Scarica Anatomia Umana-Telencefalo e più Sbobinature in PDF di Anatomia solo su Docsity! ANATOMIA: 13 maggio 2021 Il telencefalo è formato da due emisferi cerebrali ed è la parte più grande del sistema nervoso centrale, in particolare nell’uomo dove il telencefalo raggiunge lo sviluppo. Il numero di neuroni presenti nel telencefalo è particolarmente elevato e la sua superficie si ripiega andando a formare giri o circonvoluzioni. Si possono notare i solchi o scissure che separano i giri o circonvoluzioni. La superficie del telencefalo è formata dalla sostanza grigia (formata dai corpi cellulari dei neuroni che se si raggruppano nelle aree limitate formano i nuclei invece se si dispongono sulla superficie e coprono le superficie vaste formano la corteccia celebrale/ telencefalica). Al di sotto della corteccia (sostanza grigia che riveste la superficie del telencefalo), la sostanza bianca per definizione è parte dal sistema nervoso centrale formata da fasci di fibre per lo più mieliniche che sono responsabili del colore biancastro (per la mielina). Mielina= la sostanza di natura lipidica perché formata dalle membrane cellulari delle cellule gliali. In in questo caso la guaina, il rivestimento dei neuroni, degli assoni nel sistema nervoso centrale forma gli olicodendrociti. La loro membrana si avvolge più o meno volte intorno agli assoni dei neuroni del sistema nervoso centrale, fasci di queste fibre nervose formano la sostanza bianca che. Livello del telencefalo si trova al di sotto della corteccia quindi parliamo della sostanza bianca sottocorticale. All’interno di questa sostanza bianca ci sono altre aree scure, grigiastre e parliamo di sostanza grigia. Questi, sempre in gruppi di corpi cellulari di neuroni però li classificheremo come nuclei perché si trovano all’interno del sistema nervoso centrale e non sulla sua superficie. Quindi: gruppi di corpi cellulari dei neuroni formano i nuclei e alcuni nuclei nel sistema nervoso centrale si trovano nella sostanza bianca sottocorticale e qui sono circondato da tutti i lati da fasci di fibre che separano un nucleo dall’altro. Questi in particolare sono i “nuclei della base”. Questi neuroni sono coinvolti nel controllo dell’attività motoria e sono loro a ricevere le fibre e quindi le informazioni tramite le sinapsi dai neuroni della sostanza nera; le fibre dopaminergiche (che usano la dopamina come neurotrasmettitore dei neuroni della sostanza nera del mesencefalo) vanno a formare sinapsi rilasciando la loro dopamina, il circuito successivo coinvolge le fibre di questi neuroni della base e tutte queste connessioni con i neuroni coinvolti servono nel controllo dell’attività motoria tanto che quando la sostanza nera, i suoi neuroni, non sono in numero adeguato o non hanno l’attività sufficiente, viene a mancare la loro dopamina. La corteccia telencefalica presenta una superficie molto irregolare. Ci sarà utile trovare la scissura centrale o solco centrale (la chiamiamo scissura perchè questo solco ha un significato topografico particolare ovvero separa, indica, il limite tra i due lobi del telencefalo quindi non sarà più un semplice solco ma una scissura). La scissura centrale separa il lobo frontale del telencefalo dal lobo parietale. Un altro solco, chiamato scissura laterale (perché anche questo separa, indica i limiti tra i lobi del telencefalo) separa il lobo temporale che si trova inferiormente alla scissura laterale 8colore giallo) da due lobi sovrastanti ovvero quello frontale e parietale (al di sopra della scissura laterale). Nella veduta laterale dell’emisfero telencefalico sinistro, possiamo individuare un altro lobo (indicato in verde) ovvero lobo occipitale che è indicato con la linea tratteggiata perché non ci sono delle scissure che indicano con il loro decorso il limite tra queste aree (tra il lobo parietale, temporale e occipitale che se si trova in corrispondenza comprende il polo posteriore, chiamato occipitale, del telencefalo). Quindi queste linee per convenzioni le disegniamo sulla superficie per indicare approssimativamente i limiti tra questi 3 lobi; anche dal punto di vista funzionale ha la confluenza dei 3 lobi che nell’insieme sono formati dalla corteccia telencefalica con le funzioni principalmente sensitive, le informazioni che riguardano diversi tipi di sensibilità raggiungono i neuroni in uno dei 3 lobi ma poi alla confluenza di queste aree i neuroni sono coinvolti nell’associazione dei diversi tipi di sensibilità infatti questa prende il nome di corteccia sensitiva associativa. Un’altra parte della corteccia telencefalica che possiamo osservare divaricando la scissura laterale e allontanando sulle labbra superiore e inferiore sul fondo vediamo un’altra superficie ricoperta dalla corteccia. La corteccia lungo il limite superiore della scissura laterale si addentra e successivamente si ripiega su se stessa e ritorna lungo il labbro inferiore, il limite inferiore della scissura laterale, per continuarsi come corteccia del lobo temporale perché ormai è al di sotto della scissura laterale. Questa parte della corteccia si trova sul fondo della scissura laterale è il lobo dell’insula, dal punto di vista funzionale le sue funzioni ben determinate sono quelle della sensibilità gustativa. A seconda delle specializzazioni funzionali della corteccia telencefalica nelle diverse aree, nei diversi lobi ma poi ancora all’interno dei lobi possiamo andare a distinguere diverse aree funzionali che avranno anche struttura diversa e appunto la struttura nonostante sia sempre quella a 6 strati, lo spessore e la densità dei neuroni all’interno dei singoli strati, queste caratteristiche saranno diverse tra un’aria corticale e l’altra. Ad esempio, questa corteccia chiamata eterotipica e caratteristica della corteccia delle aree corticali dal punto di vista funzionale sensitive che principalmente ricevono gli stimoli, i potenziali d’azione, tramite sinapsi e poi le informazioni da altri neuroni che tramite le loro fibre raggiungono la corteccia telencefalica. Nella corteccia con le funzioni motorie sarà il contrario, il quarto sarà piuttosto sottile e il quinto (quello efferente, quello formato dai neuroni che poi inviano le loro fibre fuori dalla corteccia per comunicare con i neuroni in altre strutture, in altre parti del sistema nervoso centrale) è particolarmente spesso. Questa struttura dove è presente lo strato ricevente e quello emittente quindi funzioni sensitive motorie, equilibrate e lo spessore dei 2 strati principali sono quasi quasi uguali e la corteccia infatti viene definita omotipica e questa struttura è caratteristica delle aree associative (ricevono, analizzano e inviano). Diverse aree della corteccia hanno una citoarchitettonica diversa e in particolare la densità delle cellule piramidali sono quelli del quinto strato e i granuli che sono neuroni del quarto strato. Nel XX secolo 8cicrca 1909) il dottor Brodmann ha osservato la struttura microscopia delle diverse aree corticali prelevando un frammento dopo l’altro ed è stata osservata la densità dei neuroni e quindi lo spessore dei diversi strati in diverse aree, porzioni, dell’intera corteccia telencefalica ed è stato visto come da una parte all’altra della corteccia questa struttura cambia; il dottor Brodmann ha attribuito un numero ad ogni area con la stessa struttura citoarchitettonica e il numero è diverso dalla aree adiacenti in cui la struttura citoarchitettonica è già diversa e in questo modo sono state individuate 44 aree che prendono il nome di aree di Brodmann. Usiamo sempre questa descrizione, i risultati dell’osservazione fatte da Brodmann, perché negli anni successivi (verso la fine del XX secolo) quando a questi studi strutturali, morfologici, si è aggiunta la fase della scienza degli studi fisiologici funzionali, si è visto che queste aree corticali hanno anche le funzioni particolari cioè non sempre ma per alcune di queste aree soltanto dal punto di vista morfologico, citoarchitettonico, è possibile attribuire una funzione particolare, specifica, diversa, dalle funzioni delle aree circostanti con i numeri di Brodmann diversi. Quindi sappiamo che queste aree di Brodmann hanno non soltanto il significato strutturale, indicando non soltanto le differenze morfologiche, ma corrispondono anche alle differenze funzionali. Questa densità di neuroni, lo spessore degli strati non è casuale ma è associato alle diverse funzioni, diverse connessioni, di questi neuroni e quindi di questa eree corticali. Quindi parando delle funzioni, delle diverse aree dela corteccia telencefalica, possiamo descrivere queste aree con i termini anatomici e riferendosi ai nomi delle circonvoluzioni a cui appartengono queste aree, possiamo usare i termini anatomici che descrivono direttamente la funzione della corteccia oppure possiamo riferirci a queste aree usando il numero di Brodmann. Tra le aree di Brodmann più importanti a cui è stata attribuita poi la funzione specifica, diversa dalle aree circostanti troviamo l’area 4 di Brodmann che corrisponde alla circonvoluzione pre- centrale, che dal punto di vista funzionale area motoria primaria <=vediamo 3 nomi che corrispondono alle classificazioni diverse che si riferiscono alla stessa area: un termine dal punto di vista morfoglico: area 4 di Brodmann; un termine dal punto di vista funzionale: area motoria primaria; un altro dal punto di vista topografico: circonvoluzione pre-centrale. Nella circonvoluzione post-centrale dal punto di vista funzionale, questa area è considerata l’area sensitiva primaria che si trova nel lobo parietale ed è qui che arrivano alla corteccia telencefalica gli stimoli trasportati lungo le vie sensitive, vie ascendenti, che riguardano la sensibilità tattile, termica, dolorifica, propriocettiva; tutte queste informazioni per la percezione cosciente che arrivano ai neuroni dell’area sensitiva primaria che si trova nella circonvoluzione post-centrale e dal punto di vista funzionale, morfologico, qui si trovano 3 aree di Brodmann (3,1,2 così viene rappresentato l’ordine perché partiamo dalla scissura centrale e la parte di questa corteccia che guarda verso la scissura centrale è l’area 3 di Bromann, questa parte che sporge sulla superficie della circonvoluzione post-centrale è l’area 1 e la parte della corteccia che si approfondisce nel solco post-centrale è l’area 2 di Brodmann. Tutte e 3 appartengono alla circonvoluzione post- centrale, area sensitiva primaria). Altri numero frequentemente usati sono l’area 17 di Brodmann e siamo nel lobo occipitale, la corteccia visiva primaria dal punto di vista funzionale, l’area 18 circostante che è corteccia visiva secondaria e area 19. Le arre di Brodmann individuano parti della corteccia non solo con struttura diversa ma anche con le funzioni specifiche. - Area 4 di brodmann, circonvoluzione pre- centrale, corteccia motoria primaria -area 3,1,2 di brodmann, circonvoluzione post centrale, area sensitiva primaria -area 17 di brodmann, lobo occipitale, corteccia visiva primaria -area 41 di brodmann, parte della circonvoluzione temporale superiore, corteccia uditiva primaria. Il lobo frontale rappresenta circa il 40% dell’intera corteccia cerebrale. Contiene le seguenti aree: area 4 (motoria primaria ), al davanti di questa troviamo l’area premotoria sulla superficie laterale dell’emisfero ma medialmente sulla superficie mediale dello stesso emisfero e quest’area 6 di Brodmann si continua dal punto di vista funzionale come area motoria supplementare, le parti delle aree 8 e 9 di Brodmann formano i campi oculari frontali per il controllo dei movimenti degli occhi, le aree 44 e 45 rappresentano l’area motoria del linguaggio che regolano e inviano i segnali ai neuroni responsabili della contrazione dei muscoli volontari, della muscolatura che usiamo per articolare le parole per il linguggio. Tutto il resto della corteccia frontale rappresenta nell’insieme la corteccia pre-frontale quindi la nostra capacità di attribuire, dal punto di vista scientifico, le funzioni specifiche alle determinate aree che ovviamente hanno i loro limiti e tutto il resto della corteccia forma un’unica area. Area motoria primaria: associamo questo termine dal punto di vista funzionale e anatomia alla circonvoluzione pre-centrale. Dal punto di vista del citoarchittetonica: area 4 di brodmann Siamo nel lobo frontale Questa area, dal punto di vista funzionale e strutturale, si continua anche sulla superficie mediale dello stesso emisfero, lì però siamo a livello (dal punto di vista anatomico) del lobulo paracentrale quindi ai lati della scissura centrale ma sempre e soltanto la parte anteriore quindi al d’avanti della scissura centrale. Sulla superficie mediale dell’emisfero, sempre nel lobo frontale in corrispondenza della circonvoluzione che si trova al davanti di quella pre-centrale ovvero l’area 6 di brodmann dal punto di vista morfologico, però sulla superficie mediale la funzione di questa corteccia è riassunto con il termine corteccia motoria supplementare e anche questi neuroni sono coinvolti nella programmazione dell’attività motoria però sono attivati in diverse fasi. Area motoria primaria, area premotoria e area motoria supplementare sulla faccia mediale collaborano; in particolare quella premotoria e motoria supplementare inviano i segnali sia direttamente lungo le vie discendenti verso i motoneuroni superiori per la contrazione di alcuni gruppi muscolari sia alla corteccia motoria primaria pero nel corso di quest’esperimento si è osservato che chiedendo al paziente di effettuare dei movimenti con le dita della mano (senza dare ulteriori spiegazioni), quando il soggetto muove le dita viene rilevata l’attività dei neuroni dell’area motoria primaria. Quando chiediamo al paziente di muovere le dita specificando un ordine nello specifico, questo movimento richiede una programmazione e avverrà prima l’attività dei neuroni della corteccia premotoria perché è qui che avviene la programmazione. Quando chiediamo al paziente soltanto di pensare al movimento senza evocarlo, in questo caso si attivano i neuroni della corteccia motoria supplementare ovvero quelli sulla superficie mediale del lobo frontale. Tutto il resto della corteccia del lobo frontale è la corteccia che chiamiamo prefrontale. Anche qui dal punto di vista funzionale si sono viste alcune differenze, specializzazioni, tra la regione quella sulla superficie inferiore (orbitofrontale) che è in connessione con il sistema limbico quindi questi neuroni sono coinvolti nel controllo del comportamento sociale. L’area 44 e 45 di brodmann formano nell’insieme l’area motoria del linguaggio, in clinica conosciuta comunemente come area di Broca (è il nome del medico che ha scoperto che i pazienti che perdono la capacità di formulare il linguaggio anche se lo capiscono perfettamente e sanno cosa vogliono dire ma non sono in grado produrre le parole giuste con la loro muscolatura). Nel lobo frontale, altre piccole aree che comprendono i frammenti di diverse aree di brodmann e frammenti di diverse circonvoluzioni del lobo frontale (area 6, 8 e 9 di brodmann). questi neuroni nell’insieme formano il campo oculare e frontale che controlla i movimenti degli occhi. La regione sul resto della superficie laterale (regione dorsolaterale della corteggia prefrontale) e questi neuroni nelle loro funzioni sono quelli associati alle capacità cognitive quindi decisione, pianificazione, scelta del comportamento. Questo caso clinico, storico, e molto ben documentato dai medici: il soggetto nonostante la ferita ovvero asta di metallo che ha trapassato il cranio dal basso in alto danneggiando la vista e danneggiando il lobo frontale, la corteccia prefrontale, precisamente l’area pre frontale perché la maggior parte delle sue capacità motorie e volontarie rimasero integre ma a cambiare è stata la sua personalità infatti è cambiato completamente il comportamento anche quello sociale (prima gentile e puntuale mentre dopo il danno irrascibile, volgare, asociale) e l’incidente fu il risultato di uno scoppio di dinamite (lui era impiegato nella costruzione delle ferrovie) Lobo temporale: qui troviamo la corteccia uditiva primaria che si trova in corrispondenza dell’area 41 di brodmann. si trova sulla superficie laterale ma continua anche lungo il labbro superiore della scissura laterale. Qui termina la via uditiva. Posteriormente alla circonvoluzione post-centrale c’è l’area somatosensitiva primaria, le aree somasensitive secondarie che ricevono i segnali, i potenziali d’azione, quindi hanno le connessioni con i neuroni sensitivi ma anche con i neuroni delle aree motorie del lobo frontale. Corteccia somatosensitiva associativa: area 5 e 7 di brodmann, siamo sempre nel lobo paroetale dove avviene infine l’inegrazione delle diverse attività e delle diverse modalità sensoriali e integrazione delle attività sensoriali con quelle motorie. Grazie all’attività di questi neuroni abbiamo la capacità di riconoscere cosa e dove arriva in contatto con la superficie che evoca lo stimolo, le lesioni risultano in astereognosia e un esempio è l’incapacità di riconoscere un oggetto utilizzando solo il tatto ad occhi chiusi in seguito al danno al lobo parietale. Nel lobulo parietale inferiore, qui siamo all’estremità della scissura laterale sempre nel lobo parietale, perciò questo giro che si chiama angolare e poi quello sopramarginale (area 39 e 40 di brodmann) e anche queste sono connesse con le aree deputate alla percezione delle modalità sensoriali diverse, quella visiva del lobo occipitale, quella uditiva del lobo temporale, somatosentitiva del lobo parietale, motoria e prefrontale, e a questo livello avviene l’elaborazione delle informazioni di diverso carattere. Ecco come alzando un oggetto usando solo le mani delle dita siamo in grado di determinare la forma dell’oggetto e di distinguerlo. Vengono utilizzati gli stimoli che derivano dai recettori cutanei, dai propriocettori perché anche dalla tensione delle capsule articolari quindi dalla posizione delle dita a livello delle articolazioni mentre teniamo nella mano questo oggetto, a seconda delle sue dimensioni la posizione delle dita della mano saranno diverse analizzate dai propriocettori delle articolazioni e questa informazione arriverà alla corteccia telencefalica e possiamo usare anche questa per determinare le dimensioni, la forma dell’oggetto e infine grazie alla corteccia associativa possiamo associare tutte le informazioni che ci permettono di distinguere l’ogetto. Lobo occipitale: qui ricordiamo la sua funzione principale=>area visiva primaria quindi qui termina la percezione cosciente degli stimoli visivi e delle vie ottiche che portano gli stimoli raccolti dai recettori retinici. La via ottica termina a livello dell’area visiva primaria, area 17 di brodmann nel lobo occipitale sulla faccia mediale e il lobo occipitale decorre lungo la scissura calcarica e ai suoi lati c’è corteccia telencefalica e la corteccia visiva pirimaria (area 17 di brodmann) sporge lievemente sulla superficie laterale dell’emisfero in corrispondenza del lobo occipitale. Corteccia visiva adiacente sempre nel lobo occipitale sarà quella secondaria e ancora quella associativa anche questa parteciperà al ricevimento delle informazioni (dove e cosa). Lobo limbico è quello localizzato sulla superficie mediale dell’emisfero ed è questo anello di corteccia attorno al corpo calloso quindi prima nel lobo frontale poi quello parietale e ancora sula superficie mediale del lobo temporale quindi questo è il giro del cingolo mentre passa nel lobo temporale il giro paraippocampico. Questa parte della corteccia appartiene ad un gruppo di neuroni delle loroconnessioni più ampio che nell’insieme va a formare il sistema limbico che presenta neuroni localizzati in diverse sedi del sistema nervoso centrali (alcuni nel telencefalo come il lobo limbico, alcuni nuclei quindi gruppi di corpi cellulari di neuroni sottocorticali come ippocampo e corpo amigdaloideo, fasci di fibre che uniscono anche gli stessi neuroni e ancora altre strutture nel diencefalo come gruppi di nuclei anteriori del talamo e ipotalamo formato da corpi mammillari, centri delle emozioni, della sazietà e della fame. Il sistema limbico è coinvolto nella creazione degli stati emozionali e determinazione delle risposte comportamentali tra cui sono incluse le risposte viscerali che corrispondono ad uno stato emotivo. Nuclei della base: nucleo caudato: costeggia insieme il ventricolo laterale all’interno del telencefalo quindi come questo una parte del nucleo caudato si trova nel lobo frontale, poi nel lobo parietale e poi lobo temporale, putamen. Il globo pallido è localizzato nel telencefalo nella sostanza bianca sottocorticale in profondità e questi neuroni ricevono le fibre dopaminergiche dei neuroni della sostanza nera del mesencefalo che a loro volta inviano con le loro fibre delle informazioni dei nuclei del talamo e quelli alla corteccia motoria e in questo modo i nuclei della base partecipano al controllo delle attività motorie. Sostanza bianca sottocorticale: È formata da fibre mieliniche che collegano zone diverse dello stesso emisfero (fibre associative per esempio i neuroni localizzati in circonvoluzioni diverse e quindi aree corticali diverse). Fasci di fibre che collegano neuroni dell’emisfero destro con quello sinistro (fibre commissurali) e quella principale è il corpo calloso. Le fibre che collegano i neuroni della corteccia telencefalica con i neuroni localizzati da altre parti del sistema nervoso centrale (fibre proiettive che formano vie discendenti e vie ascendenti). Fasci di fibre associative all’intero dello stesso emisfero: fasci più corti che connettono i neuroni localizzati nelle circonvoluzioni adiacenti. Altri fasci di fibre associative collegano neuroni del lobo frontale con neuorni del lobo occipitale e con i neuroni del lobo temporale. Fibra associative intra-emisferiche che intercorrono tra i neuroni di un esmisfero e i neuroni dell0altro emisfero. Corpo calloso è questa struttura della sostanza bianca che unisce i due emisferi. Le fibre di proiezione che sono quelle delle vie ascendenti e delle vie discendenti che attraversano diverse parti del sistema nervoso centrale e collegano quindi la corteccia telencefalica in entrambe le direzioni con i nuclei sottocorticali, con i neuroni del diencefalo, quelli del tronco encefalico. A livello del telencefalo questi fasci di fibre della sostanza bianca sottocorticale forma la capsula interna che decorre tra il talamo e i nuclei della base. Fibre associative intra-emisferiche Fibre associative interemisferiche (fibre commissurali)
collegano zone diverse dell stesso emisfero ‘connettono regioni crtcali omologhe dei due emisferi
Fre arcate
Paretaliobe
Fac cut I
Tempo che
Corpo calloso > spessa e robusta lamina di sostanza bianca, Fibre di proiezione
posta pel Fondo dll cr remi collegano la corteccia telencefalica con nuclei del telencefalo, del denceflo,
del tronco encefalico e del midollo spinale
pl Copen Cie Tate Cin
rs pr Capsuta itema
Spie
sm fe
vipotaame
Opec
Capsula interna (dd cp cene Lobo temporale
comaaian =], Pon
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« Inuna sezione orizzontale, i n N [Sara
ta capsula interna ha a forma ) ron rie Serpico
di una V aperta lateralmente: BA E Sesto anne
braccio anteriore 3 rc cana girino
ginocchio = Seen ss rn ra È es
* braccio posteriore è a | uv II - Super occ gs
+ Atrovrsano la capsula \Z= st
interna fibre ascendenti che |“ numerica er n= stione
daltalamoss irgono alla vesto XS es Tinti
corteccia cerebrale (fibre Giai IZ Parra
talamocorticali nelle
radiazioni talamiche) e fibre
discendenti che dalla
corteccia si dirigono a
strutture sottocortical.