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Canto VIII Inferno Divina Commedia, Study notes of Italian

Riassunto e analisi dell'ottavo canto dell'Inferno della Divina Commedia

Typology: Study notes

2021/2022

Available from 04/18/2022

Y66y
Y66y 🇮🇹

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Download Canto VIII Inferno Divina Commedia and more Study notes Italian in PDF only on Docsity! Canto VIII 1 Canto VIII Ottavo canto Prima parte: continuazione della Palude Stigia→arriva veloce come una freccia una nave piccioletta, guidata da un solo marinaio. Virgilio subito chiama il marinaio:"Flegias, Flegias, tu gridi a vuoto, ci devi portare dall'altra parte e ci avrai solo per quel tempo". Flegias, il marinao, è sempre arrabbiato e portebbe svolgere lo stesso ruolo di Caronte. Dante entra dopo Virgilio e a quel punto la barca si carica del peso dell'unico vero essere vivente. A un certo punto un dannato esce dal fango e chiede a Dante cosa ci facesse li prima del tempo (prima di essere morto) e per la prima volta Dante risponde rabbiosamente: " io che vengo qua non ci rimango, tu chi sei piuttosto brutta anima piena di fango" e il dannato, Filippo Argenti, risponde che, come si può vedere, è un dannato che piange. Dante risponde nuovamente in modo aggressivo:" Allora rimanici qua, anima maledetta, ti riconosco anche se sei pieno di fango". A quel punto Filippo Argenti cerca di ribaltare la barca ma Virgilio lo spinge via e abbraccia Dante, dicendogli: "Anima sdegnosa, beata tua madre che ti ha partorito", che vuol dire che ha fatto bene a sdegnarsi, in quanto ogni tanto, come nel caso dell'incontro con Filippo Argenti, è giusto sdegnarsi e arrabbiarsi. Dante esprime poi il desiderio di voler buttare in acqua e umiliare Filippo Argenti e Virgilio risoonde che prima dell'arrivo all'altra sponda è giusto e doveroso che Dante esaudisca il suo desiderio. Poco dopo gli altri iracondi smettono di azzuffarsi per infierire contro Filippo Argenti, gridando "A Filippo Argenti!" Seconda parte: città di Dite e gli eretici→Dante finisce di parlare di Argenti e Virgilio gli fa notare il VI cerchio, quello degli eretici. A questo punto dell'inferno i peccati sono gravissimi, molto più gravi dei precedenti e più si scende più diventano ancora più gravi. da questo cerchio in poi i peccati non saranno più di natura di incontinenza o mancata gestione dei peccati, ma saranno anni tanto gravi da portare alla pena eterna. Si vede la città di Dite, con delle torri, ovvero delle moschee infuocate e delle alte mura bloccate da demoni. Questi demoni non vogliono far entrare Dante perché è ancora vivo; vogliono solo tenere Virgilio e far tornare nel mondo dei vivi Dante da solo (morte quasi certa) poiché il suo è stato un gesto folle (come nel secondo canto: folle=superbo). Arrivano