Scarica appunti lezioni sociologia della comunicazione prof. Vittadini e più Appunti in PDF di Sociologia Della Comunicazione solo su Docsity! INTRODUZIONE Rapporto tra comunicazione e società Parliamo di comunicazione attraverso i media, i mezzi di comunicazione. Subito ci vengono in mente parole come infodemia e fake news. Con infodemia si intende l’ambiente sovraccarico di informazioni in cui viviamo, che continua a sollecitarci con informazioni nuove e diverse, ciò causa confusione e difficoltà a orientarsi. Cioè genera problemi. Le fake news generano effetti sul nostro modo di relazionarci col mondo: disorientamento o confusione sulle reali coordinate di un evento. Al centro di questi processi ci sono i media, i mezzi di comunicazione e il loro rapporto con le nostre azioni collettive. I media sono protagonisti di alcune di queste azioni: - L’informazione - La costruzione di opinioni - Produrre e consumare cultura - Agire e mobilitarsi Alcune parole chiave: opinione pubblica… I media c’entrano anche col modo in cui noi ci mobilitiamo, per esempio per combattere cambiamento climatico. Ci sono persone che si sono mosse sul territorio (Greta Thumberg) ma per cui i media hanno avuto ruoli fondamentali. Oggi i media ci consentono anche di essere partecipi della loro produzione. A un certo punto, affianco i mezzi di comunicazione tradizionale, si sono affiancati quelli che appartengono ad Internet, dal 1989-> media digitali Nuovi problemi, come privacy Social network nuovi media, utilissimi anche ai tempi del covid Sono le piattaforme mediali della contemporaneità Cosa rappresentano i media in Italia? Sondaggio CENSIS, campione significativo sul consumo tra gli italiani dei media Tra 2007 e 2019 i social media sono cresciuti tanto, siamo una nazione digitalizzata Piccola ripresa dei quotidiani, ma comunque fanalino di coda con libri. Internet nonostante grande uso non ha divorato gli altri media, differentemente da come si può pensare. Dal 2007 al 2019 la maggior parte dei media ha avuto grande sviluppo: tv digitale terrestre… Quotidiani cartacei sono calati ma sono cresciuti siti web di informazione. Sono cresciuti gli italiani che guardano tv da internet e italiani che guardano la mobile tv Anche se è cresciuta la spesa delle famiglie per l’acquisto di telefoni, la spesa per i servizi di telefonia è calata decisamente. Stanno risalendo anche lentamente le testate cartacee e i libri. Ora abbiamo un’idea dei numeri per quanto riguarda il sistema dei media. 1 L’opinione pubblica Rapporto tra media e formazione dell’opinione pubblica. Prima cosa di cui si è occupati, se ne è occupati a lungo Nella sociologia il concetto di comunicazione e media è legato all’idea che servino non solo a scambi di informazioni ma a legare la società. Si ragiona nell’ottica di studiare e analizzare come i media costruiscano legami nel contesto sociale. Comunicazione come mettere in comune un dono o qualcosa che è inteso come fondamento del vivere sociale. Ciò che viene messo in comune è delle parole, abitudini, modi di vita e racconti che ci permettano di vivere in società, anche insegnamenti su ciò che è giusto o sbagliato fare. Ci si occupa della costruzione dell’opinione pubblica anche perché il tenere insieme la società è dato da una comunicazione che crea un senso condiviso e ci permette di vivere assieme. Tutto ciò crea un senso condiviso, una memoria anche di fatti tragici (11 settembre, Olocausto…). Costruiamo un racconto del nostro presente e del nostro passato che crea memoria. Uno dei primi studiosi dei media è Walter Lippman, agli inizi del 900, momento cruciale tra le due guerre di propaganda per i regimi dittatoriali. Egli dice: “Ciò che l’individuo fa si basa non su una conoscenza diretta e certa ma su immagini che egli forma o gli vengono date” Noi dobbiamo farci un’opinione sul mondo che ci circonda, ma quando dobbiamo agire dobbiamo essere capaci di costruirci un immagine di ciò che ci circonda. Tutto ciò che ci circonda influisce sulla nostra opinione. L’opinione pubblica è ciò che ha tutte e quattro queste caratteristiche: - E’ il giudizio e il modo di pensare collettivo della maggioranza dei cittadini, ma non è un’informazione - È l’insieme delle idee che un determinato agglomerato umano ritiene giusto e vero in un determinato momento - È un sistema di credenze sulla cosa pubblica, di convinzioni - Non è mai qualcosa di unitario, ma è l’insieme delle correnti di opinione anche opposte dominanti in società Dall’idea originale di Lippman si è passato a questi elementi che caratterizzano l’opinione pubblica. 4 parole chiave: - COLLETTIVA - DETERMINATA - CREDENZE - NON UNITARIA E I MEDIA? Il rapporto tra media e opinione pubblica è ancora più stretto. L’opinione pubblica nasce perché esistono i media. È legata allo sviluppo delle forme di libera espressione da parte degli individui sulla cosa pubblica. L’opinione pubblica nasce tra 700/800 con età moderna. Nasce quando si può dire ciò che si pensa su un determinato evento pubblico. 2 Ad oggi abbiamo idea più moderna in cui i media si rivolgono a reti sociali nelle quali le persone hanno relazioni tra di loro. Ma gli opinion leader sono solo più informati? No, Katz e Lazarsfeld dicono che devono avere queste caratteristiche: - LITERACY: l’OL ha elevata esposizione ai media, è capace di trovare le informazioni, ciò lo definisce come dotato di maggiore conoscenza, hanno tendenza alla ricezione di maggiori informazioni. - COMMITMENT: gli OL devono essere coinvolti e interessati per determinati argomenti. Devono essere effettivamente coinvolti! - SOCIEVOLEZZA: termine ingannevole, non devono essere simpatici. Devono avere una loro capacita comunicativa, deve comunicare. Quindi è la capacita di usare i mezzi di comunicazione per trasferire le proprie info a gruppi di individui che appartengono allo stesso gruppo sociale. - LEADERSHIP: deve esserci riconoscimento, dal basso, parte del gruppo dei pari del possesso di maggiori conoscenze. Gli OL non sono solo verticali, opinionisti dei talk show, influencer… ma sono anche orizzontali e informali. Anche se non parlano attraverso i media possono essere OL e variano attraverso i temi. Katz e Lazarsfeld sviluppano altri concetti su OL: possono essere di tipo orizzontale o verticale - Verticali: possono anche non appartenere alle reti sociali che hanno relazioni dirette, possono esprimersi tramite media tradizionali e digitali, possono configurarsi come leader di opinione. - Orizzontali: persone con cui abbiamo rapporto diretto, conoscenti… Al contrario, hanno reti sociali più o meno ampie. Ma chi sono gli opinion leader verticali? Chi potremmo riconoscere come tale? Ad esempio ora con il Covid abbiamo visto emergere degli opinion leader. Nell’ambito del processo di formazione dell’opinione pubblica su questo tema sono entrati in gioco degli opinion leader che guidano il processo di opinione. Abbiamo leader “monomorfici”, hanno determinata opinione riguardo un tema particolare, non sono leader totali, su molti temi. Essi hanno: - Literacy: sono informati, hanno riconoscimento locale, nazionale… literacy - Commitment: hanno deciso di rendersi disponibili anche in modo molto intensivo, andando oltre il loro lavoro. - Socievolezza: hanno visibilità attraverso i media, efficacia comunicativa - Leadership: hanno avuto grande successo e riconoscimento di autorevolezza anche dal basso Frammentazione dell'opinione pubblica: Thorsten Quandt Nella nostra realtà abbiamo un oggettivo processo di frammentazione delle opinioni, noi ci riconosciamo in opinioni che non sono necessariamente nazionali ma che magari sono giudizi o narrazioni che ci facciamo noi nella nostra esperienza. Invece, una coesione più nazionale riguardo questa faccenda sarebbe molto più utile e logico: ad oggi ognuno sceglie il virologo, opinionista che preferisce, ciò aumenta la frammentazione. L’unità aiuterebbe nell’affrontare questa pandemia. Cyberbalcanizzazione Uso dei media porta ad aggregarsi con persone che hanno stessa visione della realtà, non c’è confronto che porta a opinione sulla realtà. Ci sono persone efficaci e carismatiche nei media mondiali che in termini di influenza sulla formazione dell’opinione, sono efficaci solo per un particolare gruppo culturale. Non sono più opinion leader territoriali, agiscono su altre parti del mondo. 5 Greta Thumberg è opinion leader mondiale, ma agisce principalmente su persone che hanno già il tema dell’ambiente a cuore. Ciò non vuol dire che non è influente, ma si creano facilmente delle spaccature con chi non da a questo tema un posto centrale. Opinion Leader che agiscono su determinati gruppi culturali. Gli studi sui leader sono andati avanti dopo Katz e Lazarsfeld e si sono concentrati su rapporto tra OL e emergere di nuove forme e piattaforme di comunicazione. Questo studio ha messo a fuoco molti atri temi. Chi sono gli OL all’interno dei social media? Innanzitutto si è formata una classificazione, in base al loro scopo: - Portata di influenza -> locali o globali - Dominio di conoscenza -> monomorfici (opinion leader solo su un determinato argomento) o polimorfici (non su tutto ma su diversi argomenti) - Comportamento -> positivi (suggeriscono modi di raccontare) o distruttivi (non portano un’interpretazione, ma distruggono le altre) - Tempo -> attivi a lungo termine (sempre attivi, si occupano di argomenti che sono oggetto di una lunga attenzione da parte dell’opinione pubblica) o breve termine (solo per un periodo, magari durante il tema di cui si occupano è in cima agli interessi del Paese) Una rete sociale è una rete di persone in un determinato territorio che hanno relazioni tra di loro: si incontrano, parlano, comunicano… rete di relazioni sociali stabile tra di loro, tra loro c’è opinion leader. Si è cercato di capire specificamente nei social quali e come gli individui che seguono i leader. Percorso che si dipana lungo un asse. Come le persone attribuiscono a un profilo Instagram il ruolo di opinion leader? Instagram è molo interessante per studiare i meccanismi di influenza, parte broadcast e persone che seguono dei leader. Non è reciproca l’amicizia come su FB, posso seguire persone che magari non vogliono seguire me. Ricerca eseguita su 808 follower di un profilo Instagram tematico: fashion. Questi follower sono stati intervistati tramite questionario. Un buon opinion leader deve avere almeno una di queste caratteristiche: Sicuramente abbiamo come aspetti fondamentali: 1) Originalità: elemento di distinzione, autenticità, dove manca l’autenticità il profilo non riesce a configurarsi come OL. 2) Unicità: l’avere un elemento che caratterizza questo profilo Instagram come diverso. 3) Qualità: cura dei contenuti e della forma, attrattiva di contenuti, comprensibilità e assertività, funzionali alla creazione della reputazione. • Essere un esperto di un determinato prodotto o servizio • Avere buon gusto riguardo alle decisioni d’acquisto 4) Quantità: quantità di messaggi postati, l’opinion leader deve essere presente nei social. • Essere membro attivo della società online • Partecipare con grande frequenza e dare contributi sostanziosi Le persone più propense a interagire online anche con persone che non conoscono sono più esposti agli effetti degli opinion leader. Alcune caratteristiche degli account favoriscono gli effetti della leadership: congruenza di interessi, gusti e personalità di follower 6 3 livelli di influenza possibili: 1. Intenzione di interagire: engagement, porta le persone a interagire 2. Intenzione di raccomandare che porta le persone a suggerire o segnalare un profilo ad altri 3. Intenzione di seguire i consigli, legato alla dimensione commerciale, i follower devono percepire consonanza, confluenza tra influencer e i propri gusti e personalità. All’interno di Instagram gli elementi che influenzano di più sono i processi di coinvolgimento del follower, tramite operazioni di interazione-> engagement, rendendoli poi ambassador I comportamenti dei follower aumentano il valore del profilo. Studi su Twitter Da prima di Instagram, è la piattaforma su cui è stato più studiato il two step flow communication: • Per la centralità delle news • Per la molteplicità dei flussi e delle relazioni Il crescere e formarsi degli OL è più facile quando si può seguire qualcuno senza essere reciprocamente seguito. Who says what to whom on twitter (2011) In questo saggio si analizzano i percorsi che fanno i contenuti all’interno di twitter, tutti i percorsi di retweet. Ci sono utenti intermediari importanti che retwittano, nodi della rete in cui notizie sono diffuse a tanti follower. La maggior parte degli intermediari non sono blogger, politici… ma cos’hanno in comune? - Sono esposti a più fonti mediali - Hanno più follower - Sono più attivi Come riconosciamo gli opinion leader di twitter? Il numero di follower non è necessariamente relazionato con la loro influenza, non basta per determinare un opinion leader. Twitter ha tre dimensioni di influenza: Il numero di follower comunque c’entra, è un elemento in grado di generare influenza - Indegree influence (popolarità),legata al numero di follower di un utente, capacità di raggiungere numero elevato di persone, audience significativa. - Retweet influence (comunicazione): quanta condivisione dei proprio contenuti il profilo è in grado di generare, indica l’abilita di generare contenuto con un valore aggiunto - Mention influence (reputazione): legata al numero di tweet in cui l’utente viene citato, indica l’abilità di un certo utente di ingaggiare gli altri nella conversazione 7 Suddivide la storia della società in tre grandi fasi: - Pre-moderna: nelle società premoderne gli individui agiscono diretti alla tradizione tramandata oralmente, sono legati a ruoli (nascita, genere, status) immutabili e dipendono dalla fedeltà tra amici e parenti. La stabilita di queste società è legata al fatto che ci sono ruoli molto stabili (capotribù, gerarchia sociale…). - Moderna: nelle società moderne gli individui agiscono diretti da un personale e individuale sistema di valori (mediati anche dalla stampa), possono mutare il proprio status sociale. Singoli individui lasciano una cultura più piccola e vicina alla cultura tribale per andare a posti anonimi. Non viene più tramandata oralmente la tradizione, è l’era delle fabbriche, industrializzazione… personale e individuale sistema di valori da tradizione da cui vengono, media e mettono insieme queste informazioni per farsi idea sulle regole sociali. - Post-moderna: nelle società post-moderne gli individui agiscono diretti da: pressioni sociali esterne, norme di gruppi primari, bisogno di essere conformi ai valori delle reti sociali cui appartengono. L’individuo monitora costantemente il suo intorno come se avesse un radar. I media negli anni ’70 Propongono modelli di opinione pubblica consonanti e cumulativi (si ripetono racconti simili per tutto il palinsesto). Forniscono le argomentazioni utili a sostenere la propria opinione (se appartiene a quella dominante). No vax -> argomentazioni a favore, forme di autismo… Medici che danno argomentazioni per opinione differente sono stati meno visibili. Tutto questo raccontare mette a disposizione delle persone comuni delle opinioni differenti, ciò avviene anche nei social. I media negli anni ’20 Pur in un contesto mediale diversificato i media continuano ad esercitare una funzione di orientamento riguardo ai temi e alle posizioni dominanti nel dibattito pubblico (Chadwick 2013). Se i canali televisivi che tendono a richiamarsi l’un l’altro soprattutto per i temi di news e opinione pubblica insistono sul racconto di un opinione come dominante, hanno capacita di essere influente su come la vediamo. I social media hanno un legame coi media tradizionali, questi ultimi sono presenti nelle piattaforme social e coi loro profili portano contenuti e informazione di carattere dominante che vanno in quella direzione-> Fenomeno di ecolalia. Nei social possono apparire opinioni di nicchia molto forti, ma esiste ancora fenomeno di richiamo I media, quindi, possono definire e proporre un’opinione come dominante anche se non lo è. I media ci dicono cosa non dire. Elihu Katz Inizia ad avanzare qualche critica a Elizabeth Nelle Neumann, meccanismo a spirale può formarsi anche dal basso verso l’alto. Idea che accanto alle maggioranze rumorose ci siano anche minoranze rumorose, gruppi minoritari che possono configurare nuovi movimenti d’opinione purché si verifichino alcune condizioni: - Purché abbiano accesso ai media - Purché abbiano alcune caratteristiche: coerenza e difesa ad oltranza di alcune posizioni, modo in cui minoranze costruiscono la propria identità Ad esempio il movimento Black Lives Matter nasce dal basso. 10 I movimenti ambientalisti Nascono dal basso, ai tempi non erano considerati un opinione maggioritaria, si pensava a industrializzazione, nucleare e attività che i movimenti ambientalisti segnalavano. Da minoritaria è diventata molto ascoltata, molto contemporanea-> Greta Thumberg 1971 nasce Green Peace, Jim Bohlen insieme ad altri attivisti cerca di far crescere sensibilità per l’ambiente, invece che per lo sviluppo economico della società. L’attività di comunicazione di Green Peace è stata molto interessante. Negli USA hanno luogo vari esperimenti nucleari, se ne voleva evidenziare la pericolosità, questi esperimenti si svolgevano in Alaska, zona poco abitata e a disposizione per questo tipo di esperimenti, natura danneggiata. Green Peace si fa vedere dai media in modo estremamente vistoso, per i media non si può non raccontare. Jim Bohlen prende qualche giornalista ambientalista, una nave e partono per la zona degli esperimenti nucleari, esponendosi alle onde nucleari. Con una piccola azione questo movimento d’opinione riesce a farsi sentire all’interno dei media. Si costruisce modello di narrazione: ottiene risonanza mediatica e la notiziabilità si basa sul gesto eroico degli attivisti Dopo pochi anni l’attenzione di green peace si sposta sulla caccia alle balene e a al rischio di estinzione dei cetacei (1975). Cambia il centro dell’attenzione ma non cambia ill metodo di ricerca dell’attenzione. Banner anche su momenti famosi: ottiene risonanza mediatica, la notorietà si basa sui luoghi e resta il gesto eroico degli attivisti. Nel 2011 torna l’interesse per il nucleare, ma non cambia il modo vistoso di farsi notare. 2014 MFW, pellicce di pelli animali, contro la moda e cartellone affisso in Galleria 2014 flash mob, danno ecologico orsi polari, attenzione su eventi ripetuti, non incidenti-> cambia la sensibilità dei media, non di green peace, strategia comunicativa cambia in base a sollevamento di attenzione. Non fanno più gesti eroici o estremi perché negli anni 2000 cambia la sensibilità dei media, niente più gesto eroico che crea attenzione, ma gesto eroico performativo per far parlare la rete e i media Serie di attività performative sul territorio anche su piattaforme social Video realizzato da Green peace per fermare la partnership di Lego con Shell, scena nell’artico che dimostra danni ambientali della compagnia. Campagne di sensibilizzazione per plastica in mare, Plastic Radar, tramite Whatsapp per attirare attenzione e risolvere problema e invitare le aziende a smaltire i rifiuti in modo più efficace. Attivismo e partecipazione, anche petizioni per sostenere le cause o donazioni. SPIRALE DEL SILENZIO E SOCIAL MEDIA Prima ricerca significativa negli USA nel 2014 fatta dal Pew Research Center. Alle spalle di questa ricerca c’è l’idea che anche in un sistema dei media rinnovato, la spirale del silenzio possa ancora avere impatto. Negli USA si va a analizzare il caso Snowden, ex consulente della NASA fa dei leaks, rivela l’esistenza di forme di sorveglianza diffusa dei telefoni e delle e-mail degli americani-> scandalo nell’opinione pubblica americana, la NASA era molto accreditata. L’opinione pubblica americana si divide sul giudizio di valore relativo a questa attività di sorveglianza. C’era chi era fortemente contro e chi comunque riteneva che potere essere tutela della sicurezza (terroristi, persone che fomentavano la radicalizzazione delle opinioni o dei comportamenti di frange estremiste…). 11 A partire da questo caso il Pew Research Center realizza un survey su: - L’opinione delle persone sulle rivelazioni di Snowden - La loro propensione a parlarne in diversi contesti: di persona, online - La loro percezione dell’opinione di coloro che li circondano offline e online Gli americani risultano meno propensi a discutere del caso Snowden sui media che di persona (86% vs 42%). Emerge che di fronte a un caso profondamente divisivo dell’opinione pubblica, i social media non sono visti come neutri, in cui ci si sente sicuri e liberi di esprimere la propria opinione. In entrambi i contesti (online e offline) gli americani risultano più disponibili a condividere le proprie opinioni se percepivano di essere in sintonia con la propria audience: abbiamo l’effetto a spirale a salire. In modo altrettanto significativo emerge che se le altre persone erano d’accordo con la propria opinione ed essa veniva dunque percepita come dominante, si era due volte più propensi a parlare o discuterne su fb. Dunque gli utenti dei social media risultavano più o meno propensi a esprimere la propria opinione nella vita reale, a seconda di quella che percepivano fosse l’opinione dominante tra i loro contatti social. Ciò era ancora più forte se gli utenti di Facebook e Twitter percepivano di essere in distonia con la loro rete sociale. Aspetto a spirale discendente più forte di quello a salire. I ricercatori dicono sul risultato che il tipico utente di Facebook che si connette più volte al giorno o alla piattaforma è comunque meno propenso a entrare in discussione o mettersi in gioco sulla questione rispetto a un incontro pubblico. Essere utenti dei social e avere la percezione di monitorare l’opinione pubblica comunque genera una sorta di effetto a spirale nella vita reale. Approfonditi casi esemplari nei social media che possono incrementare l’effetto a spirale. “THE SPIRAL OF SILENCE REVISITED” Teoria molto recente, pubblicata nel 2018 su una rivista. Vuole provare a verificare a distanza di anni se questo effetto di spirale del silenzio nei social media esiste effettivamente e come si sviluppa. La risposta è si, esiste, dimostrazione su analisi statistiche. Anche nelle piattaforme social i media possono influire (attraverso i profili istituzionali) rappresentando le opinioni dominanti. Esistono poi altri modi con cui gli utenti dei social possono monitorare l’opinione tipica dei social media: Click speech come i like e le condivisioni così come i commenti degli utenti possono essere strumenti di interpretazione del pensiero della maggioranza. Gli autori di questo saggio si sono accorti che chi teme maggiormente l’isolamento è più attivo per individuare indizi per capire quale sia l’opinione dominante. Anche nei social media, in caso di espressione o opinione dissonante dalla maggioranza, avviene l’isolamento: • Possono verificarsi forme di isolamento offline legate alla sovrapposizione delle reti sociali online e offline • Online l’isolamento si manifesta nella forma dell’hate speech e degli attacchi personali. 12 Anche se il mezzo televisivo continua ad essere centrale nel consumo, verrebbe a mancare il sistema comune di messaggi che genera l’effetto di coltivazione La demistificazione della comunicazione di massa rende difficile immaginare la coltivazione di una visione del mondo mainstream, uno storytelling di massa. Lo storytelling è targetizzato, non c’è un unico storytelling mainstream, ma diversi storytelllling che vanno a coltivare diverse visioni del mondo. “Visto che ci sono numerose visioni del mondo, disseminate all’interno dei nuovi media, la teoria della coltivazione può slittare verso una visione nella quale gli individui sono coltivati da specifiche visioni del mondo selezionate in base alle loro scelte.” Chaffee, Metzger Questa personalizzazione della coltivazione può anche aumentarne gli effetti. Grazie al fenomeno della risonanza l’effetto della coltivazione si potenzia anche nei nuovi media quando le visioni del mondo proposte collidono con quelle del pubblico. L’ESPOSIZIONE SELETTIVA NEI MEDIA DIGITALI Questa sovrabbondanza ci porta a overload informativo Di fronte alla sovrabbondanza di canali e contenuti il pubblico è necessariamente chiamato a realizzare forme di consumo selettivo. - Di piattaforme - Di contenuti-> information stratamentation La selettività La selettività del consumo è spesso motivata dalla volontà di evitare forme di dissonanza cognitiva. La selettività è per crearci ambiente di consumo confortevole. • Cercare contenuti coerenti con le proprie attitudini preesistenti e sottrarsi a quelle discrepanti. Cerchiamo contenuti coerenti coi nostri valori, punti di vista e ci sottraiamo a quelli discrepanti. Ciò avviene nella fiction, storytelling… ma non solo. • Cercare contenuti coerenti con le attitudini del proprio network. Il network di persone che ci circonda è importante, cerchiamo reti comuni. La selettività del consumo è finalizzata a: - Ridurre la dissonanza cognitiva - Cercare sostegno informativo e rendere più articolata la propria idea. Io ho già una personale rappresentazione del mondo, consumando contenuti simili alla mia idea, trovo risorse e argomentazioni. - Ridurre il costo di elaborazione delle informazioni - Attribuire un giudizio di qualità ai media, noi selezioniamo piattaforme o fonti perché sono più in sintonia con noi e quindi le riteniamo più di qualità. - Cercare una consonanza con l’audience “media audience homopily” attraverso la selezione ed esposizione di contenuti identitari. Ci danno la sensazione di fare parte di una audience di media in sintonia con noi. Tutto ciò costruisce un ambiente di consumo confortevole intorno a noi: sintonico, che capiamo facilmente, in cui discerniamo chi è più di qualità e chi no, noi parte di una media audience che ha caratteristiche comuni. 15 Effetti della selettività possono avvenire a livello di contenuto: - Evitare il discorso pubblico e politico o le news-> effetto di chiusura e uscita dalla capacità di essere informati e attivi nella sfera pubblica - Focalizzare il consumo mediale su specifici argomenti-> focalizzare consumo mediale su contenuti violenti può generare effetto di coltivazione moltiplicato. Nelle offerte dei canali digital siamo incoraggiati a tornare su prodotti simili a quelli che abbiamo già scelto (Netflix…). Complicità nel funzionamento delle piattaforme. - Privilegiare alcuni media rispetto a altri perché ritenuti più affidabili -> Chiudersi dentro una selezione ristretta di contenuti e piattaforme che ripetono la stessa visione del mondo (FOX-> repubblicana) . - Privilegiare contenuti e media vicini alle proprie posizioni culturali e politiche-> ci si crea una comfort zone ECHO CHAMBERS Vengono crate delle echo chambers, situazioni in cui ciò diventa ancora più accentuato. La rete produce, anche attraverso i social media, una diffusione indistinta di informazioni da molte tipologie di fonti diverse e spesso “disintermediate”. In questo contesto la distinzione tra notizie vere e false è più difficile e l’opinione pubblica si struttura a fatica. Gli individui si confinano in echo cambers in cui trovano conferma e continua ripetizione del medesimo punto di vista. Gli individui si creano una comfort zone, in cui trovano solo conferme del proprio punto di vista, ci costruiamo un mondo non dissonante da quello che pensiamo. È quindi una selezione di fonti e contenuti in sintonia con il proprio punto di vista che le persone tendono a privilegiare nel loro consumo di rete e nelle piattaforme social riducendo la possibilità di trovare punti di vista diversi. Cookies strumento per cui si riesce a recuperar in rete lo storico e le tracce dei nostri consumi. Rischi delle echo chambers Cybercascades Promozione di campagne d’odio comunicative verso “nemici”, chi non la pensa come me viene visto come nemico o idiota. (#..idioti) Effetto della echo chamber, quanto più vivo immersa in ambiente comunicativo con un’opinione definita, tanto poi quanto qualcuno mi dice qualcosa di discordante penserò che non abbia affatto ragione, ho mille conferme per la mia sola opinione. Auto-segregazione Auto-segregazione, difficoltà di dialogo per la ricerca di soluzioni comuni. Per i cittadini è difficile trovare soluzioni comuni. Effetto su come si costruisce dibattito pubblico Tutti siamo soggetti, poi c’è la scelta, l’attitudine individuale: chi si chiude completamente e chi apre spiraglio o finestre verso il mondo. La capacità di espressione aggressiva e violenta di chi è chiuso nelle echo chambers porta i politici a costruire relazioni specifiche con questi gruppi se non ad assumerne le forme comunicative. A volte anche radicalizzate o fortemente orientate: il covid è pericoloso/il covid non è niente. 16 Comportamenti polarizzati Polarizzazione e contrapposizione tra individui che influenza anche dinamiche sociali (assunzioni ecc…). Radicalizzazione delle opinioni. Diffusione e credibilità delle fake news Le echo chambers producono cascate informative che portano a propagare online contenuti che sostengono una specifica posizione. Ad esempio nei social non seguo le testate giornalistiche, le persone o personaggi famosi che hanno posizione diversa dalla mia. Se entra in questo circuito una fake news che conferma un punto di vista, la possibilità di smascherarla è molto più difficile. FILTER BUBBLE Le echo chambers sono potenziate dalla presenza delle cosiddette filter bubble: algoritmi che ci mostrano solo cose simili a quelle che già abbiamo. A partire da una ricerca con 10 milioni di utenti, di diverso orientamento politico (conservatori, liberali, neutri) Cosa differenzia la loro esposizione alle social news? • La tipologia di amici • I tipi di news condivise da loro • Le modalità di interazione con il newsfeed - Frequenza di connessione - Interazione con specifici amici (link, commenti) - Click su link - Like a pagine L’algoritmo, la rete sociale connessa e le pratiche quotidiane di uso dei social contribuiscono a creare intorno a me una filter bubble. Sono meccanismi online di polarizzazione dell’informazione prodotti dalle logiche degli algoritmi nei social media e dai motori di ricerca come Google. Gli algoritmi ci propongono contenuti che ci piacciono sulla base di quello che abbiamo già scelto, fatto, o che interessa persone simili a noi. Libro di Eli Parisier-> “What the Internet is hiding from you” Esiti: • Si crea un contesto iper-personalizzato • La selettività è invisibile (perché operata dall’algoritmo e perché gli utenti ne sono spesso inconsapevoli). Aspetto da tenere presente quando riflettiamo su questi temi: se nella echo chamber abbiamo consapevolezza, l’algoritmo è per noi invisibile. • Gli utenti sono passivi perché le logiche di filtraggio non sono note, lo subiamo. Tutti questi fenomeni si legano alla misinformation: la circolazione di “voci non confermate” che contribuiscono alla costruzione di una credulità collettiva e, alle volte di una verità credibile e condivisa, sono fenomeni subdoli. È più sottile delle fake news, generalizzazione di un caso che amplifica il fenomeno. Es. Foto vera cruda di allevamento mal ridotto, pubblicata dicendo che tutti gli allevanti industriali sono così. 17 • L’innovazione tecnologica porta alla pervasività (importanza) della condizione di connessione online o della propensione all’essere online networked • Le condizioni di esistenza online e offline sono senza soluzione di continuità Le nostre comunicazioni passano in modo fluido dalla modalità online a quella offline. Effetti: - Networked individualism-> presenza di una molteplicità di reti a cui gli utenti delle piattaforme social appartengono (fan di…, idee politiche…). Noi apparteniamo a tante reti sociali e ne siamo al centro, l’elemento che tutte le nostre reti hanno in comune siamo noi. • “Gli individui networked sono caratterizzati da forme di appartenenza parziale a molteplici network e fanno meno affidamento su forme di appartenenza permanente a gruppi stabili” Rainie Wellman, 2012 Nella nostra vita, anche offline, abbiamo tre tipi di legami: 1. I LEGAMI FORTI: la famiglia, i nostri amici più cari che ci accompagnano da tutta la vita… 2. I LEGAMI DEBOLI: quelle reti di legami che stringiamo all’interno della nostra vita, ma non arrivano ad appartenere a quella rete di legami forti (tutto il resto delle nostre amicizie, quelle con cui condividiamo interesse) 3. I LEGAMI LATENTI: quelle persone che noi abbiamo incontrato all’interno della nostra vita ma che poi sono rimaste latenti, ovvero si è conclusa l’esperienza che abbiamo svolto insieme, non sono attivamente presenti - Social network revolution - Internet revolution • Le relazioni sono alimentate da nuovi tipi di contenuti prodotti e condivisi dagli utenti che hanno assunto maggiore potere comunicativo - Mobile revolution • La tecnologia è definitivamente portatile e pervasiva (tele cocooning) • La possibilità di essere in relazione con le proprie reti sociale è costante nell’ambito della vita quotidiana. • La possibilità di realizzare prodotti culturali è pervasiva - Mass self-communication: all’interno della rete si realizza una comunicazione che: • Potenzialmente è ancora di massa, non tutti noi possiamo raggiungere un enorme numero di follower • Caratterizzata da forme del contenuto nuove (post, meme) • Auto-generata (contenuti) auto-diretta (emissione) auto-selezionata (ricezione) • Molti a molti-> molti sono i soggetti che possono prendere parola e tutti sono in grado di entrare in relazione gli uni con gli altri Questa mass self-communication quindi: • Definisce una nuova posizione del soggetto nella comunicazione • Da oggetto (destinatario) • A soggetto (emittente e destinatario) • In grado di raccontarsi, auto-rappresentarsi, essere esposti a commenti Abbiamo la posizione di mass-self communicator. Effetti sulla comunicazione mediata-> - Il senso della posizione della comunicazione - Tematizzazione generalizzata del quotidiano: “non esiste ambito sociale che non sia comunicabile in modo istantaneo all’interno delle reti di 20 comunicazione, al punto che i vissuti quotidiani tendono a essere tematizzabili come fatti pubblici” - Consapevolezza di avere un nuovo ruolo comunicativo nella società Tecnologie a supporto della connective society: • Tecnologie di produzione diffuse • Tecnologie di disintermediazione La cultura della connessione che si genera nella connective society è una cultura in cui le strutture dei social media sono entrate gradualmente al centro della nostra routine e pratiche quotidiane. Con il consolidarsi delle strutture di connessione, non solo i social (ordinare pranzo, scegliere ristorante, prenotare…)-> tutte le piattaforme che mediano la nostra socialità iniziano a diventare importanti. PLATFORM SOCIETY Al centro del nuovo ecosistema mediale c’è il web 2.0, un sistema di piattaforme: • Un’architettura programmabile di tipo “sociale” e guidata da dati • Un’architettura che “produce” le strutture sociali in cui viviamo Somigliano a un teatro: o ci siamo o non hanno senso. Tik tok, instagram, Facebook… attirano perché sono pieni di contenuti degli utenti. È fondamentale agire e regalare del tempo a queste piattaforme. Sono architetture sociali e composte dai dati, ci indirizzano verso un modo di acquistare, esprimerci tramite i dati che noi inseriamo. Contenuti, informazioni, prodotti culturali circolano e raggiungono gli utenti attraverso le piattaforme (social) che di conseguenza diventano: • Mediatori dell’accesso alle informazioni e alla cultura • Logica algoritmica • Logica della popolarità-> piattaforme promotrici di contenuti sulla base della logica della popolarità, quanto più i contenuti sono popolari tanto più sono promossi alla nostra visibilità. Vengono considerati popolari non sono i contenuti con tanti like, ma anche quelli che raccolgono molto consenso subito dopo la pubblicazione Non è detto che la qualità sia eccessivamente alta, basta che abbia un certo impatto emotivo sulle persone, cosi causa molta reattività. • Logica della somiglianza-> propongo contenuti simili a quelli che ti piacciono, genera la filter bubble, effetto della logica della somiglianza (parte della logica algoritmica) nei social media. Amazon viene vista come piattaforma commerciale con logica di tipo social - Le relazioni sociali passano attraverso le piattaforme (social) che di conseguenza diventano: • Luoghi dove si negoziano le regole di convivenza-> il like, rispetto della privacy, il livello di confidenza per commentare la storia, cosa vuol dire se commentano la mia storia… ciò influenza le nostre regole di convivenza. È diventata chiave l’espressione dell’apprezzamento. - Le interfacce offerte dalle piattaforme contribuiscono a modellare la socialità online (e offline) • Sharing e following • Strutturate attorno ad azioni pre-codificate (espressioni delle emozioni; pratiche come il follow, il tag, lo share…). Le piattaforme social codificano le nostre modalità di emozioni 21 e azioni (abbraccio, rabbia, cuore-> su Facebook). Su instagram abbiamo più la logica della popolarità come reazione alle stories (applauso, festa, 100…) • Datafication-> codifica dei comportamenti e delle emozioni per poterle standardizzare e elaborare in forma di dati. Queste piattaforme trasformano in dati le azioni che facciamo. • Mercificazione-> trasformazione di contenuti ed emozioni in merci che possono essere scambiate all’interno e all’esterno delle piattaforme. I dati vengono veduti alle aziende, a chiunque voglia raggiungere pubblico o un target specifico. La platform society: • È una piattaforma, ossia un’architettura digitale programmabile, progettata per organizzare interazioni tra utenti; non solo utilizzatori finali, ma anche imprese commerciali e istituzioni pubbliche • Si basa su un ecosistema di piattaforme che non possono essere considerate separate le une dalle altre • “Un ecosistema di piattaforme” è un assemblaggio di piattaforme interconnesse governate da un particolare insieme di meccanismi che modellano le pratiche quotidiane Nell’ecosistema abbiamo: • Le piattaforme infrastruttura che formano il cuore dell’ecosistema su cui le altre app e piattaforme vengono poi ad appoggiarsi-> sono le big 5 o FAMGA. • Funzionano da online gatekeeper gestendo, incanalando e archiviando il flusso di dati che circola in rete Inoltre coesistono: • Le piattaforme di settore che sono incorporate nell’ecosistema complessivo all’interno di specifici settori (news e giornalismo, spostamento e alloggio, medicina, istruzione…) • Dipendono dalle big five per quel che riguarda l’approvvigionamento di servizi e informazioni. Vengono sviluppate e spesso integrate influenzando l’organizzazione di specifici settori. Le piattaforme hanno degli elementi costitutivi: I dati • Le piattaforme raccolgono automaticamente grandi quantità di dati relativi ai contenuti prodotti e circolanti e relativi ai comportamenti degli utenti • La raccolta di dati è consentita e modellata: - Da hardware e software: - Dai device utilizzati per accedere che incorporano software e app che raccolgono i dati - Dai click del mouse (indirizzi, geolocalizzazioni, interessi) - Dai social buttons e dai pixel: i social buttons sono pulsanti che ci permettono di condividere immediatamente qualcosa, lasciano una traccia significativa e raccolgono dati su di noi o su un prodotto che ci piace particolarmente. I pixel sono un piccolo pezzetto di software che si aggancia la mio browser mentre sto navigando quando consulto sito web dove si vendono prodotti. Gli algoritmi • Le piattaforme utilizzano gli algoritmi per filtrare automaticamente l’enorme quantità di dati raccolta e per connettere utenti, contenuti e pubblicità • Insiemi di istruzioni automatizzate per trasformare i dati di input in output • es. Page Rank di Google - Input-> numero di link alla pagina - Output-> rilevanza della pagina web nella ricerca • Gli algoritmi non sono trasparenti e noti, sono considerati “segreti industriali” al pari dei brevetti e soggetti a continui mutamenti 22 Secondo step Aleksander Kogan cede i dati raccolti a Cambridge Analitica che li usa per elaborare i profili psicometrici degli utenti che hanno aderito al test con nomi e cognomi L’affiliazione al partito; i soggetti più sensibili a certi tipi di campagne; i temi più efficaci per i singoli. La raccolta dati Durante la campagna elettorale di Trump nel 2016: • I dati sarebbero stati raccolti senza la consapevolezza degli utenti (soprattutto quelli degli amici e amici di amici) • Senza che gli utenti si rendessero conto di quante informazioni stavano cedendo e come lo stavano facendo • Gli scopi per cui i dati sono stati raccolti non erano stati dichiarati Facebook sarebbe stato a conoscenza dell’utilizzo illegittimo dei dati dei suoi utenti (tanto che nel 2016 ne aveva chiesto la cancellazione) Facebook non aveva informato i suoi utenti dell’uso illegittimo di dati di cui era a conoscenza. Allora Facebook per aiutare gli utenti mette a disposizione una pagina dove controllare se le proprie informazioni sono state condivise con Cambridge Analitica, ma stando attenti a prendere contromisure. LE BIG FIVE Sono tutte diverse tra loro e hanno ruoli diversi. ALPHABET Alphabet fornisce il numero più ampio di risorse chiave per tutto l’ecosistema. Noi ci appoggiamo a Google per il motore di ricerca, anche che sia Chrome… I sistemi android li hanno automaticamente (google play…), ci appoggiamo anche per i servizi a pagamento. Abbiamo anche YouTube, Google Earth, Drive, programmazione pubblicitaria.. offerta infrastrutturale più ampia. Google non ha un sistema di social network, acquistò molti anni fa YouTube ed è la sua presenza in forma social di distribuzione di contenuti, ha provato a entrare in competizione con Facebook tramite Google plus, ma ha fallito ed è stato chiuso. FACEBOOK Facebook possiede Instagram, Whatsapp e Messenger, è in grado di fornire l’80% dei servizi di social network nel mondo. Accanto ad Alphabet ci permette di comunicare in forma social. Fa anche il 60% della pubblicità online. È diventata estremamente importante nelle piattaforme anche tramite i servizi di identificazione online, possiamo fare molte cose senza ogni volta ri-registrarci, ma passando attraverso Facebook-> modalità più utilizzata, monopolio Si stanno proponendo anche altri metodi (accedi con google, apple…), è un sistema di tracciamento fantastico AMAZON 25 In ascesa c’è amazon, che cerca di evolversi da piattaforma di e-commerce, a piattaforma che offre una molteplicità di servizi, aumentando la sua rilevanza. • Rete digitale di vendita • Leader di mercato nel campo dei server per il cloud, fornisce le infrastrutture per archiviare nel cloud contenuti e poi distribuirli ai suoi utenti APPLE Al centro della produzione hardware c’è invece la Apple, unico nelle big 5 che ha grandissime capacità, è inoltre nelle big five perché non si limita agli hardware, ma fornisce servizi di struttura e software. • Leader nella produzione di hardware • Gestore del secondo app store per grandezza • Servizi di cloud e streaming (iTunes, apple tv…) MICROSOFT La company storica è Microsoft, principalmente offre hardware, ma anche videogiochi (xbox), social (LinkedIn), Sky… • Social network (LinkedIn) • Cloud (Microsoft Azure) Le big 5 forniscono infrastrutture anche alle piattaforme più innovative • Spotify si appoggia a google cloud per la distribuzione di contenuti • Netflix ad amazon web service • Games negli app store • Le applicazioni pubbliche alle infrastrutture private LE PIATTAFORME DI SETTORE CONNETTORI tra utenti e fornitori Questa connessione avviene tra fornitori e soggetti che agiscono nel nostro mondo, i micro- imprenditori-> sviluppo della micro-imprenditoria (proprietario di appartamento che costruisce business-> airbnb, proprietario di auto che sa fare l’autista-> Uber). Ha bisogno di essere regolamentata, regole da rispettare con cliente, fatturazione, licenze sulla conoscenza delle regole della strada… l’auto-imprenditoria nasce in realtà senza regolamentazione, ci sono quindi problemi da risolvere. Le big 5 entrano spesso nel segmento delle piattaforme di settore, Google possiede il 20% di Uber. Possono anche non essere connettori tra utenti e piccoli imprenditori, ma imprese complementari tradizionali che hanno già attività consolidata e si appoggiano per raggiungere gli utenti alle piattaforme di connessione. A questa tipologia appartengono tutti i delivery di cibo, il ristorante esiste già con regole giuridiche e luogo e si appoggia al delivery per raggiungere più utenti-> nascita dei driver Anche booking si basa sulla stessa logica I MECCANISMI DELLE PIATTAFORME 26 Le piattaforme social non sono strumenti neutri (senza conseguenza), è quel mix delle tecnologie che definiscono i meccanismi. I meccanismi delle piattaforme nascono all’incrocio tra la dimensione tecnologica (dati, algoritmi…), la dimensione economico-commerciale e le pratiche degli utenti. Tecnologie, strategie commerciali e pratiche degli utenti definiscono i meccanismi delle piattaforme che incidono sull’organizzazione della società attraverso una forma di modellamento reciproco. • DATIFICAZIONE • MERCIFICAZIONE • SELEZIONE DATIFICAZIONE L’idea si basa su un concetto molto chiaro: grazie a queste piattaforme ci sono aspetti del mondo mai quantificati prima ora trasformati in dati: • La geolocalizzazione-> la nostra posizione nello spazio • I pagamenti-> tramite l’uso della carta di credito siamo tacciabili nelle dinamiche bancarie, anche per trovare delle truffe Tutta una serie di aspetti del mondo vengono trasformati in dati standardizzabili e usati per la misurazione di attività degli individui. Le piattaforme hanno a disposizione i dati come risorse primarie per: - Sviluppare tecniche di analisi predittiva in tempo reale • L’analisi predittiva è un utilizzo di dati, algoritmi statistici e tecniche di apprendimento automatico che permettono di identificare con maggiore precisione la probabilità di avvenimenti futuri (e dunque di risultati) sulla base dell’analisi di dati storici. • Modelli predittivi basati sulla segmentazione dei clienti in funzione di diverse variabili; sulle previsioni di comportamento; sulle raccomandazioni di prodotti, servizi e pubblicità - Distribuire pubblicità e servizi personalizzati a questi utenti in modo molto mirato Raccolta dei dati (in tempo reale): Pratiche standard datificate (Big Five): • Richieste di amicizia • Like • Condivisioni • Valutazioni • Suggerimenti Pratiche standard datificate (di settore): • Gioco • Affitto • Guida (car sharing, taxi…) • Apprendimento • Acquisto • Volo, spostamenti in treno… La datificazione del like Metto like-> processo di visibilità del dato in relazione con l’utente. 27 • Il passaggio attraverso gli algoritmi non la rende trasparente perché questi sono come delle black box: ne conosciamo il funzionamento in ingresso e in uscita, ma non le logiche interne. -Input-> i nostri like, condivisioni, petizioni… -Output-> quello che esce dall’algoritmo: i contenuti che noi vediamo e ci raggiungono attraverso le piattaforme -La blackbox possiamo conoscerla come dati in entrata e uscita (input e output) ma non possiamo conoscere molto, non c’è molta trasparenza. Processi di selezione algoritmi sono di tre tipi, tre logiche: - Personalizzazione - Reputazione e trend - Moderazione Personalizzazione Si basa sull’analisi predittiva, a partire dalle azioni passate di interessi, desideri, esigenze di ciascun utente, rispondendo con offerte coerenti. Vediamo un esempio di personalizzazione sulla piattaforma Netflix, dove ci viene consigliato un determinato genere in base alle nostre attività di visione. • Per ciascun utente il flusso di contenuti e di advertising è personalizzato: • A partire dai segnali che vengono da singoli utenti, aggregati in insiemi più ampi • A partire dall’affinità (interazioni personali e scambi globali) di ciascun utente ai follower, ai following e alle pagine/gruppi, persone che appartengono alla mia rete sociale, prossimità con le persone che segue, pagine e gruppi • A partire dalla popolarità-> bilanciamento tra tema di interesse per il singolo e popolarità globale, che raccoglie l’interesse di molti soggetti Reputazione e trend Le piattaforme selezionano e offrono agli utenti i contenuti che rappresentano dei trend tra gli utenti delle piattaforme. I temi che appaiono trending in alcuni momenti specifici vengono proposti con maggiore frequenza. Cosa vuol dire essere un trending topic? Vuol dire essere caratterizzati dalla spredability-> capacità di diffusione Le piattaforme privilegiano contenuti che generano ampio coinvolgimento degli utenti. Quello che conta è l’ampiezza e la velocità. • Trending topics: selezione algoritmi di contenuti, parole ed elementi che hanno generato l’incremento più ampio nel coinvolgimento degli utenti (Jerusalema, ma anche politici come il movimento Black Lives Matter) • Spredability I contenuti a cui gli utenti accedono sono frutto di un processo di selezione basato su utenti e algoritmi (al posto di esperti professionisti). La selezione algoritmica privilegia i contenuti con una "buona reputazione”, agli utenti viene costantemente chiesto di recensire, costruire la reputazione degli altri utenti e dei contenuti/ prodotti. Sulla base di questa reputazione si propone di attribuire fiducia agli altri o ai prodotti/servizi. 30 Moderazione Le piattaforme non selezionano solo i contenuti che vogliono mostrarci, ma anche alcuni che non ritengono adatte e li rimuovono. I contenuti vengono selezionati sulla base dei criteri di accettabilità che ciascuna piattaforma ha definito. Ogni piattaforma definisce quindi dei criteri di accettabilità, sennò i contenuti vengono rimossi. Facebook dice che per loro i contenuti pubblicati sul social devono essere: • Sicuri-> vietate le intimidazioni, esclusioni o limitazioni del diritto di espressione • Autentici-> si parla di comunicazione fuorviante da parte di un brand C’è una vera e propria etica sociale descritta dalla piattaforma. I contenuti da rimuovere sono identificati attraverso: • Tecnologie di rilevanze automatiche • Moderatori “umani” che valutano attività e contenuti non conformi • Collaborazione degli utenti chiamati a segnalare eventuali contenuti non conformi. Informazione nella platform society La costruzione delle fake news Il caso di Austin-Texas 9 novembre 2016 • Erik Tuker (40 follower su twitter) mette online un tweet in cui ipotizza che i manifestanti anti Trump che si erano raccolti ad Austin non fossero li spontaneamente ma fossero stati portati con un pullman dai sostenitori del candidato democratico • Dopo alcuni giorni il suo tweet era stato condiviso 16000 volte su twitter e più di 350000 volte su Facebook • Il problema è che il tweet si basava su una interpretazione errata dei fatti L’affermazione si basa su una rapida ricerca su google e sulla mancanza di tempo per fare verifiche più approfondite. Gli hashtags hanno fatto aumentare la visibilità del suo post. 10 novembre • Il tweet viene condiviso da un gruppo di supporter di Trump attraverso Reddit a sostegno della teoria che le manifestazioni anti-trump sono sostenute sono sostenute dai democratici • Il post di Reddit viene condiviso all’interno di un Forum di conservatori Free Republic • Al forum hanno accesso diversi personaggi politici conservatori che condividono il link attraverso le loro pagine Facebook ad esempio Robertson Family Values • Questi post vengono condivisi più di 5000 volte e più di 300000 utenti di Facebook condividono a loro volta il link al forum 31 • Il tweet originale viene condiviso più di 5000 volte Tre flussi: A. Il manager della compagnia di autobus inizia a ricevere mail e telefonate in cui gli vengono chieste spiegazioni B. Un reporter della fox tv chiede un’intervista per un servizio televisivo allo stesso manager C. I social media: la diffusione dell’informazione cresce attraverso Facebook (Right Wing News) e blog (Gateway Pundit) Emerge che quegli autobus erano li per portare a Austin tutti i dipendenti di un’azienda di software che avevano convention aziendale. • Il tweet originale continua a diffondersi attraverso i social media • La comunicazione dei media continua con interviste ai protagonisti (il manager di Tableau software) diffuse attraverso emittenti locali o siti web di quotidiani locali • Tucker e alcuni siti di confutazione di bufale online pubblicano rettifiche • Tucker condivide attraverso Twitter un link al suo blog in cui descrive come si sono svolti realmente i fatti.condivide anche il suo tweet originale con sovrapposta la parola: falso. 11 novembre L’informazione che continua a essere diffusa attraverso le principali pagine dei conservatori. Tucker cerca di rimediare ma il suo post riceve solo 25 like e 27 retweet. La diffusione del tweet originale alla fine raggiunge i 16.000 retweet. Tucker attira i media, viene intervistato più volte. Flussi di comunicazione a cascata Il tweet di Tucker si è diffuso attraverso 350.000 condivisioni. Da fonti interdipendenti: i membri del gruppo su Reddit, che sono anche membri del forum FreeRepublic e hanno una pagina personale su Facebook. Dalle attività di social sharing da parte degli utenti le cui bacheche sono state raggiunte da post (o tweet) condivisi da profilo e pagine differenti o amici. I fenomeni di cascata all’interno delle reti sociali si attivano quando la condivisione avviene a partire dall’osservazione delle attività degli amici connessi di cui vengono ulteriormente distribuiti i contenuti. Gli effetti a cascata sono attivati nei social media da contenuti pubblicamente visibili (per esempio nelle bacheche) che vengono introdotti in una particolare rete da diverse fonti non connesse fra loro. In Facebook (e in generale nei social media) l’informazione può diffondersi attraverso una sovrapposizione su larga scala di brevi catene di condivisione. Queste dinamiche rendono molto più difficile arrestare la circolazione del tweet di partenza. è infatti molto difficile riprodurre le stesse dinamiche di attivazione multipla dei flussi di circolazione dei contenuti nel momento in cui si voglia rendere nota una rettifica. OMOFILIA DELLE RETI Fenomeno che facilita processi di trasmissione informazioni. 32 Tre tipi di credibilità: • Cognitiva: sulla base delle relazioni con il soggetto lo si può definire competente; credenza e fiducia razionale basata anche su costi e benefici, qualcuno che crediamo conosca le cose meglio di noi o che sia molto preparato su un argomento specifico. - Credere in chi parla perché: • È competente • È riconosciuto credibile per la competenza in uno specifico settore (l’esperto), se i competenti non sono d’accordo tra loro, ci si sbilancia la fiducia, veniamo spiazzati-> sovrabbondanza di esperti • Normativa: sulla base delle relazioni con il soggetto lo si può definire espressione di valori in linea con i nostri o status desiderabili; fiducia basata sulla stima e il rispetto. Qui la competenza effettiva viene meno. - Credere in chi parla perché • Incarna valori che si ritengono desiderabili, il “modello ideale” • È credibile per l’insieme di valori che rappresenta (leader carismatico) • Affettiva: le relazioni con il soggetto hanno permesso lo sviluppo di una relazione affettiva; fiducia basata sull'identificazione e sulla familiarità. Si costruisce non per competenza o perché sono soggetti inspiring in valori, ma perché abbiamo costruito con queste persone delle relazioni nel tempo di tipo affettivo che ci fanno fidare di loro. Tra i tre tipi, nei social quella più in difficoltà è quella cognitiva, è difficile definire competente un individuo in queste piattaforme, per due ragioni: • Spesso conosciamo un contenuto non tramite la fonte primaria, facciamo fatica a riconoscerla • Inoltre anche gli esperti nei social sono esperti in ambito di fiducia interpersonale, nel senso di come li percepiamo noi. Quando egli esce dal contesto della messa in scena ed entra in una arena comunicativa completamente diversa, dove le relazioni sono tendenzialmente più paritetiche, dove io posso rispondere, commentare, vedere i commenti altrui sotto il post dell’esperto. Ambito di tipo di relazione di fiducia sicuramente non del tutto cognitivo, ma anche normativo. Quando ci muoviamo nelle piattaforme social abbiamo due radici di credibilità: - La radice normativa (sostenuta dall’omofilia delle reti) - La radice affettiva (sostenuta dalla frequenza delle relazioni mediate che si instaurano soprattutto all’interno delle reti omofile e che le sostengono) Il processo di attribuzione della verità passa meno dalla chiave razionale e cognitiva e più per la normativa-affettiva, ritengo vero qualcosa non per la dimostrazione razionale/scientifica ma perché rientra in meccanismo valoriale della rete. Percezione di verità costruita anche da verità riconosciuta a cui noi crediamo sulla base di una radice affettiva e valoriate. LA PROPAGAZIONE DELLA CREDIBILITA’ Attraverso i meccanismi di condivisione e rilancio dei contenuti, le notizie circolano spesso tramite forme di passaparola. Un soggetto fa passare il contenuto all’altro, propagazione della verità-> il contenuto ci pare credibile in base a chi ce l’ha data, condivisa (un amico non ci dirà una bugia) Si basa sulle forme di accreditamento con cui un individuo proietta la sua credibilità su un altro: presentazione di un amico a un amico in cui parte della propria credibilità viene trasferita sull’altro. 35 Nei social media, attraverso le FOAF (friend of a friend network), la credibility si propaga verso altri utenti che non si conoscono sulla base del numero di amici che hanno già attribuito loro credibilità e fiducia. Un membro di un social media può attribuire fiducia e credibilità a un soggetto che non è direttamente connesso con lui sulla base delle raccomandazioni di diverse altre catene di amici. La fiducia è composta combinando diverse catene fiduciarie. FIDUCIA E ATTUALE SISTEMA MEDIATICO Fiducia sistemica Il sistema dei media agisce seguendo routines e automatismi affidabili. Credibilità cognitiva e normativa personale • Credibilità di fonte (il giornalista) in quanto esperto e coerente con il suo ruolo . • Credibilità della fonte (il giornalista) perché incarna un set di valori Nei media tradizionali si è passati da una credibilità sistemica a una credibilità personale che inizialmente era cognitiva e poi si è trasformata in normativa. Credibilità affettiva personale Credibilità del mediatore (ad es. chi condivide una notizia) perché con lui si ha una relazione affettiva. La credibilità si basa sull’affettività e sull’omologia. Credibilità che può essere trasferita ad altri (amici di amici) generando una catena di credibilità in cui la fonte originaria è sempre meno importante. Una verità credibile e condivisa La costruzione di una verità credibile e condivisa si basa su alcuni meccanismi tipici della comunicazione attraverso i social media (e le piattaforme digitali come i blog o i forum). • Gli utenti dei social media possono essere raggiunti dallo stesso contenuto che proviene da diverse fonti e, di conseguenza, percepirne una grande rilevanza (data dalla frequenza della visualizzazione) e credibilità (accumulando la credibilità delle diverse fonti). • I contenuti che fluiscono tra le reti di amici che comunicano frequentemente attraverso i social media (con like, commenti, condivisioni) possono godere della fiducia relazionale e della percezione di essere parte di un'identità condivisa che li caratterizza. • Le catene di amici di amici basate sulla credibilità normativa affettiva, quando sostengono la circolazione di un contenuto caricano quel contenuto della credibilità dei singoli e della catena di amici. Informazione nella platform society La piattaformizzazione dell’informazione Cosa succede quando ci troviamo davanti al meccanismo di piattaformizzazione delle informazioni? Qual è il ruolo delle piattaforme nell’evoluzione del sistema dell’informazione? Due fenomeni che avvengono contemporaneamente e sono uno conseguenza dell’altro: 36 • Disaggregazione • Riaggregazione Processo inizia negli anni ’90 con l’inizio delle piattaforme (motori di ricerca, piattaforme di settore…). Disaggregazione anni ’90 • Disaggregazione tra contenuti giornalistici e pubblicità - Nascono nuovi soggetti che ospitano i nuovi contenuti pubblicitari a pagamento prima presenti nelle testate giornalistiche - Ebay per gli annunci commerciali, Google per le pubblicità A un certo punto in tutto il mercato della pubblicità e degli annunci commerciali nascono nuove piattaforme che fanno quello che facevano prima le testate giornalistiche (prima annunci su giornali, poi tv…). Negli anni ’90 soprattutto i motori di ricerca hanno sottratto spazio pubblicitario alle testate giornalistiche e cominciato a crescere, diventano anche più convenienti a livello economico (investire con google è molto più mirato-> voglio vendere yacht, raggiungo più gente e del mio target). • Disaggregazione dei contenuti informativi e audience - Attraverso i motori di ricerca gli utenti accedono direttamente ai singoli articoli aggirando completamente la pagina o il sommario. - “Ogni singola storia diventa un prodotto separato che sta nudo sul mercato e che vive o muore sulla base dei propri meriti in termini di remunerazione” - Le testate perdono il controllo sulla “curatela” delle notizie ovvero sull’offerta di una copertura delle notizie accurata ed estesa basata su più articoli o servizi dell’argomento Cambia il modo in cui il pubblico si relaziona coi contenuti informativi, ma anche il modo in cui i contenuti informativi circolano e vengono messi in circolazione tramite le piattaforme. Riaggregazione anni ’90 • Riaggregazione da parte di una piattaforma • Gli “aggregatori” di notizie raccolgono i contenuti di diverse fonti a differente statuto (blog, testate, podcast). • È l’aggregatore piuttosto che la testata il primo “gateway” per accedere alle notizie. Le piattaforme si propongono come soggetti che erogano informazioni, prodotti realizzati da altri che le piattaforme riaggregano in un formato nuovo. Importanza dei grandi motori di ricerca. Disaggregazione anni 2000 Si passa a una frammentazione dei contenuti - Questo fenomeno va avanti anche con lo sviluppo delle piattaforme social - Le piattaforme stanno proponendo forme di consumo “nativo delle news” - Vedo la singolarità dell’articolo, del video… stesso modello del motore di ricerca 37 La pubblicità nasce in un momento in cui testate giornalistiche e radiofoniche esistono in modo scarso, solo facendo pubblicità su una testata giornalistica io posso raggiungere un notevole numero di utenti-> il costo di questi spazi è alto! Ora il numero delle emittenti è aumentato e il numero di canali attraverso cui raggiungere utenti è diventato più ampio, più sono i canali e meno si può far pagare l’accesso di quei canali, poi con le testate digitali l’incremento è esponenziale-> spazi pubblicitari costano ancora meno. Se ho un solo canale attraverso cui posso raggiungere molti utenti, qual canale costerà molto (la testata giornalistica o stampa o radiotelevisiva). Se ho molti canali attraverso cui posso raggiungere gli stessi utenti ciascun canale sarà meno costoso. Online la relazione tra contenuti, pubblico e pubblicità genera molti meno ricavi di quanto non avvenisse offline. Lo sviluppo delle piattaforme mette in crisi il rapporto. Native advertising Pubblicità diversa da quella tradizionale, forme di pubblicità con rapporto diverso tra contenuto e advertising, nate per rispondere al bisogno di sostegno economico delle testate. Definizione del native advertising: “Il native advertising fa riferimento ad annunci a pagamento coerenti con il contenuto della pagina, con il design e il comportamento della piattaforma in cui sono ospitati, in modo che l'utente li percepisca semplicemente come parte di essa.” Elementi profondamente legati, dobbiamo immaginarci forme di comunicazione pubblicitaria che quasi non distinguiamo dal resto della pagina. Il native advertising: • Porta valore, da informazioni in più sullo stesso argomento, esperienza più fluida da parte dell’utente • È trasparente, la pubblicità è molto ben marcata ma coerente • È rilevante rispetto al contenuto editorial e organico • È integrato con il resto del contenuto editoriale Si dice che la pubblicità è calata nel contesto dell’esperienza del fruitore, metodo pubblicitario contestuale, dove la pubblicità è parte dell’esperienza. Contenuto e advertising si adattano reciprocamente-> ibrida contenuti e annunci pubblicitari I vantaggi sono: • Aumentare la reach del messaggio di fronte alla banner blindness, la nostra disattenzione di quando cerchiamo di evitare la pubblicità per passare direttamente al contenuto che noi vogliamo fruire • Creare engagement con l’utente, se leggo articolo su Atene e vedo pubblicità sui attività da fare ad Atene aumenta il mio interesse • Creare forme di continuous campaign: instaurare una relazione e conversazione continua con gli utenti a differenza delle campagne tradizionali di interruzione 40 Tipologie: - Contenuto brandizzato che parla di temi legati al brand: permette al brand di presidiare temi legati al suo business e al tempo stesso dare al lettore un contenuto rilevante. - Contenuto brandizzato che parla di temi a cui il brand si vuole legare: permette al brand di presidiare temi di interesse pubblico che arricchiscono la sua identità (Articolo che tratta un tema affine a un contenuto sponsorizzato, advertising che si colloca nelle recommendation di alcune testate giornalistiche…). I social media di fronte al Covid-19 L’emergenza sanitaria ha determinato un’evoluzione fondamentale nel modo con cui le piattaforme social hanno gestito il loro rapporto con la natura editoriale dei contenuti che pubblicano e l’informazione. Si tratta di un cambiamento che ha riguardato tutte le piattaforme a maggiore diffusione mondiale da cui sarà difficile tornare indietro. Quindi cosa sono i social media? Posizione di Zuckerberg dopo scandalo di Cambridge Analitica • Piattaforme tecnologiche che abilitano la produzione e condivisione di contenuti • Piattaforme i cui algoritmi regolano la visualizzazione dei contenuti e non la loro natura Dopo l’epidemia di covid nasce il problema di Infodemia, circolazione di una quantità eccessiva di informazioni, talvolta non vagliate con accuratezza, che rendono difficile orientarsi su un determinato argomento per la difficoltà di individuare fonti affidabili. La posizione delle piattaforme all’inizio della pandemia Twitter È la prima piattaforma a prendere posizione, non molto diffusa in Italia ma nel resto del mondo. Infodemia: solo nel primo mese dallo scoppio dell’epidemia in Cina, su Twitter sono stati pubblicati oltre 15 milioni di tweet sul tema. Vuole apparire come piattaforma diversa da Facebook, più attenta ai contenuti. Si accorda con il Ministero della Salute per inserire un messaggio che rimanda alla pagina internet del Ministero quando la ricerca verte sui temi legati al coronavirus. Twitter orienta gli algoritmi di visualizzazione dei risultati in modo che i primi profili visibili agli utenti che cercano “covid” siano fonti affidabili. Facebook FASE 1 Facebook ha proseguito lungo la linea già avviata di contrasto alle fake news - Attivazione di una squadra di fact-checker interna - Nessun indirizzamento a fonti istituzionali, ma solo revisione dei contenuti sulla propria piattaforma 41 “Inizieremo a cancellare post con contenuti pericolosi, cercando di indirizzare i lettori ai siti con le notizie corrette… è importante che chi usa Facebook non causi danno al pubblico… le decisioni sui post da rimuovere si baseranno sui consigli delle principali organizzazioni sanitarie globali e locali” Anche Facebook, attraverso i suoi algoritmi, privilegia comunque fonti istituzionali come risultato di ricerca per chi usa il suo motore interno per trovare informazioni sul COVID-19. Tik tok A febbraio mette al centro l’attività creativa degli utenti e li invita a: - Consultare siti e fonti attendibili - Prima di produrre contenuti sul covid-19 Pinterest A febbraio fa la stessa scelta di Tik Tok: - Si rivolge ai propri utenti come creators, in questo caso responsabili di attività di content creation - In più suggerisce alcune fonti affidabili Nel primo mese di pandemia • Tutti i social media prendono parola • Le strategie sono diverse ma hanno due obbiettivi comuni: - Orientare i loro utenti verso un’informazione affidabile-> ufficialità - Intervenire sul funzionamento degli algoritmi in modo da rendere più visibili le fonti affidabili Dopo il primo mese • Le piattaforme sviluppano una propria offerta editoriale sul tema covid-19 • Selezione a aggregazione di contenuti che provengono da fonti istituzionali (ministero della salute, OMS, Istituto superiore di sanità) o da testate giornalistiche (quotidiani, canali allnews) Facebook in poco tempo fa il passo più lungo degli altri, nasce il centro di informazione covid. “Elaborazione di una sezione specifica di Facebook news, ovvero dell'attività di un team di giornalisti esperti di diversi settori assunti da Facebook con l'obiettivo di fornire una panoramica di notizie pubblicate da quelle che vengono definite fonti affidabili”. Anche Tik Tok ha pagina informativa che propone informazioni attendibili, tra cui domande comuni, video di account verificati. 42