Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

La guerra del Peloponneso, Appunti di Storia

La guerra del Peloponneso - Le cause della guerra - La peste di Atene: da Pericle a Cleone - Da Sfacteria ad Anfipoli: la "Pace di Nicia" - L'episodio di Melo - Alcibiade: la spedizione in Sicilia e lo "scandalo delle erme" - Nicia e il fallimento dell'assedio di Siracusa - L'ultima resistenza di Atene - Le battaglie finali e la resa di Atene

Tipologia: Appunti

2023/2024

Caricato il 13/04/2024

mantelli-francesco
mantelli-francesco 🇮🇹

1 documento

Anteprima parziale del testo

Scarica La guerra del Peloponneso e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! LA GUERRA DEL PELOPONNESO Le cause della guerra Nonostante la pace di Callia (449 a.C.) e la “Pace trentennale” (446-445 a.C.), le tensioni tra Atene e Sparta non si erano del tutto attenuate, poiché Atene tendeva costantemente a intervenire negli affari delle pòleis legate da vincoli di alleanza con Sparta. 1) Nel conflitto tra Corinto (alleata di Sparta) e Corfù (nemica di Sparta), Atene era intervenuta a favore di quest’ultima; 2) Atene pretese poi che Potidea, colonia di Corinto, troncasse i rapporti con la madrepatria; 3) Pericle aveva fatto escludere tramite un decreto Mègara, alleata di Sparta, dai porti e dai mercati della Lega di Delo (433 a.C.). Alla richiesta spartana di ritirare il decreto, Atene oppose un netto rifiuto che fu la causa scatenante della “Guerra del Peloponneso” (431 a.C.). Questa guerra sarebbe durata poco meno di trent’anni (431-404 a.C.). La “Guerra del Peloponneso” fu importante per due motivi: 1) per stabilire la supremazia di una città sull’altra e, di conseguenza, di una delle due città sull’intera Grecia; 2) per stabilire quale modello sociale e quale forma di governo avrebbe prevalso tra l’oligarchia spartana e la democrazia ateniese. La peste di Atene: da Pericle a Cleone Gli Spartani e i loro alleati della Lega del Peloponneso invasero l’Attica e iniziò così la “Guerra del Peloponneso”. La popolazione ateniese fu raccolta tutta entro le mura, contadini compresi → l’obiettivo di Pericle era quello di sfruttare la propria superiorità marittima e di evitare battaglie terrestri con il duplice scopo di ricevere rifornimenti dal porto del Pireo e attaccare il nemico nella propria regione. 430 a.C. → ad Atene scoppiò un’epidemia di peste (forse vaiolo, ma non è certo) proveniente da Etiopia, Libia ed Egitto e accelerata dalle scarse condizioni igieniche di una popolazione radunata in massa in uno spazio troppo ristretto. Moltissimi Ateniesi morirono, tra cui lo stesso Pericle (429 a.C.): venne così a mancare la personalità politica che per ben trent’anni aveva guidato con successo la società ateniese. Dopo Pericle, il nuovo capo della fazione democratica divenne Cleone → personalità discussa e controversa, fautore di una politica di intervento militare; molto abile nel persuadere le folle, era tuttavia privo della lungimiranza e dell’acume politico di Pericle. Da Sfacteria ad Anfipoli: la “Pace di Nicia” Dopo il 429 a.C. le operazioni militari proseguirono senza che una delle due forze in campo prevalesse sull’altra. Nel 425 a.C. l’equilibrio si ruppe: gli Ateniesi, guidati da Cleone, occuparono l’isola di Sfacteria (di fronte all’antica città di Pilo, sulla costa occidentale del Peloponneso) e catturarono il contingente spartano che la presidiava. Sparta reagì inviando il suo miglior generale, Bràsida, contro alcune colonie ateniesi dell’Egeo settentrionale, che furono conquistate; nel 422 a.C., ad Anfipoli, si svolse una battaglia molto cruenta che non decretò né vincitori né vinti, ma che vide la morte sia di Bràsida sia di Cleone → uscivano di scena i principali sostenitori della guerra delle due rispettive città. 421 a.C. → ad Atene venne stipulata la cosiddetta “Pace di Nicia”, così chiamata dal nome dell’esponente ateniese della fazione moderata che convinse l’ecclesìa ad approvarla. Si concludeva dunque la prima fase della guerra, chiamata dagli storici “guerra archidamica” dal nome del re spartano Archidamo II (in carica all’inizio del conflitto). L’episodio di Melo: la brutalità dell’imperialismo ateniese La pace – in realtà una semplice e debole tregua – durò solo pochi anni: sia Atene sia Sparta continuarono a preparare nuove strategie belliche e a potenziare i propri armamenti. Ad Atene la fazione dei democratici radicali riprese quota e riguadagnò consenso, tanto che venne organizzata una spedizione provocatoria contro l’isola di Melo (416 a.C), colonia spartana rimasta neutrale nella prima fase del conflitto → gli Ateniesi imposero ai Meli di passare dalla loro parte, ma questi ultimi rifiutarono nettamente, ignorando l’ultimatum; gli Ateniesi espugnarono l’isola, uccisero tutti gli uomini adulti e ridussero in schiavitù donne e bambini (415 a.C.). quest’episodio brutale suscitò lo sdegno di tutta la Grecia. Alcibiade: la spedizione in Sicilia e lo “scandalo delle erme” Nel frattempo emerse ad Atene una nuova personalità politica: Alcibiade. Figlio di Clinia e parente di Pericle, era anch’egli membro della potente famiglia degli Alcmeonidi. Era un giovane intelligente, brillante, spregiudicato, colto, di bell’aspetto e abile nell’oratoria. Riteneva che il conflitto dovesse essere portato fuori dalla Grecia e persino fuori dal bacino del Mar Egeo → si affermò come nuovo leader della politica ateniese. 416 a.C. → il conflitto venne portato in Sicilia, a Segesta, città alleata con Atene, che mandò una richiesta d’aiuto contro Siracusa, alleata di Sparta. Alcibiade riuscì a convincere l’ecclesìa a
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved