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Riassunto Oltre il Mobbing Harald Ege, Sintesi del corso di Psicologia Del Mobbing, Stalking, Harassment

Riassunto del testo Oltre il Mobbing di Harald Ege

Tipologia: Sintesi del corso

2015/2016

In vendita dal 28/03/2016

patrizia68
patrizia68 🇮🇹

4.5

(20)

11 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Riassunto Oltre il Mobbing Harald Ege e più Sintesi del corso in PDF di Psicologia Del Mobbing, Stalking, Harassment solo su Docsity! Riassunto Mobbing Il caso 1:Franco dirigente c/o sede estera banca italiana viene trasferito in italia con mansioni insolite: scegliere strumenti informativi mobili e arredi nuovi uffici. Possiamo affermare che il caso di Franco sia un caso di Mobbing . Quali sono i criteri secondo cui possiamo affermare con sicurezza che trattasi di Mobbing e sostenerlo davanti a un tribunale in una causa risarcimento danni? Dal 1996 anno in cui il Mobbing è stato introdotto anche in Italia si sono verificati gli ambiti, le definizioni e ripercorse le tappe di ricerca. Si sono pronunciate sentenze discusse leggi dunque ha raggiunto una conoscenza piuttosto diffusa. L’accertamento del Mobbing: Prima di tutto bisogna compilare il Test di Mobbing “Lipt Ege Professional” e fa parte del metodo Ege 2002 e consiste nella verifica empirica ed obiettiva di 7 parametri tassativi di riconoscimento del Mobbing: 1) Ambiente lavorativo: il conflitto deve svolgersi sul posto di lavoro : quindi niente mobbing tra situazioni mogli mariti e ogni situazione di stress conflitto disagio oltre il luogo di lavoro. Tutti i conflitti presenti con partner, amici, antagonisti sportivi rientrano nelle sfere libere scelte ; colleghi superiori e vertici ci capitano a seguito di una decisione che proprio libera non è essendo il più delle volte dovuta alla necessità di sostentamento economico e alla mancanza di alternativa. La natura di questa esclusività dell’ambiente di lavoro è di ordine sociologico in quanto la ns società identifica il valore di una persona con il suo lavoro ovvero con il suo reddito. Quando conosciamo persone chiediamo di cosa si occupano quindi per lo stesso motivo diamo solitamente molta importanza cose come gli status symbol …auto cell…che indicano possibilità economica anche se a volte specchietto allodole di chi le possiede. Il lavoro riveste importanza fondamentale e averlo migliorarlo o peggiorarlo corrisponde a una promozione o declassamento nella gerarchia della società. In base a queste regole non scritte ma pienamente funzionanti e condivise disoccupati, vittime mobbing, vengono classificati come perdenti in quanto non in grado di partecipare come tutti alla corsa al consumismo. Mobbing Straining e tutti gli altri conflitti legati all’ambiente professionale hanno una dinamicità molto diversa e particolare ai conflitti relativi ad altri ambiti sociali . Storia di Franco: Parametro 1: Ambiente lavorativo: La vicenda si svolge nel lavoro. Quindi il primo parametro è soddisfatto. 2) Frequenza : le azioni ostili devono accadere almeno alcune volte al mese (salvo caso del Sasso nello stagno).E’ imprescindibile la sistematicità e regolarità con cui si svolgono le azioni ostili ai danni della vittima. Quindi numerose e perpetrate con una certa frequenza. Metodo Ege stabilisce alcune volte al mese . Il requisito fissato da Heinz Leymann (padre del Mobbing) richiedeva alcune volte a settimane ma ci sono lavoro che a causa di turni non fanno incontrare il proprio aggressore. Solo una eccezione è prevista ed è indicata con il nome “il Sasso nello Stagno”. In una delle domande del test è richiesto di indicare con quale frequenza ha subito azioni ostili scegliendo tra quotidianamento, quasi quotidianamente, una volta a settimana, alcune volte al mese, raramente, mai Questo poi va confrontato nel colloquio orale perché in tutti i conflitti psicologici la percezione soggettiva gioca un ruolo fondamentale . L’esperto di mobbing non deve misurare la percezione delle vessazioni ma la frequenza delle azioni ostili effettive verificatesi. La percezione soggettiva gioca un ruolo importantissimo sia che si tratti di Mobbing sia che si tratti di Straining. Storia di Franco: Aveva dichiarato sul questionario di aver subito azioni ostili quotidianamente ma in realtà la ricostruizione della sua vicenda lavorativa mostrava attacchi frequenti ma non quotidiani. Quotidianamente aveva certamente percepito il suo disagio il suo demansionamento e la sua umiliazione professionale ma era quasi quotidiana. In ogni caso anche questo parametro era soddisfatto 3) Durata : il conflitto deve essere in corso da almeno sei mesi; da 3 mesi nel caso del Quick Mobbing. Questo carattere chiarisce bene la non casualità dell’evento bensì il carattere persecutorio . E’ un criterio classico del mobbing stabilito da Leymann Ma è solo nella seconda fase l’elemento tangibile del Mobbing costituito dalla progettazione di azioni ostili . Base preparatoria: Condizione Zero La condizione Zero non è di per sé una fase ma una condizione preparatoria ; Fase 1: Conflitto mirato La prima fase detta “Conflitto Mirato” si distingue dalla Condizione Zero per il fatto che la conflittualità per quanto casuale e spontanea comincia a canalizzarsi nella direzione della vitta. Nella storia di Franco corrisponde al primo incarico che riceve quando lo fanno rientrare in Italia dequalificandoli . Fanno parte di questa fase tutti gli avvenimenti soccuressivi fino al rifiuto della sua azienda di tornare all’estero o di assegnarlo in italia ad un posto adatto alla sua qualifica. Fase 2 Inizio del mobbing Questa è la fase discriminante . In questa fase si passa dalla casualità alla premeditazione . L’inserimento di Franco nel programma di raggiornamento delle varie filiali costringe Franco ad una situazione fortemente disagevole : deve imparare tutto daccapo, deve viere situazioni disagevoli in quanto sono reparti che non hanno bisogno della sua presenza e i colleghi lo emarginano Fase 3 Primi sintomi psicosomatici: Franco ha dei primi decadimenti psicosomatici: perdita del sonno, ansa, depressione calo del desiderio sessuale. La situazione comincia ad avere anche un peso sulla famiglia . Fase 4: Errori ed abusi dell’Amministrazione del personale. Questa è la fase in cui con l’entrata in gioco dei vertici aziendali , prendendo provvedimenti discriminanti nei confronti della vittima . Questa è la fase più cattiva del mobbing poiché la vittima subisce azioni molto gravi. E’ la fase in cui il superiore o il tuo mobber riesce a convincere l’Azienda che l’unica soluzione è l’allontanamento della vittima . Nel caso di Franco questo avviene quando la dequalificazione diviene ufficiale quando nell’organigramma viene inserito con ruolo di “supporto” imbarazzante ed umiliante. Prosegue con promesse di altri ruoli e nel frattempo girovaga tra sale di riunione in attesa di una postazione. Fase 5: Serio aggravamento del personale . Le gravi azioni subite nella quarta fase fanno peggiorare i disturbi presentati nella terza fase trasformandoli in patologie a cui la vittima deve far fronte con aiuto specialistico esami e visite con lunghi periodi di malattie . Fase 6: Esclusione dal mondo del lavoro: il processo di Mobbing ha come scopo ultimo l’eliminazione della vittima dal posto di lavoro. Se la vicenda viene lasciata progredire indisturbata si giunge inevitabilmente all’abbandono della vittima del mondo lavorativo. Infatti Franco ormai stanco della situazione vessatoria si dimette. In questa fase un recupero psicofisico è senza dubbio compromesso data l’avvenuta interruzione del lavoro. Le dimissioni sono solo uno dei tanti modi per terminare il Mobbing ,possono sopravvenire licenziamenti giusta casua , ci possono essere anche conlcusioni tragiche come suicidi e casi rari di omicidi in cui la vittima ha scontato la pena in una struttura psichiatrica chiusa. Queste conseguenze estreme i problemi di lavoro costituiscono solo una parte di un disagio magari preesistente in famiglia . In conclusione il modello a 6 fasi è un modello teorico flessibile cioè può presentare delle fasi in parellele e saltare qualche fase. E’ indispensabile che l’esperto di Mobbing tenga conto della flessibilità del modello evitando di considerarlo rigidamente come una gabbia di ferro . In ogni caso è sempre possibile valutare la vicenda attualmente dove è assestata e questo è quello che conta ai fini valutativi. Oltre alla verifica dei 7 parametri si procede con il colloquio personale il quale ha un duplice scopo : chiarie ed integrare le risposte del questionario e acquiste gli elementi d percezione soggettiva rispetto alla vicenda lavorativa. 7) Intento persecutorio: Nella vicenda deve essere riscontrabile un disegno vessatorio coerente e finalizzato composto da scopo politico, obiettivo conflittuale e carica emotiva e soggettiva. E’ il parametro più diffile da comprendere , parte dal presupposto teorico e condiviso che un’azione di Mobbing non è mai immotivata e fine a se stessa. Per intento persecutorio si intende il disegno vessatorio che informa e sottende tutte le azioni ostili compiute dal mobber verso la vittima . Esso è costituito da 3 elementi: Lo scopo politico : la motivazione finale del mobber L’obiettivo conflittuale : le varie azioni a breve termine che egli esegue per avvicinarsi via via allo scopo politico La carica emotiva e soggettiva: il fatto che il conflitto non è limitato alla sfera oggettiva ma sbanda verso il settore personale e privato. Il parametro dell’intento persecutorio del Mobbing ha valenza prettamente psicologica e non deve quindi essere confuso con il diverso concetto di natura invece giuridica di “ dolo specifico” ossia con la volontà e coscienza del danno arrecato , né tanto meno deve portare ad escludere a priori la responsabilità colposa ossia la possibilità che le azioni compiute siano unicamente il frutto di una negliegenza un’imperizia o di un’imprudenza dell’esecutore. In questo senso è fondamentale distinguere il Mobbing dalla maleducazione pura e semplice che è sempre disdicevole ma non implica quella mancanza di rispetto consapevole e lesiva della dignità altrui che invece caratterizza la condotta mobbizzante. Se il ns capoufficio è prepotente e maleducato possiamo definirlo come ci pare ma non un mobber. Nessun mobber ha mai l’intenzione di provocare un danno di salute ma volevano eliminarla o punirla. Non è facile individualre con il maggior grado di sicurezza possibile la ragione ultima di una strategia di Mobbing , occorre una buona dose di intuito. Nel test LIPT Ege Professional vi è una domanda aperta che richiede al soggetto di indicare la motivazione per cui secondo la sua opinione avrebbe subito le azioni ostili indicate. Questa è certamente una buona base di partenza dato che la vittima ha avuto molto tempo per riflettere. Quando invece a questa domanda si risponde non lo so allora la faccenda è più complicata e a volte nasconde motivi che la vittima non vuole riferire, la vittima può succedere che soffre di paranoie ed emerse che era in cura presso IL SERT oppure situazioni difficili familiare etc etc . Si giunge a tali risultati intervistando la vittima con provocazioni , controllando documenti. Bisogna in questi casi avvertire la vittima che in sede di giudizio potrebbero venire a galla tali segreti ..è la vittima che deve scegliere. E’ sempre un avvocato il compito di tutelare i diritto della vittima quindi è bene che ci sia sempre anche un avvocato. Nel testo La valutazione peritale del danno da Mobbing si affermava che l’eccezione riconducibile alla situazione meglio detta “ del sasso nello stagno” possa ritenersi sussistente quando: 1 Possa rilevarsi la presenza di una singola azione ostile portante i cui effetti si ripercuotono sulla persona quotidianamente ed internamente anche dopo la prima azione si è di fatto ormai esaurita. 2 L’azione iniziale è accompagnata e/o seguita da almeno altre due azioni ostili di supporto, appartenenti ad una categoria diversa da quella dell’azione principale 3 Le azioni secondarie siano come solitamente avviene , messe in atto da aggressoi diversi (caso tipico i colleghi) 4 Queste ultime azioni abbiano una cadenza di almeno alcune volte al mese. Nel caso di Alda l’azione portante : spostamento in altra stanza isolata a cui ha fatto seguito l’azione volta ad impedire i contatti umani con altri colleghi. Tali azioni rientrano nella categoria Isolamento sistematico delle azioni ostili del Test Lipt Ege Professional, sono giunte chiaramente dai superiori o dai vertici aziendali e hanno avuto effetto ripetuto duraturo e costante allo stesso modo di un sasso gettato in uno stagno che continua ad originare increspature sull’acqua anche dopo che è ormai scomparso. Per quanto riguarda le cosiddette azioni di supporto esse sono riconducibili ad almeno altre due categorie di azioni ostili e comprendono i controlli e le delazioni dei colleghi (Attacchi ai contatti umani) i dubbi infusi sulle reali condizioni di salute, le maldicenze sul suo conto e la derisione dei suoi difetti (Attacchi alla reputazione ) e sono state perpetrate con cadenza settimanale. La vicenda di Alda è inquadrabile nel Mobbing e ai fini valutativi valgono i parametro convenzionalmente fissati per l’eccezione del Sasso nello Stagno ossia frequenza quotidiana e durata calcolabile dal momento in cui i due tipi di azione mobbizzante portante e di supporto si sono affiancati. Quick Mobbing: Giulia assistente importante direttore, segretaria direttore le fa la guerra, muore titolare, segretaria sopravvento nuovo direttore, giulia demansionata viene spostata uff. imballaggi e pulizie dove capo è parente di segretaria. Chiede trasferimento dopo tempo va a uff produzione, ambinete maschile e volgare, ..superiore la segue anche in bagno. Crollo psicologico, vomito pianti smette di mangiare, dormire sogna il suicidio. Decide di dimettersi, giorno della consegna lettera incontra capo per scale la insulta e la strattona . Erano passati 4 mesi. Questo caso a prima vista non potrebbe rientrare nel Mobbing in quanto non è soddisfatto il requisito minimo della durata di 6 mesi . La sua vicenda è durata 4 mesi ma ha subito azioni ostili appartenenti a tutte e 5 categorie previste dal test Lipt Ege Professional: Cambiamento di mansioni:demansionamento e assegnazione a lavori nocivi . Isolamento sistematico: insulti minacce sorveglianza Attacchi alla reputazione: derisioni e turpiloquio Violenza e minacce di violenza: obbligo a lavori nocivi e una aggressione fisica. Tutte queste azioni hanno avuto un insolito carattere di intensità sistamticità e volontà lesiva quasi quotidianamente. La particolare intensità e varietà delle azioni ostili che devono appartenere ad almeno 3 categoria del test ed accadere con frequenza valutabile come quotidiana cono caratteristiche del caso cosiddetto Quick Mobbing. In questi casi la forza conflittuale e persecutorio è tale da poter configurare il Mobbing anche in presenza di una durata inferiore ai sei mesi (da 3 a 6 mesi)posto che siano riscontrabili azioni ostili molto di frequente quasi quotidianamente. Il caso di Giulia quindi anche se di durata inferiore ai 6 mesi rientra nel Mobbing. Il danno da Mobbing: Una volta accertata la presenza del Mobbing sulla base dei 7 parametri, in quanto costituisce solo il primo dei 3 stadi di cui si compone il Mobbing. Il Mobbing è una condotta illecita in quanto lesivo ossia è fonte di danno ingiusto e giuridicamente risarcibile per chi lo subisce. Dal punto di vista giuridico l’espressione danno indennizzabile costituisce un concetto complesso suddiviso in varie tipologie a seconda dell’ambito dell’applicazione o delle cause scatenanti. Elenco dei tipi di danno riconosciuti dalla giurisprudenza italiana: Danno Professionale: pregiudizio alla sfera prettamente occupazionale della persona: ad es. può essere un demansionamento , dequalificazioe o perdita di chance professionali , lesione alla propria immagine o sanzione disciplinare ingiusta, un sabotaggio. Il danno professionale può essere di natura patrimoniale (quando comporta una diminuzione del patrimonio della vittima) e non patrimoniale (quando colpisce beni non suscettibili di una valutazione economica, come ad es: immagine e dignità lavorativa. Nel caso della natura patrimoniale la valutazione può venire desunta matematicamente dalle differenze di stipendio e bonus non usufruiti etc. Nel caso della natura non patrimoniale non è possibile un conteggio matematico e quindi al giudicante è lasciato di decidere secondo equità. Es. Nei casi di demensionamento ma a parità di stipendio ma mansioni di livello inf. Uno dei criteri applicati dai magistrati è quello di disporre di un risarcimento pari ad una certa percentule della retribuzione del lavoratore moltiplicato per i mesi di accertato demansionamento e nei casi gravi può essere del 100%. Danno Biologico: E’ il danno proprio alla salute della persona derivato da condizioni lavorative nocive e per sua intrinseca natura è non patrimoniale. Può essere fisico o psichico . Applicare questo tipo di danno alla sfera prettamente patologica è di pertinenza del medico legale. In ambito Inail il Legislatore ha previsto delle tabelle che permetto di rapportare, presuntivamente una certa malattia all’attività svolta e la sua gravità ad una invalidità espressa in percentuale temporanea o permanente in ragione della diminuzione della capacità lavorativa della persona. Ultimamente l’indennizzabilità è stata estesa anche alle cosiddette malattie non tabellate a condizione che possa essere dimostrato il nesso causale tra la patologia e la causa lavorativa. Es. di malattia tabellata è la Silicosi sviluppata dai minatori . Es. di malattia non tabellata è il disturbo dell’adattamento reattivo insorto a seguito di condizioni lavorative avversative come per es. il Mobbing . Per le malattie tabellate la valutazione medico legale è semplice in quanto si valuta la gravità dalla giurisprudenza con riferimento al Mobbing . A volte accade che in circostanze di Mobbing evidenti la vittima non accusava di disturbi psicofisici rilevanti e permanenti sebbene avesse comunque subito un danno evidente alla sua sfera personale e sociale. Alla luce di ciò che poi si è rivelata essere la crescita conoscitiva del danno esistenziale oggi ammesso e risarcito nelle aule dei Tribunali era normale che il Mobbing fosse riconosciuto come danno patrimonale anziché non patrimoniale . Caso 2: Insegnante di corso professionale, direttrice offende, e la insulta in pubblico . Al test emerse che l’interessata era effettivamente stata vittima di Mobbing dall’alto agito cioè da due mobber di posizione a lei superiore. Gli attacchi mobbizzanti furono riconducibili a 3 categorie: Attacchi ai contatti umani, Cambiamenti delle mansioni, Attacchi alla reputazione , verificatasi con frequenza valutata come settimanale e durata sufficiente che avevano avuto ripercussioni di media gravità sulla salute e sulla vita privata della vittima. L’andamento della vicenda lavorativa era conforme al modello in 6 fasi e la progressione era ferma alla 5 fase. La perizia medica ausiliaria rilevò in M.B. una patologia psichiatrica ben definita che era insorta a seguito della situazione di Mobbing vissuta causandole una certa percentuale di danno biologico indennizzabile. Il giudice condividendo le conclusioni della CTU ritenne accertato che M.B. aveva subito un comportamento riconducibile a Mobbing e dispose risarcimento per danno biologico e uno parallelo per danno esistenziale inteso come danno derivante dalla lesione di (altri) interessi di rango costituzionale inerenti alla persona e calcolato a giudizio del magistrato come la metà circa del danno biologico accertato. Straining Il caso 1: Emma , dirigente team, maternità , rientro uff. smantellato per esigenze aziendali, tutti i colleghi licenziati. Consulto legale: illegittimità di licenziamento orale. Al rientro ex stanza vuota, viene sistemata stanza senza pc e tel successivamente deve controllare dei dossier. Demansionata chiede formulazione scritta della nuova mansione ma non le rispondono..dopo 1 mese incubi, mal di testa, scoppi di pianti, problemi di digestione, crisi di collera e aggressività . Avvia causa per demansionamento intanto le offrono una buonauscita in cambio di dimissioni accetta e si dimette poiché priva di forze . Dal giorno del suo rientro maternità sono passati 9 mesi. La realtà di Emma è priva del punto n.2 relativo alla frequenza delle azioni ostili quindi portava ad escludere la vicenda da Mobbing. Dalla storia di Emma emergono due fattori evidenti: L’intenzionalità del comportamento dell’azienda che di fronte al progetto di non riqualificarla a seguito della soppressione del suo ramo di attività e quindi di eliminarla ha pianificato il demansionamento , isolamento e profonda umiliazione. La discriminazione attraverso cui solo le è stata vittima di un trattamento profondamente iniquo e umiliante unica ad essere costretta a mansioni inferiori , ad occupare ufficio malmesso e privata da internet . Tuttavia, il suo caso non poteva essere definito Mobbing. Non si possono definire casi di Mobbing quei casi in cui ci sia stato dequalificazione isolamenti e simili azioni ma devono essere presenti tutti e 6 i parametri. Un altro errore è quello di misurare il Mobbing in base alla ripercussione negativa sulla stato di salute della vittima. Il mobbing non è di per sè una malattia ma una situazione conflittuale potenzialmente adeguata a causare malattie. Il caso di Emma se non era Mobbing era di certo altro. Bisognava trovare il nome a quel disagio. Ci sono molte persone vittime di disagi non definibili Mobbing ma di elevato stress con elevate componenti discriminatorie . Situazioni come il Demansionamento, dequalificazione, deprofessionalizzazione, svuotamento delle mansioni, isolamento , marnginalizzazione. In seguito a studi e all’esigenza di trovare una tutela a queste situazioni è nata l’idea di identificare dal punto di vista della Psicologia del lavoro quei conflitti organizzativi non rientranti nel Mobbing ma comprendenti situazioni lavorative stressanti ingiuste e lesive quali per es. la dequalificazione o isolamente professioanle, con il termine esclusivo di Straining. Che cos’è lo Straining? Dal verbo in Inglese To Strain ha un significato vicino a quello to stress: tendere, sforzare, stringere, mettere sotto pressione. In inglese decrivere come strained una persona leggermente stressata sotto pressione stranita e il sostantivo strain ha anche il significato di tensione nervosa, esaurimento. Vi è un legame con lo stress di tipo occupazionale e in una situazione di Straining l’aggressore viene definito Strainer e sottomette la vittima facendola cadere in una condizione particolare di stress con effetti a lungo termine . Lo stress può avvenire dall’isolamento fisico oppure relazionale, dalla passività generale nei confronti della vittima , dalla mancanza del lavoro (sotto attivazione) oppure eccesso di lavoro ( sovra-attivazione). Lo Straining potrebbe essere scambiato per un semplice caso di stress occupazionale ma spesso la vittima lo percepisce come Mobbing in quanto è presente una componente di intenzionalità e discriminazione. Quindi a livello oggettivo lo Straining è un caso di Stress da sotto o sovra attivazione sul posto di lavoro ma la vittima lo percepisce come persecuzione ed ingiustizia . Spesso molte cause di lavoro finiscono tristemente arenate poiché la vittima proclama Mobbing ma l’Azienda ha buone possibilità di dimostrare al contrario che trattasi di un caso di stress o problemi della soggettivi della vittima. Nel caso di Emma l’azienda si sarebbe difesa dicendo che la chiusura del ramo di attività e l’impossibilità di ricollocarla erano motivi per licenziarla oltre al fatto che poteva appellarsi alla mutata situazione familiare (parto) e dimostrare che poteva trattarsi di problematiche personali. Invece sostenendo la dequalificazione professionale dal punto di vista giuridico e lo Straining dal punto di vista psicologico, Emma aveva la possibilità di dimostrare che il comportamento aziendale era stato Possono essere qualitativi: Aumento : Maggiore responsabilità che richide maggiore attenzione e difficoltà del compito . Diminuzione: Minore qualità delle mansioni quindi monotoni facili insensati. Possono essere quantitivi: Aumento : Più ore di lavoro stress da sovrattivazione. Diminuzione: Niente e quasi niente da fare isolamento stress da sottoattivazione. Devono essere continuative non le conseguenze della salute poiché anche un normale stress puo’ indurci a questo, ma a livello professionale cioè il lavoro della vittima dopo l’azione di Straining è diverso, peggiorato. Anche le conseguenze devono essere nell’ambito lavorativo (es. chi viene licenziato la conseguenza è quotidiana ma si svolge fuori ambito lavorativo). Sono necessarie per il riconoscimento dello Straining le conseguenze attribuibili al Danno Professionale, ovvero la vittima non ha più la possibilità di svolgere le manisoni che ha espletato in precedenza e questo è determinante per riconoscere lo Straining. Danno biologico (cade in depressione insonnia …) non è determinante Danno Esistenziale ( problemi partner/famiglia) non è determinante Eventuali danni biologici vanno valutati a parte e non sono determinanti per diagnostica uno Straining. Per quanto riguarda la frequenza non è da confondere con il Sasso nello Stagno del Mobbing : nello Straining vi è solo l’azione portante es il demensionamento e non altre azioni di supporto come colleghi che peggiorano le cose come i casi di Mobbing. Il Mobbing prevede attacchi sistematici e contestazioni ripetute. 3) Durata: Si considera la durata delle conseguenze negative per la vittima dal momento dell’azione ostile in poi conseguenze che devono essere necessariamente continuative nel tempo cioè avere una certa durata. Anche per lo Straining la durata minima della conseguenza anche dell’unica azione subita penalizzante duri da 6 mesi . La ragione dei 6 mesi è la stessa del Mobbing in quanto è una convenzione del DSM IV manuale dei criteri diagnostici per i disturbi mentali considerare cronico un disturbo che permane da 6 mesi dalla comparsa. In questo modo si evitano quelle situazioni di sovraaccarico presenti in alcuni momenti specifici dell’anno . (inventario, chiusura bilancio, alta stagione, recupero credito) . A differenza del Mobbing che prevede l’eccezione del Quick Mobbing nello straining non è previsto in quanto per definizione non abbiamo attacchi attivi quotidiani. 4) Tipi di azioni: Lo straining deriva da azioni ostili meno frequenti e numerose del Mobbing a volte anche da 1 azione sola, quindi il requisito minimo è di una azione ricevute appartenenti anche ad una sola categoria delle 5 di Leymann e risultano maggiormenti pertinenti quelli del cambiamento delle mansioni e isolamento sistematico. Gli attacchi ai contantti umani sono mirati a provocare emozioni negative che se effettuate una sola volta non raggiungono lo scopo del lungo termine in quanto la persona starà male per qualche giorno ma poisi ricompone nel passar del tempo. Perciò nel Mobbing gli attacchi sono quasi quotidiani in modo che possano saltare i nervi. Mentre isolamento e cambiamento mansioni hanno conseguenze che durano nel tempo. Il demansionamento che rientra nella categoria dei cambiamenti di mansioni e può comportare l’esclusione da funzioni già svolte, assegnazione compiti inferiori, privazione di strumenti quindi si tratta di azioni che non hanno bisogno di ripetersi più volte. Per quanto riguarda gli attacchi contro la reputazione troviamo azioni negative quali la ridicolizzazione dei difetti della vittima, le accuse infondate ai suoi danni, attacchi sulla vita privata, uso regolare di espressioni volgare ed oscene al suo indirizzo o in sua presenza. Queste azioni sono per molti versi simili a quelli rientranti negli attacchi umani nel senso che per aver sortire un effetto negativo necessitano di reitarazione e per questo sono più ascrivibili ad una strategia di Mobbing che di Straining ma alcune azioni come “valutazione errata o umiliante, o si fanno circolare voci su di lei”. Azioni di questo genere possono essere il punto di partenza per una situazione di negativa permante ad es una cattiva valutazione può impedire una promozione o causare retrocessione le malelingue possono compromettere irrimediabilmente l’immagine e la credibilità di una persona portando al suo isolamento relazionale nei confronti dei colleghi o a danni a livello professionale. Per questa doppia veste le azioni ostili appartenenti alla categoria degli attacchi alla reputazione hanno una media probabilità di essere compresi all’interno di una strategia di Straining. Nella categoria di azioni ostili vi sono Violenza e minacce di violenza a cui fanno parte azioni con rilevanza penale e condotta dolosa, quali la violenza fisica minore o a sfondo sessuale, la costrizione a svolgere incarichi nocivi alla salute, la determinazione di danno di vario tipo alla vittima. Nonostante la loro gravità difficilmente queste azioni hanno effetti duraturi sulla situazione lavorativa che come abbiamo detto nello Straining le conseguenze devono manifestarsi necessariamente nell’ambito lavorativo per cui non sono considerati in detta valutazione i danni alla salute. Mentre un sabotaggio ad uno strumento di lavoro che impedisce alla vittima di svolgere regolarmente le sue mansioni per almeno sei mesi rientra di certo nello Straining, altri invece spesso restano fini a se stessi. 5) Dislivello tra gli antagonisti: Come il Mobbing questo parametro implica che la vittima non ha più le stesse capacità di reagire al conflitto o alla sua conseguenza o di opporsi al suo aggressore. Rispetto al mobbing la differenza è che il fautore dello Straining in quanto demansionatore cioè colui che è stato la causa del demansionamento, isolamento, etc deve per forza di cose essere un superiore. Il dislivello tra vittima e aggressore non si manifesta solo nel momento dell’azione scatenante ma continua spesso peggiorando per tutta la durata della conseguenza negativa. politico, obiettivo conflittuale e carica emotiva e soggettiva ) e devono essere tutti presenti coerenti e cooperanti tra loro). Nello Straining gli elementi costitutivi del parametro dell’intento persecutorio sono solo due: lo scopo politico e l’obiettivo discriminatorio: Scopo politico: Fornisce l’elemento persecutorio dell’azione conflittuale. E’ dato dall’obiettivo finale a cui mira la strategia di Straining, che può essere simile a quello classico del Mobbing (estromettere la vittima) o penalizzarla facendole perdere una opportunità di carriera. La differenza con il mobbing è solo a livello statistico: nel Mobbing si tende ad eleminare la vittima mentre nello Straining è più probabile che si miri ad allontanare o punire magari da una posizione in cui in qualche modo il soggetto dà fastidio o per fare posto a qualcun altro ma non si esclude all’intento di eliminare la persona divenuto scomodo. Nel caso di Emma in cui lo scopo della strategia di Straining era di fatto lo stesso di una tipica azionde di Bossing: (tipo di mobbing dall’alto perpetrato dai vertici direttivi come politica riduzionale personale), cioè avevano deciso di chiudere il ramo di attività e quindi eliminarne il personale. Infatti spesso lo Straining si verifica spesso nei casi di fusioni o cambi societari. Altro scopo politico: bloccare la carriera di qualcuno per invidia o ambizione ad es: un superiore non vuole privarsi della collaborazione di un collega bravo ma per non farlo brillare lo isola. In questo caso lo scopo politico si configura come punizione per l’eccessiva o pericolosa professionalità o intelligenza della vittima. Nel caso in cui si voglia eliminare la vittima si agisce per creare una situazione di disagio ed indurlo ad andarsene. Se la vittima si oppone e resiste non è raro che lo Straining si trasformi in Mobbing vero e proprio , come il caso di: Antonio, Ente pubblico, arriva nuovo manager. Nuovo progetto affidato a suo capo a casua di una valutazione di fine anno ingiustamente negativa. Egli si ribella, i colleghi contro , i superiori contro,lui taciturno e irascibile. Il capo non è in grado di portare avanti il progetto, viene assegnato ad antonio e da qui partono continue vessazioni da parte del suo capo. Un caso di Straining si era trasformato in Mobbing. Obiettivo discriminatorio : La discriminazione è l’altro elemento fondamentale dello Straining. E’ costituito dal trattamento negativo diverso e riservato ad una sola persona . La discriminazione è il tratto sociale che consente di distinguere lo Straining dal semplice stress. Le condizioni di sforzo , sia che si tratti di incremento di lavoro quindi annullamento ferie e richiesta di straordinario, sia che si tratti di diminuzione lavoro e quindi riduzione dell’orario se rivolto a tutti si tratterà di una situazione difficile e stressante ma per tutti. Parola chiave Tutti. La Valutazione di un caso di Straining Come un medico fa una diagnosi di una malattia , la valutazione delo Straining è un procedimento complesso. Le differenze tra un caso ed un altro sono delle sfumature sottilissime che possono indurre ad errore ecco perché deve necessariamente essere trattato da uno psicologo opportunamente specializzato nella valutazione dei conflitti lavorativi. Solo attraverso la valutazione professionale scrupolosa dei 7 parametri si può evitare il rischio di confonderlo con un semplice affaticamento psicofisico che può avere cause organizzative simili e gli stessi effetti sulle condizioni di salute. Il soggetto stressato inoltre non aiuta nella valutazione obiettiva in quanto tende a sentirsi vittima di una ingiustizia e quindi a riportare elementi di discriminazione e di lesività che a guardar bene non sono riscontrabili. Date le similarità con il Mobbing si procede con lo stesso metodo già sperimentato per il Mobbing operando empiricamente , verificando nella vicenda lavorativa in esame se sono presenti o meno tutti e sette i parametri di riconoscimento. Si somministra il Lipt Ege Professional ed il successivo colloquio specialistico ottenendo il vantaggio di accertare la presenza o escluderla di due possibili situazioni di conflitto nel corso della medesima valutazione specialistica. L’intervista diretta come il mobbing è necessaria . Tutti i parametri devono essere rispettati e a differenza del mobbing non ci sono eccezioni. Caso I.P. Nuova proprietà la isola e la lascia senza lavoro per 2 anni fino a quando non va in pensione. Disturbi psicosomatici continuarono anche dopo in pensione. Aderì via legale chiedendo un risarcimento credendo fosse un Mobbing.Sottoposta al test venne fuori che mancava il parametro 2. Il tutto lasciava pensare ad un caso di Straining . Inoltre per il Mobbing mancava il parametro 6 ossia l’andamento secondo fasi successive, ovvero la situazione non è stabile ma evolve secondo il modello teorico di fasi successive nelle quali la persecuzione aumenta di intensità e di estensione .Dopo il cambio di mansione alla signora IP non era successo nulla. Il conflitto era rimasto allo stesso livello. L’analisi rivelava poi un adeguato intento persecutorio nella vicenda di IP con lo scopo politico aziendale di non riqualificarla per ragioni economiche e l’obiettivo discriminatorio dato dal fatto che solo lei si era chiaramente trovata in quella particolare situazione. Dunque la faccenda era chiaramente ascrivibile ad un caso di Straining. A livello medico il mio consulente ausiliare accertò nella signora un disturbo depressivo ansioso collegato alle vicende lavorative e responsabile di una certa percentuale di danno biologico di tipo psichico. In sede di sentenza il giudice di Bergamo ritenne accertata la condizione professionale di totale demansionamento di IP; oltre a questo facendo proprie le conslusioni della CTU respinse l’ipotesi di Mobbing e riconobbe dimostrando grande apertura la situazione di Straining. Questa è stata la prima sentenza di Straining riconosciuta depositata il 20 may 2005. Parametri per riconoscimento Straining: 1 Ambiente lavorativo  Il conflitto deve svolgersi sul posto di lavoro 2 Frequenza  Le conseguenze dell’azione ostile devono essere costanti 3 Durata  Il conflitto deve essere in corso da almeno 6 mesi 4 Tipo di azioni Le azioni subite devo appartenere ad almeno una delle cinque categorie del Lipt Ege 5 Dislivello degli antagonisti  La vittima è in una posizione costante di inferiorità 6 Andamento secondo fasi successive  La vicenda ha raggiunto almeno la II fase (conseguenza percepita come permanente) del modello di Ege di Straining a 4 fasi. reato da inserire nel Codice Penale Italiano. Il 16 Aprile 2004 è stata presentata alla camera dei Deputati una proposta di legge a firma dell’On., Cosa voltas ad introdurre il reato di Molestia Insistente che dovrebbe porsi a metà strada tra le molestie semplici e la violenza privata ed è definito come “Intenzionale, malevolo, e persistente comportamento finalizzato a seguire o molestare un’altra persona con attività che allarmano o suscitano una ragionevole paura o disagio emotivo che ledono la altrui libertà morale o personale o la salute psicofisica. Nel Novembre 2004 un Gip di Milano ha applicato per la prima volta il concetto di Stalking in ambito giuridico disponendo un provvedimento giurisdizionale (in particolare un’ordinanza di divieto di dimora e accesso) nei confronti di una moglie separata che aveva attuato ripetuti comportamenti molesti e minacciosi ai danni della nuova compagna del marito. Gli Stalker sono prevalentemente uomini e le vittime in maggioranza donne. Spesso vi sono a monte vi sono molestie domestiche . Il persecutore pur di avere informazioni si avvale dell’aiuto inconsapevole degli altri per creare danni alla sua vittima ( es. ottiene notizie dai famigliari, ordina merce a nome suo, disdice il contratto per la fornitura elettrica, annulla i suoi appuntamenti. Secondo un contributo Inglese si distinguono 5 tipi di Stalker: 1 Il Risentito che mira a vendicarti di un danno o di un torto subito vero o presunto e che quindi attua soprattutto azioni tese a spaventare e danneggiare la sua vittima; 2 Il Respinto che perseguita un partner che lo ha lasciato o che intende lasciarlo con l’obiettivo di riconciliarsi vendicarsi o entrambe le cose perseguite con tipico comportamento ambivalente; 3 Il Bisognoso d’affetto che è mosso soprattutto dalla solitudine e ricerca un rapporto di amicizia o d’amore non necessariamente sessuale , un partner idealizzato. 4 Il corteggiatore incompetente che è ugualmente incapace di instaurare un rapporto soddisfacente con persone dell’altro sesso, ma si atteggia a macho, considera le donne come oggetti e pensa di avere il diritto di ottenere quel che vuole; 5 Il Predatore, il cui obiettivo è esplicitamente un rapporto sessuale con la vittima contrui cui può mettere in atto reati anche gravi quali le molestie sessuali o lo stupro. Lo Stalker può seguire due principali interessi nei confronti della vittima i quali determinano anche la scelta dei suoi metodi di azione: Interesse negativo / interesse positivo: Interesse Negativo: Egli nutre sentimenti di vendetta per un evento o esperienza che ha percepito come ingiusto, torto o sconfitta. Es. Ex marito di Marina che non si rassegna. Oppure un pz che perseguito il medico o lo psicologo da cui si è sentito malatrattato , imputato che intende vendicarsi del giudice che lo ha condannato a suo dire ingiustamente, automobilista multato che se la prende con poliziotto autore contravvenzione, lavoratore licenziato che mira a rivalsa sul suo ex datore di lavoro. Le azioni di Stalking derivate da interesse negativo includono il disturbo, le molestie, le minacce, i danneggiamenti, gli atti di violenza che possono anche essere portati contro persone o animali cari alla vittima: in genere possiamo dire che lo stalker cerca con ogni mezzo anche indiretto di danneggiare la vittima. Interesse Positivo : il suo interesse è trovare o ritrovare l’attenzione della vittima nei suoi riguardi. Può essere innamorato o meglio ossessionato . Può tartassare il suo ex datore di lavoro per una riassunzione. Le azioni scelte e poste da uno stalker mosso da interesse positivo sono apparentemente gradevoli e gentili nei confronti della vittima (invio lettere d’amore, regali o lodi) ma nel tempo tendo ad aumentare e diventano imbarazzanti. I rifiuti che riceve sono spesso il risultato di una persecuzione incrementata anzi l’interesse dello stalker da positivo si trasforma in negativo. Come nel caso di Marina che l’ex marito dapprima agiva per riconquistarla poi per punirla. Lo stalker sviluppa sempre un rapporto emotivo molto intenso sia amore, fanatiscmo, odio o vendetta. Spesso la vitta di Stalker non pubblicizza per via dei risvolti imbarazzanti. La vittima può sporgere denuncia infatti il nostro codice penale prevede pene e sanzioni contro molestie, disturbi alla persona, minacce ingiurie, danneggiamenti, percosse, lesioni personali, violenza privata, violenza sessuale, maltrattamenti a persone o animali, diffamazione, violenze di domicilio, minacce ed ingiurie a terze persone. Molti personaggi famosi soni stati vittime di Stalking soprattutto negli USA, molti film ne hanno parlato come Attrazione fatale… TIPI DI STALKING: Stalking Emotivo, Stalking della Celebrità, Stalking occupazionale,
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