Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

APPUNTI FREQUENTANTE DIRITTO ECCLESIASTICO PROF. BETTETINI, Appunti di Diritto Ecclesiastico

appunti completi anno 2021/2022. Esame da frequentante voto 30

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 23/05/2022

mv2233
mv2233 🇮🇹

4.6

(5)

9 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica APPUNTI FREQUENTANTE DIRITTO ECCLESIASTICO PROF. BETTETINI e più Appunti in PDF di Diritto Ecclesiastico solo su Docsity! Diritto ecclesiastico Manuale di diritto ecclesiastico di finocchiaro e appunti ,enti ecclesiastico beni religiosi e attività di culto, giuffrè . IMPARARE A MEMORIA ARTICOLI COSTITUZIONE Diritto ecclesiastico è un titolo che potrebbe trarre in inganno, perché si potrebbe pensare comediritto della chiesa, in realtà non si tratta di diritto della chiesa, ma si parla di diritto dello stato che riguarda le relazioni tra lo stato stesso e le confessioni religiose e il diritto di libertà religiosa. Oggetto fondamentale è il diritto di libertà religiosa sotto diversi profili: prospettiva della libertà individuale, collettiva , religiosa istituzionale (da parte delle confessioni religiose). Nella nostra costituzione la libertà reliosa è tutelata ampiamente in tutte e 3 le prospettive, quella individuale, collettiva e situazionale, anzi il diritto di libertà religiosa nel detto costituzionale è il diritto che gode di una maggior tutela dal punto di vista formale, in quanto in modo esplicito ben 4 articoli della costituzione riguardano la libertà religiosa . art.7-art.19-20 Articolo 7 e 8: tutelano la libertà istituzionale in quanto art. 7 riguarda la libertà della chiesa cattolica e indipendenza e le modalità di rapporto tra stato e chiesa cattolica che sono regolati in via pattizia. Articolo 8 tutela libertà istituzionale, ma confessioni religiose diverse da quelle cattolica, affermando la libertà istituzionale di queste confessioni e soffermandosi sulla modalità dei rapporti, sempre pattizia. Articolo 19: libertà individuale. Tutti hanno diritto di professare la propria fede e manifestare la propria fede religiosa. Anche la libertà di non credere come affermato dalla corte costituzionale ossia libertà di non essere discriminati e vivere in pena liberà perché non ho una fede religiosa Articolo 20: libertà collettiva. Libertà degli enti religiosamente qualificati. Questo non può implicare una discriminazione nei confronti degli enti non religiosamente qualificati. È applicazione del Pincio di eguaglianza sostanziale agli enti. Vi sono anche altre norme costtiizonali che in maniera più o meno diretta riguardano il fattore religioso: articolo 3 : postula che non vi sia una discriminazione.. per motivi anche religiosi. Articolo 117: esso in base alla legge costituzionale 3 del 2003 afferma che la materia rapporti tra stato e chiesa è riservata allo stato, non è di competenza regionale. Articolo 21: libertà di pensiero, espressione che riguarda anche l’ambito religioso. 1 Questa libertà che è la prima delle libertà costituisce uno dei punti centrali della nostra carta costituzionale , tanto che la corte costituzionale ha affermato che no dei principi supremi del nostro ordinamento è LAICITÀ DELLO STATO: significa non indifferenza dello stato per la religione, ma cooperazione dello stato con confessioni religiosa per promuovere una vera dignità delle persone stesse. Articolo 7: Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Il primo comma è una sorta di formalizzazione costituzionale di quello che potremmo definire il principio dualista, ossia l’esistenza all’interno di un medesimo territorio , ambiente di una possibile pluralità di ordinamenti ,ognuno dotato di un suo specifico ambito di competenza: ordinamento temporale e spirituale. Il primo o politico rappresentato istituzionalmente dallo stato, quello spirituale rappresentato storicamente, in Italia, dalla Chiesa Cattolica. Questo principio trova fondamento nella dottrina del vangelo, è una scoperta del cristianesimo. Questa idea di due diverse autorità tra loro separate è stata una novità introdotta dal cristianesimo. Precedentemente avevamo o un regime cesaropastica ( il cesare è anche capo a capo del potere spirituale come impero romano ) regime ierocratico ( il sacerdote è anche a capo del potere politico). In entrambe le ipotesi vi è regime monista. Il principio di laicità dello stato sez.unite Sentenza 9/09/2021: un professore di un istituto tecnico quando entrava in classe, toglieva il crocifisso che ra esposto per poi riappenderlo quando uscivo. Era un istituto di terni. L’obbligo di apporre i crocifissi nelle aule scolastiche viene da un regio decreto del 1924 e 1932, siamo in pieno periodo fascista, però, esso è stato confermato in anni recenti e il crocifisso è stato confermato. Questo è un quadro normativo debole, perché la disposizione risale a un periodo caratterizzato da confessionismo (anni 20 italia considerava religione di stato il cattolicesimo), ma soprattutto perché negli anni 30 in Italia mancava la costituzione , quindi è una normativa anteriore alla costituzione , quindi, molti dicono ch enon è compatibile con essa perché contesta con il principio di laicità espresso dalla costituzione. Questa norma c’era prima, ma l’obbligo di esporre il crocifisso non è più ammissibile, perché contrasta con il principio di laicità dello stato italiano. Nessun a norma della costituzione ci dice ch l’Italia è uno stato laico, al contrario, di quello che accade in francai, dove articolo 1 della costituzione dice che la francia è una repubblica laica e ,dunque, lo fissa . In Italia non abbiamo una definizione in tal senso e dunque ,per capire , qual è la qualificazione dello stato italiano nei confronti del fenomeno religioso? In periodo fascista, italia era confessionista , la regione dello stato era il cattolicesimo, come previsto dall’articolo 1 del trattato lateranense. Ora vi è la costituzione e sanzioni 2 4 obblighi : Salvaguardare la libertà di religione Obbligo di assumere un atteggiamento di equidistanza e imparzialità nei confronti di tutte le confessioni Obbligo di fornire pari protezione alla coscienza individuale a prescindere dalla confessione che professa Obbligo di distinguere tra questioni civili e questioni religiose, ordine dello stato e ordine della confessione religiosa. Essi sono il nucleo del concetto di laicità. Articoli 2-3-7 8-19-20. Da questi la dottrina ha dedotto che : lo stato italiano, i quanto laico, non può avere nessuna religione ufficiale, ne può offrire tutela ad una religione piuttosto che ad un ‘altra. I pubblici poteri devono sempre astenersi dal favorire, propagandare i valori di una determinata dottrina confessionale. In Inghilterra è paese confezionista con chiesa anglicana. Russia ha un sistema separatista che a fronte delle affermazioni di non discriminazione e di pari tutela e libertà di tutte le confessioni, presenta un confessionismo nei confronti dell’ateismo. La repubblica italiana è chiamata a garantire la libertà di coscienza, di religione , di pensiero di tutti gli individui senza distinzione di religione Lo stato è totalmente e deve dichiararsi incompetente a valutare i principi di una determinata confessione religiosa Deve rispettare tutte le opzioni religiose e tutti i comportanti che derivano da tali opzioni religiose purché questi ultimi siano frutti della libera scelta del soggetto. Caso dei testimoni di Geova. Il principio di laicità opera come limite nei confronti del legisaltoe, quando è chiamato a disciplinare una disciplina, deve farlo secondo i criteri della neutralità, della imparzialità e uguaglianza. È un limite per il legislsaotre da una parte e dall’altro è una garanzia nei conforti degli individui che in virtù di questi principi sono tutelati contro ogni ingenera dello stato nell’esercizio delle facoltà che derivano dal proprio diritto di libertà religiosa. Doppio binario del principio di laicità : garanzia del mio diritto e limite per i legislatore. Queste regole permettono al principi odi laicità di costituire anche funzione interpretativa e parametrica all’interno dell’intero sistema, criterio per attività giurisdizionale, infatti, questo principio costituisce non solo un parametro di legittimità delle leggi ordinarie , ma è anche parametro in base al quale si valigia la legittimità delle leggi cositizonali e leggi di revisione costituzionale. Non possiamo inserire un articolo che vada contro il principio di laicità ,quindi, si parla di laicità necessaria. 5 Il rispetto delle 4 regole è considizonze necessaria perché una legge possa essere giudicata legittima costituzionalmente e dunque essere ammessa ad integrare il nostro sistema legislativo. 3 direttrici che caratterizzano la laicità del nostro ordinamento: diritto di libertà ed eguaglianza dei cittadini in materia religiosa Superamento dell’equazione laicità= separatismo Mutamento del rapporto tra pubblico e privato: pubblico prima doveva solo garantire ,ora i pubblici poteri intervengono e affiancano il privato nel fornire i servizi e garanzie che possano portare ad un proficuo esercizio dei diritti fondamentali di tutti i cittadini e uomini presenti sul territorio. Impatto nelle nostre vite del principio di laicità: È ovvio che non solo ha qualche rilievo nella nostra società, ma costruisce uno dei fattori fondamentali che oggi guidano la politica dello stato , senza contare aspetto giurisprudenziale e giurisdizionale Lo dimostra la sentenza del 9 settembre del 2021, perché le sez. unite dicono che obbligo di esporre il crocifisso è sancito da un regio decreto del 24 per scuole medie. Questi decreti non sono stati abrogati, ma confermati , per cui attualmente ancora negli arredi delle aule scolastiche è previsto il crocifisso. È una norma debole perché non si tratta di una legge , ma di un regio decreto che oggi ha quasi volare regolamentare. Tale debolezza deriva dal fatto che è stata emanata in un periodo precedente alla costituzione in cui vi era il confessionismo di stato, quindi, la corte di cassazione dice che tutto questo rendono il quadro normativo fragile, debole. In precedenza era stata sollevata questione di legittimità costituzionale , ma la corte aveva ribadito che fosse inammissibile la questione, perché si trattava di un regio decreto. La corte di cassazione dice che per essere legittima dal punto di vista costituzionale se esposizione la vogliono gli studenti allora è costituzionalmente legittima, ma obbligo di esposizione è illegittimo incostituzionale per contrarietà al principio di laicità. La sentenza dice che in questo caso del professore siccome il crocifisso era appeso, non in ossequio alla norma, in ossequio ad una delibera proveniente da una assemblea studentesca e quindi è legittima. Principio di dualità presenza all’interno del medesimo territorio di una duplice autorità. Un’autorità temporale e una spirituale entrambe convinti nel medesimo territorio entrare dotate di autonomia e sovranità. Questa è una novità introdotta dal cristianesimo. Al principio dualista si contrapponeva un principio monista ,nel n senso che ordinamento non contemplava presenza di autorità temporale e spirituale insieme, bensì vi era una sola autorità, o quella religiosa o quella politica che governava anche nello spirituale. Nel primo caso autorità religiosa che governava anche nel ambito temporale avevamo la ierocrazia (titpioca di Israele) oppure avevamo potere temporale che governa anche quello spirituale, tipico esempio è cesaropapismo come avveniva nell’impero romano, ove troviamo imperatore che è considerato sommo pontefice. 6 Il cristianesimo scinde questo monismo. Articolo 7 comma 1 : Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. Prendiamo il vangelo di san Matteo: viene riportato un episodio ben noto ,dare a cesare quello che è di cesare e dare a dio quello che è di dio. CRISTO IDENTIFICA Un ambito di competenze proprio di dio e un ambito specifico del potere politico, date a cesare quello che è di cesare. Distingue la legittimità e la autorità di un duplice potere , spirituale e temporale. Questa divisione tuttavia non implica una separazione tra i due ambiti perché vi era qualche osmosi tra i due ambiti. Nel vangelo di san Giovanni viene riportato un episodio : processo dinnanzi a pilato di cristo. Pilato chiede a Gesù non mi parli? Non sai che hp il potere di liberarti? Gesù risponde tu non avresti autorità su di me se ciò non ti fosse stato dato dall’alto. Si identifica quindi un punto fondamentale: da un alato il potere temporale, politico è un potere che ha origine divina è volontà di dio che vi sia un potere spirituale e uno politico. Questo significa che il potere spirituale e temporale hanno si origine dal diritto divino , tuttavia, quel diritto divino è anche il loro limite. Ciò significa che il potere politico può essere esercitato nei limiti del diritto divino. Ciò è ancora più chiaro dagli atti degli apostoli. Essi sono un libro del nuovo testamento che riporta gli episodi fondamentali della prima comunità cristiana e inizia con ascensione di cristo al cielo. Sono importanti che perché costituiscono per molti aspetti una interpretazione autentica delle parole dei testi di cristo. Negli atti degli apostoli vi sono due episodi molto interessanti: Capitolo 4 episodio legato all’arresto di alcuni apostoli, perché seguivano la dottrina di cristo. Nel momento in cui dopo una breve prigionia li liberano, ordinano loro di non parlare assolutamente e nemmeno insegnare di cristo. Pietro e Giovanni replicarono se si è giusto obbedire dinanzi a dio più a voi che a lui, giudicate voi stessi. Problema di obbedienza: obbedire alla legge di dio o alla legge degli uomini? Obbedire a entrambe le leggi nella misura in cui la legge degli uomini è coerente con la legge di dio. La legge umana va obbedita ,tuttavia, va obbedita nella misura in cui questa legge è coerente con il diritto divino e quindi sia conforme ad esso. Capitolo 5: sempre abbiamo apostoli prigionieri. I sommo sacerdote incominciò a interrogarli. Il processo politico è condotto dal sommo sacerdote, quindi, potere temporale e spirituale coincidono. Gli pone alcune domande. Gli apostoli vengono accusati di predicare la dottrina di cristo e vengono invitati di tacere, non diffondere la dottrina di cristo. Pietro risponde che bisogna obbedire a dio piuttosto che agli uomini. Le leggi degli uomini vanno obbedite, ma nella misura in cui queste leggi siano coerenti con il diritto divino. 7 le due autonomie collaborino tra loro, ci deve essere una sana collaborazione per il bene del singolo cittadino. È necessaria una sana cooperazione fra potere temporale e spirituale ,sapendo bene che destinatario uno dell’attività di governo è il medesimo cittadino fedele. Nella misura in cui chiesa e stato collaboreranno, la società ne terrà un vantaggio. Il concilio indica una strada, da una parte ribadisce autonomia, dall’altra sancisce collaborazione tra potere temporale e spirituale per il bene del singolo e della società. Anche accordo di modifica del concordato del 1929 , assume come principio guida la cooperazione tra stato e chiesa. La chiesa riafferma il suo dualismo in quanto considera se stessa e lo stato come realtà autonoma, autonomia che si fonda su diversa entra dello stato e della chiesa. Anche se diversa natura non sono in una sorta di situazione di incomunicabilità, anzi. Perché non solo hanno in comune l’origine, ma hanno in comune anche i destinatari del loro impero. Secondo comma articolo 7 I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Accordo tra stato e chiesa. Essi assumono un ambito di relazioni che possono essere formalizzare in accordi di tipo ocncordatari e come tali vengono formalizzati. I patti lateranensi sono stati modificati nel 1984. 1 articolo concordato: viene riaffermato che il principio dualista non significa separazione, ma collaborazione fra stato e chiesa e che il termine ultimo di tale collaborazione è l’uomo, la promozione dell’uomo e il bene del paese. PATTI LATERANENSI Secondo comma articolo 7 costituzione afferma che i rapporti tra stato e chiesa sono regolati dai patti lateranensi e la modifica dei patti non chiede un procedimento di revisione costituzionale , ma un previo accordo tra le parti. Essa è unica norma della nostra carta che richiama esplicitamente un trattato internazionale. Il trattato del laterano : nel 1870 il regno di Italia debellò lo stato pontificio e così completa l’unificazione della penisola. Con la debellatio del 20 settembre 1870, il pontefice non accettò mai e non si giunse mai un accordo di pace con l’Italia, si rifugiò in vaticano e si dichiarò prigioniero dello stato italiano. Lo stato italiano non conquistò il territorio pontefice ma non si astese nell’entrare nello stato. Nel 1871 nel 13 maggio, lo stato italiano promulgò una legge unilaterale , la legge delle guarentigie, ossia delle garanzie che la santa sede offriva al romano pontefice alla chiesa cattolica. Composta da due titoli: il primo riguardava immunità di cui godeva il pontefice gli uffici e la struttura amministrativa centrale della chiesa , diritto di riceve re inviare ambasciatori riconosciuto alla santa sede, il secondo riguardava la situazione della chiesa in italia. 10 Le legge delle guarentigie non fu mai accettata dalla santa sede. Essa nel 1874 elisa un provvedimento , il non expedict: non conviene che i cattolici partecipino alla vita politica del paese. Questo conflitto fra stato e chiesa con il tempo si mitigò e dal 1904 parte del non expedict venne revocata, nel senso che si fecero delle eccezioni al divieto per i cattolici , ad esempio si permise loro di partecipare alle elezioni amministrative. 1913 patto Gentiloni: in Italia nel 1912 fu introdotto il suffragio universale maschile. Prima vi era il voto censitario. Giolitti pensò di stipulare un accordo verbale con i cattolici , che erano l’unica forza vera popolare in italia. Rendersi amica la chiesa significava rendersi amici buona parte delle classi popolari. Fanno accordo per cui le liste liberali furono inserite dai cattolica e i liberali si impegnavano a rispettare alcuni principi cari alla tradizione cattolica, rispettare 7 principi che riguardavano ad esempio impegno a non introdurre il divorzio, mantenere istruzione religioso nella scuola pubblica, non ostacolare la scuola privata cattolica. Alle elezioni del 13 , il partito liberale vinse le elezioni anche grazie ai cattolici. Prima guerra mondiale fu primo ministro un ministro cattolico , Filippo Veda. Trainata la guerra mondiale anche per aiutare la piena conciliazione e stare le ferite dalla strage il pontefice revocò i non expedit ufficialmente nel 1919, ma per la prima vota, inoltre, nasce un aprite di ispirazione cristiana, cioè un partito che pur rivolgendosi a tutti era di ispirazione cristiana, il partito popolare fondato da don luigi sturzo. La situazione precipitò con avvento del fascismo. Nel 1922 vi era una sorta di rispetto delle istituzioni democratiche, già nel 1926 però, tale parvenza democratica venne completamente meno e vennero sciolti tutti i partiti. In questo clima di antidemocratici, mussolini si rese conto di un fattore importante (lui che era anti cattolico ), che italia unica vera forza popolare era la chiesa cattolica. Se non vi è appoggio, amicizia o almeno non opposizione della chiesa cattolica non si sarebbe potuto governare. Allora iniziano le opere di avvicinamento alla chiesa cattolica e iniziano alcune trattative per poter porre fine alla questione Romana. Dopo lunghe trattative nel 11 febbraio 1929 , nel palazzo del laterano , in Roma si giunse alla stipula dei patti lateranensi. Patti perché erano 3 atti stipulati pattiziamente tra stato e chiesa. Questi 3 atti stipulati contestualmente erano un tratto , un concordato e una convezione finanziaria. Con il trattato veniva creato lo stato da città del vaticano per creare una base territoriale all’esercizio del potere sovrano della santa sede . Sostiusic fil primo titolo della legge delle guarentigie. Il concordato riguardava la condizione giuridica della chiesa in italia e veniva a sostuire il titolo II della legge guarentigie, il patto terzo era una convezione finanziaria, ossia con essa lo stato italiano si impegnava a versar euna determinata somma alla santa sede come risarcimento dei danni subiti dalla santa sede con la debelatio. 11 Legge 27 maggio numero 810 del 1929 rendeva esecutivo in Italia il trattato, il concordato e la convezione finanziaria . Il trattato : nel primo articolo vi era un principio presente già nello statuto Albertino, ossia che la religione cattolica era religione di stato. Italia riconosceva la sovranità della santa sede e riconosceva alla santa sede stessa la piena potestà e assoluta sovranità sul vaticano. Sovrana sia a titolo di diritto privato che pubblico. È un vero e proprio stato patrimoniale, cioè di proprietà del sovrano. Articolo 3 italia riconce alla chiesa ls sovranità su vaticano Articolo 4: sovranità e giurisdizione esclusiva riconosciuta dal governo italiano alla santa sede. Da un lato si è certo lo stato di città del vaticano e dall’altro si è riconosciuta la sovranità della santa sede. La santa sede, invece, non coincide con stato di città dello vaticano , perché è organo di governo. Con il tratto del latevano e la creazione dello stato di città del vaticano si risolve la questione romana, in quanto, viene attribuita ala santa sede uno spazio territoriale dove esercitar liberamente la sua missione spirituale nel mondo. Creazione di un nuovo stato, riconosciuta sovranità della santa sede e di città del vaticano. Il Concordato: Riguarda situazione chiesa cattolica in Italia. Il regime specifico della chiesa cattolica. Con il concordato, ad esempio, viene compiuta obbligatoria dell’insegnamento della regione nelle scuole pubblica in Italia, viene riconosciuto che il matrimonio celebrato di fronte al sacerdote ha anche effetti civili. Dopo una stagione in cui lo stato ha osteggiato gli enti della chiesa cattolica, ora gli enti godono anche di personalità giuridica civile come enti ecclesiastici civilmente riconosciuti. Con il ocnrodato si giunge ad una conciliazione fra stato e chiesa, e la chiesa può assumere maggiore azione e libertà nello stato italiano Convenzione finanziaria: Riscritto chiesa cattolica dai danni subiti con la debellatio dello stato pontificio. Lo stato italiano ha anche emanato Legge n.1159 del 24 giugno 1929 con cui regola unilateralmente i rapporti fra stato italiano e confessioni religiose diverse da quella cattolica. Questa legge ,che è ancora vigente , estende alle confessioni religiose diverse da quella cattolica alcuni degli istituti stabiliti in via concordataria con la chiesa cattolica. 12 creativo di nuove norme per risolvere nuovi problemi, nuove situazioni sia anche in fase ermeneutica applicativa. Principio pattizio determina relazioni tra stato e chiesa. Sorta di bilarilità aperta tra stato e chiesa che si vede anche tra stato italiano e altre religioni diverse da quella cattolica. ART.13 comma II legge 121/85. Ci sono anche interventi dove lo stat interviene in maniera unilaterale. Questa bilarilà la troviamo anche nelle relazioni con confessioni diverse dal quella cattolica, necessarie due premesse: Le relazioni con confessioni religiose già hanno una loro regolamentazione , ossia già nel 1929 fu manta una legge 1159 del 1929 che regolava seppure unilateralmente i rapporti tra stato italiano e quelli che allora erano chiamati culti ammessi . La costruzione italiana articolo 8 III comma prevede anche un regime bilaterale delle relazioni tra stato italiano e confessioni diverse da quella cattolica. I rapporti sono regolati sulla base di intese. È una legge approvativa o esecutiva di un intesa con singole confessioni religiose diverse da quella cattolica. Anche a quest’ultime viene esteso il regime pattizio. Due problemi: - Legge 159 - Cosa intendiamo per confessione religiosa dal punto di vista giuridico? Articolo 8 dice che tutte le confessioni sono libere davanti alla legge: esse si considerano diverse tra di loro , quindi il principio di eguaglianza sostanziale porta ad affermare che tutte le confessioni religione sono ugualmente libere davanti alla legge, ma non sono tutte uguali. La legge ad esse deve garantire i medesimi ambiti di libertà. Scopo intese: Poter elaborare un regime giurino che sia coerente con quella confessione religiosa . Legge 159 :prevedeva un unico iter per tutte le confessioni. Unico rie che non tenga conto delle caratteristiche di ogni gruppo religioso. Regime unitario offriva vantaggi alle singole confessioni, tuttavia, la legge non è rispettosa delle identità e delle scieifjctà di quella confessione religiosa. Allora le intese servono di permettere che una confessione religiosa abbia un regime giuridico che sia coerente con la propria identità. Non un regime di favore. La prima intesa fu stipulata solo nel 1984, molto tardi. Stesa con chiesa cristiana valdese. Intesa è un accordo tra stato e confessione religiosa con la quale lo stato e la singola confessione concordano la regolamentazione di specifiche materie, come enti, matrimoni, istruzione religiosa, beni culturali. Essa non costituisce un atto di diritto internazionale a differenza del concordato, gli accordi di revisione del 84. Essi sono di diritto internazionale perché chiesa cattolica e stato italiano sono soggetti del diritto internazionale. Le confessioni religiose diversi dalla cattolica non sono soggetti di diritto internazionale. 15 Le intese non sono atti interni, piuttosto, vengono considerate come atti che sorgono in un ordinamento giuridico terzo e sorge ogni qual volta la volontà dello stato e volontà confessione religiosa vengono a incontrarsi . Consegue che articolo 8 parla del fatto che i rapporti tra stato e chiesa sono regolati da intese. Mentre per la chiesa si è parlato di legge di esecuzione degli accordi. Legge 25 marzo 121 si chiama ratifica e esecuzione con protocollo addizionale.. articolo 2 prevede piena esecuzione che è dato all’accordo con protocollo addizione atc. Quindi accordi tra stato e chiesa sono resi esecutivi all’interno del nostro ordinato. Per le leggi susseguenti a una intesa, on trattandosi atti propri internazionali, non si parla di legge di esecuzione, ma legge di approvazione dell’intesa. Intesa con chiesa valdese : si parla di legge di approvazione. Qual è il rapporto tra legge di approvazione dell’intesa e intesa? È evidente che la intesa costituisce parametro di legittimità dell’approvazione. Se legge di approvazione non è conforme all’intesa, non è valida. Ci vuole la conformità sostanziale tra legge e intesa. Ci possono essere alcune modifiche, un esempio era legge di approvazione intesa con chiesa valdese. Le successive leggi hanno approvato le intese , come la intesa era. Per evitare qualsiasi distonia tra legge di approvazione dell’intesa e intesa stessa, le eventuali dichiarazioni unilaterali sono contenute non nel testo dell’intesa, ma in un preambolo all’intesa stessa che non costituisce parte integrante dell’intesa . Intesa è parametro di legittimità costituzionale e al contempo è il presupposto di legittimità costituzionale perché senza lo stesso l chiesa non regola i rapporti con l ostato . Non è quindi più in vigore per le confessioni che hanno stipulato intesa con lo stato legge 159. La stipula di un intesa può essere stipulata e conclusa da un soggetto che si definisce confessione religiosa secondo articolo 8. Quando un soggetto pluri-personale può essere considerato confessione religiosa? La corte costituzionale in assenza di criteri normativi ha enunciato alcuni criteri che possono essere seguiti per qualificare un gruppo sociale come confessione religiosa: sentenza n195 del 27 aprile 1993. 1. Si intende per confesso e il gruppo che ha stipulato un intesa in virtù dell’articolo 8 comma 3. 2. Che ente abbia un precedente Riconoscimento pubblico: ossia il fatto che ente , la confessione religiosa sia riconosciuta come persona giuridica ai sensi della legge 1159 del 1929. Questa legge prevede che gli ente possano acquisire personalità giuridica di diritto civile , articolo 2 numero 1159 del 1929. Il governo ha la consuetudine costituzionale di avviare le trattative per la stipula solamente con le confessioni religiose che abbiano ottenuto il riconoscimento della personalità giuridica di diritto civile ai sensi dell’articolo 2 della legge 1159 del 1929. 16 3. Statuto che manifesti i Caratteri della organizzazione: solo ente sa quale sia la propria natura. Principio di effettività , ossia bisogna verificare quale sia attività svolte da quell’ente che si occupa di religione culto. È autoqualificatorio, natura dell’ente che si evince dal suo statuto. 4. Communis opinio, comune considerazione ossia come viene socialmente considerato quell’ente che si definisce confessione religiosa . Un criterio poco giuridico che però ha un suo rilievo. Intesa poi deve essere presentata al parlamento per approvazione dell’intesa mediante legge. Va detto che il governo ha riguardato una responsabilità che potremmo definire solo politica e non giuridica, pecche esso ha obbligo di presentare questo disegno dal parlamento, ma è un obbligo politico, non c’è alcuna norma che lo sanzioni. Caso diverso ipotesi in cui ci sia legge che regoli iter per stipula intesa e ci sia obbligo per il governo. Ma La stipula di intesa è un iter costituzionale e obbligo del governo è meramente politico. Per Le confessioni religiose che hanno stipulano intesa non è più in vigore la legge 1159 del 1929. Eventuali modifiche della legge approvativa della intesa deve essere preceduta da una modifica bilateralmente accettata dalle parti. La legge di approvazione delle intese nella gerarchia delle fonti che posizione ha? La corte ha affermato che essa gode di uno stesso regime delle leggi di esecuzione dei patti alterantesi, hanno resistenza passiva all’abrogazione pari alle norme costituzionali. Illeggittimitià di una legge di approvazione di intesa, può essere valutata assumendo due possibili parametri : - principi fondamentali del nostro ordinamento giuridico, i principi supremi dell’ordinamento supremi. La legge di approvazione è incostituzionale se contrasta quindi con i principi supremi. - Intesa stessa. Se legge di approvazione è difforme rispetto all’intesa , quella legge è incostituzionale. Libertà collettiva: art.20 :Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto d’una associazione od istituzione non possono essere causa di speciali limitazioni legislative, ne ́ di speciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacita` giuridica e ogni forma di attivita`. Esso afferma una sorta di specificazione per gli enti religiosi del principio di uguaglianza . La sostanza è che ente per i solo fatto di essere religiosamente qualificato non può subire un trattamento peggiorativo rispetto agli enti che religioso non sono. Articolo 3 vieta ogni disuguaglianza, c’è articolo 18 che regola il diritto di associazione, però perché il legislatore costituente ha inteso redigere una norma che era già contenuta in altre norme costituzionali? 17 Tramite decreto: tramite provvedimento amministrativo conclusivo di yn procedimento amministrativo stesso. A partire dal decreto presidenziale 361 del 2000,il procedimenti di ricevimento si è semplificato estremamente, ossia se prima per ricosnciere era necessario un articolato procedimento amministrativo , ora il ricosimcnto è assai semplificato. Ossia abbiamo un ricevimento di iscrizione costitutiva, ossia iscrizione del registro delle persone giuridiche che precedentemente era solo didhcirativa, ora diventa costitutiva , quindi non è più necessario un complesso procedimento. È sufficndtr richiesta di iscrizione nel registro delle persone giumridhc sin presenza di alcuni requisiti. Se prefetto accoglie Alloa ente una volta iscritto acquisisce Persona giuridica. Questo procedimento di semplificazione non si applica agli enti ecclesiastici che hanno stipulato intesa: articolo 9 d. p.r. 361 200 , esclude dalla semplificazione gli enti religiosi, ossia degli enti della chiesa cattolica e confessioni che hanno stipulato intesa. Questo decreto di delegificazione non si applica agli enti religiosi, perché? Il d.p.r è norma unilaterale dello stato e logicmamet sin quanto legge unilaterale non ha forza deoragororia o abrogatoria di nome approvate mediante intesa o mediante legge per chiesa cattolica. Un d.p.r. non può modificare unilaterlamrnt una legge parificata a quelle costituzionali. Il d.p.r esclude la sua applicazione alle confessioni e enti religione cattolica perché d.p.r. non ha forza abrogatrice o deorgratice di una normativa costituzionalizzata. Si applica legge 1159 del 1929. Iter riconoscimento: innanzitutto, il decreto di riconoscimento è ministeriale. La legge parla di decreto del presidente della repubblica. Perché? Perché la competenza del riconoscimento enti che prima era del PR a partire dalla legge 13 del 1991 , è transitata al ministro degli interni che prima era solo proponente. Se guardiamo i decreti di persone giuridiche son qui tutti a firma del ministro dell’intento, ma come è possibile che una legge unilaterale modifica legge costituzionalmente garantita 222 del 85. In realtà nel 97 è intervenuto un accordo diplomatico tra stato italiano e chiesa cattolica: in base al quale le parti risono scordate perché la competenza del riconoscimento spetti , al ministro dell’interno e non al presidente della repubblica. La legge 222 è rimasta immutata e quindi formalmente competenza è del pr. , però le parti si sono accordate in via diplomatica perché questa competenza in realtà non sia del pr ma del minsero degli interni. Sempre in questo accordo si stabilisce un punto importante di modifica della legge senza modificarla . È necessario il parere obbligatorio non vincolante del consiglio di stato. Una legge del 97 previa all’accordo diplomatico ha stabilito abrogazione delle disposizioni legislative che prevedono obbligo parere consiglio di stato. La legge 127 del 97 di semplificazione sul procedimento amministrativo. Anche questa legge non ha forza di abrogare la 222, quindi, il parere consiglio di stato per enti eccelsatici deve essere obbligatorio. In realtà le parti hanno concordato in via diplomatica che il parer consiglio di stato non è più richiesto, a meno che procedura sia complessa e particolare. Se richiesto ed è negativo e nonostante il parere negativo ministro interno 20 intende comunque procedere, la competenza transita dal ministro degli interni al presidente del consiglio. Le modifiche sono riportate in via diplomatica. Requisiti necessari che un ente sia riconosciuto come eccleissitico e civilmente riconisicto: Requisiti comuni: Ente deve avere la sua sede in Italia. Può anche essere non italiano, può anche essere un ente straniero. Ente deve essere come ricorda articolo 1 della legge 222, deve essere costituito o approvato da autorità ecclesiastica competente. Articolo 7 della legge 121 parla di enti eletti o approvati secondo norme del diritto canonico. Deve essere approvato in campo canonico, deve avere un denotamrnto specifico all’ordinemtno ecclesiastico. Si tratta di due tipi di enti canonici: nel senso che il termine eletto o costituto è dotato di personalità giuridica canonica. Nel ordinamento canonico conosce anche figura della soggettività senza personalità e sono centri di imputazione attiva. In questo caso ente è approvato. Approvato dall’ordinamento canonico , tuttavia senza che siano personalità giuridica. Ente ecclestiaico sia autorizzato da autorità ecclesiastica competente a presentare istanza per il riconoscimento civile. È necessario che ente costituto o approvato da autorità , sia autorizzato dalla stessa a presentare istanza per il riconoscimento civile, a meno he non sia stessa autorità che presenti istanza. Ente per poter essere riconosciuto deve avere un fine di culto e d religione. La legge non s Lomita a dire che deve avere questo fine, ma enuclea le attività di culto che ente deve compiere perchè si presuma che esso abbia come fine quello di culto e religione. Attività che sono riportate nell’articolo 16 della legge 222 del 1985 . Attività sono quelle dirette all’esercizio del culto e cura anima, alla formazione del clero, dei religiosi a scopi missionari alla catechesi , educazione cristiana. Diverse da quelle religiose , attività commerciale a scopo di lucro, beneficienza. La legge presume iuris te de iure, che vi sono alcuni enti che abbiano un fine di culto e di religione e quindi , per alcune categorie di enti la discrezionalità amministrativa è vincolata , e quindi abbiano il fine di ulto e religione. Concretamente si considerano che abbian fine di culto e religione gli enti che fanno parte della costituzione gerarchia della chiesa, istituti religiosi e seminari. Sono organizzazione religiose tecniche. La lege ha detto di meno di quanto avrebbe dovuto e voluto e quindi con una specie di sineddoche si indica una parte per il tutto, ossia che gli siwituti religiosi si parla anche in generale degli istituti di vita consacralesi ocndiera di diritto la loro appartenenza. Non si parla di adeguatezza del patrimonio. Non bisogna valutare se patrimonio ente sia compatibile con attività dell’ente stesso.perchè essendo fini di culto e religione lo stato non può valutare la congruenza , perchè laico, di un patrimonio con finalità religiose. Ente eccleastico nasce nell’ordinamento canonico e autorità canonica per costituite un ente valuta sempre che esso da riconoscere abbia un patrimonio 21 sufficiente per raggiungere le finalità che ente stesso si propone. La valutazione, quindi, è effettuata dall’autorità canonica. Lo stato si basa su autorizzazione canonica, ma ci sono casi in cu ichiede valutazione del patrimonio ente, ed è il caso di fondazione di culto. Ad esempio per la festa patronale bisogna avere congruenza con finalità. Lo stesso vale per i riconoscimento delle chiese: la chiesa come edificio non è riconosciuta come persona giuridica. Ad esempio nel caso della parrocchia è riconosciuto ente personalità giuridica, ente parrocchia. Vi sono chiese che possono essere riconosciute: rettorie. Chiesa sia fornita dei mezzi sufficienti per manutenzione e ufficiatura. Procedimento di riconoscimento dell’ente ecclesiastico: Fase di istanza: avvio procedimento che può essere avviato dall’autorità ecclesiastica o dai legittimi rappresentati dell’ente. Istanza viene presentata al prefetto competente per territorio. Istanza corredata dei documenti necessari. Prefetto esegue fase istruttoria e poi invia al ministro dell’interno per le deliberazioni proprie del ministro con un proprio parere non vincolante. Ministro interno, ricevuta pratica, può erigere o meno persona giuridica l’ente che ne ha fatto istanza. Se lo riconosce diventa ente civilmente riconosciuto e una volta ricoscniuto deve iscriversi nel registro delle persone giuridiche. Prima era al tribunale, ora è al prefetto il registro. Prima dell’iscrizione può concludere negozi , ma ne rispondono i rappresentati. In caso di diniego del ricosimnto dal ministro, il rappresentate ente possono proporre ricorsi amministrativi pertinenti. Si pongono altre questioni legate al riconoscimento: Anche ente ecclesiastico può mutare in alcuni suoi profili, può cambiare sede ad esempio. In questo caso perchè risultino civilmente rilevanti questi cambiamenti, è necessario: la legge osserva che ogni mutamento ente che non ne modifichi i requisiti essenziali per il riconoscimento, può avere efficacia civile con decreto del presidente della repubblica o consiglio di stato. Noi sappiamo che in questo caso il decreto è del ministro dell’interno e parere consiglio stato è facoltivo. Quindi ogni mutamento acquista efficacia civile mediante decreto del ministro dell’interno udito facoltativamente parere del consiglio di stato. Diverso è il caso in cui il mutamento riguardi un profilo sostanziale: ad esempio ente svolge attività di tipo commerciale o trasferisca sede dall’Italia alla Germania questi casi autorità amministrativa italiana può revocare il riconoscimento stesso. Soppressione ente ecclesiastico: iniziativa è dell’autorità ecclesiastica competente . Il presupposto di elezione a persona giuridica civile è presenza di un soggetto nell’ordinamento canonico. Venendo meno la persona giuridica venga meno anche la soggettività civile di quell’ente stesso. Può venir meno ad esempio per fondazione di culto perché Jha raggiunto la sua finalità o ha esaurito il patrimonio. 22 che risultano dagli statuti dell’ente , perchè essi , ente non essendo ancora iscritto, non sono depositati presso iscrizione. Hanno rilievo solo quei controlli che risultano dal codice di diritto canonico. Esiste il fallimento degli enti, un ente se in situazione debitoria, può fallire. Il suo patrimonio può essere liquidato a favore dei creditori. Ente può incardinare procedura concorsuale per poter liquidare il credito sulla eventuale massa del debitore messa a liquidazione? Ente ecclesiastico può fallire? Risposta non è univoca. Premesso che non esiste una legge a riguardo, la giurisprudenza di merito sostiene che ente ecclesiastico in quanto tale non può fallire. Può essere posta in liquidazione quella parte del patrimonio dell’ente non finalizzata al culto e alla religione , ma utilizzata per altre finalità. La giridpeza è giunta a dire che ente ecclesiastico in quale non può fallire, tuttavia, i creditori possono rifarsi su quella parte di patrimonio dell’ente non direttamente funzionalizzata ai fini di culto e di religione dell’ente , ma Ad altre finalità. Per distinguere bisogna guardare contabilità che è separata fra contabilità istituzionale e una per attività imprenditoriale, allora dovrebbero risultare più facilmente distinguibili quelle parti di patrimoni destinate ad attività commerciali. Attraverso i bilanci redatti in modo separato si può cercare di enucleare quali beni posso soddisfare le pretese dei creditori. SOSTENTAMENTO DEL CLERO LEGGE 222 riguardi attività ente ecclesiastico e sostentamento del clero. Si rompe una vecchia tradizione giuridica all’intento della chiesa e stato, nel senso che fino al codice canonico del 1983 , il sistema di sostentamento era basato sui benefici ecclesiastici che erano fondazioni annesse a un ufficio ecclesiastico che producevano un determinato reddito, ed esso permetteva il sostentamento dell’ufficio titolare stesso. Il sistema beneficiale godeva di lunga trazione nella chiesa comportando anche alcune problematiche , alcune più geniali altre specifiche: generale era quella che era un sistema poco perequativo nel senso che vi erano ufifcio a cui produceva un reddito più ampio e altri che producevano u credito più basso , e quindi c’erano vescovi e parroci ricchi e vescovi a parroci poveri. Vi era una mancanza di equità. In Italia la cosa si fa più difficile , perchè nel corso del 19 esimo secolo furono espropriati numerosi tenenti ecclesiastici e numerosi benefici vennero privati del patrimonio o rimasto un patrimonio assai ridotto . Lo stato da un lato si incamerò il patrimonio e dall’altro si prese onere di integrare con un supplemento di congrua eventuale benefici oche prudeva un reddito insufficiente al titolare dell’ufficio. Lo stato faceva un sostentamento sufficiente. Se non lo era, interveniva lo stato che integrava , suppliva insufficienza. Qualora il beneficio fosse insufficiente o ad fosse totalmente carente di massa patrimoniale. Il titolare di ufficio aveva un vero e proprio diritto di credito nei confronti dello stato di ottenere quel supplemento. Un diritto di credito di natura alimentare. Questo sistema fu affermato anche dal concordato del 1929. Articoli 22 e se guanti concordato viene ribadita disciplina del supplemento di congrua. 25 Con il cordato del 84 abbiamo un nuovo sistema che era già previsto dal codice canonico : esso prevedeva il venire meno del sistema beneficiale e creare all’interno di ogni diocesi una nuova fondazione , la cui finalità fosse il sostentamento dei sacerdoti a servizio della diocesi. Il patrimonio dei uffici confluiva in un unica entità. Tale sistema fu ripreso nel 1984: esso prevedeva la creazione all’intento di ogni diocesi di un istituto per il sostentamento del clero, sostentamento in base alla remunerazione ricevuta dall’istituto. Remunerazione che era ed è eventuale, nel senso che istituto diocesano remunera il sacerdote qualora egli non recepisca già altri redditi per vie differenti. Remunerazione e non retribuzione, perchè non è un lavoro, il sacerdote lavora e anche molo però non vi è tra vescovo e sacerdote un rapporto di lavoro, è solo ministeriale e sacramentale. È un rapporto che implica non una relazione laburista, ma una relazione di servizio tale per cui il sacerdote a si diritto alla remunerazione , ma essa non si stanzia mai in un credito di tipo laburista, ma alimentare. Il giudice in questi casi non è quello del lavoro, ma ordinario. La conferenza episcopale stabilisce una soglia minima, alcuni valori variano a seconda alle funzioni , ad esempio vi è il minimo intorno ai 1100 ma poi ci sono alcuni fattori che incrementano minimo con alcuni parametri, ad esempi ose il sacerdote non ha una casa di proprietà, o debba avere a carico i suoi genitori. Accanto agli istituti diocesani c’è un istituto centrale per il sostentamento del clero: la sua funzione è perequitiva , nel senso che si arriva a compensare eventuali patrimoni di istituti diocesani che magari siano insufficienti, con patrimonio di istituti diocesani che godono di un surplus rispetto alle necessità della diocesi. Istituto centrale ha anche funzione di corrispondere allo stato italiano i contributi previdenziali e assistenziali per i sacroditi previsti dalle leggi vigenti. Istituto centrale versa per i sacerdoti i contributi assistenziali e previdenziali previsti dalle leggi vigenti , ma esso anche opera sulla remunerazione le ritenute fiscale, ossia agisce come sostituto di imposta. Il patrimonio degli istituti centrale è formato da dotazione iniziale fornita da competente episcopale , dall’attività negoziale dell’ente stesso , ha altre due fonti di reddito: donazioni effettuate dai fedeli che godono di un particolare regime fiscale e 8 per mille devoluto alla chiesa cattolica. 8 per mille : al momento di redigere la dichiarazione dei redditi, lo stato rinuncia all’8 per mille del gettito totale dell’Irpef. Questo 8 per mille viene scelto dal contribuente , egli firmando la apposita casella contirbyusice alla determinazione diq quella quota del gettito totale dell’Irpef che viene destinata secondo la scelta del contribuente, o a specifiche confessioni religiose, oppure, può essere destinata allo stato per finalità di tipo culturale. Tra i destinatari c’è anche la chiesa cattolica. Dalle finalità previste concordatariamente dell’uso dell’ 8 per mille dell’irpef c’è anche sostentamento del clero ,conferendolo la chiesa all’istituto centrale. Offerta è deducibile , significa che se ho un reddito di 50 mila e sono offerta di 1000 all’istituto centrale, lo stato calcola imposta che io debbo non su un redito di 50, ma su un reddito di 49. Detraibile invece la detraggo dall’imposta. Se sacerdote è insoddisfatto della remunerazione: il sacerdote ha diritto alla remunerazione, è un diritto riconosciuto dal ordinamento civile e canonico. A ogni diritto 26 corrisponde un’azione a tutelare il diritto. Questo diritto si può ritenere un credito di natura alimentare . Cosa succede se sacerdote si ritiene insoddisfatto: è un diritto che può essere fatto valere nei confronti dello stato e chiesa, la cassazione ha fermato che vi è una concorrenza di giurisdizione. Vuol dire che una medesima situazione giuridica può essere tutelata pienamente in un ordinamento piuttosto che in un ordinamento. Per risolvere questi conflitti di giurisdizione vi sono vari cirteri: il criterio che sussiste secondo la cassazione, è il criterio della prevenzione —> nel caso vi sia un conflitto di giurisdizione il primo giudice adito è quello competente e non si può ricorrere a l’altro giudice. Se scelgo giurisdizione stato non posso scegliere quella della chiesa e viceversa. Però quanto affermato in realtà lascia dubbiosi, perché se prendiamo la legge 222 /85 , si afferma , articolo 34 , che la conferenza episcopale italiana stabilisce procura eccellerete di composizione e di ricorso contro provvedimenti di sostentamento del clero . Ossia la legge stabilisce che qualora il sacerdote si ritenga soddisfatto in realtà deve ricorrere prima, che agli organi giurisdizionali , a un organo di tipo arbitrale , un organo che possa comporre eventuale controversia a mo di arbitro senza instaurare un vero e proprio giudizio. Un organo non ha natura giurisdizionale, ma è conciliativo. Articolo 34 afferma che contro decisi di questi origani sono ammessi ricorso gerarchico al vescovo e ulteriori rimedi. Decisione dell’organo per composizione controversie è una decisione amministrativa. La legge 222 afferma contro provvedimenti organo sono esperibili i ricorsi amministrativi.,quindi, presso autorità gerarchica superiore. Nella chiesa non c’è un sistema di tribunali amministrativi , ma c’è solo un tribunale amministrativo centrale. Il sacerdote che si ritiene leso , la legge determina che il suo ricorso può essere solo di tipo amministrativo , quindi, non vi è un conflitto di giurisdizione perché in questo caso organo italiano è dotato si di ius dicere, ma organo canonico non è un organo dotato di ius dicere, è un organo amministrativo . Una volta che sia insoddisfatto anche di questo grado ,allora posso ricorrere al tribunale amministrativo , il quale ha competenza solo sugli atti definitivi dei dicasteri della curia romana, il supremo tribunale della segnatura apostolica. Posso ricorrere solo per motivi di legittimità , ossia per motivi di non conformità dell’atto alla legge. Si crea una situazione di conflitto di giunzione, perché si che il ricorso che presento è di tipo giurisdizionale. È qui che si crea il conflitto , non prima. Le sentenze canoniche hanno poi effetti nello stato? Legge 218 /95 prevede riconoscimento automatico delle sentenze stranieri , la sentenza canonica è equiparata a una tenenza straniera . Quindi sentenza canonica è riconosciuta ai sensi dell’articolo 61 e seguenti della legge 218/95. I provvedimenti dell’organo per la composizione delle controversie non possono essere eseguita direttamente in Italia, però in tanto prova del credito certo liquido ed esigibile costituiscono la prova per la formazione di un titolo esecutivo, ad esempio di un criterio 27 FONDO EDIFICI DI CULTO : leggi 1800 che prevedevano la espropriazione di beni da parte dello stato. Esso ha incamerato numerosi beni ecclesiastici divenendone proprietario , tuttavia, permettendo che molti di questi beni , soprattuto ,gli edifici di culto continuassero o a mantenere la finalità specifica di culto stesso. Stato amministrazione straordinaria, chiesa amministrazione ordinaria e culto. Il lconrodato del 29 , prendeva fondo di culto che gestiva questi beni immobili di proprietà della chiesa, molti dei quali, aperti al culto pubblico Pezzo Mitte Il nuovo concordato ribadisce che lo stato deve restituire alla cieca cattolica la proeotà dei luoghi di culto da esso espropriato, ma anche in questo caso abbiamo avuto poche restituzioni. Lo stato italiano è proletario di più di 800 chiese. Alcune chiese più importanti come pantheon sono di profeta dello stato e maggior parte di queste chiese è aperta al culto pubblico. C’è organismo creato con nuovo accordo tra stato e chiesa , che si occupa della gestione di queste chiese . Soppresso il fondo per il culto , è stato creato quel patrimonio del fondo e di altri enti soppressi, il fondo edifici di culto , CHE SUCEDE IN TUTTI I RAPPROTI ATTIVI E PASSIVI DEL FONDO DI CULTO E DEGLI ALTRI ENTI SOPPRESSI. Fondo edifici di culto è un ente statale dotato di personalità giuridica creato, però, da una Norma concordataria. È unico nato da volto bilaterale. Ente che fa capo al ministro degli interni. Ha un direttore , un prefetto ed un presidente e un consiglio di amministrazione che però ha solo funzione consultiva. Gestione delle chiese aperte al culto pubblico. Quindi sua attività è dedicata alla conservazione, restauro , tutela e valorizzazione degli edifici di culto. Ed è dotato di un proprio patrimonio che gestisce in maniera autonoma . Legge 122 prevede che le chiese dello stato debbano essere restituite alla chiesa , tuttavia, in questi 40 anni di attività del fondo di edifici , restituzione alla chiesa sono state poche, ossia dai 25 su 800. Perché sia la chiesa che lo stato tardano a rendere esecutiva questa norma? La realtà giuridica è che stato ha obbligo di restituzione delle chiese: prendiamo accordo 1984 , in via transitoria, restano applicabili art.17-29-30 , che prevedevano restituzione chiese. Dal punto di vista politico, la chiesa e stato: stato si priverebbe di beni da un valore culturale inestimabile , lo stato non vuole privarsi di un patrimonio che arricchisce il patrimonio stesso. La chiesa si trova comoda in questa situazione, perché non ha onere della gestione straordinaria che spetta , invece, allo stato. Si ha una specie di status quo per cui si tarda a dare esecuzione a queste norme. Il fondo può dare in concessione ad altri i suoi beni m purché uso di questi beni sia conforme all’origine dei beni stessi. Può essere concessa al comune affinché ne faccia un museo o sala culturale. Può anche alienare beni, ma solo quelli adibiti a uso non di culto. Abbiamo da parte dell stato un organismo che fa capo al ministero dell’interno , la cui funzione è gestione di un 30 grosso patrimonio composto da edifici di culto di cui l ostato si occupa in sede straordinaria, mentre la chiesa si occupa della gestione ordinaria. Cosa si intende per SANTA SEDE? In dottrina non è molto chiaro , o meglio, non c’è chiarezza su cosa debba intendersi per santa sede. In via generale , quando si parla di santa sede o sede apostolica facciamo riferimento a quell’ente preposto al governo della chiesa cattolica. Sia nel diritto canonico, che nel diritto italiano si può parlare di santa sede in due accezioni: Una ampia : in senso ampio si fa riferimento congiuntamente al romano pontefice a alla curia romana. Quando si parla di curia romana ci si riferisce al complesso di organi che coadiuvano il pontefice di questioni attinenti alla chiesa universale, organi che esercitano funzioni che il papa delega loro: Congregazioni Tribunali Segreteria di stato Consiglio per affari pubblici della chiesa Una ristretta: espressione sede apostolica si riferisce esclusivamente al romano pontefice, posto al vertice dei 3 poteri tradizionali: esecutivo, legislativo , giudiziario. La santa sede in senso stretto, è persona morale nell’ordinamento canonico , ed è dotata di personalità giuridica diversa da quella della chiesa cattolica , in quanto non derivata da nessun altra autorità . Nel diritto italiano, invece, la condizione giuridica della santa sede è definita dall’articolo 7 della costituzione che Riconosce indipendenza , sovranità nel proprio ordine e anche dai patti lateranensi, il trattato, componeva la questione romana che abrogava la legge delle guarentigie. Nel diritto Italiano la santa sede è persona di diritto privato , vale a dire un ente ecclesiastico dotato di personalità giuridica per antico possesso di stato, in quanto riconisicta da tempo immemorabile come tale e comunque anche prima del 1870 , ossia quando ci fu la debellatio. Santa sede non è soggetta agli obblighi privati a carico degli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti , non segue il regime a cui sono soggetti gli altri. Accanto alla capacità privatistica , se ne affianca anche una di natura pubblicistica, nel senso che alla santa sede è attributo esercizio di poteri che ineriscono alla sovranità della chiesa nell’ordine suo proprio. Articolo 7 afferma che chiesa e stato sono indipendenti e sovrani ciascuno nel proprio ordine. Tali poteri possono ad esempio consiste in provvedimenti con carattere di imperio avente efficacia anche nell’ordinamento italiano: ad esempio sentenze che riguardano ecclesiastici o religiosi. Alla santa sede viene anche riconosciuta una soggettività giuridica in campo internazionale. Articolo 2 trattato lateranensi sottolinea che Italia riconosce la sovranità della santa sede nel campo internazionale come attributo inerente alla sua natura in conformità alle sue tradizioni e all’esigenza della sua esigenza svolta nel mondo. Questa sovranità non è concessa dall’Italia, ma compete alla santa sede 31 perchè essa esisteva prima che fossero posti le fondamenta del diritto internazionale e non solo esisteva prima del diritto delle genti ma è anche una sovranità inalienabile, non essendo stata creata da alcuna protesta umana o istituzione civile. Si dice che la chiesa cattolica è per essa la santa sede un ente sovrano auctoritatem superiorem non ricognescem, ossia un centro di volontà e azione indipendente da altra autorità. Oltre che essere connaturata alla natura stessa della chiesa cattolica, tale sovranità è anche spirituale ,universale, umanitaria. È anche una sovranità indipendente e impariazle nei confronti delle autorità politiche con le quali coltiva una sana collaborazione pur essendo indipendente e sovrana. Come conseguenza di questa sovranità internazionale , spetta alla santa sede una serie di garanzie così come previsto dalle regole del diritto internazionale: ad esempio diritto di legazione attivo e passivo (inviare legati pontificio presso altri stati ), diritto di stipulare trattati di adesione ad organizzazioni internazionali , diritto di stipulare concordati, ossia accordi equiparati ai trattai internazionali stipulati con autorità civili per mezzo dei quali si stabilisce in tutto o in parte uno statuto giuridico della chiesa nella società civile, ovvero, si disciplinano le materie miste, cioè materia di interesse sia statale che ecclesiale. Per il soggetto internazionale santa sede agisce unicamente il romano pontefice. Cosa garantisce il trattato lateranense alla santa sede: Garanzie dirette ad assicurarle in modo stabile una condizione di fatto e di diritto che le garantisca assoluta indipendenza per adempimento della sua missione nel mondo. 1. Garanzia politica di ordine territoriale: la costituzione dello stato città del vaticano. Avviene il 7 giugno del 1929, all’atto dello scambio delle ratifiche dei patti latinensi tra le due altre parti, la chiesa e lo stato italiano. Ordinamento stato città vaticano che molti confondono con ordine canonico, ha un proprio oridnanemmto. E tale si fonda su sei leggi organiche emanate anch’esse il 7 giugno poi successivamente vengono novellate dai successivi pontefici . Legge I , detta anche legge fondamentale , disciplina organizzazione interna dello stato e dunque gli organi , il loro sfere di competenza , e i simboli , la bandiera , lo stemma e il sigillo ufficiale. La legge II disciplina le fonti del diritto . Legge III su cittadinanza IV disciplinano ordinamento amministrativo . Legge V ordinamento economico commerciale e professionale. Legge VI ordine pubblico. Lo stato città del vaticano costituisce un vero e proprio stato : perchè ricorrono tutti i 3 gli elementi costitutivi che caratterizzano ogni entità statale, territorio, popolo, sovranità. Territorio: esso occupa una superficie piccolissima, di 0,44 km quadrati, ed è delimitato secondo una pianta di cui all’allegato 1 del trattato. Su questi 0,44 Italia ha riconosciuto sul Vaticano la potestà esclusiva e assoluta e la giunzione sovrana della santa sede. Significa che il territorio della città del Vaticano rimane sottratto ad ogni ingerenza delle autorità italiane pur costituendo uno stato enclave, cioè uno stato il cui territorio è 32 Altra particolarità in materia di fonti, che avvicina ordinamento vaticano agli ordinamenti di common law è il fatto che anche la giurisprudenza costituisce fonte suppletiva del diritto vaticano. La legge II , in materia di fonti, si preoccupa di precisare che ordinamento giuridico Vaticano si conforma a leggi internazionali e quelle che derivano da trattati e accordi di cui fa parte la santa sede. Rapporto italia - città stato vaticano: Città vaticano è incalve, ossia è circondato dal territorio do i hnaltro stato e ciò ha reso indispensabile che il tratto prevedesse alcune disposizioni che disciplinano rapporti Italia e vaticano. Il trattato prevede una serie di impegni da parte dello stato italiano finalizzato a garantire al vaticano una serie di servizi: la dotazione di un adeguata fornitura di acqua , il collegamento con ferrovie italiane, mediante costruzione stazione ferroviaria in vaticano, collegamento servizi telefonici, radio telegrafici, postali nello stato città del vaticano, inoltre, si è prevista, esenzione dei diritti doganali e daziali per merci provenienti dall’estero e dirette nello stato città vaticano, uscita del vaticano attraverso il territorio italiano al personale diplomatico. A tale impegni se ne aggiungo di carattere urbanistico: italia si impegna sia a non permettere nuove costruzioni che costiuscano intrometto, cioè che diano fastidio alla visuale, sia Ad abbattere quelle già esistenti, come a quelle lungo il viale vaticano e speciale statuto piazza san pietro. LIBERTÀ INDIVIDUALE: ART.19 COSTITUZIONE Tutela individuale della libertà religiosa, tutela molto ampia che coinvolge tutti. La norma esordisce con un tutti, mentre nell’artico 18 si parla di cittadino, idem nel 16, 17. Articolo 29 parla di cittadini e non cittadini, stranieri , apolidi, tutti hanno diritto di professare la loro fede. La norma poi ha una logica che troviamo in molti trattati internazionali, quella della regola eccezione: la norma contiene una regola, ossia libertà individuale di religione, però contiene anche un eccezione ossia contiene il diritto e il bilanciamento a questo diritto in forma di eccezione. In questo caso eccezione è non contrarietà dei riti al buon costume , ossia il fatto che l’unico limite che pone questa norma è che i riti non siano contrari al buon costume. Questo rapporto regola eccezione si trova in molti trattati internazionale di diritti umani, come convenzione europea dei diritti umani: nel 1950 è stata firmata la convezione europea dei diritti umani, con legge 848 del 1955 è stata resa esecutiva in Italia. Questa convenzione è norma di diretta applicazione in Italia . La convenzione dei diritti umani all’articolo 9 pone stesso schema: libertà come regola e restrizione come eccezione. Comma 1 riconosce liberà di coscienza, religione, pensiero. Comma 2 articolo 9 :le limitazioni devono essere fatto con atto legislativo che si 35 presume che sia un atto espressione di volontà democratica. Non basta, deve essere misura necessaria per sicurezza pubblica, salute, morale pubblica, ordine. Si aprono due spiegazioni: 1. Cosa si intende per buon costume 2. Unica limite è davvero non contrarietà dei riti al buon costume o vi sono altri limiti? 1. Buon costume: la cassazione ha inteso che sono contrari a buon costume quelle pratiche religiose che sono contrari al buon costume penalmente inteso, inteso come onore e pudore sessuale. 2. Questo è unico limite che incontra la libertà? Ogni diritto va bilanciato con altri diritti , salvaguardando la natura del diritto stesso. (Ad esempio la tutela alla salute. Restrizioni venute con provvedimenti dell’esecutivo e dopo atto legislativo, la francia ha bocciato la normativa restrittiva francese nei confronti delle confessioni religiose, perchè dettata con atto esecutivo e non con atto legislativo, restrizione quindi non voluta con atto normativo ai sensi del paragrafo 2 dell’articolo 9 della convezione. ) ; violazioni ordine pubblico, che è un limite implicito e principio supremo del nostro ordinamento che però non è menzionato nella nostra carta fondamentale, perchè poteva richiamare la legislazione del periodo fascista in cui sotto ordine pubblico furono perpetrati numerosi reati; norme penalmente rilevanti , e che pongono un limite all’esercizio di libertà religiosa soprattutto per tutela dei diritti e libertà altrui. Vi sono alcune norme del codice penale che tutelano la libertà religiosa ponendo a loro volta dei limiti alla libertà religiosa , il nostro codice penale riporta alcune norme in maniera esplicita nelle quali si tutela la libertà religiosa, titolo IV del Libro II che si chiama dei delitti contro sentimenti religiosi e defunti, il capo primo si intitola dei delitti contro le confessioni religiose. Si tutela anche libertà religiosa negativa? Articolo 9 convenzione si. Articolo 19 tutela anche in senso negativo anche se il testo sembra dire il contrario, sembra un diritto solo in positivo. In modo letterale tutela solo in modo positivo, tuttavia, la corte costituzionale e di cassazione in alcune sentenze hanno affermato che articolo 19 tutela anche in senso negativo, ossia tutela anche chi non professa alcuna fede e chi professa liberamente la propria non fede religiosa. Viene fondato non tanto nell’articolo 21 ateismo, ma nell’articolo 19. Articoli del libro II è intervenuta prima corte costituzionale e poi legislatore , perché nella loro formulazione originale , religione cattolica essendo considerata religione di stato, i reati commessi a danno agli appartenenti della religione cattolica erano sanzionati con una pena maggiore rispetto a quelli commessi ai medesimi reati per regione diversa da quella cattolica. A questo riguardo è intervenuta la corte costituzionale , nel 2000, dichiarando illegitmità di quegli articoli che prevedevano un trattamento discriminatorio delle confessioni religiose diverse da quella cattolica. Prevedendo che un reato commesso nei confronti di un membro di una religione diversa da quella cattolica dovesse essere trattato in modo uguale a quello contro la 36 religione cattolica, in applicazione dell’articolo 3 della costituzione e articolo 8 primo comma. Alla luce delle setenze3 della corte , è intervenuto il legislorre ordinario che ha modificato questa parte del codice penale, sostituendo o modificando le norme del capo I in maniera conforme a quanto richiesto dal giudice costituzionale. Si è giunti così a una riformumazione dei delitti contro le confessioni religiose che tenga conto del principio di eguaglianza sostanziale , disciplina articolo 402 e 406 del codice penale ha subito profonda modificazione. Art. 402 c.p: vilipendio della religione di stato: non esiste, nel senso che la corte ha dichiarato illegittimità di questo articolo con sentenza 508/2000, perché la regione di stato non esiste più. Italia non ha una sua religione di stato e parlar di vilipendio della religione di stato significa parlare di un oggetto inesistente. Il legislatore è intervenuto con legge 85/2006 , che ha modificato il codice penale in questa sezione: - modificando il titolo stesso : prima era “ dei delitti contro il sentimento religioso” ora è “delitti contro confessione religiose”. - Articolo 403: esso stato novellato e prevede che chiunque pubblicamente offende una confessione religiosa, mediante vilipendio di chi la professa, è punita con multa da euro 1000 a 5000. Membro che occupi un ufficio di presidenza o governo venga offeso. È necessario che offesa sia pubblica. - Articolo 404 : modificato anch’esso , prevede che sempre soggetto passivo sia confessione religiosa e offesa avviene mediante vilipendio o danneggiamento di cose. Non qualsiasi danneggiamento di cose. Innanzitutto è necessario che il reato avvenga o in luogo destinato al culto o in luogo pubblico aperto al pubblico; siano ingiuriate beni che formano oggetto di culto o beni destinati al culto. Ad esempio offende con parole ingiuriose la croce, o il candelabro a sette braccia, o offende un Buddha. Reato punito con multa da euro 1000 a 5000. Si ha questo reato anche quando il reato è compiuto in luogo privato contro il ministro del culto. Se si imbrattano oggetti destinati al culto, in pubblico è punito con reclusione fino a 2 anni: è richiesto il dolo , deve essere commesso in luogo pubblico. - art.405 c.p.: turbamento di funzioni religiose. Sanzionato con reclusione sino a due anni. Innanzitutto, è necessario che la funzione religiosa avvenga in un luogo destinato al culto o in luogo pubblico aperto al pubblico, o avvenga con assistenza di un ministro di culto . Chi impedisce o turba esercizio di funzioni o pratiche religiose è punito con reclusione sino a due anni. In questo caso abbiamo la fattispecie delittuosa costitua dal turbamento di una funziona religiosa per il solo fatto che è religiosa. La pena edittale è sino a due anni, aumentata sino a 3 con minimo di 1 se oltre al turbamento ci sono atti di violenza o minaccia. - art.406 c.p: non esiste in quanto è stato abrogato dalla legge 85 del 2006. Ora è una norma vuota. È stato abrogato dalla legge 24 febbraio 2006 numero 85. Imponendo 37 Legge 186/2003: questa legge ha istituto due distinti ruoli regionali del personale docente di religione. Corrispondenti uno alla scuola primaria e l’altro alla scuola secondaria. La norma ha stabilito che di ruolo come personale organico, si è ricoperto nella misura del 70 %dei posti funzionanti, ossia che se in una regione sono necessari 100 docenti di religione, di questi 100, 70 devono essere in ruolo e quindi devono essere iscritti nel ruolo degli insegnanti di religione, ossia hanno posto fisso. Il 30 %continua ad essere non di ruolo e quindi è di nomina annuale. Accesso ai ruoli avviene attraverso un concorso: esso prevede solo accertamento della preparazione didattica culturale e generale del candidato con esclusone dell’insegnamento della regione cattolica , ovvero che chi partecipa a questo concorso deve essere in possesso di una idonea qualificazione professionale, una preparazione che si acquisisce presso alcuni istituti specifici della chiesa cattolica. Quindi deve aver seguito dei corsi specifici per insegnare religione, impartiti da docenti ritenuti idonei da parte della conferenza episcopale. Con Questo titolo professionale , può poi partecipare al concorso pubblico. Il concorso è relativo solo all’accertamento della preparazione culturale e didattica del candidato. I titoli di qualificazione vengono rilasciati dalla chiesa. Per poter insegnare ci vuole titolo di qualificazione e accertamento all’idoneità all’insegnamento della regione cattolica da parte del vescovo della diocesi. Ossia il vescovo deve attestare che quella persona, dotato dei titoli rilasciati della chiesa, idonea moralmente a insegnare la religione cattolica. Attestato che riguarda soprattutto la morale della persona ad insegnare religione, ossi abbia un profilo di vita coerente con i principi della regione cattolica. Tale attestato è necessario sia per la nomina annuale, sia per quell’insegnante di religione che è solo di ruolo. Chi supera il concorso statale , accede quindi ai ruoli, ha diritto a insegnare regione, però, tale diritto è subordinato al possesso dell’attestato di idoneità rilasciato dall’ordinario della diocesi. Supponiamo che un insegnante insegni religione, tuttavia , aurotà ecclesiastica , verificato che insegnante non vive più coerentemente con vita cristiana gli revoca la facoltà di insegnare, cosa succede? Viene meno uno dei requisiti fondamentali, però ha un contratto di lavoro insegnante. In questi casi il personale docente a cui sia stata revocata idoneità può essere ricollocato in un altro ambito, ramo della pubblica amministrazione purché abbia i titoli idonei per quell’ambito. Ma se non ha nessun altro titolo ideano e non fosse possibile passa re a altro ambito, si può ricorrere a cassaintegrazione seguita da licenziamento con giusta causa. In caso di nomina annuale, non c’è rinnovo. Insegnante di religione è da un lato, pienamente inserito nel ruolo docenti e gode di una sorte instabilità. Nelle province di Bolzano e Aosta, gli insegnanti di religione sono tutti di ruolo. Anche le altre religioni hanno diritto a impartire insegnamento religioso della loro confessione nell’ambito scolastico? Tale diritto è garantito solo alla chiesa cattolica, altre confessioni hanno si facoltà di impartire lezione relative al loro credo, tuttavia, al di fuori 40 dell’orario scolastico. Non rientra nel programma organico di una scuola insegnamento di una confessione religiosa diversa da quella cattolica. Articolo legge avventisti: si riconosce valor culturali ma sono attività extrascolastico e eventuale insegnamento è a carico finanziariamente della regione stessa. Lo stesso vale per intesa comunità ebraica. Delle altre religioni è ricosciito valore culturale come attività complementare e non facente parte delle finalità stesse della scuola come quella cattolica. Un altro settore in cui la libertà religiosa può trovare dei limite è quella del diritto di lavoro: Alcuni profili specifici nell'ambito laburistico: si distingue tra lavoro presso confessioni religiose e presso istituzione non religiosa di diritto comune: il licenziamento per motivi religiosi è nullo indipendentemente dalla motivazione adotta. Se non assistito da giustificato motivo l'imprenditore se ricorrono art 18 legge 300/70 ha l'obbligo alla reitegra del posto di lavoro, il lavoratore quindi nele ipotesi di licenziamento ideologico nullo senza giustifcato motivo è tenuto alla reintegra: la tutela non è obbligatoria ma reale. Non mero risarcimento del danno subito. Dall'altro lato si ha il problema dei rapporti di impiego presso enti confessionali: si ha un problema di identità sostanziale dell'ente stesso e di libertà di religione del singolo: tra le due non sempre facile bilanciamento. La distonia può comportare la risoluzione del rapporto di lavoro: accanto alla libertà del singolo sono in gioco libertà e autonomia dell'organizzazione: l'ideologia entra a far parte del contenuto del contratto. Vi sono delle disposizioni normative dall'Ue: 78/2000 del consiglio dell'Ue: contro discriminazione sui posti di lavoro: la sintonia non costituisce discriminazione dove per la natura dell'attività o per il contesto la religione è requisito essenziale, legittimo e giustificato per svolgimento dell'attività. La direttiva non pregiudica il diritto delle confessioni religiose o degli altri enti di esigere dalle persone un atteggiamento di buona fede o lealtà nei confronti dell'etica dell'organizzazione. Il prestatore ha sintonia ideologica con l'ente stesso. Dgls 216/2003: data attuazione direttiva 78/2000: il decreto attuativo determina che nell'ambito di rapporto di lavoro non sono atti di discriminazione caratteristiche di discriminazione per l'attività si tratti di caratteristiche essenziali e determinante per l'attività medesima: non sono forme di discriminazione le eventuali differenze di trattamento in questo caso. Requisito essenziale legittimo e giustificato per svolgere queste attività. Es. 1 giurisprudenza di corte europea diritti dell'uomo: due sentenze contemporanee del 2010 con parte convenuta Germania di cui la soluzione della corte è radicalmente opposta con però la medesima ratio: una organizzazione eticamente qualificata può rescindere rapporto di lavoro per motivi ideologico se e in quanto le funzioni del soggetto siano direttamente rivolte all'attività. È possibile licenziamento per motivi ideologici solo se lavoratore è adibito a mansioni dirette all'attività. Prima ipotesi: Licenziamento di un organista da parte di parrocchia cattolica: perché conduceva un tenore di vita non coerente con la fede cristiana: la sua vita privata non era congruente con fattore di pensiero ideologico. La corte afferma che il licenziamento è 41 nullo: il lavoratore pur dipendente da un ente svolge una mansione non immediatamente collegata con l'istituzione: in questo caso la mansione è meramente tecnica. Non è necessaria la sintonia ideologica: il licenziamento è illegittimo. Seconda ipotesi: confessione mormonica, santi dell'ultimo giorno: licenziano il portavoce dei mormoni stesso perché assume atteggiamento contrario alla confessione religiosa. La corte dà ragione alla confessione: è legittimo licenziamento portavoce qualora il portavoce stesso si trovi in distonia ideologica con datore di lavoro questo perchè si ritiene che le funzioni siano rivolte ai fini dell'ente stesso: il lavoratore agisca rapporto immedesimazione funzionale organica con l'ente e il lavoratore sostiene posizione differente non può più coerentemente rappresentarlo: da un lato organista ha diritto alla reintegrazione dall'altro il portavoce avendo ruolo istituzionale non ha diritto a risarcimento. Il problema è la discrezionalità: decidere se il ruolo è istituzionale o meno, rendendo poco chiaro il diritto e i principi che reggono la materia. I docenti dell'università cattolica hanno un contratto particolare: inseriti nella struttura statale ma ci sono norme specifiche di reclutamento che prevedono gradimento dell'autorità ecclesiastica competente: nulla osta che non ci sia nulla da eccepire dal punto di vista morale e religioso. La corte costituzionale sentenza 195 del 72: la corte viene investita compatibilità art 38 concordato con art 3 19 e 33 della costituzione: viene esclusa sussistenza illegittimità costituzionale perché l'idea di fondo è che la tutela dell'identità dell'ente deve essere assicurata, nel bilanciamento tra diritto del singolo e garanzia dell'ente per la sua identità prevale il diritto dell'ente stesso: chi si avvicina a questo ente, gli studenti vuole avvalersi non solo per la qualificazione professionale ma anche per quella confessionale. Il nulla osa permette di salvaguardare l'identità cattolica dell'ente. Questa norma che prevede il nulla osta viene ripresa anche nel nuovo concordato dell'84: si subordina la nomina dei docenti dell'università cattolica al profilo dell'entità ecclesiastica: la congregazione per educazione cattolica deve dichiarare gradito quel docente. Questo gradimento come per i professori di religione può essere revocato se vengono meno i presupposti. Il n.6 protocollo addizionale: si afferma che la repubblica italiana, legge 121/85 nell'interpretazione art 10, n3 si attiene alla sentenza 195/1972 relativa al medesimo articolo: il nuovo accordo riconosce la validità della nuova norma da interpretare alla luce dei principi enucleati sentenza 95 del 72     Art 19: ulteriori profili della libertà religiosa: Profili di libertà negativa: la libertà religiosa può essere anche negativa? Si tutela anche l'ateismo? Si tutela solo la libertà positiva di credere e non quella di non credere? Molti trattati tutelano entrambi es convenzione europea per i diritti dell'uomo art 9: abbinabile art 18 CEDU: si accumuna la libertà di pensiero a differenza della nostra carta costituzionale. L'art 9 tutela sia profili positivi che profili negativi in maniera congiunta: 42 Matrimonio cattolico regolato dalla legge 121 del 1985, articolo 8 Legge 1159 del 1929 Tutte le leggi di approvazione intesa con confessione religiosa diversa da quella cattolica Il matrimonio religioso con 4 modalità: Matrimonio civile Matrimonio canonico cattolico Delle confessioni diverse dalla cattolica secondo legge 1159 o con intese particolari Le modalità in cui il matrimonio religioso acquista effetti civili: Si ha un nuovo concordato che regola il matrimonio religioso ad effetti civili art 8 + legge matrimoniale 847 del 1929 Il concordato del 29 regolava rapporti chiesa-stato e si afferma che lo stato italiano volendo donare al matrimonio il riconoscimento dona gli effetti civili e art.34 si disciplina le modalità con cui il matrimonio ha effetti civili e la giurisdizione della chiesa cattolica sul matrimonio stesso (se dichiarato nullo con delibazione da parte della chiesa cattolica si aveva nullità anche a livello civile). La disciplina si sviluppa nello stato legge matrimoniale 847 del 1929: l'accordo di revisione del concordato abroga le norme non specificatamente richiamate per cui art 34 viene abrogato per cui rende esecutiva art 8. tuttavia lo stato italiano non abroga ne modifica legge 847 e non emana nuova legge matrimoniale conforme al concordato. Si ha nuova norma pattizia per materia matrimoniale e la legge matrimoniale che disciplina analiticamente ma che è sviluppo di una norma concordataria che non esiste più. La disciplina del matrimonio concordatario è regolata da una parte art 8 dell'accordo di Villa Madama e anche il protocollo 4; dall'altro ancora regolato dalla legge matrimoniale. L'interprete deve tener conto di entrambe coordinandole, incontrando alcune contraddizioni.   Riconoscimento degli effetti civili: procedimento di trascrizione, amministrativo tramite cui il matrimonio canonico acquista effetti civili. Il primo atto necessario per queste trascrizioni sono le pubblicazioni nella casa comunale. Le pubblicazioni hanno la funzione di rendere pubblico l'imminente matrimonio, nasce tra privati ma ha rilevanza pubblica e per questo son necessarie le pubblicazioni, la cui funzione è di permettere di potersi opporre al matrimonio stesso. Le pubblicazioni sono richieste all'ufficiale di stato civile e sono richieste dalle parti e dal parroco che deve sottoscrivere la richiesta di pubblicazione , per rivendicare che è essa è un atto pubblico che da luogo a matrimonio ad effetti civili. L'ufficiale di stato civile dovrà evidenziare che si tratta di matrimonio canonico ad effetti civili e non solo civile. Le pubblicazioni possono essere anche omesse e abbreviate come le pubblicazioni possono essere rifiutate dall'ufficiale di stato civile. L'ufficiale di stato civile procede alla pubblicazione, se non vi sono opposizioni l'ufficiale di stato civile rilascia un nulla osta alla celebrazione del matrimonio stesso, se la legge civile non vi sono impedimenti. L'autorizzazione vale 180 gg, altrimenti la pubblicazione si 45 considera come non avvenuta. Autorizzato a fare le opposizioni è complesso: vi sono alcuni soggetti legittimati a fare opposizione per qualunque causa che ostia alla celebrazione dal matrimonio: i nubendi, i genitori ed in loro mancanza ascendenti e collaterali entro il terzo grado. Ci sono alcune legittimazioni speciali poi es. coniuge che vuole contrarre altro matrimonio; anche il pubblico ministero può sempre fare opposizione nel caso di impedimento. L'atto di opposizione deve ottenere la qualità a chi si oppone di avere diritto di presentarle. Deve anche dichiarare le cause dell'opposizione e se l'opposizione è accolta non po' essere rilasciato il nulla osta. Se l'opposizione viene respinta allora si rilascia nulla osta e matrimonio celebrato. L'opponente può essere condannato al risarcimento dei danni (non chiedibile al pm o ascendente). Necessario adempimento di alcune formalità del ministro di culto che assiste al matrimonio: per il diritto canonico il matrimonio è un sacramento e ogni sacramento ha un ministro. Nel matrimonio il sacerdote che lo assiste, assiste; può essere anche diacono oltre che parroco che è un semplice test, testimone e non ministro della celebrazione del sacramento, i ministri di celebrazioni sono le due parti che con il loro consenso danno vita al loro sacramento e il ministro è test qualificato che riceve il consenso per la chiesa. Può essere parroco, diacono ( diaconato, primo grado) o sottoposto delegato. Chi assiste al matrimonio è si ministro di culto ma svolge ruolo di ufficiale di stato civile che riveste ed esercita pubbliche funzioni e redige atto di matrimonio che è un vero atto pubblico non esente da possibile querela di falso. Il ministro di culto che assiste al matrimonio ha l'onere di specifici adempimenti alcuni necessari alcuni accessori.  l sacerdote o il diacono che assiste alla celebrazione nuziale deve adempiere a: • Leggere art codice civile che riguardano i diritti e i doveri dei coniugi 143-144- 147 cc: si spiegano in questo modo gli effetti civili del matrimonio. • Compilare l'atto di matrimonio in doppio originale: due copie che fanno fede come originali. Questo atto è pubblico quindi il ministro di culto riveste funzione ufficiale. L'atto fa piena prova sino a querela di falso. Una copia entro 5 giorni è trasmessa all'ufficiale dello stato civile del comune in cui il matrimonio è stato celebrato.  L'ufficiale di stato civile deve procedere con l'iscrizione entro 24 ore dalla ricezione. In ogni caso la trascrizione ha effetti retroattivi. In alcuni casi non si può procedere alla trascrizione: l'ordinamento italiano ritiene che certi matrimoni canonici non possano essere trascritti. Legge 21 85: la santa sede prende atto che trascrizione non ha luogo quando gli sposi non hanno età richiesta oppure se è presente un impedimento che la legge civile considera inderogabile. Se gli sposi non sono maggiorenni o i minorenni non sono autorizzati non si può procedere alla trascrizione. Così come succede per le cause inderogabili: protocollo addizionale n.4: • Interdizione di uno o entrambi i contraenti • Sussistenza di altro matrimonio valido • Impedimento derivanti da delitto o affinità in linea retta   46 Una volta effettuata al trascrizione 'ufficiale di stato civile informa il parroco del luogo della celebrazione del matrimonio. La trascrizione normalmente è tempestiva, tuttavia in alcuni casi c'è la trascrizione tardiva: caso in cui viene posticipata rispetto alla celebrazione di matrimonio: partiche intendano celebrare matrimonio solo religioso o desiderando effetti civili solo successivamente. Il vescovo può autorizzare il matrimonio senza effetti civili se poi vogliono anche gli effetti civili allora si ha trascrizione tardiva secondo richiesta da o entrambe le parti o da una con la conoscenza e la non opposizione dell'altra. L'ufficiale appone avviso del matrimonio da trascrivere affinchè ci si possa eventualmente opporre. La condizione è il mantenimento di stato libero ininterrottamente nel periodo di mezzo. La parti sono considerate marito e moglie dal momento della celebrazione anche nel caso di trascrizione tardiva. Vi sono dei casi specifici: ci sono forme straordinarie della celebrazione di matrimonio, ad esse sono riconosciuti gli effetti civili? • Matrimonio segreto: davanti ministro di culto trascritto nell'archivio segreto nella curia. Autorizzato dal vescovo, ma non può essere trascritto perché si ha diffetto essenziale che è mancanza di forma pubblica. Può essere trascritto tardivamente quando le parti decidono di rendere pubblico il matrimonio • Per procura: la volontà può essere espressa da soggetto diverso dotato di procura. Gli effetti civili sono riconosciuti? È un matrimonio pubblico ma la difformità è la mancanza fisica di uno degli sposi, esercitata dal procuratore. Questo è riconoscibile purchè abbia medesime forme richieste dal cc. Procura fatta tramite atto pubblico • Matrimonio dinnanzi ai soli testimoni: anche solo di fronte ad essi soprattutto se si ha assenza di ministro di culto. Esso può essere riconosciuto agli effetti civili? No perché sarebbe un privato a redigere un atto pubblico. Non può quindi essere trascritto. • In articulo mortis: imminente pericolo di morte: il ministro di culto valuta che non vi siano impedimenti alla valida celebrazione il cc prevede che art 101: in caso di pericolo di. Morte l'ufficiale può procedere senza che il matrimonio sia preceduto dalla pubblicazioni purchè i coniugi giurino che non sussistono impedimenti indispensabili che la legge considera inderogabili. Esso quindi può essere trascritto ed avere effetti civili Questo per quanto riguarda le forme straordinarie dei matrimoni.   Matrimonio canonico celebrato all'estero: il diritto canonico è diritto universale ossia è il medesimo in diversi paesi. Le parti possono contrarre matrimonio canonico valido in diverse parti del mondo: con delega del parroco e formalità. Il matrimonio celebrato all'estero è riconoscibile agli effetti civili in Italia? Il matrimonio nello stato Vaticani è matrimonio religioso che ha immediati effetti civili art 118. Ci sono dei luoghi con una certa complessità culturale: lo stato considera spostato chi è sposato pe rla religione: non c'è trascrizione del matrimonio, c'è anche solo civile ma quello religioso vale direttamente es. in Israele o in Libano. Lo stato  riconosce lo status 47 della disposizione: impedito secondo principio di laicità per cui i negoziatori italiani erano impediti proprio in virtù La riserva di giurisdizione è funzionalmente connessa alla disciplina del matrimonio canonico nel senso che se il negozio a cui si attribuiscono effetti civili nasce nell'ordinamento canonico è logico corollario che le controversie sulla validità siano esclusivamente degli organi di esso. Sentenza 421 del 1993: la corte ribadisce principio di laicità dello stato. Argomento di carattere storico: in merito alla non rinnovata menzione della riserva nella accordo si osserva che mentre nel 29 la riserva andava esplicitata perché si rinnovava. Si trattava di recepire art 7 comma 1: stato e chiesa indipendenti e sovrani: per questo principio di laicità si afferma che questo riconosce sussistenza di ordini estranei allo stato, postulando la competenza delle competenze anche in materia giurisdizionale rintracciabile nella stessa costituzione. Le motivazioni testuali: L'art.8 n.2 accordo di revisione: le sentenze pronunciate dai tribunali ecclesiastici sono dichiarate efficaci dalla repubblica italiana una volta che la corte di appello competente avrà accettato una serie di requisiti e tra questi che il giudice ecclesiastico fosse competente a celebrare il matrimonio in relazione all'art. in questo caso parrebbe che il giudice ecclesiastico sarebbe l'unico competente in materia. Art.4 lettere B protocollo addizionale: si afferma anche che ai fini dell'applicazione art 796 e 797 del cpc ( abrogate per sentenze straniere ma attive per sentenze ecclesiastiche) si deve tenere conto della specificità dell'ordinamento canonico che dà origine a quel matrimonio. Che cosa richiede questa specificità^ la riserva di giurisdizione esclusiva dei tribunali ecclesiastici. Ulteriore disposizione lettera B punto 4 n.3: vieta riesame nel merito della corte di appello. sarebbe il legislatore ad escludere il riesame italiano di ciò che viene detto nel foro canonico escludendo la competenza italiana ad esaminare la sentenza. Assurdità degli effetti pratici che conseguirebbe alla tesi della fine della riserva di giurisdizione: ammesso per ipotesi che vi sia giurisdizione concorrente del giudice italiano a conoscere domande relative alla nullità del matrimonio canonico trascritto: si applica diritto canonico o legge civile? In entrambi i casi secondo questa tesi i risultati non sarebbero accettabili: se giudici italiani in base legge canonica si violerebbe principio di laicità nella misura in cui l'autorità statale verrebbe a pronunciarsi su un sacramento in quanto tratta di matrimoni celebrati da diritto canonico. Se giudice italiano in base legge civile avremmo violazione del concordato: il matrimonio è disciplinato interamente dal diritto canonico cioè la legge regolatrice è quella canonica e non civili. 50 TESI DEL RIPARTO DI GIURISDIZIONE: Ipotesi interpretativa per cui la competenza del giudice italiano non verte sulla validità matrimonio canonico ma sulla validità sull'atto di iniziativa del procedimento di trascrizione in cui si sostanzia scelta tra matrimonio civile o concordatario. Questa tesi trae spunto dalla figura dell'atto di scelta tra matrimonio civile o concordatario regolata da sentenza della corte 32/71. questa figura si fonda su distinzione tra regime dell'atto e regime degli effetti. Il regime dell'atto: Sarebbe retto dal diritto canonico e sarebbe di conseguenza sindacabile nella sua validità unicamente dal giudice ecclesiastico Il regime degli effetti: Sarebbe retto dal diritto civile e sindacabile dal diritto e dal giudice civile che sarà competente in separazione e divorzio. Questa tesi tende a sostenere che vi è completa autonomia della volontà degli effetti civili rispetto al negozio matrimoniale consentendo autonoma impugnabilità davanti al giudice dello stato del procedimento di trascrizione anche dei vizi previsti dalla legge per il matrimonio civile.   PROCEDIMENTO davanti alla corte di appello con il quale vengono dichiarate efficaci nell'ordinamento statale le sentenze di nullità pronunciate dai tribunali della chiesa: DELIBAZIONE. Quali sentenze ecclesiastiche possono essere delibate? Il matrimonio concordatario, matrimonio canonico trascritto . Cosa succede a seguito di questo riconoscimento nell'ordinamento civile? A seguito del riconoscimento anche nell'ordinamento statale scompaiono con efficacia ex tunc gli effetti personali derivanti dal vincolo coniugale. È la corte di appello ad essere territorialmente competente.( quale è la corte di appello competente? Quella Territorialmente competente) è la corte che si trova nel territorio del comune in cui è stata effettuata la trascrizione del matrimonio concordatario. La corte di cassazione121278 ha individuato anche gli elementi formali della domanda, stabilendo che l'atto introduttivo del giudizio deve rivestire la forma di ricorso se la domanda è da parte di entrambe altrimenti forma di citazione se domanda da una sola delle parti. Se con ricorso: regole del procedimento camerale; se con citazione il giudizio si snoda secondo rito ordinario 2787 del 95. con questa sentenza la corte afferma che gli eredi delle parti possono perseguire il giudizio, ma non possono avviarlo perché l'azione ha carattere personalissimo quindi sono le parti che devono mobilitarsi agendo per la delibazione. Il procedimento di delibazione presuppone una fase nell'ordinamento canonico. Per essere oggetto di delibazione la sentenza ecclesiastica deve essere passata in giudicato. Il protocollo addizionale lettera b n.2 ci spiega quando la sentenza è passata in giudicato, il problema è che la sentenza ecclesiastica di nullità per il diritto canonico non passa mai 51 in giudicato ed è per questo che si considera passata in giudicato. Il n.4 lettera B n.2 del protocollo si dice che è passata in giudicato la sentenza che sia esecutiva secondo il diritto canonico che al canone 1679 si modifica con il  mitis iudex dominus iesus afferma che la sentenza che per la prima volta dichiara nullità del matrimonio decorsi i tempi per appello si dichiara esecutiva. Diviene esecutiva quando la sentenza non viene appellata nei termini del diritto canonico. Ai fini della delibazione occorre che la sentenza sia munita del decreto di superiorità del superiore organo ecclesiastico di controllo: il supremo tribunale dell'assignatura apostolica. Tale decreto è una condizione dell’azione. ESAME DELL’OGGETTO DELLE VERIFICHE CHE DEVE FARE LA CORTE DI APPELLO: qual è oggetto dell’esame? Quali sono le condizioni che la corte d’appello deve verificare affinché si possa attribuire efficacia civile alla sentenza ecclesiastica? Iniziamo a dire cosa non deve fare: Il testo vigente vieta espressamente alla corte d’appello il riesame nel merito della sentenza da delibare. Cosa deve fare: Articolo 8 numero 2 lettera a: l’accordo di revisione impone ,anzitutto, che la corte d’appello competente accetti che il giudice ecclesiastico fosse competente a conoscere della causa , in quanto matrimonio celebrato in conformità al presente articolo. Deve verificare che si trattava di matrimonio concordatario celebrato in italia. Di conseguenza, ad esempio, non sarà competente a delibare qualora sentenza di nullità si riferisca a un matrimonio celebrato all’estero. La seconda verifica che la corte deve operare è indicata della lettera b dell’articolo 8: deve verificar che sia rispettato l’ordine pubblico processuale, cioè la corte dovrà verificare che nel procedimento d’innanzi al tribunale della chiesa sia stata assicurata alle parti il diritto di difesa, in modo non difforme dai principi fondamentali dell’ordinamento italiano . In sostanza, dovrà verificare che atto introduttivo del giudizio canonico si astato portato a conoscenza del convenuto , dovrà poi verificar che siano stati rispettati i diritti essenziali della difesa, che vi sia stata una regolare costituzione in giudizio oppure che sia stata regolarmente dichiarata la contumacia di una delle parti, cioè che sia stato assicurato il contraddittorio. Sul punto è intervenuto anche il giudice sovranazionale , la corte europea dei diritti dell’uomo, con sentenza del 2001 pellegrini vs italia, ha condannato l’Italia sulla base dell’articolo 6 della CEDU per aver delibato una sentenza ecclesiastica al termine di una particolare tipologia di processo del diritto canonico, ossia il processo documentale previsto dal canone 1686 del codice di diritto canonico, perché si è sostenuto che in questa tipologia di processo non fosse stato assicurato il contraddittorio tra le parti, sostenendo che alla convenuta del giudizio canonico non è stata informata ne dell’identità dell’attore, ne dei motivi di nullità del matrimonio, ne della possibilità di avvalersi di un difensore. 52 sentenze straniere son stati abrogati tutti gli accertamenti del 796 e 797 , che però sono ancora previsti per sentenze di nullità matrimoniale. TUTELA ECONOMICA DEL CONIUGE DEBOLE NEI PROCEDIMENTI DI DELIBAZIONE: Articolo 8 numero 2 Tra queste statuizioni economiche provvisorie che hanno carattere eventuale, rientrano diversi provvedimenti con funzione strumentale o anticipatoria che per esseri messi necessitano della sussistenza di due requisiti: il fumus boni iuris e il periculum in mora, cioè ci deve essere innanzitutto un accertamento sommario del diritto del richiedente a conseguire indennità che chiede, e accertamento di un pericolo di pregiudizio all’attuazione di questo diritto all’indennità nelle more di giudizio di delibazione finchè non si pronunci il giudice civile competente. Riguardo a questi provvedimenti della corte di appello non è ammesso neppure il ricorso per cassazione, nemmeno quello straordinario. Solo nel giudizio successivo, il giudice ordinario disporrà in merito all’indenittà o agli alimenti dovuti da un coniuge all’altro , applicando articoli del matrimonio putativo dal 129 e 129 bis del cc. Articolo 129 e 129 bis del codice civile : c’è una sostanziale diversità rispetto al trattamento economico risputò alle norme sul divorzio. Entrambe le norme prevedono un limite temporale alla concessione degli alimenti, ossia 3 anni. Le norme sul divorzio possono prevedere una tutela economico che duri tutta la vita. Applicando queste norme , bisognerà accertare la riferibili della causa di invalidità al coniuge o la consapevolezza di essa ma anche che abbia posto in essere un comportamento attivo/ passivo contrario al dovere di correttezza. Per tanto in questi casi , il coniuge in buona fede potrà al massimo aspirare a una indennità corrispondente al mantenimento per 3 anni . In caso di divorzio incolpevole potrebbe aspirare a una tutela economica vitalizia . La corte di cassazione ha stabilito però che questo richiamo all’articolo 155 , con sentenza del 83 ha chiarito che applicazione dell’articolo 129 si estende anche al richiamo che esso fa all’articolo 155, cioè che si applicano a prescindere dalla mala o buona fede dei coniugi perché in gioco è interesse dei figli. Può accadere che una sentenza ecclesiastica di nullità matrimoniale sia delibata in pendenza di un giudizio di divorzio o quando la sentenza di divorzio è passata in giudicato. Questo perché vi è una diversità oggettiva dei giudizi, nel senso che , se tra la sentenza di nullità e di divorzio vi è una identità soggettiva, vi è una diversità oggettiva ossia di petitum e di causa pretendi. Tuttavia questa concorrenzialità potrebbe creare dei problemi di pregiudizialità , ma anche questioni che investono i giudicati . Per quanto concerne la liti pendenza si è affermato che tutta la attività giurisdizionale ecclesiastica è irrilevante nell’ordinamento italiano , acquistando effetti solo con la delibazione . Si esclude ogni pregiudiiabilità Quindi il giudizio di divorzio non è precluso dalla pendenza del giudizio di nullità e non è neppure soggetto a sospensione. 55 Un trattamento diverso si avrà: deve essere dichiarata la cessazione di un giudizio pendente di divorzio quando la sentenza di delibazione è passata in giudicato , questo perché vige nell’ordinamento italiano ,il principio della intangibilità del giudicato. La delibazione non è preclusa nemmeno dall’istallazione di un procedimento di separazione fra i coniugi. Bisogna tenere presente del trattamento economico diverso tra divorzio e provvedimenti corte di appello. Negli anni prima che intervenisse la giuridoenza , la questione si poneva con riguardo al caso in cui la dichiarazione di nullità e poi la delibazione della sentenza ecclesiastica veniva posta in essere allo scopo di porre nel nulla la sentenza di divorzio travolgendo le statuizioni economiche di detta sentenza, liberando il coniuge che era obbligato a versare l’assegno a non farlo più. Su questo aspetto sono intervenute le sezioni unite della cassazione con sentenza 9004 del 2021: c’erano due posizioni contrarie Un primo orientamento ,secondo il quale il riconoscimento della sentenza ecclesiastica di nullità, intervenuto dopo il passaggio in giudicato della pronuncia di divorzio, non impediva la persecuzione dl giudizio di divorzio ai fini della decisione in ordine della determinazione dell’assegno. La dichiarazione di efficacia della sentenza ecclesiastica di nullità esclude incidenza sulle statuizioni di ordine economico della sentenza di divorzio solo quando dette statuizioni siano divenute definitive, in caso contrario la sentenza di nullità impedisce la persecuzioni di giudizio e travolge la sentenza di divorzio. PROTEZIONE INTERNAZIONALE DELLE RELIGIONI La santa sede: nell'ambito della comunità internazionale ha soggettività giuridica es. nelle nazioni unite e membro pleno iure. Non va confusa con stato città vaticano: la santa sede agisce non come soggetto sovrano della città vaticano. C'è distinzione poi dalla chiesa cattolica.   Premesse storiche ed introduttive:
 perché è interessante protezione internazionale della libertà religiosa? È uno degli ambiti in cui la protezione avviene effettivamente e perché si formano dei processi che poi si sperimentano negli ordinamenti domestici. Comunità internazionale: oggi si dice che è il risultato del sistema westifaliano, successivo alla pace di Westfalia 1648: antecedentemente la comunità internazionale si identificava come res publica cristiana basata sulla dialettica papa ed imperatore. Nel sistema westfaliano ci sono: Principio di uguaglianza sovrana dello stato: lo stato è tale solo se è ente superiore no reconosces e nell'ordinamento internazionale si dà peso agli stati Uguale sovranità di stati che rileva nel processo di rule making: indipendentemente da che stato, uno vale uno anche se poi in alcuni casi questo non avviene. L'uguaglianza formale non sempre sostanziale. 56 Cuius regio, eius religio: è il sovrano che ha il diritto di determinare religione dei propri sudditi. Il combinato di questo principio e quello di prima si crea una situazione per cui i cristiani vanno a prevalere Non ingerenza negli affari interni: inserito nel doc. del 1970 delle nazioni unite per cui per lungo tempo i diritti civili e politici non potevano essere oggetto di comunità internazionale. Nell'800 adozione carte costituzionali per cui l'idea nell'occidente si introduce tutela diritti civili e politici e si crea il mito della legge Cfr. statuto albertino: legge perfetta e garantisce i diritti civili e politici dei cittadini: questo si ha dalla Francia ed è tale che in Francia non si ammetteva incostituzionalità della legge a posteriori perché la legge è perfetta così.   Prime tutele a livello internazionale della libertà religiosa: Capitolazioni: privilegi in favore dei cittadini di stati del concerto europeo (potenze dell'800) nei paesi fuori cristianità come impero ottomano e che venivano trattati in maniera diversa per cittadino ottomano su territorio cristiano non ha privilegi come la non libertà: al cittadino infatti si applica regime giuridico in relazione all'appartenenza a gruppo religioso.  Gli stati del concerto europeo si preoccupavano dei propri cittadini in modo da essere protetti: questi diritt non erano riconosciuti al cittadino direttamente ma allo stato che nel caso di violazione poteva far valere questo diritto Trattato di Berlino del 1988: Bulgaria Serbia e Romania: la formulazione sembra introdurre protazione per cittadini a livello internazionale in realtà si volevano tutelare le rilevanze cristiane all'interno di essi Termine prima guerra mondiale: convenzioni di Nettuno ossia convenzioni tra Italia e comunità Serbo-ortodossa di Trieste. Art 2 i diritti esercitati dal governo italiano su enti ortodossi vengono conferiti i poteri a governo straniero per tutela di queste comunità sul piano internazionale Trattati di tutela delle minoranze: imposti a stati di nuova formazione che si riconoscono solo successivamente a adempimento di es. rispetto di diritti delle minoranze etniche linguistiche e religiose e si prevede che queste previsioni costituiscano obblighi di interessi internazionali. La violazione di esse può dar luogo ad azione di comunità internazionale. I limiti di questo sistema: si parla di gruppi e non di singoli, la tutela non è motivata da ragioni umanitarie ma da questioni internazionale. Il singolo non ha diritto di adire al giudice Art 22 convenzione: quando si creano i mandati fiduciari si dice che i popoli in via di sviluppo sono incapaci di governare se stessi e in questo ambito di governo da parte di altri bisogna rispettare i diritti del cittadino. Al termine della seconda guerra mondiale muta il panorama: segna il superamento del giusnaturalismo e il mito della legge viene meno. Al termine della seconda guerra mondiale si avverte l'esigenza di una legge universale che si occupi di diritti civili e politici: dichiarazione universale dei diritti dell'uomo: non è un trattato ma dichiarazione ma ad oggi è enunciativa di principi che tutti gli stati dovrebbero considerare vincolanti. 57 Viene redatto nel 1967 un progetto di convenzione che però deraglia , a causa della guerra dei sei giorni (guerra iniziata da uno dei conflitti israele palestinesi) . Si arriva alla dichiarazione del 1981 di eliminazione di tutte le forme di discriminazione basate sulla religione e sul credo—>documento più completo in materia di libertà religiosa. Articolo 1 ripete articolo 18 per la nazione di libertà religiosa e l’eliminazione della discriminazione Articolo 2-3: principio di non discriminazione su base religiosa introducendo poi anche il concetto di intolleranza Articolo 4:prevenzione ed eliminazione della discriminazione Articolo 5 :diritto del fanciullo e della famiglia , in particolare per ciò che concerne educazione religiosa dei minori Articolo 6:contenuti nella FoRB. Contiene una lista di declinazioni della libertà religiosa più ampia di quella formula sintetica della manifestazione della libertà religiosa dell’articolo 18. Vengono sanciti nella dichiarazione ,che non è giuridicamente vincolante, ed è un testo adottato senza voto, consente a livello internazionale di sostenere che la libertà religiosa vada rispettata nei termini dell’articolo 6. Articolo 6 cosa aggiunge? Sancire espressamente che libertà religiosa porta con se il diritto ad avere luoghi di culto Diritto a mantenere ,avere istituzioni caritatevoli umanitarie Disposizione sull’insegnamento religioso all’intento della proprietà della comunità religiosa Diritto a sollecitare e ricevere contributi finanziari: peculiare e importante che è di attualità , perché a livello legislativo una legge sull’islam vieta trasferimenti finanziaria dall’estero alle comunità islamiche Disposizione sul fatto che , sia sulla formazione del personale religioso sia sulla elezione dei leader religiosi. Elezione dei vertici delle confessioni religiose è sempre stato oggetto di interferenza da parte del potere politico. In tempi recenti , durate il blocco sovietico, quando i vescovi cattolici decedevano, l’allora Codex prevedeva elezione di un capitolare e li aveva facile gioco a far eleggere un sacerdote di proprio gradimento. Dal 1986 è stata creata posizione dello special rapperteur che è una persona , incaricata dalle nazioni unite, di svolgere ogni semestre un rapporto che si divide in due parti: Una prima parte dedicata alle visite che rappereur fa ai singoli stati o report che egli riceve dai singoli stati ove si descrive la situazione dei singoli stati. Vi è poi un altro documento interessante , cioè il General comment 22 adottato nel 1993. Esso è un commento che viene fatto dal comitato dei diritti umani su una specifica 60 disposizione del patto internazionale dei diritti politici . Anch’esso è un documento di soft law. Esso affronta varie tematiche: Superamento Definizione di religione: dice che all’interno di questo concetto ci si riconduce un pò di tutto. Tutte le credenze temistiche, ateistiche. Molti stati riconoscono libertà religiosa a quelle tradizionali e non a quelle non tradizionali come i mormoni, scientology Uno dei temi è che vi sono alcune misure che richiedono, per accedere a detemerinate misure di tutela di libertà, richiedono di manifestare il proprio credo e questo si scontra con il diritto alla riservatezza non tanto in sé, quanto con il fatto che con la manifestazione esteriore può essere problematica perché può rendere il soggetto che si è dichiarato mussulamneto o ebreo a rischio di attacchi Contenuti della fora Paragrafo 5 : qui il comitato per i diritti umani in via interpretative dice che ,guardando all’articolo 18 , comunque si tutela il ius penitenti Paragrafo 6 istruzione religosa+ Paragrafo 8 limitazione Paragrafo 9 e 10 affrontano il tema della religione di stato: come conciliare uno status particolare che viene conferito all’interno dei diversi stati con il diritto di libertà religiosa per tutti Riferimento all’obiezione di coscienza al servizio militare: è parte della libertà religiosa con difficoltà legata al fatto che una volta che si riconosce obiezione come una delle proiezioni della libertà , allora lo stesso diritto deve essere garantito anche su altre questioni. CONTESTO EUROPEO: Percorso della religionalizzazione: ossia declinazione su base regionale , continentale dei diritti sanciti dalla dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Nell’ambito europeo, da un punto di vista storico, il promo processo di regionalizzazione dei diritti umani avviene nel contesto del consiglio d’Europa. Esso sorge nel 1949 con trattato di Londra e nasce come organizzazione intergovernativa ricomprendente i paesi dell’Europa occidentale in una visione di contrapposizione sia con blocco sovietico, sia di ocntrapposizone con le dittature iberiche . Al netto del paese neutrale Svizzera e Finlandia , i due paesi che erano ancora sotto il governo alleato, ossia Austria e Germania , chi aderisce al trattato di Londra? Italia, 3 del Benelux, Francia, Irlanda Inghilterra, Danimarca , Norvegia . Pochi mesi dopo aderiscono anche Turchia e Grecia. Sorge anche un tema sulla natura del consiglio di europa :sorge tema se a questa organizzazione dare assetto di un entità sovranazionale o entità inter governativa. Si elaborano delle convenzioni, la prima è la convezione europea dei diritti dll’uomo firmata a roma nel 1950, CEDU: all’interno di essa abbiamo una tutela della libertà di pensiero all’articolo 9, all’articolo 14 divieto di discriminazione su base religiosa e 61 rilevante articolo 1, perché esso dice che le atre parti contraenti dovranno assicurare a ciascuno all’intento della loro giurisdizione i diritti definiti nella convenzione. Questo articolo apre la strada alla positiv obbligation: cioè non solo dovere dello stato di astenersi da condotte violative della libertà religiosa, ma dovendo assicurare a ciascuno il godimento dei diritti. Per quanto riguarda la CEDU, articolo 15 che prevede deroga in caso di stato di urgenza , la CEDU non esclude la libertà religiosa tra i diritti e libertà che possono essere sospese in caso di urgenza. La ragione per cui nel 50 non si vuole questa esplicita tutela alla favore della libertà regiosa è legata al fatto che nel contesto europeo, non si vedeva il rischio che l ostato di emergenza fosse abusato per limitare la libertà religiosa. Nel 1966 si è ritenuto di escludere espressamente la libertà relgioda tra i diritti derogabili in stato di emergenza. Nel 1952 viene sottoscritto il primo protocollo addizionale alla cedu, al cui articolo 2 viene introdotto il divieto di indottrinamento da parte dello stato nell’ambito della educazione , e quindi dovere dello stato di rispettare i genitori che educano i figli alla luce delle loro convinzioni. La CEDU ha un organo giurisdizionale oggi, di tutela della medesima: originariamente c’era un sistema articolato su due livelli, prima una commissione che aveva scopo di trovare accordo amichevole in via diplomatica con stato interessato e poi una corte a cui venivano sottoposti i casi. Nella prospettiva, da una parte del consiglio di europa come organizzazione inter governativa e dall’altra in applicazione di quel principio secondo cui nella concezione classica tradizionale solo gli stati erano attori della comunità internazionale, sicché originariamente è stato previsto che solo un o più stati avrebbero potuto agire Contro lo stato per far valere le disposizioni della cedu . Solo più avanti c’è stata la strada di vedere la singola persona di agire contro lo stato. Nel corso degli anni 70 Madsen and Petersen vs Denmark, la corte cambia il suo ruolo: prima i ricorsi dei singoli erano ritenuti, per la maggior parte inammissibili. Intervento della corte europea era solo su questioni rilevanti anche a livello politico internazionale ove le violazioni erano molto consistenti, per il resto si limitava a vedere se la situazione era compatibile , in linea con gli standard costituzionali medi. Nella seconda metà degli anni 70 interviene su questioni , sostituendosi al giudizio di apprezzamento e impone la sua linea di pensiero . Inizia a elaborare la teoria della CEDU come living instrument, e inizia a imporre agli stati una propria interpretazione della convezione europea dei diritti dell’uomo. Da qui la corte assume una propria autonomia interpretava e non si limita più a girare le tradizioni degli stati membri, ma propone qualcosa che si pone più in la Nel corso degli anni 80, questo processo si sviluppa ulteriormente e si assiste a una incremento del numero dei diritti umani. Aumentano di conseguenza i ricorsi, perché più 62 Si esamina nel contesto delle nazioni unite si adotta nell'81 art 6 che prevede declinazione in concreto della libertà religiosa. Dialogo confessioni e autorità statali; invito agli stati partecipanti a considerare le richieste delle comunità religiose ad ottenere un riconosciemdtno all'interno dello stato: riconosciuto alle confessioni religiose che prescinde dalla situazione individuale collettiva. Tutela della libertà religiosa istituzionale. Madrid si impegna di incontrarsi nell'86 a Vienna: ben diverso perché sale al governo di Gorbacioff nell'unione sovietica. È possibile per le delegazioni occidentali insistere per adozione di nuovi impegni in materia di libertà religiosa: paragrf.16 dell'89 ( tre anni di negoziati) A livello regionale e non universale perché la CSCE comprende un numero molto ampio di stati limitato all'impero occidentale con tutti gli stati europei e unione sovietica con USA e Canada: regionale ma comunque molto ampio. Viene riaffermato principio di discriminazione, previsione su impegno degli stati di creare mutua tolleranza tra comunità religiose; previsione di ottenimento di status giuridico: nell'83 introdotto il concetto e ,chi era contrario ad esso ,cerca di leggerlo in maniera diluita, poi invece cerca di essere garantito concretamente; diritto ad organizzarsi in conformità alla propria struttura e poi diritto alla scelta e nomina di sostituzione dei 65 soggetti della confessione religiosa; consultazioni: mentre nell'83 a Madrid si prevedono ampie autorità allo stato, in questo documento c'è obbligo per stati di entrare in consultazione con la comunità religiosa per comprendere le loro esigenze; formazione del personale religioso ossia invito ad avere seminari per le religioni: impossibilità di formare il clero porta ad una scomparsa del clero stesso con una riduzione della libertà religiosa; Una disposizione analoga è insegnamento religioso; partecipazione delle comunità al pubblico dialogo.   Tre riunioni sull'attività umana: Copenaghen 1990: paragrf.18 con obiezione di coscienza: diritto esercitabile non solo a livello militare. Budapest nel 1994: memorandum con il quale la Russia riconosce identità territoriale dell'Ucraina. Negli anni 90 si vive l'idea che tutti si avvicinano agli standard occidentali. Anni 2000: torri gemelle fanno da spartiacque e sorge il tema dell'equazione religione mussulmana e terrorismo; assistiamo con il terrorismo a xenofobia verso l'Islam; abbiamo poi conflitti come le guerre balcane. Da una parte non si mette in discussione la libertà religiosa acquisita come principio, dall'altra abbiamo situazione problematiche. Kiev 2013: decisione su libertà religiosa decisione 3 2013 che introduce: Tema di dialogo e partnership con tesi religiose: relazioni tra confessioni religiose e autorità pubbliche e  relazioni all'interno dalle stesse Inclusione delle comunità religiose nei procedimenti rilevanti Protezione delle comunità religiose.   Impegni dell'OSCEE non giuridicamente vincolanti ma vincolanti sul piano politico diplomatico: come si decide verifica implementazione degli impegni. Si creano meccanismi della dimensione umana che fanno report anche se questi non funzionano. Ciò che funzionava: invece di creare le riunioni di dimensione umana, si crea riunione annuale a Varsavia e poi più piccole riunioni: o gli stati o la società civile può sollevare questioni ponendo una pressione politica allo stato: vi sono alcuni stati credono molto verso l'opinione pubblica es. stati che vogliono entrare nell'UE. Attualmente la forma è la corte europea dei diritti dell'uomo che si occupa dei ricorsi. Ci sono dei paesi che la giuri cedu dice questo ma io non sono tenuto ad applicarlo. Il problema pratico delle sentenze è che la decisone arriva dopo 5/7 anni e quindi la situazione può essere cambiata. Il vantaggio di un sistema di tutela come quello dell'OSCEE è che il tema viene ad essere sollevato e risolto in maniera più puntuale.   Gruppo di esperti all'interno dell'ufficio dell'oscee: ODIHR: si occupa o dell'esame di partecipazioni internazionali di legal opinion per uno stato che vuole partecipare a questioni internazionali e si occupano di adozione di documenti di carattere generale, non vincolanti, una sorta di guida su cui si può fare affidamento . 66 NELL'UE Primi trattati in cui compaiono i diritti umani: Trattato di Maanstricht i il trattato di Amsterdam quindi a partire dagli anni 90. Successivamente parliamo della Carta di Nizza che all'art 10 comma I richiama art 9 CEDU + comma II: riconosciuto diritto di obiezione. Art 22: concetto di diversità religiosa come valore positivo da tutelare. Altro principio: eguale protezione rispetto alla CEDU: collegamento stretto tra tutela diritti umani dell'UE e quello della convenzione sui diritti dell'uomo. Vi sono poi alcune norme per l'UE come art 51: dove si richiamano le tradizioni comuni aprendo la strada ad un concetto di sussidiarietà rispetto ad una tutela della libertà religiosa che trova attuazione a tutti gli stati membri e che trova protezione all'interno a tutti gli stati membri. Da un punto di vista temporale il tema del trattato di Lisbona firmato 2007 entrato nel 2009: all'art 1: collegamento tra tutela dei diritti umani UE e tutela della CEDU con anche un'equiparazione alla carta di Nizza ai trattati rispetto al quale trova applicazione diretta ma limitatamente alle materie di competenza europea ( nella realtà avviene raramente perche le materie di competenza sono poche). Adesione dell'UE alla convenzione europea alla cedu: mai avvenuta art 2 è lettera morta.   Art 17 TUFE: 67 paesi confessioni religiose come i mormoni vengono considerate estremiste. Vi sono diversi paesi dove costituisce illecito anche es. pregare se la confessione non è registrata. Richiesto poi numero minimo di fedeli e anche nominativi con violazione della privacy per andare a registrarsi.  Identificazione del terrorismo con religione: problema quando una certa affiliazione religiosa viene equiparata ad affiliazione terroristica. Concetto di radicalismo, estremismo: di per se non può essere necessariamente di attitudine terroristica: ciò che determina passaggio è l'accettazione della violenza come condotta possibile se non legittima, l'adozione di certe misure poi creano fenomeni di marginalizzazione sociale che poi porta alla violenza. De-radicalizzazione: Italia decreto7/2015 prevede obbligatorietà di questi programmi dove idee radicalizzate vengono sostituite con i valori costituzionali (ma quali sono? Possono essere confliggenti con i principi della religione?). Hate speech: discorso d'odio. Da entrambe le parti: società e religione. Da un lato libertà di espressione dall'altro certi contenuti che non vengono rimossi come dovrebbero. Racial and religious profiling cfr. blocchi per persone arabe in aereoporto Sorveglianza luoghi di culto: sia per protezione che indagine serie di problematiche Sovvenzionamento economico straniero: non si può vietare finanziamenti dall'estero. Tema abbigliamento religioso. Occultamento volto giustificato da CEDU non con ragioni di sicurezza ma con teoria per cui l'occultamento volto viene vietato per rispettare il diritto degli altri a vivere spazio di socializzazione più facile Mutal reinforcing: Crimini d'odio anti-religioso e protezione luoghi di culto. Priamide dell'odio: i crimini d'odio non sorgono dal nulla ma rispecchiano sentimenti presenti nella società per cui si parte da sentimenti di stereotipazione negativa che poi fanno nascere risposte violente. 70 Che cosa è crimine d'odio? Condotta di per se sanzionata penalmente, basata però su un pregiudizio. Si ha aggravante per fattispecie già condannata Caratteristiche protette: caso classico di associati è l'organizzazione che aiuta i migrati e che viene colpita da crimini d'odio perché aiutante. Altra obiezione radicale ai crimine d'odio: perché alcuni gruppi hanno diritto a tutela maggiore rispetto ad altri? Un rischio è allungamento eccessivo di caratteristiche protette che porta alla diminuizione dell'efficacia della disciplina stessa.  L'obiezione pratica mossa da molti è che la motivazione appartiene alla sfera intima della persona e non sempre si può sapere effettivamente per cui si introducono degli indicatori: 71 GLI INDICATORI DI PREGIUDIZIO: Un medesimo comportamento deve essere analizzato in particolare per capire se si tratti o meno di hate crimes. Es. luogo e tempo come data compleanno di Hitler con atti discriminatori. Oppure violenza gratuita è indice perchè la differenza tra hate crime e crimine normale è che nell'hate crime non c'è un alterco prima.  Distinzione hate crime e hate speech che hanno trattamento completamente diverso: 72 Obbligo degli stati di garantire libertà religiosa e diritti di vivere in sicurezza nel proprio territorio. L'obbligo stati di assicurare luogo di culto   75 Il problema è che si ha la protezione di luoghi di culto ma dall'altro da garantire l'accessibilità   Si vuole puntare su rafforzamento di edifici, adozione di pratiche per prevenire la minaccia con formazione di persone dedicate, collaborazione con autorità pubbliche e problema del finanziamento pubblico per garantire la sicurezza, per questo ci sono schemi di finanziamento pubblico. 76 TERZO SETTORE: Collocazione enti religiosi e aspetti di diritto tributario Semplificazione è approccio che noi giuristi abbiamo quando pensiamo al terzo settore. 77 attività che apporti ricavi inferiori al 30% delle entrate complessive o ricavi inferiori al 66% dei costi complessivi . VALORIZZAZIONE Del privato sociale. art.118 della costituzione, la sussidiarietà orizzontale. Come la realizzo questa valorizzazione? Secondo una logica, quella del costo beneficio. Il legislatore impone costi, ci sono oneri, ma ci sono anche i benefici. Costi: Limiti all’attività Pubblicità e trasparenza Atto costitutivo e statuto devono avere delle caratteristiche : ad esempio obbligo di prevedere se ente ha un certo volume, organo interno di vigilanza che deve vigilare su una serie di aspetti Particolare l’ordinamento intento e modello organizzativo con specifiche competenze. Ad esempio tutti gli associati devono votare per elezione degli organi. Ogni associato ha un voto . Obblighi contabili e di bilancio Libri soci Utilizzo acronimo ets o altri acronimo Obblighi di trattamento dei lavoratori e volontari Condizioni previste dai contratti collettivi nei rapporti di lavoro Negli enti del terzo settore, non può esserci tra lavoratori che percepisce stipendio più alto e quello più basso un rapporto superiore di 1 a 8. Devono avere in alcuni casi il patrimonio minimo. Se sono persone giuridiche Devon avere un patrimonio minimo di 15.000 per associazioni e 30.000 per le fondazioni. Il patrimonio minimo disciplinato a modello del capitale sociale, se diminuisce di oltre 1/3, deve essere o ricostituito il patrimonio o sciogliere e liquidare l’ente. Benefici: Agevolazioni e esenzioni fiscali Finanziamento : canali riservati a quegli enti del terzo settore . Il più noto è il 5x1000 Rapporto privilegiato con la PA, in particolare sotto 3 aspetti: quello della co- programmazione, co-progettazione e accreditamento . Gli enti locali e gli altri enti pubblici quando devono fare un intervento in un settore , non possono più dire sviluppo questo progetto e lo attuo, cosa deve fare? Tutti gli enti del terzo settore che hanno sede in quel comune e si occupano di quel settore vengono invitati a una azione di co programmazione e co progettazione. Il comune farà un bando. Corte costituzionale 131/2020: ha detto che questa modalità di azione è riservata agli enti del terzo settore e non possono parteciparvi enti senza scopo di lucro che non siano enti del terzo settore. In Umbria si era attivato un meccanismo di co-progettazone coinvolgendo una società che non era ente del terzo settore e la corte ha detto che a quella tipologia di attività potevano partecipare solo quelle del terzo settore . 80 PARTICOLARI CATEGORIE DI ETS Le sottocategorie degli enti del terzo settore sono: Organizzazioni di volontariato che devono essere associazioni: attività prevalente in favore dei terzi, avvalendosi delle prestazioni dei volontari associati. APS che devono essere associazioni: attività svolte in favore dei propri associati, di loro familiari o di terzi, quindi a chiunque , avvalendosi in modo prevalente delle prestazioni dei volontari associati. Enti filantropici che dono essere fondazioni o associazioni riconosciute, quindi, è necessario avere la personalità giuridica: idea dell’ente filantropico è quella erogativa ,denaro beni o servizi a persone svantaggiate o a favore di attività di interesse generale. Devono trarre risorse da contributi pubblici, donazioni, lasciti testamentari, rendite, raccolte fondi non può adottare il metodo imprenditoriale. Imprese sociali Società di mutuo soccorso Reti associative : federazioni di enti. Sono quegli enti che raggruppano enti del terzo settore. Devono essere raggruppamenti di grandi numeri di enti. Ognuna di queste categorie corrisponde a una sezione del registro unico . Se io vado a iscrivermi a una di quelle sottocategorie rispetto alla categoria generale avrò qualche onere più specifico ma avrò anche qualche beneficio in più. QUALIFICAZIONE FISCALE ETS: Anche dal punto di vista fiscale, dobbiamo aver presente che ente del terzo settore significa ente non lucrativo. La non lucratività non coincide con il concetto che ente è anche non commerciale. La lucratività fa riferimento allo scopo dell’ente. La non commercialità o meno fa riferiremo al modulo organizzativo adottato dall’ente. Alla natura dei redditi prodotti dal modulo organizzato adottato dall’ente. Articolo 73 Testo unico imposte sui redditi: 3 soggetti di categorie: Società commerciali : tutti i loro redditi sono redditi di impresa Enti commerciali diversi dalle società: sono quegli enti diversi dalle società che però hanno come redditi esclusivi o principali redditi di impresa. La loro attività esclusiva principale è organizzata secondo un modulo imprenditoriale. Enti non commerciali: enti i cui redditi non sono redditi di impresa . In questa distinzione, troviamo distribuzione utile? No. Il legislatore tributario per distinguerli ,prescinde dalla distribuzione di utili e va a guardare solo la natura dei redditi prodotti in mani9era esclusiva o principale dai singoli enti e questa natura dipende dal fatto che attività sia svolta o meno secondo un modulo imprenditoriale. Ente senza scopo di lucro può essere commerciale o non commerciale . Il codice del terzo settore ricalca il testo unico dal punto di vista sistematico . Art. 79 dice che qualifica età dipende dal modulo commerciale o meno, della sua attività esclusiva principale . Attività è attività di interesse generale . 81 Se i corrispettivi sono uguali o inferiori ai costi effettivi, allora è attività non commerciale . Se sono maggiori vuole dire che l’attività sarà commerciale e l’ente sarà un ETS commerciale. Per gli età non commerciali ci sono benefici fiscali, mentre per quelli che si qualificano commerciali i benefici sono ridotti . Impresa sociale che è ente che dichiara fin dall’inizio che agirà secondo modulo di imprese è unico ente commerciale che ha un corposo insieme di benefici anche di natura fiscale. Tra tutti gli enti è quello più fiscalmente vantaggioso. Però se sono ente commerciale ma non impresa sociale , è una sciagura perché ci sono pochissimi benefici e si scontano le imposte della società. IMPRESA SOCIALE: È un ets che condivide con essi , lo scopo senza lucro, persegue finalità civiche e ha come oggetto tipico attività di interesse generale, ma c’è una particolarità , per impresa sociale non sono indicate nell’articolo 5 ma nell’articolo 2 d. 112/2017 che contiene un lungo elenco. Ma ci sono alcuni settori in più specifici che possono essere svolti solo con modalità imprenditoriale Il codice del terzo settore non disciplina la impresa sociale , e la rinvia al decreto 112/2017. Ha anche caratteristiche particolari: - La sua attività di interesse generale è svolta con un modulo di impresa. - Non si iscrive al registro nazionale del terzo settore, ma nel registro delle imprese in una sezione apposita “sezione imprese sociali” e poi sarà il registro delle imprese a trasmettere i dati a quello nazionale - Ha un regime giuridico e fiscale peculiare stabilito nel decreto 112/2017 Anche le società possono diventare impresa sociale. Ad esempio s.r.l. che si identifica come impresa sociale. Nella categoria di impresa sociale possono rientrare sia gli enti non lucrativi tipici sia le società che scelgono di assumere quella qualifica e quindi di non distribuire gli utili. Il modulo organizzativo con cui si organizza l’ente è neutro rispetto all’assunzione di qualifica di impresa sociale. Il beneficio fiscale dell’impresa fiscale è che gli utili non sono tassati. Le cooperative sociali, sono un tipo di società, che sono imprese sociali di diritto. Hanno una loro disciplina peculiare. Per essere imprese sociali o colloco attività in uno dei settori famosi, come attività sanitaria e istruzione, oppure svolgo qualsiasi genere di attività ,nella quale impiego almeno il 30% di lavoratori svantaggiati, con disabilità etc. 82   Alcune caratteristiche: si può costituire un solo ramo di impresa sociale, iscrivendosi al runst una sola volta: es. parrocchia che a scuola elementare per cui non si possono avere diversi rami, il ramo deve essere unico e all'interno dello stesso ramo può svolgere più attività per consentire ente di svolgere attività principale senza soggiacere normativa ente terzo settore per  cui l'ente religioso non si qualifica come ente del terzo settore ma hai ramo che assume limitatamente qualifica terzo settore. La possibilità del ramo è compatibile. La qualificazione del ramo non è necessariamente generico quindi ets o impresa sociale ma può avere anche altre qualificazioni sociale. Mancano reti associative e società mutuo soccorso: incompatibili con ramo ente religioso: nelle prima abbiamo enti di secondo livello 85   Per costituire il ramo: tre condizioni necessarie, la prima è adottare un regolamento,  nel caso lente deve adottare regolamento ossia subordinato a statuto che deve avere forma prescritta che è atto pubblico o scrittura privata autenticata + contenuto definito in termini generali codice 3 settore, in termini puntuali dgls 106 2020 per cui il regolamento deve recepire tutte le norme con due eccezioni: deve contenere tutto ciò che conterrebe statuto ente terzo settore o impresa ente sociale: il regolamento deve contenere perché lo statuto di ente religioso rimane fuori da questa questione. Ci sono poi in realtà alcuni esoneri: • Di solito utilizzo acronimo per ets di fianco al nome: esenzione per enti religiosi, la parrocchia con ramo della scuola sarà esonerata per cui il regolamento non prevede nulla per utilizzo acronimo • Clausola di salvaguardia: il regolamento deve recepire tutti i contenuti in ogni caso in rispetto della struttura e della finalità dell'ente: clausola salvaguardia comune. 86 Decreto ministeriale che istituisce il registro unico nazionale del terzo settore art 14 dedicato enti religiosi che ci dice molto di più e quali sono contenuti del regolamento per cui si devono seguire questi parametri: Questi contenuti si riferiscono esclusivamente ramo terzo settore diversi impresa sociale ( anche in questo ramo si dovranno indicare ma per ora non è stato prescritto). • Attività interesse generale art 5 codice terzo settore: indicati settori + esplicazione pratica di questa attività. Attività diverse secondarie e strumentali • Divieto distribuzione utili: specifico che è ramo non lucrativo • Individuare il patrimonio che ente sceglie di destinare a quel ramo all'inizio • Obbligo di devoluzione di incremento patrimoniale ad altri ets: l'eventuale incremento patrimoniale realizzata durante gli anni venga ad essere devoluto. • Contabilità e rendicontazione: il regolamento deve dire che per quel ramo terrò scritture contabili avrò bilancio apposito e assicuro ai lavoratori un trattamento peculiare relativo applicazione contratti collettivi nazionali e limiti di retribuzione, come mi impone di fare il codice del terzo settore • Poteri di rappresentanza e gestione del ramo specificati, eventuali limitazioni dei rappresentanti e amministratori. Non devono coincidere necessariamente con i rappresentanti dell'ente religioso. Regolamento è subordinato a statuto: se statuto limitazioni amministratori allora anche regolamento dovrà prevederlo. • Riproduzione condizioni validità ed efficacia..: norma che viene dettata solo per enti ecclesiastici cattolici per cui l'unico caso di ordinamento confessionale che hanno sistema rilevante civilmente è la chiesa cattolica. L'ordinamento canonico prevede controlli art 18: controlli rilevanti anche civilmente perché la loro missione determina invalidità ed inefficacia degli atti per cui se non si ha licenza l'atto è annullabile. 87 La giurisprudenza afferma che quando siano commessi dei delitti, quando la piazza è aperta al pubblico, qualora l'autore di un delitto venga catturato da polizia italiana o consegnato alla polizia l'autorità giudiziaria italiana procede applicando la legge italiana. Quando però la santa sede ritiene di sottrarre piazza da pubblico, le autorità italiane, salvo che non siano invitate dall'autorità competente, si devono ritirare prima del colonnato: piena giurisdizione stato vaticano sia legislazione penale. Altro tema: il concordato afferma che la Repubblica italiana riconosce la cattolicità, il legislatore italiano si impegna a porre in essere ,tutta una serie di interventi legislativi per preservare il carattere sacro della città di Roma: norma di natura programmatica. Rapporti stato italiano e città Vaticano in materia penale: Il trattato stabilisce che a richiesta della santa sede o per delegazione che la santa sede può dare per singoli casi o permanentemente, l'Italia provvederà a punire delitti commessi nella città di Vaticano: necessaria delegazione della santa sede e una volta concessa l'autorità penale italiana si applicherà. Si trova applicazione nei confronti di autore di delitto che commette nella città vaticano e che si rifugia territorio italiano. Nel caso inverso il trattato prevede particolare forma di estradizione attiva per cui la santa sede si impegna a consegnare gli imputati purchè gli atti siano ritenuti criminosi da entrambi gli stati. Sempre in campo giudiziario si richiamano quelle disposizioni che regolano l'esecuzione in Italia delle pronunce vaticane: trattato che prevede che per l'esecuzione in Italia di sentenza vaticane si applicano norme di diritto internazionale per cui saranno le norme legge 218/95 e norme procedura penale in materia penale. Il trattato attribuisce piena efficacia a tutti gli effetti civili alle sentenze o provvedimenti emanati dall'autorità ecclesiastica circa persone religiose e purchè in armonia con diritti costituzionalmente garantiti. Notificazione di atti italiani nello stato vaticano e viceversa: In materia penale si osservano procedure su notificazioni in via diplomatica; in materia civile si è siglata apposita convenzione nel 32, resa esecutiva nel 33 per cui le notificazione degli atti nello stato città vaticano siano eseguite previa istanza interessato a procuratore della repubblica che poi inoltrerà la domanda al promotore di giustizia presso tribunale vaticano. Il procedimento inverso prevede che sia l'interessato a fare domanda e si segue il procedimento inverso. Sempre la convenzione del 32 stabilisce anche che nel caso in cui siano convenuti in giudizio in Italia la santa sede o pontefice in rapporto al suo patrimonio PRIVATO la citazione deve essere fatta al cardinale segretario di stato. Se convenuto in giudizio lo stato vaticano la citazione deve essere fatta dall'organo compositivo. Ci sono poi delle convenzioni tra governo italiano e santa sede in campo finanziario e fiscale. Oltre garanzia di ordine territoriale furono considerate fondamentali revisione altre garanzie di natura reale, personale e funzionali. • Garanzie reali: 90 Sono sempre previste nel trattato in particolare art da 13 a 16. trovano la loro ragione giustificatrice nell'eseguità territoriale dello stato-città vaticano, andando ad imporre che gran parte degli organismi con cui la santa sede governa sono collocati nello stato italiano. Quest'ultimo riconosce la piena proprietà alla santa sede di una serie di immobili, chiese ed edifici, indicati in modo dettagliato e identificate anche nelle tavole allegate nel trattato stesso. Es. piena proprietà di Basilica San Giovanni in Laterano L'art 27 disponeva anche la cessione alla santa sede e libera amministrazione basilica santa casa di Loreto di San Francesco d'Assisi e San Antonio di Padova. Accordo afferma che la santa sede conserva disponibilità di catacombe su territorio italiano, con onere di custodirle e mantenerle. Si garantisce il privilegio della extraterritorialità: questi immobili godono di immobilità riconosciute diritto internazionale alle sedi di stati esteri: assicurato a tutte le chiese situate fuori di Roma quando viene celebrato rito non aperto al pubblico+ edifici in cui la santa sede sistema altri suoi dicasteri. Per il diritto internazionale, convenzione di Vienna: codifica un principio internazionale secondo cui si ha preclusione ad accesso non autorizzato da parte forze di polizia stato ospitante: misure coercitive o esecuzione forzata. Salvo quanto previsto norme della convenzione di Vienna, i fatti giuridicamente rilevanti sia leciti che non, verificatesi in tali edifici avvengono in ogni caso in Italia e soggiacciono alla legge italiana . La giuri afferma che extra territorialità rimane nei limiti di garanzie di locali diplomatici e non viene intesa come se gli edifici fossero posti in territorio estero , es. chi nascerà in uno di questi edifici nascerà in Italia, oppure la successione mortis causa si aprirebbe in Italia. Si dispone che per immobili che godono di extraterritorialità e per altri immobili indicati dal trattato stesso ,che pur non godendo extraterritorialità , non possono essere assoggettati a vincoli o espropriazione pubblica autorità senza autorizzazione santa sede. Questi immobili inoltre sono esentati da sorveglianza per assetto edilizio che al santa sede ritenga opportuno dare loro. Garanzie personali previste dal trattato: relative alla persona del sommo pontefice al quale viene assicurata innanzitutto una speciale tutela penale. A questo proposito articolo 8 del trattato considera sacra e inviolabile la persona del romano pontefice : inviolabilità significa libertà dalla legge penale e sulla base di questa prerogativa della inviolabilità ,la dottrina riconosce nella persona del sommo pontefice u a ipotesi di incapacità penale generale —>significa, innanzitutto, non punibilità del sommo pontefice come soggetto. Ma non solo, in secondo luogo significa , anche , impossibilità che il sommo pontefice costruisca un soggetto di imputazione di un qualsiasi illecito penale . Ma il trattato si spinge oltre, proprio in considerazione del carattere sacro e inviolabile della persona del papa, articolo 8 del trattato dichiara punibile l’attentato contro la sua persona ma anche la provocazione a commettere il reato di attentato contro di essa, con le stesse pene stabilite per l’attentato o la provocazione a commettere tale delitto, il trattato diceva contro la persona del re, oggi contro il PDR. Reato contro pontefice= contro PDR. 91 Sempre articolo 8 prevede che le offese e le ingiurie pubbliche commesse nel territorio italiano contro il sommo pontefice , con discorsi ,fatti, scritti, sono punite come le offese e le ingiurie contro la persona del re, oggi PDR. Equiparazione del sommo al re/PDR, è una equiparazione quod ad penam e quod ad delittum che comporta per la procedibilità di detti reati, autorizzazione del ministro della giustizia . Il trattato prevede poi, alcune garanzie i cui destinatari sono tutti quei soggetti , che ricoprono i più alti uffici ecclesiastici o svogliono particolari funzioni per la santa sede: I cardinali : per essi il trattato , articolo 21, prevede una garanzia di carattere puramente onorifico. I cardinali sono considerati a tutti gli effetti cittadini dello stato città del vaticano e sono ad essi riconosciuti in Italia, tutti quelli onori dovuti ai principi di sangue , ossia i principi ai quali durante la monarchia spettava nelle cerimonie il posto successivo a quello del re . Ne consegue che nelle cerimonie più importanti dello stato, vediamo sempre una porpora. Nelle cerimonie pubbliche dello stato, in tutte le sue articolazioni territoriali , i cardinali vengono subito dopo il PDR. Ma non solo. I cardinali sono esentati dal servizio militare. Sono esentati dall’ufficio di giudice popolare e da ogni prestazione di carattere personale. Ove si debba procedere alla d’assunzione della testimonianza di un cardinale in un processo civile, questa dovrà avvenire presso il suo domicilio o nel luogo da lui prescelto. Diversamente per quanto avviene nel processo penale, ove nell’attuale codice di procedura penale viene omessa la menzione dei cardinali nell’elenco della testimonianza. Il codice civile dissensa i cardinali dall’ufficio di tutore, salvo che essi facciano noto al giudice la loro volontà di non volersi avvalere della dispensa. Durante la sede vacante particolari garanzie vengono riconosciute ai cardinali. Viene assicurato loro il libero transito e accesso al vaticano attraverso il territorio italiano senza alcun impedimento alle loro libertà personali. Nell’ipotesi di sede vacante, l’Italia si impegna a garantire che in territorio italiano intorno alla città del vaticano , non venga commesso alcun atto capace di turbare lo svolgimento del conclave, Sia nel caso se i conclavi sono fuori dallo stato città del vaticano ,sia nel caso si dovesse tenere un concilio. Dignitari della chiesa e a tutti quei funzionari che svolino un ruolo indispensabile per la santa sede: sono esentati dal servizio militari, membri di giuria popolare e da ogni prestazione di carattere personale Articolo 12 e 17 per altri soggetti: sono previste delle garanzie per gli inviati dei governi esteri presso la santa sede, i quali , in Italia, continuano a godere di tutte le prerogative e immunità che sperano agli agenti diplomatici secondo il diritto internazionale ; garanzie per diplomatici della santa sede Godono in terriccio italiano anche in temp odi guerra dello stesso trattamento dovuto ai diplomatici e ai corrieri del ialtri governi esteri , secondo le norme del diritto internazionale . Italia si impegna anche a lasciare sempre intatto il diritto della santa sede, diritto di libera corrispondenza da tutti gli stati . Viene riconosciuto il diritto a tutti i vescovi l libero accesso alla sede apostolica. Articolo 17 prevede un trattamento fiscale di favore, per i dipendenti , 92 membri nominati dal cardinale segretario di stato. La commissione, il collegio entro 120 giorni dalla presentazione del ricorso , si riunisce per la decisone in camera di consiglio e delibera a maggioranza dei voti. Le decisioni del collegio sono inappellabili in genere, e diventano esecutive con notificazione alle parti. Eventuale coinvolgimento dell’autorità giurisdizionale italiana resta escluso quando il rapporto di lavoro è sorto nello stato città del vaticano e si svolge con un ente che operi e abbia sede nello stato città del vaticano. perché siamo in presenza di un rapporto estraneo dall’ordinamento italiano sia sotto profilo territoriale che giuridico. In questo senso si è espressa la giurispeidenz di leggitmità che ha dhicrato che sussisteva difetto di giurisdizione del giudice italiano con riferimento alla controversia che riguardava un rapporto di lavoro fra un cittadino italiano e il pontificio ospizio di santa Marta, ente con sede in vaticano e operandi li . In questo caso se rapporto di lavoro anche se riguarda cittadino italiano ,ma ha datore di lavoro ente che ha sede e che opera in città del varino, non sussiste la giurisdizione italiana. Però sussistono dei dubbi in altri casi, cioè la domanda è sussiste o meno la giurisdizione italiana con riferimento alle controverei di lavoro dei dipendenti della sente sede o città Vaticano che svolgono la loro attività nel territorio italiano? La giuri e dottrina hanno individuato un criterio per dare risposta: la giunzione italiana è esclusa quando la controversia abbia ad oggetto mansioni istituzionali, cioè una attività propria dell’organizzazione a cui il dipendente appartiene . La giurisdizione italiana sussiste quando la controversia di lavoro involge mansioni comuni o neutre , cioè attività che potrebbero essere svolte in favore di qualche altro datore di lavoro. RAPPORTI TRA LO STATO CITTÀ DEL VATICANO E ORDINAMENTO INTERNAZIONALE Parte della dottrina ritiene che lo stato città del vaticano, non sarebbe soggetto di diritto internazionale, ma sarebbe solo un mero beneficiario di norme internazionali laddove la effettiva soggettività risiederebbe nella santa sede. Vaticano sarebbe non soggetto, ma oggetto di sovranità. Altra dottrina riconosce allo stato città del vaticano, una vera e propria soggettività giuridica internazionale distinta anche se collegata in ogni caso con quella della santa sede. Questa seconda opinione appare quella maggioritaria e torva conferma anche nella prassi internazionale , in tutti quei casi in cui la santa sede ha agito non come organo di governo della chiesa, ma come dogano di governo dello stato perseguendo fini temporali o territoriali . Città del Vaticano è membro regolar di varie organizzazioni internazionali , in modo proprio e distinto rispetto alle rappresentanze della santa sede, anzi non sono pochi i casi in cui lo stato città del vaticano ha fornito alla santa sede , lo strumento per entrare a far parte di organismi internazionali costituiti da stati, fungendo da piedistallo terreno alla sovranità della santa sede. Tutto ciò ha permesso che, ad esempio, la santa sede abbia un osservatore permanente alle nazioni unite. Se ciò è vero , non si può negar che nell’ordinamento internazionale i rapporti tra stato città vaticano e santa sede si presentano come particolari e per spiegare questo rapporto 95 la dottrina ha fatto ricorso a diverse fattispecie giuridiche conosciute dalla dottrina internazionalistica. Alcuni hanno parlato di unione personale, altri di unione reale. Altri di stato vassallo , altri di stato dipendente o stato apparato. In generale possiamo dire che nel caso di specie sussiste una unione organica tra stato città del vaticano e santa sede con caratteri speciali rispetto a quelli conosciuti ordinariamente dagli stati, in ragione di un rapporto funzionale che esiste fra i due enti , per cui lo stato città del Vaticano partecipa in forma strumentale e indiretta al perseguimento delle finalità spirituali proprie della santa sede. Per questa ragione, la dottrina ritene che lo stato città del vaticano rientri nella categoria del stati mezzo , anziché degli stati fine, ossia è lo strumento con il quale la santa sede esprime la sua soggettività. I MINISTRI DI CULTO All'interno delle religioni possono essere individuati particolari soggetti distinguibili dai fedeli. Le qualifiche e funzioni di questi soggetti possono assumere anche rilievo giuridico nell'ordinamento dello stato. Ad es. la legge dello stato può attribuire efficacia civile a taluni atti compiuti da questi soggetti es. celebrazione del matrimonio; legge dello stato che riconosce diritto o impone obblighi ed incompatibilità. La definizione di diverse qualifiche e funzioni, cosi come individuazioni di soggetti a cui attribuirle è questione appartenente confessione esclusiva ciascuna religione: principio di autonomia e libera organizzazione. Lo stato poi è libero di attribuire o negare la qualifica giuridica all'interno del suo ordinamento: negarla o attribuirla per es. subordinandone il riconoscimento a condizioni oppure ponendo dei limiti. Tra qualifiche confessionali che sono richiamati a legislazione statale unilaterale o pattizia, ci sono ad es. quella di chierico per cattolici, rabbino capo per gli ebraici etc… Nella legge dello stato tutte queste qualifiche confessionali sono riconosciute ed unificate nella qualifica di ministro di culto, espressione sintetica priva di specifica connotazione confessionale ossia per tutti coloro che hanno la qualifica, in qualsiasi religione. La qualifica indica una eterogeneità, eterogenea categoria di soggetti a cui viene demandata celebrazione di riti o a cui è riconosciuta una potestà di magistero all'interno di una comunità religiosa. Come si acquista questa qualifica? Si deve fare una distinzione tra confessioni con intesa o meno: produce diversi risultati: Confessioni  chiesa cattolica e dotati di intesa art 8: la qualifica di ministro di culto è attribuita n automatico, sul presupposto della nomina o riconoscimento confessionale del ministro. Il caso specifico si dice che le autorità confessionali godono potere certificazione possesso di tale qualità: previso accordo di qualificazione in cui la nomina uffici ecclesiastici è liberamente effettuata dagli uffici ecclesiastici. Es. per confessioni acattoliche con intesa: valdesi che impegna Repubblica a riconoscere nomine ministri di culto valdesi. Prive di intese: soggette alla vigente legge culti ammessi del 29: occorrono 2 step: nomina e riconoscimento del soggetto da parte organizzazione confessionale + decreto approvazione emanato ministero degli interni. L'approvazione dell'emissione del decreto è chiesta con domanda diretta al ministro dell'interno dal ministro di culto 96 interessato e deve essere presentata presso la prefettura competente. I requisiti a cui la legge subordina una tale approvazione sono quelli di cittadinanza italiana e conoscenza lingua italiana, esigibili solo quando fedeli sono nella maggioranza cittadini italiani oppure vi sia facoltà di celebrare matrimoni religiosi con effetti civili. Per tutto il resto il riconoscimento del ministro di culto è un atto vincolato, soggetto a verifica regolarità formale. La perdita della qualifica di ministro di culto nell'ordinamento dello stato è conseguenza immediata e diretta di qualifica personale che ne costituisce il presupposto logico giuridico: anche in questa ipotesi delle funzioni che sono caratteristiche della qualifica è regolata da norme confessionali e non può essere norme concorsuali e non oggetto sindacato giudice se non per tutela diritti costituzionalmente garantiti. Nel caso di ministri di culto approvati senza intesa la perdita può essere determinata anche da revoca di provvedimento di approvazione. Alla qualifica di ministro di culto: diritto, obblighi, incompatibilità ed ineligibilità: tutto ciò concorre a formare statuto giuridico dei ministri. Ai ministri di culto è riconosciuto esonero servizio militare; ministri di culto chiesa cattolica viene attribuito da disciplina concordataria è riconosciuta la richiesta di poter essere tolti da servizio militare o attribuiti al servizio sostitutivo. Questo è previsto da alcune intese con altre religioni: es. buddisti ed induisti con alcune particolarità: non esonero ma assegnati a servizio civile alternativo. Altre intese prevedono che se devono esercitare servizio militare accanto ad esso devono poter esercitare la loro attività. Ad oggi questo esonero ha poco rilievo, anche se per la chiesa cattolica fonte concordataria prevale legge orinaria: queste ipotesi riacquista significato nel caso di mobilitazione generale, ipotesi bellica in cui si prevedono trattamenti differenti a seconda di confessione di appartenenza del ministro: ministri cattolici + avventisti che siano assegnati alla cura d'anime es. parroci e rabbini della comunità ebraica possano essere esonerati ed assegnati servizio civile; latri ministri servizio civile, sanitari; altri ancora in questa ipotesi sono chiamati ad esercitare ministero religioso alle truppe o servizi sanitari. Una particolare tutela è il diritto al segreto d'ufficio: riconosciuto dalla disciplina di derivazione pattizia ma che trova un eco in disciplina unilaterale statale. Disciplina pattizzia: accordo modificazione concordato stabilisce che ecclesiastici non sono tenuti a dare a magistrati o altra autorità informazioni su persone o materie di cui siano venuti a conoscenza per ragioni del loro ministero. Norme analoghe a questa si riscontrano anche in talune intese dove ai ministri di culto riconosciuto diritto segreto d'ufficio di quanto appreso nello svolgimento della loro funzione. Questo trova eco normativa unilaterale data dallo stato dal legislatore italiano: tale normativa ha per effetto l'estensione di questo diritto anche a ministri di culto appartenete confessioni religiose le cui intese non contengono disciplina specifica sulla materia. Disposizioni: fonte unilaterale statale: Art 200 cp: si prevede per obbligo di deporre nel processo penale che i ministri di confessioni religiose i cui statuti non contrastino non sono obbligati a deporre su 97
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved