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Analisi grammaticale delle "Lettere a Lucilio" di Seneca, Sintesi del corso di Letteratura latina

Analisi grammaticale più commento introduttivo di alcune delle "Lettere a Lucilio" di Seneca per esame di lingua latina. Elenco delle lettere analizzate: 1,7,9,10,12,22,24,25,27,40,48,75,100,101,114,115.

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

In vendita dal 15/02/2019

lettere34139
lettere34139 🇮🇹

4.1

(39)

17 documenti

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Scarica Analisi grammaticale delle "Lettere a Lucilio" di Seneca e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura latina solo su Docsity! Lettera I Tema: fugacità del tempo / vv. 5 Questa lettera funge da introduzione a tutta l'opera. Affronta un tema molto imporotante per l'autore, quello sulla fugacità del tempo e sull'uso attento che se ne deve fare. In questa lettera emerge la dimensione personale del tempo per Seneca che deve essere sfruttato e il filosofo cerca di portare Lucilio progressivamente sulle sue posizioni. Nella prima parte c'è l'invito ad accogliere il modello di comportamento proposto, Seneca infatti stabilisce un patto di reciproca fiducia con Lucilio, necessario per progredire nel cammino di direzione spirituale; la lettera è il proemio alla raccolta. Nelle parti 1-3 c'è l'invito di Seneca a Lucilio perchè faccia buon uso del tempo, lo stesso Seneca infatti nella 4 parte ammette di perderlo, ma egli sa cosa, perchè e come lo perde. 5 Nell'ultima parte si rinnova l'invito a preservare il tempo, bene fugace e labile che la natura ci mette a disposizione e che chiunque può portarci via. Sono presenti due citazioni ' è troppo tardi essere sobri quando ormai si è alò fondo', 'al fondo non resta solo il meno, ma il peggio'. Ogni lettera si conclude con 'vale' cioè 'stammi bene' / 'addio' da valeo-vales-valui-valitum-valere. Analisi grammaticale: ⦁ Fac: facio-facis-feci-factum-ere verbo tronco, imperativo pres. ⦁ auferebatur:aufero-aufers-abstuli-ablatum-auferre (ti veniva portato via Indic.pres.pass. ⦁ subripiebatur: subripio-is-subripui-ptum-ere (ti veniva carpito) ⦁ excidebat: excido-excidis-excidi-excisum-ere (andava perduto) ⦁ quaedam: pronome indefinito (quidam-edam-iddam) ⦁ efflunt: effluo-is- effluxi-ctum-ere (sfuggono) ⦁ iactura: la perdita ⦁ fit: fio-fis-factus sum-fieri verbo anomalo (avviene) Indic. pres. ⦁ turpissima: superlativo assoluto (agg.grado.pos.+ issimus-a-um) (più vergognosa) ⦁ pars vitae: parte della vita, è un genitivo partitivo ⦁ agentibus: abl.gerund. (male agendo) oppure dat. al posto dell'abl. ⦁ prspicimus: prospettiamo ⦁ praeterit: praetero-eris-eterii-itum-erire (è passata) Congiuntivo perfetto ⦁ est retro: è passato ⦁ fiet: avverrà, Ind. Fut sempl. ⦁ pendeas: pendeo-es-pependi-ere (che dipenda) Congiuntivo pres. ⦁ inieceris:inicio-is-inieci-iniectum-inicere (metterai) Ind. Fut. ant. ⦁ transcurrit: transcurro-is-i-scursum-ere (trascorre) ⦁ differtur: differo-ers-distuli-dilatum-diferre (si rinvia) Ind. pres.pass. ⦁ ex qua expellit: (da cui ci priva), expello-is-explui-expulsum-ere, Ind.pres., ex+alb=moto da luogo ⦁ patiantur:patio-is-ere (permettono) Ind.pres.pass. ⦁ imputari: o-as-avi (essere messe in conto) Inf. pres.pass. ⦁ sibi: a se, pron.pers. dat. ⦁ impetravere:impetro-as-avi (le hanno ottenute) forma apocopata della 3p.p. del perf. ⦁ nemo: nessuno ⦁ accepit: accipio-is-accepi-putm-ere Ind. perf. (ha ricevuto) ⦁ debere: debeo-debis-debui-debitum-debere (è debitore) Inf.pres. ⦁ reddere: reddo-dis-reddidi-dditum-ere (restituire) ⦁ Fortasse: forse ⦁ evenit: evenio-is-evntum-evenire (accade) ⦁ dicam: dico-is-xi-ctum-ere (si puà traduttre con:saprei dire) Cong.pres. ⦁ reddam: reddo-is (ha lo stesso valore potenziale di dicam: saprei dire le cause) Cong.pres. ⦁ vitio: colpa, alb.causale ⦁ ignoscunt: ignosco-is-ignovi-tum-erev (mi compatiscono) ⦁ malo: malo-mavis-malui-malle (preferisco, verbo anomalo) ⦁ tua: i tuoi beni ⦁ visum est: come sembrò ⦁ nostris maioribus: ai nostri antenati Avverbi,pronomi ecc.: ⦁ adhuc: fino ad oggi ⦁ quaedam: certi ⦁ cotidie: quotidianamente ⦁ quidquid: qualunque ⦁ crastino: domani ⦁ ita: così Lettera 9 Tema: sull'autosufficienza del saggio; vv. 22 In una lettera Epicuro scrive una critica nei confronti di coloro i quali sostengono che il saggio basta a se stesso e non ha bisogno di amici. In questo caso Epic. si rivolge proprioo a Stilbone e a chi sostiene che il sommo bene (cioè la felicità) sia un animo che non patisce. Per Seneca è l'uomo che rifiuta la sensazione di qualsisi male, ma c'è il rischio di interpretarlo come uno che non può sopportare nessun male. 3. Il saggio per Seneca vince e avverte le avversità, quello degli altri neppure le sente. 4. Non rimpiange ciò che gli è venuto a mancare (desunt) ma questo non vuol dire che preferisce la menomazione (deesse). 5. Il saggio non vuole ma può stare senza amici, infatti ha la facoltà di crearsene altri in breve tempo. 6. Lucilio chiede a Seneca in che modo potrà procurarsi amicizie e Seneca risponde attraverso un detto di Ecatone: 'se vuoi essere amato, ama'. Nel punto 16 il saggio viene paragonato a Giove che alla fine del mondo scomaprsi gli dei si riposa chiuso in sè abbandonandosi ai suoi pensieri. 18. viene riportato un passo di Stilbone che dopo aver perso tutto durante un incendio rispose ' tutti i miei beni li ho con me'. Analisi grammaticale ⦁ desideras scire: desideri sapere ([scĭo], scis, scii, scitum, scīre) ⦁ reprehendat: [rĕprĕhendo], rĕprĕhendis, reprehendi, reprehensum, rĕprĕhendĕre (a criticare) ⦁ non indigere: [indĭgĕo], indĭges, indigui, indĭgēre (non ha bisogno) ⦁ obicitur: [ōbĭcĭo], ōbĭcis, obieci, obiectum, ōbĭcĕre (rimprovero) ⦁ Stilboni ab Epicuro: Epicuro rivolge a Stilbone (da Epicuro a Stilbone) ⦁ visum: inf. fut. da [vĭdĕo], vĭdes, vidi, visum, vĭdēre (appare) ⦁ 2. incidendum est:[incĭdo], incĭdis, incidi, incĭdĕre gerundivo (è inevitabile cadere) ⦁ uno verbo: con una sola parola ⦁ eum: colui ⦁ respuat: rifiuta ⦁ sensum omnis mali: la sensazione di ogni male ⦁ accipietur: [accĭpĭo], accĭpis, accepi, acceptum, accĭpĕre (può essere interpretato) ⦁ num satius sit: non sia migliore (satius avv. meglio, comparativo di satis) ⦁ extra omnem patientiam: al di là di ogni sofferenza ⦁ positum:[pōno], pōnis, posui, positum, pōnĕre (agg. part. perf.) (posto) ⦁ 3. contubernalem: compagno di vita ⦁ 4. aliquando: certe volte ⦁ sui parte: una sola parte ⦁ morbus aut hostis: se una malattia o un nemico ⦁ exciderit: lo hanno privato ⦁ excusserit casu: per sventura ha perso ⦁ reliquae illi sue: anche così ridotto ⦁ corpore inmunito et amputato: il corpo sconciato e mutilato ⦁ mavult: preferisce ⦁ desunt e desse: derivano da [desum], dees, defui, deesse (ciò che gli è venuto a mancare; menomazione--> infinito) ⦁ 5. amissum aequo animo fert: sopporta con animo sereno ⦁ reparet: (può cercarsene) ⦁ habet in sua potestate: ha la facoltà ⦁ substituet: [substĭtŭo], substĭtŭis, substitui, substitutum, substĭtŭĕre (lo sostituirà) ⦁ amissi: perduto, agg. part. perf. da [āmitto], āmittis, amisi, amissum, āmittĕre ⦁ 6. statim: subito ⦁ concenerit:[convĕnĭo], convĕnis, conveni, conventum, convĕnīre (se stabiliamo) ⦁ carmine venificae: formula magica ⦁ amari: essere amato ⦁ amicitiae veteris et certae: amicizie vecchie e certe ⦁ habet magnam voluptatem: hai grande piacere ⦁ etiamo iniutum: anche dal cominciarle ⦁ comparatio novae: dal procurasene nuove ⦁ 7. agricolam metenetm: agricoltore che miete ⦁ serentem: agricoltore che semina ⦁ paravit: cercava ⦁ parat: dispone ⦁ quam pinxisse: opera finita (avere dipinto) ⦁ fare il 7 da Illa a dulciore. ⦁ 8. si nihil aliud: se non per altro ⦁ non ad ho quod: e non per quello che ⦁ qui sibo aegro adsideat: per avere chi lo assista se malato ⦁ in vincula coniecto vel inopi: in carcere o in povertà ⦁ sed ut habeat aliquem cui ipse aegro adsideat: ma affinchè abbia qualcuno da assistere lui stesso ⦁ qui se spectat: se uno si preoccupa solo di se ⦁ propter hoc ad amicitiam venit: e perciò fa amicizia ⦁ fare 8 da quaemdomodum a discedet ⦁ 9. temporarias: opportunistiche ⦁ adsumptus est: [adsūmo], adsūmis, adsumpsi, adsumptum, adsūmĕre part. perf. (accolta) ⦁ utilitatis causa: per interesse ⦁ fuerit utilis: porterà utili ⦁ circa eversus: evertere, (riguardo il contrario) ⦁ inde: da ciò ⦁ probantur: al momento della prova ⦁ exempla nefaria: esempi infami ⦁ relinquentium metu: abbandonano l'amico per timore ⦁ aloirum: altre ⦁ prodentium: lo tradiscono ⦁ fare 9 da Necesse fino a ipsam ⦁ 10. in quid amicum paras?: e perchè dunque ti fai un amico ⦁ inpendam: [inpendo], inpendis, inpendi, inpensum, inpendĕre fut. (anche a costo di pagare) ⦁ morti: alla morte ⦁ opponam: [oppōno], oppōnis, opposui, oppositum, oppōnĕre (strappare alla morte) ⦁ negotaiatio: traffico ⦁ ad commodum accedit: mira ad un profitto ⦁ consecutura: i vantaggi ⦁ 11. insanam: dissennata ⦁ causa lucri: per denaro ⦁ neglegens: trascura ⦁ accendit in animos: accende negli animi ⦁ cupiditatem formae: un desiderio di bellezza ⦁ coit: [cŏĕo], cŏis, coii, coitum, cŏire (può nascere) ⦁ 12. non agitur: (non stiamo discutendo) ⦁ adpetenda propter se ipsam: si debba ricercare per se stessa ⦁ nihil magis probandum est: è questa la prima cosa da dimostrare ⦁ accedit ad illam: ci accosta ad essa ⦁ manca da quomodo a casus. ⦁ 13. plerique: i più ⦁ perperam: male ⦁ submovent: allontanano ⦁ cogunt intra cutem sua: lo costringono dentro il suo guscio ⦁ distinguendem: bisogna distinguere ⦁ quatenus: i limiti ⦁ non ad vivendum: non per vivere ⦁ ad hoc enim: a questo scopo infatti ⦁ multis rebus: molti elementi ⦁ da illi rebus a fortunam ⦁ 14. Chrysippi: da Crisippo ⦁ nulla re egere: non sente la mancanza di niente ⦁ opus esse: **COSTRUZIONE DI OPUS EST significa: bisogna, occorre, è necessario. Costruzione impersonale: La persona che ha bisogno va in DATIVO, la cosa di cui si ha bisogno in ABLATIVO. Il verbo SUM va alla terza persona singolare. uesta costruzione è la più frequente: viene usata quando la frase è negativa, con nihil e con quid. e g. NON CI FU BIUSOGNO DI TANTE PAROLE. Nihil opus fuit multis verbis. • Costruzione personale: la persona che ha bisogno va in DATIVO , la cosa diventa SOGGETTO e va in NOMINATIVO, il verbo SUM è concordato con il SOGGETTO. Questa costruzione si ha soprattutto con un pronome o un aggettivo neutro. e. g. ABBIAMO BISOGNO DI MOLTI ESEMPI : Nobis multa exempla opus sunt.** ⦁ nulla enim re uti scit: perchè non sa servirsi di niente ⦁ sed omnibus eget: ma sente la mancanza di tutto ⦁ manibus, oculis: delle mani, degli occhi ⦁ 15. domi: sostantivo, sede ⦁ colitur: [cŏlo], cŏlis, colui, cultum, cŏlĕre (nasce) ⦁ ex se totum est: tutto da se stesso ⦁ fortunae esse subiectum: diventa schiavo della sorte ⦁ partem sui foris: se una sua parte fuori ⦁ quaerit: cerca ⦁ 16. coniectus: infinito perfetto da [cōĭcĭo], cōĭcis, conieci, coniectum, cōĭcĕre (gettato) ⦁ destitus in aliqua gente aliena: relagato in terra stranieta ⦁ retentus navigatione longa: costretto a una lunga navigazione ⦁ eiectus in desertum litus: sbattuto su una spiaggia deserta ⦁ relinquatur si sine amici: se rimasto senza amici ⦁ qualis est Iovis: sarà simile a quella di Giove Nom. Iuppiter, Iovis, Iupiter Gen. Iovis Dat. Iovi Acc. Iovem Abl. Iove Voc. Iuppite ⦁ resoluto mundo: alla fine del mondo ⦁ et dis in unum confusis: e scomparsi gli dei in un tutt'uno ⦁ paulisper cessante natura: cessando per poco tempo l'ordine naturla delle cose ⦁ traditus: inf. perf. da [trādo], trādis, tradidi, traditum, trādĕre (abbandonandosi) ⦁ sibi cogitationibus suis: a sè con i suoi pensieri ⦁ 17. suo arbitrio: a suo piacere ⦁ tollit: genera ⦁ non viveret: non vivrebbe ⦁ si fores: cong. imperf. da sum (se dovesse) ⦁ sine homine victurus: part. fut. da [vinco], vincis, vici, victum, vincĕre (vivere) senza nessuno ⦁ inritatio: inclinazione Lettera 10 TEMA: evitare la massa; vv. 5 In questa lettera Seneca esorta Lucilio evitare la massa, anche il singolo. Non conosce nessuno con cui vorrebbe che Lucilio avesse rapporti, se non se stesso. Nella lettera è presente la citazione di Atenodoro 'sarai libero da ogni passione, quando arriverai al punto di chiedere a dio solo ciò che puoi chiedere daanti a tutti'. Seneca conclude così; 'vivi in mezzo agli uomini come se dio ti vedesse e parla con lui come se gli uomini ti udissero'. Analisi grammaticale meum-ei: sostantivo neutro II decl. audeo: [audĕo], audes, ausus sum, ausum, audēre (oso) credere: credo-is (affidarti/ritenere) auditor:[audĭo], audis, audii, auditum, audīre forma passiva (discepolo) vidisset: video-es Cong Pucch. (avrebbe visto) interrogavit: interrogo-as Ind. Perf (lo interrogò) quid: che cosa faceret: facio-is (facesse) Cong. Imperf. cave:[căvĕo], căves, cavi, cautum, căvēre: (mi raccomando) Imper. rogo: ti prego * regola diligenter: avverbio (accuratamente, attantamente) lugentem:[lūgĕo], lūges, luxi, luctum, lūgēre agg. Part. Pres. (che piange) timentem:da timeo-es-ui-ere agg. Part.Pres. (che teme) utatur:[ūtor], ūtĕris, usus sum, ūti (uso) relinqui: relinquo-is (lasciato) ex inprudentibus: ex+abl: complemento partitivo (tra gli imprudenti) commodum: beneficio spondeam: (spondĕo, spondes, spopondi, sponsum, spondēre) Con. Pres. ciò che mi riprometto immo:avverbio, anzi mailm: [malo], malui, malle, (preferirei) loquere: (parla) licet: avverbio, pure de integro:[integer], integră, integrum agg. (nuovi) sucipe:[suscĭpĭo], suscĭpis, suscepi, susceptum, suscĭpĕre (prepara) saepe: avv. spesso rogaturus es: Part. Fut. * quando troviamo URUS-A-UM è sempre un Part.Fut. ( che chiederai) munuscolo: piccolo dono apud: è una preposizione che vuol dire anche 'negli scritti di', in questo caso di Atenod. verum: congiunzione scito: [scĭo], scis, scii, scitum, scīre + inf. esse+ te = sappi , Imperat. fut. scire: sappiano cum hominibus/cum deo: compl. compagnia cum+abl Lettera 12 TEMA: vecchiaia; vv. 11 Questa lettera è incentrata sulla vecchiaia, Seneca si trova nella sua villa subrubana ormai vecchia e un decadenza e non crede al fattore che dice invece di essersi preso cura della villa. Seneca sostiene che tendiamo ad apprezzare maggiormente ciò che sta per finire, e si passa poi alla descrizione della vita formata da giri grandi e piccoli. Ci sono anche qui le citazioni, la prima è quella di Eraclito: ' un solo giorno è pari a tutti'; si fa menzione di Pacuvio che celebrava ogni giorno i suoi funerali e infine Seneca sostiene che 'vivere nella necessità è un male, ma non c'è necessità di vivere nella necessità', citazione che prende da Epicuro. Analisi grammaticale ⦁ verti: [verto], vertis, verti, versum, vertĕre Ind. Pres. (mi volgo) ⦁ veneram: venio-venis-veni-ventum-ire Piucch. Ind. (ero andato) ⦁ querebar: [quĕror], quĕrĕris, questus sum, quĕri (mi lamentavo) ⦁ de inpensis: compl.argomento de+abl (per le spese) ⦁ aedficii dilabentis: dell'edficio in decadenza ⦁ ait: da aio, verbo difettivo: I sing. aio / dico II sing. ais/ dici III sing. ait/ dice I plur. – II plur. – III plur. aiunt/ dicono ⦁ futurum: sostantivo ⦁ arripio:[arrĭpĭo], arrĭpis, arripui, arreptum, arrĭpĕre (afferro) ⦁ inquam:difettivo, dico *1 (in frase diretta, posposto a parola) dire, rispondere, soggiungere, replicare, domandare, gridare, esclamare; (alla I persona singolare, per dare maggiore efficacia, nelle ripetizioni, o per riaffermare) aggiungo, ripeto; (alla III persona singolare in modo impersonale) si dice, si dirà, si può dire, dicono* ⦁ posueram: piucch. sono stato io a piantarli ⦁ videram: io ho visto ⦁ conversus: sostantivo (girarsi) ⦁ admotus: ggettivo participio perfetto I classe (rivolto) ⦁ ad ostium: all'ingresso ⦁ merito: avverbbio, giustamente ⦁ foras: avverbio, fuori ⦁ spectat: [specto], spectas, spectavi, spectatum, spectāre (guarda) Lettera 22 Tema: Lucilio chiede consigli sulle regole di condatta; vv. 17 In questa lettera Lucilio chiede a Seneca regole di condotta che però Seneca dice di non poter dare se non di persona. Il primo consiglio che da Seneca è quello che Lucilio non si cerchi impedimenti, cioè bastano gli affarri in cui ha voluto cacciarsi. Per dispensare consigli Seneca ricorre a delle massime di Epicuro e poi degli Stoici. Analisi grammaticale ⦁ intellegis: [intellĕgo], intellĕgis, intellexi, intellectum, intellĕgĕre (tu capisci) ⦁ educendum esse: gerundivo, [ēdūco], ēdūcis, eduxi, eductum, ēdūcĕre (che devi tirarti fuori) ⦁ speciosis et malis: belle e nocive ⦁ quaedam: pronom.indef. [quidam], quaedam, quiddam (certi suggerimenti) ⦁ non nisi: soltanto ⦁ a praesente: di persona ⦁ monstrantur: [monstro], monstras, monstravi, monstratum, monstrāre (indicare) ⦁ eligere: eligo-is-elegi-electum-ere (scegliere) ⦁ tangenda est: gerundivo, tango-tangis-tetigi-tactum-ere (deve testare) ⦁ capere: capio-is-cepi-captum-ere (prendere) ⦁ consilium: consiglio ⦁ monet: moneo-es-monui-itum-ere (gliele suggerisce) ⦁ fieri: da fio, infinito, essere fatto ⦁ soleat:[sŏlĕo], sŏles, solitus sum, solitum, sŏlēre congiuntivo pres, (solito)--> sul testo riporta 'consuetudini' ⦁ oporteat: verbo impersonale, è opportuno --> sul testo riporta 'regole di condotta' ⦁ scribi:[scrībo], scrībis, scripsi, scriptum, scrībĕre , diatesi passiva, infinito, (essere scritto) ⦁ illud alterum: quell'altro ⦁ quando fieri debat: quando debba essere accaduto --> sul testo riporta 'sul tempo' ⦁ ex longinquo nemo suadebit: da lontano nessuno consiglierà ([suādĕo], suādes, suasi, suasum, suādēre ) ⦁ cum rebus ipsis: da res-rei, ablativi (con le stesse cose) --> sul testo riporta 'sul posto' ⦁ deliberandum est: [dēlībĕro], dēlībĕras, deliberavi, deliberatum, dēlībĕrāre gerundivo, bisogna decidere ⦁ circumspice: (circumspĭcĭo, circumspĭcis, circumspexi, circumspectum, circumspĭcĕre) Imperat. (devi scovarla) ⦁ si videris prende: se la vedrai, prendila ⦁ istis officis: da queste occupazioni ⦁ age: imperativo, ago-agis, (esegui) ⦁ exuas:(exŭo, exŭis, exui, exutum, exŭĕre) ut+cong. (affinchè tu possa liberarti) ⦁ quidem: avverbio, certamente ⦁ feram: congiuntivo pres. da fero (che porto) ⦁ adtende:[adtendo], adtendis, adtendi, adtentum, adtendĕre (fa attenzione) ⦁ censeo: (censĕo, censes, censui, censum, censēre) io penso ⦁ exeundum: [exĕo], exis, exii, exitum, exire acc. gerundio, devi uscire ⦁ leni: aggettivo, leni via, per una via dolce ⦁ male inplicuisti:[implĭco], implĭcas, implicavi, implicatum, implĭcāre (ti sei impigliato male) ⦁ solvas: [solvo], solvis, solvi, solutum, solvĕre cong, (che tu sciolga) ⦁ noli: - non voglio ⦁ esto: imperativo futuro da sum ⦁ contentus: aggettivo, part. perf. di [contendo], contendis, contendi, contentum, contendĕre (sii soddisfatto)--> sul testo riporta 'fatti bastare' ⦁ nitaris: [nītor], nītĕris, nisus sum, nīti cong. pres. cercare altri ⦁ nollem: da nolo, non avessi voluto ⦁ nulli: a nessuno, dativo ⦁ feicitatem curus: 'il successo' ⦁ si non repugnare: o-as-avi (se non vogliamo opporci) ⦁ subsistere:[subsisto], subsistis, substiti, subsistĕre (possiamo esercitare una resistenza) ⦁ ferenti: che ci porta avanti , part. pres. da fero ⦁ 5. numquid: nel testo negazione ⦁ advoco: [advŏco], advŏcas, advocavi, advocatum, advŏcāre (ricorro) ⦁ quidem: certo ⦁ prudentiores quam ipse sum: più prudenti di me ⦁ soleo deferre: [sŏlĕo], sŏles, solitus sum, solitum, sŏlēre / [dēfĕro], dēfĕrs, detuli, delatum, dēfĕrre (sono solito rivolgermi) ⦁ lege: [lĕgo], lĕgis, legi, lectum, lĕgĕre , imper. pres. (leggi) ⦁ ad hanc rem pertinem: a questo proposito ⦁ rogat: prega ⦁ auferat: (aufĕro, aufĕrs, abstuli, ablatum, aufĕrre) cong.pres. (gli tolga) ⦁ recedendi: (rĕcēdo, rĕcēdis, recessi, recessum, rĕcēdĕre) genitivo di gerundio, di recedere ⦁ 6. subicit: (sŭbĭcĭo, sŭbĭcis, subieci, subiectum, sŭbĭcĕre) pres. (egli mette) ⦁ nihil esse :nulla essere ⦁ temptandum: deve essere tentato ⦁ nisi cum apte poterit tempestiveque: se non quando potrà essere tentato (temptandum) opportunamente e tempestivamente ⦁ tempus diu captatum: il tempo a lungo atteso ⦁ exeliendum: bisogna balzare ⦁ ait: dice ⦁ dormitare: [dormīto], dormītas, dormitavi, dormitatum, dormītāre (dormire) ⦁ cogitantem de fuga: chi pensa alla fuga ⦁ exitum salutarem: un esito positivo ⦁ properemus: o-as-avi affretteremo ⦁ 7. temeriaritatis infamet: può accusarli di temerarietà ⦁ cedere oneri: cedere al peso ⦁ puto: credo ⦁ strenuus: valoroso ⦁ rerum difficultate: delle cose difficili ⦁ 8. dicentur: ind. fut.sempl. da dico-is ditesi passiva (ti diranno) ⦁ nihil indignum faciendum patendium erit bono viro: nulla di indegno bisogna fare o sopportare di un uomo onesto ⦁ sordido et contumelioso labore: in fatiche spregevoli e infamanti ⦁ non conteret: [contĕro], contĕris, contrivi, contritum, contĕrĕre (non si logorerà) ⦁ nec in negotiis erit negotii causa: ne vorrà mantenere delle occupazioni solo per essere occupato ⦁ quidem: ma non ⦁ illud: fa riferimento all'uomo buono ⦁ facturum: part. futuro da facio (che farà) ⦁ faciet: futuro sempl. indic. da facio (farà) ⦁ ut ambitionis rebus inplicitus semper: sempre disposto a sopportare impelagato nelle ambizioni ⦁ aestus earum ferat: l'affanno che ne deriva ⦁ volutatur: [vŏlūto], vŏlūtas, volutavi, volutatum, vŏlūtāre (in cui si dibatte) ⦁ sensim:avverbio, a poco a poco ⦁ autem: avverbio, però Lettera 24 Tema: Lucilio è proeccupaton per l'esito di una causa. vv. 26 La lettera ha inizio con la preoccupazione di Lucilio che deve aspettare l'esito di una causa che gli è stata intentata da un suo amico. Seneca sostiene che non c'è necessità di chiamare i guai se quando arriveranno bisognerà sopprtarli abbastanza presto. Seneca però vuole condurre Lucilio verso la strada della serenità, dicendogli di pensare che senza dubbio avverrà quello che egli teme, e icuramente quando avverrà o non sarà grave o durerà poco. Ogni epoca ha i suoi esempi confortanti e vengono ora elencate una serie di figure, dal punto 4 all' 9: Rutilio, Metello, Socrate, Mucio, Catone, Scipione persone queste, che hanno tutte provato disprezzo per la morte o la tortura (le cose peggiori che possano accadere nel caso Lucilio subisse una condanna). La raccolta di queste figure serve per fargli coraggio contro il male ritenuto peggiore: la morte. La morte dunque è così poco temibile che proprio per merito suo non dobbiamo temere nulla. Al punto 20 sostiene Seneca che l'uomo more ogni giorno poichè tutto il tempo trascorso fino a ieri è ormai andato perduto. Analisi grammaticale ⦁ de iudiciu eventu: dall'esito di una causa ⦁ suasurum: [suādĕo], suādes, suasi, suasum, suādēre, infinito futuro, (ti esorti) ⦁ proponas: [prōpōno], prōpōnis, proposui, propositum, prōpōnĕre (proponi) ⦁ adquiescas: [adquĭesco], adquĭescis, adquievi, adquietum, adquĭescĕre cong. pres. (che tu trovi) ⦁ quid che introduce l'interr. dirett. ⦁ cito: presto ⦁ accersere: [accerso], accersis, accessii, accessitum, accersĕre (chiamare) ⦁ venerit: fut.sempl. da venio (quando arriveranno) ⦁ satis: agg. abbastanza ⦁ patienda: gerundivo da patio-is-ere (bisogna sopportare) ⦁ praesumere:[praesūmo], praesūmis, praesumpsi, praesumptum, praesūmĕre (anticipare) ⦁ praesens: agg. presente ⦁ perdere: [perdo], perdis, perdidi, perditum, perdĕre (perdere/rovinare) ⦁ 2. ad securitatem: alla serenità ⦁ exuere:[exŭo], exŭis, exui, exutum, exŭĕre (liberare) ⦁ si vis: volo-vis-volui-velle (se vuoi) ⦁ omnem sollecitudinem: tutte le preoccupazioni ⦁ vereris:[vĕrĕor], vĕrēris, veritus sum, vĕrēri pres.inf. (che tu temi) ⦁ ne eveniat: [ēvĕnĭo], ēvĕnis, eveni, eventum, ēvĕnīre (certamente avverrà) ⦁ eventurum: [ēvĕnĭo], ēvĕnis, eveni, eventum, ēvĕnīre inf.fut. (stare per accadere) ⦁ propone:[prōpōno], prōpōnis, proposui, propositum, prōpōnĕre , imperativo (proponi) ⦁ metire:[mētĭor], mētīris, mensus sum, mētīri, imperat. (misuralo) ⦁ taxa: o-as-avi (valuta) ⦁ profecto: avv, certamente ⦁ 3. colligenda sunt: [collĭgo], collĭgis, collegi, collectum, collĭgĕre , gerundivo (sono da richiamare alla memoria) 'non è difficile trovare' ⦁ confiermeris: o-as-avi (che ti conforti) ⦁ tulit: da fero, ind.perf. (li porta) ⦁ miseris memoriam: cong.perf. da mitto (che tu abbia mandato alla memoria) ⦁ profectus: sostantivo, successi ⦁ numquid: (nelle interrogative dirette che si presume abbiano risposta negativa) per caso che?, forse che?, in qualche cosa?; (nelle interrogative indirette) se ⦁ si damnaris:o-as-avi, diatesi passivo ind.pres. (se subirai una condanna) ⦁ quicquam: qualcosa, pron.indef. ⦁ ulli: qualcosa ⦁ timendum est: [tĭmĕo], tĭmes, timui, tĭmēre, (che deve essere temuto) ⦁ pereat: [pĕrĕo], pĕris, perii, pĕrire, cong. (che muoia) ⦁ constitue: [constĭtŭo], constĭtŭis, constitui, constitutum, constĭtŭĕre (ordina) ⦁ eorum contemptores: sostantivo plur, (di coloro i quali disprezzano) ⦁ qui non quaerendi sed eligendi sunt: che non sono da cercare ma da scegliere ⦁ 4. taquam: così come ⦁ illi: a quello ⦁ esse male iudicaretur: essere giudicato male ⦁ Rutilius etiam libenter: Rutilio addirittura volentieri ⦁ ut rediret: [rĕdĕo], rĕdis, redii, reditum, rĕdire, cong. imperf. (che ritornasse) ⦁ praestit: [rĕdĕo], rĕdis, redii, reditum, rĕdire (assicurò) ⦁ rei pubblicae: allo Stato ⦁ disputavit: disputò ⦁ noluit exire: non volle uscire ⦁ cum essent: pur essendoci ⦁ ut: introduce una causale ⦁ demeret:[dēmo], dēmis, dempsi, demptum, dēmĕre ind.pres. (togliere) ⦁ duarum rerum gravissimarum hominibus: delle due cose ritenute più dure dagli uomini ⦁ 5. acerbum est uri: (è duro essere bruciati) , poichè uri è un infinito pres. pass. [ūro], ūris, ussi, ustum, ūrĕre ⦁ id te faciente: quello è fatto da te ⦁ patiaris: cong. pres. pass. 2.p.s. da patior (che tu sia in questa situazione di sofferenza) ⦁ nec ullis praecptis subornatum: agg. part. perf. da o-as-avi (non attreazzato di nessun precetto) ⦁ inriti conatus: un tentativo andati a vuoto ⦁ destillantis: che si consuma (spectator dextrae: spettatore della mano) ⦁ stetit: [sisto], sistis, stiti, statum, sistĕre (stette immobile) ⦁ fluentem manum: agg. part.pres. [flŭo], flŭis, fluxi, fluxum, flŭĕre (la mano cnsumata) ⦁ ignis subductus est illi ab hoste: il fuoco fu portato via a quello dal nemico ⦁ acrior: più forte ⦁ virtus ad occupanda pericula: la virtù ad affronare pericoli ⦁ quam crudelitas ad inroganda: che la crudeltà ad imporli, ad inroganda è un gerundivo da (inrŏgo, inrŏgas, inrogavi, inrogatum, inrŏgāre) ⦁ 6. decantate: queste sono leggende ⦁ ad contemndendam mortem: grundio acc, al disprezzo della morte ⦁ posito ad caput galio:posito è un part.perf. da pono, (con la spada posata alla testa) ⦁ prospexerat: si era procurato ⦁ in rebus extremis: in quel momento estremo ⦁ utcumque: avv, comunque ⦁ fractae ultimae: in quelle circostanze ultime e terribili ⦁ usque ab omni caede purum: fino a quel momento pura da ogni uccisione pura ⦁ egsiti: [ăgo], ăgis, egi, actum, ăgĕre (hai fatto) ⦁ ne agebam: ne agiva ⦁ tanta pertinacia ut libero: con tanta testardaggine per essere libero ⦁ nunc quoniam: ora poichè ⦁ deploratae res: condizione disperata ⦁ deducatur in tutum: [dēdūco], dēdūcis, deduxi, dēdūcĕre cong. pres. (mettersi al sicuro) ⦁ 8. vulnus mortiferum: la ferita mortale ⦁ obligato: agg.part.perf. da obligo-as-avi obbligato ⦁ haberet: cong.imperf. da habeo (avesse) ⦁ minus sanguinis, minus virium, animi idem: meno sangue, meno forza, stesso animo ⦁ egit manus nudas: cacciò la mano nuda (ăgo, ăgis, egi, actum, ăgĕre) ⦁ flagella et eculeos: flagelli e strumenti fi tortura ⦁ extorqueantur: [extorquĕo], extorques, extorsi, extortum, extorquēre (tormenti) ⦁ excarnificandi:[excarnĭfĭco], excarnĭfĭcas, excarnificavi, excarnificatum, excarnĭfĭcāre, gerundio gen. (di straziare) ⦁ particulatim hominis: pezzo per pezzo gli uomini ⦁ obstupefaciunt:[obstŭpĕfăcĭo], obstŭpĕfăcis, obstupefeci, obstupefactum, obstŭpĕfăcĕre (atterriscono) ⦁ elisarum: [ēlīdo], ēlīdis, elisi, elisum, ēlīdĕre part.perf. (strappati) ⦁ vocum: delle voci, gen. da vox-vocis ⦁ acerbitatem: con asprezza ⦁ perfert: sopporta ⦁ perpetitur: [perpĕtĭor], perpĕtĕris, perpessus sum, perpĕti (sopporta) ⦁ levis es si ferre possum: se ti posso sopportare sei leggero ⦁ 15. in animo voluta: voluta da [volvo], volvis, volvi, volutum, volvĕre part.perf.; in+animo= incoraggiare (rifletti) ⦁ haec: su queste parole ⦁ an vere: realmente ⦁ effectu proba: prova l'effetto (proba è imperativo da probo-as-avi) ⦁ quod nobis obici solet: solitamente ci rifacciamo a un comportamento vergonoso ([ōbĭcĭo], ōbĭcis, obieci, obiectum, ōbĭcĕre) ⦁ tractare: [tracto], tractas, tractavi, tractatum, tractāre (trattare) ⦁ scisti: l'hai capito ⦁ inmniere:[inmĭnĕo], inmĭnes, inmĭnēre (che ti minaccia) ⦁ nunc primum: ora per la prima volta ⦁ fieri potest: possa accadere ⦁ cogitemus quasi futurum: pensiamola quasi certa ⦁ 16. certe facisse quod te moneo scio: hai sicuramente agito come ti suggerisco lo so ⦁ hebetabitur: [hĕbĕto], hĕbĕtas, hebetavi, hebetatum, hĕbĕtāre (si indebolirà) ⦁ exsurgendum erit: quando dovrà levarsi a combattere, [hĕbĕto], hĕbĕtas, hebetavi, hebetatum, hĕbĕtāre ⦁ adbduc illum: volgilo ⦁ dic: ripetigli ⦁ mortale tibi et fragole corpusculum esse: hai un corpo mortale e fragile ⦁ denuntiabitur dolor: possono infliggergli dolore, [dēnuntĭo], dēnuntĭas, denuntiavi, denuntiatum, dēnuntĭāre ⦁ omnium depravationes: può deformare tutte ⦁ 17. pauper fiam: diventerò povero ⦁ putabo: penserò ⦁ alligabor: sarò incatenato ⦁ solutus: libero, agg. part. perf. da [solvo], solvis, solvi, solutum, solvĕre ⦁ adstrinxit: mi ha vincolato ⦁ grave pondus corporis: grave peso del corpo ⦁ moriar: morirò ⦁ desinam: [dēsĭno], dēsĭnis, desii, desitum, dēsĭnĕre (non lascerò) ⦁ posse:possum-es-potui-posse (potere) ⦁ aegrotare: [aegrōto], aegrōtas, aegrotavi, aegrotatum, aegrōtāre (di essere ammalato) ⦁ 18. inpetus: ottuso ⦁ hoc loco: a questo punto ⦁ persequar:[persĕquor], persĕquĕris, persecutus sum, persĕquĕre (da recitare) ⦁ inferorum metus: i timori degli inferi ⦁ Ixionem: Issione ⦁ nec volvi rota: ne gira legato a una ruota ⦁ trudi: [trūdo], trūdis, trusi, trusum, trūdĕre (trascina) ⦁ carpi: [carpo], carpis, carpsi, carptum, carpĕre (essere divorate) ⦁ larvalem habitum nudis ossibus cohaerentium: ⦁ emiss onere detracto: se ci libera dal peso del corpo ⦁ meliora restant: restano le cose migliori di noi ⦁ summota sunt: part.perf. da [summovĕo], summoves, summovi, summotum, summovēre (scompaiono) ⦁ 19. admounero:[admŏnĕo], admŏnes, admonui, admonitum, admŏnēre (bada però) ⦁ versum tum: tuo verso ⦁ hoc loco: a questo punto ⦁ aliud loqui aliud sentire: dire una cosa e pensarne un'altra ⦁ memini te: ricordo che tu ⦁ non repente nos: noi non velocemente ⦁ sed minutatim procedere: ma procediamo a poco a poco ⦁ demitur:[dēmo], dēmis, dempsi, demptum, dēmĕre (ci viene tolta) ⦁ aliqua pars vitae: una parte della vita ⦁ usque ad hesternum quidquid transit temporis perit: tutto il tempo trascorso fino a ieri ormai è perduto ⦁ 20.quemadmodum: allo stesso modo ⦁ qua esse desinimus: [dēsĭno], dēsĭnis, desii, desitum, dēsĭnĕre (che mette fine alla nostra vita) ⦁ non sola mortem facit: non provoca da sola la morte ⦁ sed diu venimus: da tempo vi siamo diretti ⦁ 21. haec cum descripsisse: dopo aver delineato ⦁ quam soles ore:con il tuo solito linguaggio ⦁ mnumquam: non meno ⦁ verba commodas veritati: la parola metti al servizio della verità ⦁ legas: legga ⦁ 22. infulserim: ho inserito, [infulcĭo], infulcis, infulsi, infultum, infulcīre ⦁ alicuius dictum animosum: qualche massima coraggiosa ⦁ obiurgat:[obiurgo], obiurgas, obiurgavi, obiurgatum, obiurgāre (biasima) ⦁ eos qui: di chi ⦁ esset effeceris: che ti fa ⦁ 23. metu mortis: per timore della morte ⦁ faceris tibi vitam inquieta: ti sei fatto la vita inquieta ⦁ adicias: aggiungi ⦁ immo dementiam: anzi la demenza ⦁ eiusdem notae licet: un'altra considerazione simile ⦁ timore mortis: per timore della morte ⦁ cogantur: [cōgo], cōgis, coegi, coactum, cōgĕre (sono spinti) ⦁ ad mortem: alla morte ⦁ 24. horum: da hic-haec, di questi ⦁ confirmabis: rafforzerai ⦁ patientiam mortis vel vitae: o a sopportare la morte o la vita ⦁ monendi: dobbiamo essere incoraggiati ⦁ ac firmandi suumus : incoraggiti ⦁ finire se: farla finita noi ⦁ desepraveris: cong. perf. 2a p.s. o-as-avi (che tu disperi) ⦁ steteris: sto-as-steti-tum-are, Ind. Fut. Ant. *contra + accusativo (si contra intemperantiam steteris) vuol dire porsi contro: se opporrai l'intemperanza ⦁ facere: facio-is-feci-factum-ere Inf. fare ⦁ coegeris: cogo-is-coegi-coectum-ere Ind. Fut. Ant. (costringerai tu) ⦁ pati:(pătĭor, pătĕris, passus sum, păti) passivo, soffrire ⦁ invitos: agg. malvolentieri ⦁ satis: agg. abbastanza ⦁ quidem: ma ⦁ de altero: de + abl. argomento (sull'altro) ⦁ eo: avv. temporale (fin tanto che) ⦁ eurbescit: [ērŭbesco], ērŭbescis, erubui, ērŭbescĕre , de+abl (de altero): arrossisse ⦁ peccare: o-as-avi ⦁ nutriendus est: nūtrĭo], nūtris, nutrii, nutritum, nūtrīre Gerundivo ( bisogna alimentare) ⦁ quamdiu: avv.fino a quando ⦁ puto: o-as-avi Ind. pres. (reputo) ⦁ agendum: ago-agis-egi-actum-ere Gerundivo (bisogna agire) ⦁ agrediendi: agredior-eris-gressus sum-gredi Gerundio (di tentare) ⦁ emendato similis est: agg. part. perf. da emendo (si sia corretto); similis: sembra ⦁ inposuit: [inpōno], inpōnis, inposui, inpositum, inpōnĕre (impose) ⦁ eius: da ise-ea-id gen.sing ⦁ reditura: [rĕdĕo], rĕdis, redii, reditum, rĕdire Part. Fut. (che torneranno) ⦁ fenore: sostantivo, abl. us-i con gli interessi ⦁ deesse: [desum], dees, defui, deesse (mancare) Inf. pres. ⦁ inpendam: (inpendo, inpendis, inpendi, inpensum, inpendĕre) Fut. Sempl. (dedicherò) ⦁ huic: dat. a questo / rei: problema ⦁ possit: possum-es-puti-posse Cong. Pres. (che egli possa) ⦁ utrum: avverbio: *1 (nelle proposizioni interrogative dirette disgiuntive introduce il primo membro, [an] il secondo) forse?, forse che?; 2 (nelle proposizioni interrogative indirette disgiuntive) se, se forse, se mai; 3 (nelle proposizioni interrogative indirette semplici) se ⦁ dies: da dies-diei (qualche giorno) ⦁ agi: (ăgo, ăgis, egi, actum, ăgĕre) Inf. Pres. ⦁ experiar: [expĕrĭor], expĕrīris, expertus sum, expĕrīri Fut.Sempl. (vedrò se si può fare) ⦁ praesta: [praesto], praestas, praestiti, praestatum, praestāre Imperativo (dimostrati) ⦁ contrahe: [contrăho], contrăhis, contraxi, contractum, contrăhĕre Imperativo ( raccogli) ⦁ divitae: la ricchezza ⦁ paratae: [păro], păras, paravi, paratum, părāre Part. Perf. agg. (sono a portata di mano) ⦁ egemus: [ĕgĕo], ĕges, egui, ĕgēre (avere bisogno) ⦁ quidquid: ogni ⦁ de felicitate: compl.arg. (in felicità) ⦁ involvam: involvo-is-vi-utum-ere (inserire nella lettera) ⦁ spectet: congiuntivo, ti guardasse ⦁ prodest: cong. pres. che ti giudichi ⦁ quidem: avverbio, certamente ⦁ longe: avverbio, di gran lunga ⦁ sub alicuis boni viri oculis: sotto gli occhi di qualche uomo buono ⦁ praesentis: agg. part. pres. da praesum (che dirige) ⦁ ac: congiunzione dopo tamquam: ⦁ facias: Fut. sempl. (farai) ⦁ facies: Cong. pres. (che tu faccia) ⦁ tamquam: avverbio,come se ⦁ profeceris: [prōfĭcĭo], prōfĭcis, profeci, profectum, prōfĭcĕre Cong.Perf. (che tu abbia avanzato) ⦁ reverentia: sostantivo, a-ae, soggezione ⦁ custodi: imperativo da custodio, fatti controllare ⦁ homines perditi: uomini corrotti ⦁ efficis: [effĭcĭo], effĭcis, effeci, effectum, effĭcĕre ( ti rendi) ⦁ eum: tale ⦁ aliqua: in qualche modo ⦁ suadet: consiglia ⦁ tunc: allora ⦁ secede: [sēcēdo], sēcēdis, secessi, secessum, sēcēdĕre (ritirati) ⦁ cogeris:cōgo, cōgis, coegi, coactum, cōgĕre(sei costretto) ⦁ oportet: è necessario ⦁ fieri: fio-fis-factus sum-fieri (diventi) ⦁ recedere: recedo-is-recessi-ssum-ere (allontanare) ⦁ satius: avverbio, comparativo di satis: meglio ⦁ quilibet: avverbio, chiunque ⦁ sit: sum-es-fui-esse ⦁ praecipue: avverbio, soprattutto ⦁ alioquin: avverbio, altrimenti ⦁ recendum est: gerundivo (devi sfuggire) ⦁ tibi: te ⦁ a te: compl. moto da luogo a+abl (da te ) ⦁ istic: avverbio (qua) ⦁ propius: avverbio comparativo di 'prope': più vicino ⦁ malo viro: uomo cattivo ⦁ inpendas:[inpendo], inpendis, inpendi, inpensum, inpendĕre Cong. pres. 2.p.p. (adoperarti) ⦁ effici:[effĭcĭo], effĭcis, effeci, effectum, effĭcĕre Infinito pres. passivo (concludere) ⦁ cupis:[cŭpĭo], cŭpis, cupii, cupitum, cŭpĕre (desideri) ⦁ recipit: riceve ⦁ delegationem: deleghe ⦁ libertini: genitivo sing. dall'aggettivo us-i (di liberto) ⦁ exciderat: Cong. Imperf. (excīdo, excīdis, excidi, excisum, excīdĕre) ⦁ modo: avv. all'istante ⦁ noverat: [nosco], noscis, novi, notum, noscĕre Ind. Piucch. (li conosceva) ⦁ novimus: conosciamo ⦁ nostros pedagogos: i nostri maestri ⦁ reddit: [reddo], reddis, reddidi, redditum, reddĕre (riferire) ⦁ imponit: [inpōno], inpōnis, inposui, inpositum, inpōnĕre (inventa) ⦁ perperam: avverbio, male ⦁ persalutabat: o-as-avi Ind. Imperf. (salutava) ⦁ tribus: dativo (ai tre) *numero piccolo in generale ⦁ nihilominus: avverbio, non di meno ⦁ videri: videor-eris-vistus sum-videri *regola di videor (sembrare) ⦁ compendiariam: scorciatoia ⦁ emit: ĕmo, ĕmis, emi, emptum, ĕmĕre (comprò) ⦁ praeterea: avverbio, inoltre ⦁ emisse: Infinito perfetto da ĕmo, ĕmis, emi, emptum, ĕmĕre (speso) ⦁ mireris: miro-as-are (stupirsi) ⦁ faciendus: Gerundivo per farlo; locavit : istruire ⦁ copeit: difettivo, Ind. Perf. (cominciò) ⦁ subinde: avverbio, subito dopo ⦁ peteret: [pĕto], pĕtis, petii, petitum, pĕtĕre Cong. Imperf. (chiedeva) ⦁ referret: rĕfĕro, rĕfĕrs, retuli, relatum, rĕfĕrre (recitare) ⦁ excidebat: [excīdo], excīdis, excidi, excisum, excīdĕre (interrompeva) ⦁ adrosor: sfruttatore ⦁ sequitur: sequor-eris-cutus sum-sequi (di conseguenza) ⦁ adrisor: adulatore ⦁ adiunctum est: caratteristica che è ⦁ derisor: scherintore ⦁ haberet: habeo-es-ui-itum-ere Cong. Imperf. (di assumere) ⦁ analectas: per rattaccare gli avanzi della mensa ⦁ dixisset: dico-dicis-dixi-ctum-ere Cong.Piucch. (disse) ⦁ emisses: Cong.pres., avresti comprato ⦁ totidem: altrettante ⦁ sciret:(scĭo, scis, scii, scitum, scīre) Cong. Imper. (che sapesse) ⦁ hortari: verbo deponente da hortor-as-are (a incitarlo) ⦁ luctaretur: [luctor], luctāris, luctatus sum, luctāri (a praticare la lotta) ⦁ vix: avverbio, a stento ⦁ noli: non volere Imper. Pres. ⦁ obsecro: (obsĕcro, obsĕcras, obsecravi, obsecratum, obsĕcrāre) Ti supplico ⦁ commodatur:[commŏdo], commŏdas, commodavi, commodatum, commŏdāre, Presta ⦁ emitur: [ĕmo], ĕmis, emi, emptum, ĕmĕre compra ⦁ venalis: agg. II classe (vendita) ⦁ emptorem: compratore ⦁ divitae sunt: è ricchezza ⦁ nimis: avverbio, troppo ⦁ discitur:[disco], discis, didici, discĕre è stato imparato ⦁ statis: aggettivo, abbastanza ⦁ quisbusdam:pronom.indef. da (quidam, quaedam, quiddam),dat.plur.= ad alcuni ⦁ monstranda: o-as-avi-atum-are, diatesi passiva Gerundivo (bisogna mostrare) ⦁ inculcanda sunt: o-as-avi-atum-are diatesi passiva Gerundivo (bisogna inculcare) --> perifrastica passiva* dativo+gerundivo sum+ nominativo (remedia= i rimedi) LETTERA 40 Tema: semplicità dell'eloquenza. VV. 14 In questa lettera Seneca inizia esprimendo la sua gioia per aver ricevuto la lettera dell'amico. Lucilio scrive di aver ascoltato il filosofo Serapione e che quest'ultimo parlava molto velocemente, storpiando le parole, e Seneca infatti non approva un tale comportamento in un filosofo. Si argomenta dunque sull'eloquenza, che se simile, è vana e inutile. L'eloquenza di un filosofo invece, quindi quella al servizio della verità, deve essere ordinata e semplice. Vengono dispensati consigli su come debba essere l'eloquenza. La lettere termina infatti con un consiglio di Seneca a Lucilio, cioè, di parlare lentamente. in con Analisi grammaticale ⦁ frequenter: avverbio, frequentemente ⦁ quod: introduce la relativa propria con scribis indicativo ⦁ ago: da ago-agis (faccio)--> gratias ago, ti ringrazio ⦁ accipio: ricevo ⦁ ut non protinus: non più lontano ⦁ una simus: siamo 'insieme' ⦁ quae: perchè ⦁ memoriam: il ricordo ⦁ levant: o-as-avi (alleviano) ⦁ desiderium falso atque inani solacio: il desiderio falso ed effimero conforto ⦁ iucundiores: più ci è gradito ⦁ adferunt: adfero-adfers (portano) ⦁ vera vestigia: vere tracce ⦁ vera notas: veri segni ⦁ amici absentis: degli amici assenti ⦁ in conspectu: alla presenza ⦁ praestat: [praesto], praestas, praestiti, praestatum, praestāre (ce la da) ⦁ agnoscere: [agnosco], agnoscis, agnovi, agnitum, agnoscĕre (il riconoscerlo) ⦁ audisse: [audĭo], audis, audii, auditum, audīre infinito perf. (di avere ascoltato) ⦁ adplicuisset: o-as-avi (approdò) ⦁ convellere:[convello], convellis, convelli, convulsum, convellĕre ⦁ urguet:[urguĕo], urgues, ursi, urguēre (costringe) ⦁ sicut vita: come la vita ⦁ praecipitatur (ind.pres.pass.) et properat: precipitazione e foga ⦁ abstulerit: (aufĕro, aufĕrs, abstuli, ablatum, aufĕrre) fut.ant. (lo trascina) ⦁ ingerat: (aufĕro, aufĕrs, abstuli, ablatum, aufĕrre) cong.pres. (ammassa) ⦁ recte: avverbio, bene ⦁ quaerunt: (si preoccupano) ⦁ malueris: malo-malui-malle Fut. ant. ind. (se è necessario) ⦁ qui dicere: che parli ⦁ itaque: come ⦁ tracitm: lentamente ⦁ disertum: eloquente ⦁ malis: preferire tu ⦁ illi: riferito a Vinivio ⦁ vellenti: part. pres. da [vello], vellis, velli, vulsum, vellĕre (spezza) ⦁ numquam dicas: parli dunque? ⦁ abesse: [absum], abes, abfui, abesse , verbo anomalo, (tenersi lontano) ⦁ volo: a mio parere ⦁ semel: una volta ⦁ convenire: si adattino ⦁ magis aut minus nationibus: più o meno alle singole nazioni ⦁ tuleris: congiuntivo perfetto da fero (è tollerata) ⦁ adsuevimus: [adsuesco], adsuescis, adsuevi, adsuetum, adsuescĕre (siamo abituati) ⦁ exiluit: [exĭlĭo], exĭlis, exilui, exĭlīre (scaturì) ⦁ gradarius: andatura posata ⦁ praebet:[praebĕo], praebes, praebui, praebitum, praebēre (si presta) ⦁ aestimandus: ad essere valutata ⦁ recipio: [rĕcĭpĭo], rĕcĭpis, recepi, receptum, rĕcĭpĕre (lo accetto) ⦁ exeat: [exĕo], exis, exii, exitum, exire (vengano fuori) ⦁ proferatur:[prōfĕro], prōfĕrs, protuli, prolatum, prōfĕrre (che siano emesse) ⦁ profluat:[prōflŭo], prōflŭis, profluxi, profluxum, prōflŭĕre (scorghino con profusione) ⦁ deterro:[dēterrĕo], dēterres, deterrui, deterritum, dēterrēre (tenerti lontano) ⦁ contingere:[contingo], contingis, contigi, contactum, contingĕre (può sopravvenire) ⦁ desierit: [dēsĭno], dēsĭnis, desii, desitum, dēsĭnĕre (perderai) ⦁ pudere: il tuo pudore ⦁ oportet: - occorre ⦁ perfrices: [perfrĭco], perfrĭcas, perfricui, perfricatum, perfrĭcāre (stropicciare) ⦁ frontem: l'aspetto esteriore ⦁ reprendere:[rĕprendo], rĕprendis, reprendi, reprensum, rĕprendĕre (che voglio criticare) ⦁ salva verecundia: mantieni intatto il tuo pudore ⦁ praetera: è necessario ⦁ a rebus studium transferendum est ad verba: e bisogna trasferire l'attenzione dei fatti alle parole ⦁ temperanda sunt: bisogna moderarle ⦁ incessus modestior: incedere contegnoso ⦁ oratio pressa: part.perf. da [prĕmo], prĕmis, pressi, pressum, prĕmĕre ⦁ tardilocum: parla lentamente LETTERA 48 TEMA: doveri verso un amico, e stare lontani dalle sottigliezze dei filosofi. vv. 12 In questa lettera Lucilio chiede consigli a Seneca. Seneca risponde che dare consigli richiede maggiore difficoltà che chiederli. Si parla poi dell'amicizia, Seneca infatti sostiene che tutto ciò che riguarda se stesso riguarda allo stesso tempo anche Lucilio e che nessuno può vivere felice se bada solo a se stesso. Nella seconda parte della lettera Seneca argomenta sulle sottigliezze dei filosofi, invitando Lucilio a starne lontano, perchè è da pazzi imparare nozioni superflue quando abbiamo così poco tempo. Analisi grammaticale ⦁ misisti: mitto-is-misi-missum-mittere Ind. perf. (mandasti) ⦁ mihi: a me ⦁ rescribam: (rescrībo, rescrībis, rescripsi, rescriptum, rescrībĕre) fut. sempl. (ti risponderò) ⦁ seducere:[sēdūco], sēdūcis, seduxi, seductum, sēdūcĕre (devo starmene in disparte) ⦁ quid suadeam: [suādĕo], suādes, suasi, suasum, suādēre (sui consigli da darti) ⦁ consulis: [consŭlo], consŭlis, consului, consultum, consŭlĕre (tu che chiedi) ⦁ an consuleres: cong. imperf. (se chiederli) *an:- (nelle interrogazioni dirette semplici) forse che, o forse, forse, -(nelle interrogazioni dirette disgiuntive) o, o anche, oppure, -(nelle interrogazioni dubitative indirette semplici) se non, se- (nelle interrogazioni indirette disgiuntive) o (per introdurre un'alternativa) o, o anche, o forse. ⦁ faciendum est: gerundivo, devo fare ⦁ ut solvas questionem: per risolvere la questione (ut+ congiuntivo) ⦁ opus: opus-eris, fatica ⦁ quam ut oproponas: ut+cong, che per proporli ⦁ utique: sopratutto ⦁ expediat: [expĕdĭo], expĕdis, expedii, expeditum, expĕdīre (preoccupa) ⦁ loquor: loquor-eris-locutus sum-loqui (parlo) ⦁ iterum: ancora ⦁ agitur:[ăgo], ăgis, egi, actum, ăgĕre, diatesi passiva, (riguarda) ⦁ quicquam:pron.indef, ognuno di noi ⦁ degere:[dēgo], dēgis, degi, dēgĕre (vivere) ⦁ intuetur: [intŭĕor], intŭēris, intuitus sum, intŭēri (bada) ⦁ oportet: verbo impersonale, è necessario ⦁ vivas: [vīvo], vīvis, vixi, victum, vīvĕre cong. (che tu viva) ⦁ vis: volo-vis-volui-velle (vuoi) ⦁ societas: vincolo ⦁ non prodessent: [prōsum], profues, prōfui, profuesse ( a non giovare) ⦁ pudet: [pŭdĕo], pŭdes, pudui, puditum, pŭdēre (mi vergogno) ⦁ porrigant: (porrĭgo, porrĭgis, porrexi, porrectum, porrĭgĕre) cong.pres. (porgono) ⦁ contra fortunam militaturis: a chi combatterà contro la sorte ⦁ militaturis: part. fut. da (mīlĭto, mīlĭtas, militavi, militatum, mīlĭtāre) che combatterà ⦁ subornent: (sŭborno, sŭbornas, subornavi, subornatum, sŭbornāre) si preparino ⦁ turpes infames exceptiones: turpi e infami eccezioni ⦁ ad album sedentibus: ⦁ agitis: ago-agis (fate) ⦁ interrogatis: l'interrogato ⦁ scientes: part.pres. da scio (che sa) ⦁ in fraudem indutis: idurre in frode ⦁ videatur: da videor, fargli credere ⦁ cecidisse: cădo, cădis, cecidi, cădĕre infinito perf, che perse ⦁ ut formula: a causa di una formula ⦁ in integrum restituit: restituisce il valido ('reintegra nel proprio diritto) ⦁ disceditis:[discēdo], discēdis, discessi, discessum, discēdĕre (vi allontanate) ⦁ locuti: agg. part.perf da [lŏquor], lŏquĕris, locutus sum, lŏqui (che è stato detto) ⦁ effecturos vos: [effĭcĭo], effĭcis, effeci, effectum, effĭcĕre part. fut. (a causa vostra) ⦁ auri fulgor: lo splendore dell'oro ⦁ praestringat:[praestringo], praestringas, praestrinxi, praestrictum, praestringāre (mi avrebbe abbagliato) ⦁ ut non magis spadii: non più di quello della spada ⦁ calcem: [calco], calcas, calcavi, calcatum, calcāre congl. pres (avrei caplestato) ⦁ ingenti costantia: con ingente costanza ⦁ quod omnes optant et quod omnes timent: tutto ciò che gli uomini desiderano e temono ⦁ faciat parem dei: di rendermi simile agli dei ⦁ fidem praesta: manteni le tue promesse. ⦁ bonitatem: alla bontà ⦁ decet: verbo impersonale- si addice ⦁ aperta et simplicia: un linguaggio chiaro e semplice ⦁ superesset:[sŭpersum], sŭperes, sŭperfui, sŭperesse (ci restasse) ⦁ dispensandum erat: [dispenso], dispensas, dispensavi, dispensatum, dispensāre grundivo (bisognerebbe amministrarlo) ⦁ parce: con parsimonia ⦁ discere:[disco], discis, didici, discĕre (imparare) ⦁ egestate temporis: + gentivo, mancanza di tempo LETTERA 75 Tema: divisione degli uomini in tre gruppo; VV. 18 Lucilio si lamenta perchè Seneca gli invia lettere scritte con minore ricercatezza, e lui risponde che con ricercatezza si esprime solo chi vuole essere manierato. Il principale proposito dell'uomo deve essere quello di dire ciò che sente, perchè vita e parole devono essere coerenti. Si passa poi alla suddivisione degli uomini in categorie che si trovano al di sotto del saggio. 9. Il primo gruppo è quello di coloro i quali non possiedono ancora la saggezza ma ci sono vicino, cioè uomini liberati dalle passioni ma che ancora non hanno dimestichezza con il bene. Solo chi si è tolto di dosso la malvagità non corre più nessun periciolo. Nel punto 11 si passa alla distinzione tra passioni (moti dell'anima riprorevoli e improvvisi) e malattie dell'anima (vizi radicati). 13. Al secondo gruppo appartengono gli uomini che si sono liberati dai peggiori mali dell'anima ma che possono ripiombare nei medesimi vizi. 14. Il terzo gruppo è quello formato da chi si è liberato gravi vizi ma non di tutti, disprezza la morte e teme il dolore. Seneca conclude la lettere con una massima nella quale sostiene che appartenersi è un bene inestimabile. Analisi grammaticale ⦁ mitti: mitto-is-misi-mittum-ere: avere mandato inf. pres.pass. (avere mandato) ⦁ putide: avverbio, con eccessiva ricercatezza ⦁ esset: imper.cong. sarebbe ⦁ desideremus: sedessimo cong. imperf. ⦁ ambularemus: passeggiassimo cong. imperf. ⦁ quam loqui: più che esprimerti ⦁ sed ista oratorbus: ma queste cose agli oratori ⦁ reliquisse: lascerei, da relinquo-is inf. perf. attivo (avere lasciato) ⦁ sensos meos: i miei sentimenti ⦁ pertulisse: (perfĕro, perfĕrs, pertuli, perlatum, perfĕrre) inf. perf. di portare ⦁ nec exornassem nec abiecissem: senza fronzoli o sciatterie ⦁ adprobare: [adprŏbo], adprŏbas, adprobavi, adprobatum, adprŏbāre (dimostrare) ⦁ satis apparet: satis aggerttivo abbastanza, apparente ⦁ adfectus: il sentimento ⦁ mehrcules: perbacco! ⦁ esse ieiuna et arida: sia arido e scarno ⦁ inpendi: [inpendo], inpendis, inpendi, inpensum, inpendĕre (sprecare) ⦁ operae verbis: fatica per le parole ⦁ 4. summa: principale ⦁ sermo: parole ⦁ implevit: [implĕo], imples, implevi, impletum, implēre realizza ⦁ de quo lucutus sum: di cui si è detto ⦁ nonmdum adfectus: ma non alle passioni ⦁ in lubrico stare: stanno su un terreno scivoloso ⦁ excussit: [excŭtĭo], excŭtis, excussi, excussum, excŭtĕre (si è tolto di dosso) ⦁ malitiae: la malvagità ⦁ adsumpsit:[adsūmo], adsūmis, adsumpsi, adsumptum, adsūmĕre (ha conquistato) ⦁ pro illa: per quella ⦁ 11. invetrata vitia: part.perf. da [invĕtĕro], invĕtĕras, inveteravi, inveteratum, invĕtĕrāre (vizi radicati) ⦁ nimio artus: molto stretto ⦁ esse coeperunt: sono diventati - da coepi ⦁ ut breviter finiam: per farla breve ⦁ pertinax iudicium in parvo: pervicace proposito al male ⦁ valde: molto ⦁ expetenda sint:[expĕto], expĕtis, expetii, expetitum, expĕtĕre (siano ricercare) ⦁ quae leviter: leggermente ⦁ expetenda sunt: sono da ricercare ⦁ nimis: troppo ⦁ inminere:[inmĭnĕo], inmĭnes, inmĭnēre (aspirare troppo) ⦁ petendis leviter: beni che vanno ricercati con moderazione ⦁ concitati: violenti ⦁ fecere: provocano ⦁ destillatio: catarro ⦁ in morem adducta: part. perf. da [addūco], addūcis, adduxi, adductum, addūcĕre (spinta in indugio) ⦁ plurimum profecere: chi ha fatto molti progressi ⦁ extra morbo sunt: è fuori dalle malattie ⦁ proximi perfecto: prossimo alla perfezione ⦁ sentiuint adhuc adfectus: sentono ancora le passioni ⦁ 13. eorum: di quelli ⦁ maxima mala animi: dai mali peggiori dell'anima ⦁ illis: a loro ⦁ in eadem: negli stessi ⦁ relabi: [rĕlābor], rĕlābĕris, relapsus sum, rĕlābi (ricadere) ⦁ non concupiscit:[concŭpisco], concŭpiscis, concupii, concupitum, concŭpiscĕre (non ha desideri sfrenati) ⦁ quibusdam: ad altre ⦁ contemnit:[contemno], contemnis, contempsi, contemptum, contemnĕre (disprezza) ⦁ reformidat:o-as-avi (teme) ⦁ admittur:[admitto], admittis, admisi, admissum, admittĕre (apparteniamo) ⦁ agetur:(ăgo, ăgis, egi, actum, ăgĕre) fut. semp. diatesi passiva (farà) ⦁ malorum:mali ⦁ nefas: di delitto ⦁ proficiat: [prōfĭcĭo], prōfĭcis, profeci, profectum, prōfĭcĕre (si diffonda) ⦁ satis: è sufficiente ⦁ nos consequi: [consĕquor], consĕquĕris, consecutus sum, consĕqui (per noi conseguire) ⦁ ordinis amplioris: all'ordine superiore ⦁ optaverim: cong. perf. da o-as-avi (lo desidereri) ⦁ magis quam: più che ⦁ promiserim: [prōmitto], prōmittis, promisi, promissum, prōmittĕre (prometterlo) ⦁ districti: part. perf. da [distringo], distringis, distrinxi, districtum, distringĕre (assediati) ⦁ vizi: dai vizi ⦁ pudet dicere: [pŭdĕo], pŭdes, pudui, puditum, pŭdēre , mi vergogno di dirlo ⦁ honesta: la virtù ⦁ colimus: colo-is-colui-cultum-ere (coltoiviamo) ⦁ quantum vacat: o-as-avi (vaga) 'nei ritagli di tempo' ⦁ pellet:[pello], pellis, pepuli, pulsum, pellĕre, fu.sempl. (ci colpiranno) ⦁ inbecillum: debole ⦁ quam cui nocetur:[pello], pellis, pepuli, pulsum, pellĕre (quanto colui a cui nuoce) ⦁ ex qua faece: da questa feccia ⦁ turpia nec nimia: desideri turpi o sfrenati ⦁ in se ipsum: di se stessi ⦁ suum fieri: appartenersi LETTERA 100 Tema: libri di Fabiano Papirio sulla politica; VV. 12 Lucilio non ha apprezzato i libri di Fabiano Papirio sulla politica, ma Seneca cerca di convincerlo del contrario. Per Seneca infatti, Fabiano è un filosofo e l'attrattiva del suo stile è la bellezza di una prosa che scivola via dolcemente. Il so intento è quello di scrivere per educare, non per diletto. Per Seneca c'è molta differenza tra: - fluxerit: SCORRERE -exciderit: VENIR FUORI A PRECIPIZIO per Seneca, Fabiano riversa (Fundere) la prosa. Seneca sositene che chi strappa un giudizio favorevole vale più di chi questo giudizio lo merita. Seneca sa che questo può nutrire speranze più audaci di futuri successi. 'Una casa anche se non ha varietà di marmi è pur sempre una buona casa'. I pareri sullo stile sono discordi, alcuni vogliono infatti che la bellezza derivi dalla semplicitò, e si portano gli esempi di Cicerone e Pollione: Cicerone infatti aveva una composizione unitaria dove i periodi terminano; Pollione invece si ferma quando meno te l'aspetti e i periodi si interrompono. Le espressioni di Fabiano, per Seneca non sono terra terra ma pacate, non basse ma chiare. Seneca chiede di menzionare personaggi che possono reputarsi migliori di Fabiano e Luclio nomina autori come Cicerone, Pollione e Tito Livio: essere però dopo personaggi del genere non vuol dire essere da poco. Tuttavia Seneca nella parte finale dell'epistola elenca i difetti di Papirio, ma sostiene che l'opera tende a educare lo spirito e non cerca il plauso. La capacità di Fabiano infatti era quella di elevare un giovane di indole onesta all'emulazione, con buone capacità di superare il suo modello. Analisi grammaticale ⦁ legisse: infinito perfetto (di avere letto) ⦁ non respondisse: infinto perfetto (di non rispondere) ⦁ agi: ago-agis-egi-actum-ere Inf. pres. passivo (essere fatto) ⦁ accusas: o-as-avi Ind. pres. (tu accusi) ⦁ de philosopho: de+ alb. compl. arg. (di un filosofo) ⦁ puta:o-as-avi-atum-are Imperativo pres. (supponi) ⦁ esse: sum-es-fui-esse Infin. (essere) ⦁ effundi: effundo-is-effudi-effusum-ere diatesi passiva Inf. Pres. (essere diffuse) ⦁ non figi: figo-figis-fixi-fixum-figere (non essere fissate, 'senza un'architettura precisa') ⦁ lapsae: agg.Part.Perf.(lapsus-a-um) di [lābor], lābĕris, lapsus sum, lābi (che scivola) ⦁ existimo: [existĭmo], existĭmas, existimavi, existimatum, existĭmāre (secondo me) ⦁ interesse: [intersum], interes, interfui, interesse ;+acc. multum.= esserci differenza ⦁ videtur: videor, sembra ⦁ mihi: pronome personale dativo (a me) Prosum: Prosum deriva da prod (antica forma di pro) + sum (sono utile). La consonante -d- si mantiene davanti a vocale, mentre cade davanti a consonante. Il perfetto è profui. POSSUM (potere): Possum deriva dalla perifrasi potis + sum (sono potente, sono capace), in cui il preverbo potis è un aggettivo derivante da una radice indoeuropea che significa “potente”, “capace”. La consonante -t- si mantiene davanti a vocale, mentre si assimila in -s- davanti a -s-. Il perfetto potui deriva invece da un’antica forma poteo, caduta in disuso e si coniuga regolarmente. Possum è privo dell’imperativo, del participio perfetto e futuro, dell’infinito futuro (sostituito con posse), del gerundio e del supino. È un verbo servile, cioè regge l’infinito. *I composti di sum reggono per lo più il dativo. Absum regge però il caso ablativo preceduto da a/ab, cioè un complemento di distanza (può reggere anche direttamente l’ablativo). Insum può reggere sia il dativo che l’ablativo preceduto da in. Intersum, usato alla terza persona singolare, può assumere anche il significato di “interessare”. ⦁ sane: avvervio, sia pure ⦁ concisura: agg. Part fut. da [concĭdo], concĭdis, concidi, concĭdĕre (che scorrerà), sul testo riporta acqua corrente ⦁ intefluentium: agg. Part. Pres. da [interflŭo], interflŭis, interfluxi, interfluxum, interflŭĕre (che scorre) ⦁ aliud: pronome indefinit, alius-a-aliud, ciò ⦁ luxuria non contenta: il lusso non contento ⦁ dici: infinto pres. passivo, si dice ⦁ recta: giusta ⦁ adice: inoltre ⦁ non constat: [consto], constas, constiti, constāre (non concorda) ⦁ de compositione: c.arg. (sulla composizione), sul testo riporta 'i pareri sullo stile sono discordi'. ⦁ quidam: certi ⦁ comptam: agg. infinito perfetto [cōmo], cōmis, compsi, comptum, cōmĕre (la bellezza) ⦁ de horridus: agg. dalla semplicità ⦁ avverbio: a tal punto che ⦁ explicuit:[explĭco], explĭcas, explicavi, explicatum, explĭcāre Ind. Perf. (risulta) ⦁ quae mollius casus: per caso qualche frase appare più molle ⦁ dissipent:o-as-avi Cong. pres. (la guastano) ⦁ ex industria: di proposito ⦁ pedem: sostantivo, ritmo ⦁ curvat: o-as-avi (segue) ⦁ relictura: [rĕlinquo], rĕlinquis, reliqui, relictum, rĕlinquĕre Part. fut. (si ferma) ⦁ desinunt:[dēsĭno], dēsĭnis, desii, desitum, dēsĭnĕre Ind. pres. (terminano) ⦁ adstricta sunt: agg. part.perf. da [adstringo], adstringis, adstrinxi, adstrictum, adstringĕre (sono legati) ⦁ praeterea: avv, inoltre ⦁ videri: video-es-visi-visum-ere Inf. pres. diatesi passiva ⦁ eum: acc. da is-ea-id, quello ⦁ carere: eo-es-carui-ere (non ha) ⦁ formata: [formo], formas, formavi, formatum, formāre agg. part.perf I classe (derivata) ⦁ deest: [desum], dees, defui, deesse Ind. pres. (manca) ⦁ stimulique quos quaeris: dello stimolo che chiedi ⦁ ictus:agg. infinito perf. da icio-is-ici-ictum-icere (colpire) ⦁ subiti sententiarum: agg. part.perf. da subeo, (di frasi sorprendenti) ⦁ adfer: adfero-adfers-attuli-allatum-adferre (riferiscimi) ⦁ paene: all'incirca ⦁ cedam: d'accordo ⦁ non statim: avverbio, non necessariamente ⦁ eminere: [ēmĭnĕo], ēmĭnes, eminui, ēmĭnēre (distringuersi) ⦁ post duos esse: essere terzi ⦁ professo: agg. part. perf.[professus], professă, professum , specificatamente ⦁ sit: congiuntivo da sum ⦁ torrens: agg. part.pres. (ardente) ⦁ effusa: da [effundo], effundis, effudi, effusum, effundĕre Inf. fut. passivo (sciolta) ⦁ desideres: (dēsĭdĕo, dēsĭdes, desedi, dēsĭdēre) tu richiedi ⦁ obiurgari: [obiurgo], obiurgas, obiurgavi, obiurgatum, obiurgāre Inf. pres. pass. (che biasimasse) ⦁ traduci: [trādūco], trādūcis, traduxi, traductum, trādūcĕre (schernisse) ⦁ non hoc agens: non curandosene ⦁ fateor: [fătĕor], fătēris, fassus sum, fătēri (lo ammetto) ⦁ exibunt:[exĕo], exis, exii, exitum, exire (passano inosservate) ⦁ nec ferient:[fĕrĭo], fĕris, fĕrīre (senza colpire) ⦁ praeterlabetur: [praeterlābor], praeterlābĕris, praeterlapsus sum, praeterlābi (scorre) ⦁ denique: infine ⦁ praestabit: ⦁ liqueat:[lĭquĕo], lĭques, liqui, lĭquēre (è chiaro) ⦁ sensisse:[sentĭo], sentis, sensi, sensum, sentīre , inf. perfetto (sentiva) ⦁ ad profectum: [prōfĭcĭo], prōfĭcis, profeci, profectum, prōfĭcĕre,supino (a rendere migliori) ⦁ talia: di questo tipo ⦁ reminiscor: [rĕmĭniscor], rĕmĭniscĕris, rĕmĭnisci (ricordarli) *: i verbi di memoria vogliono il GENITIVO della persona e l'ACCUSATIVO della cosa di cui ci si ricorda. ⦁ haeret mihi: [haerĕo], haeres, haesi, haesum, haerēre (sta attaccato a me) ⦁ color eorum: l'aspetto di loro ⦁ sine desperatione: senza disperazione ⦁ vincendi: [vinco], vincis, vici, victum, vincĕre gerundivo,genitivo (di vincere) ⦁ adhortartio: sostantivo, incoraggiamento ⦁ deterret: [dēterrĕo], dēterres, deterrui, deterritum, dēterrēre (distogli) ⦁ imitandi: [ĭmĭto], ĭmĭtas, ĭmĭtāre gerundivo, genitivo (di imitare) ⦁ ceterum: del resto ⦁ sine commendatione: senza pregio ⦁ in universum magnificum: magnifica nell'insieme ⦁ terminus nobis: il termine nostro ⦁ stat: sto-as, sta ⦁ inexorabilis necessitas fatorum: inesorabile necessità del fato ⦁ nemo nostrum:nessuno di noi ⦁ scit: [scĭo], scis, scii, scitum, scīre (sa) ⦁ prope a termino:vicino al termine ⦁ nihil differamus: differo-differs-distuli-dilatum-diferre (nulla rinviamo) ⦁ cum vita paria: paria imperativo da [părĭo], părĭas, pariavi, pariatum, părĭāre ('chiudiamo il bilancio con la vita') ⦁ aliquid: qualche cosa ⦁ non indiget: [indĭgĕo], indĭges, indigui, indĭgēre (non ha bisogno) ⦁ cupiditas futuri: la brama del futuro ⦁ exedens: part. pres da [exĕdo], exes, exĕdi, exesum, exĕdēre (che divora) ⦁ quorsus: avv. quale esito ⦁ venientium: part. pres. gen. (delle cose che verranno) ⦁ evadant:(ēvādo, ēvādis, evasi, evasum, ēvādĕre) quale esito avranno ⦁ agitatur: part.fut. di agito-as-avi-atum-are (è agitato) ⦁ inexplicabili formidine: da una paura inguaribile ⦁ sollicita mens: la mente agitata ⦁ effugiemus: [effŭgĭo], effŭgis, effugi, effŭgĕre (sfuggiamo) ⦁ hanc volutationem: a questa inqueitudine ⦁ uno: in un solo modo ⦁ non prominebit: [prōmĭnĕo], prōmĭnes, prominui, prōmĭnēre (non deve protendere all'infinito) ⦁ colligiutr:[collĭgo], collĭgis, collegi, collectum, collĭgĕre, diatesi passiva (raccogliersi) ⦁ ex futuro: dal futuro ⦁ suspenditur:[suspendo], suspendis, suspendi, suspensum, suspendĕre (è sospeso) ⦁ inritum est praesens: inutile è il presente ⦁ quidquid:pronome relativo, qualunque ⦁ vero: davvero ⦁ debui: [dēbĕo], dēbes, debui, debitum, dēbēre (ho pagato) ⦁ mihi redditum: il debito con me stesso ⦁ scit stabilita mens: so stabile nella mente ⦁ deinceps dierum: il susseguirsi dei giorni ⦁ prospicit ex alto: posso guardare dall'alto ⦁ seriem temporum: al succedersi degli anni ⦁ quid: introduce l'interrogativa diretta ⦁ ideo: perciò ⦁ propera: [prŏpĕro], prŏpĕras, properavi, properatum, prŏpĕrāre imperativo (affrettati) ⦁ aptavit: [apto], aptas, aptavi, aptatum, aptāre (si forma) ⦁ securus est: sta tranquillo ⦁ elabitur: [ēlābor], ēlābĕris, elapsus sum, ēlābi (si sente sfuggire) ⦁ proximus tempus: il tempo più vicino ⦁ viventibus: [vīvo], vīvis, vixi, victum, vīvĕre part. pres. ('vive') ⦁ subit:[sŭbĕo], sŭbis, subii, subitum, sŭbire (subentra) ⦁ miserrimus metus mortis: l'infelicissima paura della morte ⦁ efficiens: [effĭcĭo], effĭcis, effeci, effectum, effĭcĕre (che rende) ⦁ miserrima omnia: tutto infelice ⦁ inde: avverbio, da ciò ⦁ non recusat: o-as-avi (non rifiuta) ⦁ novissime: avverbio, infine ⦁ acutam crucem: la croce affilata ⦁ dummodo: pur di ⦁ proprogetur: o-as-avi (prolungare a vivere) ⦁ facito: da facio, imperativo (rendimi) ⦁ debilem: infermo ⦁ adstrue: [adstrŭo], adstrŭis, adstruxi, adstructum, adstrŭĕre , imperat. (fammi crescere) ⦁ lubricos: incline ⦁ quate: [quătĭo], quătis, i, quassum, quătĕre (scuoti) ⦁ sustine: [sustĭnĕo], sustĭnes, sustinui, sustentum, sustĭnēre imperativo (sostieni) ⦁ sedeam: (sĕdĕo, sĕdes, sedi, sessum, sĕdēre) congiuntivo (che io stia) ⦁ optatur: o-as-avi (egli si augura) ⦁ incidisset: [incĭdo], incĭdis, incidi, incĭdĕre cong. piucch. (che se si realizzasse) ⦁ petitur: [pĕto], pĕtis, petii, petitum, pĕtĕre (chiede) ⦁ vita supplici mora: pur di vivere un supplizio continuo ⦁ contemptissimum: agg. superl. ass. (spregevolissimo) ⦁ me debilites licet: storpiami pure ⦁ depraves licet: sfigurami pure ⦁ sessuro: agg. part. fut. da [sĕdĕo], sĕdes, sedi, sessum, sĕdēre (impalami) ⦁ subdas: [subdo], subdis, subdidi, subditum, subdĕre (crocifiggimi) ⦁ tantum: vale la pena, a questo prezzo ⦁ suum vulnus: la prorpia ferita ⦁ districutum: con gli arti slogati ⦁ patibulo: dalla forca ⦁ optimum: us-a-um, ottimo ⦁ in malis: nei mali ⦁ supplici finem: la fine dei tormenti ⦁ ut agam: ut+cong; ago-agis-egi-actum-agere (esalarla) ⦁ quid: introduce l'interrog. diretta ⦁ optes: o-as-avi (augurargli tu) ⦁ nisi deos faciles: se non la benevolenza degli dei (deos è acc.plur) ⦁ vult: volo-vis-volui-velle 3p.s. Ind pres. (vuole) ⦁ ista carminis effeminati turpitudo: questa peosia turpemente effeminati ⦁ dementissimi timoris: insensatissima paura ⦁ pactio: o-ionis, patto ⦁ tam foeda vitae: così sconciamente la vita ⦁ mendicatio: o-ionis, mendicare ⦁ umquam:mai ⦁ recitasse: ⦁ mori: deponente, morior-eris.mortus sum-mori (morire) ⦁ optat: si augura ⦁ ultima malorum: i mali peggiori ⦁ cupit: [cŭpĭo], cŭpis, cupii, cupitum, cŭpĕre (desiera) ⦁ pati gravissimum: sofferenze più terribili ⦁ extendi:[extendo], extendis, extendi, extentum, extendĕre , infinito pres. pass. (prolungare) ⦁ sustinere:[sustĭnĕo], sustĭnes, sustinui, sustentum, sustĭnēre (sopportare) ⦁ mercede: guadagno Lettera 114 Tema: genere corrotto di eloquenza: il linguaggio degli uomini è uguale alla loro vita e il modo di parlare si modella sui pubblici costumi; vv. 27 Lucilio chiede a Seneca perchè in certi periodi si sia sviluppato un genere di eloquenza corrotta e Seneca risponde che il motivo è perchè il linguaggio degli uomini è uguale alla loro vita perche la mente non può avere caratteristiche diverse dallo spirito. 4. si comincia allora a parlare di Mecenate, un uomo raffinato che ad ogni modo non voleva nascondere i suoi vizi, e continua Seneca che la sua è l'eloquenza propria di un uomo ubriaco, involita, degenerata e corrotta. Nel punto 5 vengono riportati dei passi di Mecenate che per S. sono brutti, con parole disposte male e gettate con trascuratezza. La qualità più lodevole di Mecenate era la mansuetudine, 7 perchè non usò mai la spada, fu un uomo debole non mite. L'eccessiva propsperità di Mecenate gli aveva dato alla testa. Quando la prosperità genere una diffusa dissolutezza che va dal fisico alla cura della casa. 10 quando l'anima arriva ad avere a nausea le consuetudini, cerca novità nel linguaggio. Pertanto, continua Seneca, dove vedrai compiacimento per un'eloquenza corrotta, ci sarà certamente anche una corruzione dei costumi e questo tipo di eloquenza è accolta sia da una massa di spettatori grossolani ma anche colti. 13 Il linguaggio non ha regole fisse, lo trasformano le consuetudini sociali, le parole sono disposte con errori, scompigliate di proposito se hanno un andamento troppo scorrevole. 17. questi difetti li introduce uno che in quel momento detta legge nel campo dell'eloquenza, gli altri li imitano, così come accadde quando era in auge Sallustio, e all'origine c'è un profondo malessere spirituale 22. Smilitudine dell'anima ad un re. Questa pazzia, conclude Seneca, è causa del fatto che nessuno di noi considera di essere debole e mortale.27 saremo sani e avremo desiderei moderati se ciascuno conterà se stesso e qualunque cosa faccia guardi alla morte. Analisi grammaticale ⦁ quaeris: domandi ⦁ quare: avverbio, come mai ⦁ provenerit: cong. perf. [prōvĕnĭo], prōvĕnis, proveni, proventum, prōvĕnīre (si sia sviluppato) ⦁ quibusdam temporibus: in certi tempi ⦁ ingeniorum: uomini d'ingegno ⦁ facta sit:[făcĭo], făcis, feci, factum, făcĕre part.perf. (siano apparsi) ⦁ in quaedam vitia: in certi vizi ⦁ ducta:part.perf. da duco (strascicato) ⦁ in morem cantici: come una cantilena ⦁ fidem egressi: ⦁ suspiciose: enigmatiche ⦁ plus intellegendum quam audiendum: più da comprendere che da ascoltare (il testo riporta 'si sia fatto abuso della metafora) ⦁ esset: cong. imperf. (fosse) ⦁ iure: avv. correttamente ⦁ uteretur:[ūtor], ūtĕris, usus sum, ūti (si sia fatto uso) ⦁ inverecunde: avv. senza moderazione ⦁ cessit: [cēdo], cēdis, cessi, cessum, cēdĕre (è diventato) ⦁ 2. quemadmodum: allo stesso modo ⦁ actio unusquisque: l'agire di ciascuno ⦁ simil est dicendi: è simile al suo modo di parlare ⦁ genus dicendi: il modo di parlare ⦁ publicos mores: pubblici costumi ⦁ aliquando: avv. a volte ⦁ imitatur: [ĭmĭto], ĭmĭtas, ĭmĭtāre (è imitato) ⦁ laboravit disciplina: [lăbōro], lăbōras, laboravi, laboratum, lăbōrāre (soffre di disciplina) ⦁ se in delicias dedit: si è dato ai piaceri ⦁ 3. esse: essere ⦁ color: caratteristica ⦁ adflatur: [adflo], adflas, adflavi, adflatum, adflāre (contagiata) ⦁ mollitiam: rilassatezza ⦁ gradum concitari: il passo è concitato ⦁ corporis motum: i movimenti del corpo ⦁ permixitum est: [permiscĕo], permisces, permiscui, permixtum, permiscēre part. perf. (è un tuttuno) ⦁ ab illo fingitur: [fingo], fingis, finxi, fictum, fingĕre (da quello è plasmato) ⦁ paret:[pārĕo], pāres, parui, paritum, pārēre (obbedisce) ⦁ inde legem petit: ne trae la sua legge (peto-is-ii-itum-ere) ⦁ 4. cupierit videri: [cŭpĭo], cŭpis, cupii, cupitum, cŭpĕre, quanto desiderasse mettersi in mostra ⦁ fuerat: sarebbe stato piucch. ind. (sarebbe stato) ⦁ vitasset: o-as-avi (se non avesse evutato) ⦁ intellegi:[intellĕgo], intellĕgis, intellexi, intellectum, intellĕgĕre (essere compreso) ⦁ diffluerat: fosse stato rilassato ⦁ FARE IL PASSO 5 DAL TESTO ⦁ 6. non stattim: non appena ⦁ legeris: ind. fut. ant. (avrai letto) ⦁ incesserit: da incedo, fut. ant. (andava camminando) ⦁ absentis Cesaris partibus fungeretur: quando Augusto era assente ne faceva le veci ⦁ petebatur: [intellĕgo], intellĕgis, intellexi, intellectum, intellĕgĕre (si faceva notare) ⦁ signum a discincto: la veste discinita ⦁ in rostris: sulle tribune ⦁ omni publico cooetu: in ogni pubblica adunanza ⦁ utrimque auribus: entrambe le orecchie ⦁ divitis: di un ricco ⦁ maxime civilbus bellis strepentibus: durante l'apice della violenza delle guerre civili ⦁ sollicita urbe et armata : nella città turbata e armata ⦁ 7. ostendunt quoque mores: dimostrano che anche i costumi (di Mecenate) ⦁ tam contra consuetudinem omnium: in maniera assolutamente inconsueta ⦁ posita: part.perf. da [pōno], pōnis, posui, positum, pōnĕre (collocate) ⦁ novos et parvos: insoliti e corrotti ⦁ tribuitur: [trĭbŭo], trĭbŭis, tribui, tributum, trĭbŭĕre (che a lui viene attribuita) ⦁ pepercit: si astenne,[parco], parcis, peperci, parsum, parcĕre ⦁ abstinuit: spargere ⦁ licentia: sfacciataggine ⦁ corrupit: [corrumpo], corrumpis, corrupi, corruptum, corrumpĕre (lo ha sciupato) ⦁ delicis pertentosissimae orationis: con le raffinatezze di una orazione assolutamente fuori dall'ordinario ⦁ 8. hoc istae ambages compositionis: queste composizioni contorte (hoc potrebbe essere un avverbio qui) ⦁ verba transversa: trasposizioni di parole ⦁ sensus miri: concetti strani ⦁ enervati dum exeunt: [exĕo], exis, exii, exitum, exire ind. pres. (snervati mentre escono) ⦁ cuivis: pron.indef. dativo (a ognuno) ⦁ nimia felicitate:l'eccessiva felicità ⦁ motum illi caput: part. perf. da [mŏvĕo], mŏves, movi, motum, mŏvēre (gli aveva dato alla testa) ⦁ interdum: avv, talvota ⦁ hominis: dell'uomo ⦁ 9. luxuriam fudit:[fundo], fundis, fudi, fusum, fundĕre ind.perf. (la lussuria genera) ⦁ late felicitas: una diffusa dissolutezza ⦁ primum: per prima cosa ⦁ incipit esse cultus diligentior corporum: inizia ad esserci un culto più diligente del corpo ⦁ laboratur:[lăbōro], lăbōras, laboravi, laboratum, lăbōrāre (ci si preoccupa) ⦁ sciens: part. pres. da [scĭo], scis, scii, scitum, scīre (che sanno) ⦁ quibus vitia: dai loro vizi ⦁ nocuerint: non sono stati danneggiati ⦁ quosdam: pron.indef. acc.plur. (e alcuni) ⦁ quibus: dai quali difetti ⦁ profuerit:[prōsum], profues, prōfui, profuesse fut.ant. (hanno giovato) ⦁ inquam: ripeto ⦁ inter admiranda propositos: fatti oggetto di ammirazione ⦁ si quis corrigit:se li volessi correggere ⦁ delet: li distruggeresti ⦁ vitia inmixta virtutibus sunt: i vizi sono uniti alle virtù ⦁ tu illas secum tractura sint: da trascinarle via con se ( part. fut. da [trăho], trăhis, traxi, tractum, trăhĕre ) ⦁ 13. numquam in eodem diu stetit: avv, giammai sta a lungo nel medesimo punto ⦁ ex alieno saeculo: da un secolo diverso ⦁ petunt verba: [pĕto], pĕtis, petii, petitum, pĕtĕre (prendono le parole) ⦁ nimis culti et recentes sunt: sono troppo raffinati e moderni ⦁ redeunt: tornano indietro ⦁ quidam contra: altri invece ⦁ tritum et usitatum volunt: vogliono cose trite e consuete ⦁ in sordes incidunt: e cadono nel volgare ⦁ 14. utrumque diverso genere corruptum est: tutti e due gli stili sono corroti in modo diverso ⦁ quam nolle nisi splendidis ac sonantibus et poeticis: nulla si vuole usare se non splendidi e altisonanti e poetici ⦁ uti: avv. come per esempio ⦁ vitare: evitare ⦁ necessaria atque in usu posita: quelle necessarie e usuali (posita è part.perf. da [pĕto], pĕtis, petii, petitum, pĕtĕre ) ⦁ dicam peccare: dico che peccano ⦁ tam hunc quam illum: quelli quanto gli altri ⦁ se plus isto colit: per troppa cura (colit --> [cŏlo], cŏlis, colui, cultum, cŏlĕre ) ⦁ plus iusto neglegit: per troppa negligenza (iusta è giusto) ⦁ crura: le gambe ⦁ ala: ascelle ⦁ 15. quidam: ad alcuni ⦁ probant: [prŏbo], prŏbas, probavi, probatum, prŏbāre (approvano) ⦁ praefractam et asperam: spezzate e ineguali ⦁ de industria: di proposito ⦁ si quid placiudis efflunt: se scorrono palcidamente ⦁ iuncturam esse: part. perf. da [iungo], iungis, iunxi, iunctum, iungĕre (concatenazione) ⦁ sine salebra: senza scabrosità ⦁ aurem percutiat inaequalitate: colpiscono l'orecchio con la loro disuguaglianza ⦁ quorundam: altri ⦁ blanditur:[blandĭor], blandīris, blanditus sum, blandīri (sono carezzevoli) ⦁ labitur molliter: scorrono dolcemente ⦁ 16. quid de illa loquar:che dire poi (illa=periodo) ⦁ vix ad clausulas redunt:a sento compaiono alla fine ⦁ in exitu lenta: che si avvia lento ⦁ devexa et molliter detienet:[devexo], devexas, devexavi, devexatum, devexāre imper. scorrevole e che indugia mollemente ⦁ in genere sententiarum: nel tipo di concetti ⦁ plus ausae: troppo sdolcinate ⦁ 17. unus aliquis: qualcuno ⦁ sub quo tunc eloquentia est: sotto il quale in quel momento è l'eloquenza ⦁ imitantur ceteri: è imitato da alcuni ⦁ alter alteri tradunt: se li trasmettono l'un l'altro ⦁ fuere pro cultu: venivano considerati eleganti ⦁ verba ante expectatum cadentia: parole che arrivavano inaspettatamente ⦁ frugalitatis: sobrietà ⦁ nintens: si distinse part.pres. [nĭtĕo], nĭtes, nitui, nĭtēre ⦁ apud: si trova scritto ⦁ argento: con il denaro ⦁ pecunia paravit: lo allestì con il denaro ⦁ quodam loco: in un passo ⦁ nostrum: ai nostri ⦁ audita: notizia ⦁ 18. gustum: assaggio ⦁ in haec incidebat: per Sallustio erano casuali ⦁ at hac illa quaerebat: Arrunzio le ricercava di proposito ⦁ 19. aquis hiemantibus: acque invernali ⦁ 'repente hiemavit tempestas': d'improvviso il tempo divenne invernale ⦁ inde: da li ⦁ praeter: oltre ⦁ non desinit: [dēsĭno], dēsĭnis, desii, desitum, dēsĭnĕre (senza cessare) ⦁ quodam loco: in un passo ⦁ arma civilia: le guerre civili ⦁ petit famas aequi bonique: aspirava alla fama di un uomo giusto e buono ⦁ non temperavit: [tempĕro], tempĕras, temperavi, temperatum, tempĕrāre (non si seppe trattenere) ⦁ quominus poneret: dallo scrivvere ⦁ primo libro: nel primo libro ⦁ ingentes fama esse Regolo: che ingenti erano le reputazioni di Regolo ⦁ 20. eiusmodi vitia: altri vizi ⦁ inpressit imitatio: si acquistano per imitazione ⦁ debent esse propria: devono essere propri ⦁ ex ipso nata: nati dallo stesso individuo ⦁ ex quibus aestimes tu alicuius adfectus: dai quali giudicare tu i sentimenti di un altro individuo ⦁ delicati: di un effemminato ⦁ commoti: di un uomo effemminato ⦁ 21. vellunt: tagliano ⦁ intervellunt: sfoltiscono ⦁ labra: baffi ⦁ pressius tondent: ⦁ servata: part.perf. da servo-as (conservano) ⦁ summissa:part.perf. ⦁ sumunt: [sūmo], sūmis, sumpsi, sumptum, sūmĕre indossano ⦁ lacernas: mantelli ⦁ transire liceat: passi inosservato Lettera 115 Tema: preoccuparsi più del contenuto e non della forma e argomenta sull'avidità di bramare ricchezze; vv. 18 Seneca raccomanda Lucilio di non dare eccessivo pensiero delle parole e della loro disposizione, ma invece del contenuto, di sentire ciò che scrive, poichè uno che si esprime con un linguaggio ricercato ed elegante ha l'anima meschina. Una persona magnanima parla in maniera pacata e quieta e il linguaggio è infatti ornamento dell'anima. Senenca infatti nel punto 3 - 4 elenca tutte le virtù che si possono scorgere nell'animo di un uomo onesto sostenendo che se ci trovassimo di fronte a questa bellezza ci fermeremmo attoniti come se fossimo dinanzi a una divinità, riportando infatti le parole di Enea a Venere. Tutti arderemmo d'amore per questa divinità (dunque per la bellezza dell'anima) che si venera non con sacrifici con pii e onesti propositi. Dice Senenca infatti che solo allora ci renderemo conto che amiamo beni spregevoli 8 proprio come i bambini; 10 da quando si è cominciato a onorare il dio denaro le cose hanno perduto il loro valore e non consideriamo la qualità ma il prezzo. 11 E' colpa dei nostri genitori poichè la cupidigia ci è stata inculcata fin da piccoli e la povertà è maledetta ed è considerata infamante, disprezzata dai ricchi e invisa ai poveri. Si aggiungono poi 12 le opere dei poeti che infiammano le nostre passioni che lodano la ricchezza come unico lustro e ornamento della vita. Vengono poi riportati due passi in merito, di latini e greci. 16. L'avidità si accompagna sempre alla punizione, non c'è nessuno che è soddisfatto della propria prosperità e si preferisce sempre quello che si è lasciato. La lettera si conclude con l'avviso che la filosofia garantirà quello che per Seneca è il bene più grande che ci sia: non pentirsi mai delle proprie azioni. Analisi grammaticale ⦁ nolo: non voglio ⦁ esse te: che tu dia ⦁ nimis anxium: eccessiva ansia ⦁ circa verba et compositionem: circa le parole e la composizione ⦁ habeo maiora que cures: ho questioni maggiori di cui tu debba curarti ⦁ quaere: imeprativo, preoccupati ⦁ quid scribas: di cosa scrivi ⦁ sed ut sentias: ma che tu lo senta ⦁ ut illa magis quae senseris:[sentĭo], sentis, sensi, sensum, sentīre ind. fut. ant. (e non tanto questa, ma di sentire) ⦁ adplices tibi: [adplĭco], adplĭcas, adplicavi, adplicatum, adplĭcāre (rivolgere a te) ⦁ velut signes: come se fosse un segno, signes è un congiuntivo pres. (signo, signas, signavi, signatum, signāre) 'e quasi di imprimerti' ⦁ 2. cuiuscumque: quando ⦁ sollicitam et politam: ricercato ed elegante ⦁ scito: sappi ⦁ pusillis: dalle meschinità ⦁ magnus ille: una persona magnanima ⦁ loquitur remissus et securius: parla in maniera più remisivva e quieta ⦁ fiducae: sicurezza ⦁ quam curae: che cura formale ⦁ nosti: nosco-nosci-novi-notum-noscere (conosci) ⦁ comptulos iuvenes: bellimubusti ⦁ de capsula totos: i capelli tutti agghindati ⦁ circumtonsa, fucata et manu facta: ricercata, artifiociosa ed elaborata ⦁ illum quoque: si riferisco all'animo ⦁ fracti: debolezze ⦁ concinnitas: ricercatezza ⦁ 3. liceret inspicere: potessimo guardare ⦁ faciem: aspetto ⦁ sanctam: sacralità ⦁ quam fulgore ex magnifico placidoque fulgentem: ex (nel senso di materia) ' che fulgore di magnificenza e di serenità' ⦁ lucentibus: vi splenderebbero: ⦁ praeter has: oltre a queste ⦁ continentia: moderazione ⦁ libertas, comitas: generosità e affabilità ⦁ adfunderet splendorem illi: diffonderebbero splendore a essa ⦁ gravitas ponderis adderent: quanta gravità di peso le aggiungerebbero ⦁ simul: e insieme ⦁ 4. hanc faciem: questa bellezza ⦁ consuevit cerni: si è soliti vedere tra le cose umane ⦁ numinis occurusu: come se si trovasse diforonte a una divinità ⦁ tacitus precetur: in silenzio pregherebbe ⦁ ut fas si vidisse: "sia lecita questa visione" ⦁ super mensuram elatam: alta più della statura delle cose che siamo abituati a vedere ⦁ flagrantibus: ardenti ⦁ vocem verens: voce venerabile (perchè verens è un part.pres. [vĕrĕor], vĕrēris, veritus sum, vĕrēri) ⦁ 5. aderit: ci assisterà ⦁ levabit: ci aiuterà ⦁ 16. exigit: esige ⦁ partis est: che si è procurato ⦁ discruciant:[discrŭcĭo], discrŭcĭas, discruciavi, discruciatum, discrŭcĭāre (affliggono) ⦁ pro modo habendi: in rapporto ai propri averi ⦁ quae quaeritur: che acquistarlo ⦁ ingemiscunt: ci si lagna ⦁ damnis: per le perdite ⦁ incidunt magna: che se sono grandi ⦁ videntur maiora: sembrano maggiori ⦁ non adquiritur: [adquīro], adquīris, adquisivi, adquisitum, adquīrĕre (non si è gudagnato) ⦁ 17. optant: desiderano ⦁ consequi : conseguire ⦁ fateor: [fătĕor], fătēris, fassus sum, fătēri (si è vero) ⦁ utinam: 'volesse il cielo' ⦁ optaturi divitas: desidera la ricchezza ⦁ deliberarent divitibus: interrogasse i ricchi ⦁ profecto: certo ⦁ illi nova suscipiunt: quelli ne concepiscono di nuovi (desdieri) ⦁ cum priora damnaverint: quelli precedenti li rinnegano ⦁ venit cursu: è venuta rapidamente ⦁ satis faciat: è soddisfatto ⦁ malunt semper quae reliquerentur: preferiscono sempre quello che si è lasciato ⦁ 18. praestabit: ti garantirà ⦁ maius: di più grande ⦁ concutiat: può scuotere ⦁ non perducent: non ti condurranno ⦁ apte verba contexta: infinito perf. [contexo], contexis, contexui, contextum, contexĕre (frasi ben costruite) ⦁ constet: mantenga ⦁ eant: [ĕo], is, ii, itum, ire (vanno) ⦁ dum: purchè ⦁ sibi placens: approvi se stessa ⦁ ob ipsa quae aliis displicent: per quelle azioni che gli altri non approvano ⦁ non cupit: non ha desideri