Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Modello AS-AD macroeconomia, Schemi e mappe concettuali di Macroeconomia

Spiegazione modello AS-AD macroeconomia

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

Caricato il 19/03/2024

laura-rossini-8
laura-rossini-8 🇮🇹

15 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Modello AS-AD macroeconomia e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Macroeconomia solo su Docsity! Dati e struttura analitica della teoria classica E’ una delle principali scuole di pensiero in microeconomia; si concentra sul comportamento degli individui e delle imprese in un’economia di mercato. La teoria classica si basa su dati come per esempio: il valore del lavoro; l’utilità marginale decrescente e l’equilibrio di mercato. - Il valore del lavoro: secondo la teoria classica il valore di un bene o di un servizio è determinato dalla quantità di lavoro che si è impiegata per la realizzazione. - L’utilità marginale decrescente: è il valore aggiuntivo ottenuto dall’impiego di una unità aggiuntiva, la teoria classica sostiene che questo valore sia decrescente perché questo valore diminuisce all’aumentare del consumo. - Equilibrio di mercato: la teoria classica afferma che in un mercato il raggiungimento dell’equilibrio, ovvero domanda uguale a offerta, determina il vero prezzo di mercato di un bene o servizio. La teoria classica utilizza una struttura analitica che comprende: l’offerta e la domanda; i costi di produzione; l’utilità e il valore e infine la concorrenza perfetta. -L’offerta e la domanda: la teoria classica mette in relazione la domanda dei consumatori, la quale dipende dai prezzi e dalle preferenze dei consumatori, e l’offerta delle imprese determinata dai costi di produzione, i quali sono considerati i principali fattori che influenzano l’offerta. -L’utilità e il valore: l’utilità rappresenta il grado di soddisfazione derivato dal consumo del bene, il valore è determinato dal costo di produzione del bene. -Concorrenza perfetta: la teoria classica comprende la presenza nei mercati della concorrenza perfetta in cui molte imprese operano senza poter influenzare i prezzi di mercato, questo implica che l’offerta e la domanda determinino il prezzo di mercato del bene. Ci sono però delle limitazioni che la teoria classica può presentare, come per esempio che essa non considera la presenza di mercati non competitivi, come il monopolio, ma si concentra più sui mercati caratterizzati dalla concorrenza perfetta. Effetto di reddito ed Effetto sostituzione In microeconomia l’analisi delle scelte dei consumatori è fondamentale, e l’effetto del reddito e l’effetto della sostituzione sono due strumenti utili a capire come i consumatori reagiscono in seguito a cambiamenti di prezzo dei beni o del loro redditi. L’effetto di reddito descrive come una variazione del reddito del consumatore influenzi le sue scelte di consumo. Quando il reddito aumenta si presume che il suo potere d’acquisto aumenti, se il reddito diminuisce il potere di acquisto diminuisce. Supponendo un aumento del reddito e quindi anche del potere di acquisto, si possono verificare due effetti diversi: l’effetto per i beni normali e l’effetto per i beni inferiori. Nei beni normali un aumento del reddito genera un aumento della domanda, questo perché il consumatore preferirà acquistare beni di qualità superiore. Nei beni inferiori invece un aumento del reddito provoca una riduzione della domanda, per lo stesso motivo precedente ovvero che il consumatore preferirà acquistare beni di qualità superiore rispetto a quelli di qualità inferiore. L’effetto di sostituzione invece comprende un cambiamento della preferenza del consumatore dovuto alla variazione dei prezzi dei beni; se il il prezzo di un bene di consumo del consumatore aumenta, di conseguenza la scelta ricadrà su uno stesso bene ma con prezzo minore e che renda allo stesso modo di quello più costoso. Gli effetti di questa scelta del consumatore possono verificarsi con due diversi tipi di beni e di conseguenza due diversi tipi di scenari: -la sostituzione tra beni complementari dove l’aumento del prezzo del bene complementare può provocare una riduzione della domanda del bene principale (es: se aumenta il prezzo dell’auto, la domanda della benzina diminuisce) -la sostituzione tra beni sostituitivi dove l’aumento del prezzo di un bene sostitutivo provoca un aumento del bene principale (es: se il prezzo del caffè aumenta, la domanda del tè potrebbe aumentare perché va in sostituzione del caffè). Preferenze del consumatore e Curve di indifferenza Le preferenze del consumatore hanno un ruolo molto importante all’interno della teoria microeconomica e sono proprio le curve di indifferenza lo strumento che ci aiuta a comprendere e rappresentare questo concetto. Prima di tutto bisogna considerare il livello di utilità, ovvero il grado di benefici che il consumatore trae all’acquisto di una coppia di beni o servizi, solitamente il consumatore preferisce un grado di utilità maggiore. Le preferenze dei consumatori si riferiscono ai loro desideri rispetto alle varie combinazioni di beni e servizi, chiamate panieri; ogni consumatore ha le proprie preferenze in termini di beni e servizi ma esse sono influenzate inevitabilmente anche da fattori come il prezzo del bene o il reddito del consumatore, rappresentato dal vincolo di bilancio ovvero il limite di possibilità di scelta del paniere per il consumatore, se un paniere supera il vincolo di bilancio allora vuol dire che è troppo costoso per il consumatore. Le curve di indifferenza sono strumenti grafici che servono per rappresentare le preferenze del consumatore, esse rappresentano ogni paniere che un consumatore potrebbe desiderare; esse sono delle curve decrescenti una sopra l’altra con concavità verso l’alto e non si intersecano mai tra di loro. Perciò la scelta del consumatore ricadrà su un paniere che appartiene al vincolo di bilancio e si trova su una curva di indifferenza più alta, sempre contando anche sul suo livello di utilità. Un altro aspetto fondamentale per il consumatore sulla scelta del paniere è il saggio marginale di sostituzione MRS, ovvero il rapporto tra due beni al quale un consumatore è disposto a sacrificarne uno per l’altro. E’ proprio attraverso l’uso delle curve di indifferenza che gli economisti e le varie imprese riescono a valutare e comprendere le preferenze del consumatore in modo tale da riuscire in seguito a creare una propria strategia di mercato con come principale obiettivo la massimizzazione dei profitti. Equazioni di prezzo Le equazioni di prezzo all’interno della teoria microeconomica di determinare il prezzo di equilibrio di un bene o servizio in un mercato, considerando le interazioni tra consumatori e produttori. La principale equazione di prezzo è quella tra domanda e offerta di un bene o servizio. Questa relazione afferma che, a parità di tutte le altre variabili,: (Qs) OFFERTA > DOMANDA = il prezzo scende (Qd) DOMANDA > OFFERTA = il prezzo sale L’equazione che determina la condizione di equilibrio è quella che stabilisce il prezzo al quale la domanda è uguale all’offerta, questo prezzo (p*) rappresenta il punto di incontro tra i desideri del consumatore e i piani dei produttori. Un’altra equazione di prezzo importante è quella della elasticità del prezzo, che misura la sensibilità della domanda e dell’offerta alle variazioni di prezzo. L’elasticità del prezzo è una misura percentuale. Queste equazioni consentono di studiare le dinamiche di mercato e le reazioni dei consumatori e produttori alle variazioni di prezzo, inoltre sono utili agli economisti per prevedere gli andamenti di mercato. Oligopolio di Cournot L’Oligopolio di Cournot è un modello economico utilizzato per comprendere il comportamento di mercato in cui un numero limitato di imprese interagiscono strategicamente. Esso analizza una prospettiva di concorrenza tra imprese e i loro piani di produzione. L’Oligopolio di Cournot si basa su alcune ipotesi fondamentali come per esempio: -esistono solo poche imprese nel mercato e ognuna di esse produce un bene omogeneo -le imprese prendono le decisioni di mercato e le quantità produzione in base alle decisioni delle altre ma allo stesso tempo in modo indipendente -ogni impresa cerca di massimizzare i profitti scegliendo le quantità di produzione che massimizzano il profitto, sempre tenendo conto delle quantità prodotte dalle altre imprese. Sovrappiù Rappresenta la differenza tra il valore massimo che una persona è disposta a pagare per un bene o servizio e il prezzo effettivo che deve pagare per ottenerlo sul mercato, in altre parole rappresenta il livello di soddisfazione aggiuntiva che il consumatore ottiene quando acquista un bene a un prezzo inferiore rispetto a quello massimo che era disposto a pagare. Invece dalla parte dei produttori il sovrappiù ala differenza tra il prezzo di mercato e il costo di produzione, rappresenta il ricavo derivato dalla vendita del bene sul mercato rispetto al costo di produzione. Il sovrappiù è rappresentato graficamente dalla curva di offerta e di domanda, le quali rispettivamente rappresentano la quantità del bene che il produttore è disposto a mettere in vendita a diversi livelli di prezzo, e la quantità del bene che il consumatore è disposto a pagare a diversi livelli di prezzo. Il sovrappiù è importante nell’economia perché fornisce una misura del valore che il consumatore dà o trae beneficio dal prodotto che acquista. I rendimenti di scala Si riferiscono alle variazioni proporzionali dell’output dell’impresa in seguito a variazioni proporzionali delle quantità di input utilizzate. Ci sono tre tipi di rendimenti di scala: -crescenti, ovvero quando le variazioni dell’output sono maggiori di quelle di input, ovvero che la produzione aumenta più velocemente dell’aumento dei fattori produttivi necessari; -costanti, quando l’aumento dell’output è uguale all’aumento dell’input, ovvero che la produzione cresce allo stesso modo dei fattori produttivi, perciò vengono sfruttate al meglio le risorse; -decrescenti, ovvero quando l’output aumenta meno dell’input, ovvero che la produzione aumenta più lentamente dei fattori produttivi. L’analisi dei rendimenti di scala è importante per le imprese in quanto potrebbe influenzare le loro scelte di produzione. Isoquanto e Isocosto e la Funzione di produzione La funzione di produzione una funzione che ricerca la massimizzazione della produzione del bene di consumo attraverso la migliore combinazione dei fattori produttivi. La curva di isoquanto è una curva che rappresenta tutte le combinazioni dei fattori produttivi che sono in grado di rendere una determinata quantità del bene di consumo. E’ rappresenta come una curva decrescente, le curve di isoquanti più alte sono associate a quantità prodotte maggiori, la pendenza della curva è data dal Saggio Marginale di sostituzione tecnica MRTS, che esprime il rapporto al quale uno dei due fattori produttivi può essere sostituito all’altro mantenendo la stessa quantità di produzione. La curva di Isocosto è una retta decrescente che rappresenta tutte le combinazioni di fattori produttivi che hanno esattamente lo stesso costo, una curva di isocosto più bassa comporterà costi di produzione più bassi. Le imprese per arrivare alla massimizzazione dei profitti può attuare due strategie: -si fissa un costo totale e si cerca di massimizzare la quantità prodotta, ovvero graficamente si fissa un isocosto e si fissano più isoquanti; -si fissa la quantità prodotta e si cerca di minimizzare i costi di produzione, ovvero si fissa un isoquanto e si fissano più isocosti. Nella prima strategia la combinazione ottimale è quella che faccia parte sia alla curva di isocosto determinata e allo stesso tempo anche ad una curva di isoquanto più alta possibile. Nella seconda invece si sceglierà la combinazione che apparterrà sia all’isoquanto determinato ma anche all’isocosto più basso. Le curve dei costi Le curve dei costi rappresentano la relazione tra la quantità prodotta e i costi associati alla sua produzione. Le curve dei costi più diffuse sono: -curva dei costi TOTALI, la quale rappresenta il costo totale sostenuto per produrre una determinata quantità di output, include sia i costi fissi che quelli variabili. La curva dei costi totali aumenta man mano che la quantità prodotta aumenta; -curva dei costi MEDI, essa indica il costo medio per una unità di prodotto e si calcola dividendo il costo totale di una quantità per la quantità stessa. La curva dei costi medi inizialmente diminuisce perchè i costi fissi vengono diluiti su una maggiore produzione ma poi in seguito potrebbe aumentare a causa dei rendimenti decrescenti; -curve dei costi MARGINALI, rappresenta l’incremento del costo totale dovuto all’aumento di una unità nell’output prodotto. Si calcola facendo la derivata del costo totale rispetto alla quantità prodotta. Inizialmente potrebbe diminuire a causa dei rendimenti crescenti ma in seguito potrebbe aumentare a causa dei rendimenti decrescenti. Le curve sono rappresentate in un grafico con sull’asse orizzontale ha la quantità prodotta e sull’asse verticale ha i costi. L’analisi delle curve dei costi potrebbe risultare utile alle imprese per riuscire a prendere scelte più ottimali per la massimizzazione dei profitti. Oligopolio di Stakelberg E’ un modello di oligopolio, ovvero una struttura di mercato composta solo da poche imprese, nel quale si assume che ci siano due imprese che producono e vendono uno stesso bene o servizio. In questo modello la differenza sta che si suppone ci sia un’impresa leader e una follower. L’impresa leader è quella che prende la decisione di produzione per prima e poi in seguito la prende anche quella follower ma solo dopo aver osservato la strategia di quella leader. In questo modo si può dire che l’impresa leader sia quella più avvantaggiata in quanto ha preso la decisione prima di quella follower e quindi inizia prima la produzione e potrebbe riuscire ad avere un profitto maggiore; ma allo stesso tempo anche l’impresa follower ha un suo vantaggio perchè nonostante inizia a produrre dopo ha comunque avuto il tempo di analizzare l’impresa leader e di creare una propria strategia che riesca a compensare il ritardo. L’Oligopolio di Stakelberg è un modello che si basa molto sulle ipotesi che un’impresa può avere verso l’altra in modo da anticipare le mosse e le strategie e riuscire a trarre un vantaggio di produzione e quindi anche di profitti. L’economia di puro scambio e l’Ottimo di Pareto L’economia dirupo scambio è una situazione ipotetica in cui non ci sono produzione e fattori produttivi e la situazione economica è esclusivamente basata sullo scambio di beni e servizi tra gli individui. In questo tipo di economia le famigli sono comunque in grado di aumentare il loro benessere scambiando tra di loro beni che possono risultare utili per entrambe. Per fare scambi equi le famiglie devono tenere in considerazione i prezzi relativi, ovvero il prezzo di un vene in termini di un altro bene. Perciò dopo aver trovato lo scambio più conveniente per entrambe loro ovviamente inizieranno a scambiare, finché non si troveranno in una situazione di stallo in cui non ci saranno più miglioramenti e l’unico modo per continuare ad aumentare il benessere è diminuire il benessere dell’altra famiglia. Questa situazione è chiamata Ottimo di Pareto, ovvero una situazione di equilibrio in cui tutte le risorse vengono sfruttate al meglio per massimizzare il benessere complessivo senza che nessuno sia svantaggiato.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved