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MACROECONOMIA - APPUNTI COMPLETI + DOMANDE e RISPOSTE ESAME, Appunti di Macroeconomia

Gli appunti comprendono tutti i capitoli richiesti all'esame di Macroeconomia (introduzione, mercato dei beni, mercati finanziari, modello IS-LM, modello IS-LM esteso, mercato del lavoro, curva di Phillips, modello IS-LM-PC). E' una rielaborazione delle lezioni, integrata e comprensiva di esempi, formule con tutti i passaggi e numerosi grafici. Nella parte conclusiva sono fornite più di 50 domande d'esame reali con relative risposte, per verificare lo studio e prepararsi al meglio.

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 19/03/2024

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Scarica MACROECONOMIA - APPUNTI COMPLETI + DOMANDE e RISPOSTE ESAME e più Appunti in PDF di Macroeconomia solo su Docsity! 1 Capitolo 2 - Introduzione Alla fine della seconda guerra mondiale, molti Paesi iniziano a sviluppare la CONTABILITA' NAZIONALE (tramite cui contare la produzione aggregata = produzione totale) La misura della produzione aggregata è chiamata PIL: PRODOTTO INTERNO LORDO Pil NOMINALE vs Pil REALE: Parte dell'aumento del Pil riflette variazioni dei prezzi di beni e servizi. £Yt = Pil nominale nell'anno t Se l'obiettivo è misurare la produzione e le sue variazioni nel tempo, è necessario eliminare l'effetto dell'aumento dei prezzi. Yt = Pil reale nell'anno t CALCOLO Pil REALE SE l'economia producesse un solo bene finale: moltiplicare la quantità prodotta in ciascun anno x il loro prezzo in un dato anno (preso come prezzo di riferimento) MA nella realtà i beni finali sono più di uno: media ponderata della produzione di tutti i beni finali. I prezzi relativi (se un bene costa il doppio di altro bene, dovrebbe contare il doppio nella costruzione del Pil) si possono fissare in un dato anno o si può cambiarne i pesi nel tempo. (es.) nel sistema di contabilità nazionale dell'UE si usano pesi che riflettono i prezzi relativi e che cambiano nel tempo = Pil reale con indice a catena TASSO di CRESCITA del Pil REALE LIVELLO Pil REALE PRO CAPITE è il Pil reale diviso per la popolazione del Paese e ne misura il tenore di vita medio. Il Pil è il valore dei beni finali prodotti nell'economia in un dato periodo di tempo --> non vengono conteggiati i beni intermedi, i quali sono sì prodotti, ma poi utilizzati per la produzione di un ulteriore bene (sarebbero perciò conteggiati 2 volte) • Il Pil è la somma del valore aggiunto nell'economia in un dato periodo di tempo --> valore aggiunto da un'impresa = valore della produzione - valore dei beni intermedi utilizzati • Il Pil è la somma dei redditi dell'economia in un dato periodo di tempo --> i redditi dell'impresa (dopo il pagamento dei beni intermedi) si dividono in: • reddito da lavoro (per pagare i lavoratori)◦ reddito da capitale (profitto)◦ Nominale (Pil a valori/prezzi correnti) = somma delle quantità dei beni e servizi, valutati al loro prezzo corrente. Cresce per due ragioni: • cresce la produzione di beni e servizi nel tempo◦ cresce il prezzo di beni e servizi nel tempo◦ Reale (Pil a prezzi costanti, Pil in termini di beni, Pil aggistato per inflazione) = somma delle quantità di beni e servizi, valutati a prezzi costanti. • periodi di crescita positiva del Pil --> espansioni• periodi di crescita negativa del Pil --> recessioni• 2 Il TASSO di DISOCCUPAZIONE: Stabilire se una persona ha un'occupazione è abbatanza facile. MA determinare se è disoccupata è piuttosto difficile: per essere disoccupati bisogna avere 2 condizioni Chi non lavora, ma non sta cercando lavoro = fuori dalla forza di lavoro Chi non lavora, ma smette di cercare lavoro (es.) quado la disoccupazione è molto alta = lavoratori socraggiati --> + tasso di disoccupazione = - tasso di partecipazione (forza di lavoro / totale popolazione in età lavorativa) PERCHE' la DISOCCUPAZIONE PREOCCUPA? Il TASSO di INFLAZIONE Come CALCOLARE il LIVELLO dei PREZZI?due idicatori: MA i beni prodotti nell'economia non coincidono necessariamente con i beni acquistati dai consumatori: Occupazione = numero di persone che hanno un lavoro• Disoccupazione = numero di persone che non hanno un lavoro, ma lo stanno cercando• Forza di lavoro = lavoratori occupati + lavoratori disoccupati (L = N + U)• Tasso di disoccupazione = rapporto tra il numero dei disoccupati e le forze di lavoro (u = U / L) • non avere un impiego• essere alla ricerca --> difficile da valutare (elenchi dei disoccupati sono misura poco affidabile: chi esaurisce i sussidi non ha incentivo a registrarsi e non viene incluso nel calcolo). Oggi in molti Paesi avanzati il calcolo si basa su indagini a campione sulle famiglie (Europa: Labour Force Survey, Italia: Rilevazione sulle forze di lavoro): occupato se nella settimana precedente l'intervista ha svolto almeno u'ora di lavoro retribuito. 2019 tasso medio di disoccupazione pari al 6,3% • effetti diretti sul benessere delle persone: la disocupazione è associata a forti disagi finanziari e psicologici • segnale che l'economia non utilizza in modo efficiente alcune sue risorse: se molte persoe sono disposte a lavorare ma non trovano, l'economia non utilizza al meglio le risorse umane • Inflazione = aumento sostenuto del livello generale dei prezzi• Tasso di inflazione = tasso al quale il livello dei prezzi aumenta nel tempo◦ Deflazione = riduzione del livello dei prezzi (tasso di inflazione negativo)• Deflattore del Pil --> rapporto tra il Pil nominale e il Pil reale, nell'anno t (Pt = £Yt / Yt). Se il Pil nominale aumenta più velocemente del Pil reale, la differenza proviene necessariamente da un aumento dei prezzi. • alcuni beni che compongono il Pil non vanno ai consumatori, ma alle imprese, al governo o all'estero ◦ alcuni beni acquistati dai consumatori non sono prodotti all'interno dell'economia (importati dall'estero) ◦ 5 La DOMANDA di BENI può essere scritta come: Z = C + I + G + X - IM, con alcune semplificazioni Z = C + I + G CONSUMO: Il reddito disponibile è il fattore principale da cui dipendono le decisioni di consumo (consumo è funzione del reddito). C = c0 + c1 x Yd c0 = consumo autonomo: livello di consumo quando il reddito disponibile è zero = consumo di sussistenza c1 = propensione marginale al consumo: di quanto varia il consumo al variare del reddito di un'unità. Valore compreso tra 0 e 1 Yd = reddito disponibile = Y reddito aggregato - T tasse INVESTIMENTO: nel modello, come ipotesi semplificatoria, è preso come variabile esogena. SPESA PUBBLICA: insieme alle imposte (T), descrive la politica fiscale del governo. Sono entrambe anch'esse variabili esogene, per 2 ragioni: DETERMINAZIONE PRODUZIONE di EQUILIBRIO Assumendo esportazioni e importazioni nulle, domanda di beni è la somma di consumo, investimenti e spesa pubblica Z = C + I + G = c0 + c1 (Y - T) + I + G (domanda dipende da reddito, imposte, investimento e spesa pubblica) Relazione tra produzione e domanda: SE impresa detiene scorte, produzione non deve necessariamente essere uguale alla domanda. MA assumiamo che non ci siano scorte --> l'equilibrio nel mercato dei beni, si ha con produzione uguale alla domanda: Y = Z (equazione di equilibrio) --> Y = c0 + c1 (Y - T) + I + G (la produzione è uguale alla domanda. La domanda dipende dal reddito, che è uguale alla produzione...Pil, produzione e reddito in tal senso diventano sinonimi) Le imprese producono uno stesso bene generico, usato come bene di consumo, di invvestimento e come spesa pubblica. 1. Le imprese forniscono qualsiasi quantità del bene a un dato prezzo P (ipotesi valida solo nel breve periodo) 2. L'economia è chiusa (gli scambi non avvengono con il resto del mondo --> importazioni ed esportazioni = 0) 3. variabili endogene = dipendono da altre variabili del modello (es.) consumo• variabili esogenene = vengono prese come date• il comportamento del governo non presenta regolarità (a differenza di consumatori ed imprese) --> non esiste una funzione che descriva l'andamento di queste variabili. • il compito della macroeconomia è comprendere le conseguenze sull'economia di diversi livelli di spesa pubblica e tassazione --> vanno stabiliti e proposti dei livelli dati, per definirne le conseguenze. • 6 Y = c0 + c1Y - c1T + I + SP --> Y = (1 / 1 - c1) (c0 + I + SP - c1T) Perchè incremento di c0 fa aumentare la domanda? --> incemento della produzione --> aumento del reddito (dello stesso ammontare) --> aumento del consumo --> nuovo aumento domanda... CON i GRAFICI: Un cambiamento iniziale della domanda dà il via a questo processo di aggiustamento di produzione e domanda, che si conclude con un nuovo livello di produzione di equilibrio (A'). Vi è quindi un aumento della produzione, superiore all'incremento iniziale di domanda, di un fattore pari al moltiplicatore (la dimensione del moltiplicatore dipende dalla propensione al consumo: più è alta, maggiore è il moltiplicatore) INVESTIMENTO = RISPARMIO Finora visto equilibrio nel mercato dei beni come uguaglianza tra produzione e domanda Alternativa è pensarlo in termini di risparmio e investimento. Il risparmio è Risparmio privato + Risparmio pubblico equazione di equilibrio classica: Y = C + I + G (c0 + I + SP - c1T) --> spesa autonoma: componente domandata, che non dipende dal livello di produzione • (1 / 1 - c1) --> moltiplicatore Keynesiano del reddito: moltiplica l'effetto della spesa autonoma (aumento della spesa autonoma, influenza la produzione in misura superiore all'effetto diretto della spesa autonoma) • variazione di c0 porta a primo aumento della domanda (AB)• ciò porta a equivalente aumento della produzione (AB)• primo aumento produzione origina pari aumento del reddito (BC)• questo fa aumentare una seconda volta la domanda (CD) = AB x c1• aumento domanda porta a pari secondo aumento della produzione (CD)• ciò porta a pari aumento del reddito (DE)• Risparmio privato (S = saving): è la parte di reddito disponibile, che non viene spesa dai consumatori (Yd - C --> Y - T - C) • Risparmio pubblico: è la parte di tassazione che non viene spesa dal governo (T - G)• se T > G, il governo ha un avanzo del bilancio pubblico◦ se T < G, il governo ha un disavanzo di bilancio◦ 7 sottraggo le imposte da entrambi i lati e sposto il consumo a sinistra: Y - T - C = I + G - T il lato sinistro è uguale al risparmio privato: S = I + G - T --> I = S + (T - G) il lato destro rappresenta il risparmio aggregato (privato + pubblico), il lato sinistro l'investimento --> affinchè il mercato sia in equilibrio, l'investimento deve essere uguale al risparmio (curva IS) Quanto le imprese volgiono investire, deve essere uguale a quanto i consumatori e il governo sono disposti a risparmiare Due modi per esprimere la codizione di equilibrio nel mercato dei beni: Il governo può veramente scegliere il livello di produzione? (scegliendo livello di spesa e gettito fiscale) NO: Capitolo 4 - I mercati finanziari Il REDDITO: è ciò che si riceve come remunerazione delle attività (variabile di flusso) I RISPARMI: ciò che non viene speso del reddito La RICCHEZZA: il valore di tutte le attività finanziarie al netto delle passività (variabile di stock). Può essere detenuta in titoli (in cambio ottengo interesse su ciò che ho investito in titoli e non in uso alternativo) L'INVESTIMENTO: quanto si spende per beni fisici (immobiliare) I MERCATI FINANZIARI: Sono formati da istituzioni, banche e vari tipi di fondi d'investimento. Qui vengono negoziati titoli, azioni e altri strumenti finanziari. Al loro interno è determinato il costo del finanziamento per le imprese, le famiglie e il governo --> influenza le decisioni di spesa. La DOMANDA di MONETA produione = domanda• investimento = risparmio• modificare spesa pubblica e imposte non è semplice• investimento (ipotizzato costante) può reagire in modi differenti, come le importazioni (maggiore domanda, derivante da + spesa o - tasse, può essere diretta a beni esteri e non nazionali) • nella risposta dei consumatori, contano le aspettative (+ percepiscono taglio delle tasse permanente = + risposta in termini di consumo) • livello di produzione troppo elevato, può generare inflazione (insostenibile nel medio periodo) • ridurre imposte e aumentare spesa pubblica, porta a disavanzi di bilancio e all'aumento del debito pubblico (effetti perversi nel lungo periodo) • 10 BILANCIO della BANCA CENTRALE: PREZZO dei TITOLI L'acquisto/vendita di un titolo, non dipende dal tasso di interesse che il titolo paga, ma principalmente dal prezzo del titolo. prezzo attuale = £Pt £ = rimborso garantito dal titolo Il tasso di interesse su un titolo è: i = (£ - £Pt) / £Pt --> tanto più è elevato il prezzo del titolo e minore sarà il tasso di interesse pagato. Conoscendo il tasso di interesse, è possibile risalire al prezzo del titolo: £Pt = £ / (1 + i) --> maggiore è il tasso di interesse e minore sarà il prezzo del titolo oggi. Spesso le moderne banche centrali partono dal decidere il tasso di interesse obiettivo, per poi conseguentemente aggiustare l'offerta di moneta. Le BANCHE Nel mondo reale, non esiste solo il circolante, ma anche i depositi di conto corrente (possono essere usati anch'essi per fare transazioni: direttamente = assegno, indirettamente = carta di debito collegata al conto). Le banche sono gli intemediari finanziari che si occupano di ciò, ricevendo fondi e usandoli per accordare prestiti e acquistare titoli. BILANCIO delle BANCHE: Attività: titoli che tiene in portafoglio• Passività: stock di moneta presente nell'economia• Banca acquista titoli: ne fa aumentare la domanda e quindi il prezzo --> il tasso di interesse sui titoli scende • Banca vende titoli: aumento dell'offerta di titoli, quindi riduzione del loro prezzo --> aumenta il tasso di interesse • Attività:• azioni e obbligazioni che possiedono (titoli: 30% delle attività diverse dalle riserve)◦ prestiti concessi (70% delle attività bancarie diverse dalle riserve)◦ riserve di moneta (in parte in contante e in parte su un conto presso la banca centrale, dal quale prelevare in caso di bisogno) PERCHE' TENERLE? ◦ ogni giorno prelievi possono essere > di versamenti. La banca deve tenere a disposizione del contante ▪ i correntisti emettono assegni da / a favore di altre banche; quanto banca deve alle altre può essere > di quanto deve ricevere da queste. ▪ riserve obbligatorie, proporzionali ai depositi in conto corrente▪ Passività: fondi ricevuti da individui e imprese (moneta: individui possono pagare fino all'ammontare massimo dei propri depositi) • 11 (nel modello si assume che nelle attività non siano compresi i prestiti) (nel modello si assume che non ci sia circolante ma solo depositi) DOMANDA di MONETA domanda di moneta alla banca centrale = domanda di riserve da parte delle banche --> dipende dalla domanda di depositi in c/c delle persone = domanda moneta individui: Md = £Y L (i) Maggiori sono i depositi e maggiore è l'ammontare di riserve da mantenere. § = coefficiente di riserva (ammontare di riserve per ogni euro di depositi) Hd = domanda di riserve da parte delle banche Hd = § Md = § £Y L (i) L'EQUILIBRIO: l'offerta di moneta della banca centrale (equivale all'offerta di riserve) H, sotto il conrollo della banca centrale: H = Hd --> H = § £Y L (i) > tasso di interesse = < domanda di moneta alla banca centrale (domnda per i depositi in c/c, e quindi di riserve, diminuisce) L'offerta è fissa (linea verticale) Esiste davvero mercato in cui domanda e offerta di moneta della banca centrale, determini tasso di interesse? STATI UNITI: mercato per le riserve (Federal funds market), in cui tasso di interesse determinato dall'interazione tra domanda e offerta. La Fed (banca centrale) fa variare il tasso di interesse, aggiustando l'offerta di riserve. EUROZONA: tasso di rifinanziamento (costo dei prestiti che le banche ottengono da Bce) legato all'offerta di moneta della banca centrale (> tasso = < quantità di riserve prese a prestito = < offerta di moneta.). Aumentando o diminuendo il tasso, la Bce esercita influenza indiretta anche su 12 tutti i tassi d'interesse dell'economia (determina sia l'offerta di riserve, che il tasso di interesse a cui le banche si scambiano riserve nel mercato interbancario) La TRAPPOLA della LIQUIDITA' La banca centrale, scegliendo opportunamente l'offerta di moneta, è in grado di scegliere il tasso di interesse desiderato. Questa conclusione è valida, con un'eccezione: il tasso di interesse non può scendere sotto lo zero (limite chiamato "zero lower bound"...in realtà alcune banche centrali si sono spinte in territorio negativo: il limite è un valore leggermente più basso, tipo - 0,5%) --> quando il tasso è sceso a zero, la politica monetaria non è in grado di ridurlo ulteriormente (l'economia si trova in una trappola di liquidità). Se i titoli pagano un tasso di interesse pari a zero, una volta che si ha la moneta sufficiente per le transazioni, la detenzione di titoli o moneta è assolutamente indifferente (pagano lo stesso interesse: zero) --> le persone sono quindi disposte a detenere ulteriore moneta = domanda di moneta diventa orizzontale Un aumento dell'offerta di moneta, non ha alcun effetto sul tasso di interesse. Capitolo 5 - Il modello IS-LM Precedentemente analizzati il mercato dei beni (Capitolo 3) e i mercati finanziari (Capitolo 4). Ora saranno analizzati congiuntamente, tramite il modello IS-LM (Investment - Saving, Liquidity - Money), che coglie quanto succede nell'economia nel breve periodo. Il MERCATO dei BENI equilibrio nel mercato dei beni: condizione di uguaglianza tra produzione Y e domanda Z (relazione IS). Domanda = consumo + investimento + spesa pubblica. Consumo = funzione del reddito al netto delle imposte Investimento, Spesa pubblica, Imposte = dati Z = C (Y - T) + I + G = Y 15 MODELLO IS-LM Le due relazioni congiuntamente (sullo stesso grafico), determinano l'equilibrio e quindi il livello di produzione ogni punto curva IS = possibile equilibrio nel mercato dei beni ogni punto curva LM = possibile equilibrio nei mercati finanziari Nel punto A le due condizioni di equilibrio sono soddisfatte in entrambi i mercati --> equilibrio generale POLITICA FISCALE riduzione disavanzo pubblico (contrazione fiscale: aumento delle imposte o riduzione spesa pubblica) CURVA IS: aumento delle imposte riduce la produzione (la curva si sposta a sinistra) CURVA LM: non varia il tasso di interesse (la curva rimane invariata) PUNTO DI EQUILIBRIO: nuovo equilibrio è l'intersezione delle 2 curve, in cui la produzione diminuisce (l'economia si sposta lungo la LM) Curva IS (dall'equilibrio nel mercato dei beni) --> Y = C (Y - T) + I (Y, i) + G• Curva LM (dall'equilibrio nei mercati finanziari) --> i = i*• 16 L'incremento delle imposte provoca riduzione del reddito disponibile, a sua volta riduce il consumo. Il risultato è una riduzione della produzione, con un conseguente calo dell'investimento. POLITICA MONETARIA banca centrale riduce tasso di interesse (espansione monetaria: necessario aumento dell'offerta di moneta) CURVA IS: cambiamento del tasso di interesse, non altera la relazione tra produzione e tasso di interesse (curva IS non si sposta: SI movimento lungo la curva, NO spostamento di questa) CURVA LM: spostamento della curva verso il basso PUNTO DI EQUILIBRIO: la produzione aumenta e il tasso di interesse diminuisce La riduzione del tasso di interesse stimola l'investimento, facendo aumentare domanda e produzione. MIX di POLITICA ECONOMICA Politica fiscale e monetaria sono spesso usate insieme, in una combinazione chiamata mix di politica economica. A volte il giusto mix richiede che le 2 vadano nella stessa direzione (es.) economia in recessione: politica fiscale e monetaria espansive, al fine di aumentare la produzione. Altre volte che vadano in direzione opposta (es.) grande disavanzo di bilancio, da ridurre senza dare il via a recessione: combinazione di consolidamento fiscale ed espansione monetaria (riducendo il tasso di interesse, si è ridotto il disavanzo, mantenedo lo stesso livello di produzione) Perchè utilizzare un mix? 17 MODELLO IS-LM DESCRIVE davvero la REALTA'? finora ignorata la dinamica dell'aggistamento nel tempo (considerati i movimenti dell'economia istantanei) --> non realistico L'aggiustamento della produzione è lento: Quanto tempo occorre? si analizza (in trimestri) attraverso l'econometria. In un riquadro sono rappresentati gli effetti di variazioni del tasso di interessi su date variabili. Nel riquadro ci sono 3 linee: quella al centro è la miglior stima dell'effetto della variazione (del tasso di interesse sulla variabile considerata); lo spazio tra le due linee esterne è l'intervallo di confidenza (all'interno del quale c'è il vero valore dell'effetto con probabilità del 90%). Capitolo 6 - Il modello IS-LM esteso Finora assunto che esistano solo 2 attività finanziarie (denaro e titoli) ed un solo tasso di interesse (quello sui titoli) determinato dalla politica monetaria. In realtà sistema molto più complesso, con numerosi tassi di interesse e molteplici istituzioni finanziarie. Il sistema finanziario ha un ruolo fondamentale nell'economia: 6% (Ue) e 7% (Usa) di contributo alla formazione del Pil. Il TASSO di INTERESSE espansione fiscale = aumento spesa pubblica o riduzione imposte --> aumento del disavanzo di bilancio = aumento del debito pubblico (se elevato può essere rischioso). Meglio non affidarsi esclusivamente a politica fiscale, ma ricorrere in parte anche a politica monetaria • espansione monetaria = riduzione tasso di interesse --> se già basso, c'è poco spazio di manovra. La politica fiscale deve farsi carico di parte del problema • politica monetaria e fiscale hanno differenti effetti sulla composizione della produzione:• riduzione delle tasse --> aumenta il consumo◦ riduzione del tasso di interesse --> effetto maggiore sull'investimento◦ Nè politica fiscale nè monetaria funzionano perfettamente. Nel caso una non dia i risultati sperati, è preferibile ricorrere ad entrambe. • ai consumatori serve tempo per aggiustare il loro consumo, a seguito di variazione del reddito disponibile • alle imprese serve tempo per aggiustare il loro investimento, a seguito di variazione delle vendite • alle imprese serve tempo per aggiustare il loro investimento, a seguito di variazione del tasso di interesse • alle imprese serve tempo per aggiustare la loro produzione, in seguito a variazione delle vendite • 20 La politica monetaria potrebbe sembrare la soluzione migliore: una riduzione del tasso di policy potrebbe riportare la produzione al suo livello originario MA: il tasso di policy necessario per stimolare sufficientemente la produzione, potrebbe essere negativo (impossibile da raggiungere) Capitolo 7 - Il mercato del lavoro Produzione più elevata --> aumento occupazione --> minore disoccupazione --> aumento salari - -> aumento costi di produzione --> aumento prezzi Finora ignorato questi eventi, assumendo un livello costante dei prezzi nel modello IS-LM (imprese disposte a offrire qualsiasi quantità a un dato livello dei prezzi). Nel breve periodo, accettabile. Nel medio periodo, inaccettabile --> bisogna studiare l'aggiustamento di prezzi e salari nel tempo. MERCATO del LAVORO (Italia, dati 2018) Tasso di disoccupazione (disoccupati / forze di lavoro) = 10,6% I FLUSSI di LAVORATORI: tasso di disoccupazione, può riflettere 2 realtà: Popolazione totale = 60,4 milioni• Popolazione attiva (persone in età lavorativa) = 38,1 milioni◦ Forze di lavoro (lavoratori + in cerca) = 25, 3 milioni▪ Occupati = 22,6 milioni• Disoccupati = 2,7 milioni• Fuori dalle forze di lavoro (né occupati, né in cerca) = 12,8 milioni• 21 Per scoprire la realtà, è necessario avere informazioni sui flussi di lavoratori (in Europa raccolti tramite l'Indagine sulle Forze di Lavoro). In ogni trimestre, circa 22,2 milioni di lavoratori rimasti disoccupati; 614 mila usciti dall'occupazione (diventati inattivi), 340 mila passati da occupati a disoccupati (interruzioni dei rapporti di lavoro, dovute a dimissioni o licenziamenti). Anche se il numero di occupati rimane stabile, i flussi di entrata e uscita dalla disoccupazione sono molto elevati (flusso medio trimestrale è di 1,4 milioni di individui: 413 mila trovano lavoro, 1,2 milioni smettono di cercare ed escono dalle forze di lavoro). --> riflesso di processo di creazione e distruzione di posti di lavoro (in base a cali o incrementi della domanda) Molti individui classificati come fuori dalle forze di lavoro, in realtà sono desiderosi di lavorare e di entrarvi (alcune persone fuori, sono equiparabili a disoccupati: lavoratori scoraggiati...non attivamente alla ricerca, ma un lavoro lo accetterebbero) --> numero di persone disponibili a lavorare, è spesso sottostimato. MOVIMENTI DISOCCUPAZIONE: fluttuazioni nel tasso di disoccupazione, impattano i singoli: In seguito a cali di domanda, le imprese ricorrono prima a riduzione delle assunzioni e se non sufficiente, si ritrovano costrette a licenziare. Situazione dei lavoratori peggiora in 2 modi: DISOCCUPATI --> se aggiustamento tramite riduzione assunzioni, probabilità di trovare lavoro diminuisce. - assunzioni = - posti vacanti. OCCUPATI --> se aggiustamento attraverso licenziamenti, > probabilità di perdere il lavoro DETERMINAZIONE dei SALARI Solitamente i lavoratori percepiscono un salario superiore al loro salario di riserva (= salario che li rende indifferenti tra lavorare ed essere disoccupati) --> maggior parte lavoratori preferisce essere occupata che disoccupata. I salari dipendono dalle condizioni nel mercato del lavoro --> < tasso di disoccupazione = > livello dei salari. Anche in assenza di contrattazione collettiva, i lavoratori hanno forza contrattuale per ottenere salari più elevati. Le stesse imprese possono voler pagare salari superiori al salario di riserva. La FORZA CONTRATTUALE: mercato del lavoro vivace: molte interruzioni dei rapporti di lavoro e molte assunzioni (molti lavoratori in entrata e uscita dalla disoccupazione...di passaggio) • mercato del lavoro spento: dove raramente nascono e cessano rapporti di lavoro (disoccupazione è di lungo periodo) • effetti sul benessere dei lavoratori• effetti sui salari• contrattazioni collettive: tra imprese e sindacati (a volte si estendono a tutti i lavoratori del settore). 98% Austria, 95% Finlandia, 90% Belgio Germania e Francia, 60-80% Italia, 20% Usa e Giappone. • contrattazioni bilaterali: tra datori di lavoro e singoli lavoratori. > competenze = > frequenza accordo bilaterale. • 22 dipende da 2 fattori: > forza contrattuale = salari più elevati SALARI di EFFICIENZA A prescindere dalla forza contrattuale, le imprese potrebbero pagare un salario superiore a quello di riserva, poichè voglionon lavoratori produttivi e il salario è una leva per tale obiettivo. Tasso di avvicendamento dei lavoratori (turnover): riduzione tende ad aumentare la produttività --> per ridurlo si paga salario più elevato Impresa vuole che i propri lavoratori siano ben disposti verso il lavoro e verso l'impresa (sentirsi bene incentiva a lavorare bene = aumento produttività): Teorie dei salari di efficienza: i salari dipendono sia dalla natura del lavoro, che dalle condizioni del mercato del lavoro Imprese che considerano il morale dei lavoratori essenziale per la qualità del lavoro, pagheranno più delle imprese in cui si svolgono attività di routine. Impresa che vuole evitare dimissioni, aumenta i salari man mano che il tasso di disoccupazione scende. Al contrario aumento della disoccupazione, tende a far scendere i salari. EQUAZIONE dei SALARI (WS): W = Pe F (u, z) --> salario nominale aggregato W dipende da 3 fattori: Se le aspettative sui prezzi sono perfettamente verificate (P = Pe), si crea un equilibrio di medio periodo nell'equazione dei salari: W = P F (u, z) Dividendo i 2 lati per il livello dei prezzi, si ottiene: W/P = F (u, z) --> maggiore è il tasso di occupazione, minore sar il salario reale richiesto. Assumiamo che imprese producano beni usando lavoro come unico fattore produttivo: Y = A N Y = produzione N = occupazione A = produttività del lavoro --> se un lavoratore produce un'unità di prodotto (A=1): Y = N dalla natura del lavoro (costo che, in caso di dimissioni, l'impresa dovrebbe pagare per sostituire lavoratore) --> lavoratore altamente qualificato (difficile da rimpiazzare) = maggiore forza contrattuale • condizioni nel mercato del lavoro (difficoltà del lavoratore nel trovare nuovo lavoro) --> tasso di disoccupazione basso: • difficoltà a trovare sostituti (x impresa)◦ facile cambiare lavoror (x lavoratore)◦ Salario pari a quello di riserva --> indifferenti tra rimanere e andarsene• Salario superiore a quello di riserva --> conveniente rimanere a lavorare nell'impresa• livello atteso dei prezzi Pe (> Pe = > W)• tasso di disoccupazione u (> u = < W)• generica variazione z (altre variabili che influenzano determinazione salari) (> z = > W)• indennità di disoccupazione◦ salario minimo◦ livello di protezione dei lavoratori◦ 25 La curva di Philips tiene conto delle seguenti ipotesi: Formula originaria: TTt = TT* + (m + z) - a ut --> relazione negativa tra tasso di disoccupazione e tasso di inflazione. Lo studio fece orientare la politica macroeconomica statunitense dagli anni '60, a ridurre gradualmente la disoccupazione (bastava essere disposti ad accettare maggiore inflazione) Tuttavia dal 1970, la relazione tra tasso di inflazione e tasso di disoccupazione viene meno. non esiste più alcuna relazione evidente Perche? coloro che fissano i salari, hanno cambiato il modo di formulare le aspettative sull'inflazione (risultato di un cambiamento del comportamento dell'inflazione: tasso di inflazione divenne + persistente (individui e imprese nel formulare aspettative iniziano a tenerne conto) --> meccanismo di formazione delle aspettative cambiò, alterando relazione tra inflazione e disoccupazione Aspettative:TTte = (1 - §) TT* + § TTt-1 inflazione attesa: Equazione:TTt = (1 - §) TT* + § TTt-1 + (m + z) - a ut data un'inflazione attesa, aumento del tasso di disoccupazione, porta a riduzione dell'inflazione • inflazione fluttua di anno in anno intorno a certo valore TT* = inflazione attesa quest'anno• inflazione non è persistente (inflazione di ieri non è buon indicatore dell'inflazione di oggi)• in parte da valore costante, con peso (1 - §)• in parte da inflazione anno precedente, con peso § --> maggiore è § e tanto più l'inflazione passata spinge lavoratori e imprese a rivedere le proprie aspettative sull'inflazione. • se inflazione è bassa e non persistente § = 0 --> otteniamo la curva di Philips originaria (relazione tra tasso di inflazione e tasso di disoccupazione) • se l'inflazione è alta e persistente § = 1, come dagli anni 70 negli Usa: TTt = TTt-1 + (m + z) - a ut --> TTt - TTt-1 = (m + z) - a ut --> otteniamo curva di Philips corretta per le aspettative (relazione tra variazione del tasso di inflazione e il tasso di disoccupazione) • 26 Dagli anni 90 la curva cambia ancora, a causa dell'impegno di banche centrali a mantenere livelli di inflazione bassi (tornando a § = 0). TASSO NATURALE di DISOCCUPAZIONE tasso di disoccupazione in corrispondenza del quale il livello effettivo dei prezzi = livello atteso dei prezzi --> TT = TTe 0 = (m + z) - a un --> un = (m + z) / a --> più elevato è il ricaricoo gli altri fattori della determinazione salariale e maggiore è il tasso naturale di disoccupazione. TTt - TTt-1 = -a (ut - un) Variazione dell'inflazione dipende dalla differenza tra tasso effettivo e tasso naturale di disoccupazione. Quando il tasso effettivo eccede il tasso naturale, l'inflazione diminuisce, e viceversa. Il tasso naturale di disoccupazione è anche il tasso di disoccupazione che mantiene costante l'inflazione. DIFFERENZE TASSO NATURALE tra i vari PAESI: m e z potrebbero variare tra Paesi, con essi il tasso naturale (elevato tasso di disoccupazione riflette altrettanto elevato tasso naturale e non uno scostamento tra essi) Rigidità del mercato del lavoro in Europa (spiegazioni disoccupazione): Capitolo 9 - Il modello IS-LM-PC MODELLO IS-LM-PC mette insieme il breve e il medio periodo 5-6: Modello IS-LM --> congiuntamente mercato dei beni e mercati finanziari 7: mercato del lavoro 8: Curva di Philips --> in relazione l'inflazione e la disoccupazione Va messo tutto insieme: Ut = numero disoccupati disoccupazione elevata comporta inflazione decrescente◦ disoccupazione moderata comporta inflazione crescente◦ Alcuni Paesi europei registrano tassi di disoccupazione (a tassi di inflazione stabili) più bassi rispetto ad Usa: Olanda, Svezia • Altri registrano disoccupazione elevata: Finlandia, Francia, Spagna, Italia• generoso sistema di sussidi di disoccupazione• elevato livello di tutela del lavoro• minimo salariale• regole di contrattazione• IS: Yt = Ct (Yt - T) + It (Yt, rt + x) + G• LM: rt = r*• Philips: TTt - TTe = -a (ut - un)• 27 Nt = numero occupati L forze di lavoro date tasso di disoccupazione: ut = Ut / L = (L - Nt) / L = 1 - Nt / L Nt = L (1 - ut) --> occupazione = forze di lavoro x (1 - tasso di disoccupazione) Assumendo produzione = occupazione: Yt = Nt = L (1 - ut) CURVA PC quando il tasso di disoccupazione è pari al tasso naturale, l'occupazione è data dall'occupazione naturale Nn = L (1 - un) e la produzione è uguale alla produzione naturale (o potenziale) Yn = L (1 - un) Deviazione del tasso di disoccupazione dal suo livello naturale in termini della produzione: Yt - Yn = L (1 - ut) - L (1 -un) --> - (1/L) (Yt - Yn) = (ut - un) Sostituiamo nella curva di Philips: TTt - TTe = (a/L) (Yt - Yn) ipotizziamo inflazione attesa = inflazione passata: TTt - TTt-1 = (a/L) (Yt - Yn) Fissata la produzione potenziale, si determina produzione attraverso modello IS-LM e grazie a curva di Philips si determina variazione dell'inflazione. In contesto di breve periodo, supponiamo curva IS e LM determiano produzione superiore al suo livello potenziale (Yt > Yn) La curva di Philips implica che la variazione dell'inflazione sia positiva (inflazione in aumento: TTt - TTt-1 > 0) Se banca centrale non interviene, il mantenimento di livello di produzione superiore a quello naturale, determinerà nel medio periodo un'esplosione del processo inflattivo. produzione superiore al suo livello potenziale: output gap (differenza tra produzione e produzione potenziale) è positivo --> l'inflazione aumenta • produzione inferiore al suo livello potenziale: output gap negativo --> l'inflazione diminuisce• 30 La deflazione si verifica generalmente quando si verifica quale condizione? L'indice dei prezzi al consumo diminuisce • Il prezzo edonico è: Il processo di determinazione del prezzo delle caratteristiche individuali di un bene o servizio • Per questa domanda, supponiamo che il 1980 sia l'anno di riferimento. Date le condizioni macroeconomiche negli Stati Uniti negli ultimi tre decenni, sappiamo che: PIL reale e PIL nominale erano uguali nel 1980 • Da allora le misure della produzione aggregata sono state pubblicate regolarmente negli Stati Uniti 1947 • Il valore aggiunto di un'impresa è uguale a: Le sue entrate meno il costo dei beni intermedi • Alla fine degli anni '90, il Giappone ha registrato riduzioni del deflatore del PIL. Alla luce di queste informazioni, sappiamo con certezza che: Il livello generale dei prezzi in Giappone è diminuito durante questi periodi • In un dato anno, supponiamo che un'azienda spenda $ 100 milioni in beni intermedi e $ 200 milioni in salari, senza altre spese. Supponiamo inoltre che le sue vendite totali siano di 800 milioni di dollari. Il valore aggiunto da questa azienda è uguale: 700 milioni di dollari • Se il PIL nominale sale da $ 100 trilioni a $ 120 trilioni, mentre il deflatore del PIL sale da 2,0 a 2,2, la variazione percentuale del PIL reale è approssimativamente uguale a: 9.1% • PIL è il valore di tutti i ________ prodotti in un dato periodo. Beni e servizi finali • Secondo la convenzione, si parla di recessione se l'economia attraversa: Almeno due trimestri consecutivi di crescita negativa • Supponiamo che un paese che utilizza il sistema degli Stati Uniti per il calcolo delle statistiche ufficiali sulla disoccupazione abbia 100 milioni di persone, di cui 50 milioni in età lavorativa. Di questi 50 milioni, 20 milioni hanno un lavoro. Del resto: 10 milioni sono attivamente alla ricerca di lavoro; 10 milioni vorrebbero un lavoro ma non stanno cercando; e 10 milioni non vogliono affatto un lavoro. Il tasso di disoccupazione ufficiale è: 33% • Sulla base della notazione presentata nel capitolo 2, quale espressione rappresenta il PIL nominale? PtYt • La propensione marginale al consumo rappresenta: La variazione dei consumi causata da una variazione di una unità del reddito disponibile • Provocherà un aumento del desiderio di risparmiare: Riduzione della produzione • 31 Un incremento nella Propensione marginale al risparmio da .1 a .2 causerà: Una riduzione nel moltiplicatore e un dato cambiamento nell'autonomo consumo (c0) per avere un effetto più piccolo sull'output • La spesa autonoma in un'economia chiusa è uguale a: c0 + I + G - c1T • Quando l’economia è in equilibrio, sappiamo con certezza che:• G = T◦ il risparmio privato è uguale all’investimento◦ il risparmio pubblico è uguale all’investimento◦ nessuna delle precedenti (risposta corretta)◦ Quale delle seguenti è uguale alla domanda in un’economia chiusa?• C+ I + G + X - IM◦ C+ I + G + X◦ C+ I + G + IM - X◦ nessuna delle precedenti (risposta corretta)◦ Quale dei seguenti eventi causerà una riduzione della produzione di equilibrio?• una riduzione della propensione marginale al consumo◦ un aumento delle tasse◦ un aumento della propensione marginale al risparmio◦ tutte le precedenti◦ nessuna delle precedenti (risposta corretta)◦ Una riduzione del coefficiente di riserva, θ, causerà: Un aumento del moltiplicatore monetario • La vendita di titoli sul mercato aperto tenderà a causare: Una riduzione dell’offerta di moneta nella banca centrale • Sulla base della nostra comprensione delle determinanti del tasso di interesse e dei prezzi delle obbligazioni, sappiamo che provocherà una riduzione del reddito: Un aumento dei prezzi delle obbligazioni e una riduzione in i • Supponiamo che ci sia un simultaneo acquisto di obbligazioni da parte della banca centrale e un aumento delle tasse. Sappiamo con certezza che questa combinazione di politiche deve causare: Una riduzione di i • Supponiamo che la domanda di moneta non sia molto sensibile al tasso di interesse. Date queste informazioni, sappiamo che: La curva LM dovrebbe essere relativamente ripida • Per questa domanda, supponiamo che la spesa per investimenti dipenda solo dalla produzione e non più dal tasso di interesse. Date queste informazioni, un aumento dell'offerta di moneta: Provocherà una riduzione del tasso di interesse • 32 Per questa domanda, supponiamo che la spesa per investimenti dipenda solo dalla produzione e non più dal tasso di interesse. Alla luce di queste informazioni, un aumento della spesa pubblica: Farà aumentare gli investimenti • La curva IS rappresenta: Le combinazioni di produzione e tasso di interesse in cui il mercato dei beni è in equilibrio • Supponiamo che vi sia una simultanea espansione fiscale e contrazione monetaria. Sappiamo con certezza che: Il tasso di interesse aumenterà • Sulla base della nostra comprensione del modello IS-LM che tiene conto delle dinamiche, sappiamo che una riduzione della spesa pubblica causerà: Una graduale riduzione in I e una graduale riduzione in Y • Per questa domanda, supponiamo che la spesa per investimenti dipenda solo dal tasso di interesse e non dipenda più dalla produzione. Date queste informazioni, una riduzione della spesa pubblica: Farà aumentare gli investimenti • Una riduzione della fiducia dei consumatori avrà probabilmente i seguenti effetti: Un cambio verso sinistra nella curva IS • Sulla base della nostra comprensione del modello IS-LM che tiene conto delle dinamiche, sappiamo che un aumento dell'offerta di denaro causerà: Una diminuzione immediata di i e nessuna variazione iniziale di y • Un aumento del livello di prezzo aggregato, p, avrà con ogni probabilità i seguenti effetti: Uno spostamento verso l'alto della curva LM • Poiché il tasso di interesse nominale è sempre positivo, il fattore di sconto è sempre: Meno di uno • Supponiamo che il tasso di interesse nominale e l'inflazione attesa diminuiscano entrambi del 2%. Alla luce di queste informazioni, ci aspetteremmo quale condizione si verifichi? Un aumento della domanda di moneta • Quando x aumenta la diminuzione principale della produzione, uno strumento politico migliore è: Diminuzione del tasso ufficiale • Se il tasso di inflazione atteso è negativo, il tasso di interesse reale atteso deve essere: Maggiore del tasso di interesse nominale • In base al comportamento di determinazione dei salari, sappiamo che un aumento del tasso di disoccupazione causerà: Una riduzione del salario reale • La popolazione civile non istituzionale è di 250 milioni, di cui 100 milioni sono occupati e 10 milioni sono disoccupati. Sulla base delle informazioni di cui sopra, il tasso di partecipazione alla forza lavoro è: 44% •
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