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Risorse naturali, scarsità e innovazione tecnologica, Schemi e mappe concettuali di Sociologia Dell'ambiente

Il tema della scarsità delle risorse naturali, con particolare attenzione alle risorse idriche e ai minerali. Vengono discusse le cause della scarsità, tra cui l'uso di combustibili fossili e la contaminazione degli ecosistemi d'acqua dolce, e vengono proposte soluzioni per ridurre il fenomeno delle piogge acide e migliorare l'uso delle risorse. Il documento illustra inoltre i criteri di classificazione delle risorse e le differenze tra risorsa e riserva. Vengono infine presentate le innovazioni tecnologiche che possono contribuire a superare la scarsità delle risorse, come la dematerializzazione e il riciclaggio.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2022/2023

Caricato il 23/12/2023

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gaia-scarimbolo-2 🇮🇹

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Scarica Risorse naturali, scarsità e innovazione tecnologica e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Sociologia Dell'ambiente solo su Docsity! Problemi ecologici originano dal fatto che i tempi e i modi con cui l’uomo modifica l’ambiente non sono compatibili con i tempi e i modi con cui l’ambiente riesce a riprendersi da quelle modifiche. I problemi si manifestano attraverso danni/alterazioni ambientali. Combustibili fossili: carbone, petrolio e gas naturale Consultarsi per capire cosa fare con la parte che viene prima dell’inquinamento Cos’è l’inquinamento? La variazione della composizione dell’aria, del suolo e dell’acqua provocata dall’emissione di agenti inquinanti provenienti dalle attività umane (industriali, agricole e urbane) e tali comunque da agire negativamente sull’ambiente, nel senso che possono interferire con il ritmo di crescita delle specie viventi o danneggiare la salute umana e/o il territorio. Gli agenti inquinanti possono essere di origine chimica (sotto forma di sostanze gassose, solide o liquide) o fisica (sotto forme particolari di energia come le radiazioni ionizzanti, il calore, il rumore o le vibrazioni). Una definizione di carattere generale è contenuta nella Direttiva 96/61/CE (IPPC) relativa alla prevenzione e riduzione integrata dell’inquinamento: “Inquinamento è l’introduzione diretta o indiretta, a seguito di attività umana, di sostanze, vibrazioni, calore o rumore nell’aria, nell’acqua o nel suolo, che potrebbero nuocere alla salute umana o alla qualità dell’ambiente, causare il deterioramento di beni materiali, oppure danni o perturbazioni a valori ricreativi dell’ambiente o ad altri suoi legittimi usi” Problemi ecologici Problemi ecologici originano dal fatto che i tempi e i modi con cui l’uomo modifica l’ambiente non sono compatibili con i tempi e i modi con cui l’ambiente riesce a riprendersi da quelle modifiche. (impatto traumatico/resilienza lenta) I problemi si manifestano attraverso danni/alterazioni ambientali. Alterazione ambientale: modifica qualitativa (o diminuzione quantitativa) dei parametri fisici, chimici, biologici di un sistema ambientale (= inquinamento). Tali alterazioni possono essere reversibili (riassorbibili dall’ecosistema planetario) e irreversibili (che hanno effetti squilibranti di lungo periodo). ATMOSFERA L'atmosfera è l'involucro di gas che circonda la Terra. La sua composizione è costante fino a circa 100 km di altitudine. Composizione percentuale dell'atmosfera: Azoto (N2 ) 78.0% ; Ossigeno (O2) 20.9% ; Argon (Ar); 0.9 %;Altri gas 0.1 %; Anidride carbonica 0.03% INQUINAMENTO ATMOSFERICO E’ dovuto alle emissioni di sostanze in atmosfera che influiscono in maniera più o meno immediata sulla qualità dell’aria. Alcune delle sostanze emesse contribuiscono ai principali problemi ambientali relativi all’atmosfera: • cambiamenti climatici • diminuzione dell’ozono stratosferico • acidificazione • smog fotochimico (= insieme di sostanze chimiche che hanno reagito a livello basso dell’atmosfera) I principali problemi di inquinamento dell’aria riscontrati negli ultimi decenni possono ricondursi schematicamente a due eventi: 1. emissioni di gas e microparticelle tossiche , a causa di processi di combustione (nel riscaldamento delle abitazioni, nella locomozione di veicoli, nella produzione industriale). In questo caso vengono immesse nell’atmosfera sostanze inquinanti come ossidi di zolfo, alcuni ossidi di azoto, microparticelle di idrocarburi incombusti e quantità rilevanti di anidride carbonica. 2. emissioni di alcuni gas utilizzati sia negli impianti di refrigerazione che come propellenti delle bombolette spray, ove coadiuvano la fuoriuscita e la immediata dispersione delle sostanze in esse contenute. EFFETTO SERRA: primo problema principale legato all’atmosfera La radiazione solare è anche responsabile della temperatura del nostro pianeta. Circa il 30% della radiazione che colpisce la Terra viene immediatamente respinta verso il cosmo, ma il 70% passa attraverso l'atmosfera e raggiunge la superficie terrestre, riscaldandola. La radiazione proveniente dal Sole è quasi tutta formata da onde corte (circa il 20% è assorbito dall’atmosfera, circa il 30% è riflesso sotto forma di onde corte dall’aria, dalle nubi e dalla superficie terrestre, mentre il rimanente 50% è assorbito dalla superficie terrestre). La superficie terrestre, come ogni corpo riscaldato, emette radiazione infrarossa (calore). Quindi le onde elettromagnetiche (che formano la radiazione solare) man mano che si avvicinano alla crosta terrestre diventano infrarossi. La radiazione infrarossa non riesce a passare attraverso l'atmosfera perché nell'atmosfera sono presenti dei gas che “riflettono” tale radiazione nuovamente in direzione della superficie terrestre (i gas serra). In questo modo l'energia termica che la Terra irradia non può essere dispersa nello spazio , ma rimane confinata e ne aumenta la temperatura. Questo è il cosiddetto “effetto serra”. Gas serra  anidride carbonica (CO2)  metano (CH4)  protossido di azoto (N2O)  altri NB: anche chiamate molecole opache alla radiazione infrarossa, cioè gas clima alterante, che non fanno passare il calore emanato rimandato indietro dalla Terra e contribuiscono all’effetto serra NB BIS: effetto serra prodotto dal metano è maggiore di gran lunga rispetto a quello prodotto dall’anidride carbonica, ma, immettendo molta più anidride carbonica, si sente parlare soprattutto di questa. NB TRIS: effetto serra naturale ci piace; è stato calcolato che, se nell'atmosfera non ci fossero gas in grado di trattenere il calore irraggiato dalla superficie terrestre riscaldata dal Sole, la temperatura media sul nostro pianeta sarebbe di circa 19 gradi sotto lo zero. Ricapitolando: i problemi principali relativi all’atmosfera sono 1. Effetto serra 2. Acidificazione 3. Buco dell’ozono RISORSA ACQUA  Si ha il problema della quantità di acqua dolce disponibile: o perché viene inquinata o perché si distribuisce in modo non omogeneo sul globo(?).  Ogni attività vitale per l’uomo necessita di acqua che abbia una composizione tale da soddisfare alcuni requisiti chimico-fisici e microbiologici. Analogamente ogni ecosistema si sviluppa e vive armoniosamente se l’acqua che contribuisce al suo ciclo vitale mantiene le caratteristiche necessarie a questo scopo.  L’acqua presente in natura circola e si trasforma nell’idrosfera seguendo dei percorsi che costituiscono il cosiddetto ciclo idrogeologico.  Il volume delle risorse d'acqua dolce è circa il 3% del totale  Circa il 25% è situato sottoterra. Questo costituisce circa il 97% di tutta l'acqua dolce che potenzialmente può essere utilizzata dagli uomini  Il totale dell'acqua dolce disponibile per gli ecosistemi e per gli uomini è l'1% di tutte le risorse d'acqua dolce e solo lo 0,01% di tutta l'acqua della Terra Alcuni dati importanti sull’acqua  Il consumo giornaliero medio di un abitante dei PVS si aggira sui 20 litri al giorno, mentre in Italia è di 213 litri e negli USA è di 600 litri.  Le perdite di acqua negli acquedotti vanno dal 30 al 50%  Una lavatrice standard consuma in media 140 litri a ciclo  Lo sciacquone del wc consuma 10-20 litri alla volta  Una lavastoviglie consuma in media 60 litri Da dove deriva l’inquinamento dell’acqua  Scarichi civili-> immissione nei fiumi di materia organica in quantità tali da superare le potenzialità autodepurative dei corsi d’acqua  Scarichi industriali-> immissione di metalli pesanti nell’ambiente acquatico e di sostanze tossiche  Fertilizzanti e pesticidi-> provocano eutrofizzazione  Piogge acide SALINIZZAZIONE DELL’ACQUA = acqua salata si mischia con l’acqua delle falde - Una volta salinizzate le falde non sono utilizzabili e per esempio l’acqua non si può più usare per le coltivazioni Perché avviene? Se le falde sono in comunicazione con il mare ed estraiamo troppa acqua dalle falde (per usi diversi - che non sono solo quelli agricoli, ma anche, per esempio, industriali e domestici), l’acqua del mare si trasferisce nelle falde per l’esistenza di equilibri tra acque dolci e salate, per un principio di vasi comunicanti. Gli scarichi industriali Le industrie si liberano dei rifiuti tossici derivanti dalle diverse lavorazioni attraverso discariche speciali. Tuttavia alcuni tipi di rifiuti tossici finiscono nei fiumi, con i liquami di fogna. Tra i rifiuti tossici dell’industria troviamo: i metalli pesanti (mercurio, usato spesso come fungicida; piombo, usato nelle batterie, nei proiettili, nelle vernici e nelle benzine; carmio, usato nei rivestimenti di metallo, a volte come colorante e in alcuni tipi di batterie). Spesso le sostanze tossiche contenute in questi scarichi rinforzano reciprocamente i propri effetti dannosi e quindi il danno complessivo risulta maggiore della somma dei singoli effetti. EUTROFIZZAZIONE = alterazione dell’equilibrio di bacini d’acqua a causa di smisurata crescita di vegetazione in acqua - Questa crescita a dismisura è legata alla presenza eccessiva di nutrienti, come fosforo e azoto (sotto forma di nitrati), immessi nei bacini a causa di scarichi civili o industriali - La presenza eccessiva di organismi vegetali condiziona notevolmente l’equilibrio degli ecosistemi acquatici presenti: infatti aumenta il consumo di ossigeno disciolto nell’acqua, diminuendone la disponibilità per altre forme viventi come i pesci. Questi ultimi di conseguenza muoiono, andando ad incrementare ancor di più il materiale organico che altri organismi possono metabolizzare. - L’eutrofizzazione per inquinamento da fosforo è in genere causata da: 1. Detersivi 2. Prodotti agricoli 3. Zootecnia 4. Industria 5. Origine naturale NB: La situazione è migliorata complessivamente per l’uso più diffuso di impianti di depurazione di acque civili ed industriali, per l’uso di detersivi biodegradabili al 90% e con il controllo dei rifiuti provenienti dalle attività agro-zootecniche. INQUINAMENTO DA METALLI PESANTI  L’inquinamento da metalli pesanti è causato soprattutto dalla presenza di specie chimiche quali piombo (Pb), cromo (Cr), mercurio (Hg) e cadmio (Cd)  La loro tossicità è elevata sia per l’uomo che per tutte le specie viventi perché si legano con le strutture cellulari in cui si depositano e dalle quali quindi non vengono eliminati facilmente  Il mercurio scaricato nei bacini d’acqua, ad esempio, può essere trasformato da batteri marini in ione, particolarmente pericoloso in questa forma perché solubile nei grassi; così, assimilato da vegetali e plancton, primi anelli della catena alimentare acquatica, da questi via via è assunto dai pesci più piccoli che alimentano poi i pesci più grandi, fino ad arrivare all’uomo. In questa catena il metallo si concentra sempre più, proprio a causa delle difficoltà di eliminazione.  Per gli altri metalli i meccanismi sono analoghi NB: pesci grandi e grassi contengono molti metalli pesanti  I metalli pesanti inquinano acqua e suolo.  Le fonti di inquinamento sono le industrie che fabbricano prodotti chimici che li contengono o quelle che li usano (come quelle che producono coloranti o l’industria conciaria)  Inoltre una grossa quantità è presente nei rifiuti urbani, derivante da miriadi di attività tecnico- commerciali. Per esempio, le batterie per apparecchiature elettriche contengono mercurio e cadmio MEDIUM SUOLO  Il suolo è quello strato superficiale della Terra che deriva dall’alterazione o dalla trasformazione di materiali inorganici della litosfera e di miscele di sostanze organiche derivanti dagli organismi viventi  In questa complessa struttura avvengono importanti processi chimici, come la nitrificazione (produzione di nitrati) per opera di microrganismi che così convertono l’azoto inorganico in azoto utilizzabile da organismi viventi  = laboratorio biologico nel quale si succedono ininterrottamente generazioni di microrganismi, infinitamente numerose, le cui attività regolano lo sviluppo e la sua evoluzione. Funzioni del suolo  Funzione ecologica: - regolatore: base dei cicli naturali dell’acqua, dell’aria, delle sostanze minerali e organiche - filtro fisico-biologico: filtra, depura, degrada e accumula materiali e sostanze diverse (anche pericolose)  Funzione biologica: - Produzione di biomassa per l’alimentazione di uomini e animali - Habitat biologico  Funzione economica: - Base fisica della produzione agricola e forestale - Fonte di materie prime (fibre, legname, argilla, minerali…) - Supporto degli edifici e di tutte le altre installazioni  Funzione culturale: paesaggio e memoria storica e culturale delle attività umane e materiali Alterazioni del suolo 1. Erosione 2. Compattazione 3. Diminuzione della sostanza/materia organica 4. Salinizzazione 5. Smottamenti 6. Contaminazione 7. Impermeabilizzazione 8. Calo della biodiversità Desertificazione = degrado delle terre in aree sensibili (aride, semiaride, e sub-umide secche), attribuibile a varie cause, fra le quali le variazioni climatiche e le attività antropiche. La desertificazione è un pericolo per le regioni aride e secche del pianeta, che costituiscono quasi il 50% delle terre emerse (quindi, rischio per più di 100 Paesi contanti un miliardo di abitanti). ll continente più colpito è l’Africa dove oltre i 2/3 delle terre coltivate sono a rischio. Minore notorietà dell’inquinamento del suolo Se può essere arduo definire le carrying capacity di alcuni ecosistemi (come l’atmosfera terrestre o i sistemi idrici regionali), è sicuramente impossibile determinare quella globale, cioè della Terra nel suo insieme. (Una critica comune a questo principio è che i decisori non possono aspettare che venga trovata una definizione scientifica per operare delle scelte) Tipi di risorse naturali 1. Risorse biologiche = tutto ciò che ha a che fare con gli esseri viventi: terra, prodotti agricoli, materie prime organiche (=biomassa), ecc. 2. Risorse minerarie = materiali estratti dalla terra (metalli e materie prime inorganiche). 3. Risorse energetiche = materiali che permettono di ottenere energia (petrolio, uranio, ecc.). 4. Risorse ambientali = bel paesaggio paesaggio, territorio, biodiversità, acqua pulita… Da dove nasce il problema delle risorse naturali? Se per dimensione, qualità e composizione, i prelievi e gli utilizzi della materia da parte del sistema antropico, non sono compatibili con la carrying capacity Prima classificazione: risorse permanenti e non permanenti  Risorsa permanente: non diminuisce né in quantità né in intensità, qualche che sia il suo uso e indipendentemente dal passare del tempo Es. energia solare  Risorse non permanenti: possono essere o Rinnovabili: hanno un ciclo biologico che permette un certo livello di prelievo senza minacciare lo “stock” che può restare costante per un periodo di tempo illimitato. Es foreste e selvaggina o Non rinnovabili: nel periodo di tempo rilevante per l’azione umana sono da considerarsi in quantità fissa, per cui ogni prelievo significa una irreversibile diminuzione della disponibilità per esigenze future. NB: E’ evidente come la permanenza e la rinnovabilità di una risorsa naturale siano due concetti tra loro sostanzialmente collegati, anche se formalmente distinti: pertanto, utilizzandoli contestualmente, possiamo suddividere le risorse naturali in 3 categorie 1. le risorse naturali permanenti: il clima, l’afflusso di energia solare, le maree; 2. risorse naturali non-permanenti, ma rinnovabili (es: la fertilità del suolo, le foreste, le risorse ittiche); 3. risorse naturali non-permanenti non-rinnovabili: le miniere, i combustibili fossili, le bellezze paesaggistiche, la fauna e la flora in via di estinzione. Risorse rinnovabili: precisazioni A parte l’energia solare, anche le risorse rinnovabili non sono disponibili in quantità infinite. Anche qui c’è un limite alla rinnovabilità: dobbiamo dare la possibilità di rigenerarsi, dobbiamo capire come usarle. Es: legno. Per dare il tempo agli alberi di una foresta di ricrescere, si conta su altri alberi che vengono piantati. Lo stock non cambia, cambia il flusso. Bisogna distinguere tra la “scarsità assoluta” di una risorsa (cioè la sua naturale limitatezza) e la sua “scarsità relativa” o economica (dipende dal tasso di utilizzo/limitata in rapporto a quanta se ne utilizza). Risorse rinnovabili: concetti di stock e flusso Es .: Una foresta. Essa è una risorsa rinnovabile non permanente. - E fondamentale introdurre il concetto di stock e di flusso. ̀ - Lo sfruttamento o il semplice uso di una risorsa naturale rinnovabile riduce lo stock della risorsa stessa. - Se questo flusso supera quello naturale di ricrescita della risorsa, è inevitabile che lo stock tenda ad estinguersi col passare del tempo. - In conclusione, lo sfruttamento eccessivo può estinguere anche le risorse rinnovabili. Provenienza delle risorse: 1) Litosfera (crosta terrestre)-> le risorse necessarie le prendiamo da qui 2) Idrosfera 3) Atmosfera 4) Biosfera Le materie prime della litosfera Dei 92 elementi che compongono la crosta terrestre, 9 ne costituiscono il 99%!  Ossigeno (46,6%)  Silicio (27,7%)  Alluminio (8,1%)  Ferro (5%)  Calcio (3,7%)  Sodio (2,8%)  Potassio (2,6%)  Magnesio (2,1%)  Titanio (0,4%) Prendiamo elementi chimici presenti sottoforma di minerali nelle rocce. NB: da tenere in considerazione quanto c’è di quel determinato elemento in quell’area limitata. Siamo in grado di recuperare elementi solo se concentrati. Ciò significa che esistono Paesi che ce li hanno e Paesi che non ce li hanno. Metalli abbondanti e rari I Minerali metallici costituiscono la materia prima per l’industria metallurgica che fornisce all’uomo metalli puri o sotto forma di lega. Si distinguono in: - Metalli abbondanti (facilmente estraibili) , presenti in concentrazione media superiore allo 0,01% - Metalli rari (per ottenerli occorre rompere molta roccia*), presenti in concentrazione media inferiore allo 0,01% (es. oro, platino, rame, piombo, zinco) *questo implica inquinamento, perché occorre utilizzare agenti chimici per recuperarli Abbondanza diversa da economicità Se tutti gli elementi fossero distribuiti uniformemente nelle rocce della litosfera, non sarebbe possibile reperire alcuna concentrazione di minerale utile, economicamente sfruttabile. I costi sarebbero troppo elevati perché bisognerebbe rompere ovunque. Quindi ben vengano i giacimenti. L’acqua sulla Terra L’acqua dolce proviene: o dai bacini superficiali (ghiacciai, fiumi, laghi e sorgenti) che dipendono dalle precipitazioni; infatti in base alla quantità di pioggia dipenderà l’aumentare o il diminuire della portata acqua; o dalle falde acquifere, depositi sotterranei che, nel corso di secoli, hanno raccolto acqua di pioggia caduta dentro le fessure della superficie che, però, hanno bisogno di tempi lunghi per crearsi; o dall’ acqua piovana raccolta in bacini di riserva. L’acqua del mare permette di estrarre: cloruro di sodio, Sali di magnesio, Sali di potassio, iodio e acqua dolce Le risorse dell’atmosfera e quelle della biosfera La parte che interessa l’uomo, al fine di estrarre le risorse, è la TROPOSFERA Fondamentalmente e semplificando al massimo, dalla biosfera si ricavano gli input necessari per l’industria alimentare (agricoltura, itticoltura e zootecnia). Risorse non rinnovabili e l’economicità sono quelle che si ritrovano accumulate in definite zone del globo terrestre, come risultato di trasformazioni lentissime, che si sono verificate nell’arco di millenni. Queste risorse si possono classificare come economiche e sub-economiche, a seconda che siano o meno utilizzabili con le tecnologie che abbiamo e che si possano o meno estrarre sostenendo costi compatibili con le condizioni di mercato. La differenza tra risorsa e riserva Risorsa=> concetto ampio e vago, non fa riferimento alla effettiva disponibilità delle realtà fisiche necessarie alla produzione Riserva=> concetto preciso e delimitato, parte delle risorse naturali che realmente utilizziamo e possiamo utilizzare oggi (perché esistono tecnologie e condizioni di mercato compatibili) NB: ciò che finirà in futuro sono le risorse che noi siamo in grado di utilizzare e non le risorse in generale Risorse: criteri di classificazione L’OCSE (organizzazione Paesi economici con economie più avanzate), individua due criteri di cui tener conto nell’accertamento delle risorse: a) grado di prova geologica di concentrazione (quanto ce n’è realmente) b) grado di possibilità economica dell’estrazione delle materie prime (quanto è facile estrarla) In base ai due criteri OCSE:  Risorsa: concentrazione naturale di materiali in forma tale che l’estrazione/lavorazione sia potenzialmente o effettivamente realizzabile.  Risorsa identificate: quelle che ci aspettiamo di poter usare a breve  Riserva: definizione su è inferiore rispetto a quella che serve per i carburanti, e quindi con la quantità di petrolio a disposizione si riesce ad andare avanti. Risorse naturali strategiche = materie prime che, insostituibili nel breve periodo, non risultano disponibili all’interno di un Paese in quantità sufficiente per i suoi bisogni essenziali, relativamente alla produzione industriale, alla difesa, o comunque all’integrità del proprio sistema produttivo. NB: l’attributo “strategica” non è intrinseco ad una risorsa naturale, ma dipende dalle particolari circostanze, come l’economica di un Paese. Possono essere: - Energetiche: petrolio, gas naturale, carbone, uranio  Le materie prime energetiche sono fonti dalle quali si ricava energia per le attività domestiche e industriali - Non energetiche: platino, zirconio, titanio, terre rare (europio, cerio, terbio…) – in sintesi: minerali e metalli Terre rare e il potere della Cina attraverso le Terre Rare “rare”= perché localizzate in determinati Paesi ed è difficile estrarle  Elementi chimici necessari per produrre tantissime cose: tv, telefonini, touch screen, lampadine, pannelli fotovoltaici, superconduttori, componenti di veicoli ibridi… Praticamente per ogni oggetto tecnologico Maggior produttore di terre rare: la Cina L'Unione europea ha cominciato a prendere provvedimenti, prevedendo delle scorte strategiche, cercando di migliorare gli approvvigionamenti e di ridurre la dipendenza dalla Cina. Prima era più facile prendere queste materie prime dalla Cina perché non le servivano; ora invece sì, e quindi è più difficile l’importazione. Pechino controlla attualmente circa il 90% della produzione mondiale ed esporta col contagocce. Negli ultimi anni Pechino– ufficialmente con l'obiettivo di tutelare l'ambiente– ha imposto tetti di produzione e quote di esportazione sempre più ristretti alla sua industria delle terre rare. La sostituibilità tecnologica = esiste, negli specifici settori, un principio di sostituzione o di concorrenza tra diverse risorse o diverse merci o tra fattori, in misura più o meno elevata secondo i settori. Il dibattito teorico in atto enfatizza soprattutto la possibilità di far fronte all'emergere di “scarsità” di risorse naturali sostituendo le risorse scarse con altre più largamente disponibili, al fine di mantenere inalterata la struttura e il livello della produzione. Questa scelta non deve però far sottovalutare una possibile strategia alternativa: modificare i comportamenti dei consumatori finali in funzione delle emergenti scarsità sia di risorse naturali tradizionali, sia di risorse ambientali. Il progresso tecnologico nel settore minerario ha avuto un ruolo sia nel risparmio di alcune risorse naturali scarse, sia nella sostituzione di quelle per le quali il risparmio era tecnologicamente troppo complesso. NB: il grado di sostituibilità varia ovviamente in modo notevole a seconda dei vari minerali Progresso e sostituibilità - Innovazioni tecnologiche che consentono di utilizzare determinate risorse in nuovi impieghi - Scoperte scientifiche e innovazioni tecnologiche che consentono di diminuire il costo delle esplorazioni - Sviluppo di nuovi materiali - Aumenti di efficienza nell’uso delle risorse - Evoluzione delle tecniche di riciclaggio La soglia di sostituzione Si definisce in questo modo la situazione nella quale il prezzo di produzione dell’eventuale sostituto uguaglia il prezzo crescente della materia prima per la quale il mercato segnala sintomi di scarsità. In altri termini: a seconda della scarsità, man mano che il prezzo aumenta, l’eventuale sostituto arriva a pareggio di prezzo e si passa quindi al sostituto. Quando invece la risorsa naturale è ancora abbondante– e pertanto il prezzo di mercato della materia prima che ne deriva non cresce- il costo di produzione dell'eventuale sostituto può risultare non determinante: è infatti ovvio che la scoperta di un sostituto non significa affatto, per l'impresa, che divenga conveniente immetterlo sul mercato. La scelta del momento del lancio sul mercato del sostituto è conseguente al raggiungimento della "soglia di sostituzione". Scarsità e incertezza di risorse minerarie Tenuto conto della incertezza sui tempi dell'esaurimento delle riserve o della scoperta di sostituti, la minaccia della possibilità di immissione sul mercato internazionale di nuove merci sostitutive , può avere due effetti: 1. può rallentare ritmi di estrazione, per evitare l'esaurimento prematuro della riserva, nel caso si prevedano tempi molto lunghi per la "ricerca e sviluppo" di sostituti ; 2. i ritmi di estrazione possono invece essere accelerati per evitare che un sostituto "prematuro" — nel caso si prevedano tempi molto brevi per la sua immissione sul mercato — renda invendibile la materia prima ancora estraibile dalla miniera. L’ottimismo tecnologico Consiste nel considerare la tecnologia in grado di far fronte ad ogni tipo di scarsità di risorse nel lungo periodo: a. sia sostituendo la sola materia che risulti scarsa come fattore produttivo (innovazione di prodotto) b. sia introducendo sistemi tecnologici completamente nuovi, che prescindono dalla risorsa produttiva scarsa (innovazione di processo) Questo ottimismo di lungo periodo va tuttavia moderato, tenendo conto che nel breve periodo le scarsità spesso sorgono impreviste (vedi guerre che interrompono forniture verso i Paesi), così che la scienza e la tecnologia possono trovarsi impreparate; in questi casi il processo di sostituzione della materia risulta essere lungo e costoso, determinando tensioni interne ed internazionali difficili da superare. Dematerializzazione Una caratteristica costante dell’evoluzione produttiva degli ultimi decenni è la capacità del progresso tecnico di economizzare la quantità di risorse naturali necessaria per un’unità di prodotto finale/per soddisfare determinati bisogni (diminuzione della cosiddetta “intensità fattoriale”). - Nei sistemi economici nei quali prevalgono i settori produttivi dove questa riduzione dell'intensità fattoriale è più accentuata, la "scarsità" di risorse naturali sarà meno rilevante. - Al contrario, se prevalgono i settori produttivi in cui la diminuzione dell’intensità fattoriale non è importante, l’aumento di produzione comporterà maggiore domanda di risorse naturali, e quindi un accentuarsi della relativa scarsità Risorse materiali e funzioni (collegato al discorso della dematerializzazione: per dematerializzare occorre concentrarsi sul servizio reso) Se consideriamo che ciò che vale — nel processo produttivo — non è la quantità di risorsa naturale impiegata, ai fini di ottenere un bene finale, ma il "servizio" reso dai prodotti con determinate caratteristiche, si è riscontrato che è in atto la tendenza ad ottenere, da una data quantità di risorse naturali e di materia prima, un flusso di servizi sempre crescente. Questa tendenza si realizza con ritmi più o meno accelerati nei diversi settori produttivi a seconda della composizione merceologica della produzione. Continuando con la dematerializzazione… Quello che si sta facendo è trasformare l’economia di prodotto in economia di servizio. Dalla produzione di “cose” beni materiali alla produzione di conoscenza e innovazione che permettano di usare molta meno materia. Es industria automobilistica: peso di una auto media è sceso dal 1975, grazie anche all’impiego di alluminio e materie plastiche al posto dell’acciaio. Alleggerimento = minori consumi, meno rifiuti! Per aumentare la produttività delle risorse naturali 1. Orientarsi verso i servizi (e non verso i prodotti): fornire una funzione o servizio in sostituzione di determinati prodotti (per esempio, stanze luminose a temperatura adeguata al posto di alcuni tipi di lampadine e di termosifoni; oppure zone refrigerate in luogo dei frigoriferi). Questi servizi possono essere messi a disposizione utilizzando vari strumenti tecnologici (ad esempio, edifici a elevata efficienza energetica, con adeguati sistemi di illuminazione e di riscaldamento e camere di raffreddamento efficienti). 2. Ridurre il fabbisogno di risorse dalla culla alla tomba Bisogna prestare attenzione al fatto che concentrare l’attenzione sulla dematerializzazione di un solo prodotto (ad esempio le auto leggere) può avere effetti controproducenti se, in conseguenza di tale dematerializzazione, altri processi della catena produttiva arrivano a richiedere più materie prime ed energia. In altri termini: si deve fare attenzione al rischio che il risparmio di risorse in una determinata fase del ciclo di vita del prodotto non comporti una maggior richiesta di risorse in altre fasi del ciclo di vita. Es. si risparmia nella produzione del prodotto, ma si accorcia la sua durata di vita, per cui si riprende prima il ciclo con tutte le materie prime e l’energia che ciò comporta.
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