Download Canto V Inferno Divina Commedia and more Study notes Italian in PDF only on Docsity! Canto V 1 Canto V Quinto canto Ingresso nel secondo cerchio. Il quinto canto inizia con la discesa dal primo cerchio al secondo cerchio. Il secondo cerchio è più piccolo del primo ma molto più doloroso. Più si scende nell'inferno più i cerchi diventano piccoli e più le pene diventano crudeli e dolorose. Il secondo cerchio, quello dei lussuriosi, è il primo cerchio dell'inferno in cui si trovano veramente dei peccatori; infatti, nel primo cerchio non ci sono peccatori. All'ingresso del secondo cerchio c'è Minosse che ringhia, giudica e manda le anime dei dannati in un determinato cerchio arrotolando la coda attorno a se stesso. I dannati, una volta arrivati davanti a Minosse, confessano tutti i peccati commessi in vita e Minosse, che conosce bene i peccati decide in che cerchio mandare il dannato, comunicandoglielo tramite la sua coda; arrotola infatti quest' ultima attorno alla sua gamba e il numero di giri che fa attorno ad essa equivale al numero del girone a cui viene assegnata l'anima. Minosse nota Dante. Minosse nota Dante e gli dice: " Tu che vieni nel luogo della dolorosa morte, bada da chi ti fai accompagnare e non farti infondere fiducia dalla grandezza dell'entrata". Virgilio gli risponde: "Vuolsi così cola dove si putote ciò che si vuole e più non dimandare" (Dio lo vuole). Il secondo cerchio. Dante appena entrato vede un luogo molto buio e sente un rumore come del mare che "muggisce sotto una tempesta". Vede, nella poca luce, una forte bufera che non si ferma mai e delle anime che vengono sballottolate da questa di qua e di la. Questa tempesta è eterna e non rallenta neanche un po' in modo che le anime non godano neanche per un momento di una pena minore. Dante capisce subito che si trattava dei lussuriosi, coloro che in vita avevano sottomesso la ragione alla passione (talento). Queste anime subiscono una pena del contrappasso; sono infatti sbattute dalla tempesta come in vita lo sono state dalla passione. Similitudine delle gru e delle ali. Dante vede una grande schiera di anime che volano e gli ricordano uno storno di uccelli. Vede poi un'altra schiera di dannati che formano una linea, e gli ricorda uno stormo di gru in volo