Scarica Adolf Loos 1870-1933 e più Appunti in PDF di Storia Dell'architettura Contemporanea solo su Docsity! ADOLF LOOS (Brno, 10 dicembre 1870-Vienna, 23 agosto 1933) ADOLF LOOS, figlio di uno scalpellino, dopo un’educazione tecnica ricevuta presso il Regio e Imperiale Collegio Tecnico di Stato, e approfondita poi al Collegio di Tecnologia di Dresda, nel 1893 partì per gli USA, in apparenza per visitare la World’s Columbian Exposition di Chicago. Dopo il ritorno a Vienna, nel 1896, iniziò la carriera progettando interni e scrivendo per la Neue Freie Presse, di tendenza liberale. Loss ebbe occasione di assistere alla trasformazione di Chicago, alla nascita del grattacielo e a nuovi materiali come l’acciaio e a nuove tecniche costruttive e, dopo aver visto questo panorama urbano, torna a Vienna la quale aveva conosciuto importanti trasformazioni con la costruzione del Ring ma è certamente una tipica città tradizionale e il salto di scala è fortissimo agli occhi di Loss che più volte celebrerà l’esperienza americana, vista come rappresentante della modernità del progresso. Scrive ORNAMENTO E DELITTO, 1908 una scrittura apparentemente facile, molto discorsiva, ma anche polemica, provocatoria e con un linguaggio popolare che deve raggiungere immediatamente le masse. Approfondiva la natura della sua polemica con gli artisti della Secessione e l’argomento fondamentale contro l’ornamento si basava sul fatto che esso non solo implicava un dispendio di lavoro e di materiale, ma comportava anche una forma punitiva di schiavitù artigianale, che poteva essere giustificata solo per coloro ai quali erano inaccessibili le più alte conquiste della cultura borghese. Con Loos ci troviamo in una Vienna difficile e i suoi amici saranno Kraus e Schonberg, e poi Trak, Wittgenstein, con le quali si confronta e ciascuno dei quali ha un tema comune, ovvero l’impossibilità della sintesi, l’impossibilità da parte del linguaggio di imporsi come forma stabile. Loos scrive molto e tra i saggi del 1898-1900 vengono presi e messi in una raccolta chiamata Parole nel vuoto, mentre gli scritti successivi tra il 1900 e il 1933 verranno riuniti in Nonostante tutto il cui insieme degli scritti verrà messo sotto Parole nel vuoto, tra questi quanto pubblicherà su una rivista dove però usciranno solo due numeri, tra cui L’altro dove in copertina ci sarà un manichino. La chiave per guardare Loss è il suo atteggiamento polemico e provocatorio nei confronti dei contemporanei, da una parte gli architetti dell’Accademia e dall’altro soprattutto gli allievi di Otto Wagner con la scritta sul Palazzo della Secessione “A ogni tempo la sua arte, ad ogni arte la sua libertà”. Hoffmann negli stessi anni fonda dei laboratori artigiani che raccolgono gli artisti dell’arte, artisti che disegnano, progettano oggetti d’uso che vanno ad arredare le case della raffinata borghesia e aristocrazia viennese, riportando attraverso le loro decorazioni che possono essere floreali o geometriche e proporre degli interni ordinati, armoniosi. Caratteristiche sono le cornici che ci presentano l’artista come colui che riesce ancora a riportare l’ordine. Loos arriva a Vienna nel 1898 facendosi conoscere dai contemporanei per la sua vena provocatoria e critica sia attraverso gli scritti sia l’architettura. Pubblica uno scritto La città alla P ӧ temkin, 1898, e costruisce il Cafè Museum, 1899, che vuol essere un’espressione per modi architettonici di quanto scritto nel saggio. Scrive del primo ministro che per impressionare Caterina di Russia decide di costruire dei villaggi di tela e cartone per le processioni della Zaira, riuscendo a trasformare il deserto in una città fiorente. Per Loss questa città è la stessa Vienna, vista come una città finta, una città che andrà a saccheggiare il passato. Già Otto Wagner lo fu, ma Loss ancora di più e non lo sarà solo per gli edifici pubblici ma anche tutta l’architettura residenziale che verrà costruita lungo il Ring. In questo suo primo scritto, la sua riflessione sarà estremamente complessa perché la sua critica non va soltanto allo stile del passato ma va oltre. Compito dell’artista sarebbe stato quello di trovare un nuovo linguaggio formale per il nuovo materiale, tutto il resto è imitazione. Loos si domanda in continuazione “Che cos’è il moderno”. Loos sa che i moderni non sono imitatori, che non imitano gli stili del passato, ma neppure coloro che usano in maniera scorretta il materiale, tra cui il cemento armato come stucco o pietra e invece bisogna individuare le forme adatte al materiale. Costruisce il CAFE’ MUSEUM, 1899 sul Ring che ora non esiste più. Ha un fronte esterno semplice anche se è totalmente ricondotto agli elementi essenziali. Per i contemporanei era molto provocatorio innanzitutto per il rifiuto dello stile neo-rinascimentale, invece Loss nega la tradizione e l’ornamento e la decorazione che caratterizza i giovani architetti e non a caso la stampa sarà molto polemica e lo definirà come nichilismo, per sottrazione, che nega il linguaggio tradizionale viennese, il linguaggio decorativo, ma Loss ne andrà fiero. Il Cafè si sviluppa su due corpi, un impianto a L da una parte i tavoli da biliardo e dall’altra quelli da caffè. Appena entrati vi era la cassa e sotto vi è un rivestimento di legno in mogano, usato per rivestire anche tutta la parte inferiore del Cafè. Vi sono poi specchi per un controllo sullo spazio del Cafè. Loos mostra il legno così com’è, con le sue venature e particolari. Nella parte superiore il soffitto è bianco e vi sono delle volte ripassate intonacate che presentano delle striature che sembrano alludere ad un elemento decorativo ma in realtà sono condotti del gas per l’illuminazione. La tecnologia è messa in mostra, rimarca che si tratta di cose del tempo, comunicando che non ci si può sottrarre alla propria epoca. Modernità, tradizione, materiali e tecniche costruttive sono temi enunciati in uno scritto di Loos Il mastro sellaio. All’architettura si contrappone l’artigiano, per Loos è l’artigiano che è moderno, che fonda il proprio lavoro sulla competenza, è l’artigiano che accoglie la tradizione del saper fare per trasformarla in rinnovabile. Costruisce poi il KARTNER BAR, 1908, di piccole dimensioni 4x6, dove in alto vi è una pensilina in vetro formata da queste tessere in vetro a mosaico che forma la bandiera americana che aveva conosciuto nel corso del suo viaggio, e si appoggia su quattro pilastri di marmo rosso. Si distingue per il tema del rivestimento con il mogano per il bancone e le pareti e lo specchio che riflette delle lastre di marmo che sono all’ingresso e tutto il bar è illuminato dalla luce gialla soffusa che entra. Sono quindi materiali accostati l’uno all’altro ma senza alcuna decorazione, nessun ornamento. Tutto è completamente rivestito, non c’è la struttura in vista. Il bar ha pochi tavolini ma un bancone all’americana con gli sgabelli, si usano gli sgabelli per consumare. Sono tutte sedie di Weilich ma diverse da stanza a stanza perché ci sono vari modi di sedersi. Gli artisti della Secessione ci fanno sedere su seggiole belle ma scomode. La sedia va studiata sulla funzione. È l’idea del rapporto tra le cose e le persone che le usano. Costruisce il NEGOZIO DI SARTORIA KNIZE, 1910-13 con struttura in marmo nero e ci propone un linguaggio delle differenze, in questo caso tra la durezza del marmo e la leggerezza della cornice in ciliegio che delimita le vetrine. L’interno è rivestito, vi è una scala con un corrimano modellato e dietro vi sono gli specchi posizionati in modo tale da non posizionare mai lo sguardo. Le Corbusier nel suo viaggio in India, quando passerà per Vienna, farà uno schizzo del negozio ignorando si tratti di un’opera di Loos. Il 1910 è un anno importante perché Loss inizia a costruire i suoi primi edifici residenziali in aree di Vienna al di fuori del Ring e costruisce la LOOSHAUS, MICHAELERPLATZ, 1909-11, davanti il palazzo imperiale; quindi, in un luogo strategico e l’edificio è a scandalo per la parte superiore che appare nuda, con pareti intonacate con bucature delle finestre e i vasi portafiori sono stati aggiunti dopo come compromesso tra la municipalità e Loss. Pubblica un articolo nel 1911 dove difende il suo edificio e cerca di spiegare quali erano le questioni di cui si era posto nel momento in cui inizierà a progettarlo. Al piano terra c’è una sartoria e dunque un’area commerciale, mentre la parte superiore era residenziale. L’Edificio delle Assicurazioni Ankerhaus sul Graben, 1894 di Wagner è differenziata nel piano terra commerciale e nel piano superiore residenziale, un basamento che risulta leggero. Carson, Pirie, Scott Building, 1898-1904, sono edifici di grattacieli residenziali che Loss visita, e presentano un basamento con negozi ricchi di decorazioni e la parte superiore è caratterizzata dalla ripetizione. È un edificio con quattro colonne in marmo così come la parete circostante che è rivestimento, non struttura, anche perché le colonne classiche sopra le quali cade una trave a interromperle ma poi proseguono e vengono messe all’ultimo. Il negozio ha una parte dedicata al pubblico e una parte destinata al lavoro dei sarti. La parte superiore vede un edificio intonacato con finestre in linea dove niente attira l’attenzione. Il fronte è invece interamente ricoperto in marmo cipollino, tagliato in lastre sottilissime. Il negozio ha caratterizzazione monumentale, c’è l’uso di elementi classici. Enuncia il tema della modernità e tradizione dove la modernità non può essere inventata ma deve essere continuamente fondata su un dialogo con la storia e la tradizione, che non vuol dire mutare o confondersi con la storia, anzi è un capire di regole e principi, un atteggiamento mentale. La tradizione non fonda più