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1º Giovenale satira VI, Traduzioni di Latino

Satira VI di Giovenale, satira contro le donne e la società romana.

Tipologia: Traduzioni

2023/2024

Caricato il 21/02/2024

francesco-faretti
francesco-faretti 🇮🇹

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Anteprima parziale del testo

Scarica 1º Giovenale satira VI e più Traduzioni in PDF di Latino solo su Docsity! 1 GIOVENALE, SATIRA VI (vv. 38-661) 38-54 Anche l’adultero Ursidio vuole sposarsi 55-59 Le donne di campagna 60-81 Le donne di città e il teatro 82-113 Le donne e i gladiatori: Eppia 114-132 L’augusta puttana: Messalina 135-141 La moglie ricca e infedele: Cesennia 142-160 La moglie bella e avida: Bibula 161-183 Le mogli belle, nobili e caste, ma insopportabilmente superbe: Cornelia e Niobe 184-199 La moglie filellena 200-205 Se non ami la donna, che stai per sposare, allora non sposarla … 206-210 … ma se la ami, preparati a subire ogni torto e sopruso: 212-218 non potrai più prendere decisioni autonome; 219-224 tua moglie ti tiranneggerà con crudeltà in casa … 224-230 … e cambierà continuamente casa e mariti. 231-241 La suocera insegna alla figlia a ingannare il marito 242-245 La moglie esperta in questioni legali: Manilia 246-267 La moglie nobile e gladiatrice 268-285 La moglie adultera e finta gelosa 286-313 La corruzione dei costumi viene dall’Oriente, dal lusso eccessivo e dalla lunga pace 314-345 La violazione delle cerimonie della Bona Dea 346-348 […] 349-365 La moglie scialacquatrice dei beni del marito 1-34 I cinedi, effeminati maestri di danza e laidi consiglieri delle matrone romane 366-378 Gli eunuchi, custodi inaffidabili delle matrone romane 379-397 La donna innamorata dell’arte, che fa voti per i successi del citaredo o dell’attore preferito 398-412 La donna sfrontata, curiosa di tutto e pettegola 413-433 La donna maschile e palestrata 434-456 La donna colta (che si comporta come un uomo) 457-473 La toeletta femminile: il trucco e i gioielli 474-475 Le occupazioni giornaliere della matrona: 475-486 la donna sfoga sugli schiavi il suo malumore per il rifiuto notturno del marito; 487-507 la donna davanti allo specchio prima di uscire di casa. 508-522 La donna ignora il marito e fa entrare in casa ciarlatani di ogni tipo: sacerdoti orientali … 523-541 … alle cui insensate pratiche religiose si piega con precisione entusiastica; 542-547 … indovine ebree … 548-552 … aruspici orientali … 553-568 … astrologhi, preferibilmente caldei. 569-591 La donna esperta di astrologia (tipologia presente in tutte le classi sociali) 592-601 Le matrone si rifiutano di partorire, ricorrendo a mezzi anticoncezionali e ad aborti … 602-609 … oppure raccolgono figli illegittimi (per la gioia della dea Fortuna). 610-626 Le donne usano la magia per dominare le menti dei mariti (Cesonia) o ucciderli (Agrippina) 627-661 LA SATIRA TRAGICA: i crimini delle donne romane sono molto peggiori dei crimini delle donne del mito 40 «Ma piace a Ursidio la legge Giulia1: vuol tenere in braccio un piccolo erede anche se per questo dovrà fare a meno di tortore, triglie, dei bocconcini con cui cercano d’incastrarlo2». 1 Ma piace… la legge Giulia: i vv. 38-40 presentano un’obiezione di Postumo: non è chiaro chi sia Ursidio, ma probabilmente anch’egli progetta, come Postumo, di sposarsi. La legge Giulia (lex Iulia de maritandis ordinibus), promulgata da Augusto nel 18 a.C., doveva servire a riordinare i costumi matrimoniali e a evitare gli adulteri; essa prevedeva vantaggi per chi aveva figli e tasse per chi restava celibe. 2 vuol tenere in braccio… incastrarlo: Ursidio vuole sposarsi e avere un figlio, anche se ciò significa dover rinunciare ai doni che riceveva dai cacciatori di eredità quando era scapolo. 2 45 50 55 E se Ursidio si sposa, che cosa è impossibile?3 Se porge al capestro nuziale lo stupido collo il più noto degli adulteri, quello che tante volte s’è nascosto dentro la cesta dell’infelice Latino?4 E cerca addirittura una moglie del buon tempo antico! Medici, fate un salasso alla vena che scoppia5. Proprio un bel tipo! Pròstrati alla soglia Tarpea, sacrifica a Giunone una vacca con le corna dorate6, se ti capiterà una sposa virtuosa, tanto son poche quelle degne di toccare le bende di Cerere, di cui il padre non debba temere i baci!7 Inghirlanda i battenti e stendi festoni d’edera sulla porta!8 «Basta un uomo a Iberina?» Sarebbe più facile estorcerle che si accontentasse di un occhio solo. «Ma c’è una ragazza di buona reputazione che vive nel podere paterno». Viva a Gabi o a Fidene come in campagna e mi arrendo9. Ma chi dice che niente succede sui monti o nelle grotte? Sono invecchiati a tal punto Giove e Marte?10 60 65 70 Si vede nei nostri portici una sola donna degna dei tuoi desideri? Su tutti i nostri teatri c’è qualcuna che tu possa fidarti ad amare e pigliartela?11 Quando il morbido Batillo danza le smanie di Leda, Tuccia non comanda alla propria vescica, Apula dà un gemito lungo e improvviso come durante un amplesso; Timele è tutt’occhi: l’ingenua Timele sta imparando12. Altre quando le scene sono state tolte, i teatri sono vuoti e chiusi e risuonano solo i fori, e tra i giochi plebei e i Megalesi c’è troppo tempo, si consolano a prendere la maschera, il tirso, le mutandine di Accio13. 3 E se… impossibile?: Giovenale obietta che se Ursidio si sposa, allora tutto è possibile (vv. 41-46) 4 Se porge… dell’infelice Latino?: Ursidio, che si appresta al matrimonio, è stato un adultero, e si è nascosto in una cesta per sfuggire alla gelosia dei mariti, i quali avevano il potere di infliggere la morte all’amante. Egli viene paragonato a Latino, un pantomimo favorito di Domiziano (cfr. Satira I, 36), che spesso recitava la parte dell’adultero. 5 Medici… che scoppia: Giovenale rivolge un’apostrofe ai medici affinché curino Ursidio dalla sua follia: nei tempi antichi si credeva che la pazzia derivasse da un eccesso di sangue, e dunque veniva curata con i salassi. 6 Proprio…con le corna dorate: il poeta rivolge un’altra apostrofe, stavolta direttamente a Ursidio, invitandolo a compiere i riti preparatori per le nozze (vv. 47-52): egli deve prostrarsi sulla soglia Tarpea, nel tempio di Giove Capitolino, e a sacrificare una giovenca con le corna dorate a Giunone, dea del matrimonio. 7 se ti capiterà… i baci!: ai riti in onore di Cerere potevano partecipare solamente le matrone, le uniche degne di toccare le sacre bende della dea. 8 Inghirlanda… sulla porta: Ursidio deve infine ornare le porte di casa con le corone di fiori tipiche delle nozze. 9 Ma c’è… mi arrendo: l’idea è: forse esiste una ragazza casta, che vive nel podere di suo padre, lontano da Roma; ma provate a farla trasferire anche soltanto in una piccola città; e vedrete se i suoi costumi rimangono inalterati. Gabii e Fidene sono due villaggi: Gabii, fra Roma e Preneste; Fidene, alla fine della valle del Tevere, fra Roma e Veio. 10 Ma chi dice… e Marte?: Giove e Marte sono gli dei seduttori per eccellenza, che hanno avuto numerose avventure sui monti e nelle grotte. 11 Si vede… e pigliartela?: i versi seguenti (vv. 60-81) presentano le donne cittadine. I portici e i teatri sono i luoghi più frequentati dalle donne. 12 Quando… imparando: Batillo era un pantomimo dei tempi di Augusto, che eseguiva la danza degli amori di Leda con Giove trasformato in cigno. Le donne nominate sono sconosciute. 13 Altre… di Accio: i giochi plebei si svolgevano a novembre; i giochi Megalesi, in onore di Cibele, ad aprile. Nell’intervallo non si tenevano spettacoli a Roma, e l’unico luogo che risuonava di voci era il foro. In tale periodo di tristezza, le donne si consolano toccando il costume dell’attore Accio. I tirsi sono lunghi bastoni con una pigna in cima, coronati di edera e di pampini, portati da Bacco e dai suoi seguaci, particolare che rivela la natura della rappresentazione. 5 150 155 160 Ma intanto sta al caldo, regna e chiede al marito pastori e pecore di Canosa e viti di Falerno. Ed è ancora niente: vuole tutti gli schiavi e le botteghe; si compri tutto quello che non c’è in casa e ce l’ha il vicino29. In inverno, quando il mercante Giasone sta chiuso e la casa bianca tien fermi i marinai già equipaggiati30, si comprano grandi vasi di cristallo e più ancora di agata, e il celebre diamante, più ancora reso prezioso dal dito di Berenice: fu il barbaro Agrippa a darlo alla sua incestuosa sorella, dove i re osservano il sabato a piedi nudi e un’antica clemenza risparmia i maiali lasciandoli invecchiare31. 165 170 175 “Ma di tanta folla nessuna ti sembra degna?”. Sia bella, affascinante, ricca, feconda, collochi i suoi avi nei portici e sia più casta di tutte le Sabine che coi capelli sciolti fermarono la guerra, uccello rarissimo in terra e simile a un cigno nero; chi sopporterà una donna che ha tutto questo?32 Meglio una cafoncella di Venosa che la madre dei Gracchi, Cornelia, se assieme alle grandi virtù porta in dote una grande superbia e nella dote comprende i trionfi33. Togli di mezzo, ti prego, Siface e Annibale sconfitti in guerra, va’ via con tutta la tua Cartagine34. “Risparmiami, Apollo, e tu dea, deponi le frecce; i bambini non sono colpevoli, trafiggete la madre”, supplica Anfione, ma Apollo tende il suo arco. Così Niobe porta alla tomba la folla dei figli e il loro stesso padre, perché si è considerata più nobile per la sua famiglia della stessa Latona e più fertile della scrofa bianca35. La bellezza, l’onestà valgono tanto che te li rinfacci 28 Che arrivino … col naso asciutto”: quando la bellezza della moglie comincia a tramontare, Sertorio divorzia da lei: il marito invia un liberto, con la formula del ripudio. 29 Ma intanto … il vicino: prima del divorzio, Bibula utilizza a proprio vantaggio la soggezione sessuale del marito, e si fa comprare tutto ciò che vuole: un allevamento di pecore a Canosa, in Apulia, un vigneto a Falerno, in Campania, e schiavi. 30 In inverno … già equipaggiati: durante i Saturnalia, a dicembre, era uso fare regali: sotto il portico di Agrippa, dove era rappresentato il viaggio degli Argonauti, si disponevano banchi e botteghe che con le loro tele coprivano gli affreschi. 31 si comprano … invecchiare: al mercato Bibula acquista merci preziose, come vasi e gioielli, fra cui anche l’anello di Berenice. Sorella del re ebreo Agrippa II, Berenice, una volta rimasta vedova, era vissuta con il fratello. I suoi gioielli furono venduti da qualche gioielliere. Per designare gli ebrei, Giovenale allude alle celebrazioni caratteristiche della loro religione: il sabato non si poteva entrare nel tempio di Gerusalemme con le scarpe ai piedi e non si poteva mangiare carne di porco. 32 “Ma di tanta folla … questo?: se anche esistesse una donna bella, ricca, nobile (nei portici venivano collocati i ritratti degli antenati) e onesta, essa sarebbe inevitabilmente superba (vv. 161-183). Come esempio antonomastico di castità sono citate le Sabine, per le quali i Romani entrarono in guerra con i Sabini. 33 Meglio … i trionfi: la donna di Venosa (la città natale di Orazio) è preferibile alla nobile Cornelia, figlia di Scipione l’Africano e madre di Tiberio e Gaio Gracco. 34 Togli di mezzo … Cartagine: Cornelia si vanta dei trionfi di suo padre, che sconfisse il re della Numidia Siface e il comandante cartaginese Annibale a Zama nel 202 a.C. 35 “Risparmiami … della scrofa bianca: l’esempio successivo di superbia è quello di Niobe, figlia di Tantalo e moglie di Anfione, madre di quattordici figli, sette femmine e sette maschi, di cui esaltava eccessivamente la bellezza sostenendo di essere superiore a Latona, che aveva solo due figli, Apollo e Artemide; Latona la udì e chiese ai suoi figli di vendicarla; essi uccisero i figli di Niobe. Qui Anfione prega Apollo e Artemide di risparmiare i suoi figli, ma senza successo, anzi lei stesso muore suicida. Secondo Virgilio sarebbe stata la visione di una scrofa bianca con trenta porcellini a far riconoscere a Enea che il Lazio era la terra dove avrebbe dovuto fermarsi. 6 180 eternamente? Un piacere così raro e grande non serve a niente quando è guastato dalla superbia, è più amaro che dolce. Chi mai è così innamorato da non detestare e maledire per sette ore al giorno una donna che esiga eterne lodi? 185 190 195 E ci sono altri piccoli difetti che un uomo non potrà mai tollerare36. Cosa c’è di più stomachevole di una donna che non si considera bella, se da etrusca non diventa greca, da sulmonese attica pura?37 Tutto lo dice in greco, benché per le nostre donne sia più vergognoso non sapere il latino; in greco temono, esprimono l’ira, la gioia, gli affanni, e tutti i segreti dell’animo. Che altro ancora? Fanno l’amore alla greca. E potresti anche perdonarlo alle ragazze, ma una che ha ottantasei anni, ancora greco? Non è una lingua decente che una vecchia se ne esca in quei lascivi “Zoè kaì psykè”38, che usi in pubblico Le paroline della stanza da letto. Una vocina languida fa drizzare gli uccelli come se avesse le dita. Ma perché l’eccitazione si smorzi, anche se pronunciassi queste parole meglio di Emo e Carpoforo39, il tuo aspetto denuncia gli anni. 200 205 210 215 220 Se non amerai la tua sposa legittima, unita secondo il rito, non c’è nessuna ragione di prendere moglie, di sprecare le cene e le leccornie che si usa dare agli ospiti sazi alla fine della cerimonia, né quello che si dà per la prima notte, il piatto dove brillano le vittorie su Daci e Germani40. Ma se hai vera passione per tua moglie e il tuo animo è devoto a una sola donna, abbassa il capo preparato a subire il giogo41. Non ne trovi una che risparmia chi l’ama; se anche lo ama, lei pure gode a tormentarlo e a straziarlo; perciò una moglie è poco consigliabile all’uomo buono, al perfetto marito. Non puoi fare un regalo se tua moglie non vuole, non venderai né comprerai niente, se lei si oppone. Ti sceglierà gli amici, sbatterà fuori di casa quell’amico caro che già la frequentava quando appena incominciava a metter barba. Mentre papponi e maestri di scherma possono far testamento, e lo stesso diritto spetta ai gladiatori, a te verrà imposto come erede uno dei suoi parecchi amanti42. “Metti in croce quello schiavo”; “Per quale delitto ha meritato il supplizio? Chi lo denuncia? Chi sono i testimoni? Ascoltali; nessun indugio è eccessivo quando si tratta della vita di un uomo”. 36 E ci sono … tollerare: riprende l’elenco dei difetti delle donne. 37 Cosa c’è … attica pura?: Giovenale irride la mania di parlare in greco. 38 “Zoè kaì psykè”: “vita mia, anima mia”, in greco. 39 Emo e Carpoforo: due attori greci. 40 Se non amerai … Germani: se non si ama colei che sarà la propria moglie, non è il caso di sposarsi (vv. 200-205), organizzare un banchetto, consegnare doni agli invitati o regali all’indomani della prima notte di nozze (si tratta di un vassoio pieno di monete d’oro su cui era effigiata la vittoria di Traiano sui Germani e sui Daci). 41 Ma se hai … il giogo: se invece l’uomo è innamorato, allora deve rassegnarsi a subire la moglie, che lo tormenterà in tutti i modi (vv. 206-213). 42 Ti sceglierà … amanti: la donna eserciterà il suo potere anche nella scelta degli amici e nel diritto di far testamento (che spetta anche a lenoni, allenatori e gladiatori, gli strati più infimi della società) e indicherà come eredi i suoi amanti. 7 225 230 “Imbecille, uno schiavo è un uomo? Anche se non ha fatto niente, io voglio e comando, e la mia volontà valga per causa”. Così regna sull’uomo. Ma presto questo dominio la annoia: lo lascia, cambia casato e calpesta il velo nuziale; ma poi fugge ancora e ritorna al letto prima disprezzato: lascia le porte appena ornate e i festoni ancora montati e i rami ancora verdi alla soglia. Così cresce il numero, in cinque anni i mariti sono otto, un vanto degno dell’iscrizione tombale43. 235 240 Finché tua suocera è viva, non puoi avere speranza di pace. È lei che insegna alla figlia a divertirsi, cavando soldi dal povero marito, a rispondere con arte maliziosa ai biglietti di un seduttore, è lei che inganna o corrompe le guardie, è lei che chiama il medico Archigène quando tua moglie è sana e le getta sopra coperte pesanti44. Intanto l’adultero sta nascosto in segreto, tace impaziente e si mena il cazzo. Ti aspetti che la madre le insegni costumi onesti, cioè diversi dai suoi? Trovo logico il contrario: una vecchia puttana non potrà tirare su che una figlia puttana. 245 Non c’è causa dove non sia stata una donna a iniziare la lite. Se non è accusata, Manilia accusa. Scrivono e aggiustano da sé le accuse, pronte a dettare a Celso l’esordio e gli argomenti45. 250 255 260 Chi non conosce i ricchi accappatoi di porpora di Tiro e la palestra in cui le donne s’allenano alla lotta; chi non le tacche fatte al palo che serve da bersaglio nella scherma? Lo scheggia a grandi colpi di bastone, lo assalta con lo scudo, bene attenta a seguire le finte, le stoccate, i passi regolamentari: matrona degnissima di suonare la tromba alle feste di Flora, se non fosse che nel suo animo mira a più e si prepara addirittura per l’arena46. Che pudore può avere una donna che porta l’elmo, che rinuncia al proprio sesso e preferisce i muscoli? Ma non vorrebbe cambiarsi con un uomo, perché il nostro piacere è minore. Che onore per un uomo, se si mettessero all’asta gli oggetti della moglie – un cinturone, due bracciali, il cosciale per la gamba sinistra – o, se sceglie un altro genere di scherma, sarai felice che venda i suoi schinieri47. Sono queste le donne troppo fini, dalla pelle così delicata che basta un velo di tulle a farla sudare, una seta a irritarla? Guarda con che furia sferra le botte che le hanno insegnato, 43 Così regna … dell’iscrizione tombale: anche se la donna esercita a pieno la propria tirannia sul marito, essa lo abbandona per risposarsi, poi torna dal primo marito, e in cinque anni raggiunge il totale di otto mariti (vv. 224-230). Sull’iscrizione tombale solitamente si tesseva l’elogio della matrona univira. 44 Finché … coperte pesanti: la suocera insegna alla figlia le arti dell’adulterio (vv. 231-241): innanzitutto come privare il marito delle risorse economiche, poi come rispondere all’amante, come ingannare o corrompere le guardie, chiamare il medico (Archigene è un famoso medico dei tempi di Traiano) fingendo di essere malata. 45 Non c’è causa … e gli argomenti: nei vv. 241-245 Giovenale ritrae la donna esperta di questioni legali: litigiosa, sempre pronta a iniziare una lite, addirittura prepara da sola le accuse. Cornelio Celso, di età tiberiana, è l’autore del De medicina, citato da Quintiliano come retore. 46 Chi non conosce … l’arena: il quadro è quello delle donne-gladiatrici (vv. 246-267). Esse hanno una tuta di porpora al posto del classico mantello di stoffa rozza utilizzato dai gladiatori e si esercitano colpendo un palo di legno conficcato nel terreno. Alle feste di Flora, fra aprile e maggio, si svolgevano combattimenti fra gladiatrici. 47 Che onore … i suoi schinieri: il marito viene umiliato se la donna mette all’asta gli oggetti per il combattimento. 10 340 345 s’infilò là dove fugge il topo sapendo di essere maschio, dove dev’essere coperta da un velo qualsiasi pittura che riproduce le fattezze dell’altro sesso62. In quei tempi chi disprezzava il volere divino? Chi osava deridere i boccali e le coppe nere di Numa e i fragili piatti d’argilla del Vaticano? Adesso invece, a quale altare non c’è un Clodio?63 350 355 360 365 […] La libidine ora è uguale per tutti, sia plebaglia sia nobiltà: quella che si consuma i piedi sul nero lastricato non è migliore di quella che si fa portare in spalla da otto fusti siriani64. Ogulnia affitta una veste per assistere agli spettacoli, affitta inservienti, lettighe, cuscini, amiche, nutrici e una ragazza bionda per galoppina, ma tutto quello che resta degli argenti di casa lo donerebbe fino all’ultimo vaso a un atleta depilato65. Molte a casa loro sono povere, però nessuna ha il pudore della povertà, o accetta di misurarsi con la misura che è adatta a lei. E mentre talvolta i mariti badano all’utile (è stata buona maestra la formica a fargli temere il freddo e la fame), la donna scialacquatrice non sente neppure la rovina del patrimonio e, come se il denaro si rigenerasse nella cassaforte vuota e si prendesse da un mucchio che è sempre pieno, non considera quanto le costano i suoi piaceri. 1 5 10 Nelle case in cui vive un invertito, professore di vizi, che promette con la mano tremula qualunque cosa, le troverai tutte laide come cinedi66. Gli permettono di partecipare alla mensa e violare i cibi limitandosi a far lavare i bicchieri che andrebbero rotti quando là beve Colocinzia la checca o la barbuta Rondinella67. È più pura della tua casa quella dell’allenatore di gladiatori dove Psillo è tenuto lontano da Euoplio; lui non mescola i reziari alle tuniche malfamate: chi combatte nudo non ripone i suoi spallacci nella stessa stanzetta dove un altro custodisce il guizzante tridente68. Certi tipi vengono confinati in fondo in fondo nelle scuole gladiatorie; anche in galera hanno ceppi separati. 62 ma tutti … dell’altro sesso: è il famoso episodio di Clodio che nel 62 a.C., travestito da flautista, entrò in casa di Cesare in occasione delle cerimonie della Bona Dea, per compiere adulterio con Pompeia, la moglie di lui. Cesare aveva scritto due libri voluminosi contro Catone l’Uticense. 63 In quei tempi … un Clodio?: ai tempi di Clodio le tradizioni antiche erano ancora rispettate: le suppellettili erano modeste, sul Vaticano si fabbricavano piatti di terracotta. 64 La libidine … da otto fusti siriani: i vv. 349-351 introducono l’episodio seguente, incentrato sulle donne che dilapidano il patrimonio. Gli schiavi provenienti dalla Siria erano particolarmente alti. 65 Ogulnia … a un atleta depilato: Ogulnia, donna nobile, sperpera il denaro per assistere ai giochi, affitta servi e lettighe, perché ha una passione per gli atleti. 66 Nelle case … come cinedi: i versi seguenti, ritrovati da Windstedt nel 1899 e ormai accettati come autentici dalla critica, hanno una numerazione a parte. L’episodio è dedicato ai cinedi, effeminati maestri di danze oscene delle matrone romane (vv. 1-33). 67 Gli permettono … Rondinella: ai cinedi è permesso di sedere a tavola con i padroni (vv. 4-6). Colocinzia e Rondinella, nomi greci, sono probabilmente soprannomi dispregiativi di due cinedi. 68 È più pura … tridente: la casa dell’allenatore di Psillo e Euoplio, due gladiatori, è più pura: là gli effeminati sono separati dagli altri gladiatori (vv. 7-13). 11 15 20 25 30 Ma tua moglie ti fa bere dalla medesima coppa con gente con cui si rifiuterebbe di spartire il vino albano e sorrentino qualunque puttana che eserciti in un sepolcro abbandonato69. È su loro consiglio che le donne si sposano e poi subito divorziano; è a loro che riservano i languori dell’anima e i pensieri più profondi; ed è alla loro scuola che imparano a muovere il culo e i fianchi e quant’altro sa il loro maestro70. Però non sempre si può prestare loro fede; si annerisce gli occhi vestito di color zafferano, con la reticella in capo. Ma è lui che ti fa cornuto! Devi sospettare di lui tanto più se la voce è effeminata e quanto più si carezza con la mano le reni molli. A letto sarà forte, un toro! Veste la maschera di Taide e la cambia con Trifallo71. “Ma di chi ridi? Questa sceneggiata riservala ad altri; io dico che sei un uomo autentico: confessi? O è necessario che il carnefice chiami qui le assistenti?”. Conosco bene i consigli che mi date voi, vecchi amici: “Tienila chiusa, metti una serratura”. Ma chi guarderà le guardie? A un certo prezzo Stanno zitte sulle scappate della padroncina. Una colpa comune si tace; la moglie furba lo sa, e comincia da loro72. 366 370 373 373a 373b 374 375 Ci sono quelle a cui piacciono gli eunuchi imbelli, i baci molli e l’assenza di barba, coi quali non c’è bisogno di aborti. Tanto il gusto è lo stesso perché li affidano ai medici nel calore dell’adolescenza quando gli organi sono in bollore e il pube è già nero di peli. Eliodoro taglia i testicoli dopo avere aspettato e fattili crescere, quando cominciano a pesare due libbre, e a quel punto il danno è solo del barbiere73. I servetti dei mercanti, loro sì, hanno una mutilazione vera e pietosa, hanno vergogna della borsa e del cece rimasto74. Ma l’eunuco castrato dalla sua padrona è visibile a tutti e da lontano ammirato mentre entra nelle terme e sfida anche il custode degli orti e delle viti75. Dorma pure con la padrona, ma tu, Postumo, guardati bene di affidare all’eunuco il tuo Bromio, già sodo e da radere!76 380 Se le piace il canto, nessun professionista del canto si salverà! Avrà sempre in mano 69 Ma tua moglie … abbandonato: la moglie ammette alla sua tavola gente con cui si rifiuterebbero di bere vino persino le prostitute che esercitano in strada. Albano e Sorrentino sono vini pregiati. 70 È su consiglio … il loro maestro: il cinedo diventa consigliere della donna nella scelta del marito o nel divorzio, nella danza oscena e nelle questioni sessuali. 71 Però … con Trifallo: a volte il cinedo diventa lui stesso l’amante, e la sua effeminatezza è soltanto una finzione. Trifallo, nome parlante, interpreta il ruolo della prostituta Taide. 72 “Ma di chi … da loro: nei versi seguenti (vv. 27-34) prima si rivolge un’apostrofe al cinedo smascherato, poi agli amici che danno il consiglio di chiudere la donna in casa. 73 Ci sono quelle … del barbiere: i versi seguenti (vv. 366-378) ritraggono gli eunuchi, guardiani della donna, che vengono castrati con un’operazione chirurgica (Eliodoro è un chirurgo famoso); ma l’unico risultato dell’operazione è che la barba non cresce e non c’è bisogno di anticoncezionali. 74 I servetti … del cece rimasto: i vv. 373A-373B sono presenti soltanto in un manoscritto, ma sono ritenuti autentici. Gli schiavi acquistati dai mercanti sono stati castrati da piccoli, senza precauzioni, e quindi si vergognano della propria menomazione fisica. 75 Ma l’eunuco … delle viti: l’eunuco operato dalla padrona invece resta in possesso delle proprie doti virili e addirittura può sfidare Priapo (cfr. nota al verso 319). 76 Dorma pure … da radere!: il poeta si rivolge nuovamente a Postumo, esortandolo a non affidare il suo amasio Bromio (il nome è uno degli epiteti di Bacco) all’eunuco, anche se Bromio sta diventando adulto. 12 385 390 395 qualche aggeggio musicale: su tutta la cetra brillano fitte gemme, tocca le corde col plettro vibrante che usò il tenero Edimele: lo tiene accanto, è il suo conforto quel plettro, lo bacia77. Una della famiglia dei Lami, discendente di Appio, pregava Giano e Vesta, con l’offerta di farro e di vino, che Pollione potesse sperare la corona di quercia ai giochi Capitolini, con cui incoronare la sua cetra78. Che potrebbe fare di più per il marito malato, o per il figlio di cui disperano i medici? In piedi, davanti all’altare, non si vergognò di accostarsi all’altare col capo velato solo per una cetra, e di pronunciare le formule rituali, impallidendo d’ansietà all’agnella sgozzata. Dimmi, ti prego, Giano, tu che sei il più antico degli dei: tu li ascolti? Allora in cielo c’è tanto tempo libero: a quel che vedo, non c’è niente da fare. Una ti consulta per un attore comico, un’altra ti raccomanda un attore tragico: l’aruspice è così indaffarato che alla fine gli verranno le vene varicose79. 400 405 410 Ma è meglio che canti piuttosto che vederla svolazzare per tutta la città, sfrontata in mezzo ai crocchi degli uomini, oppure, alla presenza di suo marito, mettersi a chiacchierare coi generali in gran tenuta, a testa alta, senza che nemmeno una stilla di sudore le bagni il seno. Lei sa tutto quello che accade in tutto il mondo, cosa fanno i Cinesi o i Traci, i segreti tra matrigna e figliastro, chi ama e quale amante è più conteso, chi ha ingravidato la vedova e in che mese, cosa dice e in che modo questa o quell’altra sa fare all’amore. La cometa che incombe sull re d’Armenia e sul Parto, la vede per prima, raccoglie alle porte tutte le ultime chiacchiere e qualcuna ne inventa. Il Nifate è straripato, i campi sono invasi da un grande diluvio, le città vacillano, le terre sprofondano: in tutti i trivi racconta questo a tutti quelli che incontra80. 415 Un vizio non più intollerabile di quella che è usa farsi portare i suoi vicini poveri e farli frustare. Se il suo sonno profondo è rotto dai latrati di un cane, strilla “Portate la frusta subito”, e fa frustare prima il padrone poi il cane, fosca nel volto e terribile da incontrare81. Costei fa il bagno di notte: di notte fa muovere 77 Se le piace … lo bacia: la donna appassionata di musica sfoga la propria libidine sui cantori; in assenza del suo amato Edimele (il nome del cantante significa “cantore melodioso”), tiene in mano il plettro che lui le ha regalato e lo bacia. 78 Una … alla sua cetra: Giovenale insiste sulla nobiltà della donna: i Lami erano un’antica famiglia romana, a cui apparteneva Appio Claudio. Una donna di quella famiglia era arrivata a fare offerte a Giano e a Vesta, perché il citaredo Pollione vincesse la corona di quercia ai giochi Capitolini e la ponesse sulla sua cetra. 79 Una … le vene varicose: nei vv. 396- 397 si presenta la donna fissata sulla divinazione, che ricorre ossessivamente all’aruspice (gli aruspici erano gli indovini dell’Etruria, che interpretavano i segni divini e predicevano l’avvenire dall’esame delle viscere delle vittime), che soffrirà di vene varicose a forza di stare in piedi e consultare le viscere degli animali. 80 La cometa … che incontra: la donna conosce anche l’apparizione della cometa, segno infausto, tra gli Armeni e tra i Parti, nemici di Roma, e l’esondazione del Nifate, fiume dell’Armenia. 81 Un vizio … da incontrare: il quadro successivo è quello della donna priva di riguardi nei confronti degli altri, sfrontata e crudele (vv. 413-433). In primo luogo, essa è spietata contro i vicini perché di notte è stata svegliata da un cane. 15 505 Si capisce: ha fianchi sottili e, se non l’aiutano i tacchi, sembra una pigmea, e per baciare è costretta ad alzarsi in punta di piedi. 510 515 520 525 530 535 540 Nel frattempo non fa mai parola del marito e neanche delle spese che gli costa; vive in casa sua come un’inquilina, e ti accorgi che c’è solo per l’odio che nutre per gli amici e per gli schiavi di lui, e pesa sul suo bilancio. Ecco entra il coro della folle Bellona e della madre degli dei, con un grande eunuco, d’aspetto venerabile per i suoi osceni seguaci, che già da tempo s’è tagliato con un coccio i morbidi genitali; gli fa strada una schiera rauca coi timpani, le guance plebee gliele cinge una tiara frigia96. Con voce tonante ordina che sia temuto l’arrivo di settembre e dell’Austro, se non si purifica con cento uova e non gli fa dono di vecchie vesti color mirtillo, così che ogni grande e improvviso pericolo ricada sulla veste e l’anno sia purificato una volta per tutte97. In inverno scenderà al fiume e, rotto il ghiaccio, si immergerà tre volte al mattino nell’acqua del Tevere, e si laverà la testa con paura, poi si trascina nuda e tremante, sulle ginocchia insanguinate, per tutto il campo di Tarquinio il Superbo; e se glielo ordina la bianca Io, andrà fino in Egitto a prendere acqua calda da Meroe per innaffiare il tempio di Iside, accanto all’antico ovile98. Crede che sia proprio la voce della dea ad ispirarla: con cervelli simili gli dei dovrebbero conversare di notte! Dunque l’onore più grande se lo prende costui che, attorniato dalla sua schiera vestita di lino e calva in veste di Anubi, scorrazza tra il popolino e sotto sotto se la ride. È lui che chiede la grazia, ogni qualvolta la moglie è andata al letto col marito in giorni sacri, proibiti; e merita un grande castigo per il letto violato, perché s’è visto che il serpente d’argento ha mosso la testa. Ma le sue lacrime, i suoi pensosi mormorii ottengono che Osiride non rifiuti il perdono, corrotto da un’oca grassa e da una focaccia sottile99. Se n’è appena andato, ed ecco un’ebrea tremante 95 Vedessi tu … un’altra: la matrona ha un’acconciatura monumentale, tanto che davanti può sembrare Andromaca, la moglie di Ettore, che era molto alta. 96 Ecco … di una tiara frigia: la donna fa entrare in casa una serie di ciarlatani superstizioni (vv. 511-522): il primo è il sacerdote di Bellona, la dea della guerra, e di Cibele, la madre degli dei, accompagnato da un eunuco e da una schiera di cinedi; essi suonano i timpani, strumenti associati al culto di Cibele e di Bacco, e indossano la tiara, copricapo proveniente dall’Asia Minore. 97 Con voce tonante … una volta per tutte: il sacerdote mette in guardia dai pericoli dell’arrivo della stagione autunnale (l’Austro è lo scirocco, vento del sud, associato all’autunno, considerato apportatore di malattie) ed esorta alla purificazione per mezzo delle uova e al trasferimento dei mali su vesti di colore sgargiante. 98 In inverno … accanto all’antico ovile: altre pratiche religiose, quelle imposte dal culto di Iside (vv. 522-541): la matrona si bagna nel Tevere, tipico rituale di purificazione, e percorre in ginocchio il campo di Tarquinio il Superbo, cioè il Campo Marzio, ed è pronta anche ad andare fino in Egitto, a Meroe, un’isola sul Nilo, a prendere l’acqua per il rito. Il tempio di Iside a Roma sorgeva accanto al Campo Marzio, dove anticamente si trovava l’ovile di Romolo. 99 Dunque … da una focaccia sottile: il sacerdote, che indossa la maschera di Anubi, custode e compagno costante di Iside, con il corpo interamente canino o con la testa di cane, prende in giro il popolo dei fedeli. Le sue richieste di perdono per chi ha violato l’astinenza sessuale richiesta durante le feste di Iside (il serpente è animale sacro alla dea) hanno come unico scopo quello di ottenere dei compensi per sé stesso. 16 545 550 555 560 565 che, lasciati in un canto cesto e fieno, mendica sussurrando nell’orecchio gravi segreti; interprete delle leggi di Solima, grande sacerdotessa dell’albero, intermediaria fedele del sommo cielo100. Anche a lei si riempie la mano, ma un po’ meno; i Giudei ti vendono tutti i sogni che vuoi per due lire. Promette un giovane amante o il testamento sontuoso di un ricco senza erede l’aruspice armeno o di Commagene frugando nel polmone ancora caldo di una colomba; indaga anche petti di pollo e visceri di cane e talvolta anche di bambino: azioni, insomma, che lui stesso denuncerebbe101. Maggiore fiducia si dà ai Caldei; quello che dice l’astrologo crederanno lo dica la fonte di Ammone, perché ormai l’oracolo di Delfi è muto e il genere umano è condannato al buio sul suo futuro. Eppure il più richiesto è quel famoso stregone, spesso mandato in esilio, che con i suoi oroscopi venali spinse a morte, facendogli l’amico, un grande cittadino, assai temuto da Ottone102. Si dà più credito all’arte quando chi la professa è stato ai ferri e ha soggiornato a lungo nelle carceri militari; nessun astrologo farà fortuna senza condanne, ma solo colui che è quasi morto, che se l’è cavata con l’essere spedito alle Cicladi o è tornato dalla piccola Serifo103. È lui che la tua Tanaquilla consulta sulla troppo lenta morte della madre itterica e su te prima ancora o su quando seppellirà la sorella e gli zii, e se il suo amante le sopravviverà; che possono darle di più gli dei?104 570 575 Tutte costoro per lo meno ignorano gli influssi minacciosi di Saturno, stella triste, le congiunzioni buone di Venere, quale mese dà perdite e quale guadagni: devi evitare assolutamente l’incontro con una donna che tiene in mano un calendario logoro, lucente come una palla d’ambra per il troppo uso, che non chiede oroscopi a nessuno ma invece li fornisce lei; quando il marito va in guerra, o torna in patria, non andrà con lui se la richiamano le formule di Trasillo105. Se ha deciso di farsi portare in lettiga a un chilometro di distanza, l’ora la cerca sul libro; se un occhio sfregato le prude, per prendere il collirio aspetta di consultare l’oroscopo; 100 Se n’è appena andato … del sommo cielo: si presenta anche un’indovina ebrea (vv. 542-547), in realtà una mendicante, con il cestino pieno di fieno, usato per tenere i cibi al caldo; essa è interprete delle leggi di Solima (Gerusalemme), sacerdotessa dell’albero (espressione di difficile interpretazione, probabile allusione al candelabro a sette bracci simbolo della religione ebraica o alla divinazione per mezzo degli alberi) ed è fedele messaggera del cielo. 101 Promette … denuncerebbe: l’aruspice successivo (vv. 548-552) proviene dall’Oriente (dall’Armenia o da Commagene, città della Siria). Egli indaga le viscere di animali che non sono solitamente impiegati nei rituali (una colomba, un pollo, un cane) e addirittura di un fanciullo, il che rivela le sue tendenze criminali. 102 Maggiore fiducia … di Ottone: i Caldei erano rinomati come cultori di astrologia (553-581): le donne credono che le previsioni provengano dall’oracolo di Ammone, divinità egiziana identificata con Giove, perché nessuno dà più fiducia all’oracolo di Delfi, sede dell’oracolo più importante di Apollo. Il capo degli astrologhi, un certo Tolomeo o Seleuco, aveva predetto a Ottone che sarebbe divenuto imperatore: per questo egli uccise Galba, chiamato da Giovenale “gran cittadino”, espressione tipica per designare un imperatore. L’indovino era stato in esilio in Lusitania insieme a Ottone. 103 Si dà credito … dalla piccola Serifo: l’astrologo acquista credito professionale se viene arrestato e chiuso in carcere; ma la vera fama se la procura chi riesce a sfuggire per miracolo alla condanna a morte, subendo invece l’esilio nelle Cicladi, nell’isola di Serifo. 104 È lui … gli dei?: la donna, qui chiamata Tanaquilla dal nome della superba moglie di Tarquinio Prisco, consulta l’astrologo sulla morte della madre, del marito, della sorella, degli zii e dell’amante. 105 Trasillo: Trasillo di Rodi era un famoso astrologo dell’epoca di Tiberio. 17 580 585 590 se è a letto malata, nessuna ora è buona per prendere cibo se non quella che Petosiride le ha indicato106. Se è del ceto medio, andrà su e giù tra le mete del circo, interrogando l’avvenire, mostrerà la fronte e la mano all’indovino che le fa schioccare più volte le labbra107. Alle ricche invece i responsi li dà un augure frigio fatto venire a pagamento, o un esperto del cielo e degli astri, o un vecchio, di quelli che sotterrano i fulmini per conto dello Stato108. Il destino della plebea è nel circo o sui bastioni: una che ostenta sul collo nudo una corona d’oro, chiede davanti alle torri di legno e alle colonne dei delfini se deve lasciare l’oste e sposare il rigattiere. 595 600 605 Ma almeno queste affrontano i rischi del parto E – per miseria, si capisce – i fastidi dell’allattamento; sui letti dorati non c’è più quasi nessuna puerpera. Tale è il potere dell’arte e dei filtri che rendono sterili e portano a uccidere nel ventre i bambini, a prezzo fisso109. Rallegrati, disgraziato marito, e dalle tu stesso la pozione da bere, qualunque cosa sia; perché se volesse restare incinta e appesantirsi la pancia di un bambino scalciante, saresti forse padre di un Etiope e presto il tuo erede colorato, che fa paura a vederlo di giorno, riempirà il tuo testamento110. E lascio perdere i figli illegittimi, spesso raccolti accanto a sudice latrine per illudere la felicità e le speranze di un padre; da lì vengono fuori i pontefici e i Sali che fregeranno il loro sangue impuro con il nome degli Scauri111. La fortuna sta lì, maligna nella notte, e ride a quei bambini nudi; li riscalda, se li avvolge nel grembo, poi li porta qua e là negli alti palazzi e prepara una commedia segreta. Sono questi quelli che ama, si dedica a loro e li spinge avanti come suoi pupilli. 610 615 Uno offre formule magiche, un altro filtri tessali con cui la donna può dominare la mente del marito per prenderlo a calci nel sedere; così tu perdi la ragione, una nebbia ti fodera il cervello e ti dimentichi quello che hai appena fatto. E anche questo sarebbe tollerabile se non cominciassi ad ammattire come quello zio di Nerone a cui Cesonia diede da bere il sugo della fronte di un puledro112. 106 se non quella … ha indicato: Petosiride d’Egitto è un altro celebre astrologo. 107 Se è … le labbra: tutte le donne sono ossessionate dall’astrologia (vv. 582-591): la donna del ceto medio si reca nel circo, dove si ritrovavano gli indovini, fra le mete (colonne del circo che delimitavano la pista delle corse dei cavalli); l’indovino traeva auspici dalle linee della fronte e della mano e faceva schioccare le labbra ai clienti per allontanare gli influssi maligni. 108 Alle ricche … dello Stato: le donne ricche invece si servono di un augure proveniente dalla Frigia o di un astrologo rinomato, anziano, incaricato dei riti di purificazione dei luoghi colpiti dai fulmini. 109 Ma almeno … a prezzo fisso: solo le donne di bassa estrazione sociale affrontano i rischi del parto e le fatiche dell’allattamento; le matrone non partoriscono più, grazie ai mezzi anticoncezionali o all’aborto. 110 Rallegrati … il tuo testamento: è un bene che la matrona possa liberarsi dei figli, perché l’erede che nascerebbe sarebbe sicuramente un bastardo, figlio dello schiavo etiope da lei prediletto (vv. 597-601). 111 E lascio perdere … Scauri: le donne nobili che non vogliono partorire ma vogliono un erede raccolgono i figli esposti nei pressi delle latrine; da lì provengono i sacerdoti Salii, carica riservata ai patrizi, e i figli che porteranno il nome degli Scauri, nobile famiglia romana. 112 Uno … di un puledro: è il venditore di formule e filtri magici, provenienti dalla Tessaglia, regione famosa per le sue maghe (vv. 610-617); con essi la donna può sconvolgere la mente del marito e umiliarlo. Lo zio di Nerone è