Scarica Appunti completi delle lezioni di didattica della Biologia. e più Appunti in PDF di Biologia solo su Docsity! Martedì, 3 Ottobre 2023 NUMERI E STATISTICA Il primo passo da fare in un’indagine statistica è individuare il gruppo di persone o oggetti che dobbiamo studiare, cioè: La Popolazione: insieme digli individui o di unità statistiche che presentano caratteristiche comuni: - Appartengono alla stessa nazione, - Frequentano la stessa scuola, - Sono bovini allevati nella stessa stalla - Batterie prodotte dalla stessa ditta… Chiaramente la scelta della popolazione dipende dagli obiettivi d’indagine. La rilevazione ed elaborazione statistica riguarda i caratteri o argomenti comuni agli individui della popolazione. CARATTERI o tipi di dati: - QUALITATIVI – “Modalità” Es. colore degli occhi, religione - QUANTITATIVI – “Valori” (espressi mediante i numeri) Es. statura, peso, durata delle batterie. Un carattere che assume valore diverso lo chiamiamo variabile: Es. il peso degli studenti di una classe varia da soggetto a soggetto; il colore degli occhi varia da persona a persona. TIPOLOGIA DI DATI E SCALE, LIVELLI DI MISURAZIONE DELLE VARIABILI - Le variabili differiscono anche per il tipo di misurazione che può essere fatta (tipi di scale). Ci sono 4 tipologie di scale di misurazione: 1. SCALA NOMINALE: sono variabili qualitative, ad es. colore degli occhi, sesso, nazionalità. È il livello più basso, più semplice della misurazione, i dati non hanno alcun ordine precostituito (occhi verdi non valgono di più di quelli marroni). Essa, quindi, consente la comparazione in termini di uguale o diverso: es. femmina=femmina; femmina maschio. 2. SCALA ORDINALE: I valori possono essere ordinati secondo i criteri di “inferiore”, “superiore”, “migliore”; ovvero c’è un ordine logico nei dati. C’è quindi una gerarchia, ma non si possono sommare o fare operazioni varie. SCALA A INTERVALLI: es. voto esame; temperatura celsius, fahrenheit. È il primo livello propriamente quantitativo. Consente il calcolo della distanza (o differenza) tra due valori, ma non il loro rapporto. T= 30° - 5° =25°: possiamo dire che tra 30° e 5° c’è una differenza di 25°, ma non possiamo dire che 30° sia sei volte 5°. 3. SCALA DI RAPPORTI o RAZIONALI: es. stipendio percepito, peso, età … sono caratterizzati dall’avere uno Zero non convenzionale. I valori possono essere rapportati tra loro nel senso che si può dire che un valore è doppio o triplo di un altro. 4€ è il doppio di 2€. ETICHETTA NOMINALE Specie rilevate ORDINALE Abbondanza di una specie INTERVA LLI Datazione RAZIONALE Lunghezza del becco 1 Cinciarella Rara (1/5 ind.) 1 maggio 5 mm 2 Cincia mora Non comune (5/20 ind.) 2 maggio 10 mm 3 Cincia bigia Comune (20/200 ind.) 3 maggio 15 mm 4 Cincia bigia alpestre Frequente (100/1000 ind.) 4 maggio 20 mm 5 Cinciallegra Abbondante (>1000 ind.) 5 maggio 25 mm DATI CONTINUI E DATI DISCRETI: - CONTINUI: altezza delle piante: possiamo avere una pianta alta 35 mm, 36 cm o un numero infinito di altezze nel mezzo: 35,01; 35,988; 35,3263…. - DISCRETI: se contassimo il numero di foglie presenti su un ramo, queste potrebbero essere 27 o 28, ma non 27,8 o 27,43. I dati in scala razionale, di intervalli o ordinale, possono essere continui e discreti, mentre quelli nominali sono per loro natura esclusivamente discreti. ELEMENTI DI STATISTICA: INDICI DI TENDENZA CENTRALE: - Media: si calcola dividendo la somma delle osservazioni per il numero delle unità di campionamento. - Mediana: è il valore centrale di una serie (si ordinano le osservazioni e si vede dove cade il valore centrale). - Moda: rappresenta il valore della distribuzione con il maggior numero di osservazioni. Es. In una spedizione nelle isole Shetland, in luglio vengono inanellati diverse migliaia di uccelli, e nelle settimane successive sono osservati o ripresi da altri inanellatori in altre colonie. Le differenti scale di misurazione delle variabili determinano il tipo di indice di tendenza centrale calcolabile. MODA MEDIANA MEDIA NOMINALE SI NO NO ORDINALE SI SI NO EDUCAZIONE AMBIENTALE Il termine educazione ambientale è stato coniato e declinato nel 1969 da Stapp: “L’educazione ambientale è finalizzata a costruire una società in grado di conoscere l’ambiente biofisico e i suoi problemi, consapevole di come contribuire a risolvere questi problemi e motivata a lavorare per giungere alla soluzione dei problemi” (Stapp et al., 1969). Alla base dell’idea di educazione ambientale si individuano tre azioni collegate all’educazione ambientale: 1. Acquisizione di conoscenze atte a comprendere i problemi ambientali; à scienza: occorre conoscere i problemi di cui si parla 2. Contributo attivo alla soluzione di questi problemi; scienza non neutrale 3. Spinta ad incoraggiare le decisioni comuni che risolvano i problemi ambientali. dalla scienza si passa alla pratica. Due approcci ai problemi ambientali 1. Avere davanti a sé vincoli significa deprimere l’economia e lo sviluppo 2. I vincoli sono un’opportunità. Due visioni possibili Berlusconi: «Discutere di cambiamento climatico durante la crisi economica è come andare dal parrucchiere quando si ha la polmonite». Obama: Nuovi posti di lavoro “verdi” (“green collar”) e più efficienza energetica. Il nuovo piano per l’energia ruota intorno all’emancipazione dal petrolio e alla lotta all’effetto serra. La transizione può portare a nuove opportunità di mercato Un mito da sfatare: i vincoli ambientali non deprimono l’economia “Se l’EPA (Environmental Protection Agency) non sospenderà la norma che impone il convertitore catalitico la Ford sarà costretta a chiudere, e il risultato sarebbe: 1. Una contrazione del prodotto interno lordo di 17 miliardi di dollari; 2. Un aumento della disoccupazione di 800.000 unità; 3. Una diminuzione delle entrate tributarie di 5 miliardi di dollari a tutti i livelli della pubblica amministrazione, che potrebbe portare all’insolvenza alcune amministrazioni locali” Kyoto, Confindustria: rischio delocalizzazioni e taglio posti di lavoro. Berlusconi intervenga. È in gioco l’economia italiana Roma, 14 ottobre 2008 – In questo momento contraddistinto da una profonda crisi dei mercati finanziari le misure previste nel pacchetto sull’energia e i cambiamenti climatici finirebbero con l’essere fortemente penalizzanti per il settore produttivo e controproducenti per la ripresa della economia dell’Ue. Pur confermando l’impegno nel sostenere le necessarie strategie per arrivare a una riduzione delle emissioni di CO2, occorre evidenziare come tale impegno verrebbe meno se la competitività delle imprese venisse pregiudicata come conseguenza di queste misure. Se le proposte comunitarie fossero approvate, il solo sistema industriale italiano sarebbe chiamato a pagare una nuova tassa superiore ai 20 miliardi di euro all’anno, una cifra superiore all’1,5% del PIL del paese. Peraltro, nella situazione attuale, tutto ciò rischia di non portare ad alcun risultato visto che le aree del pianeta che stanno diventando le principali fonti di emissione di gas serra sono estranee a qualunque vincolo del protocollo di Kyoto. Forte preoccupazione deriva anche dalle misure ipotizzate per il settore dell’automobile che penalizzano soprattutto i produttori di autovetture di piccole e medie dimensioni. Se attuate, arrecherebbero un danno rilevante soprattutto all’industria italiana. Per questo Confindustria ritiene che occorra ripensare, se non le politiche, almeno le modalità di attuazione. Nello stesso tempo è indispensabile coinvolgere più Paesi sul tema della lotta ai cambiamenti climatici. La decisione più ragionevole sarebbe quella di rinviare ogni decisione in merito al pacchetto energia ed ambiente fino a quando l’attuale stato di recessione delle economie della Ue sarà stato superato e si potrà allora avviare una riflessione più ragionevole su tutto il pacchetto. Confindustria registra positivamente il fatto che il governo italiano si sia reso conto dei rischi a cui andiamo incontro; condivide e supporta pienamente le posizioni espresse in questi giorni da molti Ministri e anche da esponenti dell’opposizione. Gli imprenditori chiedono al Presidente Berlusconi un decisivo intervento in occasione del vertice dei Capi di Stato e di Governo, in programma domani, nell’interesse dell’economia italiana ed europea. Occorre scongiurare rischi forti di delocalizzazione e di cancellazione di centinaia di migliaia di posti di lavoro LEGGE DELLA PETROPOLITICA. Perché nei regimi non democratici è valida questa legge? 1. Possibilità di tassazione bassa; 2. Possibilità di alta spesa sociale; 3. Inibizione nella formazione di gruppi concorrenti; 4. Effetto anti-modernizzazione. La rivoluzione nei settori tessili e siderurgici, la seconda l’introduzione del vapore, dei treni e dell’acciaio, la terza riguarda l’elettricità, la chimica e i motori a combustione interna, la quarta riguarda la petrolchimica, la corsa allo spazio e l’avvento dell’elettronica, la quinta riguarda le biotecnologie e l’era digitale; la sesta. Impatto ambientale dello sviluppo Un’equazione che misura l'impatto della specie umana sulla biosfera (Ehrlich e Holdren, 1971): I = P x A x T I (impatto); P (popolazione); A (Affluence o benessere pro capite); per T (tecnologia) «l'equazione I = PAT è la chiave per comprendere il ruolo della crescita demografica nella crisi ambientale: spiega perché i paesi ricchi hanno problemi demografici gravi (A e T per persona sono molto grandi) e perché un modesto sviluppo nei paesi poveri con grandi popolazioni (Cina) possa avere un enorme impatto sul pianeta (il moltiplicatore P dei fattori A e T è molto grande).» (Bologna, 2002). BIOFILIA: l’amore per la vita (Giuseppe Barbiero) Ecologia affettiva, fa leva sul piano affettivo dei bambini. Cosa vedremo: 1. L’ipotesi della biofila 2. Le verifiche sperimentali dell’ipotesi della biofilia 3. Educazione all’aperto 4. Teoria della progettazione della Biofilia 5. Pratica della progettazione Biofilia IPOTESI DELLA BIOFILIA: Biofilia: amore per la vita (dal greco). Il primo a rendersi conto della biofilia fu Erich Fromm, egli definisce la biofilia come la tendenza psichica a conservare la vita e a combattere la morte. Essa è una potenzialità primaria intrinseca alla biologia umana. Caratteristiche di una personalità biofila: 1. CURA per la crescita e la prosperità delle persone che si amano. 2. RESPONSABILITA’ capacità di rispondere e soddisfare i bisogni delle persone che si amano. 3. RISPETTO dell’autonomia e dell’indipendenza delle persone che si amano. 4. CONOSCENZA. Delle persone che si amano, senza dominarle. Se questa tendenza biofila non riesce ad esprimersi, la personalità biofila diventa personalità necrofila, amore della morte. LA BIOFILIA COME ADATTAMENTO EVOLUZIONISTICO la selezione naturale ha favorito le preferenze, le motivazioni e le regole decisionali che servono a: - Esplorare e a stabilirsi in ambienti sicuri con abbondanti risorse necessarie per la vita (SOPRAVVIVENZA). - Prendersi cura, conoscere, rispettare ed essere responsabile della propria prole (RIPRODUZIONE). La biofilia trascende la nostra specie, risale a prima della nostra specie. LA BIOFILIA è cura per la prole: avere un figlio alimenta la personalità biofila. Madre e padre sono biofili quando entrano in relazione con i propri figli, attraverso la cura, il rispetto, il senso di responsabilità e la conoscenza di essi. La biofilia è innata e irriducibile. In Italia abbiamo 2.264.000 bambini sotto i 5 anni e 16.700.000 cani e gatti domestici, la biofilia, ad oggi, viene alimentata da cani e gatti. La biofilia alimentata dagli animali, secondo Fromm, è fasulla, poiché di fatto l’amore per un animale domestico è programmato, perché l’animale domestico è domato. È qualcosa di prevedibile e controllabile, perché l’animale domestico è stato L’amore per la vita ha 2 costrutti: Quindi il modo migliore per fare educazione ambientale non è fare una lezione, ma quello di stimolare la capacità affettiva ed emotiva del bambino, affinché il comportamento pro-ambientale diventi un’espressione naturale del suo temperamento, della sua personalità. Questo, ovviamente, è necessario stimolando la fascinazione, più il bambino rimane affascinato, più recupererà attenzione e più svilupperà un legame emotivo che rafforzerà il suo desiderio. RIASSUMIAMO: La biofilia ha 2 costrutti: Fascinazione e affiliazione. La fascinazione si può misurare con la scala di percezione di rigenerazione PRS; mentre l’affiliazione si può misurare con la scala di connessione con la natura CNS. L’intelligenza naturalistica dipende da fascinazione e affiliazione. EDUCAZIONE ALL’APERTO: Confronto tra scuola urbana (Torino) e scuola rurale (Gressoney) (2018-2019). Prima di attività di Outdoor Education, la scuola di Gressoney era identica a quella di Torino, nonostante fosse immersa in un contesto naturale. 1. 20’ dopo l’intervallo in aula e nei corridoi della scuola; 2. 20’ dopo una lezione in cortile; 3. 20’ dopo una lezione nel giardino Firpo; 4. 20’ dopo una lezione lungo il torrente Lys (Gressoney). Cosa è stato fatto: Misure di attenzione - Sono state usate le scale di percezione e rigenerazione (PRS) per misurare la percezione di quanto un ambiente è rigenerativo. È una scala di autovalutazione soggettiva. - È stato usato il Countinuos Performance Test (CPT), il quale misura la capacità di attenzione diretta e sostenuta. È un test oggettivo. Metodo: 1. INDOOR lezione in Aula; intervallo ; lezione in aula ; misurazioni. 2. CORTILE Lezione nel cortile interno; Spostamento (ritorno in aula); lezione in aula; misurazioni. 3. GIARDINO Lezione al Giardino Firpo; Spostamento; lezione in aula; misurazioni. 4. TORRENTE Lezione al Torrente Lys; Spostamento; lezione in aula; misurazioni. Lezione: 60 min. Spostamento/Intervallo: 15 min. lezione 2: 20 min. RISULTATI: CLASSE 4° A, Torino: CONDIZIONE Tempo (sec.) di risoluzione CPT Risposte esatte SCUOLA – intervallo 155 16,1 SCUOLA – cortile 126 16,8 CLASSE 4° B, Torino: CONDIZIONE Tempo (sec.) di risoluzione CPT Risposte esatte SCUOLA – Intervallo 123 14,9 SCUOLA – Cortile 108 16,6 CLASSE 4° D, Torino: CONDIZIONE Tempo (sec.) di risoluzione CPT Risposte esatte SCUOLA – Intervallo 113 15,2 SCUOLA – Giardino Firpo 101 17,1 Gressoney: CONDIZIONE Tempo (sec.) di risoluzione CPT Risposte esatte SCUOLA – Intervallo 103 16,3 SCUOLA – Torrente Lys 62 17,1 Riduzione dei tempi di soluzione CP test (%): - 4° A – Cortile: - 19% - 4° B – Cortile: - 12% - 4° D – Giardino: - 11% - Gressoney – Lys: - 40% In ogni caso, qualunque fosse la situazione di partenza, in INdoor il tempo è sempre più alto rispetto a quello dell’OUTdoor. Quindi quando non si possono portare i bambini in Natura, si porta la Natura in classe: PROGETTAZIONE BIOFILA: se si dà la possibilità ai bambini di rimanere in contatto con la natura addomesticata, quindi con piante e animali dentro alla propria scuola, migliorerà la percezione di quello che hanno, quindi la loro capacità biofila, e quindi anche i risultati che loro possono ottenere dal punto di vista scolastico. LA PRIMA SCUOLA BIOFILA IN ITALIA: Gressoney – La Trinitè (AO). Spazio dedicato al silenzio attivo (Mindfulness). Aula in cui i bambini imparano a fare silenzio e a mangiare in un clima di tranquillità e silenzio ascoltando musica. Lunedì, 9 Ottobre 2023 ANTROPOCENE: Non siamo ad un punto di non ritorno. È importante far capire ai bimbi e famiglie a vedere le cose in una prospettiva diversa. La parola Antropocene entra nel dibattito scientifico, circa 20 anni fa, quando Paul Crutzen (Nobel per la chimica) a un congresso scientifico in cui si studiava l’impatto umano nell’Olocene (epoca geologica attuale nel 1999) fa un intervento nel quale dichiara che si dovesse smettere di parlare di Olocene e che si dovesse iniziare a parlare di Antropocene, perché la dominanza umana sul sistema terra è innegabile ed è una realtà evidente agli occhi di tutti. Egli dice la cosa giusta al momento giusto perché in quello stesso momento da battaglia per conquistare l’impero Azteco, poche centinaia di uomini hanno la meglio su decine di migliaia di uomini, proprio perché hanno trasmesso il vaiolo che ha sterminato gli Aztechi anche se erano in maggioranza (in questo caso è stato involontario). Nella conquista dell’impero inca delle Ande, non è andata così, coscientemente hanno mandato nelle città inca coperte infettate dal vaiolo. Prima volta che succede nella storia umana il collegamento delle economie. Qui c’è un segnale stratigrafico controintuitivo: l’anidride carbonica diminuisce nettamente nel corso del ‘500, perché nel continente americano c’era una rigorosa ricrescita delle foreste, dovuta al fatto che le aree coltivate dalle ormai sterminate popolazioni native, si inselvatichiscono, crescono le foreste sottraendo CO2 all’atmosfera. questo per alcuni è un segnale stratigrafico certo a livello globale; quindi, potrebbe essere il momento per indicare l’inizio dell’antropocene. - Con la rivoluzione industriale. 1715, non è tra le ipotesi più accreditate. Crutzen la propone perché con la rivoluzione industriale abbiamo imparato ad utilizzare i combustibili fossili che emettono in atmosfera CO2 che ha un potere climalterante. Però questa cosa accade nel 1700 in Inghilterra e poi si diffonde in parte dell’Europa nel corso del ‘700 e poi arriva negli Stati Uniti; quindi, neanche qui è globale in modo simultaneo, parliamo di molti anni e in maniera non omogenea su tutta la terra. - Con la grande accelerazione del ventesimo secolo. A metà del XX secolo, l’insieme delle attività dell’uomo lascia un’impronta profonda sull’ambiente. Il segnale stratigrafico sarebbe il Fall-out delle radiazioni nucleari, tra gli anni 40 e 60 ci sono state diverse esplosioni nucleari che hanno lasciato una tracci stratigrafica chiara e comprensibile. Queste sono le 5 fasi principali, ma quale di queste scegliere? È un problema di geologia. Le due ipotesi che sembrerebbero avere la traccia stratigrafica più chiara sono lo scambio colombiano e la grande accelerazione del XX secolo. Oggi, comunque, l’oggetto della discussione non è «se» ma «quando». Un possibile punto di vista (da ecologo) suggerisce di indicare nella grande accelerazione del XX secolo il punto di arrivo finale (e dunque l’inizio della nuova epoca) di una serie di processi cominciati con le estinzioni dei grandi mammiferi ha una traccia stratigrafica molto chiara: il fall out nucleare, inoltre una seconda traccia sono i sedimenti di plastiche e materiali umani quasi globalmente. La discussione su quando farlo cominciare, ci tocca così tanto perché è evidente che, se noi dicessimo che inizia all’uzio, la tentazione è quella di dire perché prendersela con l’industria del petrolio? D’altra parte, se diciamo che è colpa del XX secolo, come affrontiamo il fatto che non tutti hanno la stessa storia di rivoluzione industriale alle spalle? Dal punto di vista filosofico ed epistemologico, molte persone suggeriscono che anche la dedizione all’agricoltura, dato che è stata un punto di svolta per l’umanità, potrebbe avere senso. Qualunque sia il punto di inizio, questi eventi sono collegati l’uno con l’altro. Certi eventi hanno generato conseguenze, che per l’uomo sono state positive, il nostro benessere è cresciuto tantissimo, fino agli anni ’80 un paese di emigrazione povera, ora c’è un flusso di emigrazione ma per motivi lavorativi. Un problema della crisi climatica riguarda il fatto che, se oggi non la affrontiamo adesso, in futuro i flussi di migrazione saranno molto superiori, si stima che nei prossimi decenni si potranno spostare circa 300 milioni di persone, che se ne vanno da luoghi diventati inospitali climaticamente. Se si inizia a parlare adesso di questa crisi, i flussi diminuiranno, perché nessuno è contento di abbandonare la propria vita. L’IMPRONTA DELL’UOMO NUOVO RANGE DI CONDIZIONI: Studio fatto da un Istituto di Stoccolma. Questo grafico mostra che prendendo, nei cicli glaciali-interglaciali, in osservazione 2 risultati dell’attività climatica, cioè le temperature medie della terra e il livello die mari, la terra ha sempre oscillato nel circolo azzurro, ovvero nelle fasi più fredde le temperature erano più basse, il livello dei mari più basso e le zone ghiacciate più vaste. Nelle fasi interglaciali, invece, i ghiacci si sono in parte sciolti, mentre adesso la terra è in una nuova parte. Quindi se osserviamo tutto il periodo della storia dell’umanità, andando anche poco più indietro dell’homo sapiens, notiamo come adesso siamo in una fase completamente nuova, e dobbiamo capire se riusciamo a stabilizzarla, ovvero se questa è una fase nuova, un po’ più calda, o se invece la lasciamo andare senza alcun controllo. IL CICLO DEL CARBONIO: Immettiamo in atmosfera alterando il ciclo Biogeochimico circa 6GT di carbonio ogni anno, più altre 2GT per effetto della deforestazione. 1 GT equivale a 2 Milioni di A380 a pieno carico (aereo + grande che esiste). La linea azzurra corrisponde alla CO2 presente in atmosfera, la linea nera sono le anomalie di temperatura, per cui nelle fasce rosse ci sono le fasi + calde, in quelle blu quelle più fredde. Osservando il grafico, notiamo che, quando le temperature sono più alte, la CO2 è più alta, e fin dal 1800 la scienza ha studiato il rapporto causa-effetto presente tra l’aumento della CO2 e l’aumento delle temperature. La CO2 si trova sempre tra le 180 e le 300 parti per milione le variazioni dipendo da una serie di eventi, come i moti millenari della terra, l’energia solare, le eruzioni vulcaniche, da quando c’è Homo sapiens, anche lui contribuisce sulle variazioni. Il fatto che ci sia CO2 in atmosfera non è del tutto un fatto negativo perché, se essa non ci fosse o fosse nettamente meno, le temperature della terra sarebbero molto più basse. Adesso siamo a +1,5, rispetto la temperatura pre era industriale. Le raccomandazioni dell’accordo di Parigi dicevano che dovremmo fare tutti gli sforzi per tenere le temperature medie della terra al disotto dei 2 gradi medi rispetto all’epoca preindustriale, ma non c’è nessuna volontà di affrontare la cosa. Berlusconi: «Discutere di cambiamento climatico durante la crisi economica è come andare dal parrucchiere quando si ha la polmonite». Obama: Nuovi posti di lavoro “verdi” (“green collar”) e più efficienza energetica. Il nuovo piano per l’energia ruota intorno all’emancipazione dal petrolio e alla lotta all’effetto serra. La transizione può portare a nuove opportunità di mercato. I VINCOLI AMBIENTALI NON DEPRIMONO L’ECONOMIA: Ciò che dicevano gli industriali americani negli anni 70: “Se l’EPA (Environmental Protection Agency) non sospenderà la norma che impone il convertitore catalitico la Ford sarà costretta a chiudere, e il risultato sarebbe: 1. Una contrazione del prodotto interno lordo di 17 miliardi di dollari; 2. Un aumento della disoccupazione di 800.000 unità; 3. Una diminuzione delle entrate tributarie di 5 miliardi di dollari a tutti i livelli della pubblica amministrazione, che potrebbe portare all’insolvenza alcune amministrazioni locali”. La transizione se fatta bene può non essere un problema economico a livello globale. Martedì, 10 Ottobre 2023 I climatologi vanno a studiare come si modifica il clima. L’attività solare, le eruzioni vulcaniche hanno delle conseguenze sul clima. Le eruzioni vulcaniche emettono molta CO2 ma anche molta fuliggine, la quale nel tempo abbassa le temperature della terra. Tenendo conto di queste cose, noi possiamo costruire un modello, ottenendo così un andamento ipotetico delle temperature. È possibile poi creare un modello in cui si prendono in considerazione le forzanti antropiche, ovvero le conseguenze sul clima delle attività antropiche. il vantaggio di costruire modelli risiede nel fatto che poi questi possono essere confrontati tra loro e questo per mette di notare i cambiamenti. E quando vediamo come sono andate effettivamente le cose, ci si rende conto che la curva che effettivamente spiega come sono andate le cose è quella che considera anche le forzanti antropiche. - Compensazione - Adattamento accettare l’idea che bisogna adattarsi ai diversi cambiamenti climatici. Visto ciò che è successo quest’etate, forse è necessario modificare le abitazioni in cui viviamo, che in origine sono state costruite per far fronte al freddo e all’umidità dell’inverno e che forse ora vanno adattare alle temperature calde dell’estate e ai grandi temporali e trombe d’aria. La coltivazione delle piante è altamente influenzata dal clima, ad oggi i contadini devono iniziare a pensare a coltivare utilizzando meno acqua possibile se questa inizia a scarseggiare nelle case. È necessario cambiare i paradigmi, dobbiamo passare dall’economia dei cowboy all’economia dell’astronauta, ovvero: - Cowboy= economia di chi pensa che le risorse siano infinite. questo è ciò che pensano quasi tutti i paradigmi dell’economia. - Astronauta = sta in un sistema chiuso in cui viene riciclato tutto. Ciò che deve imparare l’umo è anche come si prendono delle decisioni tutti insieme, non è così semplice. È necessario superare anche delle idee che oggi sono forti nella giustizia, ad esempio: - Quasi tutte le giustizie considerano il livello nazionale, il livello ultimo a cui fare riferimento. Es. Bolsonaro, qualche anno fa, sosteneva in primis che non ci fosse una crisi in Amazzonia, e poi disse che anche se in Amazzonia ci fosse una crisi il mondo non se ne dovrebbe impicciare perché sono problemi solo del Brasile, e che non prende lezioni da chi ha distrutto le proprie foreste, ma in realtà tutto questo è delle grandi ricadute su tutto il mondo, perché se scompare l’Amazzonia il mondo va per una traiettoria completamente nuova. È necessario costruire una giustizia per le generazioni future, molte legislazioni iniziano a pensare ad una giustizia per entità non umane, difensore di un’area protetta, di un fiume, e anche questa è una novità nel diritto recente. Giustizia dell’Antropocene. Il tipo di visione che dobbiamo avere è: Una ciambella per la terra, ovvero un salvagente: al centro c’è ogni uomo con ogni sua esigenza: acqua, cibo, istruzione, lavoro, etc. (diritti dello sviluppo sostenibile); nella parte più esterna sono presenti i limiti ambientali della terra e lo spazio centrale è quello sicuro e giusto per l’umanità, ovvero uno spazio in cui si tiene conto sia dei limiti della terra che delle esigenze dell’uomo. Nel corso del secolo sono cambiati i consiglieri dei decisori: - Inizio del secolo: i militari, esempio: 1 guerra mondiale. - Metà del secolo: i fisici, esempio: 2 guerra mondiale, hanno costruito la bomba atomica. - Dagli anni ’70: economisti liberisti. L’economia non è una scienza. CONCLUDENDO: Nell’antropocene ci sarà una nuova geopolitica, guidata dai numeri effettivi delle popolazioni mondiali e dalla transizione ecologica, e le nazioni europee se da sole e isolate, sono destinate a divenire irrilevanti. Tutti i problemi ambientali dell’Antropocene non possono essere risolti a livello delle nazioni e non c’è un pianeta B. Se il problema è globale è necessario risolverlo a livello globale. I limiti però vanno visti come un’opportunità. Vedi guerra ucraina, abbiamo smesso di dare soldi alla Russia per delle risorse. Mercoledì, 11 Ottobre 2023 LA DOMESTICAZIONE DI PIANTE E ANIMALI: Battaglia Cajamarca, Perù: Il 15 novembre 1532, 168 conquistadores spagnoli arrivano nella città santa di Cajamarca, nel cuore dell'impero Inca, in Perù. Essi sono esausti, in inferiorità numerica e terrorizzati - davanti a loro sono accampati 80.000 truppe Inca e l'entourage dell'Imperatore stesso. Eppure, nel giro di 24 ore, più di 7.000 guerrieri vengono uccisi e l'imperatore incatenato, e gli europei vittoriosi iniziano un regno del terrore coloniale che dominerà tutto il continente americano. Domanda di un ecologo americano, Diamond: perché l'equilibrio del potere in modo diseguale tra il Vecchio Mondo, e il nuovo? Domande: - Perché sono stati gli europei o euroasiatici a conquistare il resto del pianeta? - Perché non i maya o gli Incas? - Perché gli aborigeni australiani non hanno mai inventato l’agricoltura? - Perché i paesi tropicali spesso sono poveri? La risposta che da Diamond è che può essere che gli europei abbiano conquistato il resto del mondo perchè sono superiori. È possibile spiegare la superiorità dell’uomo europeo in 2 modi: 1. Perchè la razza caucasica è destinata ad avere una superiorità su questi popoli. Ma, abbiamo visto, che il concetto di razza nell’uomo non esiste. risposta sbagliata. 2. Gli europei possiedono una tecnologia (armi da fuoco, ruota, conoscenza delle malattie …) gli Inca verranno combattuti con una battaglia biologica, gli europei manderanno loro delle coperte infette di Vaiolo e con queste decimeranno la popolazione Inca. Ma perché proprio gli europei? Dobbiamo guardare meglio e capire la transizione tra cacciatori raccoglitori e agricoltori. Fase di transizione fondamentale, infatti viene indicata come una delle fasi di avvio dell’antropocene. Questo è il passaggio chiave. In questo passaggio chiave, un ruolo importante lo occupa la domesticazione degli animali. ARMI ACCIAIO E MALATTIE: in questa riflessione viene detto che ci sono molte specie potenzialmente addomesticabili e la facilità con cui si possono diffondere gioca un ruolo importante nel capire come esse si sono diffuse. Piante e animali domestici da un lato hanno stimolato un surplus nel cibo e la capacità di conservare il cibo e questo ha permesso quindi lo sviluppo di città larghe, di grandi dimensioni sedentarie e stratificate, questo favorisce un salto tecnologico e l’insieme di tutte queste cose da un vantaggio ai popoli che possono fare tutto questo. DOMESTICAZIONE un’interazione speciale tra 2 popolazioni: ci sono tante interazioni possibili: - Neutralismo: nessuna specie in svantaggio; - Competizione: una specie svantaggia l’altra, l’altra svantaggia la prima; - Predazione: una si svantaggia l’altra si avvantaggio; - La domesticazione: è una forma particolare di mutualismo in cui entrambe le specie traggono un vantaggio. La domesticazione è un’interazione molto particolare tra la popolazione umana e un’altra popolazione. È come se ci fosse un patto tra l’uomo e le popolazioni addomesticate: l’uomo da cura, assistenza e l’uomo, nella maggior parte dei casi, si prende la loro vita. L’addomesticazione è una forma particolare di mutualismo, questo permane finché non si utilizza l’animale o la pianta per sfamarsi. La relazione di mutualismo permane nel caso dei cani, essi, in Italia, sono domestici. Questo patto ha fatto sì che le piante e gli animali domestici, ad oggi, siano i più diffusi sulla terra. DOMESTICAZIONE = processo di selezione artificiale condotto da popolazioni umane, nel quale piante e animali sono posti in un ambiente antropico. E quindi si sposta il loro range di condizione ideali. La domesticazione inserisce la popolazione animale e vegetale in una nuova nicchia ecologica. Questa nicchia è completamente determinata dalle esigenze antropiche. L’interazione uomo-animale è di tipo simbiotico, fino al momento della macellazione. La domesticazione è un processo di selezione artificiale. Il controllo umano della riproduzione modifica fenotipo e genotipo: o esempio girasole: nel girasole domestico ci sono + semi, perché è stata favorita la pianta che faceva più semi. o esempio pomodoro: i pomodori selvatici sono bacche di piccole dimensioni, mentre il pomodoro domestico è molto più grande, inoltre sono presenti un sacco di varietà di pomodori. La domesticazione è avvenuta ovunque fosse possibile. Arancione: centri di conseguenza gli animali non hanno tempo di capire come difendersi da questo nuovo predatore. Coevoluzione cacciatori – mammiferi di grande taglia e uccelli inetti al volo. Inoltre, in Eurasia, non ci sono barriere fisiche per scambiarsi specie domesticate tra est e ovest, perché tra est e ovest non c’è un enorme gradiente climatico, mentre tra nord e sud America e tra nord e sud Africa, questo gradiente climatico è presente. Lunedì, 16 Ottobre 2023 ECOLOGIA: etimologia della parola ecologia. Il termine “Ecologia” è la composizione di due vocaboli greci: + , che letteralmente significano discorso sulla casa, o studio sulla casa. Questa etimologia è quasi del tutto complementare ad un altro termine molto diffuso: - Economia: + = gestione della casa. - Ecologia: + = discorso sulla casa. Coniata nel 1866, da un grande allievo di Darwin e inventore di neologismi. Vi sono diverse definizioni esistenti di ecologia, tra queste troviamo: - Studio della struttura e del funzionamento degli ecosistemi (Odum, 1971). ci obbliga a spiegare che cosa si intende per ecosistema. - Studio delle interazioni tra gli organismi ed il loro ambiente (Bullini, Pignatti, Virzo de Santo, 1998). è una buona definizione - Studio scientifico delle interazioni che determinano la distribuzione e l’abbondanza degli organismi (Krebs, 1972). mette in termini più precisi le interazioni tra gli organismi e il loro ambiente. Se questo è ecologia, che cosa non è ecologia? Di fatto l’ecologia richiede l’integrazione di diverse discipline Storia delle idee ecologiche: una storia complessa. La parola ecologia viene coniata nel 1866 da Haekel. Ci sono 5 approcci alla ecologia e questi poi si combinano tra di loro. Ci sono 5 radici differenti dell’ecologia: - Botanica le esplorazioni dei nuovi mondi portano alla scoperta di specie nuove, alla classificazione degli esseri viventi, alle prime domande sui fattori che determinano la distribuzione delle piante e degli animali sulla terra. Humboldt per primo mette in relazione la distribuzione delle piante con il clima, la latitudine e l’altitudine. - Geografica - Zoologica – Popolazionista Lo studio delle popolazioni animali (uomo compreso) e dei loro trend demografici comincia ad avere sempre più ECOLOG IA Scienz BolghdatrFsMmA, importanza. Malthus: idee sulla demografia umana, diventa importante perché studiare la dinamica delle popolazioni umane vuol dire studiare uno dei fattori che determinano la distribuzione e l’abbondanza degli organismi sulla terra. - Chimica – fisica L’importanza di ottimizzare le produzioni agricole spinge a studiare i meccanismi che regolano i cicli dei nutrienti delle piante. Liebig, chimico tedesco, studia come aumentare la produttività dei campi. - Etica – filosofica Nel corso dell’800, le repentine trasformazioni ambientali determinate dalla rivoluzione industriale in Europa e dalla “corsa verso la frontiera” negli Stati Uniti provocano una riflessione sul rapporto tra uomo e natura. Negli USA, in pochissimi anni si osserva una trasformazione velocissima dell’ambiente americano, le pianure centrali, prima piene di grandi mammiferi, poi con pochissimi, meno di 100. Quindi alcuni filosofi iniziano a idealizzare l’idea della wilderness, “ambiente in cui non c’è impatto dell’uomo”, questo movimento porterà alla creazione delle prime aree protette in America. Tra i filosofi troviamo: Thoreau e Muir Tutte queste, sono radici dell’ecologia prima che questa venisse fondata nel 1866 da Haekel. Nel 1895, Warming scrive il primo vero testo di ecologia in cui identifica gli scopi dell’ecologia: 1. Trovare quali specie sono associate in habitat similari; 2. Delineare la fisionomia della vegetazione e del paesaggio; 3. Comprendere come mai ogni specie possiede una forma e un habitat particolare; 4. Individuare le motivazioni per cui le specie si raggruppano in comunità ben definite; 5. Analizzare le esigenze delle piante e le modalità della loro esistenza nei confronti dell’ambiente. Il libro si chiamava Ecologia delle piante, ma se sostituiamo il termine piante, con il termine organismi, vediamo che la definizione funziona ancora. Un nome importante nell’ecologia è quello di Tansley, che nel 1935, conia il termine: ecosistema: ovvero una comunità biotica (insieme di popolazioni che interagiscono tra di loro) con il termine ecosistema, Tansley, indica un complesso formato dagli organismi e dai fattori fisici che interagiscono con gli organismi stessi. termine e definizioni centrali per l’ecologia. Dopo la 2 guerra Mondiale, l’ecologia diventa principalmente oggetto di studio in America. Ci sono 2 scuole: 1. Guidata da Robert McArthur Cercherà di rendere l’ecologia una scienza quantitativa e predittiva. Assieme a Wilson proseguiranno una serie di studi quantitativi che avevano caratterizzato l’approccio di Lotka e Volterra 2. Guidata da Euginie e Thomas Odum Euginie Odum, rafforzerà un tipo di studio cercando di studiare gli ecosistemi anche attraverso i flussi di energia. Fu tra i più convinti assertori dello studio dei flussi energetici degli ecosistemi e avrà un ruolo fondamentale nel far entrare l’ecologia a pieno titolo tra le discipline da insegnare nelle facoltà di scienze. Oggi alla fine del XX secolo, si cerca di integrare l’ecologia, ci si arriva per tante strade, ma l’obiettivo è averli integrati. Le diverse strade sono: - Lovelock - Ipotesi Gaia. - Forman, Godron, Naveh - Ecologia del paesaggio. - May, Flannery - Sistematica completa delle specie viventi. - Wilson, Soulé - Biologia della conservazione. - Costanza, de Leo, Daly - Economia ecologica. - Allen, Hoeskstra - Ecologia unita. - Gaston, Brown, Maurer – Macroecologia. ALLA RICERCA DEL GRAAL DELL’ECOLOGIA: leggi, teorie e patterns. Nella scienza, una “legge” è una formulazione generale che esprime i risultati dell’evidenza sperimentale. I fondamenti della fisica e della chimica possono essere spiegati da leggi esprimibili in modo univoco con formulazioni matematiche che, salvo eccezioni, possono essere considerate di validità generale (Legge di Newton, Legge di Henry, Legge di Boyle, ecc.). Questo principio è difficilmente applicabile in modo rigoroso all’ecologia. In ecologia ci sono molti Patterns, ma non sempre delle leggi formulate matematicamente. Anzi, addirittura, le 2 scuole americane citate prima, avevano 2 linee di pensiero diverse: - McArthur l’ecologia deve diventare una scienza predittiva e lo faranno nella sua scuola - Euginie Odum l’ecologia deve essere una collezione di storie locali. Tutto questo è importante, perché ad oggi capire come si comportano i sistemi ecologici è importante se adesso siamo in un sistema che si è degradato, capire quali sono le forze che lo spingono verso un degrado o un recupero, capire dove operare è fondamentale. TEORIE IN ECOLOGIA: Quindi si inizia a dire che nell’ecologia ci sono delle teorie, alcune più complete, altre meno, ma nessuna di queste è davvero completa. Il testo più interessante che discute queste cose è: Law’s, Theories and Patterns Ecology, di Dodds, in cui dice definisce: La visione dei cicli biogeochimici, ci aiuta a capire le interazioni che si sono sviluppate nel corso del tempo tra Litosfera, atmosfera, idrosfera, biosfera e antroposfera. Termini chiave dei cicli biogeochimici: - Pool di riserva : dove si trova per la maggior parte l’elemento che si considera nel ciclo. Espresso come massa di materia (tonnellate ...) - Pool di scambio o labile : dove avvengono gli scambi tra la parte biotica e la parte geochimica dell’ecosistema. - Flussi: come i materiali attraversano i pools –espressi come massa/tempo (es. T/anno). - Tempo di turnover: massa nel pool / flusso. I cicli biogeochimici: - Le piante, gli animali e i microrganismi ciclizzato i materiali tra il comparto biotico e quello abiotico. - I cicli sono alimentati dall’energia solare. - Benché i cicli siano praticamente quasi infiniti e chiusi, è comodo considerare che “cominciano” con la conversione della sostanza inorganica in materiale organico da parte di organismi autotrofi in presenza di luce (o di altre forme di energia). I cicli biogeochimici possono essere: - Cicli gassosi : il pool di riserva è costituito dall’atmosfera o dall’idrosfera ( è il caso di N2 , O2 ). - Cicli sedimentari : il pool di riserva è la crosta terrestre (è il caso di P, Fe). - Caso particolare: il carbonio (C) pool di riserva è sedimentario, ma gli scambi con il comparto biotico coinvolgono un pool gassoso. È quello principalmente legato ai cambiamenti climatici. L’energia solare alimento lo scambio tra idrosfera, litosfere, biosfera e atmosfera con qualunque elemento. IL CICLO DELL’ACQUA: L’acqua sulla terra: la maggior parte dell’acqua sulla terra è quella salata (97.41%) di Oceani e Mari il restante è acqua dolce (2.59%). Dell’acqua dolce, la maggior parte è fatta da ghiaccio polare, acque sotterranee e una piccolissima parte (0.14%) è fatta da Laghi, umidità del suolo e fiumi, atmosfera. Le principali tappe del ciclo dell’acqua: - Evapo-traspirazione - Precipitazione - Condensazione - Scorrimento L’acqua ha la particolare caratteristica che non viene trasformata chimicamente. L’acqua evapora dalle grandi superfici di acqua o traspira dalle piante, condensa sottoforma di nubi, precipita sottoforma di acqua o neve e infine scorre, ritorna verso i mari. IL CICLO DELL’ACQUA: LE ALTERAZIONI: L’acqua è una risorsa completamente rinnovabile. Le principali cause di alterazione del ciclo dell’acqua sono dovute a: - Riscaldamento globale (che determina aridità, siccità, desertificazione e infiltrazione salina negli acquiferi costieri); - Inquinamento; - Prelievi eccessivi; - Deforestazione; ha un impatto perché diminuisce la traspirazione dell’acqua dalle piante. - Impermeabilizzazione dei suoli. Ha un impatto perché diminuisce la percolazione dell’acqua nelle falde acquifere. CICLO DEL CARBONIO - Il ciclo del C è controllato soprattutto da processi biologici e non necessita obbligatoriamente dei decompositori. Gli organismi fotosintetici prelevano il C dall’atmosfera nella stessa forma, la CO2, che viene escreta da tutti gli organismi con la respirazione. - Nel comparto biotico il ciclo del C presenta un flusso molto veloce tra organismi e atmosfera. - Le riserve minerali sono riciclate in tempi geologici (le rocce carbonatiche e i combustibili fossili). - Sulla terra, la più grande riserva di C è costituita dalle foreste (80% del C). - Negli oceani la maggiore riserva di C sta nei sedimenti, ma non è direttamente accessibile agli organismi. FOTOSINTESI E RESPIRAZIONE: La fotosintesi è fondamentalmente una riduzione in cui viene formata sostanza organica partendo da H2O e CO2: l’acqua dona H e libera O2 . Avviene negli organismi fotosintetici (batteri e piante). Mentre la respirazione (CELLULARE) è una ossidazione che svolge un processo opposto alla fotosintesi: la sostanza organica (C6H12O6) viene decomposta utilizzando O2 , liberando H2O e CO2 . Avviene nei mitocondri. La FOTOSINTESI è fondamentalmente una riduzione in cui viene formata sostanza organica partendo da H2O e CO2 : l’acqua dona H e libera O2 . La RESPIRAZIONE è una ossidazione che svolge un processo opposto alla fotosintesi: la sostanza organica (C6H12O6 ) viene decomposta utilizzando O2 , liberando H2O e CO2 . RESPIRAZIONE, CONSUMO, DECOMPOSIZIONE: Sono funzioni concomitanti nel medesimo processo di scomposizione della sostanza organica nei suoi costituenti inorganici. Bilanciano, con un ritardo di tempo, la formazione di sostanza organica attuata dalla produzione primaria. La respirazione può essere: - Aerobica : l’ossidante è O2 ; è l’ ”inverso” della fotosintesi, - Anaerobica : in assenza di O2 , l’ossidante è una sostanza inorganica, Questa reazione è favorita quanto maggiore è la concentrazione di monossido di azoto. Un aumento di NO2 provoca invece un accumulo di ozono. IL CICLO DELL’AZOTO: Il pool di riserva del ciclo dell’azoto è costituito dall’atmosfera, in cui l’azoto è presente in forma molecolare N2. Il ciclo dell’azoto è riassumibile in 5 tappe successive: 1. FISSAZIONE 2. ORGANICAZIONE 3. MINERALIZZAZIONE 4. NITRIFICAZIONE 5. DENITRIFICAZIONE FISSAZIONE DELL’AZOTO: L’azoto molecolare N2 è un gas scarsamente reattivo e direttamente assimilabile solo da alcuni microrganismi, nonostante sia il costituente principale dell’atmosfera (79%). Si distinguono una fissazione abiotica e una fissazione biotica. Con la fissazione l’azoto molecolare viene trasformato in una forma diversa. Con la fissazione abiotica una limitata quantità di N2 è convertita da scariche elettriche in atmosfera (fulmini) in forme direttamente assimilabili dalle piante. La gran parte dell’azoto presente nel comparto biotico dell’ecosistema deriva dalla fissazione biotica, operata da alcuni microrganismi. Oggi, abbiamo imparato a fare la fissazione in modo industriale, ad esempio produce ammoniaca partendo da N2 e H2. Fissazione biotica dell’azoto: La fissazione biotica dell’N2 è operata da alcuni batteri che vivono nel suolo e nelle acque. Questi sono i batteri azotofissatori, che hanno un enzima, la nitrogenasi, che trasforma l’N2 in ammoniaca (NH3). Aspetto da ricordare non ricordare formula. Organismi azotofissatori, sono una serie di batteri e alcuni funghi. Già i romani si erano resi conto che alternando le colture nei campi, la fertilità dei campi aumentava, questo perché delle piante (es. leguminose) hanno fissato sulle radici dei batteri azotofissatori o dei funghi e in questo modo favoriscono la presenza di azoto utile per gli altri organismi e quindi aumentano la fertilità. Esempio dei diversi batteri e funghi: - Batteri liberi: oAnaerobi: Clostridium, Desulfovibrio oAerobi: Azotobacter, Klebsiella - Batteri simbionti: Rhizobium, Azospirillum - Batteri fotosintetici: Anabaena, Cyanothece - Attinomiceti (in simbiosi con piante superiori) ORGANICAZIONE DELL’AZOTO: 1. L’ammoniaca prodotta dagli azotofissatori viene assorbita dalle piante e quindi utilizzata per le necessità metaboliche. ɑ-chetoglutarato + NH3 glutammato. 2. Riduzione assimilativa: I nitrati (NO3-) vengono assorbiti dalle piante più facilmente dell’ammoniaca e quindi l’azoto nitrico viene ridotto per essere trasformato in ammoniaca, che poi sarà utilizzata per la produzione di glutammato e glutammina. MINERALIZZAZIONE: saprofiti e decompositori, trasformano proteine e molecole azotate in NH3 . NITRIFICAZIONE: L’ammoniaca viene trasformata, da batteri nitrificanti in ambiente aerobio, in Nitrati. DENITRIFICAZIONE: Dai Nitrati si torna all’Azoto Molecolare, attraverso l’azione dei batteri denitrificanti in ambiente anaerobio. Questo è il ciclo completo dell’azoto. Si parte da N2, l’azoto viene fissato, organicato, mineralizzato, nitrificato e denitrificato. Ci possono essere delle fasi in cui si ritorna direttamente all’azoto organico. CICLO DEL FOSFORO: Il fosforo è un importante costituente degli organismi viventi: è presente, sotto forma di ortofosfato, sale dell’acido ortofosforico, nelle membrane cellulari (fosfolipidi), nel DNA, nelle molecole implicate nel trasporto dell’energia (ATP, ADP). Normalmente è presente negli ecosistemi in concentrazioni molto basse e costituisce spesso il principale fattore limitante la crescita dei vegetali. Pool di riserva sono le rocce, quindi il ciclo è sedimentario. 1. I fosfati (PO43-) presenti nelle rocce vengono portati in soluzione nell’acqua mediante processi erosivi. 2. I vegetali assorbono direttamente i fosfati dal suolo o dall’acqua e lo organicano (ATP, fosfolipidi, …) in composti che vengono trasferiti lungo la catena alimentare. 3. Gli animali eliminano i fosfati attraverso l’urina e i decompositori restituiscono al suolo il fosforo sotto forma di fosfato PO43-. 4. La sedimentazione negli oceani chiude il ciclo. Alterazioni del ciclo naturale del fosforo: EUTROFIZZAZIONE: Il processo di eutrofizzazione delle acque comprende le seguenti tappe: - Fase di aumentata disponibilità di nutrienti (N e P) all’interno del corpo d’acqua; - Fase di incremento di biomassa vegetale (fitoplancton e/o macrofite); - Fase di insorgenza di fenomeni anossici, con conseguente formazione di composti ridotti derivati dalla decomposizione anaerobica. Pallini verdi sono l’ossigeno. Con l’avvio dell’eutrofizzazione, all’inizio c’è un incremento forte di ossigeno, ma poi le acque si depauperano dell’ossigeno stesso. SINTOMATOLOGIA DELL’EUTROFIZZAZIONE - Alto livello di produttività e biomassa, - Frequenza delle fioriture algali, - Deficit di ossigeno in profondità e concomitante sovrasaturazione dello strato epilimnico durante i periodi di stratificazione termica, - Impoverimento del numero di specie vegetali e animali, - Diminuzione delle specie ittiche pregiate, - Aumentata crescita di piante acquatiche nelle zone litorali, - Aumento della concentrazione di azoto e fosforo, - Aumento della densità batterica, - Valori elevati di pH nello strato eufotico per effetto dell’attività fotosintetica che sottrae anidride carbonica all’acqua, - Diminuzione della trasparenza dell’acqua, - Elevata concentrazione di clorofilla nell’epilimnio, - Degenerazione della qualità delle acque. ECOLOGIA UMANA E STORIA DELLA DOMESTICAZIONE: - Come si studiano le popolazioni in ecologia? - Come ricostruiamo la storia della popolazione umana? - Quale il ruolo della transizione da cacciatori e raccoglitori ad agricoltori stanziali? Popolazione: Gruppo di individui della stessa specie, che occupano una determinata area, e costituiscono parte della comunità biotica. Di una popolazione studiamo sia la dinamica che la struttura. Alcune caratteristiche sono: - Natalità : capacità di una popolazione ad accrescersi. - Mortalità : morte di individui in una popolazione (può variare con l’età). - Immigrazione : inserimento di nuovi individui in una popolazione. - Emigrazione : dipartita di nuovi individui in una popolazione. COSA DEVO SAPERE DEI CICLI BIOGEOCHIMICI - Capire cosa sono. - Cosa sono i cicli gassosi e i cicli sedimentari. - Cosa è il pool di riserva e il pool di scambio. - Saper descrivere i diversi cicli con molta semplicità, No formule, Si le diverse fasi dell’azoto e cosa succede. - Coercitive coatte: sterilizzazioni forzate (o eseguite di nascosto), soprattutto nei confronti di minoranze di vario genere, o imponendo aborti forzati. Improponibili e da rigettare per motivi etici (e anche pratici); - Politica del figlio unico (i.e. politica cinese per più di 20 anni) Discutibile dal punto di vista etico. Ha un’efficacia notevole, ma ha grossi problemi a lungo termine. Questa politica porta a un dimezzamento della popolazione, ma questo porta a gravi conseguenze perché, se la popolazione dimezza, chi paga le pensioni agli anziani che sono il doppio dei giovani? - Politica di espansione familiare: (per motivi religiosi o di grandezza nazionale) – Apparentemente neutre eticamente pongono problemi a lungo termine (quando ci si ferma?) - Politica di distribuzione e incentivo di mezzi contraccettivi: Funziona se possiamo distribuirli facilmente e se culturalmente e socialmente sono accettati. Altrimenti è inefficacie. - Politica di «uscita dalla povertà e di alfabetizzazione »: Ci sono evidenze che funziona, lascia effettiva libertà di scelta alle coppie, è concentrata non sul numero per coppie ma sui valori medi del territorio esaminato. I = P * A * T L’idea che la popolazione umana possa crescere all’infinito è illusoria. Le scelte basate sul solo contenimento della popolazione umana sono destinate al fallimento, se ignorano le tecnologie e l’uso che facciamo delle tecnologie. Martedì, 17 Ottobre 2023 BIODIVERSITÀ Biodiversity = varietà della vita è un termine recente, una parola che è stata introdotta solo nel 1988, ma che adesso è utilizzata in tutto il mondo. Essa indica la varietà della vita presente sulla terra ai diversi livelli. Il termine diverso in italiano ha due significati: una biglia è diversa dalle altre, in questo caso gli diamo un’accezione negativa VS queste biglie sono diverse, in questo caso intendiamo varie, questa è l’accezione che a noi interessa, diversità intesa come varietà. Sono riconosciuti diversi livelli di biodiversità - Diversità genetica, ogni specie è varia presenta differenze. - Diversità specifica, esistono tante specie. - Diversità di comunità, ecosistemi ed habitat. - Diversità di paesaggi. - Diversità culturale. Questi livelli di biodiversità sono connessi tra loro, legati da una serie di relazioni importanti: la diversità specifica influenza ed è il risultato della diversità genetica, a sua volta influenzata e influenza la diversità degli ecosistemi e così via. Inoltre, oggi le attività antropiche modifica tutti i livelli di diversità. DIVERSITÀ SPECIFICA: facciamo riferimento al numero di specie in un determinato luogo. Biodiversità di specie : suddivisione in categorie che raggruppano tutti gli organismi omogenei dal punto di vista dei geni (es. uomo e scimpanzé hanno il 98% dei geni in comune, pur essendo molto diversi). Il livello di specie è il livello centrale degli studi della biodiversità. DIVERSITÀ GENETICA: ESEMPIO: Chalcides sexlineatus: due livree per due diversi habitat: le spiagge assolate e aride e con pochi ripari e la foresta pluviale, più sicura ma più fredda e umida! Biodiversità genetica : rende un essere umano diverso dal proprio fratello, nonostante provengano dall’unione del patrimonio genetico della stessa madre e dello stesso padre. Questo è ciò che produce quella variabilità che ha un grande valore riproduttivo, perché in circostanze avverse ci sarà l’individuo che sarà più in grado di sopravvivere e quello che invece avrà più difficoltà. Biodiversità di ambienti : molte specie sono legate ad un proprio tipo di ambiente, e questo le rende diverse da altre specie. Esempio: orso polare: la diversità del colore del pelo può garantirgli più sopravvivenza in determinati ambienti, ad esempio il colore marrone è più adatto ad ambienti boschivi, a differenza di quello bianco che più adatto ad ambienti innevati, il contrario non permetterebbe all’animale di mimetizzarsi. DIVERSITÀ DI PAESAGGI: Sistema di ecosistemi che si ripete nello spazio con forma e struttura simile e riconoscibile, quindi un sistema più complesso di quello del semplice ecosistema. I paesaggi sono un aspetto importante da considerare per la conservazione della specie. DIVERSITÀ CULTURALE: Alcune specie animali mostrano di trasmettere informazioni da una generazione all’altra, e questo non avviene in tutte le popolazioni di quella specie. Cultura in biologia: possibilità di trasmettere informazioni da una generazione all’altra non per via genetica ma per via dell’apprendimento. Questo non avviene in tutte le specie. Quindi non è una caratteristica propria solo dell’uomo, ad esempio: - Cince inglesi: hanno imparato ad aprire le bottiglie del latte con il tappo in latta per mangiare la panna che si forma sopra la bottiglia, questo non è un comportamento proprio di tutte le cince, ma quelle che lo possiedono lo insegnano alle nuove generazioni. - Corvidi: mostrano, in alcune aree comportamenti particolari che implicano il passaggio di informazioni da una generazione a quella successiva; - Macachi giapponesi: hanno imparato a lavare le patate e a salarle. - Babbuini ed elefanti: insegnano ai più giovani dove trovare acqua. - Scimpanzè: utilizzano e costruiscono strumenti. - Gorilla: evidenza nell’utilizzo di strumenti, nella foto utilizza un bastone per capire quanto è profonda l’acqua del fiume. QUANTE SPECIE CI SONO AL MONDO? Ne sono state classificate circa 1.700.000, ma sappiamo che ce ne sono molte di più, ovvero tra i 5 e i 100 milioni. Conosciamo davvero poco in alcuni campi, come virus, batteri, funghi, quello che sappiamo è che gli insetti sono in maggioranza, sono 1 milione, ma se ne stimano esistenti 8 milioni. LA BIODIVERSITÀ VARIA NEL TEMPO E NELLO SPAZIO: - Estinzioni di fondo - Estinzioni di massa: fa riferimento alle 5 grandi estinzioni nell’ Ordoviciano, Devoniano, Permiano, Triassico, Cretacico, e oggi assistiamo a un 6 episodio di estinzione di massa. Tabella della biodiversità nel libro: fa vedere le principali estinzioni, la stima della gravità, cosa scompare, se ci sono state perturbazioni nel ciclo del carbonio, e le conseguenze dell’estinzione. Nell’antropocene attraversiamo a una nuova crisi di estinzione. LA CRISI DEL PASSATO: Le caratteristiche comuni alle crisi del passato sono: 1. Ratei anormali del tasso di estinzione delle famiglie (20-65%) e delle specie (50-95%) per unità di tempo; 2. Velocità: da poche migliaia di anni fino a 10 milioni di anni per tutto il processo. 3. Non ci sono schemi selettivi di sopravvivenza, non siamo in grado di ipotizzare cosa possa sopravvivere. LA CRISI ATTUALE: ad oggi possiamo dire che vi è la tempesta perfetta per una crisi di biodiversità, in quanto assistiamo a: 1. Cambiamenti climatici accelerati; 2. Alterazioni della composizione dell'atmosfera; 3. Stress ecologici con intensità anormale. 4. Feedback positivi tra i tre. Oltre alle caratteristiche delle crisi del passato: Estinzioni di Massa osservano i cicli biologici si osservano dati differenti: le quantità di sostanza che passano da un comparto all’alto (dal pool di riserva al pool di scambio) e la velocità con cui questo avviene. CAMBIAMENTI CLIMATICI Se si capisce da dove è nato il problema ambientale e si capisce in che modo la comunità scientifica è arrivata ad avere questa sicurezza, è più semplice comprendere come attivarsi per risolvere questi problemi e le soluzioni tecniche. “L’educazione ambientale è finalizzata a costruire una società in grado di conoscere l’ambiente biofisico e i suoi problemi, consapevole dei come contribuire a risolvere questi problemi e motivata a lavorare per giungere alla soluzione dei problemi” Si basa su 3 pilastri: - Acquisizione di conoscenze atte a comprendere i problemi ambientali; - Spinta ad incoraggiare le decisioni comuni che risolvano i problemi ambientali; - Contributo attivo alla soluzione di questi problemi. Per prima cosa è necessario comprendere cosa sia l’IPCC, Panel Intergovernativo dei Cambiamenti Climatici. È un organo che è stato stabilito in modo congiunto dall’organizzazione metereologica mondiale (WMO) e dal Programma Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP) nel 1988 e nello stesso anno approvato dall’assemblea generale dell’ONU. Quest’ultima è una specie di parlamento in cui ogni rappresentante delle nazioni vota secondo le indicazioni del governo di provenienza. Il mandato di partenza era: preparare una revisione completa sullo stato delle conoscenze della scienza del cambiamento climatico e sull’impatto sociale ed economico del cambiamento climatico, incluso il riscaldamento globale. IPCC non fa ricerca diretta, non ingaggia ricercatori. Esso produce una revisione della letteratura scientifica, ovvero chi costruisce i report dell’IPCC studia tutta la letteratura scientifica disponibile sull’argomento del report. Quindi gli viene anche chiesto di formulare possibili strategie di risposta per ritardare, limitare o mitigare gli impatti del cambiamento climatico. Colui che costruisce il report dell’IPCC deve valutare con un approccio obiettivo, globale, aperto e trasparente le informazioni scientifiche, tecniche e socioeconomiche rilevanti per comprendere le basi scientifiche del rischio del cambiamento climatico indotto dalle attività umane, i suoi potenziali impatti e possibilità di adattamento e mitigazione. Inoltre, i rapporti di valutazione dell’IPCC devono essere politicamente neutrali, sebbene possano trattare questioni scientifiche, tecniche e socioeconomiche rilevanti per l’adozione di particolari scelte politiche. Dunque, l’PCC non fa ricerca , ma esamina e valuta le più recenti informazion i scientifiche, tecniche e socioeconomiche sul clima effettuate dai singoli paesi in ogni parte del globo ed elabora documenti-guida . Con questi documenti-guida, offre alle autorità politiche nazionali e sovranazionali elementi per poter prendere decisione riguardo attività economiche e industriali che abbiano un impatto ridotto sui processi di evoluzione climatica. IPCC aiuta il decisore dandogli strumenti con cui lui possa fare delle scelte. IPCC è organizzato così: - Comitato esecutivo: coordina i diversi gruppi di lavoro che si formano e affronta le questioni urgenti che richiedono attenzione immediata. - Ufficio: fornisce linee-guida su determinati aspetti tecnici e scientifici, consiglia su questioni strategiche, prende decisioni su questioni specifiche. - Assemblea di chi fa parte dell’IPCC: le sessioni plenarie sono quelle che prendono le decisioni più importanti, come si procede e come si stende il report. Scienziati da tutto il mondo si offrono per far parte dell’IPCC, questo non significa che lasciano il loro lavoro e vanno a lavorare per l’IPCC, ma ognuno di loro continua ad occuparsi del suo. Tendenzialmente sono persone che si occupano di questo. I gruppi di lavoro si formano con una prima base volontaria, la quale viene selezionata con l’obiettivo di evitare che in un gruppo o nell’altro ci siano solo scienziati inglesi o cinesi, o solo uomini, per creare il gruppo si guarda che chi si offre sia competente nel campo, e successivamente si vanno a guardare: aree geografiche, genere, economie etc. per cercare di avere un gruppo il più possibile bilanciato. I gruppi importanti sono 3: 1. WGI Indaga i principi fisici di base e l’origine dei cambiamenti climatici nel tentativo di distinguere quelli naturali da quelli dovuti alle attività dell’uomo. 2. WGII Valuta la sensibilità e la vulnerabilità dei sistemi naturali e umani socioeconomici in rapporto alle variazioni climatiche. 3. WGIII Studia le possibili azioni dirette alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, quel meccanismo di limitazione e contenimento dei cambiamenti del clima. Essi fanno poi dei report di valutazione. WGI – AR5 The Physical Science Basis: fornisce una valutazione completa aggiornata ed esaustiva delle basi fisiche del cambiamento climatico. Consta di un riassunto peri i decisori politici, un riassunto tecnico, 14 capitoli tematici ed alcuni allegati, tra i quali è inserito un Atlante delle Proiezioni Climatiche Globali e Regionali oltre ad altro materiale. C’è un grosso processo di revisione e valutazione di quello che viene fatto. L’IPCC per pubblicare i propri report utilizza gli stessi metodi delle popolazioni WG = working scientifiche, ovvero passa attraverso il vaglio di altri esperti che non sono gli autori del report, quindi l’assemblea dell’Ipcc stabilisce qual è l’indice del rapporto e di che cosa parlano i singoli capitoli, viene approvata, vengono scelti gli esperti che a loro volta scelgono gli autori, i quali preparano un primo grafico del report, c’è poi una prima revisione, ovvero degli esperti esterni revisionano e dicono cosa va, cosa non va, se manca qualcosa etc.; un secondo Draft, una seconda revisione al termine della quale si prepara il Summary for Policy Makers, quindi arriva alla fine, una revisione finale, l’accettazione e approvazione del report e infine la pubblicazione finale. Gli autori vengono nominati in base a: - Competenza scientifica, tecnica e socioeconomica. - Paese di provenienza (garantendo adeguata rappresentanza ai paesi in via di sviluppo e con economie di transizione). per evitare che sia guidato solo dai paesi più sviluppati. - Coinvolgimento di esperti con e senza precedente esperienza in IPCC lasciando spazio anche ai giovani. Importante perché, se si è sempre dello stesso gruppo si rischia di diventare, anche senza volerlo, autoreferenziali, mentre se c’è un turnover questa cosa cambia, inoltre, tutti quanti si invecchia e si perdono lucidità e capacità intellettive; quindi, è importante che ci siano anche dei giovani che siano più attivi. - Equilibrio tra generi. Tipologie di autori: - Coordinating Lead Authors: Coordinano il lavoro di gruppi di esperti. - Lead Authors individuano i contenuti dei singoli capitoli tenendo conto delle informazioni scientifiche più rilevanti. Es. Nel WGI-AR5 erano 209. - Contributing Authors sono chiamati ad essere coautori in corso d’opera collaborando alla stesura del rapporto nelle specifiche aree di competenza. Es. Nel WGI-AR5 erano più di 600 da 32 paesi diversi. Ci sono delle regole sulle fonti che si possono utilizzare per la stesura dei report dell’IPCC. Le fonti ammesse sono: - Letteratura scientifica, tecnica e socioeconomica. - Rapporti governativi, relazioni industriali, documenti e rapporti tecnici provenienti da enti di ricerca e altre organizzazioni internazionali, atti di convegni. - Tutto ciò che non è ammesso è ci che non è stato revisionato da una comunità competente; quindi, tutto ciò che deriva dalla stampa, dalle riviste, dai blog, social network, comunicazioni personali di risultati scientifici etc. Es. Nel WGI-AR5 erano più 9200 pubblicazioni scientifiche citate. tutto questo per far si di essere inattaccabile. Ogni Chapter Team è tenuto a verificare la qualità e validità di ogni citazione prima di integrarne le informazioni in un rapporto IPCC. non sappiamo come gestirle), oltre al fatto che, se succedesse qualcosa farebbe grandi danni. Allora è vero che durante la fissione nucleare, viene prodotta energia che non produce effetto serra, MA per costruire una centrale nucleare è necessario utilizzare un grande quantitativo di cemento, e di materie prime, che producono una grande quantità di effetto serra, inoltre ha dei tempi lunghissimi di costruzione. Le reazioni di fusione nucleare richiedono acqua come materiale di partenza, non rilasciano scorie radioattive, ma nonostante abbiamo capito il processo a livello teorico, ancora non siamo arrivati alla soluzione pratica. Agli insegnanti non sembra possibile sviluppare delle attività didattiche inerenti a tale argomento. Per parlare di ciò gli insegnanti devono essere formati. Un buon sito da seguire e leggere è https://www.climalteranti.it/ sono presenti anche spunti didattici. Gli inseganti devono capire dove reperire le informazioni, è fondamentale sapere quali sono le fonti e se queste sono sicure. Per questo è più efficiente dare noi a bambini articoli corretti e sicuri, piuttosto che far fare loro le ricerche, affinché siano siti e articoli affidabili. questo permette ai bimbi di avere consapevolezza di quando un sito è affidabile. Inoltre, è possibile aiutare i bambini nella comprensione di tali attività proponendo dei lavori pratici. È necessario aiutare i bambini a comprendere il problema, facendogli capire: - Composizione atmosfera. - Differenza tra tempo meteorologico e clima - Differenza tra effetto serra, cambiamento climatico e riscaldamento globale (fase attuale dovuto all’aumento dell’effetto serra, provocato dagli uomini utilizzando i combustibili fossili). Domanda esame sulla differenza tra queste 3 cose. - Possibili effetti del riscaldamento globale. Attività pratiche: riflessione su quelli che possono essere gli effetti dello scioglimento delle calotte polari: 2 contenitori, stesso livello di acqua, in uno mettiamo ghiaccio marino e nell’atro ghiaccio terrestre. Il ghiaccio marino galleggia e il livello del mare rimane lo stesso, mentre quando il ghiaccio terrestre fonde alza il livello del mare. modo pratico per dimostrare ai bambini gli effetti. Le sfide didattiche quindi sono: - Veicolare concetti scientificamente corretti: ~ Riscaldamento globale VS effetto serra; ~ Tempo atmosferico VS clima. - Affrontare la realtà del negazionismo climatico: ~ La disinformazione dei mass media; ~ Gli argomenti dei negazionisti. - Sviluppare attività. NEGAZIONISMO CLIMATICO: È necessario capire e comprendere le frasi del negazionismo climatico: 1. Il riscaldamento globale non avviene. 2. Il riscaldamento globale avviene ma non siamo noi la causa. Gli scienziati non sono assolutamente concordi 3. Il riscaldamento globale non è un problema. 4. Il riscaldamento globale è un problema ma non possiamo risolverlo. 5. Ormai è troppo tardi. Tutte queste affermazioni sono false, non è vero che è troppo tardi, possiamo ancora cambiare le cose, e possiamo risolvere il problema. Come operano i negazionisti? 1. Negano la scienza . Quando c’è un argomento nuovo è facile mettere in dubbio qualche cosa. Ma non sono in grado di fornire una visione alternativa alla situazione. 2. Screditano gli scienziati . Gli scienziati vengono visti come servi per interessi politici ed economici, vengono screditati, considerati lobbysti per interesse personale. 3. Esagerano il disaccordo fra scienziati e citare nullità come autorità . Non sempre gli scienziati sono tutti d’accordo con i risultati ottenuti, alcuni sono in disaccordo, quello che fanno i negazionisti è prendere la piccola parte di scienziati in disaccordo e allargare il loro disaccordo a tutta la comunità scientifica, dichiarando che tutta la scienza è in disaccordo. 4. Esagerano le conseguenze . Le conseguenze della accettazione della nuova teoria vengono dipinte come disastrose per l’uomo e il suo benessere. 5. Si appellano alla libertà personale . Non si può costringere la gente a cambiare abitudini, stili di vita, senza ledere la libertà d’azione del singolo. 6. Affermano che l’accettazione è il contrasto con una filosofia comunemente accettata. Vedi tabelle slide con degli esempi. Un esempio di cattiva informazione: la trasmissione 8 e ½ invita un polemista e lo presenta come esperto di clima ma esperto di clima non è, e che nel corso della trasmissione afferma numerose cose errate (24 errori in 10 minuti di intervento). COPIA SLIDE Altri errori: - Clima globale della terra e tempo meteorologico non sono sinonimi. - Grafico a mazza di hockey non è un falso. - Scandalo mail non è frode scientifica. Martedì, 24 Ottobre 2023 Come funziona il sistema delle pubblicazioni scientifiche: 1. Autori preparano un articolo e lo inviano a un giornale scientifico specializzato. 2. Nel giornale, l’editor, lo legge e lo valuta. Inoltre, se lo ritiene interessante lo manda a un editor specializzato nel campo. 3. Se l‘altro editor lo ritiene interessante lo invia ai diversi referee, ovvero persona che hanno una profonda conoscenza dei diversi aspetti del lavoro. Ognuno di loro emette un giudizio a seguito di una profonda revisione. 4. Infine ogni referee formulano una proposta: - Lo rigettano - Propongono degli aggiustamenti - Viene accettato così com’è. - Propongono una revisione più approfondita. 5. L’editor decide e formula una proposta all’editor in chief che prende la decisione finale. È stato detto che la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle altre forme che si sono sperimentate. Il grosso difetto di questo approccio è che è molto lungo e complesso, ma il vantaggio è che costringe chi vuole ribaltare un punto di vista consolidato ad avere delle prove molto solide a favore della propria ipotesi. Quindi come ci si deve comportare quando si sente di qualche notizia scientifica? 1. Verificare se chi sta parlando è davvero competente nel campo. Ultimamente in televisione importa che faccia audience, non importa se è veramente formato o se ha delle prove a supporto di ciò che sostiene. 2. Se non fosse competente nel campo di cui sta parlando, è necessario verificare se fa riferimento alla letteratura scientifica aggiornata. Come insegnanti dobbiamo impegnarci a fare questo lavoro. 3. Se questi primi punti non sono soddisfatti, dobbiamo avere a consapevolezza che ciò che stiamo ascoltando sono chiacchere da bar e non informazioni scientifiche. Ogni immagine fa leva su pulsioni differenti: - La prima immagine tocca il nostro mondo razionale. - La seconda immagine: tocca la parte emotiva, se piange il presidente - La terza immagine: è molto efficace e altrettanto falsa. Utilizzata per dire che gli ortaggi non sono OGM. - La quarta immagine: fa leva sulle pulsioni sessuali maschili. La comunicazione di massa, si basa sempre più su cervello, cuore, pancia e pulsioni sessuali e questi sistemi di comunicazione si rivolgono a una base più ampia. La comunicazione scientifica ha degli aspetti: - Praticarla: la pratica della scienza è oggettiva, deriva da un misto di conoscenza e intuizioni. - Come comunicare la scienza: è soggettivo. - Cosa comunicare: oggettiva. - Stile di comunicazione: soggettivo. dal punto di vista di chi fa conservazione della natura e conservazione della biodiversità queste info sono molto importanti. Su un albero vivono tantissime specie. L’albero essendo una casa complessa per la biodiversità, non solo ospita specie che vivono tutta la vita su di essi, ma anche organismi che usano la pianta per una parte della loro vita, ad esempio: come sito di rifugio, per lo svernamento invernale, come sito di riproduzione; quindi, li usano per una parte del loro ciclo vitale. È una casa per moltissimi organismi stabile, ma per molti temporanea, dove ci sono individui che vengono e vanno in base alle loro necessità. Tutti questi organismi interagiscono tra di loro , come una comunità vivente, proprio come succede in un ecosistema, e interagiscono anche con la pianta. È un sistema molto dinamico. Gli alberi sono strutture che hanno uno sviluppo verticale, poiché cercano la luce per la fotosintesi. Questa verticalità determina anche una differenziazione di ambienti. Quindi si formano ambienti molto differenti con una stratificazione verticale. C’è chi vive su tutte l’altezza, chi sono più fissi. L’albero migliore per la biodiversità dovrebbe avere le seguenti caratteristiche: - Dimensioni: gli alberi più grandi più hanno superficie, e perché più l’albero è grande più è vecchio. - L’età: se è vecchio più gli animali hanno avuto tempo per colonizzarlo. - La presenza di particolari strutture: dendromicrohabitat: sono microhabitat con delle caratteristiche di substrato, composizione e temperatura e umidità, molto particolari. Sono delle nicchie, delle cavità, delle fratture, sono strutture che qualcuno potrebbe chiamare difetti di una pianta, ma che sono caratteristiche che arricchiscono l’albero di microambienti per la biodiversità. Con il gruppo di ricerca sono andati a fare delle misurazioni di una pianta che è stata piantata a Milano alla fine del 1700, il Platano Monumentale, e successivamente, attraverso una serie di strumenti, hanno rilevato le diverse specie che hanno colonizzato la pianta. Tra queste è presente il Picchio Rosso Maggiore, è una specie protetta dalla comunità europea. Il picchio è sempre presente su questo albero poiché cerca le larve di coleotteri presenti sotto la corteccia dell’albero. Questo picchio è associato a delle strutture dell’albero che non piacciono molto, poiché è associato al legno morto, lui per fare i suoi nidi e per cercare le fonti alimentari, cerca le porzioni di alberi che stanno morendo. Questo è uno dei tanti esempi di come la conservazione della natura a volte va in conflitto con quelle che sono le esigenze umane, motivo per cui si deve porre attenzione e studiare questi contesti. Ad esempio, un ramo morto per un picchio è fondamentale perché è la sua fonte di cibo, mentre è una delle strutture che l’uomo toglie poiché considera pericolosa; quindi, è fonte di conflitto tra uomo e biodiversità. Per conservare la specie del picchio rosso è necessario mantenere il legno morto. Raccontare le tematiche scientifiche a tutta la comunità: spettacolo per la comunità. Inizialmente l’idea era portare fuori dal contesto scientifico i dati ottenuti dai tecnici e dagli studiosi; quindi, poter raccontare dei dati scientifici difficili alla comprensione, l’idea era una mostra fotografica più o meno interattiva in cui poter raccontare il tutto. Ma dal momento che, il comune di Milano non ha dato i permessi hanno reinventato il progetto. Hanno creato una lettura animata, dove a parlare sono i protagonisti di uno degli alberi presenti nel parco (giardini di Porta Venezia). Quindi l’albero è diventato teatro naturale per le persone che hanno partecipato all’evento. Un albero è un gran bel casino, può essere rappresentato come un groviglio, poiché in esso si intrecciano le vite di diverse specie, l’albero è un ecosistema, è un insieme di esseri viventi, le cui vite si intrecciano per stabilire degli scambi reciproci. In un albero ci sono molteplici organismi: - Le fronde sono rifugio per molte specie, gli uccelli che nidificano. - La base del tronco è il luogo dove le formiche creano il loro nido. - Tra i rami il cervo volante si sfidano per fare colpo. Tra alcuni esseri viventi e l’albero si creano dei legami profondi dove si scambiano energia, risorse, protezione, si instaura una simbiosi, ovvero un’associazione, voluta o forzata, tra organismi di specie diverse, ad esempio: il fungo e la pianta interagiscono in mod simbiotico, il fungo fonde i suoi filamenti con le radici del Platano e insieme diventano molto potenti: il fungo riceve dall’albero sostanze organiche e l’albero riceve acqua e sali minerali. L’albero stesso riceve giovamento da tutti i suoi inquilini. Il pipistrello si nasconde in una cavità del legno morto. Batteri: degradano le particelle come i particolati, i solfati, i nitrati e polveri industriali. Cacca di uccello si chiama Guano. ricco di nutrienti per concimare i campi. Gli spazzini sono degli organismi che scompongono la materia organica in decomposizione, rendendola più facile da assimilare dagli alberi, sono quindi specie essenziali per gli alberi e per il riciclo di nutrienti come: fosforo e azoto. Questi organismi sono: lombrichi, grilli e batteri. Gli afidi si installano sulle ferite degli alberi succhiandone la linfa. Le formiche: sondano il territorio, trovano gli afidi e succhiano dal loro addome la melata, una sostanza ricca di zucchero. Le formiche seguono la scia molecolare di feromoni, lasciata dalla prima formica foraggiatrice. Le formiche fanno il loro formicaio anche lontano dal suolo, anche sui rami delle piante, qui è meno vulnerabile. Scoiattoli rossi, sono minacciati dallo Scoiattolo grigio, che è arrivato in Europa dal Nord America alla fine dell’800, per mano di Homo sapiens. Lo Scoiattolo grigio è molto più grosso di quello rosso e si adatta più facilmente ai nuovi habitat. Inoltre, ha il vizio di rubare le scorte alimentari allo Scoiattolo rosso. Il Platano è fondamentale per la sopravvivenza dello Scoiattolo rosso. Il cervo volante: da settembre a dicembre è la stagione degli amori. Sono fatti di una corazza. I roditori hanno colonie molto grandi, i loro predatori ne limitano l’espansione, proteggendo così i frutti dell’albero. La biodiversità del bosco, per essere mantenuta ha bisogno anche di spazi non più utili, i rami non più fertili, i buchi nel tronco e le zone morte. Quando muore una parte dell’albero si creano nuovi dendromicrohabitat, ovvero nuovi appartamenti per organismi che mangiano la materia organica morta, il legno morto, mettendo così in circolo materia organica, nuova fonte di vita per il parco e quindi per l’intera comunità. Morte ed invecchiamento fanno parte del processo di evoluzione. La stabilità di un albero è un parametro che dovrebbe essere misurato in modo oggettivo. Se l’albero non è sicuro, ci sono una serie di interventi per portarlo in una classe accettabile, ci sono sistemi che rimettono in sicurezza l’albero. Quando si ha un albero a rischio, ciò che si deve fare è rimetterlo in sicurezza. Gli alberi molto vecchi entrano in uno stadio di senescenza, ovvero la loro chioma inizia a ridursi. Le specie bandiera (specie note) e le specie ombrello, specie la cui tutela può essere utile a cascata per proteggere l’habitat nel quale vivono o le specie che da essa dipendono.