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Sociolinguistica dell'italia contemporanea, Appunti di Sociolinguistica

Sintesi del testo "Sociolinguistica dell'Italia contemporanea" di D'Agostino

Tipologia: Appunti

2011/2012

Caricato il 17/09/2012

gabaltim
gabaltim 🇮🇹

4.2

(17)

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Anteprima parziale del testo

Scarica Sociolinguistica dell'italia contemporanea e più Appunti in PDF di Sociolinguistica solo su Docsity! SOCIOLINGUISTICA DELL’ITALIA CONTEMPORANEA Mari D’Agostino - Il Mulino Sintesi di: JAMIRO (jamir0 @hotmail.it) PREMESSA COS'E’ LA SOCIOLINGUISTICA? Studio dei rapporti tra lingua e società o studio della struttura del linguaggio nel suo contesto sociale e culturale CAMPI DI RICERCA DELLA SOCIOLINGUISTICA La varietà degli usi linguistici attraverso lo spazio e il tempo, i gruppi e le situazioni sociali QUANDO E’ NATA? E° uno studio recente (nel nostro paese, 50 anni) e antico per l’attenzione al linguaggio e ai parlanti visti in una dimensione storica CAPITOLO 1 - STORIE Introduzione Autobiografia linguistica di una studentessa, Maddalena, prossima alla laurea, nata nella Sicilia orientale a Rosolini. L’autobiografia linguistica L’autobiografia linguistica di Maddalena evidenzia le italie linguistiche dai primi del Novecento ad oggi > dal dialetto usato dai nonni al plurilinguismo dei più giovani Cos'è l’autobiografia linguistica E° la descrizione della propria vita mettendo al centro il rapporto tra le lingue (Es. quella del Cassetti). Parti di un autobiografia linguistica 1. informazioni anagrafiche dell’autore e famiglia 2. repertorio linguistico dell’autore e della famiglia 3. formazione linguistica dell’autore 4. agenzie della formazione linguistica dell’autore (gruppo di pari ossia coetanei, scuola, viaggi, media) approfondimenti su tappe e tempi della formazione rapporti dell’autore con i codici che usa (italiano, dialetto, lingue straniere) sua Sociolinguistica dell’Italia Contemporanea - sintesi di Jamiro (jamir0@hotmail.it) 1/24 CAPITOLO 2 - IMMAGINI DI UN RECENTE PASSATO Nascita dello stato nazionale 1861: _ nasce il regno d’Italia situazione economica arretrata: | Situazione lingui. : Situazione sociale: divario Nord e Sud e uso del dialetto locale | fratture fra regione e regione italiano solo in situazioni pubbliche. e Analfabetismo diffuso (più al sud e più le donne) L'italiano e la sua lenta diffusione 1868 Manzoni propone + scuola con insegnamenti toscani per diffondere la lingua 1872. Graziadio Isaia Ascoli > non solo modello toscano * (quadro 2.1) 1963 De Mauro > emerge distinzione tra “essere italiano” per nazionalità ed essere “italofono” cioè saper usare la lingua. Negli anni “Storia linguistica dell’unità, italofono era chi aveva avuto un istruzione Dell’italia unita” anche se rudimentale. Differente situazione: Firenze > vicinanza fiorentino-italiano; facilità per i fiorentini di comprendere italiano Roma confluiscono immigrati toscani, diffusione italiano a tutti i livelli sociali. Elementi che favorirono diffusione lingua e migrazioni e industrializzazione urbanesimo, migrazioni interne; * burocrazia, esercito e stampa e grande guerra (1° guerra mondiale) quadro 2.1 * L'italia non ha una sua lingua perché tanti furono gli illustri maestri ma pochi i discepoli, manca una scuola. C’è un sapere concentrato in pochi e nella preoccupazione della forma Sociolinguistica dell’Italia Contemporanea - sintesi di Jamiro (jamir0@hotmail.it) 2/24 Ovviamente le convinzioni dei comportamenti linguistici sono soggettive 2- COME PARLANO GLI ITALIANI a) dialettofoni monolingui o esclusivi usano solo o prevalentemente il dialetto anche con estranei; sono diminuiti dal °74 ad oggi e sono quelli senza titolo di studio b) italofoni monolingui o esclusivi usano solo o prevalentemente italiano: è cresciuta la loro percentuale; sono diplomanti e laureati c) monolingui alloglotti coloro che parlano solo un’altra lingua d) C'è poi una minoranza relativa di chi parla ora italiano ora dialetto in base all’interlocutore o situazione comunicativa. I sondaggi però indicano che non è possibile ciare aspetti socioculturali (età, istruzione, sesso, luogo di residenza, ecc) all’italofonia esclusiva. In situazioni più informali un individuo può sempre servirsi del dialetto; analizzando le fasce di età i giovani parlano più l’italiano che gli anziani 3-_L’ITALIA DELLE ITALIE 3.1 - L’italia delle regioni I comportamenti linguistici degli italiani si differenziano in base a: Livello di istruzione Età Luogo in ci ive y (v.sopra) (v.sopra) * Dialetto meno diffuso a Nord-Ovest più diffuso a Nord-Est e al Sud e Italiano più nel triangolo industriale 3.2 - L’italia delle città Divario linguistico tra metropoli e piccoli centri À À Uso italiano, in ogni situazione, perché Uso dialetto soprattutto nelle relazioni si è soggetti erogatori di vari servizi e si famigliari Sociolinguistica dell’Italia Contemporanea - sintesi di Jamiro (jamir0@hotmail.it) 5/24 hanno rapporti linguistici con individui diversi 3.3 - L'italia delle altre lingue Altra lingua > ci si riferisce alle minoranze linguistiche (tedesco in prov. Di Bolzano, fiulano nel Friuli Venezia Giulia*) e agli idiomi parlanti dagli stranieri residenti in italia (da Romani, Albania, Marocco) destinati ad ampliarsi. * catalano ad Alghero, greco nell’italia meridionale, francoprovenzale in Val d’ Aosta, occitano in Piemonte, ladino area dolomitica. 4 - QUALE ITALIANO si tende a usare oggi l’italiano ma lo si padroneggia? Si hanno abilità linguistiche? C’è la disuguaglianza linguistica ed oggettiva cioè differenze tra persone che parlano lo stesso idioma (ricchezza di vocaboli, abilità di lettura e scrittura) e chi è capace di usare la lingua per compiti di natura sociale. Per rilevare ciò sono state fatte delle ricerche 1) si è testata la conoscenza di un vocabolario di base della lingua italiana 2) si sono accertati i livelli di alfabetizzazione 3) si sono testate le abilità per un’integrazione socio-economica (es. capacità di comprensione di test di vario tipo > oggi il 38% del campione ha difficoltà nella decodifica di testi scritti anche elementari, tale fetta di popolazione è assai più ampia dei privi di titolo di studio (al 2001 il 7%) 4) si sono fatte ricerche anche sui problemi di rapporto con la scrittura anche in giovani con alto livello di scolarità. CAPITOLO 4 - COME FUNZIONANO E COME SI APPRENDONO LE LINGUE 1 - INTRODUZIONE Oggi siamo quasi tutti bilingui (ita-inglese a scuola) come lo eravamo in passato (ita-dialetto).per capire come lo lingue funzionino nella quotidianità bisogna considerare: - l’uso della lingua - il prestigio della lingua - le circostanze di apprendimento -. la competenza - l’identitò che le lingue comportano 2 — LA DISTINZIONE TRA LINGUA E DIALETTO SI BASA SU CRITERI DI TIPO SOCIALE Ile funzioni sociali a cui assolve; 2) le regole di uso in una comunità; 3) prestigio presso i parlanti. Sociolinguistica dell’Italia Contemporanea - sintesi di Jamiro (jamir0@hotmail.it) 6/24 I volgari romanzi (v. fiorentino, v.napoletano, v.siciliano) hanno convissuto in aree dell’impero romano con il latino, poi è emerso il volgare fiorentino che ha subito un processo di standardizzazione che insieme alla codifica sono processi attraverso i quali il dialetto acquisisce lo statuto di lingua. Il percorso attraverso il quale una varietà linguistica diventa lingua nazionale si articola in: a) selezione; della scelta della varietà b) codificazione; quando ad esempio un accademia scrive dizionari e grammatiche per fissare l’uso corretto c) elaborazione della funzione; si deve usare la varietà linguistica in ogni tipo di scrittura; d) accettazione; la varietà deve essere accettata dalla popolazione come unica lingua standard Dove e come si originò il concetto di dialetto? Nell’italia del Rinascimento, a Firenze, nel contesto della questione della lingua (=questione di quale norma linguistica dovesse essere usata dalla classe dirigente in italia; > prevalse il fiorentino letterario). 3 - LE DIVERSE CONFIGURAZIONI DEL REPERTORIO LINGUISTICO DEGLI ITALIANI DIGLOSSIA: si puo verificare una distinzione tra domini (contesti) e situazioni comunicative in cui usare un idioma più prestigioso (VARIETA’ A) e altre in cui non si usa (VARIETA’ B). C'è una rigida divisione di ruoli tra VARIETA’ A e VARIETA’ B*. Ferguson dice che VAR. A e VAR.B hanno rapporto di DISGLOSSIA quando c’è: e specializzazione delle funzioni e prestigio: la varietà più alta è più elegante e più logica e ereditàletteraria: la varietà standard ha una tradizione piu apprezzata e 1\priorità dell’acquisizione: la varietà non standard è lingua nativa, quella standard spetta alla squola che la insegna. * Standardizzazione: la var. alta ha norme fissate. La DISGLOSSIA si verifica quando solo un elite sa leggere e scrivere. Come si evolve questa situazione? O si adotta la lingua alta o si sceglie una no standard o si fa una varietà mista. 4— LINGUA PRIMA, LINGUA SECONDA, LINGUA STRANIERA Lingua prima (L1) è la lingua appresa in famiglia (es il dialetto), la lingua seconda (L2) è stato l’italiano appreso a scuola. 4.1 - l’acquisizione della lingua materna (LI L’apprendimento della lingua materna L1 segue un percorso regolare Il bambino non è una tabula rasa ma ha già una dotazione di partenza ma servino anche le quotidiane esperienze linguistiche. Ogni bimbo attraversa le stesse fasi dell’acquisizione linguistica: lallazione, parole singole, combinazione di parole. Gli errori dei bambini sono il risultato del tentativo di costruire le regile del funzionamento della lingua. Il linguaggio umano è dunque un intreccio tra innato e acquisito 4.1 le lingue seconde (L2 la lingua seconda è una lingua che una persona impara dopo che si è stabilizzata la LI. si parla di L2 anche nel caso di terza o quarta lingua, ecc. E’ L2 l’italiano appreso sui banchi da un Sociolinguistica dell’Italia Contemporanea - sintesi di Jamiro (jamir0@hotmail.it) 7/24 Blomfield: linguista statunitense affronta la definizione di comunità linguistica basandosi sulla densità della comunicazione > gli individui sono collegati da rapporti comunicativi, da una rete di relazioni Mibroy dice che il concetto di comunità si risolve in quella di rete ad alta densità, di comunicazioni che permettono un rinforzo di norme. Altro problema e come si fa a far parte di una stessa comunità linguistica e avere usi linguistici divergenti. parlare la stessa lingua non significa per forza e non basta far parte di una stessa comunità. Per Kloss comunità linguistica è l'unione di persone a cui è comune una lingua materna. Per lui e visito per far parte di una comunità linguistica essere parlante nativo o di una lingua ossia quello che della lingua conosce anche doppi sensi, quando usarla in modo formale o informale. I membri di una comunità linguistica hanno in comune la prima lingua appresa insieme a un modo di vivere perciò la nozione di comunità linguistica va vista a livello sociale che linguistico. Labov dice che, nonostante ci sia una certa eterogeneità negli usi della lingua, è possibile trovare un elemento comune: quello degli atteggiamenti linguistici cioè della valutazione, delle proprie e altrui produzioni. Labov si riferisce alla capacità di riconoscimento delle varianti di alto al basso prestigio nella classificazione valutazione dei parlanti in base alla loro produzione linguistiche. Labov fa l'esempio della comunità di New York unita quindi da una valutazione comune delle stesse variabili che differenziano i parlanti. Ogni individuo fa parte di più comunità linguistiche: locali, generazionali, tecniche, lavorative, sportive, che sono l'impalcatura sociale linguistica di ognuno. 3 - IL REPERTORIO FRA FATTORI SOCIALI E I FATTORI INDIVIDUALI In ogni comunità linguistica ci sono repertori, plurilingue , diverso è il numero dei codici, la percentuale di popolazione con competenza attiva o passiva di più lingue, le situazioni socio comunicative in cui codici sono usati, il loro prestigio. Un parlanti infatti si muove fra norme sociolinguistiche della comunità in cui è e dall'altra i significati sociali che vuole comunicare. Es. ufficio postale, impiegato al pc si rivolge al cliente in italiano e hanno risposta in italiano poi si accorge che è un amico e cambia codice usando dialetto e ricevendo dimensioni della variazione spazio linguistico di imitarla risposta in dialetto. CAPITOLO 6 - GLI ITALIANI, I DIALETTI. LE CLASSIFICAZIONI DEI LINGUISTI E QUELLE DEI PARLANTI 1- IL REPERTORIO COME INSIEME DI VARIETÀ Varietà Sociolinguistica dell’Italia Contemporanea - sintesi di Jamiro (jamir0@hotmail.it) 10/24 Insieme di tratti linguistici con caratteristiche che sono legati al parlante o alla situazione comunicativa. Esempio. Mi potresti porgere il sale 3 cena di lavoro Me passi per sale > tra amici, tratti linguistici e si riferiscono alla varietà romana. 2 - DIMENSIONI DELLA VARIAZIONE E SPAZIO LINGUISTICO DI OGNI PARLANTE Ogni varietà di lingua dipende da parametri extralinguistici (assi della variazione). Esiste una: Variazione diamesica (relativa al mezzo fisico con cui viene trasmesso il messaggio), Variazione di afasica (relativa alla situazione comunicativa), Variazione di atopica (relativa all'aria del parlante), Variazione di astratti (relativa alle caratteristiche sociali del parlante). VARIETÀ DELL'ITALIANO PARAMETRO TIPOLOGIA ESEMPI spazio varietà di atopiche e geografiche italiano del Nord, sud società variazione di astratti che o sociali (età, professione, status, istruzione...) italiano delle classi popolari; italiano delle classi colte Funzione variazione di afasiche contestuali registro formale / informale (situazione comunicativa: argomenti, formalità) Mezzi variazione diamesiche italiano parlato scritto * Teletrasmesso * differenza tra scritto-parlato: SCRITTO PARLATO Canale visivo canale fonico uditivo, visivo simultaneità di programmazione l'esecuzione di percezione e di decodifica, bidirezionalità Le osservazioni dei sociolinguisti sono fatte in un dato momento storico (sincronia) mentre si dovrebbe fare una comparazione di dati in tempi differenti (diacronia); spesso i sociolinguisti osservano la differenza del modo di parlare della generazione dei nonni, padri, figli, per avere una Sociolinguistica dell’Italia Contemporanea - sintesi di Jamiro (jamir0@hotmail.it) 11/24 diacronia virtuale, perciò ai dati sincronici sono usati in funzione diacronica (tempo apparente della variazione generazionale). Nelle produzioni concrete dei parlanti le varietà prime indicate interagiscono tra loro. Esempio: er sale me serve > italiano parlato e varietà romana Più la classe sociale bassa la situazione è poco formale. SVANTAGGIO LINGUISTICO e avere una gamma ridotta di varietà funzionali-contestuali (cioè non sapere quale lingua usare a seconda delle diverse situazioni). Il controllo della variazione è molto importante quando si scrive, la pronuncia e il ritmo quando si parla. 3_VARIETÀ DELL'ITALIANO E LORO RUOLO SOCIOLINGUISTICO 3.1 la nozione di italiano standard Lingua standard: varietà di lingua non marcata nessuno degli assi della variazione. L'italiano standard si sente a teatro nel doppiaggio, nei notiziari, è un'entità linguistica astratta presente nelle grammatiche, vocabolari e usata da una minoranza di individui in pochi contesti sociali. L'italiano neo standard o contemporaneo: a tratti linguistici ormai accettati nel parlato e scritto di media formalità. Esempio: uso imperfetto per futuro + mi ha detto che veniva Esempio: indicativo per congiuntivo è non so se Carlo sta bene esempio: uso di gli per tutti i generi e i numeri esempio: ho corso di “il quale” 3.2 l'italiano popolare dei semicolti L'italiano popolare: modo di esprimersi di un incolto, o meglio l'italiano imperfettamente acquisito da chi ha per madrelingua il dialetto. uno degli elementi di questa varietà la fossilizzazione cioè il fatto che il parlante non si evolve, il parlante usa l'italiano popolare in tutti contesti senza fare differenza. 3.3 l'italiano regionale fra interferenza in norma endogena Italiano regionale: svela la provenienza del parlante e si individuano forti legami con precisi tratti del dialetto. Il confine così tra italiano popolare e regionale è sfumato. L'italiano regionale è italiano parlato e si articola in varietà regionali (settentrionale, centrale, Romano, meridionale, meridionale estremo, sardo) Non sempre però la localizzazione reale coincide con un'espressione dialettale. Esempio: a Roma marinare la scuola è fare sega Sociolinguistica dell’Italia Contemporanea - sintesi di Jamiro (jamir0@hotmail.it) 12/24 il parlante si muova all'interno di più varietà offerte dalle repertorio linguistico della comunità o meglio delle comunità (religiose, lavorative, ...) di cui fa parte. CAPITO 8 - PARLARE IN CITTÀ, PARLARE DELLA CITTÀ 1 - IN CERCA DELLA CITTÀ Due casi in esame, Torino e Venezia. Torino è aumento demografico primi decenni secondo dopoguerra per flussi migratori dal sud d'Italia Venezia + città di forestieri che non ha impedito al dialetto veneziano di essere considerato prestigioso. 1.1 La nozione note di proteiforme Cos'è una città ? primo criterio per definirla è la dimensione spaziale e la densità di popolazione. E° urbano un agglomerato che supera una determinata soglia di concentrazione dell'insediamento e delle attività. secondo criterio e il ruolo di controllo sul territorio circostante. Il terzo criterio si riferisce ai modi di vita, a una cultura urbana. 2 - DALLA GEOLINGUSTICA ALLA SOCIOLINGUISTICA 2.1 la città come centro di diffusione delle innovazioni linguistiche Dalla città partono le innovazioni linguistiche, città è il centro irradiante, la campagna è il centro irradiato. Dalla città si esportano comportamenti linguistici. 2.2 New York: stratificazione linguistica e stratificazione sociale Labov fa un'indagine a New York su un campione di parlanti di diverso ceto sociale di tre fasce generazionali 3 c'è una variazione con regole precise. C'è un rapporto tra variazione linguistica e caratteristiche del parlante (sesso, età, classe sociale). Aspetti deboli dell'indagine: 1) New York è una realtà isolata, non ha rapporti con altre comunità che possono portare nuovi modelli linguistici. 2) non è presa in considerazione la nozione di urbano e urbanizzazione e il loro rapporto con i processi linguistici. si tratta dunque di una sociolinguistica in cui la città è il luogo dell'inchiesta. Non si tratta di una sociolinguistica della città con le sue specificità. 2.3 Belfast: reti sociali e comportamenti linguistici. Belfast in Irlanda del Nord è divisa tra protestanti e cattolici il che influisce anche sulla lingua. L'indagine è stata fatta da Mibroy chi ha tenuto conto del concetto di rete (= relazioni che un Sociolinguistica dell’Italia Contemporanea - sintesi di Jamiro (jamir0@hotmail.it) 15/24 individuo tesse intorno a sé) e delle sue caratteristiche cioè la densità (= numero di relazioni tra individui di una stessa rete) e la molteplicità (= quantità di relazioni plurime tra i membri della rete. esempio relazioni professionali e insieme di amicizia). Le reti dense e molteplici, secondo Mibroy, rendono l'individuo meno esposto alla pressione dei contatti esterni e, più Capace di tenere norme linguistiche sociali del proprio gruppo.Le reti a maglie larghe invece sono vettori del cambiamento linguistico. Mibroy vede così tre quartieri di Belfast simili per composizione sociale ma diversi per lingua. 2.4 roven: confini spaziali e confini linguistici Roven città della Francia nord-occidentale, la ricerca è stata fatta da Bulot. per lui gli abitanti di una città sentono di appartenere a un'entità uniforme ma anche complessa. Nel caso di Ronen sulla riva destra della Senna c'è il centro più prestigioso, alla sinistra i quartieri periferici, oggetto di stigmatizzazione sociale. Con questionari le interviste è emerso che gli abitanti di Ronen riconoscono un'entità che li identifica cioè il modo di parlare di Ronen, ma anche la frattura fra le rive anche se proprio non c'è una completa sovrapposizione, tra luoghi della città e pratiche linguistiche. 3 - PER UNA SOCIOLINGUISTICA DELLA CITTA’ 3.1 premessa La sociolinguistica urbana studia le situazioni linguistiche urbane 3.2 plurilinguismo e polifonia plurilinguismo urbano indica la presenza nello stesso territorio di modelli linguistici, come anche compresenza nello stesso parlante di più saperi e competenze linguistiche presenti anche in altri individui con cui vive fianco a fianco. Polifonia urba molteplicità di voci, culture, mondi sociali in città e anche simultanea presenza in ogni individuo di identità linguistiche differenziate 3.3 diversita’, accessibilita’, aninimato in una città c'è diversità di individui a livello sociale linguistico e ognuno viene a contatto con quelle altrui. La diversità di ognuno e accessibile a tutti la variabilità è quindi importante nei processi di identificazione sociale e territoriale all'interno delle città. 4. IDENTITA”’ URBANE FRA CONFINI INTERNI E COSMOPOLITISMO: DUE CASI ITALIANI 4.2 Napoli La popolazione è stabile, l'area di insediamento è vasta, il centro storico si sta spopolando. Ci sono quartieri con condizioni socioculturali simili alle aree rurali, altri con modi di vita urbana. C'è a Napoli l'uso del dialetto, l'italiano locale popolare, italiano locale non popolare. Tali processi sono stati favoriti dalle immigrazioni dal sud. Il dialetto acquista prestigio nella comunicazione letteraria della canzone. 4.3 Palermo Sociolinguistica dell’Italia Contemporanea - sintesi di Jamiro (jamir0@hotmail.it) 16/24 immigrazioni interne dalle province dell'isola verso Palermo. ci sono stati nuovi insediamenti lontani dal centro storico, distrutto dalla mafia, con conseguente espansione urbana verso nord- nordest. Ciò ha provocato una certa dialettofobia verso il palermitano da parte degli immigrati regionali forse anche per l'immagine di Palermo connotata come città di mafia. Ci sono anche immigrazioni di stranieri. Dalle interviste fatte a questi stranieri emerge un alto tasso di dialettofonia nelle aree dei mercati e nel centro storico, ci sono però anche atteggiamenti di rifiuto del dialetto per difficoltà di comprensione. Per alcune categorie di immigrati il dialetto è veicolo di integrazione. CAPITOLO 9 - NUOVI UTENTI, NUOVI USI E NUOVE FORME 1 - ITALIANIZZAZIONE: ASPETTI QUANTITATIVI E QUALITATIVI La lingua nazionale è ormai usata nelle sue varietà da molti anche perché è l'idioma di primo apprendimento per le nuove generazioni. Anche nelle famiglie poco italofone (che usano poco nella quotidianità l'italiano) i genitori hanno spinto i figli a usare l'italiano ritenendolo un vantaggio sociale. Igruppi sociali giunti più di recente all'acquisizione di varietà di lingua nazionale spesso hanno difficoltà e compiono errori. Oggi si verifica un'italianizzazione dei dialetti specie sul piano lessicale. 2 - IL DIALETTO FRA MORTE (ANNUNCIATA) E RESURREZIONI (INTRAVISTA) Negli anni 80 e 90 vedendo l'Italianizzazione diffusa si pensava che i dialetti sarebbero scomparsi (processo di decadimento linguistico). Oggi c'è una situazione di equilibrio tra questi due codici, gli italofoni esclusivi sono cresciuti al 45% ma i dialetti non sono scomparsi. Nei ventenni si nota un calo dell’italofonia esclusiva specie con il crescere dell'età perciò il dialetto può essere recuperato. C'è una nuova dialettalità negli SMS, nella pubblicità, nella musica giovanile. Per Berruto, il dialetto quattro categorie di valore: 1) colore comunicativo effettivo come lingua d'uso quotidiano 2) valore di risorsa espressiva con funzione ludica 3) valore di rappresentazione simbolica e ideologica di mondi e valori socioculturali 4) valore di raccolta di materiale tradizioni folcloristiche Nella prima categoria, il dialetto è presente come lingua d'uso nel quotidiano. nella quarta il dialetto e in memoria di una cultura passata. In Sardegna si nota nei giovani l'alternanza italo/sardo (nelle interiezioni, espressioni idiomatiche). Negli SMS dei ragazzi è stata testato l'utilizzo di varietà miste italo/dialetto e anche lingue straniere. si tratta di una lingua lontana dallo standard per creare una varietà diafasica informale. Nuova dialettalità c'è anche nella pubblicità con l'uso di varietà diatopiche marcate. Sociolinguistica dell’Italia Contemporanea - sintesi di Jamiro (jamir0@hotmail.it) 17/24 lettore meno istruito; 3) inserire in modo logico nel testo le informazioni; 4) verificare la completezza e la correttezza delle informazioni; 5) usare note, allegati, tabelle per alleggerire il testo; 6) verificare con una rilettura la comprensibilità del testo. Per scrivere un testo: a) usare frasi brevi b) usare parole del linguaggio comune c) usare pochi termini tecnici d) usare poco abbreviazioni e sigle e) usare verdetti f) Le chiare parole frasi in modo chiaro g) usare la maiuscola per segnare l'inizio di una frase, la punteggiatura che divide in unità di senso h) evitare neologismi, parole straniere, latinismi i) sostituire il congiuntivo con l'indicativo o con l’infinito j) usare i merletti, sottolineature, corsivi, 5 - LE NUOVE MINORANZE. I DIRITTI DELLE PERSONE FRA LE LINGUE DI PARTENZA E DI ARRIVO Per il numero alto di immigrati si pone oggi il problema, specie nei servizi pubblici, di provvedere a sportelli multilingue con moduli semplici tradotti. Sarebbero necessari di mediatori linguistici del supporto. Nelle scuole sono molto in aumento gli alunni stranieri ma è soprattutto alle superiori che ci sono ripartenze e abbandoni. bisogna promuovere l'acquisizione di una buona competenza dell'italiano scritto e parlato, anche per l'inserimento sociale. Quando uno straniero arriva in Italia si deve confrontare con: a) la lingua per comunicare, quella per il quotidiano; b) lingua dello studio per comprendere ed esprimere concetti; La “a” si apprende in un mese-un anno, la "b" in alcuni anni. All'inizio ci si può avvalere, per facilitare gli stranieri, di cartelloni di dati, strumenti audiovisivi multimediali, ecc., per sviluppare la lingua per comunicare. 6 - LA TUTELA DELLE MINORANZE LINGUISTICHE STORICHE In Val d’Aosta > l'italiano concesse sono viste come lingue di una stessa comunità, possedute da tutta la popolazione. + c'è un'amministrazione bilingue il sistema scolastico bilingue. In Alto Adige + ci sono comunità una italiana una tedesca ed ad entrambe è riconosciuto il diritto all'educazione e alla vita amministrativa nel proprio idioma. La legge n° 482 reca il titolo "norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche" + discutibile lo "storiche" che limitano la legge e comunità di antico stanziamento tagliando la realtà multilingue date dai sussidi immigrati. 7 - IL DIALETTO OGGI TRA RIVENDICAZIONI POLITICHE E ANTICHI PREGIUDIZI Si cerca oggi di usare il dialetto come “lingua regionale" in competizione con l'italiano, si tratta di iniziative politiche che in nome della lotta al centralismo non sono favorevoli al bilinguismo (toponomastica bilingue, ora di dialetto a scuola). Ci sono ancora oggi pregiudizi verso il dialetto Sociolinguistica dell’Italia Contemporanea - sintesi di Jamiro (jamir0@hotmail.it) 20/24 visto, come emerge da interviste fatte bambini della penisola, come lingua volgare, di campagna, come lingua degli anziani, scorretto, usato da delinquenti. Il pregiudizio dialettale nasce nella scuola perché il dialetto è visto come ostacolo all'apprendimento dell'italiano, come una deviazione della norma. Dal punto di vista della linguistica sia lingua che dialetto hanno fonologia, lessico, grammatica propri. 8 - DIRITTI LINGUISTICI E UNIONE EUROPEA La Carta dei diritti fondamentali dell'UE (29 ottobre 2004) promuove lingue culture diverse. Art.1 > I’UE rispetta la diversità linguistica e culturale e vigila nella salvaguardia e sviluppo del patrimonio culturale europeo. Art.10 > tutti cittadini dell’UE possono ricorrere al mediatore europeo e alle azioni in una delle lingue della costituzione e ricevere risposte in lingua Art. 81 > contro ogni discriminazione nazionale anche linguistica Art. 82 > rispetto delle diversità anche linguistiche Oltre la Carta dei Diritti , c'è anche la Carta europea delle lingue regionali o minoritarie (1 marzo 1998); tutti questi documenti tutelano le differenze linguistiche e promuovono il multilinguismo. 9 - L’ETA’ DEI DIRITTI Il diritto a conservare la lingua materna è essenziale perché legato alla libertà e alla dignità personale, così come è essenziale il diritto di prendere parte attiva circuiti a comunicativi ampi e sovralocali. CAPITOLO 11 - PROGETTARE UNA RICERCA 1 - FENOMENI E PARI LINGUISTICI Il ricercatore ha di fronte una complessità infinita di fenomeni linguistici e deve fare emergere dei dati linguistici per porre ad essi le sue domande. All'inizio si fa un disegno della ricerca > si esplicitano le domande generali e l'articolazione dei quesiti più specifici. bisogna poi reperire i dati con due metodi: a) individuare le fonti preesistenti all'indagine b) definire le procedure di rilevazione 2_- OSSERVARSI, OSSERVARE In altri casi per costruire dati il linguista si serve del suo sapere, di giudizi di grammaticalità. Sociolinguistica dell’Italia Contemporanea - sintesi di Jamiro (jamir0@hotmail.it) 21/24 Es: il linguista considera non grammaticale la frase "cane il mangia" basandosi sulla sua competenza di parlante italiano. La maggioranza però dei dati della sociolinguistica è prodotta non dall'introspezione del linguista ma dall'osservazione del comportamento linguistico dei parlanti reali in situazioni reali. 2.1 il paradosso dell’osservatore Scopo della ricerca linguistica in una comunità di parlanti è scoprire come la gente parla quando non è sottoposta a osservazione sistematica, non ho solo con questa si possono raccogliere dati (paradosso dell'osservatore per Labov). il ricercatore e i procedimenti di ricerca sono visti come distorsione dei dati. Soluzioni: 1) procedimenti di osservazione occulta (vedi par 2.2) 2) diventare membri del gruppo indagato (vedi 2.3) 3) scelta di temi emozionalmente coinvolgenti 4) allungare i tempi di colloquio con il parlante che si dimentica del registratore 2.2 l’osservazione occulta Si potrebbe non palesare il ruolo del ricercatore non informando il parlante di essere oggetto di indagine. Una forma di osservazione nascosta si ha quando uno dei partecipanti al colloquio, di cui si chiede l'aiuto, conosce gli scopi dell'indagine (osservazione controllata). questa osservazione non garantisce la naturalezza del colloquio. Ci sono poi per il linguista problemi di ordine deontologico (quale diritto ha il linguista di spiegare, di ingannare?) e legale (privacy) . 2.3 l’osservazione partecipante Il ricercatore si inserisce in modo diretto e a lungo in un gruppo sociale instaurando un rapporto con i membri per descriverne le azioni e comprenderne i motivi. L'indagine con osservazione partecipata può essere svolta anche nella propria cerchia familiare di amici. 3 - OSSERVARE IL LINGUAGGIO, OSSERVARE IL PARLANTE Il linguaggio è visto insieme alla realtà sociale dei parlanti, la linguistica guarda a un parlante- ascoltatore reale che interagisce con altri all'interno di una situazione nello spazio e nel tempo. 4 - RACCOGLITORE E CAMPIONE Nelle indagini linguistiche c'è chi osserva (raccoglitore) e chi viene osservato (campione). Il raccoglitore o rilevatore o intervistatore registra il parlante informatore. Requisito di un buon raccoglitore è conoscere la lingua su cui indaga, deve anche essere consapevole che il soldato linguistico raccolto avrà influito lui stesso con gesti, sorrisi, abbigliamento per cui il dato sarà influenzato. Si pone anche il problema del campionamento, cioè la scelta di un numero di unità che costituiscono i casi indagati. Per il campionamento si può usare l'intervista, il questionario e poi ci deve essere la collaborazione degli intervistati e un luogo non rumoroso. Sociolinguistica dell’Italia Contemporanea - sintesi di Jamiro (jamir0@hotmail.it) 22/24
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