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Analisi logica e del periodo del De Providentia, Appunti di Lingua Latina

analisi del periodo e logica del testo di Seneca per lingua B latina

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 09/02/2023

martinadago98U
martinadago98U 🇮🇹

4.1

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Scarica Analisi logica e del periodo del De Providentia e più Appunti in PDF di Lingua Latina solo su Docsity! SENECA – DE PROVIDENTIA CAP. 1 “Quaesisti a me, Lucili, quid ita, si providentia mundus ageretur, multa bonis viris mala acciderent.” a me: è compl. d’agente a/ab + abl. perché è retto da quaesisti – in lat. È chiedere da parte di qualcuno Chiasmo: Quid : pronome int. introduce interrogativa indiretta va con il verbo acciderent; quid ita : insieme vogliono dire “perché mai” quid è un pronome interrogativo, ma si fissa in accusativo nella sua forma avverbiale e all’occorrenza si può tradurre con “perché” si: introduce un’ipotetica va con il verbo ageretur Chiasmo anche per multa e mala e bonis con viris omoteleuto : fig. ret. Accostare dei termini con uguale terminazione mundus : sogg providentia: abl. sing compl. causa efficiente – indica la cosa da cui è compiuta l’azione di un verbo al passivo ageretur ageretur : cong. Impf. perché nella principale abbiamo quaesisti che è un ind. pf. e secondo le regole della consecutio temporum così possiamo esprimere contemporaneità con dipendenza storica (TS) “Hoc commodius in contextu operis redderetur, cum praeesse universis providentiam probaremus et interesse nobis deum; sed quoniam a toto particulam revelli placet et unam contradictionem manente lite integra solvere, faciam rem non difficilem, causam deorum agam.” Analisi del periodo : princ. = redderetur sub. = cum + probaremus (cum + cong. Impf ) cum narrativo che possiamo tradurre con una temporale “quando dimostrassimo, laddove dimostrassimo” – con due infinitive coordinate (praeesse e interesse) , di cui il soggetto è in accusativo – providentiam di praeesse ( che la provvidenza presiede < a tutte le cose dat. universis> e che deum s’interessa < di noi dat . nobis > intersum lat. Vuole il dativo della persona di cui ci si interessa ) commodius : è un avverbio al grado comparativo, si costruisce con comparativo corrispondente dall’aggettivo neutro ( + ius ) commodus, commoda, commodum (adatto, adeguato) >> più adeguatamente in contextu operis : contextus, us (IV decl. Abl.) coerenza, contesto del discorso, organicità – operis (gen. III decl) manente : participio presente di manere – lasciare- ( II coniug.) abl singolare femminile concordato con lite (lis, litis ) –causa- lasciando la causa integra analisi del periodo : principali: agam e faciam (ind. fut) coordinate tra di loro con asindeto subordinate : causale quoniam : come verbo placet, poi abbiamo revelli che indica sub.infinitiva, anche solvere – due sub infinitive coordinate – manente lite integra sub AA particulam sogg. Dell’infinitiva (una piccola parte) revelli (inf. Pres. Pass. sia stralciata) a toto (dall’intero – toto,a, um agg. Numerale abl. a/ab + abl – ABLATIVO PROPRIAMENTE DETTO o DI ALLONTANAMENTO/SEPARAZIONE) “Supervacuum est in praesentia ostendere non sine aliquo custode tantum opus stare nec hunc siderum coetum discursumque fortuiti impetus esse, et quae casus incitat saepe turbari et cito arietare, hanc inoffensam velocita tem procedere aeternae legis imperio tantum rerum terra marique gestantem, tantum clarissimorum luminum et ex disposito relucentium; non esse materiae errantis hunc ordinem nec quae temere coierunt tanta arte pendere ut terrarum gravissimum pondus sedeat inmotum et circa se properantis caeli fugam spectet, ut infusa vallibus maria molliant terras nec ullum incrementum fluminum sentiant, ut ex minimis seminibus nascantur ingentia.” Gestantem- participio presente accusativo singolare f/m I coniugazione Relucentium – participio presente genitivo plurale f/m/n II coniugazione reluceo Analisi del periodo : principale: supervacuum est in praesentia ostendere (+ infinitiva soggettiva) subordinate infinitive che dipendono da ostendere – infiniti stare, esse, turbari, arietare, procedere, … ; tantum opus : sogg 1^ infinitiva (stare) tantus,a,um “così grande opera” – sine aliquo custode : complemento di esclusione sine + abl. (o preater + accusativo) – nec (introduce la seconda infinitiva) hunc siderum(genivito plur) coetum et discursum : sogg 2^ infinitiva esse – ( tradurrò al plurale perché i soggetti sono due, occorre anche sottintendere una parola che regga esse es: il prodotto o il frutto perché impetus (IV decl) e fortuiti sono in genitivo – trad. 2^ infinitiva : nec hunc siderum coetum discursumque fortuiti impetus esse >> e questo convergere e divergere di stelle non sono il prodotto di un impeto fortuito/causale; tra la 2^ e la 3^ infinitiva abbiamo una relativa quae casus incitat – quae che m’impone di tirar fuori dal pronome relativo il suo antecedente EA  NESSO RELATIVO: infatti non è una vera e propria relativa ma è solo apparente, con lo scopo di creare un nesso, ovvero un collegamento, con la frase precedente, si rende in italiano con un dimostrativo preceduto da una congiunzione coordinante – (trad letterale) e che le cose che il caso fa muovere -> (trad. libera) e che i movimenti che il caso provoca – poi si riprende con l’infinitiva 3^ infinitiva (turbari) sogg è il quae della relativa , e cito (presto) arietare (cozzano tra loro – termine popolare, vocabolo evitato da Cicerone ma amato da Seneca per la sua potenza) – 4^ infinitiva, sogg: hanc inoffensam velocitatem, verbo : procedere, imperio (al comando) abl strumentale di mezzo- che indica mediante la quale l’azione si svolge – abl semplice perché è una cosa (?) tra la 3^ e la 4^ infinitiva ci dovrebbe essere un “SED” per il loro significato, ma non c’è dunque abbiamo la figura retorica dell’ASINDETO AVVERSATIVO gestantem – participio presente accusativo singolare “che porta” è concordato con velocitatem – velocità che porta tante cose per terra e per mare (terra et mari – in abl. semplice per indicare il moto per luogo, si usa l’ablativo quando si tratta di nomi comuni che indicano passaggio, altrimenti possiamo utilizzare anche per + accusativo per indicare il moto per luogo); tantum rerum : lett. tanto di cose- rerum sarebbe un genitivo partitivo, ma in italiano non si usa, è corretto dire tante cose; infatti dopo ritroviamo lo stesso costrutto con tantum clarissimorum “Iam vero si quis observaverit nudari litora pelago in se recedente eademque intra exiguum tempus operiri, credet caeca quadamvolutatione modo contrahi undas et introrsum agi, modo erumpere et magno cursu repetere sedem suam, cum interim illae portionibus crescunt et ad horam ac diem subeunt ampliores minoresque, prout illas lunare sidus elicuit, ad cuius arbitrium oceanus exundat. Suo ista tempori reserventur, eo quidem magis quod tu non dubitas de providentia sed quereris.” recedente : part. pres. Abl. sing. neutro e fa riferimento al termine pelago (pelagus, i neutro II decl.) participio congiunto Analisi del periodo: ipotetica : si + quis è il pronome indefinito aliquis (dopo monosillabo si è obbligatoriamente quis) all’interno della proposizione il verbo è observaverit (potrebbe essere un congiuntivo perfetto, ma nel periodo troviamo un futuro semplice credet da cui dipende questo observaverit, secondo le regole della consecutio temporum) indicavo futuro anteriore – in italiano è cmq preferibile tradurlo con un futuro semplice si quis observaverit è la protasi del periodo ipotetico che regge a sua volta due infinitive rette da: nudari e operiri passivi; infinitive : soggetto : litora (litus,oris III decl neutro); nudari “sono scoperte” ; pelago “dal mare” abl. causa efficiente (ablativo propriamente detto) recedente in se “rifluisce in se” in se (in + accusativo = moto a luogo) et eadem ( pronome determinativo isdem, eadem, idem – neutro plurale che si riferisce a litora) “le medesime (spiagge)” intra exiguum (breve) tempus (tempus, oris III decl. neutro – accusativo singolare – intra + acc. compl. stato in luogo) “le medesime spiagge in un breve tempo si ricoprono” credet : verbo della principale da cui dipendono gli infiniti contrahi e agi – poi abbiamo anche erumpere e repetere : “crederà che” + infinitiva : sogg. undas ; quadam volutatione (pronome indefinito quidam, quaedam, quiddam – qualcuno, qualche, qualche cosa, un certo, un tale; (ma per attenuare il significato di un’espressione) in un certo senso, in un certo modo) volutatione (III decl femm. “il rotolarsi, il movimento, l’agitazione, il contorcimento” – con un certo movimento – modo … modo significa “ora … ora” modo contrahi “ora si ritraggono” , et agi “si raccolgono” introrsum (avv. “in se stesse”), modo erumpere “ora prorompono” magno cursu (abl. strum. di modo) et repetere “riconquistano” sedem suam (compl. ogg.) subordinata avversativa : (solitamente si costruisce cum + congiuntivo, perlopiù seguendo le regole della consecutio temporum – la negazione è costruita con il non ) abbiamo due avversative coordinate cum + crescunt et subeunt : cum interim : è un cum avversativo + interim (avv. frattanto, mentre … ) portionibus – più comunemente sarebbe pro portione (portio, portionis : femm. III decl. porzione, parte) illae : sogg., crescunt “crescono” portionibus “a ritmo periodico” ; et subeunt lett. “si fanno sotto” ad horam ac diem “ad ore e a giornate sottint. fisse” ampliores et minores (predicativi del soggetto – lett. più altre e più basse – trad. maggiori e minori); prout (significa “a seconda che”) introduce un’altra subordinata di cui lunare sidus – sogg. “astro lunare”, elicuit “abbia attratto” , illas – c.ogg – le abbia attratte proposizione relativa : introdotta da cuius retta dal verbo exundat – cuius arbitrium (arbitrium, ii neutro II decl.) cuius si riferisce a lunare sidus “di cui l’arbitrio/ all’arbitrio del quale” , oceanus: sogg., exundat “trabocca”. Principale del 2^ periodo : Suo (agg. che fa riferimento a tempori), ista (sogg.) tempori “a tempo debito” reserventur (cong. ind. esortativo) “siano trattate” Proposizione sub. causale: eo quidem magis quod - dubitas e quereris (indicativi presenti 2 ^ sing) sono i verbi della causale, coordinate avversative da sed – de providentia “riguardo alla provvidenza” (de + abl. – ablativo propriamente detto – compl. di materia – si può fare anche con e/ex + abl.) “tanto che tu non dubiti ma piuttosto te ne lamenti” “In gratiam te reducam cum dis adversus optimos optimis. Neque enim rerum natura patitur ut umquam bona bonis noceant; inter bonos viros ac deos amicitia est conciliante virtute. Amicitiam dico? Immo etiam necessitudo et similitudo, quoniam quidem bonus tempore tantum a deo differt, discipulus eius aemulatorque et vera progenies, quam parens ille magnificus, virtutum non lenis exactor, sicut severi patres, durius educat.” “In gratiam … optimis” è tutta una principale: reducam te (c.ogg.) “ti rimetterò” in gratiam “in buoni rapporti”, cum dis (deus, dei II decl. particolarità – più forme per il plurale – infatti dis, potrebbe trovarsi anche nella forma di deis e diis per indicare il plurale dat. o abl.) omptimis (si riferisce a dis) adversus optimos avv. “di fronte, verso, contro, dirimpetto” adversus/adversum + acc. c. stato in luogo, moto a luogo, vantaggio like questo caso) optimos – optimis : figura retorica poliptoto (utilizzare la stessa parola in casi differenti) “Neque … virtute” all’interno 2 periodi segnalati dal “ ; ” Analisi del primo periodo: proposizione principale : Neque enim rerum natura patitur – neque enim “non infatti” in italiano è meglio mettere la negazione prima del verbo quindi tradurre neque enim con “e infatti” ; rerum natura : soggetto (meglio tradurlo escludendo il rerum) “la natura” , patitur qui è opportuno mettere prima la negazione segnalata dal neque inizio frase – subordinata completiva che dipende dal verbo patior della reggente - ut + congiuntivo (noceant) : umquam (avv. “mai”), bona : soggetto (è un neutro plurale ma è opportuno tradurlo con il “bene” così come traduco il verbo noceant come se fosse alla 3^sing) noceant “noccia” bonis “ai buoni” dat. compl. di termine. – e infatti la natura non tollera che il bene nuoce/provochi dolore ai buoni; bonis – bona : poliptoto. Analisi del secondo periodo: proposizione principale: inter bonos viros ac deos amicitia est - (inter + acc. st. in luogo) , amicitia est “c’è amicizia” Ablativo assoluto: conciliante virtute “unendo la virtù/ tramite la virtù” - conciliante : participio presente ablativo femminile singolare, collegato con virtute anch’esso in ablativo (virtus, virtutis f. III decl.) “Amicitiam dico? Immo etiam … educat” Analisi del periodo: proposizione principale: oltre all’interrogativa diretta, la principale è Immo etiam necessitudo et similitudo – dobbiamo sott’intendere il verbo sum ; immo etiam (avv. correttivo “anzi”) est (sottint.) necessitudo et similitudo “parentela e somiglianza” (similituto, similitudinis III decl. femm.) sub. causale : quoniam verbo differt – quoniam “poiché”, bonus: sogg. “l’uomo buono”, differt “differisce”, a deo ( a/ab + abl. ablativo propriamente detto, di allontanamento e separazione – infatti questo deo non è in dativo ma in abl.); tantum tempore “solo per la temporalità” quidem avv. “certamente”; tra differt e discipulus – dobbiamo considerare un sed (asindeto avversativo) - discipulus (est) eius (gen. fa riferimento al deus) “ma è suo discepolo” et emulator “emulo” et vera progenies (antecedente del quam relativo che troviamo dopo) “vera prole che” sub. relativa : quam (accusativo femminile singolare) e si appoggia su progenies e la secondaria relativa va fino alla conclusione del periodo con il verbo educat. parens ille magnificus, virtutum (di virtù) non lenis (litote) exactor (esattore, linguaggio giuridico), sicut “come” severi patres , durius (comparativo avverbiale, non avendo un 2^termine di paragone lo possiamo considerare un comparativo assoluto  ha vari modi di essere tradotto e quello che qui sta meglio è sicuramente “al quanto”) “al quanto duro” “Itaque cum videris bonos viros acceptosque dis laborare sudare, per arduum escendere, malos autem lascivire et voluptatibus fluere, cogita filiorum nos modestia delectari, vernularum licentia, illos disciplina tristiori contineri, horum ali audaciam. Idem tibi de deo liqueat: bonum virum in deliciis non habet, experitur indurat, sibi illum parat.” Analisi del periodo: [Itaque … audaciam] sub. temporale: cum + videris (che potrebbe essere o un cong. pf. oppure un ind. fut. ant. – molto probabile che sia un indicativo fut. anteriore perché dopo abbiamo cogita – imperativo; infatti sappiamo che il futuro anteriore è un tempo di cui il valore è relativo perciò sempre in dipendenza o da un ind. fut. semplice oppure da un imperativo) cum + indicativo – potremmo subito pensare ad una temporale; videris (siccome è usato nella sua forma attiva ha il significato di “vedere”, in italiano è meglio tradurlo con un futuro semplice piuttosto che con un fut. anteriore, perché sta meglio) cum “quando” videris “vedrai che” (che perché dopo c’è l’infinitiva); sub. infinitive : laborare - sudare - escendere - lascivire - fluere che dipendono dalla sub. temporale, dal verbo videris [bonos viros … fluere]; bonos viros : sogg. (ovviamente in accusativo) et (perche dopo acceptos abbiamo que enclitico) acceptos dis ( acceptos – part. perf. in accusativo perché si riferisce a viros, funz. aggettivale - infatti acceptus, a, um + dat. in questo caso dis dat. plur. II decl. “cari/benaccetti/graditi agli dei” + laborare et sudare “penano e sudano” (nel testo abbiamo un asindeto copulativo) ; escendere “salgono/si arrampicano” per arduum (arduum, ardui – neutro II decl. “altura, pendio, precipizio; difficoltà – per + acc : moto x luogo); autem “invece” malos : sogg. (sottint. viros “gli uomini cattivi”) lascivire “scherzano” et fluere voluptatibus “si perdono/sfuggono/nuotano nei piaceri” (voluptas, voluptatis femm. III decl. “piacere, voluttà, godimenti”; (al plur.) spettacoli – abl. plur. (st. in luogo figurato) prop. principale: Itaque (congiunzione “pertanto, perciò, dunque”) cogita da cui dipendono altre infinitive – dunque pensa che … (metto il che perché seguono delle infinitive che dipendono direttamente dalla principale); sub. infinitive : delectari (pass.) - contineri (pass.) - ali (pass.) che dipendono dalla principale con il verbo cogita [cogita … audaciam]; nos : sogg. , delectari “siamo compiaciuti” modestia (ablativo causa efficiente- infatti verbo al passivo- ablativo propriamente detto) filiorum (gen. plur “dei figli” masch. II decl. filius, filii) et licentia (abl. sing. I decl. abl. causa effic.) “e della sfacciataggine” vernularum (vernula, vernulae figli schiavi nati nella casa del padrone) “dei figli degli schiavi”, illos : sogg. (fa riferimento a filiorum) contineri “sono tenuti a freno” disciplina (causa eff.) tristiori (agg. comparativo al grado assoluto “al quanto severa” tristis,is, triste II classe – oltre a significare oneste” (ad + accusativo : moto a luogo figurato) , non est “non è” adpetens “desideroso” , laboris iusti “di un lavoro giusto” et promptus “e pronto” ad officia “ai doveri” cum periculo “con pericolo”. adpetens : part. presente - di adpeto “tentare di raggiungere/affermare; desiderare, aspirare; minacciare, assalire; (intransitivo di tempo) essere imminente” - masch. nom. sing. che avrà la funzione di attributo del soggetto La seconda interrogativa diretta: è introdotta da cui pronome interrogativo al dativo “per chi” industrio concordato con cui infatti è un dat. (industrius, a, um agg. I classe “attivo, operoso” ) otium “l’ozio” sogg. poena est “è una pena” – “ per quale tipo di uomo operoso l’ozio non è una pena?” “Athletas videmus, quibus virium cura est, cum fortissimis quibusque confligere et exigere ab iis per quos certamini praeparantur ut totis contra ipsos viribus utantur; caedi se vexarique patiuntur et, si non inveniunt singulos pares, pluribus simul obiciuntur.” Analisi del periodo: proposizione principale : athletas (compl. ogg.) videmus (noi sogg. sottint.) “vediamo gli atleti” sub. relativa : quibus (dat. masch. plur.) cura est “hanno a cuore” virium (gen. plur. di vis, roboris) “della loro forza” gen. della cosa – “i quali si curano della loro forza fisica” sub. infinitiva : con il verbo confligere – dipende dalla principale videmus athletas confligere “vediamo gli atleti combattere” cum fortissimis quibusque (attenzione non è un –que enclitico ma indica il pronome relativo quique, quique, quidque con significato “ciascuno, ciascuna cosa, ognuno, ogni cosa; (relativo) chiunque, quello che”- in italiano ciascuno non ha una forma plurale – quindi dovrebbe essere “con ciascuno più forte”  “con tutti più forti” quibusque dato che non esiste in italiano al plurale lo traduco con “tutti” perché non posso con “ciascuno”) ; 2^ infinitiva et exigere “ed esigere” ab iis “da loro” (capire bene che complemento è dato che non c’è un verbo alla forma passiva e mi sembra strano comp. di origine) per quos “grazie ai quali” praeparantur “si preparano” certamini “alla gara” ( certamen, certaminis neutro III decl. dat. sing. compl. di termine a che cosa - ) sub. relativa: per + quos (acc. masch. plur. – per + accusativo : moto per luogo?) subordinata completiva - finale : sub. ut + congiuntivo utantur “affinché usino” totis viribus (abbiamo l’ablativo perché utor regge l’abl. strumentale della cosa che si usa) “tutte le loro forze” contra ipsos “contro di loro” – chiasmo proposizione principale : composta dal verbo patiuntur “tollerano che” che regge due sub. infinitive coordinate tra loro dalla congiunzione et (que enclitico dopo vexarique) : con i verbi caedi e vexari (infiniti presenti passivi – alla forma attiva sarebbero caedere e vexare) “di essere colpiti e di essere mal menati” proposizione ipotetica : introdotta dal si con verbo all’indicativo inveniunt – protasi – si non inveniunt “se non trovano” singulos pares “singoli (avversari) pari (a loro)” – obiciuntur “si battono” pluribus “contro più persone” simul “contemporaneamente. “Marcet sine adversario virtus: tunc apparet quanta sit quantumque polleat, cum quid possit patientia ostendit. Scias licet idem viris bonis esse faciendum, ut dura ac difficilia non reformident nec de fato querantur, quidquid accidit boni consulant, in bonum vertant; non quid sed quemadmodum feras interest.” Analisi del periodo: [Marcet … ostendit] proposizione principale : marcet sine adversario virtus – virtus : sogg. (virtus, virtutis f. III decl. virtù) marcet “s’infiacchisce” sine adversario (sine + abl.) “senza avversario” coordinata alla principale : tunc avv. “allora/ a quel punto” apparet “si manifesta” interrogativa indiretta quanta sit - quanta : pronome interrogativo “quanto grande sia” – sogg. sottint. la virtus interrogativa quantumque polleat (-que enclitico) quantum : “quanto sia forte” subordinata temporale : cum + ostendit (indicativo presente) “quando mostra” quid + possit (congiuntivo presente) : quid “che cosa” patientia : sogg. “la pazienza possa fare” sottint. facere [Scias … interest] proposizione principale: licet (senza ut, di solito usato)  sub. concessiva licet da cui dipende il congiuntivo scias – [concessiva è una subordinata che esprime una circostanza nonostante la quale si compie quanto è detto nella reggente – in questo caso è una sub. concessiva soggettiva – esprime il punto di vista del parlante] – “è giusto che tu sappia” o anche “sappi pure” perifrastica passiva: esse faciendum : verbo sum + gerundivo - idem : sogg. “la medesima cosa”, esse faciendum “deve essere fatta”, “dagli uomini buoni” viris bonis questo costrutto vuole il dativo d’agente > con cui si indica la persona che compie o deve compiere l’azione – si può usare anche a/ab + abl. d’agente se c’è un altro dativo o ambiguità – questa frase “che la medesima cosa deve essere fatta dagli uomini buoni”, può essere tradotta volgendola all’attivo “che gli uomini buoni facciano la medesima cosa” – idem verrà spiegato dopo subordinata completiva dichiarativa di tipo esplicativo: ut (spiega che cos’è questo idem) + congiuntivo presente reformident nec querantur – dipendono da questo ut anche i congiuntivi consulant e vertant (dopo la pausa della relativa) – ut lo traduciamo con “cioè che” – non reformident “non temono” dura ac difficilia “le cose dure e difficili” nec “e non” querantur “si lamentino” de fato “riguardo al loro destino” subordinata relativa : quidquid (quisquis, quoquo, quidquid relativo indefinito “chiunque, qualunque, qualunque cosa” neutro nominativo o accusativo singolare) accidit “qualunque cosa succeda” – riprendo a tradurre consulant e vertant (che costituiscono il resto della completiva dichiarativa) consulant boni “la considerino per buona” in bonum vertant “e la voltino/volgano nel bene” interrogative indirette: introdotta da quid e anche l’avverbio quemadmodum interrogativo di tipo indiretto proposizione principale : retta dal verbo interest “e importa” non quid “non che cosa” feras “tu sopporti” sed quemadmodum “ma in che modo” . “Non vides quanto aliter patres, aliter matres indulgeant? Illi excitari iubent liberos ad studia obeunda mature, feriatis quoque diebus non patiuntur esse otiosos, et sudorem illis et interdum lacrimas excutiunt; at matres fovere in sinu, continere in umbra volunt, numquam contristari, numquam flere, numquam laborare.” Analisi del periodo: proposizione principale: non vides “non vedi” + ? è l’interrogativa diretta interrogativa indiretta che dipende da vides: quanto pronome interrogativo indulgeant (cong. pres.) aliter avv. “diversamente” patres e matres : sogg. indulgeant qui nel significato di “dimostrare affetto” – non vedi quanto diversamente i padri e le madri dimostrino affetto? – [Illi … laborare] abbiamo tre principali coordinate tra di loro prima di “; at matres” – con i verbi iubent, patiuntur, excutiunt - sub. infinitiva : excitari (inf. pres. passivo) che dipende da iubent (verbo di comando usato nell’infinitive) – illi : sogg. della princ. “quelli” (riferendosi ai padri) iubent “ordinano che” excitari “che subordinata finale : obeunda gerundivo (accusativo neutro dal verbo ob+eo) si affianca a ad studia sub. infinitiva : esse (inf. pres. attivo) che dipende da patiuntur (ind. pres.) – sempre illi come soggetto non patiuntur “non permettono che” esse otiosos “siano oziosi” et excutiunt “ed esprimono” illis “a loro” sudorem “sudore” et interdum lacrimas “e talvolta lacrime” – quelli gli (ai figli) ordinano di uscire fuori (excitari) e (ac) li mandano (obeunda) di buon’ora (mature) al lavoro (studia) anche (quoque) nei giorni feriali (feriatis diebus). dopo “;” abbiamo at che significa “ma” e una serie di infinitive dipendenti da volunt (tra l’altro è anche un verbo servile) at matres sogg. “ma/invece le madri” volunt (verbo che regge) “vogliono” + fovere in sinu “nutrirli/riscaldarli al seno” + continere in umbra “nasconderli sotto la loro ombra”, numquam contristari “che mai si rattristino” , numquam flere “mai farli piangere” , numquam laborare “mai si affatichino” “Patrium deus habet adversus bonos viros animum et illos fortiter amat et “operibus” inquit “doloribus damnis exagitentur, ut verum colligant robur.” Languent per inertiam saginata nec labore tantum sed motu et ipso sui onere deficiunt. Non fert ullum ictum inlaesa felicitas; at cui adsidua fuit cum incommodis suis rixa, callum per iniurias duxit nec ulli malo cedit, sed etiam si cecidit de genu pugnat.” Analisi del periodo: [Patrium … robur] principali coordinate: habet et amat deus : sogg. “il dio” , habet “ha” , adversus bonos viros (adversus + acc. – c. vantaggio) “verso gli uomini buoni”, animum + gen. patrium “un animo di padre” – et amat + illos c. ogg “e li ama” fortiter avv. “fortemente” et inquit “e dice” inquit introduce il discorso diretto : exagitentur (cong. presente- indipendente esortativo) ; ut + colligant (cong. presente) – operibus e doloribus e damnis (abl. compl. mezzo – abl. strumentale) “con opere, dolori e danni” , exagitentur “siano alle prese” sub. finale: ut + colligant (cong. presente) “affinché raccolgano/ acquistino”; verum agg. qualificativo di robur da robur, roboris neutro III decl. lett. significa la quercia, ma assume anche un significato figurato di “forza, robustezza” – dio ha nei confronti degli uomini buoni un animo di padre e li ama fortemente e dice “ che siano alle prese con opere, dolori e danni affinché acquistino la vera forza”. *Languent … deficiunt+ non abbiamo rapporti di subordinazione ma solo elementi coordinanti copulativi o disgiuntivi nec, sed, et proposizione principale: non sunt ista “non sono queste cose” sub. relativa: introdotta da quae possint “che possono” + infinitiva convertere “far volgere” vultum “il volto/lo sguardo” deorum gen. “degli dei” in se “su di sé”- puerilia “ragazzate” oblectamenta “passatempi” + gen. humanae e attr. levitatis “dell’umani frivolezza”. “ecce spectaculum dignum ad quod respiciat intentus operi suo deus, ecce par deo dignum, vir fortis cum fortuna mala compositus, utique si et provocavit. Non video, inquam, quid habeat in terris Iuppiter pulchrius, si <eo> convertere animum velit, quam ut spectet Catonem iam partibus non semel fractis stantem nihilo minus inter ruinas publicas rectum.” Analisi del periodo: [ecce … provocavit] proposizione principale: ecce spectaculum dignum – senza verbo perché ecce di per sé vuol dire “ecco qui” introduce una frase di tipo nominale che non ha bisogno di essere retta da un verbo – così anche la frase dopo – ecce par deo dignum è una coordinata alla principale di tipo nominale (da notare anche ecce … ecce in anafora) “ecco uno spettacolo degno” – noi in ita. associamo all’agg. degno l’infinito il latino invece lo costruisce  sub. relativa al congiuntivo (abbiamo anche altri costrutti : come + infinito o con il supino passivo in –u; appunti in dispensa) sub. relativa : in/dignum + relativo + congiuntivo : dignum ad quod respiciat (cong. presente) lett. “verso cui voltare lo sguardo”  “di essere guardato” – deus : sogg. “un dio” intentus (pred. del sogg.) “intento” operi suo “alla sua opera” – possiamo trad. “ecco uno spettacolo degno in cui un dio intento alla sua opera volga lo sguardo” oppure “ecco uno spettacolo degno di essere guardato da un dio intento alla sua opera” (da notare però che l’abbiamo svolta al passivo e dunque deus da soggetto diventa compl. d’agente) coordinata alla principale (nominale) ecce par compl. ogg. par qui nel senso di “coppia” deo dignum  quando dignum regge un sostantivo questo sostantivo deve andare in ablativo deo (prima dignum reggeva un verbo, guardare sempre appunti in dispensa) vir fortis cum fortuna mala compositus (part. perf. di compono fa riferimento a vir fortis) – spiega la par “la coppia” di cui parlava prima “l’uomo forte messo a confronto con la sfortuna” sub. ipotetica: introdotta da si – utique avv. “soprattutto” utique si “soprattutto se” et provocavit “la ha anche sfidata” et ha il valore di anche. [Non video … rectum] un’incidentale: inquam tra due virgole interrogativa indiretta: quid è un pronome interrogativo habeat (cong.) “che cosa abbia” in terris “sulla terra” Iuppiter “Giove” pulchrius “di più bello” (comparativo neutro da associare a quid) si – con il verbo velit (verbo servile al congiuntivo) + infinitiva convertere “se voglia” convertere animum <eo> avv. moto a luogo vuol dire “là, colà” “volgere l’attenzione lì” proposizione sub. comparativa : quam ut (introduce la comparativa dopo il comparativo di maggioranze pulchrius) possiamo tradurre con “che” e il congiuntivo spectet in italiano lo rendiamo con un infinito “che osservare Catone” Cantonem compl. ogg. ablativo assoluto: partibus (abl. plur. pars, partis f. III delc) che va con fractis (part. perf. abl. plur. dal verbo frango, frangis, fregi, fractum, ere) – iam partibus fractis – “ormai i suoi partigiani disfatti” non semel “non una volta sola” – trad. migliore “quando ormai i suoi partigiani distrutti/sgominati e non una volta sola” stantem (part. pres. acc. masch. sing. dal verbo sto, stas, stetis, statum, stare) si riferisce a Catonem – potremmo tradurlo anche con un infinito “ergersi in piedi” nihilo minus “non di meno” inter ruinas publicas “tra le rovine pubbliche/dello stato” rectum “dritto” – rectum è una tautologia: ovvero una fig. retorica per cui si ripete più volte lo stesso concetto rectum e stantem – ha valore enfatico. “Licet” inquit “omnia in unius dicionem concesserint, custodiantur legionibus terrae, classibus maria, Caesarianus portas miles obsideat, Cato qua exeat habet: una manu latam libertati viam faciet. Ferrum istud, etiam civili bello purum et innoxium, bonas tandem ac nobiles edet operas: libertatem quam patriae non potuit Catoni dabit. Aggredere, anime, diu meditatum opus, eripe te rebus humanis. Iam Petreius et Iuba concucurrerunt iacentque alter alterius manu caesi, fortis et egregia fati conventio, sed quae non deceat magnitudinem nostram: tam turpe est Catoni mortem ab ullo petere quam vitam.” -> l’intero discorso è una PROSOPOPEA Analisi del periodo: [Licet … faciet] incidentale: inquit sub. concessiva : licet è la forma impersonale di licet, licere – è lecito, è permesso – ma è usato anche come congiunzione con il significato di “ammesso pure, quand’anche, benché, sebbene, quantumque” dunque una congiunzione di tipo concessivo ed è seguita dal congiuntivo che in questo caso sono concesserint – custodiantur – obsideat > dipendono da licet “anche se” omnia : sogg. è plur. neutro ma lo traduco con il singolare “tutte le cose  tutto”, concesserint “se ne è andato/ è finito” (lo traduco con l’indicativo) in dicionem (st. in luogo in + acc. dicio, dicionis f. autorità, potere, dominio) unius agg. numerale gen. unus, unius “sotto il dominio di uno solo”; riprendo sempre licet perché la seconda concessiva dipende comunque da questa congiunzione : “anche se” terrae : sogg. “le terre” custodiantur “sono custodite” legionibus “dalle legioni” abl. plur. abl. d’agente – abl. propriamente detto – maria sogg. “i mari” classibus “dalle flotte” “anche se” miles che è un nom. sing. ma è un singolare collettivo quindi in italiano lo traduciamo con il plurale “i soldati di Cesare/cesariani” Caesarianus fa riferimento a miles, obsideat di conseguenza anche il verbo lo volgiamo al plurale “assediano” portas “le porte” (si tratta delle porte di Utica dove Catone era assediato da Cesare) prop. principale: Cato va con habet “Catone ha” sub. relativa: qua è un avverbio di moto per luogo exeat lett. “per dove esca”  in italiano questa traduzione stona molto “Catone ha da dove uscire” prop. coordinata alla principale: faciet “farà” + viam “farà via” non si usa in italiano dunque “si farà latam ampia strada”, libertati è un dativo “verso la libertà” – alla libertà, una manu abl. compl. mezzo “con una sola mano”. [Ferrum … dabit] ferrum sogg. è metonimia per “spada” , istud “questa spada” – purum et innoxium aggettivi che fanno riferimento a ferrum – “questa spada pura ed innocente” etiam civili bello abl. semplice – compl. di tempo determinato “anche nella guerra civile” proposizione principale: edet ind. fut. qui nel senso di compiere – “compierà” , tandem avv. finalmente , operas + bonas ac nobiles “azioni buone e nobili” prop. coordinata alla principale : dabit Catoni “e darà a Catone” libertatem “la libertà” sub. relativa : quam fa riferimento a libertà “la libertà che” potuit sottint. dare “che non poté dare” patrie “alla patria”. [Aggredere … humanis]  è un’apostrofe al proprio animo 2 proposizioni principali: aggredere (!) non è un infinito bensì un imperativo presente del verbo deponente adgredior/aggredior è il comando che Catone rivolge al proprio animo, infatti anime è in vocativo per rendere particolarmente drammatizzata questa parte di discorso – impianto teatrale; altro imperativo è eripe dal verbo eripio (verbo in –io) “esegui oh animo” – opus acc. compl. ogg. “l’opera” diu avv. “da tempo” meditatum “meditata/progettata” meditatum : part. perfetto da medito, meditare eripe te: imp. lett. “strappa te stesso”  “sottraiti” rebus humanis “alle vicende umane”. [Iam … vitam] prop. principali coordinate: con i verbi concucurrerunt (il raddoppiamento Seneca lo usa come arcaismo) – iacent – est Petreius et Iuba (due capi pompeiani che si erano sfidati a duello e dopo la sconfitta della propria fazione di diedero la morte l’uno per mano dell’altro) concucurrerunt “si sono scontrati”, -que enclitico dopo iacent diventa un et , et iacent “e giacciono” caesi “uccisi” alter manu alterius (alter,a,um pronome indefinito “l’altro, uno dei due”) manu abl. c. mezzo (per mano) alterius gen. “dell’altro”  “P. e I. si scontrarono e giacciono uccisi l’uno per mano dell’altro” alter, alterius : poliptoto . conventio (conventio, onis “un patto”) – sottint. il verbo sum “è stato un patto” fati “di morte” gen. + fortis et egregia due agg. femm. perché fanno riferimento a conventio che è femm. III decl. “un patto di morte nobile e egregio/coraggioso” sub. relativa – impropria > consecutiva : noto un quae che va con deceat – sed quae “ma tale che” non deceat “non si addice” magnitudem nostram “alla nostra grandezza”. sub. comparativa : tam … quam – tam turpe est “tanto turpe è” quam fa diventare turpe agg. comp. al grado di ugualianza Catoni dat. “per Catone” petere “chiedere” mortem : compl. ogg “la morte” ab ullo “a qualcuno” quam “quanto” petere sottint. “chiedere la vita” sub. infinitiva : petere, il verbo peto si costruisce a/ab + abl. = della persona a cui si chiede – qui è chiedere per ottenere – diverso da quaero chiedere per sapere. “Liquet mihi cum magno spectasse gaudio deos, dum ille vir, acerrimus sui vindex, alienae saluti consulit et instruit discedentium fugam, dum studia etiam nocte ultima tractat, dum gladium sacro pectori infigit, dum viscera spargit et illam sanctissimam animam indignamque quae ferro contaminaretur manu educit.” Analisi del periodo: prop. principale: Liquet ( liqueo, liques, licui o liqui, liquere significa “essere liquidi”, ma ha anche un significato figurato di “essere chiari” può essere seguito da un’infinitiva  “è chiaro che”) mihi “a me” sub. relativa : ista quae “queste cose che”  preferiamo tradurre con un sostantivo “cose”  “eventi” tu vocas aspera “che tu chiami duri” (aspera predicato dell’oggetto verbo vocare alla forma attiva) altra relativa incidentale introdotta da quae che si appoggia sempre sul verbo sottinteso vocas adversa et abominanda “che tu chiami dolorosa e abominevoli” primum , deinde , post avverbi che vanno messi in successione primum “in primo luogo” esse “sono  nel significato: capitano” pro ipsis “ proprio a vantaggio di quelli” (pro + abl. complemento di vantaggio che in genere si esprime con il dativo) – sub. relativa quibus accidunt “ai quali accadono” – deinde pro universis “poi a vantaggio della totalità” + sub. relativa : quorum “dei quali” , comparativa maior “maggiore” dis dat. plur. “agli dei” cura (est) “la cura” quam singulorum 2^ termine di paragone (di cui maior è il 1^) est “che dei singoli)  trad. libera “ dei quali gli dei si curano di più che del singolo”+ due sub. infinitive : accidere – esse post hoc “dopo ciò” - accidere “accadono”, volentibus: part. pf dat./abl. plur del verbo volo “a persone che li vogliono (questi eventi) – persone disposte ad accettare questi eventi” ac dignos malo esse “e che sarebbero degni di male” (dignos se si riferisce ad un sostantivo regge l’ablativo, mentre quando si riferisce a un verbo che in italiano costruiamo con l’infinito e in lat. come abbiamo già visto con una sub. relativa al congiuntivo) l’ablativo in questione è malo (malum, mali II decl. neutro) si nolint “se non li volessero” cong. presente, si è una congiunzione ipotetica del verbo servile irregolare volo. prop. principale dichiarativa: adiciam (ind. fut. verbo in – io) his “a queste cose (dette sopra) aggiungerò che” perché devo spiegare la dichiarativa ista “codeste cose” + sub. infinitive: sic ire “così vanno” fato “secondo un destino prestabilito – et eadem lege evenire – 2^ infinitiva coordinata “e che” bonis dat. “ai buoni” evenire “capitano” eadem lege abl. ( + agg. isdem, eaedem, idem) “per la stessa legge” abl. strumentale di mezzo (in abl. semplice se è un animale o un oggetto inanimato – per + acc. se è per mezzo di una persona) + sub. relativa qua sunt bonis – qua ha come suo antecedente lege “per cui” sunt bonis “sono buoni”. prop. principale: persuadebo !!! (ind. fut.) deinde “dunque” tibi dat. “a te  dunque ti persuaderò” è un verbo intransitivo per questo non abbiamo il pronome all’acc. e vuole il dativo della persona che si persuade” sub. completiva negativa: ne + miserearis (cong. pres. misereor verbo deponente) è retta da persuadeo (che si costruisce con una completiva costituita da ut/ne + congiuntivo) “a non aver mai compassione” umquam “mai” boni viri gen. “dell’uomo buono” prop. princ. : potest (ind. pres. composto di sum verbo servile) enim potest “infatti può” dici “essere detto” miser “infelice”; non potest “non può” esse “esserlo” . sub. infinitiva: dici (inf. pres. pass. di dico) ASINDETO AVVERSATIVO sed “ma”  questo serve per rendere ancora più forte il contrasto. potest (ind. pres. verbo servile) + sub. infinitiva esse “Difficillimum ex omnibus quae proposui videtur quod primum dixi, pro ipsis esse quibus eveniunt ista quae horremus ac tremimus. “Pro ipsis est” inquis “in exilium proici, in egestatem deduci, liberos coniugem ecferre, ignominia adfici, debilitari?” Si miraris haec pro aliquo esse, miraberis quosdam ferro et igne curari, nec minus fame ac siti. Sed si cogitaveris tecum remedii causa quibusdam et radi ossa et legi et extrahi venas et quaedam amputari membra quae sine totius pernicie corporis haerere non poterant, hoc quoque patieris probari tibi, quaedam incommoda pro iis esse quibus accidunt, tam mehercules quam quaedam quae laudantur atque adpetuntur contra eos esse quos delectaverunt, simillima cruditatibus ebrietatibusque et ceteris quae necant per voluptatem.” Analisi del periodo: (anche in questo periodo possiamo notare un poliptoto del pronome relativo) [Difficillimum … tremimus] difficillimum (da difficilis, difficilis, difficile agg. II classe comparativo al grado di maggioranza) – “la cosa più difficile” ex omnibus (ex + abl. per indicare l’uscita, in questo caso figurata ? ) “fra tutte le cose” + sub. relativa quae proposui (ind. pf. di propono) “che prima ho esposto” - prop. principale: videtur “sembra” + sub. infinitiva sottint. esse (dipendete da videtur) “essere/ che sia” + 2^ sub. relativa quod “quella che” dixi primum “che ho detto per prima” + sub. infinitiva epesegetica (che spiega quale sia questa cosa) quindi in italiano possiamo renderla con “cioè che” esse “sono” pro ipsis “a vantaggio di quelli/delle stesse persone” quibus eveniunt “alle quali accadono” ista sogg. “codesti fatti” + sub. relativa quae horremus ac tremimus “di cui abbiamo orrore e timore”. [ricorda che videtur (ind. pres. di videor assume un significato diverso nella sua forma passiva)] [Pro … debilitari?] interrogativa diretta che comincia senza nessuna particella introduttiva prop. principale: pro ipsis est (pro + abl. compl. di vantaggio che in genere si esprime con il dat. semplice) “è proprio a vantaggio di quelli che” - incidentale inquis “tu obietti” (verbo difettivo di cui abbiamo solo alcune forme, è un tuo generico che potrebbe essere un destinatario qualsiasi non soltanto quello del De Providentia) sub. infinitive coordinate tra di loro solo per le “,” senza congiunzione dunque per asindeto: proici (inf. pres. passivo del verbo proicio) “che siano cacciati in esilio” (in + acc. moto a luogo) abbiamo altre infinitive sempre rette dal verbo est – deduci (inf. pres. passivo del verbo deduco) “che siano ridotti in povertà” in egestatem ecferre ( qui abbiamo un inf. pres. in forma attiva composto di fero – ex + fero – anomalo, “tirare fuori, far uscire” può anche avere un significato tecnico “fare un funerale”) liberos coniugem “ai figli o alla moglie”  in accusativo perché ecferre è un verbo transitivo, quindi in acc. per indicare il complemento oggetto – noi però traduciamo con un compl. di termine – oltretutto i due complementi sono accostati tra di loro senza una congiunzione, asindeto copulativo – per dare maggior patos adfici (che in questa forma subisce l’apofonia infatti abbiamo sia adficio che afficio) “che perdono dal ” ignominia (ignominia, ae ignominia, disonore) debilitari (inf. pres. passivo) “che siano indeboliti” . [Si miraris … siti] prop. ipotetica: si cong. ipotetica miraris (ind. pres. verbo deponente) + sub. infinitiva esse “se ti meravigli che” haec esse “questi fatti siano” pro aliquo (aliqui, aliqua, aliquod agg. numerale “qualche, qualcuno”) “a vantaggio di qualcuno” miraberis (ind. fut. con il miraris sopra forma un poliptoto) + sub. infinitiva curari – “ti meraviglierai che” quosdam sogg. “certuni” (quidam, quaedam, quiddam pronome indefinito – acc. plur. “qualcuno, qualche”) curari “siano curati” ferro et igne “attraverso il ferro e fuoco” (abl. strumentale, compl. di mezzo), nec minus fame ac siti “e non meno attraverso la fame e la sete”. [Sed … voluptatem] prop. ipotetica: introdotta da si cogitaveris (potrebbe essere un cong. pf. o anche un ind. fut. ant. sarà sicuramente un fut. anteriore perche abbiamo dopo un fut. semplice patieris – quindi molto probabile che sia in relazione temporale) sed si “ma se” cogitaveris (in ita. lo possiamo tradurre con un fut. semplice, perché con il fut. anteriore risulta un po’ pesante) “se rifletterai” tecum “tra te e te” remedii gen. (remedium, remedii neutro II decl.) causa “motivo di rimedio” , quibusdam (pronome ind. da quidam, quaedam, quiddam “qualcuno, qualche, un certo, tale” – per attenuare il significato di un’espressione “in un certo senso”) dat. “per alcuni” sub. infinitive: radi (inf. pres. pass.) legi (pres. pass.) extrahi (inf. pres. pass.) amputari (inf. pres. pass.) “e che le ossa venissero raschiate e venissero estratte, le vene venissero estirpate, alcune quaedam membra venissero amputate” sub. relativa: introdotta da quae che fa riferimento a membra - (inf. pres. att. II coniug.) “membra che” non poterant (ind. impf.)+ inf. haerere “non poterono restare sottint. al corpo” – sine totius pernicie corporis – sine pernice “senza rovina” totius corporis (totus, a, um agg. numerale “tutto, tutto intero” gen. sing.) “di tutto il corpo”. quoque patieris (ind. fut. verbo deponente) “accetterai anche” regge sub. infinitiva: hoc probari tibi –“che a te venga dimostrato ciò”  questo ciò è espresso con le infinitive che seguono – epesegetiche – quaedam incommoda sogg. infinitiva “alcune avversità” esse “sono” pro iis “a vantaggio di quelli” sub. relativa: quibus + accidunt (ind. pres.) “ai quali accadono”; tam mehercules quam “tanto per Ercole quanto”  “così per Ercole come” – queadam “certe cose” + sub relativa: introdotta da quae laudantur “che sono lodate” adpetuntur “e che sono desiderate” + sub. infinitiva: esse “sono” contra eos “contro quelli” + sub. relativa: quos delectaverunt “quelli che a cui esse hanno recato piacere” , simillima “cose simili” cruditatibus et ebrietatibus dat. “alle cattive indigestioni e alle ubriacature” et ceteris “e altre” + sub. relativa: quae necant (ind. pres.) “che uccidono”per voluptatem“attraverso il piacere” (c. mezzo per + acc. anche se di solito x pers.) “Inter multa magnifica Demetri nostri et haec vox est, a qua recens sum; sonat adhuc et vibrat in auribus meis: “Nihil” inquit “mihi videtur infelicius eo cui nihil umquam evenit adversi.” Non licuit enim illi se experiri. Ut ex voto illi fluxerint omnia, ut ante votum, male tamen de illo di iudicaverunt: indignus visus est a quo vinceretur aliquando fortuna, quae ignavissimum quemque refugit, quasi dicat: “Quid ergo? Istum mihi adversarium adsumam? Statim arma summittet; non opus est in illum tota potentia mea, levi comminatione pelletur, non potest sustinere vultum meum. Alius circumspiciatur cum quo conferre possimus manum: pudet congredi cum homine vinci parato.” Analisi del periodo: inter multa magnifica compl. st. in luogo “tra i detti magnifici” Demetri nostri gen. si riferisce a multa “del nostro Demetrio” et haec vox est “c’è anche (et) questa voce/espressione” incidentale: inquit (fuori dal discorso diretto) sub. relativa: a qua recens sum (recens, recentis tra i suoi significati “recente, nuovo,fresco, da poco” ) “frase che mi risuona ancora presente nell’orecchio”- adhuc sonat “risuona ancora” et vibrat in auribus meis “e vibra nelle mie orecchie” Nihil mihi videtur comparativa infelicius 1^termine di paragone(comparativo del neutro infelix) Nihil (nihil, nullius re pronome indefinito “niente,nulla”) in questo caso bisogna tradurlo con “nessun essere mi è sembra più infelice/sventurato” eo 2^term. di paragone “di colui” sub. relativa: cui “al quale” nihil umquam evenit adversi – umquam avv. “mai” evenit “capitò” nihil in questo caso è accusativo si estende con il genitivo adversi “(non) è mai capitato niente di avverso” “Infelix est Mucius quod dextra ignes hostium premit et ipse a se exigit erroris sui poenas, quod regem quem armata manu non potuit exusta fugat? Quid ergo? Felicior esset, si in sinu amicae foveret manum?” “Mucio è infelice” + sub. causale: introdotta da quod “perché” premit “preme” dextra abl. strumentale di mezzo “con la destra” (abbiamo abl. semplice perché il mezzo è rappresentato da una cosa – fosse stato il mezzo una persona avremmo avuto il costrutto per + acc.) ignes compl. ogg. “il fuoco” hostium gen. estensione di ignes “del nemico” , et ipse a se exigit “e paga egli stesso”, lett. sarebbe “egli stesso esige da se il fio (poenas) dei suoi errori (erroris sui)” + sub. causale: introdotta da quod “perché” fugat “mette in fuga” regem compl. ogg. “il re” + sub. relativa introdotta da quem (fa riferimento a regem) “colui che” exusta (funz. aggettivo) manu “con la mano bruciata” (compl. mezzo – abl. strumentale) non potuit sottint. fugare “non poté scappare” armata sottint. manu “con la mano armata” [exusta part. perf. (del verbo exuro, exuris, exussi, exustum, exurere “bruciare”)fa riferimento a manu] Quid ergo? “che dire allora” periodo ipotetico di 3^ tipo (oggettività) - apodosi: felicior esset “sarebbe più fortunato”+ protasi: introdotta da si foveret cong. impf. (del verbo foveo, foves, fovi, fotum, fovere) “se riscaldasse” manum (manus, manus IV decl. femm. acc. sing.) “la mano” in sinu amicae “nel seno dell’amica”. “Infelix est Fabricius quod rus suum, quantum a re publica vacavit, fodit? Quod bellum tam cum Pyrrho quam cum divitiis gerit? Quod ad focum cenat illas ipsas radices et herbas quas in repurgando agro triumphalis senex vulsit? Quid ergo? Felicior esset, si in ventrem suum longinqui litoris pisces et peregrina aucupia congereret, si conchyliis superi atque inferi maris pigritiam stomachi nausiantis erigeret, si ingenti pomorum strue cingeret primae formae feras, captas multa caede venantium?” Analisi del periodo: prop. principale: infelix est Fabricius “è sventurato Fabrizio” + sub. 1^ causale: quod “poiché” ha come verbo fodit (per la legge del chiasmo lontano con lontano, vicino con vicino) “vanga/scava” rus suum (rus, ruris neutro III decl. “campagna” in questo caso significa “campo”) sub. introdotta da quantum ha come verbo vacavit “per quanto tempo” vacavit (ind. pf.) lett. “è rimasto lontano/libero” a re publica compl. di allontanamento a/ab + abl. “dalla vita pubblica” . un unico verbo gerit (ind. pres. del verbo gero, geris, gessi, gestum, gerere “portare; portare su di sé; produrre; comportarsi; mostrarsi” gerere bellum “fare la guerra” ) – Quod sub. 2^ causale in anafora con quello precedente qui acquisisce un tono interrogativo, ma è sempre una subordinata “perché” gerit bellum “fa la guerra” tam cum Pyrrho “tanto con Pirro” quam cum divitiis “quanto con le ricchezze” – divitiae, arum è un pluralia tantum “ricchezze”, in italiano possiamo tradurlo con il singolare “ricchezza”. quod 3^ sub. causale cenat – “perché” ad focum “accanto al focolare” cenat “pranza” illas ipsas radices et herbas compl. agg. più aggettivi pronominali  in italiano cenare è un verbo intransitivo, mentre in latino a parte che significa “pranzare” è un verbo transitivo “pranza con quelle stesse radici ed erbe” + sub. relativa: introdotta da quas fa riferimento a radices et herbas “le quali” + gerundivo repurgando agro “nel ripulire il campo” triumphalis senex “il vecchio ex trionfatore” vulsit “ha estirpato” . repurgando ablativo del gerundivo collegato – di cui ne è l’aggettivo- alla parola agro (non è un gerundio, poiché il gerundio è la declinazione del gerundivo, mentre il gerundivo è un aggettivo verbale) vulsit (ind. pf. dal verbo vello, vellis, vulsi/volsi, vulsum, vellere “strappare”) . Quid ergo? “Che cosa dunque?/ e di:” ci troviamo davanti ad un periodo ipotetico di III tipo della irrealtà: l’apodosi: Felicior esset “sarebbe più fortunato” esset (cong. impf. verbo sum) felicior al grado comparativo dell’aggettivo di II classe felix, felix, felix le protasi sono 3 tutte introdotte dalla congiunzione ipotetica si (in anafora) + congiuntivo imperfetto 1^ protasi: si congereret (congero, congeris, congessi, congestum, congerere “accumulare”) “se accumulasse, in ventrem suum “nel suo ventre”, pisces et aucupia compl. oggetti – pisces litoris (litus, litoris) longinqui “di un lido lontano”  in ita. meglio usare il plurale “di lidi lontani” – aucupia peregrina (aucupium, ii neutro II decl. “uccellagione”) “e uccelli insoliti/esotici); 2^protasi: si erigeret (erigo, erigis, erexi, erectum, erigere “alzare; stimolare”) “se stimolasse” pigritiam compl. ogg. “la pigrizia” + stomachi nausiantis “di uno stomaco nauseante/disgustato (part. pres.)” conchyliis abl. strumentale compl. di mezzo + gen. di estensione superi atque inferi maris “del mare superiore ed inferiore”  questi due aggettivi stanno ad indicare il Mare Adriatico e il Mare Tirreno; 3^ protasi: si cingeret (cingo, cingis, cinxi, cinctum, cingere “circondare; cingere”) “se circondasse” strue (strue, struis “mucchio, ammasso” femm. III decl. ) abl. “con una catasta/un ammasso” abl. mezzo strumentale + ingenti strue pomorum “catasta ingente di frutti”, feras compl. ogg. + agg. primae formae che lett. “animali di prime forme” “selvaggina di grossa taglia”, captas (fa riferimento a feras part. perf. di capio, capis, cepi, captum, capere) multa caede venantium “catturata con molte perdite di cacciatori?” venantium (part. pres. gen. plur. dal verbo deponente venor “cacciare” sostantivato). Infelix est Rutilius quod qui illum damnaverunt causam dicent omnibus saeculis? Quod aequiore animo passus est se patriae eripi quam sibi exilium? Quod Sullae dictatori solus aliquid negavit et revocatus tantum non retro cessit et longius fugit? “Viderint” inquit “isti quos Romae deprehendit felicitas tua: videant largum in foro sanguinem et supra Servilianum lacum (id enim proscriptionis Sullanae spoliarium est) senatorum capita et passim vagantis per urbem percussorum greges et multa milia civium Romanorum uno loco post fidem, immo per ipsam fidem trucidata; videant ista qui exulare non possunt.” Analisi del periodo:  notiamo la stessa costruzione del paragrafo precedente prop. principale: infelix est Rutilius “sfortunato è Rutilio” + sub. causale quod + dicent( ind. fut.) “perché” + sub. relativa introdotta da qui + damnaverunt (ind. pf.) qui “quelli che lo (illum) condannarono” – dicent causam “ne dovranno rispondere” omnibus saeculis dat. “a tutti i secoli”. sub. causale (ancora retta da Infelix est …) Quod “perché” passus est (ind. pf. di patior, pateris, passus sum, pati “tollerare”) “sopportò/tollerò” aequiore animo “con animo più sereno” compl. di modo – aequiore comparativo di maggioranza aequus, aequa, aequum + sub. infinitiva eripi che dipende da passus est “di essere strappato” se sogg. dell’infinitiva è in relazione con exilium -- patriae dat. “alla patria” è in relazione con sibi in dat. - quam introduce il 2^termine di paragone dopo aequiore “piuttosto che” exilium 2^term. “l’esilio” eripi sottint. “fosse strappato” sibi “a lui”  il senso della frase è che Rutilio preferì che venisse strappato dalla patria, piuttosto che venisse tolto a lui l’esilio  trad. “ perché sopportò con maggiore serenità di essere strappato alla patria che all’esilio?” Sub. causale quod “perché” poi abbiamo delle coordinate causali : solus sogg. “egli solo” negavit “rifiutò/ a dire di no” Sullae dictatori “al dittatore Silla” et revocatus “richiamato in patria” tantum non “per poco non” retro cessit “andò indietro” et fugit “fuggì” longius “lontano” – tantum non e longius hanno funzione avverbiale. negavit (ind. pf.) revocatus (part. pf.) cessit (ind. pf.) fugit (ind. pf.). incidentale: inquit dentro il discorso diretto: prop. principale: viderint isti (cong. pf.) [il primo periodo inizia con un congiuntivo perfetto, mentre gli altri due periodi che seguono sono retti da un congiuntivo presente, quindi per quest’ultimi è facile attribuirgli la funzione di congiuntivi esortativi – qui abbiamo un perfetto logico, ovvero fa parte di quei verbi che esprimono un’azione cominciata nel passato di cui gli effetti perdurano nel presente, video di solito non fa parte di questa categoria di verbi come per esempio novi, però in questo caso assume questo valore, non è un “vedere” in senso stretto ma un “se la vedano” quindi in senso metaforico “abbiano concepiti con la mente” + infatti viderint “se la vedano” isti compl. oggetto “questi/costoro” (valore dispregiativo) sub. + relativa introdotta da quos deprehendit (ind. pf.) “i quali” felicitas tua sogg. (felicitas, felicitatis femm. III decl attenzione è un nominativo, non un accusativo plur.) “la tua fortuna” deprehendit “ha colto (di sorpresa)” Romae locativo “a Roma”; prop. principale: videant (cong. pres.) seguita da tutta una serie di complementi oggetto – “vedano” largum sanguinem “tanto sangue” in foro “nel foro”  “il foro inondato di sangue” – supra Servilianum lacum “sopra il bacino di Servilio” ( id enim “quello infatti” proscriptionis Sullanae spoliarium est “è il carnaio della proscrizione Silliana”) spoliarium, ii n. II decl. “lo spogliatoio” propriamente indica il luogo dell’anfiteatro in cui si spogliavano i gladiatori feriti o uccisi, per questo lo traduciamo con “carnaio” – et capita senatorum “le teste dei senatori” et greges vagantis (qui non in senso zoologico) propriamente sarebbe“le bande vaganti” ma preferiamo tradurre con l’infinito “le bande scorrazzare” perché è un participio predicativo dipendente da videor ; percussorum “di assassini” per urbem “per la città” – et multa milia civium “molte migliaia di cittadini romani” concordato con trucidata (part. pf.) “trucidati/massacrati” uno loco “in un solo luogo”  “nello stesso luogo” ; post fidem “dopo la parola data”, immo che è un correttivo “anzi” per ipsam fidem compl. mezzo (di solito il mezzo se è per cosa si esprime con l’ablativo semplice – per + acc. invece solitamente si usa quando il mezzo è una persona) “proprio mediante la parola data” licet è un verbo impersonale fisso alla 3^sing. (licet, licuit o licitum est, licere significa “è lecito, è permesso, si può”) però può essere usato come congiunzione con il significato di “ammesso pure, quand’anche, benché, sebbene, quantunque” che introduce una proposizione subordinata di tipo concessivo e dopo vuole il congiuntivo – in questo caso infatti abbiamo 3 verbi al congiuntivo presente coordinati tra loro da congiunzioni coordinati copulative “et” sopiat, avocet, fallat sub. concessive: licet se sopiat mero : “per quando si addormenti (cong. pres. sopiat) con il vino (mero abl. strum. mezzo – vino puro merum, i n. II decl.) et licet avocet aquarum fragoribus: “per quanto si distragga con i fragori delle acque” et fallat mille voluptatibus mentem anxiam: “ e per quanto inganni la sua mente ansiosa con mille piaceri” prop. principale: tam vigilabit (ind. fut.) in pluma quam ille in cruce “starà sveglio (in pluma lett. sulla piuma) tra le piume come (tanto quanto) quello in croce” – ille è Regolo, infatti è un paragone tra Regolo e Mecenate; [Sed … patiendi+ anche in quest’ultima parte del paragrafo abbiamo una contrapposizione tra hunc = Mecenate e illi = Regolo abbiamo due principali coordinate tra loro da un “et”: sed illi solacium est lett. “è sollievo per quello”  “ è di sollievo per quello” = Regolo pro honesto compl. vantaggio dura compl. ogg. + sub. infinitiva: tolerare “sopportare i tormenti per l’onestà” e coordinata et ad causam a patientia respicit “dalle sue sofferenze (a patientia compl. allontanamento) distoglie lo sguardo verso la causa (di esse = le sofferenze)” hunc è il compl. oggetto di vexat pv. e causa patiendi sogg. “la causa del suo soffrire lo – pleonastico – (lo hunc) tormenta” marcidum concordato con il compl. ogg. “smidollato” voluptatibus “dai piaceri” et laborantem anche questo agg. è concordato con hunc compl. ogg. “sofferente” nimia felicitate “da un’eccessiva felicità/fortuna” magis “più che” iis secondo termine di paragone “i mali” sub. relativa: introdotta da quae patitur (deponente in –io patior, pateris, passus sum, pati) “per i quali soffre –> che soffre” patiendi genitivo del gerundio attivo, concordato con causa tra patitur e patiendi  abbiamo un poliptoto. “Non usque eo in possessionem generis humani vitia venerunt ut dubium sit an electione fati data plures nasci Reguli quam Maecenates velint; aut si quis fuerit qui audeat dicere Maecenatem se quam Regulum nasci maluisse, idem iste, taceat licet, nasci se Terentiam maluit.” Analisi del periodo: prop. principale: vitia sogg. “i vizi” non venerunt “non vennero” (ind. pf.) in possessionem generis humani lett. “i vizi non vennero in possesso del genere umano”  “i vizi non si sono impossessati del genere umano” usque eo “a tal punto” – avv. che ci suggerisce la presenza di una sub. consecutiva – sub. consecutiva: (tipo di sub. che indica la conseguenza e l’effetto di quanto è espresso nella reggente – è anticipata da avv. o agg. nella principale mentre all’interno della subordinata abbiamo ut e ut non per la negazione + congiuntivo presente, perfetto o imperfetto usato con valore assoluto (non in dipendenza dal tempo della principale) in italiano si rende con i tempi dell’indicativo ed è introdotta dal “che”) ut + sit congiuntivo presente : ut dubium sit “che ci sia dubbio” an “che,” – dopo an abbiamo la pausa dell’ablativo assoluto electione fati data part. perf. lett. “concessa/data la scelta del destino”  “concessa la possibilità di scegliere il (proprio) destino” an + velint congiuntivo : plures nasci Reguli quam Maecenates velint “che i più/più persone vorrebbero nascere Regolo piuttosto che Mecenate” volo + quam “vorrebbero” possiamo anche tradurre con “preferirebbero” + sub. infinitiva nasci (infinito presente del verbo deponente nascor, nasceris, natus sum, nasci) prop. ipotetica di II tipo: introdotta da si fuerit aut si quis sogg. “qualcuno” (sta per aliquis pronome indefinito aliquis, aliquis, aliquid “uno, qualcuno” nella forma quis perché abbiamo davanti si) fuerit (potrebbe essere sia ind. fut. anteriore oppure un congiuntivo perfetto, dobbiamo sempre ricordarci che in latino il futuro anteriore è sempre in dipendenza da un fut. semplice – è un verbo con valore relativo – qui non abbiamo un fut. semplice, dunque è un cong. pf. che serve a tradurre la protasi del periodo ipotetico di II tipo “si + cong. pf.” anche se nella traduzione in italiano suona meglio la traduzione con il futuro che quella con il congiuntivo pf. italiano sta male dire “se ci sia stato qualcuno” al massimo potremmo tradurre con il congiuntivo impf. italiano “se ci fosse qualcuno”, ma meglio ancora con il futuro semplice ita. “se ci sarà qualcuno”) “se ci sarà qualcuno” sub. relativa: introdotta da qui audeat (verbo servile – cong. pres. semideponente audeo, audes, ausus sum, audere) + sub. infinitiva dicere “che osa dire” (qui audeat dicere) + sub. infinitiva dipendente da dicere – se sogg. maulisse ( inf. pf. malo, malis, malui, malle) “che avrebbe preferito” + nasci “nascere” Maecenatem compl. ogg. “Mecenate” + paragone quam Regulum “piuttosto che Regolo” idem iste “questa medesima persona” sogg. della principale retta dal verbo maluit licet è un verbo impersonale fisso alla 3^sing. (licet, licuit o licitum est, licere significa “è lecito, è permesso, si può”) però può essere usato come congiunzione con il significato di “ammesso pure, quand’anche, benché, sebbene, quantunque” che introduce una proposizione subordinata di tipo concessivo e dopo vuole il congiuntivo + taceat cong. pres. : licet taceat “sebbene taccia” prop. principale: abbiamo un unico verbo di modo finito maluit lett. “preferì”  ma preferiamo la soluzione italiana del falso condizionale “avrebbe preferito” + sub. infinitiva nasci “nascere” “Terentiam”, se non lo traduciamo ma sappiamo che in latino è d’obbligo mettere il sogg. dell’infinito. “Male tractatum Socratem iudicas quod illam potionem publice mixtam non aliter quam medicamentum inmortalitatis obduxit et de morte disputavit usque ad ipsam? Male cum illo actum est quod gelatus est sanguis ac paulatim frigore inducto venarum vigor constitit?” Analisi del periodo: tractatum part. pf. di tracto concordato con Socratem dipende da iudicas è un verbo che regge prevalentemente le infinitive quindi dobbiamo sottintendere un esse  tractatum esse (inf. pf passivo) prop. principale: iudicas “Pensi che” + sub. infinitiva Socratem sogg. inf. in acc. tractatum esse + avv. male – “ Pensi che Socrate sia stato trattato male” sub. causale : introdotta da quod ha come suo verbo di modo finito obduxit (ind. pf. da ob + duco) e disputavit perché c’è la congiunzione coordinante copulativa “et” – “perché” obduxit “trangugiò/bevette” illam potionem compl. ogg. “quella bevanda” mixtam publice “mixata/versata pubblicamente”  “somministratagli dallo Stato” , non aliter quam “non altro che” medicamentum inmortalitatis “un farmaco d’immortalità” mixtam part. pf. di misceo (mischiare; ma anche nel significato di versare) coordinata sub. causale: de morte “riguardo alla morte” ( de + abl. compl. di argomento – abl. strumentale) disputavit “disputò” (sogg. sempre Socrate) usque ad ipsam “fino alla morte stessa”? prop. principale: male cum illo actum est (ind. pf. passivo al neutro impersonale del verbo ago) cum illo qui esprime un complemento di svantaggio “nei confronti di lui” male avv. di actum est “è stato fatto male”  nel senso che “gli è stato fatto un torto” sub. causale: introdotta da quod “perché” sanguis sogg. (sanguis, sanguinis masch. III decl.) gelatus est (ind. pf. passivo del verbo gelo) “si gelò” ablativo assoluto: inducto (abl. del part. pf. di induco) + frigore “e diffusosi a poco a poco il freddo” paulatim avv. – questo abl. ass. è una temporale “mentre si diffondeva” coordinata causale da “ac” constitit (ind. pf. del verbo consisto, consistis , consistiti, consistere) “si arrestò” vigor compl. ogg. “il vigore/la vita” venarum “delle vene” in ita. meglio “nelle vene”. “Quanto magis huic invidendum est quam illis quibus gemma ministratur, quibus exoletus omnia pati doctus exsectae virilitatis aut dubiae suspensam auro nivem diluit! Hi quidquid biberunt vomitu remetientur tristes et bilem suam regustantes, at ille venenum laetus et libens hauriet.” Analisi del periodo: proposizione principale: una perifrastica passiva nella sua forma impersonale – invidendum est (il gerundivo è al neutro) quanto magis “quanto più” gli avverbi che modificano i comparativi hanno la forma ablativale quanto, huic invidendum est “bisogna invidiare” invidiare in italiano è un verbo transitivo, dunque avremo subito il compl. ogg. mentre in latino è intransitivo  infatti regge huic che è il dativo hic, heac, hoc si traduce “questo” compl. ogg. non “a questo” , quam illis “piuttosto che quelli” 2^ termine di paragone (poi abbiamo 2 pronomi relativi uguali è una duplicatio/epanalessi) sub. relativa: introdotta da quibus “ai quali” ministratur (ind. pres. passivo) “viene servita” gemma non è da intendere proprio nel senso di gemma, ma è una metonimia per dire “una coppa tempestata/ricoperta di gemme” sub. relativa: introdotta da quibus exoletus part. pf. del verbo exolesco (funge sia da sostantivo che da aggettivo, ha il significato di “adulto”,ma talvolta può avere anche con un’accezione negativa “pervertito, invertito” come nel nostro caso “amasio”) quibus “ai quali” exoletus sogg. “un amasio/ragazzo” doctus è il part. pf. di doceo “educato” pati + compl. ogg. omnia “a subire tutto” + sub. infinitiva pati (da patior) exsectae virilitatis aut dubiae (part. pf. dal verbo exseco) “di virilità recisa o dubbia” diluit (ind. pres.) “scoglie” auro “nell’oro” nivem compl. ogg. “la neve” suspensam fa riferimento a nivem “conservata” suspensam (part. pres. acc. sing. da suspendo). sub. relativa: introdotta da un pronome relativo indefinito quidquid biberunt (ind. pf.) “tutto ciò che hanno bevuto” prop. principale: hi sogg. “questi” remetientur indicativo futuro III plur. del verbo deponente remetior, remetiris, remessus sum, remetiri significa “misurare di nuovo, ripercorrere, ripensare, raccontare di nuovo, restituire” remetientur vomitu “rimetteranno con il vomito” tristes pred. del sogg. “tristi” e regustantes part. pres. nom. masch. plur “riassaporanti”  “riassaporano” bilem suam “la loro bile” coordinata alla principale: at ille hauriet ind. fut. “ma quello tracannerà” laetus et libens venenum “lieto e volentieri il veleno”. prop. ipotetica: si tibi fortuna non dat “se la fortuna non da a te” facultatem exhibendae virtutis “la possibilità di mostrare la (tua) virtù” – exhibendae è un gerundivo gen. femm. sing. da collegare con virtutis del verbo exhibeo, es, hibui, habitum, ere significa “produrre, presentare) 1^period. descendisti “sei sceso” ad Olympia “nell’arena dei giochi olimpici” sed sottint. non erat “non c’era” nemo praeter avv. “oltre,eccetto,fuorché” te “ma non c’era nessuno oltre a te” 2^period. habes “hai” coronam acc. compl. ogg. “la corona” – asindeto avversativo “sed”—non habes “non hai” victoriam “la vittoria” 3^period. non gratulor “non mi rallegro” verbo deponente tamquam avv. “come per esempio” viro forti “con un uomo forte” gratulor vuole il dativo della persona con cui ci si rallegra – sed tamquam consulatum praeturamve adepto “ma come una persona che ha ottenuto (adepto) il consolato o la pretura” il adepto part. pf. dat. masch. sing. del verbo adipiscor deponente adipiscor,eris,adeptus sum,adipisci “raggiungere” 4^period. auctus es (ind. pf. passivo dal verbo augeo “accrescere”) “hai un’onorificenza in più”  “sei stato accresciuto di un’onorificenza” honore compl. di causa efficiente abl. propr. detto. “Idem dicere et bono viro possum, si illi nullam occasionem difficilior casus dedit in qua [una] vim animi sui ostenderet: “Miserum te iudico, quod numquam fuisti miser. Transisti sine adversario vitam; nemo sciet quid potueris, ne tu quidem ipse.” Opus est enim ad notitiam sui experimento; quid quisque posset nisi temptando non didicit. Itaque quidam ipsi ultro se cessantibus malis optulerunt et virtuti iturae in obscurum occasionem per quam enitesceret quaesierunt.” Analisi del periodo: prop. principale: possum + sub. infinitiva dicere – possum è un ind. pres. ma spesso in italiano occorre tradurli con il cosiddetto falso condizione “potrei” dicere “dire” idem compl. ogg. “lo stesso” et bono viro dat. “anche ad un uomo buono” prop. ipotetica: introdotta da si “se” sogg. casus nom. sing. “circostanza” difficilior comparativo di maggioranza che qui ha valore assoluto “piuttosto difficile” , dedit illi “ha dato a lui” anche se quel nullam indica che c’è un senso negativo all’interno del valore della frase quindi potremmo anche tradurre con “non ha dato a lui” nullam occasionem “nessuna occasione” sub. relativa: introdotta da qua che ha come suo verbo ostenderet congiuntivo imperfetto – in qua “in cui” ostenderet “mostrasse” in italiano sta bene anche un infinito “in cui mostrare” vim (vis, roboris femm. III decl. irregolare) compl. ogg. “la forza” animi sui lett. “del suo animo”  “d’animo” anche da solo si rende bene in italiano. all’interno del discorso diretto: prop. principale: miserum te iudico “ti reputo infelice” sub. causale : introdotta da quod “perché” numquam avv. mai fuisti miser “non sei mai stato infelice” prop. principale: transisti (ind. pf. di trans+eo) “hai trascorso” vitam compl. ogg. “la vita” sine adversario “senza un avversario” nemo sciet ind. fut. “nessuno saprà” interrogativa indiretta: introdotta da quid potueris cong. pf. “che cosa avresti potuto fare” sottint. fare  “di che cosa saresti capace” ne tu quidem ipse – ne + quidem è un costrutto che si traduce “neppure” tu “tu” ipse “stesso” (tu ipse in unione significano proprio “stesso, in persona, proprio”). pro. principale: opus est “c’è bisogno” in questo caso la costruzione è impersonale (secondo le regole della sintassi dei casi – ablativo per la cosa di cui si ha bisogno – dat. per la persona che ha bisogno) enim “infatti” experimento abl. (cosa di cui si ha bisogno) “di un esperimento/di una prova” ad notitiam ad + acc. complemento finale/scopo “per la conoscenza” sui “di sé” prop. interrogativa indiretta: introdotta da quid quisque pronome indefinito (quisque, quiqui, quidque) posset cong. impf. “che cosa ciascuno possa” nisi temptando ablativo del gerundio con valore strumentale “se non sperimentando” nisi è una congiunzione di tipo ipotetico negativo che si appoggia al gerundio prop. principale: non didicit ind. pf. (del verbo disco, discis, didici, discere “imparare” notiamo che non ha supino) “non lo sa”  “che cosa ciascuno possa, non lo sa, se non sperimentando” abbiamo due verbi di modo finito che costituisce la principale optulerunt coordinato tramite “et” all’altro verbo di modo finito quaesierunt cessantibus part. pres. neutro dat. correlato con malis prop. principale: optulerunt ind. pf. (composto di fero – del verbo offero/obfero, offeris, optuli/obtuli, oblatum, ferre “offrire”) itaque “per tanto/perciò” quidam pronome indefinito “taluni” se optulerunt “si offrirono” ultro avv. “spontaneamente” ipsi “essi stessi” (in ita. non ci sarebbe bisogno di questo rafforzamento) malis cessantibus dat. “ai mali che tardavano a venire” deriva dal verbo cesso, che oltre a significare “fermare” significa anche “indugiare, tardare a venire” iturae participio futuro del verbo eo concordato con virtuti : virtuti dat. (da virtus, virtutis femm. III decl.) “a una virtù destinata a” – valore di predestinazione – in obscurum “nell’oscurità” quaesierunt ind. pf. (quaero) “cercarono” occasionem compl. ogg. “un’occasione” + sub. relativa: per quam enitesceret cong. impf. (dal verbo enitesco, is, ere) “per mezzo della quale risplendesse” – oppure relativa impropria “per la quale risplendere” “affinché risplendesse”. “Gaudent, inquam, magni viri aliquando rebus adversis, non aliter quam fortes milites bello; Triumphum ego murmillonem sub Ti. Caesare de raritate munerum audivi querentem: “Quam bella” inquit “aetas perit!” Avida est periculi virtus et quo tendat, non quid passura sit cogitat, quoniam etiam quod passura est gloriae pars est. Militares viri gloriantur vulneribus, laeti fluentem meliori casu sanguinem ostentant: idem licet fecerint qui integri revertuntur ex acie, magis spectatur qui saucius redit.” Analisi del periodo: [Gaudent … perit!+ 4 periodi prop. principale: gaudent (verbo semideponente da gaudeo, gaudes, gavisus sum, gaudere) magni viri sogg. “gli uomini forti” gaudent “godono” aliquando avv. “talora” rebus adversis abl. “delle avversità” – non aliter quam “non di diversamente”  in ita. + completo dire “non diversamente da quanto” fortes milites sogg. “i soldati forti” sottint. gaudent “godono” bello abl. “della guerra” gaudere vuole l’ablativo della cosa di cui si gode inquam: è un inciso “dico/ripeto” propr. principale: audivi ind. pf regge querentem participio presente acc. sing. del verbo queror deponente che possiamo definire participio predicativo retto da un verbo di percezione come audio – ego audivi “ho udito” murmillonem compl. ogg. Triumphum “il mirmillone Trionfo” sub Ti. Caesare “sotto Tiberio Cesare” querentem che fa riferimento a murmillonem infatti anch’esso in acc. “lamentarsi” de raritate munerum compl. di argomento + genitivo munus, muneris neutro III decl. significa “obbligo, impegno” ma anche “spettacolo gladiatorio” quindi possiamo tradurre con “della rarità dei giochi gladiatori” quam bella aetas perit “che bella età se n’è andata!” perit ind. pf. del verbo pereo (per+eo pereo, peris, perii perivi, periturus, perire) [Avida est … pars est] prop. princ: virtus sogg. “il valore” est avida “è avido” periculi “di pericoli” gen. pertinenza coordinata alla principale: introdotta da “et” – cogitat ind. pres. “e pensa” quo avv. relativo di luogo nella sua tipica forma ablativale tendat cong. pres. “verso dove tenda” anche con una sfumatura interrogativa quid pronome interrogativo passura sit abbiamo una perifrastica attiva – part. fut. di patior passura + cong. pres. di sum sit – “e non a che cosa soffrirà”  “e non a ciò che soffrirà” sub. causale: introdotta dalla congiunzione quoniam con il verbo pars est “perché” pars est gloriae “è una parte della gloria” etiam “anche” sub. relativa: introdotta da quod + passura est un’altra perifrastica attiva però il verbo sum è al presente “ciò che soffrirà” “il valore è avido di pericoli e pensa a dove vuole giungere e non a ciò che soffrirà, perché anche ciò che soffrirà è una parte della sua gloria.” [Militares … redit] prop. principale: militares viri “gli uomini d’arme” gloriantur ind. pres. deponente “si gloriano” vulneribus “delle ferite” glorior vuole l’abl. delle cose di cui ci si gloria coordinata alla principale: ostentant ind. pres. “mostrano” laeti che lett. vuol dire “lieti” ma potremmo tradurre anche “con orgoglio” sanguinem fluentem “il sangue fluente” meliori casu “in una situazione migliore” licet il verbo come in altri punti del testo di Seneca assume la funzione di congiunzione concessiva infatti è seguito da un congiuntivo perfetto fecerint “per quanto abbiano compiuto” idem “la medesima cosa/impresa” sub. relativa: qui “coloro che” revertuntur “tornano” integri “sani” (reverto, is, reverti, reversum, revetere oppure revorto, is, revorti, revorsum, revortere oppure nella forma deponente revertos, eris, reversus sum, reverti – revortor, eris, revorsus sum, revorti) ex acie “dal campo di battaglia” ex + abl. moto da luogo proposizione principale: spectatur magis “viene guardato di più”  “attira più gli sguardi” sub. relativa: qui “colui che” redit “ritorna”saucius “ferito”. “Ipsis, inquam, deus consulit quos esse quam honestissimos cupit, quotiens illis materiam praebet aliquid animose fortiterque faciendi, ad quam rem opus est aliqua rerum difficultate: gubernatorem in tempestate, in acie militem intellegas. Unde possum scire quantum adversus paupertatem tibi animi sit, si divitiis diffluis? Unde possum scire quantum adversus ignominiam et infamiam odiumque populare constantiae habeas, si inter plausus senescis, si te inexpugnabilis et inclinatione quadam mentium pronus favor sequitur? Unde scio quam aequo animo laturus sis orbitatem, si quoscumque sustulisti vides? Audivi te, cum alios consolareris: tunc conspexissem, si te ipse consolatus esses, si te ipse dolere vetuisses.” Analisi del periodo: [Ipsis … intellegas] inquam è un inciso “io dico/lo ripeto” proposizione principale: retta dal verbo consulit ind. pres. sintassi dei casi – dativo – consulo uno di quei verbi che a seconda del costrutto cambia di significato + dat. “provvedere a”; + acc. “consultare, interrogare”; + de + abl. “ deliberare su/riguardo a” ; deus sogg. “dio” consulit “provvede” qui regge il dativo ipsis “agli uomini stessi/proprio a quegli uomini” sub. relativa: introdotta da quos si riferisce al verbo cupit (ind. pres. verbo in –io); quos si riferisce a ipsis “a quegli uomini che” cupit “vuole” + sub. infinitiva esse “che siano” quam honestissimos agg. al grado superlativo “il più possibile onesti/i più degni di onore possibile” quam + superlativo è un rafforzamento (spesso infatti troviamo anche in unione con una voce del verbo sum, come in questo caso esse) quotiens *è una congiunzione di tipo temporale può avere valore interrogativo “quante volte?” ma anche relativo “quante volte, ogni volta che, quando, qualora”+ quotiens praebet “ogni volta che offre” illis dat. “a loro” materiam compl. ogg. nel senso di “la possibilità concreta” + faciendi gerundio al genitivo singolare “di fare” aliquid neutro acc. sing. (pronome indefinito aliquis, aliquis, aliquid “qualcuno/qualcosa”) “qualcosa” animose et fortiter in abl. strumentale di mezzo “con forza e coraggio” (animosus,a,um “animoso, coraggioso” e fortiter avv. “fortemente”) sub. relativa: introdotta da quam – ad quam rem (ad + acc. è moto a luogo, ad + acc. può essere anche complemento di fine o scopo “a quale fine?scopo” ) lett. “per la qual cosa” opus est “c’è bisogno” nella costruzione impersonale regge l’abl. della cosa di cui si ha bisogno aliqua rerum difficultate (da difficultas, difficultatis III decl. femm. “difficoltà, disagio, …”) in abl. “di una qualche difficoltà” lett. “per la qualcosa c’è bisogno di una qualche difficoltà (di cose rerum – che come al solito non traduciamo – ”  “un’azione che ha bisogno di una qualche difficoltà”; proposizione principale: intellegas congiuntivo presente indipendente di tipo potenziale “potresti vedere” gubernatorem compl. ogg. (da gubernator, gubernatoris masch. III decl. “pilota; governatore”) “il pilota” in cruoris mach. III decl. “sangue versato da una ferita, diverso da quello che circola vitale detto sanguis) “il suo sangue” sub. relativa: introdotta da qui – scit (ind. pres.) “colui che sa” + sub. infinitiva: se sogg. inf. vicisse inf. pf. “spesso ha vinto dopo il sangue”. [Hos … exercet] itaque avv. “dunque” hos acc. plur. “questi” deus sogg. “dio” sub. relativa: introdotta da quos probat “che dio apprezza” sub. relativa: introdotta da quos amat “che dio ama” abbiamo tre principali coordinate tra di loro senza congiunzione – asindeto copulativo sottint. “et”: indurat recognoscit exercet “li indurisce, li vaglia, li esercita” [eos … servat] autem congiunzione avversativa “invece” eos “quelli” videtur (nella forma deponente videor – sembrare) “ai quali sembra”+ sub. relative rette dall’infinito: indulgere “indulgere” e quibus parcere (in italiano “risparmiare” è transitivo mentre in latino regge il dativo) “ai quali sembra risparmiare”  “che sembra risparmiare” prop. principale: servat molles “li riserva deboli” venturis participio futuro di venio, venis, veni, ventum, venire dat./abl. neutro plur. “ai mali che stanno per venire/futuri” [Erratis … dilatus est] prop. principale: erratis enim “sbagliate infatti” prop. ipotetica: introdotta da si con verbo iudicatis “se pensate che” + exceptum (part. pf di excipio, is, excepi, exceptum, ere “trarre fuori”) sottint. esse quindi sub. infinitiva quem pronome ind. compl. ogg. “che qualcuno sia l’eccezione” prop. principale: veniet ind. fut. “verrà” et “anche” ad illum diu avv. felicem “anche all’uomo a lungo fortunato” sua portio “la sua parte” (di dolore) sub. relativa: introdotta da quisquis relativo indefinito “chiunque” che si riferisce al verbo videtur che a sua volta regge la sub. infinitiva: dimissus esse (inf. pf. passivo al nominativo perché è retto dal verbo videor) “chiunque sembri esserne congedato” prop. principale: dilatus est (ind. pf. pass. del verbo differo, differ, distuli, dilatum, differe “spargere; ferire”) “è (soltanto) stato rimandato”. “Quare deus optimum quemque aut mala valetudine aut luctu aut aliis incommodis adficit? Quia in castris quoque periculosa fortissimis imperantur: dux lectissimos mittit qui nocturnis hostes adgrediantur insidiis aut explorent iter aut praesidium loco deiciant. Nemo eorum qui exeunt dicit “Male de me imperator meruit”, sed “bene iudicavit” Idem dicant quicumque iubentur pati timidis ignavisque flebilia: “Digni visi sumus deo in quibus experiretur quantum humana natura posset pati.” Analisi del periodo: proposizione principale: abbiamo un’interrogativa diretta, retta da un unico verbo adficit (adficio, adficis, adfeci, adfectum, ere verbo in –io “influenzare; provvedere; infliggere”) – la domanda è introdotta da quare “perché?” deus sogg. “dio” adficit “colpisce” optimum quemque (agg. I classe + pronome indefinito quique,quique,quidque “ciascun*, ognuno, ogni cosa” se (relativo) “chiunque, quello che”) lett. “ciascun migliore” ma in ita. è preferibile “tutti i migliori” aut congiunzione disgiuntiva “o” mala valetudine abl. strumentale compl. di mezzo “con la cattiva salute” aut luctu “o con il lutto/la morte” aut aliis incommodis “o con altre avversità” . questo periodo è una risposta alla domanda precedente (facendo riferimento al campo metaforico della guerra, di ciò che accade in accampamento) infatti inizia con una sub. causale: introdotta da quia “perché” quoque congiunzione “anche/pure” in castris compl. st. in luogo “negli accampamenti” periculosa che è un agg. di I classe sostantivato neutro nom. che funge da sogg. “le azioni pericolose” imperator “vengono ordinate” fortissimis grado superlativo dat. “ai più coraggiosi” . prop. principale: dux sogg. “il capo” mittit “invia” lectissimos compl. ogg. (part. pf. lectum in funzione di aggettivo al grado superlativo dal verbo legere “scegliere”) “sceltissimi”  “truppe sceltissime” sub. relativa impropria – valore finale : (spiega lo scopo del perché il comandante invia le truppe scelte) introdotta da qui + 3 congiuntivi aut: abbiamo 3 congiuntivi presenti che sono coordinati da questa congiunzione disgiuntiva, dunque sappiamo che la loro funzione sarà la stessa ovvero quella con valore finale 1^ cong. adgrediantur cong. presente (del verbo deponente in –io adgredior/aggredior, adgrederis, adgressus sum, adgredi) “ad assalire” hostes compl. ogg. “i nemici” nocturnis insidiis “in imboscate notturne” 2^ cong. aut explorent cong. presente “o ad esplorare” iter “il cammino” 3^ cong. aut deiciant cong. presente (dal verbo deicio, deicis, deieci, deiectum, ere) “o a scacciare” praesidium loco “una postazione”. prop. principale: nemo sogg. + gen. eorum “nessuno di quelli” + pausa della sub. relativa: introdotta da qui ha come suo verbo exeunt (ex+eo) “che escono” ; verbo principale dicit “dice” all’interno del discorso diretto: imperator sogg. “il generale” meruit (ind. pf. di mereo, meres, merui, meritum, merere “guadagnare, acquistare, meritarsi; comportarsi come nel caso del nostro testo che è accompagnato dall’avv. male meruit” può avere anche la forma deponente mereor ) male meruit “si è comportato male” de me “riguardo a me”  meglio tradurre “il generale mi ha fatto un torto” sed bene iudicavit “ma ha giudicato bene” lett. “ma mi ha dato una prova di stima” prop. principale: dicant congiuntivo indipendente all’interno di una principale, tipo esortativo “dicano” idem “la stessa cosa” sub. relativa: quicumque (pronome relativo indefinito quicumque, quaecumque, quodcumque “chiunque, qualunque, qualunque cosa, qualsiasi”) nom. masch. plur. sogg. in italiano lo possiamo tradurre con “tutti coloro che” iubentur lett. “sono comandati” + sub. infinitiva pati (inf. pres. del verbo deponente patior  dunque forma pass. ma diatesi attiva) “di soffrire” la trad. lett. in italiano è un po’ scorretta “Dicano la stessa cosa tutti coloro che sono comandati di soffrire”  secondo una traduzione più libera possiamo renderla “Dicano la stessa cosa tutti coloro a cui si comanda di soffrire” flebilia compl. ogg. sostantivato neutro acc. plur. “cose da far piangere” timidi et ignavi sono propriamente due dativi lett. “per i paurosi e i vili” all’interno del discorso diretto: prop. principale: visi sumus (ind. pf. pass. del verbo videor che nella sua forma deponente ha un altro significato “sembrare”) “siamo sembrati” digni “degni” predicativo del sogg. infatti abbiamo la forma passiva con il verbo videor, deo dat. “a dio” sub. relativa al congiuntivo che regge il costrutto dignum/indignum : introdotta da quibus a cui però segue un congiuntivo experiretur congiuntivo impf. (verbo deponente da experior, experiris, expertus sum, experiri “sperimentare”) “degni di sperimentare” quantum pronome interrogativo quantum humana natura “quanto” sogg. “l’umana natura” posset cong. impf. (servile – di sum) + sub. infinitiva pati “possa sopportare”. “Fugite delicias, fugite enervantem felicitatem qua animi permadescunt et, nisi aliquid intervenit quod humanae sortis admoneat, <marcent> velut perpetua ebrietate sopiti. Quem specularia semper ab adflatu vindicaverunt, cuius pedes inter fomenta subinde mutata tepuerunt, cuius cenationes subditus et parietibus circumfusus calor temperavit, hunc levis aura non sine periculo stringet.” Analisi del periodo: fugite imperativo presente 2^plru. del verbo in –io fugio, fugis, fugi, fugitum, fugire ripetuto due volte, quindi in anafora fugite delicias “fuggite le mollezze”; fugite enervantem part. pres. dal verbo enervo – felicitatem “fuggite una felicità che vi snerva” sub. relativa: introdotta da qua – permadescunt ind. pres. di permadesco – qua compl. di causa in abl. semplice “a causa della quale” animi sogg. “gli animi” permadescunt “marciscono/svigoriscono”; prop. ipotetica: introdotta dalla congiunzione ipo. negativa nisi intervenit ind. pres. intervenio – “se non interviene” aliquid compl. ogg. “qualche cosa” sub. relativa: coordinata alla relativa dalla congiunzione “et” introdotta da quod – seguita però da un congiuntivo admoneat congiuntivo presente di admoneo “che ricordi a loro” illis sottint. sortis humanae il verbo admoneat si costruisce anche con il gen. della cosa di cui si vuole ricordare “della sorte umana” marcent “marciscono”velut avv. “come” sopiti che è un aggettivo sopitus, a, um deriva dal part. pf. di sopio “sopiti” perpetua ebrietate “da una perenne ubriachezza” compl. causa efficiente (da che cosa? infatti sopiti che è un part. pf. ha valore passivo e con il compl. d’agente o causa eff. di solito abbiamo i verbi al passivo). sub. relativa: introdotta da quem pronome relativo all’accusativo per la traduzione italiana è meglio sostituirlo con hunc (dato che in italiano è meglio partire dalla principale, piuttosto che da una subordinata) che propriamente si traduce con “questo” è meglio tradurlo con “quello che” specularia sogg. “i vetri” semper avv. vindicaverunt “hanno sempre protetto” (vindico, as, avi, atum, are “esigere, pretendere, reclamare” a/ab – e/ex + abl. “proteggere”) ad adflatu “dalla corrente” sub. relativa: introdotta da cuius anche questa relativa ha come antecedente hunc “quello di cui” pedes sogg. “i piedi” tepuerunt (dal verbo tepesco, is, tepui, tepescere “riscaldarsi, intiepidirsi”) “si sono riscaldati” inter fomenta “in mezzo ad impacchi” subinde avv. “di continuo/continuamente” mutata part. pf. “rinnovati” sub. relativa: introdotta anche qui da cuius a cui dobbiamo riconoscere sempre il suo antecedente hunc “quello le cui” cenationes compl. ogg. “sale da pranzo” calor sogg. “il calore” temperavit ind. pf. “ha temperato” subditus si riferisce al sogg. “posto sotto al pavimento” et circumfusus part. pf. (del verbo circumfundo, is, fudi, fusus, ere) “diffuso” parietibus compl. st. in luogo “nelle pareti” proposizione principale: introdotta dal pronome dimostrativo hunc (da hic, heac, hoc) con la funzione epesegetica  ripresa dei pronomi relativi – stringet ind. futuro – levis aura sogg. “una lieve corrente” stringet “danneggerà” non sine periculo “non senza pericolo”. “Cum omnia quae excesserunt modum noceant, periculosissima felicitatis intemperantia est: movet cerebrum, in vanas mentem imagines evocat, multum inter falsum ac verum mediae caliginis fundit. Quidni satius sit perpetuam infelicitatem advocata virtute sustinere quam infinitis atque inmodicis bonis rumpi? Lenior ieiunio mors est, cruditate dissiliunt.” Analisi del periodo: sub. relativa: quae excesserunt ind. pf di excedo – quae fa riferimento a omnia “tutte le cose che superarono la misura” cum narrativo con valore concessivo : cum noceant cong. presente – in primis traduciamo con il gerundio italiano “nuocendo” omnia sogg. “tutte le cose” prop. principale: periculosissima sogg. “la più pericolosa” est “è” intemperantia + gen. felicitatis “l’intemperanza della felicità”  “Anche se nuoce tutto ciò che è fuori misura, la più pericolosa è l’intemperanza della felicità:” prop. principale: movet “turba” cerebrum “il cervello”  lett. “va la testa” coordinata alla principale: evocat “evoca” mentem compl. ogg. “la mente” in vanas imagines “verso vane immagini”  “evoca nella mente vane immagini” coordinata alla principale: fundit “getta” multum caliginis gen. partitivo compl. ogg. “molto di caligini””molta nebbia” mediae va con caliginis “nel mezzo della nebbia” inter falsum ac verum “tra il falso e il vero”  “getta molta nebbia nello spazio che separa il falso dal vero”. patientiam malorum animus patientia pervenit; quae quid in nobis efficere possit scies, si aspexeris quantum nationibus nudis et inopia fortioribus labor praestet.” Analisi del periodo: prop. principale: sic “così” sunt nauticis (agg. I classe sostantivato dat. plur.) costruzione del dativo di possesso lett. “sono ai marinai” dat. diventa sogg. sum invece assume il significato di avere “i marinai hanno” e il sogg. diventa compl. ogg. corpora dura (sarebbe sogg.) + agg. “i corpi induriti” ferendo gerundivo ablativo sing. da concordare con mari lett. “dal sopportare il mare”  “così i marinai hanno i corpi induriti dalla vita di mare” prop. coordinata principale di tipo nominale, ma sottintende sum come verbo: agricolis (agricola, agricolae dat. plur.) qui abbiamo sempre un dat. di possesso di cui il verbo sum con significato di “avere” è sottinteso – dunque agricolis è sogg. “i contadini” manus tritae diventa compl. ogg. “hanno mani logorate” prop. principale: lacerti (masch. II decl. da lacertus, lacerti) concordato con militares “le braccia militari” valent “hanno la forza” ad excutienda tela lett. “per/di scagliare i giavellotti” excutienda gerundivo (da excutio, excutis, excussi, excussum, ere significa “scuotere via” ) coordinata alla principale: ritorniamo alla costruzione del dativo di possesso cursoribus da dat.  sogg. “i corridori” sunt “hanno” membra da sogg.+ agg. agilia  compl. ogg. “le membra agili” periodo dopo i “:” abbiamo: prop. principale: in quoque (pronome indefinito distributivo quisque, quique,quidque “ciascuno”) “in ciascuno” id solidissimum est “la parte più solida è” + sub. relativa : quod exercuit ind. pf. exerceo “quella che ha tenuto in esercizio”. prop. principale: animus sogg. “l’animo” pervenit (ind. pres. di pervenio, is, veni, ventum, ire) “giunge” patientia abl. modo “con pazienza/sopportazione” ad + contemnendam gerundivo concordato con patientia “sopportazione” + malorum gen. lett. “a disprezzare la sopportazione dei mali”  “a disprezzare i mali che sopporta” la proposizione principale è in questo caso questa apparente sub. relativa – falsa relativa, perché in realtà abbiamo il NESSO DEL RELATIVO, che definisce una proposizione che non è subordinate (come di solito è per le relative) ma è coordinante: introdotta da quae che noi dobbiamo considerare come ET EA si riferisce alla patientia – scies ind. fut. è il verbo della principale quid pronome interrogativo + sub. infinitiva : possit cong. impf. + inf. efficere prop. ipotetica: introdotta da si aspexeris (ind. fut. anteriore o cong. pf.) sicuramente sarà fut. anteriore perché scies è un fut. semplice prop. interrogativa indiretta: quantum avv. interrogativo praestet cong. pres. (dal verbo praesto, as, stiti, stitum, are) et ea (= quae) quid in nobis possit efficere “e che cosa essa possa produrre in noi” scies (princ.) “lo saprai” si aspexeris lett. “se avrai osservato”  “se osserverai” labor sogg. “la fatica” praestet “presta” nationibus nudis dat. “ai popoli nudi” inopia fortioribus “(sottint. resi) più forti dal bisogno”  “quanto fornisca la fatica ai popoli nudi/privi di risorse e più forti per il bisogno” . “Omnes considera gentes in quibus Romana pax desinit, Germanos dico et quidquid circa Histrum vagarum gentium occursat: perpetua illos hiemps, triste caelum premit, maligne solum sterile sustentat; imbrem culmo aut fronde defendunt, super durata glacie stagna persultant, in alimentum feras captant.” Analisi del periodo: [Omnes … occursat] prop. principale: considera imperativo presente 2^sing. “esamina” omnes gentes compl. ogg. “tutte le genti” sub. relativa: introdotta da in quibus – lett. “nelle quali”  “con le quali” Romana pax sogg. “la pace romana” desinit ind. pres. lett. “termina” ma nel senso di “confina” prop. principale: dico ind. pres. “dico/intendo” Germanos compl. ogg. “i Germani” sub. relativa: introdotta da et quidquid pronome relativo indefinito lett. “e qualunque cosa” + gen. gentium vagarum “di genti nomadi” circa Histrum “attorno all’Istro” occursat ind. pres. “si presenta”  lett. “qualunque cosa di gente nobili si presenta intorno all’Istro”  “e ogni tribù di nomadi che si presenta attorno all’Istro” [perpetua … sustentat] prop. principale: perpetua hiemps sogg. “un inverno continuo” , triste caelum altro sogg. “un triste cielo” premit ind. pres. “pesa/preme” illos compl. ogg “loro” coordinata alla principale: solum sterile sogg. “una terra sterile” maligne avv. “grettamente” sustentat ind. pres. “li sostenta”  nel senso “di dare a loro un nutrimento” [imbrem … captant.] prop. principale: defendunt ind. pres. “si riparano/si difendono” questo verbo vuole l’accusativo della cosa da cui ci si ripara/difende imbrem “dalla pioggia” culmo aut fronde compl. di mezzo “con tetti di paglia o di fronde” coordinata alla principale: persultant ind. pres. “scorrazzano” super stagna “su paludi” durata part. perf. valore passivo glacie compl. di causa efficiente “indurite dal gelo” coordinata alla principale: captant ind. pres. “cacciano/catturano” feras compl. ogg. “bestie selvagge” in alimentum compl. di fine “per cibo” . “Miseri tibi videntur? Nihil miserum est quod in naturam consuetudo perduxit; paulatim enim voluptati sunt quae necessitate coeperunt. Nulla illis domicilia nullaeque sedes sunt nisi quas lassitudo in diem posuit; vilis et hic quaerendus manu victus, horrenda iniquitas caeli, intecta corpora: hoc quod tibi calamitas videtur tot gentium vita est.” Analisi del periodo: prop. principale: interrogativa – Miseri tibi dat. “a te” videntur dal verbo videor + costruzione con il nominativo miseri “sembrare”  “ ti sembrano infelici?” prop. principale: nihil miserum est “nulla è misero”  “nessuna infelicità è” sub. relativa : introdotta da quod “ciò che” consuetudo sogg. “la consuetudine” perduxit (ind. pf. di perduco) “ha trasformato” in naturam “in natura” prop. principale: paulatim enim “a poco a poco infatti” voluptati sunt lett. “sono di piacere” dativo di effetto  “sono piacevoli” sub. relativa: introdotta da quae con verbo coeperunt (verbo irregolare, difettivo presenta solo le forme derivate dal pf. e dal sup. (coepio, coepis) coepi, coeptum, coepere significa “iniziare, intraprendere” – attenzione pronuncia) quae in italiano abbiamo bisogno per forza dell’antecedente (eae) “le cose che” coeperunt “sono cominciate” necessitate compl. di causa“per necessità”. prop. principale: nulla domicilia sogg. plur che in italiano traduciamo con il sing. “Nessuna dimora” sunt “è” illis “a quelli” – anche qui abbiamo la costruzione del dativo di possesso dunque traduciamo “Quelli non hanno nessuna dimora” et nullae sedes sunt “e non hanno sede” sempre costruzione del dat. di possesso sub. relativa: abbiamo anche nisi congiunzione ipotetica relativa che in questo caso non regge una vera e propria protasi ma si appoggia su quas che ha come verbo posuit ind. pf. – “se non quelle che” lassitudo sogg. “la stanchezza” posuit “ha imposto” in diem “giorno per giorno” victus sogg.+ agg. vilis “il cibo scadente”et hic “e questo” quaerendus (gerundivo nom. masch. sing. da quaero) “da ricercare” manu “con la mano”  “e per giunta da procacciarsi con le mani” horrenda iniquitas (iniquitas, iniquitatis femm. III) caeli “terribile avversità del cielo/clima” intecta corpora “corpi non coperti” sub. relativa: introdotta da quod ha come suo verbo videtur (ind. pres. sing. da videor) hoc quod “questo che” tibi “a te” videtur “sembra” calamitas “disgrazia” prop. principale: vita est “è la vita” tot agg. indefinito “di tanti” gentium gen. “di gente””è la vita di tanti popoli”. “Quid miraris bonos viros, ut confirmentur, concuti? Non est arbor solida nec fortis nisi in quam frequens ventus incursat; ipsa enim vexatione constringitur et radices certius figit: fragiles sunt quae in aprica valle creverunt. Pro ipsis ergo bonis viris est, ut esse interriti possint, multum inter formidolosa versari et aequo animo ferre quae non sunt mala nisi male sustinenti.” Analisi del periodo: propr. principale: Quid miraris ind. pres. (verbo deponente da miror, aris, miratus sum, mirari “stupirsi”) “perché ti meravigli che” bonos viros sogg. infinitiva sub. finale : ut + confirmentur cong. pres. pass. (da confirmo, as, avi, atum, are “rafforzare”) “affinché siano rafforzati” sub. infinitiva: concuti infinito pres. passivo (verbo in – io da concutio, is, concussi, concussum, concutere “agitare/scuotere”) bonos viros concuti “gli uomini buoni siano scossi?” prop. principale: non est arbor + agg. solida (arbor, arboris femm. III decl. “albero”) “non c’è albero solido” nec fortis “ne robusto” nisi cong. ipotetica negativa “se non” sub. relativa: introdotta da in quam manca l’antecedente (che in latino si può omettere mentre in italiano no) “quello” , “se non quello” in quam ventus lett. “contro il quale il vento” + frequens “frequente”incursat ind. pres. “colpisce”  “se non quello che il vento di frequente colpisce” prop. principale: enim “infatti” constringitur ind. pres. pass. “è rafforzato” ipsa vexatione compl. causa efficiente (vexatio, vexationis femm. III decl “scuotimento, sofferenza” – abl. strumentale e verbo passivo) “dallo stesso scuotimento” coordinata alla principale: figit ind. pres. (dal verbo figo, figis, fixi, fixum/fictum, figere “ficcare, conficcare”) “conficca” radices compl. ogg. “le radici” certius agg. al grado comparativo neutro – come sappiamo il comp. neutro è anche il comparativo nella sua forma avverbiale (da certus, a, um I classe “fisso”) “più saldamente” prop. principale: fragiles sunt “sono fragili” sottint. sogg. “piante” sub. relativa: introdotta da quae creverunt ind. pf. (dal verbo cresco, crescis, crevi, cretum, crescere “crescere, nascere”) “le quali sono cresciute” in aprica valle “in una valle soleggiata” prop. principale: pro ipsis ergo bonis viris est “dunque è proprio a vantaggio degli uomini buoni” sub. finale: ut + possint cong. pres. + infinito esse “affinché possano essere” interriti “impavidi” sub. infinitiva soggettiva: versari inf. pres. nella forma deponente (abbiamo la forma attiva verso, as, avi, atum, are – ma anche la forma deponente versor, aris, versatus sum, versari ha molti significati tra cui “volgere; trovarsi”) “At iniquum est virum bonum debilitari aut configi aut alligari, malos integris corporibus solutos ac delicatos incedere.” Quid porro? Non est iniquum fortes viros arma sumere et in castris pernoctare et pro vallo obligatis stare vulneribus, interim in urbe securos esse percisos et professos inpudicitiam? Quid porro? Non est iniquum nobilissimas virgines ad sacra facienda noctibus excitari, altissimo somno inquinatas frui?” Analisi del periodo: propr. principale: at iniquum est “ma è ingiusto che” sub. infinitiva: virum bonum sogg. “l’uomo buono” debilitari “sia invalido”aut configi “o trafitto” alligari “o incatenato” asindeto avversativo che coordina le due infinitive (et/sed) + sub. infinitiva: malos sogg. infinitiva: “gli uomini malvagi” incedere “se ne vadano” (sempre retta da at iniquum est) solutos part. pf. del verbo solvo “liberi”, integris corporibus compl. di modo “con i corpi integri”ac delicatos “e dediti ai piaceri”. quid porro? “ma che?” prop. principale: non est iniquum “non è ingiusto che” + sub. infinitive: fortes viros sogg. “gli uomini forti” arma compl. ogg. “le armi” sumere “prendano” et in castris “nell’accampamento” pernoctare “pernottino/passino le notti” et pro vallo stare “stiano a difesa del vallo” obligatis vulneribus “con le ferite bendate” interim “mentre” in urbe “nella città” securos esse “stanno sicuri/al sicuro”percisos et professos (sono due part. pf.) sogg. dell’infinitiva “gli eunuchi” professos inpudicitiam “e coloro che dichiarano la loro impudicizia.” quid porro? “ma che” prop. principale: non est iniquum “non è ingiusto che” sub. infinitiva: nobilissimas virgines sogg. “le più nobili vergini” sub. con valore finale: costruita con ad + accusativo ad sacra facienda gerundivo “per fare i sacrifici” noctibus “di notte” excitari “si alzino” asindeto avversativo (sed) –inquinatas sogg. “le inquinate/le scostumate” frui (inf. pres. del verbo deponente fruor, eris, fruitus sum, frui uno dei 5 verbi che reggono l’ablativo della cosa di cui si fruisce) altissimo somno abl. della cosa “di un profondissimo sonno”. “Labor optimos citat: senatus per totum diem saepe consulitur, cum illo tempore vilissimus quisque aut in campo otium suum oblectet aut in popina lateat aut tempus in aliquo circulo terat. Idem in hac magna re publica fit: boni viri laborant, inpendunt, inpenduntur, et volentes quidem; non trahuntur a fortuna, sequuntur illam et aequant gradus; si scissent, antecessissent.” Analisi del periodo: prop. principale: labor sogg. “la fatica” optimos compl. ogg. “i migliori” citat “chiama” (cito, as, avi, atum, are ha come primo significato “mettere in movimento”, ma si usa anche nel linguaggio giuridico per dire “convocare, citare”) prop. principale: senatus sogg. “il senato” consulitur ind. pres. pass. “è consultato” saepe “spesso” per totum diem “per tutto il giorno” cum + cong. presente il cum che regge i tre congiuntivi che seguono non è un cum narrativo perché non dipende e non è un tempo storico, ha piuttosto un valore avversativo in opposizione con quello della reggente per questo lo possiamo tradurre con “mentre”, i tre congiuntivi presenti sono coordinati tra loro tramite aut ... aut … aut : cum “mentre” illo tempero “in quel momento” vilissimus quisque “tutti i più spregevoli” cum + oblectet cong. pres. – aut oblectet “o occupano” otium suum compl. ogg. “il loro far niente” in campo compl. st. in luogo “nel Campo Marzio! cum + lateat cong. pres. – aut lateat “se ne stanno nascosti” in popina “in un’osteria” cum + terat cong. pres. – aut terat tempus “o perdono tempo” in aliquo circo “in qualche crocchio”. prop. principale: idem sogg. “lo stesso” in hac magna re publica “in questo stato grande” fit “accade” ind. pres. (da fio, fis, factus sum, fieri) prop. principale: boni viri sogg. “gli uomini buoni” laborant “lavorano/faticano” coordinata alla principale: inpendunt “consumano” coordinata alla principale: inpenduntur “sono consumati” volentes part. pres. quidem “e certamente di loro propria volontà” prop. principale: non trahuntur ind. pres. pass. “non sono trascinati” a fortuna “dalla fortuna” compl. d’agente coordinata alla principale: sequuntur illa ind. pres. deponente “la seguono” coordinata alla principale: aequant “ne uguagliano” gradus “il passo” (gradus, gradus IV decl. “passo”) “camminano al passo con essa” periodo ipotetico dell’irrealtà di III tipo: protasi si scissent cong. ppf. “se l’avessero saputo” apodosi  antecessissent cong. ppf. “l’avrebbero preceduta” si scissent, antecessissent figura retorica: omoteleuto. “Hanc quoque animosam Demetri fortissimi viri vocem audisse me memini: “Hoc unum” inquit “de vobis, di inmortales, queri possum, quod non ante mihi notam voluntatem vestram fecistis; prior enim ad ista venissem ad quae nunc vocatus adsum. Vultis liberos sumere? Vobis illos sustuli. Vultis aliquam partem corporis? Sumite: non magnam rem promitto, cito totum relinquam. Vultis spiritum? Quidni nullam moram faciam quominus recipiatis quod dedisti? A volente feretis quidquid petieritis. Quid ergo est? Maluissem offerre quam tradere. Quid opus fuit auferre? Accipere potuistis; sed ne nunc quidem auferetis, quia nihil eripitur nisi retinenti.” Analisi del periodo: propr. principale: memini perfetto logico (memini, isti, isse “ricordare”) + sub. infinitiva: audisse ind. pf. “ricordo di aver udito” quoque congiunzione “anche” hanc animosam vocem “questa coraggiosa voce/ queste coraggiose parole” Demetri fortissimi viri “di Demetrio uomo di straordinaria forza” inciso: inquit “disse” prop. principale: di inmortales vocativo “o dei immortali” sogg. sottint. ego “io” possum possiamo attribuirgli il valore di falso condizionale + sub. infinitiva: queri inf. pres. deponente “potrei lamentarmi” de vobis “di voi” de + abl. compl. di materia , hoc unum accusativo di relazione che indica il motivo di cui si lamenta “di questa sola cosa” sub. dichiarativa : introdotta da quod (spiega qual è questa cosa di cui ci si lamenta) “cioè che” non fecistis notam ind. pf. “non avete reso nota” mihi “a me” ante “prima/in anticipo” vestram voluntatem “la vostra volontà;” prop. principale: enim “infatti” venissem cong. ppf. congiuntivo indipendente di tipo irreale, ambito della irrealtà del passato “sarei venuto” prior “per primo” ad ista “a codeste prove” sub. relativa: vocatus part. pf. adsum ind. pres. composto di sum “a cui sono chiamato” nunc “ora”, adsum “sono pronto” . Adesso iniziano dei periodi costruiti per parallelismi: vultis liberos sumere? prop. principale: vultis “volete”+ sub. infinitiva sumere “prender(mi)” liberos compl. ogg. “i figli”? vobis illos sustuli (ind. pf. da tollo, tollis, sustili, sublatum, ere “alzare, sollevare” ma ha anche un significato di “avere dei figli da crescere”) “li ho cresciuti per voi” vultis aliquam partem corporis? “volete una parte del corpo?” sumite verbo reggente – ind. pres. 2^plur. “prendetela” : non magnam rem promitto “non prometto una cosa grande”  “non faccio una grande promessa” , cito avv. totum compl. ogg. relinquam ind. fut. “presto ve lo lascerò tutto.” vultis spiritum? “volete lo spirito/la vita?” prop. principale: quidni “perché no” nullam moram faciam (ind. fut. o cong. pres.) in questo caso è un congiuntivo indipendente di tipo dubitativo “perché non dovrei fare”; quidni e nullam sono due negazioni che si annullano a vicenda, infatti come traduzione avremo  “perché dovrei frapporre un indugio (moram) ” espressione di indugio, esitazione, impedimento sub. completiva: quominus introduce quelle subordinate che dipendono da espressioni o verbi indicanti impedimento/opposizione/rifiuto (verba impediendi e recusanti es: impedio, deterreo, retineo, detineo, intercludo, interdico) recipiatis cong. pres. (di recipio ) “affinché voi riscuotiate” sub. relativa: quod dedisti ind. pf. “ciò che avete dato? ” a volente “da uno che lo vuole” a/ab + abl. compl. di provenienza feretis ind. fut. otterrete quidquid petieritis (potrebbe o cong. pf. o ind. fut. anteriore  siccome c’è fut. semplice, sarà fut. anteriore) “qualunque cosa avrete chiesto”  in italiano è più funzionale e corretto tradurre con un congiuntivo “qualunque cosa chiediate”. quid ergo est? “e che dunque?”