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Guide e consigli
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Adolf Loos e abitazioni, Sbobinature di Laboratorio di Progettazione

CASA STEINER VILLA RUFER VILLA MOISSI CASA TRISTAN TZARA CASA MOLLER CASA MULLER

Tipologia: Sbobinature

2019/2020

Caricato il 07/11/2020

pancetta14
pancetta14 🇮🇹

4.3

(12)

13 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Adolf Loos e abitazioni e più Sbobinature in PDF di Laboratorio di Progettazione solo su Docsity! LE ABITAZIONI DI LOOS E LE PRINCIPALI CARATTERISTICHE Ci troviamo davanti a corpi di costruzione pressoché cubici e compatti, con un interno complesso e ricco; via via col tempo la progettazione sarà sempre più complessa e articolata e i piani sempre più sfalsati. (slide 20) Per l’architettura di Loos si usa il termine “Raumplan”, termine coniato da un suo allievo, per cui si intende il montaggio di spazi collocati a livelli differenti e con altezze sempre diverse. Per Loos, infatti, ciascuna funzione dell’abitare ha delle sue proprie caratteristiche e a cui corrisponde uno spazio con una sua specifica altezza, quindi gli spazi destinati al vivere e abitare (es. soggiorno) avranno altezze più ampie, spazi ricchi e dimensioni maggiori., mentre gli spazi di servizio (es cucine, sevizi igienici) avranno dimensioni più contenute. La sua progettazione si svolge quindi nell’incastrare spazi di altezze diverse nella sezione, è un tipo di progettazione che si svolge per lo più in sezione. Per quanto riguarda gli spazi interni, tutti attentamente disegnati, si può vedere l’insistenza nell’utilizzo di oggetti che trasmettono sensazione di calore, uso frequente di legno, tappeti, di mobilio comodo e confortevole e alla volontà di definire volta volta le qualità degli spazi privilegiati dell’abitare e con una suddivisione netta fra gli spazi intimi e gli spazi più pubblici. CASA STEINER, Vienna 1910 (slide 21) La richiesta del committente era quello di una villa, isolata e con molti ambienti. L’aspetto inusuale di questa casa è dato da fatto che vigevano regole rigide del piano regolatore che prevedevano che lungo il fronte strada potesse avere un solo piano, eventualmente rialzato, con tutto al più un seminterrato, e una mansarda; mentre era libera la composizione della facciata tergale. Loos inventa allora un espediente, per cui inventa una villa che ha le due facciate (lungo strada e retro) completamente diverse fra loro. La facciata su strada è caratterizzata dal piano rialzato, che nascondo il piano seminterrato, dove si trova il garage e gli spazi di servizio, sormontata da una copertura della mansarda curva in lamiera dotata di una sola finestra centrale. Questa copertura curva (slide 22) corrisponde ad un vero e proprio arco di cerchio, che permette di ricavare al suo interno due livelli, cosicché la casa, verso il giardino, è costituita da 3 livelli e permette di contenere tutti gli spazi richiesti dal committente. L’impostazione planimetrica non è molto complessa, è impostata ancora su piani orizzontali continui (no Raumplan), ma l’interno è estremamente accogliente: tutto il primo livello è destinato agli ambienti del soggiorno, che occupa l’intera facciata che è rivolta sul giardino. Si tratta di unico grande ambiente che può essere suddiviso in più parti con pareti rimovibili e tendaggio, contiene quindi anche un angolo dedicato alla sala da musica e pianoforte In prossimità dell’ingresso, che avviene dalla scalinata lungo la strada, è’ ricavata ,su di un lato, la cucina, e ,sul lato opposto, una biblioteca con annessa un alcova, una piccola nicchia, per la sala lettura da dove si diparte la scala che conduce ai piani superiori. Molto interessante invece il trattamento del prospetto tergale, (Slide 23) questo prospetto è stato considerato il vero primo progetto di prospetto di linguaggio moderno Si tratta di due avancorpi, rispetta simmetria, con bucature ritagliate su superficie piana e intonaco bianco e la dimensione, la forma è direttamente pensata di illuminare in maniera corretta lo spazio a cui si riferisce, quindi le bucature più ampie rivelano degli di soggiorno, mentre quelle più piccole spazi di servizio. Il tetto è piano. Tutta la facciata poggia su di una terrazza tergale con le scalinate che conducono al giardino, che si specchia su una vasca d’acqua prospicente. Diverso è il prospetto del fianco, perché le bucature sembrano casuali, ma in realtà sono ricavate là dove sono essenziali per le luminosità degli spazi. Il fianco laterale rivela poi l’espediente compositivo del raccordo curvilineo della copertura della mansarda per riuscire a ricavare tutti gli spazi dell’abitazione. VILLA RUFER, Vienna, 1922 (slide 24) Già qui gli spazi interni iniziano a complicarsi, all’esterno abbiamo un grande prisma, misura 10m x 10m con altezza di 12m. L’unica concezione di tradizione costruttiva viennese copre ampio cornicione Composizione dei prospetti diventa libera, bucature là dove servono e con l’ampiezza proporzionata ad illuminare gli spazi interni. Questa composizione sembra casuale, ma è attentamente studiata, potrebbe quasi sembrare una composizione di un pittore astratto. Interno (slide 25), articolazione spazi interni più complessa. Le immagini si riferiscono agli spazi del soggiorno che si trovano nel piano rialzato, la pianta in alto a sinistra è la pianta del soggiorno. L’ingresso al soggiorno avviene dalla scala che sale dall’esterno che è in basso, la scala si affaccia su di un disimpegno tutto aperto, dove si intrecciano tutti i percorsi della casa. Su di questo disimpegno si apre il grande spazio del soggiorno (sulla destra), articolato con uno spazio dello stare e con l’ immancabile sala da musica che si affaccia sulla terrazza con la scalinata che conduce al giardino. Ad un livello poco superiore, quei pochi gradini che salgono si trova la stanza da pranzo, ma che è completamente affacciata sul soggiorno (le immagini che vediamo sono riprese dalla stanza da pranzo verso il soggiorno e verso la scala che sale ai piani superiori e l’altra dalla stanza della musica guardando il piano rialzato del pranzo). progettazione e la realizzazione della sua casa a Parigi. Tristan Tzara è tra i fondatori del Dadaismo, movimento di avanguardia, nato nei primi anni del ‘900, a cavallo della Prima Guerra Mondiale e che influenzerà il Futurismo e Surrealismo. Il movimento Dadaista è irriverente, mette in dubbio tutte le convinzioni dell’epoca in tutti i campi artistici. La casa che Loos costruisce per Tzara è una casa dove appare una sintassi compositiva nuova, c’è un linguaggio allusivo; infatti, nella facciata possiamo notare un effetto di straniamento, da mettere in relazione con l’attività Dada del suo abitante. Nell’intenzione progettuale di Loos, la casa doveva essere composta da due grandi geometrie, (sulla dx immagine reale, sulla sx intenzioni di Loos), cioè un grande quadrato bianco appoggiato su un basamento materico petroso. Questo dualismo, distinzione netta di materiali derivava ,sia, dalle diverse funzioni della casa, difatti i primi due piani erano piano d’affitto, mentre la parte sommitale di tre livelli destinata all’appartamento di Tristan Tzara; ma questa distinzione fa riferimento ad una distinzione tecnica funzionale, (slide 29) poiché la casa è come se si svolgesse su di un lotto di forte pendenza, ed è come se questo basamento petroso materico alludesse al muro di sostruzione che sorregge la casa. La facciata (Ritorno slide 28) è composta secondo regole di simmetria, dove campeggiano due aperture: quella inferiore, sub partita da una balconata e scavata in questo basamento massiccio, e a conferire ulteriore dose di sforzo e resistenza, troviamo questa grande trabeazione in cemento, e lam bucatura superiore, aerea, che si ritaglia sul grande quadrato bianco ed è proprio su di questa bucatura sommitale che si affacciano le bucature degli ultimi due livelli. STRUTTURA CASA (Slide 30) L’abitazione è composta di 6 livelli: -I primi due livelli sono per le case d’affitto al piano d’ingresso ci sono dei negozi e al piano superiore c’è un appartamento d’affitto a cui si accede solo dal retro. La scala che si vede salire dal piano di ingresso non sbarca sul piano d’affitto, quella piccola porticina non è altro che una porta del sottoscala, ma sbarca direttamente al terzo livello. -Terzo livello primo piano della casa di Tristian Tzara, in questo piano ci sono gli ambienti di servizio, dalla cucina agli ambienti della servitù. La scala che si trova sul lato destro della casa prosegue e arriviamo al -Quarto livello piano dello stare e dell’abitazione, di rappresentanza. E’ costituito dal grande salone centrale, che si affaccia da un lato sul terrazzo e dalla stanza da pranzo (spazio quadrato al centro ), che è posto ad un livello superiore rispetto al salone, si affaccia sul salone ma non vi si accede direttamente (per accedere dobbiamo utilizzare la scala laterale, che sale di piccoli interpiani) , si affaccia sulla terrazza che corrisponde alla bucatura centrale. Sui lati si trovano stanze più intime, una biblioteca e una sala dei signori del fumo. Oltre al piccolo vano di servizio, collegato col piano di sotto tramite una piccola scala circolare, che consente al personale di servizio di collegarsi con la cucina così da servire nella stanza da pranzo -Quinto livello-Piano sommitale si trova l’appartamento di Tzara, composto dalle camere da letto e dal suo piccolo studio, sfalsato di qualche gradino rispetto alle camere da letto. Da questo livello, accedendo alla terrazza sul retro, un’ ulteriore scala permette di accede alla copertura. -Coperturagrande lastrico solare Sfalsamenti tipici del Raumplan, (slide 31) nella sezione del quarto livello, possiamo notare come la stanza del pranzo è sfalsato rispetto al salone di rappresentanza, che ancora una volta è sfalsato rispetto alla terrazza retrostante. E ancora nell’ultimo piano, dove c’è l’appartamento e le stanze più private di Tzara, c’è un leggero sfalsamento delle varie stanze. Notiamo anche percorsi differenti: la scala principale, a cui si accede dal fronte principale, è la scala che percorre solo Tzara che conduce al terzo livello e quindi al suo appartamento, a differenza degli appartamenti di affitto che sono disimpegnati da scale che arrivano dal retro, tutto questo per differenziare i vari percorsi e per far sì che ogni abitante della casa potesse avere la propria intimità. Ancora, l’appartamento di Tzara ha una scala principale, scala di rappresentanza, e la scala di servizio circolare, percorsa dal personale di servizio. CASA MOLLER, Vienna, 1926-1927 (slide 32) Considerata manifesto della poetica di Loos. “Verso l’esterno, l’edificio dovrebbe rimanere nudo e rivelare la sua ricchezza solo all’interno.” L’esterno è difatti enigmatico, si presenta come un grande rettangolo bianco, con tutte le finestre simmetriche e ammassate al centro, e proprio nel centro geometrico, nello schema de disegno al lato, vi è sospeso un altro parallelepipedo con una finestra centrale. La facciata diviene astratta, non svela niente dell’interno, è quasi di composizione classica, soprattutto nei rapporti tra i vuoti e i pieni e nella simmetria. Siamo di fronte ad una architettura che potremmo quasi denominare razionalista, moderna. In realtà questo effetto di enigmaticità è dovuto alla progressiva riduzione dell’oggettivazione, tentativo di astrazione che fa parte della poetica di Loos e qui raggiunge livelli estremi. Prospetto sul retro (slide 33) Prospetto quasi banale, semplici bucature dove sono necessarie e delle dimensioni che lo spazio richiede, con l’immancabile terrazza e le scale che conducono al giardino. Pianta E’ abbastanza complesso, propone alla perfezione il concetto di Raumplan. Pianta piano d’ingresso e I livello, che sappiamo essere il piano della vita e dello stare, mentre ai due piani superiori ci sono le camere da letto e le stanze di servizio della servitù. I primi due piani sono molto significativi, soprattutto per il percorso che ci conduce al piano di vita della casa. La porta d’ingresso è situata nella pianta di sinistra, cioè al livello dell’ingresso al centro dell’edificio, però a questo livello, l’unico spazio pubblico è proprio quello dell’ingresso, poiché tutti gli altri ambienti non sono altro che ambienti di servizio. Varcata la porta d’ingresso, per entrare all’interno del cuore della casa, dobbiamo piegare ad angolo retto, salire una piccola rampa di scale, qui ci troviamo in un piccolo vano (guardaroba), da cui si diparte la scala che conduce al cuore della casa, quella scala che affiora vicino al tavolino e al pianoforte, proprio lì è il punto di sbarco dell’ingresso. Il soggiorno è molto complesso e scenografico, la parte iniziale di questo si trova ad una quota, invece, salendo a pochi gradini, ci troviamo ad una quota più intima del soggiorno, ovvero la quota dove si trova l’alcova con il divano fisso, che corrisponde al volume in aggetto della facciata; a questa quota si apre poi una porta che conduce allo studio privato del padrone di casa. Dalla quota più bassa del soggiorno, salendo dei gradini, si arriva alla zona da pranzo, situato nell’angolo a sinistra, che si affaccia sull’altra parte del soggiorno, ovvero nell’immancabile sala da musica, divisa da una quinta muraria con una grande apertura. Tutto questo meccanismo fa sì che le vedute interne dei vari spazi del soggiorno siano ricchissime, molteplici e siano vedute su più livelli e su più quote. INTERNI (slide 34) Si nota un mutamento anche nel modo di arredare gli interni. Per la prima volta vediamo un elementarismo geometrico, un’astrazione anche all’interno. Le due diapositive corrispondo all’ingresso della casa: l’immagine grande è ripresa dal guardaroba, guardando l’ultimo pezzo di scala che si compie per entrare nel cuore del soggiorno. C’è una sorta di gioco di volumi astratti, superfici nitidi e vuote. L’immagine piccola fa invece vedere lo sbarco della scala sul soggiorno. Vi è una sorta di astrazione, semplificazione e riduzione anche negli spazi interni. (slide 35) Interno spazio del soggiorno: dalla sala da pranzo verso la stanza da musica e dalla stanza da musica verso la stanza da pranzo. Anche in questo caso gli arredi sono semplificati e addossati alle pareti, arredi fissi, prevale vuoto sul pieno.
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