Scarica Appunti Strazza Daniela Maria Costa e più Appunti in PDF di Disegno solo su Docsity! Sommario STRAZZA ...................................................................................................................................................... 2 IL SEGNO ..................................................................................................................................................... 2 TIPOLOGIE DI SEGNI ..................................................................................................................................... 2 L’AMBIGUITÀ DEL SEGNO ............................................................................................................................ 2 LA CONTRADDIZIONE ................................................................................................................................... 2 LE COSTANTI DI RIFERIMENTO ..................................................................................................................... 2 ORGANIZZAZIONE DELLE FORME ................................................................................................................. 2 QUALITÀ MISURA FREQUENZA..................................................................................................................... 3 LA TERZA DIMENSIONE ................................................................................................................................ 3 IL SEGNO INDOTTO ...................................................................................................................................... 3 IL BIANCO E NERO ........................................................................................................................................ 3 TIPOLOGIE DI INCISIONE .............................................................................................................................. 3 DIFFERENZE ................................................................................................................................................. 4 I SUPPORTI .................................................................................................................................................. 4 PREPARAZIONE ............................................................................................................................................ 4 INCISIONI DIRETTE ....................................................................................................................................... 4 BULINO (200 copie) .................................................................................................................................. 4 PUNTA SECCA (20 copie per il rame/10 copie per lo zinco) ....................................................................... 5 PUNZONE (Giulia Napoleone-assistente di Strazza) .................................................................................. 5 ROTELLE (15 COPIE) ................................................................................................................................. 5 MANIERA NERA........................................................................................................................................ 5 CARATTERISTICHE DELLE INCISIONI INDIRETTE ............................................................................................. 5 APPLICAZIONE E AFFUMICATURA ................................................................................................................ 6 GLI ACIDI...................................................................................................................................................... 6 INCISIONI INDIRETTE .................................................................................................................................... 7 ACQUAFORTE .......................................................................................................................................... 7 ACQUATINTA ........................................................................................................................................... 7 DISEGNI DIRETTAMENTE SULLA LASTRA ....................................................................................................... 8 METODO DELL’INCHIOSTRO SOLUBILE ..................................................................................................... 8 METODO DELLA MATITA GRASSA ............................................................................................................. 8 I RITOCCHI ................................................................................................................................................... 8 INCHIOSTRAZIONE E STAMPA ...................................................................................................................... 9 NOMENCLATURA DELLE STAMPE ................................................................................................................10 STRAZZA STRAZZA scrive questo libro per i suoi ALUNNI, come se fosse un MANUALE, e un PUNTO di PARTENZA per coloro che si APPROCCIANO all’INCISIONE per la PRIMA VOLTA. Difatti da solo le INFORMAZIONI di BASE per poter SVILUPPARE AUTONOMAMENTE un metodo di LAVORO. IL SEGNO Possiamo dire che i SEGNI sono le RISULTANTI NECESSARIE, di un nostro MODO di ESSERE, poiché i SEGNI essendo FATTI da NOI, si COMPORTANO come NOI. TIPOLOGIE DI SEGNI Anche un PUNTO, è definito SEGNO, poiché INTERROMPE la CONTINUITÀ CROMATICA del FOGLIO. Sei i SEGNI sono RAVVICINATI, vengono definiti ADDENSAMENTO DI SEGNI. Infine se abbiamo dei SEGNI che pian piano vanno a SFUMARSI, questi indicano MOVIMENTO. L’AMBIGUITÀ DEL SEGNO Notiamo come i SEGNI possono farci INTENDERE numerose COSE. Ad esempio, se prendiamo come SEGNO la SVIRGOLETTATA, posta in POSIZIONE INIZIALE, e AFFIANCO ad essa ne posizioniamo un’altra con la PANCIA al CONTRARIO, (CƆ), notiamo che formano una PALLA o un CERCHIO. Oppure due SVIRGOLETTATE AFFIANCATE e rivolte verso il BASSO, formano una RONDINE. LA CONTRADDIZIONE Un SEGNO può essere AMBIGUO, ad esempio, sempre la SVIRGOLETTATA, da un BAMBINO NON può essere VISTA come tale, NON la VEDE neanche come “C” poiché NON CONOSCE l’ALFABETO, quindi verrà INTERPRETATA. Di conseguenza anche NOI, INTERPRETEREMO i SEGNI. Quando su un FOGLIO QUADRATO posizioniamo ALTRE STRUTTURE, scegliamo il POSTO MIGLIORE per TRASMETTERE a PIENO quello che è il CONTENUTO, ad esempio: POSTE AL CENTRO: richiamano un PARALLELISMO, e NON una CONTRADDIZIONE, quindi SERENITÀ SPOSTATE LEGGERMENTE: richiamano CONCORDANZA e DISCORDANZA, e suscitano CURIOSITÀ RUOTATE: richiamano CONTRADDIZIONE TOTALE con i PARAMETRI del FOGLIO, suscita ANGOSCIA LE COSTANTI DI RIFERIMENTO Sono le DIRETTRICI, quindi l’ASSE ORIZZONTALE e l’ASSE VERTICALE. VERTICALE: è la CADUTA dei GRAVI, e richiama la DINAMICITÀ. Dall’ALTO al BASSO si è in ACCORDO, viceversa si è in CONTRAPPOSIZIONE ORIZZONTALE: tende a dare EQUILIBRIO, RIPOSO. In questo caso è INDIFFERENTE se è PERCORSA da DX a SX o viceversa Per quanto riguarda invece la SIMMETRIA ASSOLUTA, lungo la DIRETTRICE ORIZZONTALE. Mentre le INCLINAZIONI portano a DIVERSI EQUILIBRI, entrando in CONTRAPPOSIZIONE con le DIRETTRICI ORGANIZZAZIONE DELLE FORME Le FIGURE più NOTE sono: QUADRATO: se è in posizione CENTRALE (concordanza), esprime il MASSIMO EQUILIBRIO CERCHIO: tende a NON SUBIRE VARIAZIONI, è in EQUILIBRIO in QUALSIASI POSIZIONE Per IMPUGNARE il BULINO, il POMELLO viene APPLICATO SCALDANDO la parte TERMINALE del FERRO, e successivamente quando è ROVENTE, viene PIEGATA. L’INCLINAZIONE e l’IMPUGNATURA, sono molto IMPORTANTI, per far sì che lo STRUMENTO SCIVOLI senza difficoltà. Queste NON vanno CAMBIATE durante l’INCISIONE, e il SEGNO che verrà FUORI, sarà dato proprio dallo SPESSORE della parte metallica e dalla PRESSIONE da noi IMPRESSA tramite il PALMO della MANO. Capiamo di star INCIDENDO BENE, se vengono fuori dei RICCI CONTINUI, e in caso volessimo RUOTARE la LASTRA, bisognerà farlo con la MANO SINISTRA, che ha proprio questo COMPITO. Come abbiamo detto prima, quando INCIDIAMO si creano delle BARBE che vanno ASPORTATE tramite un RASCHIETTO BRUNITOIO, solo DOPO aver fatto una PROVA di STAMPA. Mentre se volessimo RIDURRE lo SPESSORE di un SEGNO, ricorriamo all’utilizzo del BRUNITOIO che fa RIENTRARE le BARBE, non ancora asportate. Mentre se vogliamo CANCELLARE un SEGNO, dobbiamo SOLLEVARE con la PUNTA del BULINO delle SQUAME che verranno SCHIACCIATE con il BRUNITOIO. Infine il BULINO viene utilizzato anche per la CALLIGRAFIA, poiché ci permette di CURVARE con facilità PUNTA SECCA (20 copie per il rame/10 copie per lo zinco) Con questa tecnica, si INCIDE la LASTRA con una PUNTA in ACCIAIO, che NON ASPORTA il METALLO, bensì lo DEFORMA, e crea ai BORDI del SOLCO delle SOPRAELEVAZIONI più ACCENTUATE di quelle del BULINO. Le BARBE hanno la capacità di TRATTENERE l’INCHIOSTRO, però hanno come SVANTAGGIO il fatto di DEFORMARSI lievemente ad ogni STAMPA, poiché vengono PRESSATE, quindi le STAMPE saranno POCHE. Anche in questo caso i SEGNI potranno essere RITOCCATI, se si vuole RINFORZARE, si RIPASSA con la PUNTA sul SOLCO, mentre se lo si vuole ALLEGGERIRE, le BARBE verranno TAGLIATE dal RASCHIETTO. Questa manovra è DIFFICOLTOSA poiché si potrebbero INTACCARE le BARBE dei SEGNI VICINI o di quelli INCROCIATI. PUNZONE (Giulia Napoleone-assistente di Strazza) È una PUNTA di ACCIAIO che può essere CONICA o PIRAMIDALE, e ha la CARATTERISTICA di creare dei SEGNI PUNTIFORMI. Questa PUNTA viene BATTUTA sulla LASTRA con una specie di MARTELLO in LEGNO o PLASTICA, i colpi e la PUNTA del PUNZONE, saranno loro a DETERMINARE la GRANDEZZA del PUNTO. Anche qui abbiamo delle BARBE, che se vengono LASCIATE, creeranno un EFFETTO simili a quello della PUNTASECCA, mentre se verranno RIMOSSE, ricorderanno la tecnica del BULINO. ROTELLE (15 COPIE) Sono delle ROTELLE in ACCIAIO agganciate ad un MANICO, che vengono fatte MUOVERE in AVANTI e in DIETRO, e hanno il compito di RICREARE la qualità del SEGNO di una MATITA, difatti vengono utilizzate per lo SFUMATO MANIERA NERA A differenza delle altre tecniche, si PREFERISCE un supporto in RAME, ma soprattutto, NON si PROCEDE dal BIANCO al NERO, ma VICEVERSA, il BIANCO verrà dato dalla RIMOZIONE delle BARBE con il BRUNITOIO e con le CARTE ABRASIVE. Su queste LASTRE, l’INCISIONE viene effettuata con la MEZZALUNA, nonché una LAMA d’ACCIAIO che AGISCE come la PUNTASECCA. Questa MEZZALUNA, preferibilmente grande 80 RIGHE, viene fatta DONDOLARE e AVANZARE sulla LASTRA, seguendo però dei PERCORSI PARALLELI, finchè la SUPERFICIE non risulta PIENA. Infine una volta TERMINATI questi percorsi, sulla LASTRA dovranno essere presenti dei NERI ASSOLUTI, che vengono dati da 8 GIRI, se il processo è andato a buon fine, lo si nota quando i LUCCICHII sulla LASTRA sono pari a ZERO. CARATTERISTICHE DELLE INCISIONI INDIRETTE È un’INCISIONE che viene REALIZZATA per via di ACIDI, prima però bisogna PROTEGGERE la LASTRA con delle VERNICI specifiche, che successivamente verranno INCISE da PUNTE METALLICHE. Queste VERNICI, oltre ad essere ARIDORESISTENTI, a BASE di BENZINA, CERA d’API, COLOFONIA e BITUME la cosa fondamentale è che devono restare ELASTICHE anche dopo essersi SECCATE. Possono essere di diverse tipologie: LIQUIDE: vanno STESE con il PENNELLO SOLIDE: sono più ADATTE rispetto a quelle LIQUIDE, poiché MANTENGONO più ELASTICITÀ MOLLI: mantiene la VISCOSITÀ Per APPLICARLE, si utilizzano diversi ATTREZZI: FORNETTO A PIASTRA: si utilizza per FONDERE la VERNICE SOLIDA FORNELLO A PETROLIO: ha uno STOPPINO e si UTILIZZA per l’AFFUMICATURA della VERNICE SOLIDA CANDELE TAMPONI: per la STESURA della VERNICE a CALDO PENNELLI APPLICAZIONE E AFFUMICATURA LIQUIDE: vengono STESE a FREDDO con un PENNELLO PIATTO e MORBIDO, dopo aver SGRASSATO la LASTRA, che successivamente verrà SCALDATA SOLIDE: la PALLA di CERA, viene POGGIATA sulla LASTRA CALDA, una volta che la VERNICE viene FILTRATA, la si DISTRIBUISCE con un TAMPONE in TESSUTO, o con un RULLO di CUOIO tutte le VERNICI SOLIDE, dovranno essere RAFFORZATE e IMPASTATE con il FUMO di CANDELA, la LASTRA verrà SORRETTA con la parte VERNICIATA verso il BASSO, e MOSSA sulla FIAMMA della CANDELA che dovrà ANNERIRLA completamente, senza bruciarla. La DISTANZA consigliata è quella di 5/8 cm GLI ACIDI Per ogni METALLO, si ha un ACIDO DIVERSO: ZINCO: acido NITRICO, è INCOLORE ed è TOSSICO, difatti va UTILIZZATO in LOCALI AREATI, ma soprattutto va DILUITO in ACQUA con diverse PROPORZIONI in BASE al RISULTATO che si vuole OTTENERE: FORTISSIMO: va da 1:3/4, quindi TEMPI BREVI, questione di SECONDI FORTE: va da 1:5/7, quindi TEMPI MEDI NORMALE: va da 1:8/10, quindi TEMPI LUNGHI, 5 minuti DEBOLE: va da 1:11/12, quindi TEMPI MOLTO LUNGHI, 10 minuti RAME: PERCLORURO di FERRO, NON produce ESALAZIONI NOCIVE, va CONSERVATO in CONTENITORI OSCURATI per via della SENSIBILITÀ alla LUCE e all’ARIA. Anch’esso va DILUITO: FORTE: 1:2 NORMALE: 1:3, questione di 5 minuti OTTONE ECC: MORDENTE OLANDESE, che può essere UTILIZZATO anche per gli ALTRI METALLI, impiega delle ORE per CORRODERE il METALLO, e NON è TOSSICO Durante le MORSURE, si creeranno delle BOLLE di GAS sulla LASTRA, che verranno RIMOSSE con una PIUMA. Però ci sono diverse MORSURE: MULTIPLE: si utilizza questo metodo quando si vogliono SEGNI con INTENSITÀ DIVERSE, quindi vengono fatte IMMERSIONI SUCCESSIVE, e con TEMPI DIVERSI, fino ad un massimo di 36 VOLTE. Per questo metodo possiamo scegliere due vie: 1. Si DISEGNANO i SEGNI che dovranno essere più PROFONDI, quindi più SCURI, e si INSERISCE la LASTRA nell’ACIDO, una volta TOLTA, si procede così fino ad arrivare all’ULTIMO SEGNO. Con questo metodo abbiamo il VANTAGGIO di INCIDERE con TEMPI DIVERSI e INTENSITÀ DIVERSE, senza dover ricorrere a COPERTURE con VERNICE 2. Si DISEGNA TUTTA la COMPOSIZIONE e si METTE la LASTRA in ACIDO per il TEMPO NECESSARIO ai SEGNI DELICATI. La MORSURA viene INTERROTTA, la LASTRA viene SCIACQUATA e i SEGNI già CORROSI, verranno COPERTI con della VERNICE, per poi CONTINUARE tutte le IMMERSIONI con questo ANDAMENTO PIANE: si utilizza questo metodo, quando si vogliono SEGNI di UGUALE INTENSITÀ di NERO, infatti in questo caso viene fatto un UNICO BAGNO in ACIDO quando tutte le MORSURE sono TERMINATE, la LASTRA viene RIPULITA con del PETROLIO INCISIONI INDIRETTE ACQUAFORTE La LASTRA una volta PREPARATA, come abbiamo visto per le INCISIONI DIRETTE, dovrà essere SGRASSATA con il BIANCO di SPAGNA, successivamente ASCIUGATA con della CARTA ASSORBENTE, poi PULITA con del PETROLIO, di nuovo BIANCO di SPAGNA e PETROLIO. Una volta RIPETUTA la PULITURA, andrà LAVATA con una SOLUZIONE di SODA CAUSTICA e SCIACQUATA sotto ACQUA CORRENTE. Una volta fatti questi passaggi, si procede alla VERNICIATURA, che una volta SECCATA, lascerà spazio al RICALCO dello SCHEMA, che dovrà essere RIBALTATO se NECESSARIO. Per INCIDERE la VERNICE, bastano DUE PUNTE, una FINE per i SEGNI SOTTILI, e una più SPESSA, per i SEGNI MEDI o GROSSI. Queste PUNTE NON dovranno INCIDERE la LASTRA, dovranno solo ASPORTARE la VERNICE in quelle determinate ZONE. In caso si dovesse SBAGLIARE, si può RICOPRIRE il SEGNO SBAGLIATO con della VERNICE LIQUIDA, che dovrà SECCARSI nuovamente prima di essere INCISA. Una volta TERMINATA l’INCISIONE, la LASTRA andrà in MORSURA, ma prima dovrà essere PROTETTA dalla VERNICE sui BORDI e sul RETRO. ACQUATINTA Diciamo che è un’INCISIONE all’ACQUAFORTE, che viene REALIZZATA per ZONE e NON per SEGNI, ed è un METODO che esalta i diversi valori di GRIGIO, ed è l’UNICA che può dare l’EFFETTO PUNTINATO, ideale per gli SFONDI e le TEXTURE. La LASTRA dovrà essere PREPARATA allo stesso modo dell’ACQUAFORTE. Questa TECNICA presenta numerosi METODI: METODO DELLA RESINA: è un METODO INFORMALE, consiste nella COPERTURA della LASTRA con della RESINA ACIDORESISTENTE, sulla LASTRA viene PASSATO un SACCHETTO con dentro della POLVERE di COLOFONIA che viene fatta CADERE. La DISTANZA del SACCHETTO dalla LASTRA, determina la GROSSEZZA dei GRANI, quindi la FINEZZA della GRANITURA. METODO DELLA CASSETTA: la POLVERIZZAZIONE MANUALE, richiede TROPPO TEMPO, quindi si utilizza la CASSETTA di POLVERIZZAZIONE, che al suo INTERNO presenta la stessa POLVERE, che verrà fatta SVOLAZZARE tramite un SOFFIETTO,