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Karl Marx, la critica alla società capitalistica, Appunti di Filosofia

Introduzione a Marx, alienazione religiosa, opere e critica al capitalismo

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 15/04/2024

diletta-lodola
diletta-lodola 🇮🇹

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Scarica Karl Marx, la critica alla società capitalistica e più Appunti in PDF di Filosofia solo su Docsity! Karl Marx (1818-1883) Marx fu un filosofo tedesco molto noto per la sua teoria del materialismo storico,e per gli ideali comunisti, per i quali nel 1848 scrisse insieme a Friedrich Engels “Il manifesto del partito comunista”, il cui obiettivo era di abbattere il dominio della borghesia per poter fondare una nuova società senza classi. Per materialismo storico si intende la teoria marxista secondo cui le forze motrici della storia non sono di carattere spirituale bensì materiale, intesa come un processo dialettico che evolve per cause e processi di natura socio-economica. Marx vuole spiegare l’origine dell’alimentazione religiosa, ossia il perché l’uomo tende a cercare Dio, proiettando in un essere trascendente le sue qualità fondamentali. La risposta per il filosofo è che gli uomini tendono a trasferire il proprio essere in un principio religioso esterno (Dio), in quanto stanno male nella realtà in cui sono costretti a vivere. Nella religione si riflette il bisogno di consolazione dell’uomo sofferente e oppresso nella vita sociale. Gli uomini frustrati creano una dimensione immaginaria in cui riporre aspirazioni e felicità. Secondo Marx la religione è “oppio dei popoli”, in quanto aiuta a sopportare la propria situazione materiale ed ha funzione consolatoria, di realizzazione e di felicità. L’alienazione sociale è la condizione che vive la classe operaia all’interno del sistema capitalistico e l’uomo può sentirsi alienato: -rispetto al prodotto: ovvero che non possiede ciò che produce; -rispetto alla propria attività: non è proprietario ma dipendente. Dunque l’operaio è reso strumento a fini estranei (il profitto del capitalista); -rispetto alla propria essenza: vorrebbe lavorare in modo libero e creativo, ma invece si ritrova a fare un lavoro forzato, ripetitivo e unilaterale; -rispetto al prossimo: all’interno delle relazioni tra colleghi, dunque dal rapporto tra operaio e capitalista (servo-padrone), egli si sente sfruttato per realizzare un profitto al padrone. L’unico modo per uscire da questa condizione alienante è l’abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione. L’opera più nota fu “Il Capitale” divisa in 3 volumi, nei quali il filosofo analizza la struttura del sistema capitalista sottolineando le contraddizioni di tale sistema economico. Nell’opera Marx inizia analizzando la merce, la quale ha valore d’uso (l’utilità, risposta ad un bisogno) e valore di scambio (lavoro, tempo impiegato nella produzione di merce). Inoltre analizza il concetto di plusvalore, ovvero la differenza tra il valore creato dal lavoro e dal salario pagato al lavoratore. Il plusvalore è il tempo di lavoro non retribuito che costituiscono il ricavo del capitalista, il quale non coincide col profitto. Il plusvalore nella società pre-capitalistica era costituito da merce-denaro-merce, mentre nella società capitalistica da denaro-merce-denaro. Egli critica dunque il sistema capitalistico sottolineando le diseguaglianze sociali e lo sfruttamento della classe lavoratrice. Lo critica su vari punti, tra cui la meccanizzazione del lavoro degli operai, la quale provoca disoccupazione; la progressiva divaricazione delle classi e frequenti e ripetute crisi di sovrapproduzione; infine l’ultimo punto critico del sistema capitalistico era la caduta tendenziale del saggio del profitto, ovvero la diminuzione del profitto nel corso del tempo per un aumento del capitale costante Inoltre critica la società borghese, la quale individua nella proprietà privata la felicità; dunque era una società atomistica e individualizzata e per il filosofo manca giustizia sociale ed il
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