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Karl Mannheim e le trasformazioni sociali del nostro tempo, Dispense di Sociologia Dei Processi Culturali

Karl Mannheim e le trasformazioni sociali del nostro tempo

Tipologia: Dispense

2023/2024

Caricato il 11/04/2024

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aurora-pieroni-2 🇮🇹

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Scarica Karl Mannheim e le trasformazioni sociali del nostro tempo e più Dispense in PDF di Sociologia Dei Processi Culturali solo su Docsity! KARL MANNHEIM E LE TRASFORMAZIONI SOCIALI DEL NOSTRO TEMPO 1. LA “SVOLTA BRUSCA” DELLA STORIA. I RITMI DEL MUTAMENTO SOCIALE 1.1 La velocità del mutamento Karl Mannheim > analisi critica sui processi di Trasformazione che avvengono nella società -> lettura che conduce a 2 percorsi alternativi: 1) Semplice cambiamento sociale – nella quale le novità si affiancano all’esistente; è un processo scandito su tempi lunghi con andamento graduale. Quindi, le strutture sociali, i ruoli dei soggetti e le istituzioni si modificano lentamente. 2) “Svolta Brusca” – in cui la velocità del cambiamento è accelerata; le modifiche irrompono senza preavviso, la vita quotidiana viene scombussolata, e gli stessi sistemi sociali sono impreparati. Questa svolta brusca comporta una disintegrazione sociale e una conseguente crisi. > Offre l’opportunità di leggere il MUTAMENTO SOCIALE attraverso una CHIAVE MULTIDIMENSIONALE -> Proposta Interpretativa che parte dal riconoscimento di un continuum spazio-temporale che ammette movimenti diversi, collegati a spazi sociali diversi. Il Mutamento, quindi, è il risultato dell’intreccio di una serie di trasformazioni che coinvolgono:  Sia la società e le sue strutture  Sia l’azione umana e le forme di pensiero. > Propone la SOCIOLOGIA DINAMICA -> secondo cui, gli autori KETTLER e LOADER, il segno distintivo è la Periodizzazione.  È in grado di collocare i fenomeni socio-culturali e i soggetti all’interno di uno spazio storico preciso.  Tutti gli attori sociali umani e gli artefatti, hanno identità e molteplici ruoli -> inseriti in sistemi aperti e si muovono in un processo dinamico tra equilibrio e cambiamento. ANALISI SOCIALE di Mannheim: emerge una società in tormento di strutture sociali e modelli culturali prestabiliti che devono convivere con grandi trasformazioni:  Processo di Democratizzazione;  Conflitto tra ideologia e utopie;  Affermazione di innovazioni organizzative e nuove tecniche sociali (…). CHIAVE DI LETTURA di Mannheim: possono aiutare a comprendere i radicali processi che, secondo BECK, accompagnano l’attuale metamorfosi del mondo (“l’era degli effetti collaterali”) -> chiama in causa il nostro modo di essere nel mondo, di pensare il mondo, di immaginare e di fare politica. 1.2 Disgregazione sociale di ieri e di oggi SVOLTA BRUSCA -> dipende da trasformazioni sociali che Mannheim osserva -> ovvero, tematiche del suo studio diventano impegno politico e civile; come dimostrano 3 testi – scritti nell’ultimo periodo della sua vita: - Umano in età di ricostruzione (1935) - Diagnosi del nostro tempo (1943) - Libertà, potere e pianificazione democratica (1951) Anni in cui è costretto ad abbandonare la Germania nazista a causa delle sue idee e origini ebraiche -> sulla base della sua esperienza tedesca, avverte la criticità dei totalitarismi, i limiti del liberismo e la fragilità del processo di democratizzazione. Seconda Guerra Mondiale -> attività di ricerca punta a individuare i limiti dei diversi sistemi sociali, cercando di estrapolare alcune caratteristiche per proporre una terza via: la pianificazione democratica nella libertà -> la quale finisce per corrodere i legami sociali fino a disorientare i cittadini. Nella nuova grande società di Mannheim:  Crollano le strutture e le istituzioni ritenute valide in precedenza, e i sistemi di riferimento che orientano le azioni;  Si sovrappongono le conseguenze dei processi di industrializzazione e urbanizzazione, l’introduzione dei mass media e la manipolazione dei sistemi di istruzione centralizzati;  Le singole persone entrano in crisi perdendo i riferimenti valoriali, le loro tradizioni e i loro modelli di comportamento;  La religione perde la sua forza attrattiva. Mannheim indica 6 sintomi della crisi: I. SCARSA CAPACITÀ AGGREGATIVA -> dei piccoli gruppi organici che, dalla famiglia al vicinato, non offrono più un punto di riferimento alle persone. II. DISINTEGRAZIONE DEI CONTROLLI TRADIZIONALI DELL’AZIONE -> conseguenza del primo sintomo; quando la transazione è depotenziata, si trovano le certezze che provengono dalle abitudini, e si impoverisce l’autocontrollo dei piccoli gruppi -> venendo meno la forma di orientamento all’azione per i singoli individui. III. GESTIONE DI UNA PIÙ AMPIA LIBERTÀ -> introdotta dalla vastità della società di massa; si perdono le libertà nella grande società che tende a privilegiare l’idea di autonomia individuale, rispetto al controllo di istituzioni autoritarie. IV. DISINTEGRAZIONE DEI CONTROLLI COOPERATIVI -> Mannheim individua 2 forme di controllo a cui si aspira la società: a) AUTORITARIA (si basa su un sistema di servilismo e obbedienza) b) COOPERATIVA = (prevede una compartecipazione al potere) Questi elementi perdono quando una società complessa produce condizioni ambientali e distinzioni spaziali indicative di classi con climi mentali in conflitto; e quando la struttura della società produce interessi consolidati con gruppi di persone organizzati V. DISINTEGRAZIONE DELLA PERSONALITÀ -> con la conseguenza di un'inefficacia dei consueti modelli di comportamento, che lasciano le persone smarrite senza punti di riferimento. VI. EROSIONE DI UN CONSENSUS ESTESO -> che in passato era amalgamato dalla religione. Mannheim evidenzia, inoltre, l’applicazione di NUOVE TECNICHE:  Nuove tecniche militari -> che superano in fronte e coinvolgono tutte le popolazioni  Processo di burocratizzazione -> modifica la gestione delle amministrazioni dello Stato, che diventano più articolate, più controllate da regolamenti e norme e più efficaci nei confronti dei cittadini  Sviluppo dei mass media e dei sistemi educativi centralizzati -> che diventano forme di propaganda per i gruppi di potere, che costituiscono sistemi totalitari con i quali dominano tutta l’organizzazione. Queste tecniche sono metodi che influenzano il comportamento umano in modo che esso si collochi all’interno di schemi di integrazione e di organizzazione sociale dominante. 1.3 crisi aperte nella metamorfosi contemporanea 3 EVENTI SIMBOLICI: I. 11 settembre 2001 – Crollo/Attentato alle Torri Gemelle di New York Insieme alla sconfitta dell’alleanza occidentale in Afghanistan, sono un esempio dell’innalzamento del livello di tensione nelle relazioni internazionali. Gli episodi di terrorismo crescono la complessità della politica mondiale, e allo Stato si aggiungono soggetti non statali più difficili da controllare. Questo e la privatizzazione ed esternalizzazione delle industrie dedicate alle armi – hanno portato a una diffusione della tecnologia e innovazioni nel campo della robotica, biologia e della digitalizzazione. II. 15 SETTEMBRE 2008 – Quarta Banca degli affari degli Stati Uniti fallisce Secondo TALEB ci si trova di fronte ad un “cigno nero” -> un evento considerato improbabile che colpisce e sorprende. Gli eventi adottati in risposta alla crisi innescata alle speculazioni finanziarie, che creavano debiti per coprire altri debiti – finiscono per accrescere le disuguaglianze socio-economiche e per diminuire la fiducia dei cittadini. La mancanza di interventi adeguati, apre una frattura tra cittadini ed istituzioni. III. 2019-20 – Crisi Pandemica Le conseguenze toccano vari ambienti coinvolgendoli tutti (umani, economici e sociali). L’emergenza apre una finestra sulla complessità del modo e sull’interdipendenza di salute, scienza, economia e sistema sociale. 2.QUANDO CAMBIA LA VISIONE DEL MONDO. LE FATICHE DELLA DEMOCRAZIA. 2.1 la Weltanschauung, l’ideologia e l’utopia La metamorfosi del mondo, le innovazioni; i processi di industrializzazione e la disgregazione sociale; le ricerche di nuovi modelli sociali e la tendenza a conservare quelli precedenti – incidono sulla WELTANSCHAUUNG > (possiamo tradurre con VISIONE DEL MODNO nella quale confluiscono le radici culturali di un’epoca). > Mannheim la descrive come un brodo primordiale, nel quale le specifiche visioni teoriche (delle scienze) o a- teoriche (arte/religione) prendono forma. Il terreno dove si colloca è:  PRE-SCIENTIFICO – precede il campo della razionalità delle scienze naturali e del metodo e pirico a esso connesso;  PRE-CULTURALE – precede un’elaborazione esperenziale, valoriale o teorica nella struttura storico-sociale. > Diventa una base di partenza nella quale di estraggono suggerimenti per scegliere un orientamento esistenziale al pensiero, intrecciando – interpretazione dell’esperienza (risorsa umana con la quale gli individui elaborano le loro interpretazioni del mondo) e conoscenza (spazio in cui si forma il cambiamento, perché accompagna gli individui a confrontarsi con il loro bagaglio culturale e con la realtà che abitano).  La riduzione dello spazio politico dei cittadini, impedisce una DEMOCRATIZZAZIONE DELLA CONOSCENZA – l’espansione della tecnica favorirebbe una riduzione, dall’ambito politico all’ambito economico. L’impatto del WEB favorisce la costruzione dell’ERA DELLA DISINTERMEDIAZIONE -> nella quale i media tradizionali di intrecciano i nuovi, influenzandoli e contaminandoli reciprocamente. - Da un lato, web e social sono diventati sorgenti di PARTECIPAZIONE e favoriscono il COINVOLGIMENTO delle persone e il loro intervento diretto. - Dall’altro lato, la disintermediazione favorisce TECNICHE COMUNICATIVE e AGGRESSIVE (linguaggio incivile/fake news). Si sviluppano forse che adottano uno stile populista -> secondo i quali l’attutale sistema si avvicinerebbe a una POPOLOCRAZIA:  la quale traduce l’idea di una forma di democrazia immediata, prive di dimensione temporale, perché p centrata sul momento presente.  Questa crescita, a scapito della democrazia, comporta alcune conseguenze: o Semplificazione delle esigenze dei cittadini; o Deresponsabilizzazione dei cittadini verso il bene comune. Ci sono 3 presupposti che pesano sull’immaturità del modello democratico attuale:  La CRESCITA DELLA DISUGUAGLIANZA;  Lo STRAVOLGIMENTO DEI PARTITI;  L’IMPOVERIMENTO DEL DIBATTITO PUBBLICO. 3. LA DEMOCRAZIA IMMATURA, VERSO UNA CHIAVE DI LETTURA CULTURALE III.1La fragilità del processo di democratizzazione Mannheim descrive la sua TERZA VIA -> un anticorpo efficace per preservare la Democrazia da 2 degenerazioni: - Quella del Rude Liberismo - Quella dei Totalitarismi La proposta è un tentativo di conciliare l’autonomia delle persone con uno sviluppo equilibrato del consenso, basato su una PIANIFICAZIONE DEGLI OBIETTIVI – che deve essere pubblica. PIANIFICAZIONE che dovrebbe indirizzarsi ai criteri di uguaglianza e giustizia sociale, per assecondare il processo di de-distatation. PIANIFICARE significa sottrarre gli uomini ai meccanismi di manipolazione. Alla crisi della società e dalla Seconda guerra mondiale -> emergono 2 Modelli alternativi: I. Da un lato quel che presentano una DEMOCRAZIA IMMATURA -> caratterizzata dall’alleanza tra democrazia politica (fondata sulla massimizzazione dei profitti e condizionata dalla disgregazione sociale) ed economia competitiva. II. Dall’altro i modelli degli STATI TOTALITARISMI -> favoriti dalla ricerca di scorciatoie in una condizione di crisi, in cui matura un processo di decadenza. Per individuare le fragilità della Democrazia (di oggi), vi sono 3 criteri guida:  La de-distatation che riduce le disuguaglianze sociale tra i cittadini;  Il coinvolgimento nei procedimenti di selezione dell’élite;  La garanzia di spazi liberi per decidere le proprie scelte (oggi manipolizzati da attori della comunicazione). III.2nuove distanze indeboliscono la partecipazione 1°Fragilità: inversione di tendenza, poiché mentre la de-distatation favorisce un continuo avvicinamento tra i cittadini – si innesca un processo d'allontanamento, dovuto alla crescita delle disparità (aumento della disuguaglianza socio- economica) 1°Effetto: l’allontanamento del dibattito pubblico e delle competizioni elettorali -> una delle critiche sollevate al funzionamento delle Società Democratiche attuali -> è la loro importanza difronte all’ampliarsi delle disuguaglianze; in merito a questo l’economista STIGLIZ descrive il prezzo della disuguaglianza pagato dalla democrazia -> negli Stati Uniti all’aumentare delle disuguaglianze è diminuita la partecipazione al voto. La causa sta nella frattura dei legami fiduciari tra cittadini e istituzioni -> poiché la fiducia dei cittadini è intrecciata su 2 fronti:  Il sistema bancario ha coinvolto investitori e risparmiatori nell’acquisto dei titoli spazzatura;  Il sistema aziendale ha favorito scelte indirizzate a sacrificare i dipendenti migliori per privilegiare la produttività immediata. In questa situazione, il sistema politico non è intervenuto a favorire dei cittadini danneggiati; infatti, è una mancanza che provoca una delusione verso l Modello Democratico -> perché tradisce la promessa di garantire u trattamento equo. Per STIGLIZ il processo di allontanamento incentiva politiche a favore dei ceti medio-alti -> perché il dibattito politico si concentrerebbe sulle esigenze di quelli he esprimono la loro scelta di voto. Torna attuale il MODELLO DELLA CENTRALITÀ SOCIALE -> maggiore partecipazione grazie alla crescita del posizionamento nella gerarchia sociale; perdere la posizione sociale fa sentire i cittadini meno gradii e tutelati dal sistema sociale del modello democratico, e percepiscono meno significativi la loro partecipazione alla vita democratica. III.3la formazione dell’élite nei partiti Post-Democratici RIORGANIZZAZIONE DEI PARTITI -> altro processo che allontana dalla Partecipazione perché le forze politiche tradizionali tendono ad essere meno legate ai mutamenti, per incentrare la loro azione comunicativa al fine di influenzare l’opinione pubblica e raggiungere tutti gli elettori. Secondo COLIN ROUCH l’attuale periodo storio è caratterizzato dal MODELLO DELLA POST-DEMOCRAZIA -> ovvero uno sviluppo della democrazia liberale: o Influenza di minoranze sul sistema politico più incisiva; o Ruolo dello Stato si indirizza verso la garanzia di sicurezza pubblica, trascurando la riduzione di disuguaglianze; o Maggiore peso dell’élite disincentiva la partecipazione dei cittadini (che non si sentono protagonisti ma spettatori). Per spiegare la metamorfosi e le sue conseguenze, ROUCH osserva che la struttura PARTITICA passa dalla forma a cerchi concentrici a quella ellittica -> in questo modo, gli interessi diventano più variegati, gli indirizzi politici meno definiti e più sfumati; i partiti non hanno più intenzione di appresentare una singola parte della società; ogni struttura politica diventa un catalizzatore in cui influiscono gli interessi di soggetti differenti. Sono indicative le campagne elettorali in cui emerge il modello della triangolazione del marketing elettorale -> le forze in gioco scelgono le IUSSES (?) in base alla loro capacità attrattiva per richiamar i cittadini al voto; trasformazione determinata anche da mutamenti sociali (come il declino della base elettorale classica e a minore incisività delle politiche attuate dai governi nazionali) -> percepite dai cittadini lontane e fortemente condizionate dal complesso panorama internazionale. La partecipazione in un contesto democratico prevede l’opportunità e la possibilità per i cittadini di offrire il proprio contributo alla formazione dell’opinione pubblica -> che nasce e cresce nel dibattito aperto e libero, che diventa occasione formativa per quelli che partecipano. Secondo NADIA URBINATI, il processo di formazione delle idee segue vie alternative al libero confronto nel dibattito Pubblico -> di cui, effetti sono dannosi e finiscono per sfigurare la Democrazia: 1°Ferita: EPISTEMICA Conferisce priorità a obiettivi considerati migliori; è una ferita che porta ad affidarsi in periodi eccezionali a governi tecnici guidati e composti da professionisti competenti che attuano misure per raggiungere obiettivi giusti. La soluzione preclude ai cittadini la libertà di scegliere tra più opzioni. È una ferita che produce 2 rischi: - Cittadino considerato più giudice e meno soggetto politico; - Si circoscrive l’azione del singolo cittadino alla denuncia giudiziale, qualora non si ritengano corrette le decisioni applicate. 2°Ferita (provoca): POPULISMO Privilegia una forma di democrazia che aspira a ridurre la pluralità sociale; Ha bisogno di ricorrere alla retorica composta di stereotipi e pregiudizi che costruiscono un'ideologia parziale, richiedendo al popolo uno stato di continua mobilitazione. Per questo motivo, è essenziale alla sua esistenza, evidenziare continuamente la contrapposizione verso l'esterno. (Quindi, tutti quelli che la pensano diversamente sono escusi e indicati come “avversari”) 3°Ferita: DERIVA PEBLISCISTICA Con l’obiettivo di attrarre consenso, si tenta di costruire oligopoli/monopoli comunicativi per condizionare la formazione dell'opinione pubblica. È forma di condizionamento è classica che si origina dalla gestione dei mass media e ha sostenuto l'affermazione dei totalitarismi novecenteschi -> infatti, gli strumenti di comunicazione sono stati osservati come tecniche di controllo sociale. In sintesi, per la URBINATI la questione che interroga la DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA – è il dibattito nel foro pubblico. I fatti, la Democrazia è un sistema diarchico che si regge sulla libertà del cittadino di esprimere la propria volontà tramite l scelte, e sulla garanzia di uguaglianza e confronto per sostenere la propria opinione nel dibattito pubblico. 1°condizione – garantita perché a nessuno viene impedito di votare; 2°condizione – messa in crisi dalle 3 ferite: 1. ILLUMINISTICA = che preferisce trascurare l’opinione comune e chiama in causa la professionalità dei tecnici per intervenire su problemi in modo tecnico; 2. POPULISTICA = che porta ad omologare le opinioni su slogan unificati, capaci di costruire nicchie di consenso; 3. PLEBISCITARIA = che invita il cittadino ad essere spettatore del dibattito e tifoso dei leader proposti. L'analisi apre a un'altra prospettiva sulla crisi della democrazia: quella culturale. In una Società Democratica:  È importante essere dotati di un campo da gioco con regole chiare e accessibili a tutti i cittadini per esprimere la propria opinione e poter contribuire a definire le politiche;  È importante, anche, che ognuno senta la responsabilità di partecipare all'individuazione di linee di indirizzo per definire e seguire il bene della collettività. 3.5 tra liberismo, cosmopolitismo e sovranismo populista Secondo Mannheim – le IDEOLOGIE TOTALI -> sono costruite per mostrare e giustificare il sistema esistente;  forniscono una serie di valori, presentano la loro gerarchizzazione e suggeriscono le rispettive modalità per metterli in pratica dentro una cornice che giustifica la struttura sociale e ne granisce la coesione.  È una visione chiusa che non accetta il cambiamento; oggi ne sono emerse 3 visioni (di cui 2 nascono dalla globalizzazione e 1 come reazione ad essa): I. IDEOLOGIA NEOLIBERISTA Negli ultimi 3 anni, ha nutrito di contenuti il modello sociale condizionando quello democratico, accompagnando la globalizzazione. L'ideologia è stata falsificata – portando alla rottura anche la fiducia nel modello democratico che la sosteneva – causato dalla crescita della disuguaglianza, accompagnata dalla. Diminuzione del livello medio di benessere. II. VISIONE DEL COSMOPOLITISMO È stata sostenuta dal Processo di globalizzazione. Si propone come visione UTOPICA per rispondere alle incongruenze lasciate dalla globalizzazione neoliberista. Ma influenza in modo diverso l’orientamento cosmopolita – a seconda dei contesti sociali, economici e culturali dei diversi paesi e le diverse dimensioni. III. VISIONI POPULISTE E SOVRANISTE Il POPULISMO cresce nelle fasi di debolezza culturale della democrazia, quando i contenuti proposti dalle forze politiche in campo sono fragili e poco credibili si crea un vuoto. La NARRAZIONE POPULISTA ha caratteristiche tradizionali e ne affianca di nuove: punta alla doppia contrapposizione noi/altri e interno/esterno per creare il collante di un gruppo; Aggiunge le potenzialità delle piattaforme 2.0 che eliminano l'intermediazione e costruiscono un rapporto diretto e immediato tra leader e popolo. I POPULISTI contrappongono un'idea di popolo puro, uniforme e omogeneo a un'élite corrotta, ostacolando il riconoscimento della diversità di opinione con l'estremizzazione delle proprie posizioni. EATWELL e GOODWIN sottolineano il legame che intreccia populismo e sovranismo attraverso le 4D: Distrust (la sfiducia nell’élite al sentimento di esclusione dalle istituzioni); Deprivation (giustificata dalla crescita delle disuguaglianze all'interno della stessa nazione); Distruction culturaleb (derivante dal reale o percepito abbandono dei valori e delle tradizioni della comunità); Dealignment (provocato dall'allontanamento di parte degli elettori dai partiti tradizionali). Le narrazioni populiste-sovraniste attrarrebbero soprattutto quelle persone lasciate indietro dai processi di globalizzazione ed emarginate dal racconto cosmopolita. III.6il “Rude Individualismo” in una democrazia immatura. Mannheim avverte che le crepe aperte da una DEMOCRAZIA IMMATURA – possono portare ad un aumento di modelli di comportamento in contrasto con i suoi principi. In una fase si afferma il modello di personalità influenzato dalla ultra del rude individualismo -> indotto dall’alleanza tra democrazia politica ed economia competitiva (fondata sul profitto); è condizionata dalla disuguaglianza. COMPETIZIONE -> si sostituisce alla PARTECIPAZIONE CIVIA -> invece di cooperare, i cittadini concorrono in condizioni di disparità, date dai diversi status sociali. Si forma, quindi, un MODELLO COMPETITIVO -> in cui sono prevalenti i tratti del potere e dell’aggressività. Il RUDE INDIVIDUALISMO -> prede forma dalla cultura liberista, che esalta la competizione come fonte della libera iniziativa.
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