecc. (poi ci si domanda quali siano le forme di imposizione che generano maggiori o minori oneri in eccesso). - Odt: considera simultaneamente l’aspetto della giustizia e dell’efficienza Come misurare la capacità o l’abilità degli individui? La misura del reddito può essere considerata un buon surrogato della misura dell’abilità? Per la ODT no, perché il reddito di un individuo può essere immaginato come il prodotto delle ore che egli dedica al lavoro moltiplicate per la sua produttività (o abilità). Tassare sulla base del reddito può portare a colpire di più soggetti che lavorano di più, penalizzandone lo sforzo, in palese contrasto con le preoccupazioni da cui la ODT prende le mosse. Più corretto sarebbe fare riferimento alla remunerazione del lavoro per unità di tempo (che chiameremo, per semplicità, il salario orario). 20 / 41 Teoria dell’imposta - Tassazione diretta ottimale (OdT) OdT, esempio per "capacità contributiva" - due individui che differiscono per abilità; - ipotizziamo che la remunerazione oraria del lavoro dei due individui sia correlata con la produttività degli stessi: w2 > w1; - la OdT parte dalla considerazione che l’accertamento da parte dello Stato delle remunerazioni per unità di tempo dei soggetti non sia praticamente possibile, mentre lo Stato conosce: reddito complessivo, sistema di preferenze, la distribuzione delle remunerazioni orarie nell’economia. - Lo Stato non è però in grado di conoscere la remunerazione oraria di ciascun cittadino. La conoscenza di questa grandezza è informazione privata del contribuente. - In più, c’è il vincolo del bilancio dello Stato. Se si prescinde dall’attività di spesa pubblica, per consumi o investimenti pubblici, nella stilizzazione fornita in cui esistono due soli individui, il compito del sistema tributario risulta estremamente semplice: redistribuire reddito da un soggetto ad un altro. 21 / 41 Teoria dell’imposta - Tassazione diretta ottimale (OdT) OdT, esempio per "capacità contributiva" - Max funzione del benessere sociale - tenuto conto del vincolo del bilancio pubblico e dei vincoli derivanti dalla presenza dell’asimmetria informativa. Descrizione OdT a tre stadi: - ricavare l’imposta diretta ottimale nell’ipotesi di First Best, una situazione in cui lo Stato è in grado di utilizzare lump sum taxes - introduzione di una prima limitazione agli strumenti disponibili per lo Stato, considerando ad esempio il caso in cui l’unico strumento utilizzabile sia un’imposta lineare sul reddito, vale a dire un’imposta ad aliquota marginale costante che ammette però un sussidio in somma fissa - Infine nell’ultimo stadio si potrebbe finalmente introdurre l’aspetto centrale della teoria, in cui non solo non sono disponibili imposte in somma fissa, ma in cui lo Stato non sia in grado di conoscere l’abilità dei contribuenti. 22 / 41 Teoria dell’imposta - Tassazione diretta ottimale (OdT) OdT, esempio per "capacità contributiva" - Secondo stadio (assenza di lump sum taxes) H: la sommatoria delle elasticità compensate dell’offerta di lavoro al salario netto, una grandezza indicativa del grado di distorsione che l’imposta proporzionale arreca alle scelte di lavoro dei contribuenti. A parità del numeratore, quindi, l’aliquota ottimale dell’imposta lineare è tanto maggiore quanto minore è la distorsione indotta dall’imposta. La formula riflette dunque in modo chiaro il trade-off tra equità (al numeratore) ed efficienza (al denominatore) che consegue all’introduzione di imposte distorsive. 25 / 41 Teoria dell’imposta - Tassazione diretta ottimale (OdT) OdT, esempio per "capacità contributiva" - Terzo stadio (asimmetria informativa) Lo Stato non è in grado di conoscere quale dei due contribuenti sia Molto Abile e quale sia Poco Abile. Lo Stato può conoscere il loro reddito, ma non il loro salario orario. In queste circostanze, il soggetto 2 potrebbe avere incentivo a spacciarsi per soggetto 1, lavorando di meno e guadagnando un reddito non superiore a quello del soggetto 1 È quindi necessario che l’imposta diretta presenti caratteristiche tali da evitare questi comportamenti. Il problema di determinazione dell’imposta ottimale deve quindi tenere conto anche dei cd. vincoli di compatibilità degli incentivi, che impongono che gli individui non abbiano incentivo a simulare per trarre vantaggio dall’asimmetria informativa. 26 / 41 Teoria dell’imposta - Tassazione diretta ottimale (OdT) OdT, esempio per "capacità contributiva" - Terzo stadio (asimmetria informativa) Per il soggetto 2 il vincolo di compatibilità degli incentivi sancisce che l’utilità che ottiene dal proprio lavoro deve essere superiore o pari all’utilità che ricaverebbe qualora producesse un reddito (e quindi anche un consumo) pari a quello dell’individuo con minore abilità, simulandone l’identità. Analogo significato ha il vincolo di compatibilità degli incentivi per il soggetto 1. Dalle condizioni di ottimo sociale che possono essere derivate risolvendo questo più complesso problema, è possibile derivare alcuni teoremi, che consentono di delineare alcune caratteristiche della struttura ottimale dell’imposta sul reddito. 27 / 41 Teoria dell’imposta - Tassazione indiretta ottimale (OiT) I risultati diversi dipendono dalle ipotesi. - Regola di Ramsey: mercato di un solo bene; - Teorema di Barone: la conclusione dipende crucialmente dall’ipotesi di un ammontare dato di reddito destinato alla spesa nei due beni. Per superare l’ambiguità, bisogna (come OdT) porre il problema in termini di ricerca del massimo benessere collettivo, in cui: - un policy maker massimizza una funzione di benessere sociale; - siano esplicitati i vincoli di gettito dello Stato; - si tenga conto delle reazioni degli agenti economici alle imposte nella produzione del reddito. 30 / 41 Teoria dell’imposta - Tassazione indiretta ottimale (OiT) Un solo consumatore. Il tempo libero non è tassabile (Modello 2) (x1, x2): quantita dei beni 1 e 2; (p1, p2): prezzi dei beni 1 e 2; w : salario orario; H: tempo complessivamente disponibile; L: tempo libero Vincolo di bilancio: p1x1 + p2x2 = (H − L)w w · L = p0 · x0 Vincolo di bilancio: p0x0 + p1x1 + p2x2 = Y Obiettivo: Max U = U(x0, x1, x2) 31 / 41 Teoria dell’imposta - Tassazione indiretta ottimale (OiT) Un solo consumatore. Il tempo libero non è tassabile (Modello 2) Regola di Corlett e Hague: tassare uniformemente x1 e x2 ottimale se e solo se i beni sono complementari allo stesso modo rispetto al bene non tassato (tempo libero). Altrimenti: è meno distorsivo tassare maggiormente i beni più complementari al tempo libero. Motivo: (L non tassabile) Tasse su altre merci –> meno potere di acquisto –> incentivo a lavorare meno –> più consumo di tempo libero Questo effetto può essere parzialmente contrastato se le imposte sulle merci sono più elevate sui beni complementari al tempo libero (ad esempio gli yacht o le racchette da tennis) e meno elevate per i servizi che sono complementari all’aumento dell’offerta di lavoro (tariffe degli asili nido) 32 / 41 Incidenza dell imposte in equilibrio parziale Tassonomia L’elusione consiste nel tentativo da parte del contribuente di usare vie lecite per evitare di essere sottoposto al carico fiscale ("tax planning"...) L’erosione è un fenomeno che, come l’elusione, porta ad una riduzione del gettito dell’imposta. Però per un consapevole disegno del sistema fiscale realizzato dal legislatore. L’evasione consiste invece in comportamenti illeciti di occultamento parziale o totale della base imponibile. 35 / 41 Incidenza dell imposte in equilibrio parziale Teoria dell’incidenza Ci limitiamo a considerare solo alcuni elementari problemi nell’ambito dell’equilibrio parziale, utilizzando il concetto dell’incidenza assoluta. In particolare, si considereranno le decisioni delle imprese relative alla produzione e alla formazione dei prezzi in due forme polari di mercato, la concorrenza perfetta e il monopolio. Ove non altrimenti specificato, supporremo, secondo la tradizione della teoria dell’impresa neoclassica, che le imprese determinino la quantità prodotta con l’obiettivo di massimizzare il profitto, vincolate a curve di costi caratterizzate dai consueti andamenti. 36 / 41 Incidenza dell imposte in equilibrio parziale Imposte indirette, concorrenza perfetta 37 / 41 Incidenza dell imposte in equilibrio parziale Imposte sui profitti, monopolio 40 / 41 Incidenza dell imposte in equilibrio parziale Imposte sui profitti, monopolio 41 / 41
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