Scarica Individuo e società di fine Ottocento - Individualismo Millefiorini - Sociologia e più Sintesi del corso in PDF di Sociologia solo su Docsity! CAPITOLO 1 INDIVIDUO E SOCIETA' DI FINE NOVECENTO Con il termine individualismo si sta ad indicare, in ambito sociologico, il rapporto e l'evoluzione manifestatesi tra individuo e società. In qualunque società e in qualunque contesto giuridico, il termine individualismo ha sempre significato progresso. Maggiore è il livello di individualizzazione, maggiore è il livello di modernizzazione. Fino a che non si afferma il principio della intangibilità della proprietà privata da parte di ogni entità politica o religiosa, è quasi impossibile che si venga a creare uno sviluppo economico e sociale stabile. L'individualismo, invece, è quel fenomeno culturale che vede l'individuo moderno che si libera sempre di più dal controllo delle istituzioni, quali la famiglia, la religione, ecc... Abbiamo avuto due società di massa : 1. La prima è quella che va dalla metà dell'800 alla metà del 900 dell'individualismo classico borghese. 2. La seconda, invece, è quella che abbraccia gli ultimi due – tre decenni del Novecento. Essa è caratterizzata da un forte orientamento all'individuazione. Lo spirito di un'epoca è una parte della sua storia e del suo tempo nella quale la collettività si identifica con determinati orientamenti, valori e gusti relativi non a tutta la sfera dell'organizzazione, che sarebbe la cultura, bensì solo a quegli aspetti momentanei che si rivelano utili e funzionali alle nuove aspettative. Lo spirito di un'epoca è il modo in cui l'individuo vede il cambiamento culturale che sta vivendo. L'individualismo contemporaneo è stato definito come l'interessi di un sé che deve mettersi in mostra, che deve rappresentarsi. Mentre prima l'individuo non rappresentava solo se stesso, ma anche il ruolo sociale che ricopriva, oggi invece ognuno parla di sé. E ciò porta anche ad un'inibizione della protesta sociale, in quanto l'Altro non viene più visto come parte del proprio gruppo ma viene visto con indifferenza. Ipetrofia dell'ego, individualismo di massa e ripiegamento verso il privato furono previsti da Tocqueville negli anni Trenta dell'800. Anche nella letteratura si iniziò a vedere il passaggio all'individualismo con la diffusione su vasta scala di romanzi che raccontano di sé, delle soap opera e dei telefilm familiari o individualisti degli anni Ottanta. Mentre in psicologia il termine narcisismo è considerato un disturbo nevrotico della personalità, con il quale l'individuo investe le energie su se stesso anziché sugli altri. In sociologia il senso è diverso. Qui si intende colui che è dedito all'autompiacimento, all'autoammirazione, all'ostentazione, al farsi notare, a vedere l'altro come estensione di sé stesso annullandone l'identità. La società individualista moderna, così come anche quella borghese, vengono anche definite edoniste in quanto alla ricerca del piacere personale, anche se ciò può nascondere una debolezza sottostante. L'individuo e l'Altro Sennett scrisse che l'inciviltà indica il gravare sul prossimo con il proprio Io, mentre la civiltà è quando una persona non costituisce un peso per gli altri. Questo è stato molto presente nella cultura borghese individualista, dove i mercanti dovevano per forza saper essere civili per poter scambiare le merci. Anche se spesso si legge che la società borghese tenesse conto dell'altro soltanto in virtù dello scambio commerciale, in realtà non è così. Affinchè una società complessa stia in piedi, c'è bisogno che si tenga conto dell'Altro sotto tutti i punti di vista e i valori non erano certo scomparsi. Anche per Weber l'Altro è fondamentale per l'individuo. Oggi non si sa più ascoltare l'Altro e i sentimenti rischiano di perdere calore diventando più freddi. L'individuo di fine secolo ha anche dato meno significato allo sguardo e al giudizio dell'altro, cosa che non avveniva e non avviene però nei contesti rurali o più paesani. Si parla del giudizio altrui che negli agglomerati urbani è meno presente e pressante nei confronti dell'individuo, cosa che invece è all'opposto in un paesino di montagna, ad esempio. E' questo uno dei risultati più evidenti del processo di individualizzazione, cioè la libertà dell'individuo da ciò che pensa la gente. Un altro aspetto rilevante è quello della socievolezza. Fino al dopoguerra era cosa comune e normale fermarsi a parlare con persone sconosciute, cosa che invece non avviene adesso. Per misurare la socievolezza non si devono osservare contesti in cui ci sono rapporti già costruiti come la famiglia, la scuola o il luogo di lavoro, ma si devono osservare i luoghi pubblici e i rapporti che si vengono a creare al momento tra due o più persone che iniziano ad interagire. Anche la cortesia sta seguendo un sentiero simile. Basta vedere Striscia la notizia per notare una mancanza di cortesia nei servizi pubblici o anche una commessa di un negozio che risponde in modo scortese Adam Smith scrisse : “Gli uomini non vogliono solo essere lodati, ma lodevoli; non vogliono solo essere stimati e amati, ma stimabili e amabili”. Purtroppo questo valore borghese tramonta con l'uomo moderno, così come tramontano molti valori legati al senso dell'altro : disponibilità, comunicatività, gentilezza, ecc... Non si possono scindere individualismo contemporaneo e perdita del legame sociale, in quanto ci sono : • Il narcisismo che toglie ossigeno allo scambio Io – Altro; • Alla fragilità dell'Io che teme sempre di più il confronto; • Bisogno di autoaffermazione che distoglie l'attenzione dalla comunità. Mentre l'individualismo borghese aveva sempre dato voce all'universalismo, alla fiducia in se stessi, alla cortesia, alla socievolezza e alla comunicativa, l'individuo moderno se ne discosta. La sfera educativa L'individuazione la si vede anche nella sfera dell'educazione con il tramonto della famiglia autoritaria e paterna. La funzione educativa diventa più tollerane, amicale e permissiva. Si ha anche un declino della pubblicazione dei galatei, passando da decine negli anni Cinquanta fino ad arrivare al massimo 10 negli anni'80. Passaggio dall'autocontrollo borghese classico allo spontaneismo e all'autenticità. La sfera politica e civile Svalutazione complessiva di tutto l'insieme di valori legati alla sfera pubblica alla cui base vi è un declino della dimensione comunicativa ed etica del rapporto con l'Altro. Abbiamo l'insorgenza del privatismo, una corrente che rifiuta l'idea dell'individuo e reputa illusorie le ideologie che promettono libertà, uguaglianza e fraternità, visto che tutte le forme di collettività, tra cui anche la famiglia, si basano sul rapporto Dominante – dominato. Anche il decadere dei movimenti collettivisti, come si è visto prima, non ha portato a nuove forme di partecipazione pubblica. Perdita del senso civico e prevaricazione del privato sul pubblico. L'individuo borghese aveva una identità storica e prediligeva la mentalità a lungo termine e al risparmio, mentre quello moderno no. a) Che c'è di nuovo ? Narcisismo di massa, paura e svalutazione dell'Altro, minor socievolezza, disimpegno emotivo, minor senso di colpa, declino della cortesia, della lealtà, il neotribalismo. b) Quali fattori sono diventati parte dell'individualismo occidentale ? L'allentarsi del vincolo di appartenenza alle tradizioni, perdita di peso dei codici comunicativi e della morale autoritaria. c) Cosa resta uguale ? La ricerca del benessere nei quali pervenivano di continuo categorie difficilmente inquadrabili entro i tradizionali confini di classe; e le crisi economiche del dopoguerra e degli anni Trenta che portò sia i proletari che i ceti medi a scendere a lavoro, dimenticando i confini di classe. Sia le masse lavoratrici che i ceti della piccola borghesia cominciarono ad affermare orgogliosamente i propri standard etici e comunicativi senza più sentirsi in dovere di conformarsi o di emulare le classi più elevate. Sebbene nella prima società borghese inizia a diminuire questa corsa, sarà nella seconda che essa terminerà. Dall'individualismo borghese a quello di massa Il processo di individualizzazione proseguì anche con l'avvento della società di massa anche se viene visto più come un processo rude e soltanto imitativo di quello colto delle elites. L'individualismo delle masse sarà un individualismo ancora più radicale ed estremo di quello borghese, poiché, per quanto riguarda i legami sociali, si metterà alle spalle gli insegnamenti della morale tradizionale e renderà il tessuto sociale sempre atomizzato. L'individualismo si diffonde fino al punto di divenire un modo di essere comune a tutti. Ortega utilizza il termine “dominio”, riferendosi ad alcuni degli attributi perenni che accompagnano le masse. La vita dell'uomo è ora caratterizzata dal repertorio che prima caratterizzava solamente le minoranze elevate. Nella prima società di massa la rottura di tali riferimenti di indirizzò soprattutto nei confronti delle istituzioni politiche ed economiche che avevano reso possibile l'ascesa della classe borghese. Nella seconda società di massa, dopo gli orrori della Guerra, tale rottura si indirizzò invece nei confronti dei codici etico-comunicativi legati alla vecchia morale autoritaria e familiare della cultura borghese stessa. Vedesi il declino della cortesia, l'uso delle parolacce e la continua tendenza a crescere e a non farsi assoggettare. Fu negli anni Sessanta che si entrò nella seconda società di massa. La metafora più calzante della riuscita del processo di individualizzazione della società di massa ci è dato dalla danza. Mentre nella prima società di massa c'erano sia balli individuali che non o entrambi, nella seconda esso diventerà forma puramente individuale di espressione. Con la società di massa inizia il lento declino di quei valori di comunità tipici delle società tradizionali. Perdita di identità e ricerca di nuove sicurezze Vivendo in un mondo di non autentico rapporto, senso di impotenza e di insicurezza, hanno portato ad un indebolimento dell'Io in seguito all'individualizzazione. Ortega scrisse che l'uomo-massa è l'uomo la cui vita manca di programma e va alla deriva. Mentre l'uomo borghese che aspirava alla nobiltà aveva una base valoriale sulla quale basarsi, l'uomo-massa non ne ha. Come ha evidenziato Erich Fromm, l'insicurezza che deriva dall'aumento del''individualizzazione e della maggiore libertà che l'individuo è riuscito a conquistare, ha prodotto meccanismi di fuga collettiva dalla libertà stessa. Essi sono : • Le varie simpatie o identificazioni con le ideologie, i regimi e i modelli autoritari. - I SM • La distruttività. - I SM • Il conformismo da automi. E' simile al mimetismo, in quanto gli individui somigliano talmente al loro ambiente che li si può appena distinguere. La persona non si sente più sola, ma perde il suo Io. - I e II SM Il concetto di conformismo da automi di Fromm è molto vicino al concetto di eterodirezione di Riesman. Esso si riferisce non tanto al fatto che nella società di massa i mezzi di comunicazione sono diretti agli altri, ma che è proprio l'individuo che è predisposto, specialmente nell'agire simbolico, agli altri. Ci fu un altro meccanismo di fuga dalla libertà che Fromm non potette notare visto che ancora doveva comparire, ed era il “ripiegamento nel privato”. Rispetto alla politica di massa, l'individualismo portò ad una sorta di perdita di rispetto nei confronti dei partiti politici. La politica tradì l'individualismo nel senso che il sindacalismo rivoluzionario, il fascismo e il nazionalsocialismo, proposero l'idea di un'individualità ed emancipazione del singolo, ma non portarono affatto ad essa, anzi. La politica, inoltre, tradì anche le masse in quanto le istituzioni liberaldemocratiche furono ritenute emancipatrici non di individui ma di una singola classe. Le masse erano, cioè, anch'esse orientate individualisticamente, ma almeno una parte di esse credete di poter realizzare le proprie aspettative riconoscendosi nelle ideologie collettivistiche e antiborghesi degli anni Venti e Trenta. Ma il tradimento principale operato dalla politica di massa del Novecento all'Individualismo è una visione del mondo e un'etica complesse, mentre per le grandi masse ci vogliono idee semplici. La società di massa americana Come abbiamo visto, in Europa è possibile individuare due società di massa : 1. Fine Ottocento fino agli anni Quaranta del Novecento. In termini culturali continuavano a coesistere e a detenere un peso rilevante i gruppi e le categorie sociali ben identificabili, alcune tradizionali caratteristiche della vecchia società borghese europea, classismo, autoritarismo, una cultura di elites. Il tempo libero era orientato ancora ad un livello borghese come andare a teatro o a concerti di musica classica. 2. Seconda metà del Novecento. Omologazione dei codici comunicativi delle classi sociali, definitiva rottura del modello educativo di tipo autoritario, un tipo di individualismo eterodiretto verso gli altri gruppi sociali. Mentre però nel primo era la famiglia, in questo è la società intera. Negli USA la separazione e la distanza tra le classi sociali fu, sin dalla fondazione dello Stato democratico, un aspetto molto più attenuato e ridotto, almeno sul piano dei valori e dei costumi, in quanto in America non era mai vissuta un'aristocrazia grande come quella europea. Così quella americana aveva dimostrato sin dall'inizio di possedere meno elementi classisti. Il ruolo del mercato e della democrazia nell'affermazione dell'individualismo di massa L'industrializzazione in un contesto di libero mercato ha permesso a milioni di operai di percepirsi come soggetti separati dalla tradizionale organicità della vita dei campi, in quanto titolari di forza lavoro da immettere sul mercato. Essi hanno preso coscienza anche politicamente della propria condizione. Per sviluppare la propria emancipazione, il proletariato fece suo, delle classi borghesi, il classismo, inteso come solidarietà di classe, non nei modi, che aiutava a superare l'inevitabile senso di inadeguatezza degli uomini della strada, e inteso anche come rivendicazione della piena dignità e legittimità dei valori della propria classe al cospetto di quelle superiori. Il desiderio di individualizzazione, che sempre andava diffondendosi, nella società di massa divenne negatore del legame con la tradizione, e così di indebolì ancora di più il legame sociale e il senso dell'Altro. Di qui l'aumento dell'insicurezza collettiva e della perdita dell'identità individuale, tipici della società di massa. Un fenomeno tipico della società di massa è stata l'eterodirezione, che prese il posto dell'autodirezione. L'individualismo divenne quindi eterodiretto, perdendo quei valori autodiretti quali l'autodisciplina, l'autocontrollo, condotta economica orientata al risparmio. Presero sempre più forma condotte orientate all'autenticità, all'informalità e alla spontaneità. Con la seconda società di massa iniziò ad accentuarsi la tendenza del ripiegamento nel privato come meccanismo di fuga dalla libertà e come risposta alla crisi delle ideologie. Il miglioramento economico e la maggiore possibilità di acquisto è stato il principale veicolo di liberazione degli individui. Il miglioramento delle condizioni economiche lo è stato in quanto ha progressivamente svincolato l'individuo dalla dipendenza della comunità tradizionale. Oltre al mercato, anche la democrazia ha svolto nel Novecento un ruolo fondamentale nello sviluppo dell'individualismo. Lo ha fatto come garanzia per le condizioni di effettivo dispiegamento della libertà individuale; come educazione a una cultura politica più libera; facilitando e accelerando lo sviluppo della responsabilità individuale. La democrazia preserva l'individuazione anche da quelle forze esterne che ne minacciano l'esistenza in società altamente industrializzate, democratiche e tecnologizzate. CAPITOLO 4 SOCIETA' DI MASSA E SOCIETA' DI INDIVIDUI Il Novecento viene indicato come il secolo della società di massa e dell'individualismo di massa. Il Ventesimo e il Ventunesimo secolo quelli di società di individui. Dopo il Rinascimento, le corti, la società borghese e la società di massa, si ha un'individualizzazione qualitativa più che quantitativa, visto che quest'ultima è già avvenuta. Compito di questa nuova individualizzazione sembra quello di forgiare individui più consapevoli, più responsabili e più attenti all'Altro. Due importanti fattori di accelerazione saranno l'industrializzazione e lo sviluppo delle democrazie a suffragio sempre più allargato. La società europea dell'Ottocento viene definita società borghese in quanto i valori “borghesi” iniziano appunto ad essere esportati ad altre classi. A partire dal Novecento, individualizzazione e massificazione costituirono due tratti fondamentali del mutamento culturale che si allearono nella rottura e nel superamento della sfera comunitaria. Ciò che ne seguì fu un progressivo allentamento del legame sociale che portò alla quasi totale marginalizzazione alla fine del XX secolo. La perdita dei riferimenti tradizionali e l'indebolirsi del legame sociale costituirono la causa principale dell'appannamento identitario dell'individuo. L'individuo, che voleva sì essere più emancipato e più autonomo, si ritrovò anche più debole e fragile. A tali problemi la società europea del Novecento rispose in due modi: • Nella prima società di massa il problema della crisi identitaria dell'individuo fu in parte compensato dalle ideologie di massa, efficaci strumenti di identificazione collettiva. Ma non poteva essere una cosa duratura, in quanto i regimi di quelle ideologie crollarono. • Nella seconda società di massa il problema identitario fu compensato dalle ideologie e dall'eterodirezione nella prima parte (anni 50, 60, 70) e dall'eterodirezione e dal narcisismo nella seconda (anni 80 e 90). Quest'ultimo ha portato la fine delle ideologie in Europa. L'individuo, protagonista del mutamento culturale nelle società sviluppate, se è trovato però, dopo la fine delle ideologie, ancora più isolato e ancora più fragile. Quest'ultimo tentativo doveva servire all'individuo per dare risposte al proprio problema e alla propria fragilità ma è fallito. Cosa diversa accadde con il ripiegamento nel privato, il quale ha creato una dimensione più reale e quotidiana. I privato si rivela uno strumento di reincubazioni di valori e attitudini che l'individualismo di massa e la perdita del legame sembrava aver disciolto.