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Scrivere tra desiderio e sorpresa, Dispense di Didattica generale e speciale

Laneve cosimo secondo libro scrivere tra desiderio e sorpresa più appunti

Tipologia: Dispense

2015/2016

Caricato il 28/11/2016

Markuscousin
Markuscousin 🇮🇹

4.5

(37)

23 documenti

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Anteprima parziale del testo

Scarica Scrivere tra desiderio e sorpresa e più Dispense in PDF di Didattica generale e speciale solo su Docsity! Cap.1 Le 21 lettere della libertà La scrittura permette di fissare su carta concetti, pensieri ed emozioni, diventa indispensabile per la memoria e per i ricordi. Orazio infatti sosteneva che la scrittura è immortale. Inoltre consente di fissare il passato e utilizzarlo nel presente. La scrittura va intesa però in maniera più ampia, la si può trovare nei film, nel teatro, nelle fiction. Con la scrittura si ha la possibilità di esprimere la propria libertà ed è possibile usare la scrittura per: 1) Scrivere di sè Ci consente di scrivere la nostra storia, inoltre si utilizza per raccontare di se stessi, permette di prendere maggiore coscienza di sè e del proprio essere. Quando scriviamo conosciamo quella parte di noi che ci è ignota, questa scrittura accresce la percezione della propria soggettività, inoltre non traduce la realtà ma la reinventa. 2) Raccontare il disagio a volte si scrive per raccontare le proprie sofferenze, per esprimere il proprio disagio o per esprimere le proprie paure da quelle più acute a quelle legate al desiderio. Ciò che spinge a questo tipo di scrittura è il disagio esistente tra l'IO e il SE', tra ciò che si è e quello che si vuole essere. Si scrive per se stessi, ma soprattutto perchè si ha fame di farsi conoscere, di esprimere la propria dimensione in quanto attraverso la scrittura ci si libera da questa condizione. 3) Prendersi cura di sè con la scrittura si impedisce agli altri di impossessarsi di noi, ma soprattutto diviene lo strumento per passare da quello stato di disagio a uno si agio, dal silenzio alla parola. A volte scrivendo ci si può riscattare da chi ha distrutto la nostra esistenza (es. Primo Levi "se questo è un uomo"). 4) Dare vita alle cose infatti la lingua non serve solo a dare informazioni sulle cose ma a conoscerle, smontare e ricomporle. Nel momento in cui si raccontano, si disegnano con le parole le cose è come se prendessero vita. 5) Vivere il piacere della fantasia, del gusto, della vista, dell'ascolto, questo tipo di scrittura da sfogo alla fantasia e svolge una funzione vitale perchè ci aiuta a trascendere dalla realtà, mette a nudo la propria fantasia. Ovviamente la scrittura non viene utilizzata solo in questo modo, essa è onnipresente grazie agli SMS, alle chat, ai social i quali consentono di utlizzare diversi tipi di canali, infatti oggi quasi tutta la scrittura passa attraverso la digitalizzazione, addirittura nei messaggi privati per comunicare vengono usati emoticon, simboli che sostituiscono la scrittura. La rappresentazione scritta di pensieri, interessi, passioni perdono carisma e si avvicinano sempre di più al mondo del visivo, i sentimenti e le idee non si scrivono più ma si esprimono con segni, simboli. Nel corso del tempo si è spesso discusso sul come scrivere, nel rinascimento si credeva che per scrivere bene bisognava imitare gli scrittori del 300 mentre tra il 700 e 800 nasce la necessità di usare un italiano più concreto e moderno, quindi una lingua più pratica. Nell'ultimo secolo per fortuna il divario tra linga scritta e parlata si è assottigliato e la letteratura ha smesso di essere un modello. L'uso della scrittura ha contribuito a un rinnovamento dell'insegnamento muovendosi verso valori condivisi quali il: - realismo si fa riferimento a contenuti linguistici presi dal mondo reale e non frasi fatte e piene di retorica; - multilinguismo le lingue possono separare diversi popoli ma allo stesso tempo possono anche unirli perchè utili per il dialogo; - dinamismo perchè la lingua è in continuo cambiamento. Infatti oggi le norme linguistiche sono meno rigide, più flessibili e legate ai contesti. Cap. 2 Il calamaio del desiderio Spesso ci capita di ripendare alla nostra vita, a come poteva essere se nat in un corpo o in una famiglia diversa. Quello che ci porta a viaggiare con la mente è uno strumento molto antico il desiderio. Questa parola ha diversi significati, da un punto diventa un senso di mancanza, dall'altro una dimensione più passionale. Quindi c'è al tempo stesso sia una condizione di perdita che di attesa. Infatti non c'è desiderio senza la ricerca di un altrove, di un altrimenti. Ovviamente il desiderio spinge ognuno verso la propria stella, verso un progetto di vita nuova. Nel momento in cui si desidera si riconosce dentro di sè una nuova dimensione overo quella del futuro. Ciò consente di proiettarsi nel futuro, in nuove aspettative infatti quando il desiderio inizia a calare è sego che la vita inizia a cessare, l'anima smette di respirare, il tempo si opacizza. È proprio da qui che nasce l'esigenza di coltivare il desiderio dell'essere nella propria unicità e singolarità. La scrittura si configura come la risorsa con cui si da voce al proprio desiderio infatti il desiderio di essere diventa il desiderio di scrivere. Il desiderio no opprime una libertà, e con la scrittura troviamo il nostro tempo interiore e ci consente di trovare una direzione all'esistere. Ogni scrittura infatti nasce dal desiderio di interpretare e dare un senso alle cose e a se stessi. Ad ognuno di noi capita di scrivere per diletto in modo spontaneo senza fini didattici, questa pratica diventa un modo per riappropriarsi di se stessi e per esprimere i propri desideri. Questo accade perchè anche la stessa società ci nutre di desiderio e di un immaginario che si mescola sempre più al quotidiano. In passato si acquistava ciò che era necessario, oggi invece le cose sono cambiate, infatti ad orientare gli acquisti non sono più i bisogni ma i desideri. È per questo che bosogna imparare verso quale direzione ci spingono i nostri desideri più profondi in modo da prendere bene delle buone decisioni. Un utile aiuto è dato dalla letteratura la quale ci indirizza verso le scelte più giuste perchè ci aiuta a decifrare il mondo. Attraverso la letteratura si ha poi la possibilità di acquisire un'altra identità, immedesimarsi in altre vite, in altre biografie si diventa Leopardi, Napoleone o chi si vuole. Scrivere da la libertà di immaginare, di rappresentare, di copiare, di disegnare il proprio mondo ma anche quello degli altri. Allo stesso tempo scrivere è anche un fatto etico, offrire un servizio culturale al lettore e quindi rispettare il destinatario. Questo è proprio il motivo per cui chi scrive deve farlo con devozione, con disciplina. Infatti passare dal desiderio alla scrittura vera propria necessita di organizzazione, tempo e programmazione. Cap.3 Il telaio della sorpresa Possiamo quasi distinguere due tipi si scrittura: 1) quella di impulso immediato, il bisogno di esprimere le emozioni che si stanno provando in quel momento. Si tratta di un'azione istantanea, magica grazie alla quale registriamo subito ciò che vogliamo dire. 2) L'altra scrittura quella dell'elaborazione, della ricerca e chi scrive lo fa perchè ha le conoscenze adatte per poterlo fare. Questo tipo di scrittura è di chi mette in fila le parole, le organizza in frasi e poi in periodi. Infatti solo tessendo la tela intreccciando i fili e i contenuti che si riesce a realizzare un testo il quale a sua volta si fonda sulla coesione ovvero sui nessi di natura grammaticale e l'altro è la coerenza ovvero i legami logico-semantici devono essere omogenei. Inoltre chi scrive si pone delle domande a cui cerca di dare delle risposte soddisfacenti. La storia ci insegna che nella letteratura ci sono testi di facile comprensione ma anche quelli più complessi, ci sono autori che hanno lavorato a lungo sulle loro opere (Virgilio 7 anni per 2193 versi) o poco tempo (Manzoni 3 giorni 1000 versi). Quindi scrivere non è semplicemente trascrivere, formulare ipotesi, infatti un vero scrittore è colui che effettua una paziente ricerca, fatica nella ricerca di parole appropriate, le parole vengono sostituite finchè non viene trovata l'espressione più adatta, più chiara e pertinente. Quindi è il risultato di un esercizio lungo e faticoso, anche perchè nello scrivere a volte non ci si rifà a sequenze ordinate, esse infatti cambiano in base agli argomenti, agli scopi che si prefiggono. È solo dopo un'attenta analisi che il testo dice più del suo autore e a sorprendersi non è solo chi scrive ma anche chi legge. Scrivere per concludere potremmo dire che è un processo di produzione e correzione che si realizza attraverso una serie di vincoli, ciò perchè abbiamo regole e convezioni interiorizzate che limitano inconsapevolmente la nostra libertà, la scrittura consente di ripensare e rielaborare le emozioni, invece la parola è provvisoria e si rifà alle situazioni. Cap. 4 Gli scalini della testualità La didattica scolastica causa un enorme spreco di intelligenza e energie latenti che restano inespresse a causa del torpore mentale che siffatto modo di insegnare (inidoneo a promuovere il nuovo e l'inedito) provoca. Il compito che attende le istituzioni formative, oggi, è risvegliare tali energie. Si tratta non tanto, o soltanto di insegnare la scrittura in generale, quanto, e soprattutto, di insegnare a ciascuno la propria scrittura o meglio di insegnare a ciascuno a cercare e, quindi a praticare la propria scrittura al di là di tante afflizioni scolastiche. -Per rilanciare le virtù dello scrivere, penso che il primo passo sia di aiutare i giovani, con modalità plurime e motivanti, a decostruire l’immagine negativa della scrittura come strumento verifica. -Il secondo passo è esortarli a liberarsi da un'idea astratta di lingua e di linguaggio, e a puntare su una lingua concreta, espressiva, legata alle percezioni sensoriali, odori, si sentano i suoni, si vedano i colori, in cui si evochino immagini. Una lingua italiana, non arcaica, irreale ma perspicua, vera. In questa prospettiva l'uso del dialetto specie nei primi gradi scolastici e nella fase iniziale dell'insegnamento e in contesti particolari va liberamente accettato. Pasquale Villari affermava: I dialetti sono lingue al pari delle altre, e possono ritenersi perciò come lo specchio nel quale si riflettono mille forme in cui lo spirito nazionale si manifesta. Prima di delineare un ipotetico didattico è importante rimarcare l'importanza della piena consapevolezza, da parte dell'insegnante dei seguenti caratteri: A-La formalizzazione: la scrittura non possiede la pluralità dei livelli significativi che vengono conferiti al parlato. La pagina costringe i pensieri, rispetto all'oralità cambia la visione del mondo di un soggetto. B- Le esperienze: scrivere ha bisogno di alimentarsi dal vissuto dello scrittore, lo scrittore senza esperienze scrive pagine a vuote. Vanno sollecitate le esperienze, la cultura e la cittadinanza attiva. C- Postura psicologica: l’esperienza di chi scrive non deve essere solo pensata, ma anche sentita. D- Tradizione letteraria e scientifica: tener conto delle altre produzioni letterarie, che però non devono essere ripetute con ossequio letterario a scapito della soggettiva creatività.
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