Scarica Appunti linguistica generale secondo semestre e più Appunti in PDF di Linguistica Generale solo su Docsity! Linguistica generale II semestre Lunedì 25 febbraio La grammatica del lessico: documento su blackboard Programma: capitolo 4 paragrafo 4.5 Saussure Nesso tra linguaggio e ragione Livelli/ambiti costitutivi della lingua Nozione di struttura intermedia Requisiti delle strutture intermedie Strutture intermedie calate nel testo attraverso i processi di manifestazione(?) Corso monografico: parti costitutive del discorso (capitolo 8 comunicazione verbale- scegliere una parte costitutiva) negazione molteplici funzioni che vengono impiegate la negazione in prospettiva semantico pragmatiche (due capitoli a scelta) *** Linguaggio e ragione: il lógos parola intraducibile, termine caratterizzato da una polisemia (= termine con più significato), da filo da torcere ai traduttori latini Cicerone utilizza ratio (ragione, permette di esprimere anche il significato di calcolo accanto a quello di ragione. In italiano il termine ragione per poco tempo ha indicato anche il calcolo es. il palazzo della ragione: palazzo dove ha sede il municipio, comune, dove si svolge l’attività dell’amministrazione pubblica) et oratio. Cos’è la ragione? Paragoniamo l’organo della ragione con gli organi percettori (vista e udito) Wahrnehmung percezione: entrare in rapporto con qualcosa di reale Vista Udito Ragione Organo percettore ci mette in rapporto con l’esterno, il mondo delle forme, dei colori. Ci mette in rapporto con i suoni del mondo esterno. La ragione ci mette in rapporto con tutta la realtà, l’esperienza totale. È grazie alla ragione che l’essere umano entra in rapporto con la realtà e si rende conto delle cose che lo circondano capendo la diversità delle cose prendendone consapevolezza. *L’azione parte dal desiderio* Ragione e calcolo: Noi interpretiamo la realtà attraverso una serie di interpretazione dei dati, in certi momenti la ragione è calcolo ma è anche capace di desiderare Omonimia: Lama 1 (Dalai Lama) lama 2 (animale) lama 3 (lama del coltello) fiera 1 (manifestazione) fiera 2 (animale selvatico) Louer Polisemia: le diverse accezioni sono collegate da un nesso motivazionale, parola con significato originario da cui si sviluppano ulteriori significati Carta (di Fabriano) supporto di natura cartacea fatto di cellulosa che serve come supporto per la scrittura, Carta (dei diritti umani) testo scritto su un supporto cartaceo = i significati sono correlati fra loro, un testo scritto su supporto cartaceo Capo estremità del corpo umano Capo direttore/dirigente Polisemia o omonimia? Triplice accezione del termine lógos 1. Discorso/parola/linguaggio 2. Ragione 3. Calcolo = i greci percepivano un nesso tra queste tre accezioni; intuivano che ragione e calcolo sono significati con un nesso un calcolo è un procedimento in cui noi applichiamo sistematicamente la ragione. Lógos in italiano continua nel termine logica (=scienza che si occupa delle dinamiche del ragionamento) = ne derivano glottologia, astrologia, biologia informativo lessicale, è un suffissoide (=parola grammatizzata e ha creato un suffisso) logia quindi prende il valore di discorso Quando costruiamo discorsi che rapporto c’è tra linguaggio e realtà? Ciascun predicato seleziona i suoi argomenti. Luigi La bambina o camminare L’acqua La gioia I si e i no sono dei nessi di ragione e di lingua. Quando l’argomento non può avere un determinato modo di essere si crea un’insensatezza. Non si deve confondere l’insensatezza alla contraddizione. L’insensatezza nasce da una lesione del principio di congruità. Il senso contradditorio avvicina due elementi opposti. Es. Ho mangiato la carbonara ma sono a dieta Nasce dal PNC: principio di non contraddizione sta alla base del nostro modo di pensare e parlare che viene evidenziato da Aristotele. Dice che un’entità non piò essere e non essere nello stesso tempo e sotto il medesimo aspetto. Il senso contradditorio è un senso, può essere detto e espresso da un testo con lo scopo di correggerne la contraddittorietà. L’insensatezza non è dicibile, non crea testo, li creiamo per riflettere sui principi del discorso. La possiamo usare nei momenti di riflessione metalinguistica. LA VIRTUALITÀ Nasce dalla lingua. Es. prendiamo bambino e dorme il bambino dorme espressione congrua. Quando si combinano di parole congrue non abbiamo una somma di parole, non prendiamo un pezzo di materiale semiotico e lo sommiamo ad un altro pezzo di materiale semiotico. Quando combiniamo due elementi ottenendo un enunciato sensato otteniamo un passaggio da due parole alla rappresentazione di un frammento di realtà. Il senso unitario svolge la funzione di rappresentazione di un frammento possibile mondo. Se si trova una corrispondenza da questa espressione e la realtà si spezza la virtualità. Se si crea un pezzo di esperienza con la combinazione di questi enunciati 4 marzo 2019 La virtualità ha la sua prima sede nella lingua gli intrecci di parole sono date da verbi e argomenti e nella composizionalità l’argomento deve essere congruo con il verbo. Due elementi dotati di significato danno luogo a una combinazione significativa: i due elementi combinati non sono semplicemente materiale semiotico, ma avviene un salto di qualità: il sintagma ottenuto diventa una rappresentazione di un possibile frammento di mondo e della realtà; la descrizione di un mondo virtuale. Un enunciato, quindi, che descrive un frammento reale. Con la sintassi otteniamo combinazioni significative. Questi enunciati descrivono “states of affair”: possibili stati di cose che possono accadere nell’esperienza. Con una verifica nell’esperienza, questa frammentazione non resterà più solo tale, il nostro enunciato potrebbe uscire dalla virtualità si passa da potenziale a una effettiva descrizione di mondo attuale. Il nostro enunciato passa a mondo reale. Si ottiene così una rappresentazione potenziale di scene di mondi reali. Esempio: “Il bambino dorme” nella verifica con l’esperienza si può avere una scena corrispondente al reale oppure no. Si può anche avere il fenomeno della menzogna. Il linguaggio umano ci permette di rappresentare il mondo, a differenza degli animali che sono confinati nella realtà e non sanno mentire. L’uomo con la ragione prende consapevolezza di sé stesso, a differenza degli animali. È la composizionalità che assicura la libertà degli uomini. PROCESSO DI COSTITUZIONE DEL SENSO TESTUALE: le 5 condizioni della congruità. - La congruità dipende da cinque fattori: 1) Numero 2) Qualità 3) Ordine 4) Campo d’azione (“scope”) dell’argomento 5) Implicazioni del predicato Gli argomenti sono gli elementi necessari e costitutivi dell’esperienza. I modi di essere come per esempio bianco, verde, dormire… sono predicati mono argomentali: sono stati di cose che possono essere anche azioni. Per il verbo camminare, per esempio, sono implicate diverse entità. L’atto comunicativo può essere paragonato a una scena teatrale Gli attori sono presenti così come gli elementi nei nostri enunciati, senza i quali non ci può essere una situazione comunicativa. Camminare e dormire, per esempio, sono predicati che selezionano più argomenti. P indica il predicato e può essere sostituita con argomenti precisi. P indica il camminare da parte di X con un calcolo proposizionale. “P” è il predicato monadico. Il significato può essere costruito con dei grafi. “Enrico passeggia con Simona”: il predicato da monadico diventa diadico? Un’entità coinvolta dal passeggiare può associare il proprio passeggiare al passeggiare da parte di un’altra entità (nello stesso tempo e luogo). Le entità sono associate se i due passeggiano nello stesso luogo e stesso tempo: in concomitanza. “Enrico e Simona passeggiano” è invece un’espressione ambigua, che apre due possibilità di interpretazioni. Passeggiano nello stesso tempo e luogo = una prima possibile interpretazione. I due però potrebbero passeggiare anche in due momenti diversi: con termini allora distributivi. Il predicato però, anche in questa espressione, è sempre mono argomentale. - PREDICATI BIARGOMENTALI In questi casi, le entità che devono essere assolutamente presenti sono: colui che legge e il testo che viene letto. Anche con “leggere”, “mangiare”, “maggiore”, “uguale”, “vicino”, “davanti”… ci devono essere due entità costitutive. Accanto alla P mettiamo X1 e X2, i predicati diadici. Per essere “maggiore” di qualcuno, occorre sempre avere accanto qualcun altro altrimenti l’affermazione non ha senso. Implica una relazione così come con “uguale”, “minore”, “vicino”, che sono situazioni per più entità. “Mangiare” è un predicato biargomentale, caratterizzato da un soggetto interno. - PREDICATI TRIARGOMENTALI “Dare”, “dire”, “promettere”, “insegnare”… Come “dare”, chi originariamente è in possesso di un oggetto se ne spossessa. L’atto del promettere è un dire che implica la fiducia di qualcuno. - PREDICATI TETRARGOMENTALI Il verbo “vendere” implica: venditore, prezzo, compratore. - PREDICATI PENTARGOMENTALI Maria forse domani parte per Roma. come punto d’azione del predicato= domani Il predicato cambia la posizione Possiamo notare che non è detto che spostando come ordine delle parole il predicato nell’enunciato si modifichi il suo campo d’azione. 3. I predicati hanno implicazioni Individuano ciò che accade quando il predicato ha luogo. Giovanni ha costruito una casa Se il costruire ha luogo, esso implica che x2 da non esistente cominci ad esistere. I predicati hanno un contenuto che è individuato da quello che accade nella realtà quando questi predicati hanno luogo. Costruire Il predicato impone su ciascuna sede argomentale delle caratteristiche Esiste x1 animato (x1) Il testo attiva le implicazioni del predicato, che poi nel seguito del testo diventano dei presupposti che non vanno lesi da un altro predicato: *Il malvivente uccise un passante, che scappò con la nicicletta.* il primo segmento del testo attiva l’implicazione del predicato che ha luogo. Nel seguito del testo avviene una lesione delle implicazioni che sono scattate precedentemente, il testo le attiva e nel proseguo del testo le implicazioni sono attivate. I testi riflettono l’esperienza e riflettono la realtà. 11 marzo 2019 Introduzione alla dialettologia italiana- Maria Desyatova, università San Tikhon- Mosca La dialettologia nasce come scienza da un’esperienza pratica, un incontro, un’esperienza diretta che fa partire l’interesse per studiare, fa nascere la curiosità di conosce e capire, bisogna ascoltare le persone e parlarci per capire i loro dialetti. Dante contava almeno 14 volgari, al giorno d’oggi ce ne sono L’Italia è quella che ha più varietà che hanno molte differenze. L’Italia nella Romània (concetto che descrive il territorio di tutte le lingue romanze). Lo studio della dialettologia italiana è importante per la linguistica romanza. La storia delle lingue romanze è legata alla dialettica italiana. Studiando la storia linguistica italiana capiamo il fenomeno dei dialetti, studiando questa storia si capiscono i substrati e gli adstrati I dialetti sono varietà linguistiche romanze o neolatine allo stesso titolo di lingue come il francese, il portoghese, lo spagnolo e il rumeno. La filologia romanza acquista un patrimonio immenso da studiare. L’Italia rappresenta una Romània a parte. Pellegrini dice che l’Italia linguistica è composta da una maggioranza di minoranza. Lingua tetto Nel 500 vince il toscano grazie a Pietro Bembo. Il repertorio linguistico è l’insieme delle varietà di lingua e di dialetto simultaneamente disponibili a una ………. Ci sono quattro livelli di repertorio: 1. Italiano standard 2. Italiano regionale 3. Koinè dialetto o dialetto regionale 4. Dialetto locale o schietto 15 marzo 2019 LA CONGRUITÀ SEMANTICA. Ogni predicato stabilisce quali sono i suoi argomenti, imponendo delle condizioni su di essi. Paolo è Questo libro è Questo cane è Questa proposta è Questo lavoro è Questo discorso è *questa è una parete con parete intelligente si intende una parete pensata con intelligenza. Gli aggettivi possono essere dei predicati perché descrivono un modo di essere Quando si studiano i livelli della natura si notano diverse categorie. Gli enunciati che creiamo ci comunicano una conoscenza che abbiamo delle caratteristiche della realtà. Laura è Questa scelta è *questo cane è * questa parete è Il cane non può essere onesto, la lingua ci porta a dei nessi Leggere X1 deve essere iponimo (insieme degli elementi che individuano la sede argomentale) dell’iperonimo (umano alfabetizzato) X2 deve essere iponimo dell’iperonimo (testo scritto) INTELLIGENTE ONESTO/A Esiste x2 Testo scritto (x2) Esiste x1 Umano (x1) Alfabetizzato (x1) È un vero medico. È un vero ladro. Quest’oro è vero. Il tuo giudizio è vero. Il tuo discorso è vero. La tua affermazione è vera. La tua storia è vera. È vero che sono arrivato in ritardo. L’artigiano dipinge il tavolo. l’artigiano vernicia il tavolo l’oggetto deve già esistere. Michelangelo dipinge il Giudizio Universale. Michelangelo ha realizzato il Giudizio Universale il Giudizio Universale originariamente non esiste. Dipingere 1 Dipingere 2 Gli argomenti nascondo al loro interno un plesso di predicati. Predicato monadico seleziona argomenti di natura oggettuale Corrisponde a verità Predicato monadico metadiscorsivo =discorso a ridosso di un altro discorso. si riferisce a entità di natura discorsiva Esiste x2 Dotato di supposizione Esiste x1 Umano (x1) Non esiste x2 Ǝ non esiste Esiste x1 Umano (x1) Un uomo cammina uno dei possibili modi di essere che può avere un uomo. X: Ux Mx Ax U: umano M: maschio A: adulto X= rappresentazione dei modi di essere, stabiliscono a che condizioni quell’entità è un’entità di quel genere. Questi predicati hanno il compito di caratterizzare l’argomento. Analisi analyo scomporre nei suoi elementi costitutivi In base alla concezione che si ha di uomo nell’andare ad analizzare i predicati possiamo scoprire altri predicati. Lezione 22 marzo?? 25 marzo 2019 Dal segno alla struttura intermedia Le strutture linguistiche se sono prodotte dai reparti di produzione linguistica sono strutture intermedie. Per costruire il messaggio noi produciamo entità linguistiche che sono strutture intermedie secondo Saussure quando svolgiamo l’attività di parlanti noi produciamo dei segni, in realtà il parlante non usa i segni ma delle strutture linguistiche indeterminate (a metà fra il suono e il senso). Perché sono indeterminate? Se prendiamo un sistema linguistico come il codice della segnaletica supponiamo che all’angolo della strada vediamo questo segno noi capiamo che dobbiamo dare la precedenza perché in codici sistemici il rapporto che c’è tra il significato e il segno è biunivoco. Supponiamo di avere l’insieme dei figli e l’insieme dei padri, un figlio corrisponde un solo padre ma a un padre possono corrispondere più figli = rapporto univoco (all’insieme del primo corrisponde un solo elemento del secondo ma non necessariamente vale per l’inverso). Figlio 1 Figlio 2 Figlio 3 Figlio 4 Padre 1 Padre 2 Prendiamo ora l’insieme dei mariti e l’insieme delle mogli a una moglie in una società monoteista corrisponde un marito e vice versa= rapporto biunivoco (quando ad un elemento del primo insieme corrisponde solo un elemento dell’altro insieme e viceversa). Nelle società poligamiche invece ..? Saussure nella sua teoria linguistica è stato suggestionato da sistemi semiotici poveri. Dato un signifié esso è veicolato da un solo signifiant. Nelle strutture linguistiche il rapporto che si instaura non è un rapporto uno a uno, non è biunivoco, il rapporto è diverso tra la strategia di manifestazione e la sua struttura linguistica. Nei codici presi da Saussure come termine di paragone il senso è già iscritto, è prestabilito da sempre nel codice/sistema. Se i significati racchiusi nel codice stradale potessero essere arricchiti dal parlante ognuno potrebbe dire ciò che vuole, il senso in questi codici è già prestabilito, ovvero si prendono cose già esistenti e si replicano sulle strade. Nel linguaggio umano invece il senso è legato all’esperienza, non può pertanto essere predeterminato dal codice/sistema linguistico. Qual è la fonte del senso? Da dove traiamo il senso? Lo abbiamo già prestabilito dal codice? L’ipotesi è che quando in noi sorge un’esigenza comunicativa sorge qualcosa di imprevedibile. Nessuno può dire tutti i significati che vuole comunicare, dipende dall’esperienza che avremo bisogno di comunicare, la fonte dei messaggi è nell’esperienza. I modelli della lingua come quelli di Saussure vengono chiamati modelli del codice, codicocentrici, da questi modelli si sono sviluppati altri modelli come quelli inferenziali. Nel modello codicocentrico (centrato sul codice) il parlante è concepito come uno che sa codificare i segni perché è tutto in sede mentale. R1 N) S1 S2 S3 Sn R= regole R2 V)V1 V2 V3 Vn N= nomi R3 V= verbi Rn Marito 1 Marito 2 Marito 3 Moglie 1 Moglie 2 Moglie 3 Polisemia vs omonimia CONTI pl. CONTE- CONTO KOSTEN gustare, assaggiare, costare omonimia perché strutture linguistiche diverse ricorrono alla stessa manifestazione Promettere Luigi ha promesso di portarmi al mare Quel ragazzo promette di diventare un grande imprenditore = Luigi legge con Silvia in compagnia di Luigi legge con gli occhiali si serve diù Fra i due c’è una componente simile persona Presenza di strumento Spesso si fanno test della sostituzione per verificare se l’ipotesi che abbiamo dato è corretta si prova a riformulare l’enunciato sostituendo il termine analizzato con l’esatto opposto (in questo caso sostituiamo con) Luigi legge senza occhiali Luigi legge senza Silvia = la nostra ipotesi è corretta perché gli enunciati hanno senso. Spesso polisemia e omonimia non sono nitidamente separabili ma esistono zone di penombra, di incertezza. enumerare: Tu conti il denaro= c’è una quantificazione, questo processo di quantificare numericamente la quantità che si sta contando Es. Contare avere importanza: Tu conti molto per me Omofoni e omografi Omofoni e omografi: piano, conti, lama Omografi non omofoni: pesca, pƐsca, pesca Omofoni non omografi: vert, vers, too, two Come significante/strategia di manifestazione di una funzione comunicativa può essere usato: a. Un non suono, un silenzio Boy0 vs. Boy-s singolare espresso dal morfo 0 Mensch0 vs. Mensch-en Puer0 vs. puer-i b. Una posizione John went home: funzione comunicativa sintattica The first position in the sentence c. Una classe di suoni alternativi Inglese: -ed= apofonia simple past lov-ed; ate : funzione comunicativa morfologica Tedesco: -te= apofonia Prateritum Quando parliamo di strutture linguistiche queste possono ricorre come strategia di manifestazione diverse che possono andare da suoni, posizioni e silenzi. La nozione di significato è più rigida con la nozione di funzione linguistica. Singnificato funzione linguistica Significante strategia di manifestazione La SI è un’entità del sistema linguistico data dalla correlazione multimultivoca di funzioni linguistiche con strategie di manifestazione. Perché intermedie? In quanto presentano una indeterminatezza sul piano sia della funzione che della strategia di manifestazione. Sono predisposte a significare ma ancora non hanno un apporto semantico ben preciso. LA STRUTTURA INTERMEDIA DEL LESSICO Lessico: accezione comune del termine Lessico come generatore: reparto di produzione, generatore lessicale. La metafora dell’industria è costituita da vari reparti che ci permettono di produrre classi di entità linguistiche della struttura intermedia, ogni reparto è un modello. La prima struttura intermedia è il lessico: bisogna immaginare di avere in sede mentale un reparto di produzione del lessico. Lessico: Cos’è una parola? Definire una parola non è semplice Quante parole ci sono in: Luigi ha studiato molto sia 3 che 4 Luigi/ ha/ studiato/ molto Luigi/ ha studiato/ molto Lessema: aiut-o aiut-erò aiut-avo ha aiut-ato era stato aiut-ato aiut-are In queste realizzazioni morfologiche che abbiamo ottenuto coniugando aiutare notiamo un elemento ricorrente che viene utilizzato in tutte queste forme morfologiche. Struttura lessicale che compare nelle varie forme di parola. Lo otteniamo partendo dall’infinito del verbo. Forma di parola: si ha quando siamo nell’ambito nelle parti del discorso variabile. Alber-o, alber-i Parola fonologica: è un sintagma Rana ra-na *cano Sintagma fonologico Autonomia articolatoria Accento proprio Rispetto delle regole fonotattiche previste dal sistema linguistico; è corretta la combinazione dei foni nella sillaba e delle sillabe nella parola. È una parola bisillabica Le parole fonologiche possono essere reali o virtuali Le sillabe non possono combinarsi senza un senso *pelro pel-le ro-sa C1 C2 C3 V C V e, u-va, a, a-mico CV di, sa-la, su, te-la C1 C2 V tra, fra-se, clo-ro X presta Y a Z prestare posto a livello 0 emerge il valore canonico, il significato più immediato. Questo ci dice che un SI che veicola più funzioni linguistiche ne ha una che no cogliamo prima. Lei non ha letto correttamente la situazione Leggo nei tuoi occhi una vena di tristezza Sa leggere con espressione Luigi legge il giornale Quello non sa leggere: è analfabeta. Leggere: ridar voce a un testo scritto e si interpreta il significato. Soggetto Luigi parte per Roma Luigi riceve un libro Il pavimento brulica di topi Il martello rompe il vetro 4. La SI ha una strategia di manifestazione preferenziale, più tipica, più naturale Significato di compagnia: insieme a al cospetto di con Genere femminile it. -a svegli-a -o man-o 5. Le SI sono endolinguistiche: non ha senso parlare di presente indicativo in generale. Es. L’inglese impone una scelta fra - Simple - Continous L’italiano non richiede la presenza fisica mentre il tedesco, l’inglese e il francese lo vogliono. 12 aprile 2019 I processi di strutturazione lessicale: - Processi di formazione del lessico: a. Derivazione b. Alterazione c. Composizione d. Combinazione - Processi fraseologici: a. Sintemi b. Funzioni lessicali Il generatore lessicale riceve in ingresso dei lessemi elementari (es. casa un lessema è elementare quando non possiamo ricondurlo a un altro lessema), formativi (elaborazione dei lessemi elementari con i prefissi, suffissi e infissi) e lessemi latenti (es. illudere, deludere, alludere reperti del passato che non continuano in italiano= Illudere qualcuno vuol dire portarlo nell’inganno quando in italiano usiamo questi verbi prefissati usiamo una forma che è un reperto del passato) Lessemi strutturati= derivano dai lessemi elementari inscrivere, noioso, elefantino… Fraseologismi: -sintemi: il significato di una parola varia a seconda del contesto in cui si usa (piede di porco) -funzioni lessicali: DERIVAZIONE da una classe del lessico si passa per lo più ad una classe diversa (transcategorizzazione= cambio di categoria) bello- bellezze sabbia- sabbioso correre- corsa in italiano è molto usato il processo di derivazione. Come si denomina un derivato: mangiabile (da mangiare) aggettivo deverbale sabbioso (da sabbia) aggettivo denominale arrivo (da arrivare) nome deverbale dolcemente (da dolce) avverbio deagettivale verdeggiante (da verde) verbo deagettivale Strategia di manifestazione: suffissi o formativi suffissali Partenza < partire Iroso < ira Statale < stato Derivazione a suffisso zero: arrivo < arrivare canto < cantare I derivati possono accumulare suffissi: affida-bil-ità sostantivo deagettivale affidabile < affidare aggettivo deverbale totaò-it-ario aggettivo denominale total-ità < totale nome deagettivale Noi possiamo formare dei derivati che indicano la gente 1. Nomen agentis: colui che svolge l’azione (insicati da -tore, -trice scrittore) 2. Nomen actionis: possiamo derivare delle azioni con i nomi (scrittura) 3. Nomen loci: scrivania, scrittoio 4. Nomen instumenti: lavatrice, bollitore I derivati ci permettono di individuare tutti questi elementi.