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Mappa concettuale psichiatria Serafini, Schemi e mappe concettuali di Psichiatria

Mappa concettuali con gli argomenti trattati nel corso di psichiatria

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

Caricato il 03/03/2024

martina-esposito-63
martina-esposito-63 🇮🇹

4

(1)

21 documenti

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Scarica Mappa concettuale psichiatria Serafini e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Psichiatria solo su Docsity! Disturbi dell'affettività disturbi depressivi diagnosi trasversale episodio depressivo maggiore (unipolare) perdita o aumento di peso, insonnia o ipersonnia, agitazione o rallentamento psicomotorio, mancanza di energia, sentimenti di autosvalutazione o di colpa, ridotta capacità di pensare o concentrarsi, pensiero di morte. Questi sintomi devono essere presenti per almeno due settimane e il quadro clinico deve compromettere il funzionamento sociale e lavorativo del paziente. Complicanze: suicidio, abuso alcolici, abuso sostanze psicoattive. Esordio e decorso: decorso di durata variabile tra quattro mesi e due anni, esordisce sia lentamente che acutamente episodio ipomaniacale Sintomi cognitivo-percettivi: molto lucido, iperefficiente, facilmente distraibile, ha un concetto grandioso di sé e ha una scarsa capacità critica dei suoi limiti. Non ha mai sintomi psicotici. Sintomi psico-motori: iperattività motoria, verbale e gestuale, umore espanso e aumento energia. Sintomi somatovegetativi: variazione del peso, infaticabilità, aumento libido, iperfagia, disregolazione ritmo sonno-veglia. Sintomi cromo-biologici: stagionalità. Complicanze: evoluzione verso il quadro maniacale, abuso sostanze e alcolici. Esordio e decorso: ha insorgenze abbastanza brusche e i sintomi si stabiliscono in uno o due giorni. Dura qualche settimana o pochi mesi episodio maniacale Sintomi psicotici (deliri e allucinazioni, idee e sentimenti di grandiosità, stima di sé esagerata con pensieri deliranti tipo mistico-religiosi), grave disorientamento spazio-temporale o rispetto al sé come delirium (confusione mentale) o agitazione psicomotoria, gravi alterazioni comportamentali di tipo esplosivo. Complicanze: può degenerare in crisi di comportamento incongruo o aggressività spiccata, uso sostanze psicoattive, non accetta ricovero e quindi spesso necessario il TSO. Esordio e decorso: insorge entro i 25 anni di età ed è brusco con un escalation rapida di sintomi che si stabiliscono in pochi giorni. Dura qualche settimana o pochi mesi disturbi bipolari diagnosi longitudinale Per la diagnosi di disturbo bipolare ci deve essere la presenza di episodi ipomaniacali o maniacali insieme ad altri episodi, se non sono presenti siamo in presenza di un disturbo unipolare. di tipo 1 Episodi depressivi maggiori+episodi maniacali. Manifestazioni essenziali: episodio maniacale, episodi depressivi maggiori, ipersonnia, iperfagia. Complicanze: suicidio, comportamenti violenti, abuso alcol e altre sostanze, compromissione lavorativa. Ogni episodio comporta danni irreversibili al cervello. Ci sono periodi di elevata frequenza di ricorrenze cioè a rapida ciclicità oppure scomparsa degli intervalli liberi da sintomi (ciclo continuo). Esordio e decorso: nella maggior parte dei casi esordisce tra i 15 e i 40 anni. Decorso variabile di tipo 2 Episodi depressivi maggiori+episodi ipomaniacali ma mai maniacali. Manifestazioni essenziali: si diagnostica se nella vita dell'individuo si è verificato almeno un episodio di tipo ipomaniacale. Cronicità maggiore rispetto a quello di tipo 1. Più tempo in condizione depressiva e frequenti episodi misti. Complicanze: può diventare a cicli rapidi e le stesse complicanze del disturbo di tipo 1. Esordio e decorso: esordisce tra i 25 e i 50 anni, il decorso è variabile e ci sono intervalli di tempo anche di diversi anni ciclotimico È caratterizzato dall'alternanza di episodi depressivi e di episodi ipomaniacali intervallati da periodi brevi, di circa due mesi, di stabilità emotiva, durante i quali il soggetto ciclotimico sembra normale. Complicanze: può evolvere in un disturbo bibolare di tipo 1 o 2. Esordio e decorso: esordio lento e insidioso che può manifestarsi in età adolesenziale o in età adulta giovanile. Il decorso è cronico fluttuante senza periodi di benessere distimia o disturbo depressivo persistente(unipolare) Con carateristiche di cronicità. Deve essere continuamente presente per almeno due anni. Tono dell'umore abbassato, tristezza maggiore a livello quantitativo, anedonia, sintomi emotivo-affettivi (ansia, preoccupazione eccessiva), sintomi cognitivo-percettivi (affaticabilità mentale, difficoltà nella concentrazione, fatica nella memorizzazione, scarsa stima di sé, idee di morte, preoccupazioni economiche e ipocondriache), sintomi-somatovegetativi (variazione appetito, astenia, riduzione energia, variazione sonno-veglia, calo della libido). Sintomi psicomotori e cronobiologici non caratterizzano il disturbo distimico. Complicanze: associato a disturbo borderline e istrionico di personalità. Diventa borderline o istrionico se esordisce prima dei 21 anni e porta ad abuso di sostanze. Esordio e decorso: non ha un esordio netto o riconducibile a un periodo della vita preciso, semplicemente la persona dice di stare così da tanto tempo. Decorso continuativo con andamento fluttuante specificatori di depressione: (unipolare) -disturbo da disregolazione dell'umore dirompente(discontrollo delle pulsioni) -disforia premestruale -lutto -depressione con manifestazioni melanconiche -depressione con caratteristiche psicotiche deliranti(nichilismo) -depressione ad andamento stagionale -depressione ad esordio peripartum -depressione con ansia dunque fanno parte dei disturbi unipolari: il disturbo depressivo maggiore, distimia, disturbo depressivo nas Per il disturbo bipolare stabilizzatori dell'umore per tutta la vita, per disturbo unipolare antidepressivi per periodi limitati depressione biologica depressione psicogena tono dell'umore alterato, umore depresso, abbattimento, pessimismo, umore irritabile diagnosi: intensità della manifestazione affettiva, inadeguatezza rispetto a eventi e situazioni, qualità dell'umore, durata, compromissione del funzionamento sociale e lavorativo, presenza di correlati biologici Disturbi dell'alimentazione anoressia nervosa differenza tra criterio diagnostico 4 e 5 bulimia nervosa disturbo da alimentazione incontrollata binge eating pica, disturbo di ruminazione, disturbo della nutrizione dell'infanzia o della prima fanciullezza Disturbi della senso-percezione processo attraverso il quale traiamo informazioni dal mondo esterno disturbi quantitativi es. iperestesia e ipoestesia(intensità degli stimoli sensoriali) disturbi qualitativi es. l'eritropsia, xantopsia(percezione dei colori), micropsia, macropsia(percezione della dimensione degli oggetti) disturbi da falsamento es. illusione(l'oggetto viene percepito come irregolare e differente da quello reale), allucinazione(percezione senza l'oggetto, che è il prodotto della mente), pseudoallucinazione(allucinazione interna), allucinosi(allucinazione riconosciuta per tale dal soggetto) le allucinazioni possono essere visive, uditive, olfattive- gustative, somatiche Disturbi del pensiero il pensiero è quell'attività operativa della psiche che, attraverso processi di associazione, correlazione, integrazione, astrazione e simbolizzazione dei dati informativi, permette la valutazione della realtà e la formulazione di giudizi disturbi formali alterazione dei principi che presiedono alla strutturazione del pensiero accelerazione ideica o mania, rallentamento e inibizione del pensiero, pensiero incoerente, pensiero autistico, dissociazione disturbi del contenuto alterazione delle singole idee idea prevalente(es. posizione politica, religiosa), idea ossessiva(persistenza di un'idea), idea delitante(convinzione basata su un'idea falsa) delirio 4 principi alterazione dello stato di coscienza delirio lucido o confuso derivabilità primario secondario delirio primario è inderivabile, nasce da una convinzione che si manifesta all'improvviso stato d'animo predelirante: il paziente è preoccupato e perplesso ma non sa esprimere questo sentimento percezione delirante interpretazione delirante delirio secondario emerge più lentamente rispetto al delirio primario, in genere durante o dopo un periodo di turbamenti emotivi deliroide affettivo delirio da situazione deliroide psicosensoriale deliroide caratterogeno presenza di una struttura interna sistematizzato o bizzaro contenuto di persecuzione di trasformazione mistici depressivi di grandezza di gelosia somatici di influenzamento lettura del pensiero diffusione del pensiero inserzione del pensiero Argomento principale Disturbi correlati a sostanze tolleranza astinenza desiderio persistente benziodipezine sedativo-ipnotici in associazione agli antidepressivi Intossicazione acuta: manifestazione essenziale è la sedazione, il paziente è sonnolento. Nei casi più gravi può manifestarsi confusione mentale o alterazioni comportamentali. Intossicazione cronica: ridotta vigilanza, deficit della memoria e della capacità di apprendimento. Astinenza: si manifesta a seguito di una brusca interruzione dopo un consumo continuativo di oltre sei mesi a dosi elevate cannabis, cocaina, amfetaminici Intossicazione cronica: può indurre vari disturbi psichici come disturbi ansiosi con sintomi ossessivo-compulsivi fino a sintomi più gravi come deliri di persecuzione e allucinazioni. Astinenza: insorgenza disturbo affettivo caratterizzato da depressione, anedonia, stanchezza, insonnia, ipersonnia, sogni spiacevoli, bradicardia allucinogeni Funghi, MD, LSD, ectasy. Intossicazione acuta: amplificazione delle percezioni, attenzione su dettagli insignificanti, illusioni, allucinazioni con esperienze di depersonalizzazione e derealizzazione, tachicardia, ipertensione, annebbiamento, tremori. Intossicazione cronica: alterazione della capacità di giudizio, compromissioni delle attività sociali e sessuali, disturbi del carattere fino a sviluppare psicosi. Astinenza: non determinano dipendenza oppiacei Oppio, morfina, codeina, eroina, metadone. Intossicazione acuta: tono dell'umore positivo, stato di tranquillità e benessere, alterazione della memoria, difficoltà di respirazione, nausea e vomito, contrazione delle pupille. Rischio overdose elevato. Intossicazione cronica: torpore, rallentamento psicomotorio, appiattimento della vita affettiva, della volontà e perdita dei valori etici, dimagrimento, stipsi, tremori. Astinenza: stati d'ansia, irrequietezza, dolori, desiderio di procurarsi la dose, nausea e vomito, febbre, lacrimazione alcol Intossicazione acuta: disinibizione comportamentale, euforia e aggressività, deficit dell'attenzione e memoria, depressione respiratoria e coma, incoordinazione motoria. Intossicazione cronica: perdita di appetito, nausea, gastrite, disfunzionalità epatica, tremori, sintomi di insufficienza cardiaca progressiva. Astinenza: tremore, confusione mentale, agitazione, sudorazione, allucinazioni, crisi epilettiche delirium tremens Disturbi del comportamento psicomotorio 2 alterazioni eccitamento psicomotorio es. eccitamento maniacale rallentamento psicomotorio es. depressione - catatonia(perdita dell'iniziativa motoria e dall'insensibilità agli stimoli esterni) - stupor(mancata reattività dalla quale la persona può essere risvegliata solo con una stimolazione fisica vigorosa es. dolore) - disturbi da negativismo, ovvero un’opposizione motoria e psichica agli stimoli ambientali, questa può essere passiva-il paziente resiste opponendosi- o attiva-il paziente esegue un’azione contraria all’ordine- - manierismi→sono espressioni mimiche, verbali, gestuali esagerate e goffe - bizzarie→comportamenti strani e stravaganti, emotivamente penetranti e coinvolgenti che suscitano incertezza nell’osservatore. Spesso questi movimenti e comportamenti hanno significati allusivi Disturbi dell’intelligenza l’intelligenza ci permette, attraverso il ragionamento, di strutturare la vita di relazione. L’intelligenza è la capacità di utilizzare tutti gli elementi del pensiero necessari a riconoscere, impostare e risolvere i problemi. Affinché si realizzi una funzione complessa come quella dell’intelligenza è necessario che il pensiero trovi lo stimolo a dirigere la propria energia nei compiti più difficili, deve essere guidato da un qualche tipo di slancio che è chiamato “desiderio” sono necessari inventario del patrimonio ideativo capacità di comprendere, di astrarre, di formare idee capacità di giudicare i disturbi dell’intelligenza sono frenastenie→dette anche oligofrenie, sono congenite o insorgono in età infantile. Questo soggetto è povero dal punto di vista intellettivo fin dalla nascita. Si ha un’alterazione organica demenze→a differenza delle precedenti, questi disturbi insorgono in età più avanzate. La persona in questo caso può essere definita come un “ricco impoverito”, ovvero il soggetto si impoverisce delle funzioni psichiche e del deteriorarsi della personalità in maniera graduale, ma non è detto che prima non fosse intelligente regressioni infantili giovanili→sono sindromi da deficit dell’intelligenza a decorso progressivo che si acquisiscono nell’infanzia o nella prima giovinezza. In questi disturbi si assiste prima ad un arresto della possibilità di apprendimento delle nozioni per poi perdere gradualmente attività e manifestazioni di intelligenza spontaneità ed iniziativa nella concentrazione mentale integrazione della personalità dell’individuo Disturbi dell'attenzione attenzione=orientamento attivo o passivo della coscienza verso qualcosa l'attenzione può essere attenzione dispersa→ovvero uno stato di non attenzione che si ritrova nel dormiveglia attenzione aspettante→l’attenzione diviene attività, tensione o sforzo diretti verso un oggetto che non è ancora in suo possesso attenzione concentrata→quell’attenzione che si dirige su un oggetto o argomento determinato si divide in attenzione spontanea: insorge spontaneamente sulla base dell’interesse. Può essere improvvisa o mediata da altri processi psichici attenzione volontaria: è vissuta come uno sforzo che con un grande processo energetico cerca di direzionare tutti i processi psichici verso un fine secondo Karl Jaspers abbiamo tre elementi affini ma non identici che ritroviamo nell’attenzione: - un sentimento di rivolgere attivamente la propria attività mentale ad un determinato oggetto - la chiarezza e la vivacità dei contenuti di coscienza - facilitazione dell’azione del soggetto grazie al preesistere dei due elementi precedente. L’attenzione si manifesta anche con effetti secondari: - manifestazioni motorie: per esempio si capisce se uno è attento dallo sguardo oppure dai movimenti che fa con gli occhi o con altre parti del corpo. - manifestazioni neuro vegetative: relative al respiro, ai battiti cardiaci e alla regolazione vasomotoria. - manifestazioni percettive: Jaspers definisce queste manifestazioni come il sentimento di rivolgere attivamente la propria attività mentale ad un determinato oggetto o argomento oppure di essere passivamente attratti i disturbi dell'attenzione sono paraprosessie (anomalie per eccesso)→di questo gruppo fanno parte le iperprosessie che prevedono un’aumentata capacità attentiva, senza però riuscirla a fissare su un determinato oggetto. Si può trovare nelle manie, in alcune nevrosi o per abusi di sostanze aprosessie o ipoprosessie (anomalie per difetto)→con le ipoprosessie abbiamo una lentezza, difficoltà e debolezza dell’attenzione. Questo si realizza per esempio nella depressione, nell’abuso di alcol o negli stati di dormiveglia. Invece con le aprosessie vi è un’abolizione completa delle capacità attentive. È tipica degli stati confusionali, quindi nel delirium, nello stato onirico (disturbo qualitativo dello stato di coscienza) Disturbi della memoria memoria=facoltà di rivivere e di riconoscere il passato della coscienza 5 fasi del processo mnemonico 1. fissazione della memoria 2. conservazione della memoria 3. rievocazione o richiamo della memoria 4. riconoscimento della memoria 5. localizzazione nel tempo e nello spazio dei ricordi tre livelli di integrazione della memoria: - primo livello di apprendimento: si tratta di un semplice processo di associazione di determinati stimoli a particolari risposte - secondo livello delle simbolie: le risposte si ripetono stereotipatamente ad ogni presentazione della situazione stimolo. Si creano quindi dei simboli - terzo livello: i ricordi vengono riconosciuti come tali i disturbi della memoria sono ipermnesia: non si conosce bene il meccanismo di questa ipertrofia della memoria di alcuni soggetti, può essere permanente o transitoria. Nel caso del disturbo transitorio, questo può essere legato ad alcuni stati affettivi come durante stati d’ansia amnesie: sono frequenti in psichiatria e sono perdite generiche di alcuni ricordi paramnesie: in questi tipi di disturbo troviamo principalmente le allomnesie, ovvero dei ricordi falsati o incompleti, e le pseudoamnesie, caratterizzate dall’elemento della fantasia che crea ricordi riferiti a situazioni mai vissute. In questi casi si può parlare di falsi riconoscimenti, quindi una confusione, uno scambio tra presente e passato. Il disturbo appare vissuto in maniera strana e spiacevole, sotto forma di dejavu Le nevrosi egodistoniche Disturbi d'ansia Sul piano somatico l'ansia si esprime con: attivazione neuro-vegetativa (tachicardia, aumento della pressione arteriosa) o attivazione neuro-muscolare (tensione muscolare). Sul piano psichico è un'emozione che va dal disagio al terrore paura di oggetti e situazioni note nella maggioranza delle persone. L'individuo sa di cosa e perché ha paura disturbo da stress acuto disturbo da stress post-traumatico fobia di oggetti e situazioni note diverso per tutti. L'individuo sa di cosa ha paura, sa che il timore è esagerato e non sa controllarlo sociale specifica agorafobia ansia non ha oggetto o situazione noti ma molteplici stimoli che danno preoccupazione nella vita quotidiana. L'individuo è intimorito, spaventato e teso ma non sa perché o non ne è consapevole generalizzata disturbo di panico attacchi di panico Disturbo ossessivo-compulsivo ossessione=dubbio, immagine, impulso compulsione=compulsioni di controllo (manuale o visivo), di pulizia o lavaggio, di ordine, rituali di conteggi. Maschi 15-20 anni, per le femmine 20-25 Esempi: dismorfismo corporeo, disturbo da accumulo Sindromi reattive da disadattamento Pseudonevrosi Isteria Disturbi dissociativi sconnessione e/o discontinuità della normale integrazione di coscienza, memoria, identità, emotività, percezione. Dissociazione isterica cioè disfunzione dei processi mentali. Separazione della vita psichica in 2 parti: quella sana e quella non disturbo dissociativo dell'identità amnesia dissociativa disturbo di depersonalizzazione o derealizzazione disturbo dissociativo nas Disturbi somatoformi presenza di sintomi fisici senza alcuna base organica dimostrabile disturbo da sintomi somatici o sindrome di Briquet disturbo da conversione ipocondria disturbo somatoforme indifferenziato disturbo di dismorfismo corporeo disturbo somatoforme nas Le psicosi egosintoniche Schizofrenia Bleuler spaccatura della vita mentale distinzione di Kraepelin di dementia praecox e demenza maniaco depressiva. Kraepelin notò due fondamentali elementi: precocità dell'esordio e degenerazione in schizofrenia poi i fattori di rischio sono genetica e fattori ambientali. Possono agire in età: intrauterina/perinatale, infantile, adolescenziale o tardiva caratteristiche: disgregazione dell'identità, dissociazione tra i processi di pensiero, dissociazione tra contenuto del pensiero e affettività sintomi positivi: deliri e allucinazioni sintomi negativi: algia(impoverimento eloquio verbale), appiattimento affettivo, apatia-avolizione, anedonia, abulia(assenza di volontà), ritiro sociale, rallentamento nessi associativi sintomi di tipo disorganizzato: inappropriatezza nei comportamenti(disturbi del pensiero, comportamenti bizzari, incongruità affettiva) sintomi catatonici: stupor-catatonico(immobilità senza motivo), catalessia(resistenza plastica ai movimenti passivi), catatonismo(immobilità con assunzione di pose strane che il paziente difende con rigidità muscolare), ecolia(ripetizione di parole o frasi udite), ecoprassia(ripetizione movimenti e azioni altrui) schizofrenia disorganizzata o ebefrenica sotto i 20anni aspetti premorbosi: disturbi di personalità, difficoltà nel rendimento scolastico, ritiro sociale schizofrenia paranoide + sintomi positivi. Tra i 20 e i 35 anni elementi premorbosi: disturbo paranoide di personalità, disturbo schizoide o schizopatico schizofrenia catatonica prevale l'aspetto disorganizzato e negativo schizofrenia residua + sintomi negativi. Età giovanile elementi premorbosi: appiattimento affettivo, ritiro sociale, difficoltà nel rendimento scolastico Disturbi psicotici disturbo schizofreniforme sintomi della schizofrenia ma non è trascorso tempo sufficiente per fare diagnosi disturbo schizoaffettivo elementi schizofrenici+elementi del disturbo bipolare disturbo delirante o paranoia i deliri + tipici della paranoia sono rivendicativo o passionale e di interpretazione Parafrenia malattia delirante allucinatoria caratterizzata da tematiche fantastiche e immaginarie sistematica deliri di persecuzione che progrediscono lentamente a cui in seguito si associano idee di grandezza, senza disgregazione della personalità confabulatoria compaiono gli aspetti di confabulazione, persecutori e megalomanici basati su falsi ricordi che vengono deformati fantastica espansiva esaltazione del tono dell'umore, molto simile alla mania Delirio psicotico breve deliri, allucinazioni, eloquio sconnesso e comportamenti incongrui o disorganizzati. Insorge tra i 20 e i 30 anni Disturbi della coscienza Jaspers la coscienza è la vita psichica in un dato momento Schneider depersonalizzazione auto-psichica (l'Io vive un sentimento di distacco ed estraneità riferito a se stesso e alla propria interiorità psichica - es. mi sento di vivere meccanicamente) depersonalizzazione somato-psichica (l'Io vive un senso di distacco ed estraneità come se il corpo non appartenesse più al soggetto - distorsione dell'immagine corporea, es. anoressia) depersonalizzazione allo-psichica (sentimento di estraneità rispetto alla realtà esterna, è tipico dei criteri diagnostici del panico - es. tutto mi sembra strano, come se fosse diverso dal solito) alterazioni quantitative o ipnoidi obnubilamento il soggetto appare sonnolento, inerte; le capacità percettive, la concentrazione, l'elaborazione del pensiero, la comprensione delle domande sono spesso compromesse. Vi è una ridotta reattività agli stimoli, l'affettività è inibita torpore intorpidimento dell'attività psichica sopore il soggetto può essere richiamato alla realtà solo con forti stimolazioni alterazioni qualitative o destrutturanti stato crepuscolare la coscienza appare circoscritta su un numero limitato di contenuti. Il paziente è così intensamente assorto dalle sue esperienze da precludere ogni rapporto con l'ambiente, al di fuori dell'ambito consapevole la realtà non viene percepita ed elaborata correttamente rimanendo inavvertita. Possono associarsi stati affettivi intensi, le modalità di insorgenza sono di solito improvvise e altrettanto brusco è il ritorno alla normalità; non residua alcun ricordo dell'accaduto. Questo disturbo si può osservare nell'epilessia in seguito a gravi eventi emotivi o in alcune forme di nevrosi isterica stato onirico l'esperienza psichica è gravemente frammentata, ci sono sempre alterazioni delle altre funzioni psichiche come il pensiero delirante, i disturbi percettivi, i disturbi dell'affettività, l'agitazione psicomotoria...c'è una totale confusione tra realtà interna ed esterna: c'è una destrutturazione totale della coscienza dell'Io, un disorientamento rispetto alle persone, disturbi della memoria quali amnesie e paramnesie e un disturbo dell'attenzione doppio binario la coscienza ha tre attributi fondamentali: la vigilanza, la lucidità e l'orientamento. La patologia subentra quando i confini dell'io cominciano ad alterarsi e non si distingue più reale da immaginario, passato e futuro ecc. Per Jaspers esistono 4 modalità formali della coscienza dell'Io: attività(per esistere l'io deve essere attivo), unità(deve percepirsi solo come uno), identità(deve percepirsi come identico), contrapposizione al mondo esterno(riesce a distinguersi dal mondo esterno) Disturbi di personalità temperamento disposizione affettiva fondamentale e caratteristica di ogni persona depressivo ipertimico ciclotimico irritabile carattere disposizioni personali che vengono acquisite nell'esperienza di vita la personalità patologica ha tre livelli di devianza statistica la personalità si discosta statisticamente da quelle + osservabili nella popolazione cluster di tipo a stravaganza ed eccentricità paranoide di personalità schizoide di personalità schizotipico di personalità funzionale il soggetto non riesce a funzionare a livello lavorativo, relazionale, sociale cluster di tipo b marcata espressività delle manifestazioni cliniche (alterazione affettiva o del controllo degli impulsi) antisociale di personalità disturbo borderline di personalità disturbo istrionico di personalità o isteria Se, da un lato, molti professionisti sostengono un modello classificatorio basato su categorie discrete che distinguono la personalità patologica da quella “normale” in termini qualitativi (diagnosi categoriale), sul versante opposto si collocano i sostenitori del modello dimensionale, dove la personalità è vista come un insieme di tratti disposti lungo un continuum e la patologia presenta delle differenze di ordine quantitativo con la personalità “sana” disturbo narcisistico di personalità clinica statistica o funzionale con disagio all'individuo o a chi lo circonda cluster di tipo c ansietà e problemi di controllo disturbo evitante di personalità disturbo dipendente di personalità disturbo ossessivo-compulsivo di personalità disturbo passivo-aggressivo di personalità disturbo depressivo di personalità disturbo sadomasochistico di personalità personalità insieme delle disposizioni del temperamento e carattere che si sviluppano fino all'attività adulta Psicofarmacologia antipsicptici 1952-->clorpromazina, che è un bloccante dopaminergico, perché le psicosi sono un eccesso di dopamina nel cervello-->riduceva la dopamina a livello mesolimbico-->farmaco tipico. L'antipsicotico tipico o neurolettico, provocava neurolessi, cioè il rallentamento e poi il blocco motorio. Gli atipici nella prima fase (2 o 3 gg) hanno un episodio acuto, poi ci sono 10 o 20 gg di seconda fase, in cui si agisce sul tono dell'umore. Gli atipici(di 2° generazione) sono + tollerati, non inducono mancanza di forza e di volontà e causano + raramente disturbi di movimento es. asenapina(spesso x schizofrenia) antidepressivi 1964-->si scoprì che la normadrenalina aveva un ruolo nella depressione, poi la serotonina e poi la dopamina--> la fluoxetina è stato il primo farmaco antidepressivo. L'antidepressivo prima che faccia effetto passano 20/25 giorni. Il cervello cambia di morfologia nel giro di 20/25 gg, perché l'antidepressivo va a modellare alcune aree del cervello. -->problemi di peso e sessuali. Con antidepressivi dopo 2 mesi si ha la remissione sintomatologica, dopo 4 mesi è un trattamento di stabilizzazione, dopo 1 anno avviene la sospensione graduale. Nella depressione il 30% dei pazienti non risponde bene alle terapie. Nel tempo gli antidepressivi possono indurre il disturbo bipolare se la somministrazione dei farmaci non è corretta stabilizzatori dell'umore utilizzati nel disturbo bipolare x mania acuta, la sindrome psicotica, la depressione acuta, prevenire la ricorrenza di espisodi maniacali farmaci sedativo-ipnotici benzodiazepine effetto principalmente ansiolitico, vanno a stimolare il rilascio di un acido chiamato glaba es. xanax. Gli effetti collaterali sono stato confusionale, dipendenza, amnesia Comportamenti suicidari La suicidologia nasce nel 1960, prima era un tabù-->i padri fondatori di questa sono Shneidman, Farberow e Litman. Il primo caso di morte per suicidio fu quello di Marilyn Monroe nel 1962. L’autopsia consisteva anche nel sottoporre ad esami psicologici i familiari e i cari per analizzare la situazione della vittima. Questi erano anni in cui si cominciava a preparare dei concetti importanti come la letalità; un tentativo ad alta letalità è quello dell’impiccagione o della defenestrazione, invece a bassa letalità è per esempio l’ingestione di alcune pillole. tasso di suicidio: soprattutto maschi tra i 15 e i 19 anni, soprattutto in ex unione sovietica, India, Cina e alcuni paesi dell’Africa centrale. Almeno 1 milione di persone muore all’anno per suicidio, in Italia sono circa 4 mila ogni anno. Nei paesi poveri il suicidio è + alto tra le persone tra i 15 e i 29 anni. In età anziana vi sono fattori di rischio che portano al suicidio come dolore fisico, la storia di vita, l’abuso di alcolici. Alcuni elementi protettivi sono avere una coniuge, avere una forte rete sociale, credenza religiosa… elementi invece di rischio sono la perdita del coniuge, divorzio o separazione, conflitti familiari… elementi nucleari del suicidio: dolore mentale, frustrazione dei bisogni vitali(essere amati, controllare la propria realtà interiore), dissociazione(assoluta indifferenza rispetto alle cose importanti e care della vita), irreversibilità del dolore, congelamento emotivo (vuoto interiore), dolore fisico, dolore sociale, nichilismo (soprattutto nei giovani), noia (anche qui nei giovani). Nella maggior parte dei casi al suicidio si associa la depressione prevenzione: bisogna essere consapevoli di noi stessi, della nostra importanza. Esistono nel mondo diverse campagne per prevenire atti di suicidio o atti di autolesionismo (scuole, siti web…). Al contrario su internet esistono numerosi siti che incentivano al suicidio, spiegano come farlo, i metodi meno dolorosi… il 36% dei soggetti che tentano il suicidio sono andati su questi siti per reperire informazioni Psichiatria DSM-5=Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali Psichiatria=branca specialistica della medicina che si occupa dello studio sperimentale, della prevenzione, della cura e della riabilitazione dei disturbi mentali Psicopatologia=branca della psichiatria che si occupa genericamente dello studio dei disturbi mentali e delle patologie ad essi connessi, occupandosi di criteri diagnostici e classificativi a sostegno della salute mentale d a
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