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Reflessioni sul Buon Governo: Da Aristotele a Machiavelli - Prof. Arienzo, Appunti di Filosofia Politica

Filosofia politicaStoria della FilosofiaPolitica

La riflessione politica occidentale sul concetto di buon governo, dall'umanesimo al rinascimento. Le città e l'uomo sono composte di patti, e il buon governo si declina verso l'idea di 'buon governo'. Aristotele distingue la saggezza politica in due livelli: saggezza legislativa e saggezza politica. Machiavelli introduce la riflessione etica nel governo, ma il principio ordinatore rimane quello del buon governo. La trattazione scientifica è il metodo per arrivare al bene dell'uomo, e ogni forma politica deve essere orientata al buon vivere e rettamente agire.

Cosa imparerai

  • Come la saggezza politica di Aristotele è strutturata?
  • Che significa il concetto di buon governo secondo Aristotele?
  • Come Machiavelli ha influenzato la riflessione sul buon governo?

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 08/11/2022

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Scarica Reflessioni sul Buon Governo: Da Aristotele a Machiavelli - Prof. Arienzo e più Appunti in PDF di Filosofia Politica solo su Docsity! RIFLESSIONI SUL BUON GOVERNO Possiamo definire tutto il percorso delle riflessioni politiche occidentali del governo occidentale fino all’umanesimo rinascimento: tema del governo si declina verso il tema del ‘’BUON GOVERNO’’ Le città sono una composizione animata di patti così come l’uomo è una composizione ordinata di patti dell’anima- riflessione platonica (nella repubblica fa una riflessione sulle forme degradate del governo, ma possono far riferimento al principio ultimo di buon governo/governo ideale) MACHIAVELLI Vediamo il passaggio sulla linea umanistica del buon governo (lorenzetti affresco) all’appiglio di riflessione sulla politica necessaria (problema di conservazione del potere) che apre scenari problematici, prende una linea diversa. ARTI DEL GOVERNO hanno sempre avuto delle caratterizzazioni anche negative, però sulla rappresentazione politica il principio ordinatore è stato sempre quello del buon governo ma con Machiavelli cessa di essere l’unico principio, riflessione etica scompare ARISTOTELE Politiche: Disposizioni e attività in DUE grandi categorie Episteme: Saggezza politica, scienza politica, individuare conoscenze che poi nell’altro piano dovranno mettere in campo, ed è strutturata su due livelli -Saggezza legislativa: architettonica, capacità di fare le leggi ((generali ed universali) che sono le forme comuni del vivere, legislatore romano è una figura che mette in ordine una comunità politica, saggezza in forma esclusivamente politica che gestisce bene le situazioni concrete -Saggezza politica: far agire e determinare la legge in caso concreto Phronesis: la prudenza, azione politica, prudenza è la virtù che gli uomini mettono in campo quando devono mediare il piano della riflessione all’attuazione pratica dei principi di giustizia, conoscenza della politica Strutturati in maniera definita, trattazione scientifica è il metodo e il cuore è l’elemento che mette in accordo i due piani (In Platone la trattazione è dialogica, in Aristotele è analitico sintetica) E’ una riflessione che punta ad arrivare al bene dell’uomo (il fine della politica è il VIVERE BENE(agire bene: realizzare la nostra natura), ma non individualistica (non sull’individuo, ma sulla comunità) La politica- primo testo scienza politica 8 libri Aristotelici discutono 150 costituzioni, 1 libro: introduce il problema della famiglia, forme strutturate di relazioni, polis, padre figlio, marito e moglie, economia domestica 2 libro: critica ai modelli di costituzione, critica ad alcune delle costituzioni più importanti come Atene o Sparta 3 al 6 libro: cosa rende possibile una civiltà a durare nel tempo e cosa ne determina la scomparsa, ragioni per la quale sono governate bene o male Nel 3 si trova una Trattazione tipica forme di governo secondo la distinzione di -Pochi e Molti: non è sufficiente questa distinzione -Analisi specifica della forma monarchica 4 al 6 libro diversa trattazione delle forme di governo secondo un’analisi di oligarchia e monarchia -7 e 8 tema della costituzione migliore, miglior cittadino, le leggi e chiude la riflessione Prima parte è legata all’articolazione dei poteri di una comunità politica Comunità, la città nasce attorno un bisogno (sopravvivenza) ed è libera quando è sufficiente a se stessa e riesce a governarsi: individui non autosufficienti quindi non realizzano la natura reale dell’uomo ma solo nella città l’uomo realizza se stesso in quanto soggetto politico, la natura è perfezione e la perfezione è possibile solo nella città, città è comunità e ogni comunità si costituisce dandosi come scopo un qualche bene, relazioni nella città aiutano ad arrivare ad uno sviluppo e a una sorta di autosufficienza, città è legame dove ne viene il vivere bene e l’agire bene Non esiste una buona città in assoluto in astratto perché ogni comunità acquisisce una forma specifica in funzione delle parti che la compongono e non esiste una versione ‘’assoluta’’, ANATOMIA POLITICA DELLA CITTA’: ogni corpo politico è diverso dagli altri Non esiste il buon cittadino assoluto: si è un buon cittadino in relazione alla comunità politica in cui si vive OGNI FORMA POLITICA HA UNA SUA COSTITUZIONE E DOVREBBE ESSERE ORIENTATA AL BUON VIVERE E RETTO AGIRE Quindi dobbiamo puntare ad una corretta COSTITUZIONE: disposizione delle cariche (sovranità: quel luogo dove si trovo il potere assoluto sciolto) la forma, ogni città ha un corpo politico (sovranità come viene correttamente esposto questo principio FORME DI GOVERNO Aristotele porta compimento a Erodoto (logos tripolitikos) e Platone Erodoto: distinzione tra forme rette e corrotte, riflessione sulle buone e cattive forme di governo non è basata su un principio assoluto Otane, Megabizo e Dario ( rispettivamente democrazia, oligarchia e monarchia, presentano il loro punto di vista sulla corretta forma di governo e su quella corrotta, pluralismo nel modo di pensare che in Platone non esiste) Aristotele forme di governo si distinguono in un principio standard di chi governa -Monarchia: governa uno (quando non realizzano il bene comune diventa tirannia) -Aristocrazia: governano i pochi (oligarchia) -Politia: governano i più (democrazia) che gli antichi non vedevano bene il governo dei molti perché erano società aristocratiche anche se Aristotele riconosce che in alcune fasi storiche poteva essere una buona forma, ma era un termine negativo, la repubblica è una cosa che si avvicina alla nostra democrazia. La politia ha due orizzonti: 1) democrazia come forma retta eleggibilità di tutte le cariche turnazione delle cariche sorteggio come sistema di elezione abolizione del censo divieto di essere rieletti brevità di tempo per le cariche retribuzione per l’attività politica svolta non cariche vitalizie GOVERNO DI MOLTI NELL’INTERESSE DI TUTTI; I MOLTI NON OPPRIMONO I POCHI; I MOLTI HANNO LA SOVRANITÀ MA IL FINE DEL GOVERNO E IL BENE SUPREMO DELLA COMUNITÀ Ma con la democrazia i molti governano contro i pochi, non riescono a realizzare i bisogni di tutta la comunità politica quindi forma degradata 2)politia sotto forma di oligarchia e democrazia Politia tendiamo a pensarla come forma ordinata, statica e armonica ma l’armonia può essere il frutto del conflitto realizzarsi un equilibrio tra le parti configgenti dei molti e dei pochi: ciò lo permette l’elezione delle cariche, i molti sceglieranno i pochi per governare distribuzione delle cariche nella città: alcune nel controllo dei molti, altre nel controllo dei pochi che si bilanceranno a vicenda Quando la capacità di azione politica (phronesis) entra in campo, è molto più complesso della teoria e si accorge che ogni forma costituzionale realizzata è l’ unione e bilanciamento reciproco degli elementi, quindi il suo lavoro è un riassunto delle cose POLITIA governo bilanciato tra i molti e i pochi (molti contro i pochi ricchi, articolazione economica dietro, quindi eleggeranno pochi uomini che sono più in vista) Ogni forma corrotta dura perché c’è qualcosa che la sostiene POLITIA come forma di composizione conflittuale tra due parti confliggenti, forma retta in quanto modello di governo orientato dal bene comune ma è anche forma del governo dei molti che entra in una relazione polemica con i pochi e regge l’equilibrio della città. Primo a tradurre La politica di Aristotele è Guglielmo di Moerbeke, Da politia viene la parola ‘’polizia’’ che si traduce in stato: per noi è qualcosa che va al di là dalle forme di governo (fino al 600/700) Successivamente Coluccio Salutati lo traduce come res-publica - LA COSA PUBBLICA, LO SPAZIO PUBBLICO (che deve realizzare il bene comune) La repubblica rappresenterà l’alternativa popolare, ciò che noi chiamiamo democrazia, alle forme monarchiche e aristocratiche, in particolare alle forme monarchiche perché le repubbliche potranno essere o popolari o aristocratiche (es. Venezia repubblica aristocratica, Roma è Politia - tiene insieme in maniera virtuosa la plebe e gli aristocratici- , Democrazia popolare di Atene..) La monarchia esiste ma non esprimono più la sovranità (suprema autorità dello stato) ma sono perlopiù democrazie parlamentari (funzione rappresentativa)