Scarica Fondamenti etica: Introduzione all'etica filosofica e più Appunti in PDF di Teologia solo su Docsity! TEOLOGIA DELL’EDUCAZIONE 2018-2019 Prof. Cristian Vecchiet Email
[email protected] FINALITA’ DEL CORSO La finalità del corso consiste nell’acquisizione da parte degli studenti di alcuni fondamentali strumenti concettuali appartenenti alla filosofia morale classica per rileggere i fenomeni etici. OGGETTO DI VALUTAZIONE Verranno valutati: Competente teoriche acquisite E altresì: Partecipazione attiva in classe Attenzione in classe Approfondimenti PRIMA LEZIONE INTRODUZIONE ALL’ETICA FILOSOFIA La filosofia («amore per la sapienza») è la scienza che indaga, mediante l’uso della ragione, la natura della realtà. In particolare, la filosofia si chiede quale sia il senso e la natura della realtà nel suo insieme e di tutti i fenomeni. Il filosofo («amante della sapienza») è aperto alla realtà in tutti i suoi aspetti e la interroga di continuo, senza accontentarsi di risposte affrettate o semplicemente fornite da altri. È in atteggiamento di costante ricerca, interrogazione e dialogo. LA REALTÀ GENERA STUPORE Problema è ciò che mi sta di fronte e genera un sentimento di meraviglia e stupore. IL CRITERIO GUIDA: «SALVARE I FENOMENI» Il criterio guida nella comprensione filosofica della realtà consiste nel «salvare i fenomeni», cioè nel dare un senso coerente alla realtà nel suo insieme e in tutti i suoi aspetti. LA FILOSOFIA È INTERROGAZIONE Le domande fondamentali della metodologia filosofica sono: 1. Che cos’è? Qual è la sua natura, la sua essenza? 2. Perché? Perché è così e non altrimenti? E poi: 3. Quale la sua origine? 4. Quale la sua destinazione? ETICA E MORALE I termini «etica» e «filosofia morale» possiedono tradizionalmente un significato sostanzialmente identico. Diversa derivazione etimologica: etica deriva ethos e morale da mos, moris. Diversità di significato in alcuni autori (es. Hegel, Habermas, Ricoeur). ETIMOLOGIA PAROLA «MORALE» Mos, moris: comportamento, costume. Cicerone ha introdotto il termine «morale» («philosophia moralis») nel mondo latino. ETIMOLOGIA PAROLA «ETICA» A) dimora, abitazione, tana degli animali; B) costume, consuetudine, abitudine; C) carattere, indole. Secondo M. Heidegger il significato originario di ēthos riposa nel dimorare, nel soggiornare: l’uomo soggiorna nell’orizzonte dell’essere. «ETICA SPECIALE», «ETICA SETTORIALE», «ETICA PARTICOLARE», «ETICA APPLICATA» È il sapere etico attinente ad una particolare attività umana o un particolare settore della vita umana: etica del lavoro, etica medica, bioetica etc. OGGETTO DI STUDIO DELL’ETICA: L’AZIONE L’etica filosofica ha per oggetto di studio l’agire. L’agire ha alcune caratteristiche specifiche. L’agire intesse la vita di ogni uomo. L’agire in un certo senso costituisce la vita stessa dell’uomo e delle comunità. Dall’agire dipende il senso e la qualità della vita. IL FINE DELL’ETICA: LA FELICITÀ Secondo Aristotele il fine dell’etica è rappresentato dalla felicità. Secondo S. Tommaso d’Aquino il fine dell’etica è rappresentato dalla beatitudine. L’ISTANZA ETICA L’istanza etica è l’esigenza che ogni uomo e ogni gruppo sociale porta con sé di capire cosa sono la vita buona e l’azione buona. L’uomo che segue la propria natura razionale non si accontenta di vivere (zen) ma desidera vivere bene (eu zen). L’uomo interroga il vivere per verificarne la bontà. La vita buona (dimorare bene) si genera a partire dal vivere bene (eupraxia). Il vivere bene genera felicità (eudaimonia). L’etica ha il compito di interrogare i costumi, le abitudini, il diritto, e di verificare la loro adeguatezza rispetto alla natura della vita buona. VITA MORALE E INTERROGAZIONE ETICA L’etica filosofica si interroga sulla bontà dell’agire e quindi sulla bontà delle abitudini, degli stili, delle norme, dei giudizi morali… L’etica è fondamentale perché dalla qualità della vita morale dipende il senso della vita stessa. INTERROGAZIONE ETICA L’istanza etica nasce dal desiderio di felicità (a), dall’incontro con l’altro (b) e dalla constatazione del limite morale dell’uomo (c). Il fine dell’etica è la felicità dell’uomo. Specificità dell’interrogazione filosofica: l’etica ricerca teoreticamente la natura dell’azione e della vita buona (cos’è l’azione? Cos’è l’azione buona? Cos’è il bene?). L’interrogazione etica è posta «in prima persona» (non «in terza persona»). «ATTO DELL’UOMO» E «ATTO UMANO» SECONDO SAN TOMMASO L’etica ha per oggetto di indagine l’atto umano distinto dall’atto dell’uomo. L’atto dell’uomo (actus hominis) è l’atto che l’uomo pone in essere ma che non esprime l’umanità dell’uomo, la sua specificità umana (es. gesti istintivi, irriflessi ecc.). L’atto umano (actus humani) è l’atto che nasce dall’umanità dell’uomo ed esprime la differenza specifica dell’uomo (es. atto di generosità). COSTUME DI DIRITTO E DI FATTO L’etica ha per oggetto di indagine il «costume di diritto» distinto dal «costume di fatto» Il «costume di fatto» è la prassi messa di fatto in opera dagli uomini. Il «costume di diritto» è la prassi propriamente morale, cioè fondata sulla natura dell’uomo e dell’atto morale stesso. L’ETICA COME «FILOSOFIA PRATICA» La «filosofia pratica» ha come oggetto di indagine la praxis, la cui finalità è la felicità (eudaimonia) dell’uomo. La praxis (azione pratica) è distinto dalla poiesis (agire produttivo). La prima ha una finalità interna all’azione, la seconda esterna. L’ETICA E LE SCIENZE UMANE L’etica si occupa dell’agire umano e della vita buona in quanto tali. Le scienze umane si occupano di aspetti specifici della realtà ma non della «natura» delle cose. È opportuno distinguere i settori di indagine e far dialogare le discipline. L’ETICA, LA LETTERATURA E L’«ETICA NARRATIVA». La letteratura può favorire la comprensione dell’etica filosofica col ricorso agli esempi concreti, alle figure morali complesse nelle vicende della vita reale. L’etica filosofica può ricorrere alla narrativa per una miglior comprensione dei fenomeni etici e per una più incisiva educazione morale. Per «etica narrativa» si intende la ritraduzione del messaggio etico contenuto in un’opera letteraria. CARATTERI DELL’ETICA L’etica è una scienza normativa (non semplicemente descrittiva) perché definisce e prescrive assolutamente e incondizionatamente l’agire che spetta all’uomo. L’etica ha carattere deontologico (indica il dover-essere dell’uomo) ed assiologico (implica il riferimento oggettivo ai valori da realizzare). L’etica è una scienza razionale che riguarda il senso dell’uomo. Secondo l’etica classica (es. tomista) l’atto umano: a) rivela l’uomo in quanto tale (soggetto razionale e volente, cioè libero); b) rende umano l’uomo. ETICA E PEDAGOGIA Natura educativa dell’agire: l’agire forma inevitabilmente l’uomo, cioè lo educa. Natura etica dell’atto educativo: ogni atto educativo ha rilievo etico. L’atto educativo punta a generare un cambiamento, ovvero ad accompagnare ad uno stile di vita migliore. L’etica indica il fine cui l’educazione deve condurre. L’etica indica il dover essere cui l’educazione vuole condurre l’uomo. CARATTERISTICHE COMUNI DI ETICA E PEDAGOGIA L’etica e la pedagogie classiche nascono dall’incontro con l’altro (a), dalla constatazione della possibilità e della realtà della finitudine e del male (b). L’etica e la pedagogie classiche hanno carattere assiologico, deontologico e normativo. PROPOSTA ETICA DEL CORSO Il corso propone una prospettiva etica personalista, cioè un sistema di pensiero per il quale il valore fondamentale sia rappresentato dalla persona. L’etica personalista proposta ha un impianto aristotelico-tomista, riletto in chiave fenomenologica. L’etica personalista ha carattere teleologico. PERSONALISMO Il personalismo è il sistema di pensiero che afferma il valore assolutamente fondamentale della persona. La persona esprime al massimo grado il valore della realtà. La persona in un certo senso sintetizza tutti i valori. Dal valore della persona derivano tutti gli altri valori. TELEOLOGIA (DETTO ANCHE FINALISMO) È la concezione che spiega la realtà e la vita come orientate verso un fine ed uno scopo. Secondo Aristotele il fine indica (a) lo scopo cui tendono le azioni e (b) lo scopo in virtù del quale tutte le cose si generano e sono. Aristotele identifica il fine con il Bene: «il fine in ogni cosa è il bene, e, in generale, nella natura tutta, il fine è il sommo bene» (Metafisica, A 2, 982 b 6 sg.). METAFISICA È la filosofia che si occupa dei fondamenti della realtà. Per Aristotele la metafisica è la filosofia prima, quella che ha per oggetto di indagine l’essere, l’intero, la natura di ogni cosa. Tradizionalmente, mira a individuare la natura ultima e assoluta della realtà al di là delle sue determinazioni relative, che sono invece oggetto delle scienze particolari. ONTOLOGIA È la parte della filosofia che si occupa dello studio dell’essere delle cose. L’ontologia, in quanto ha per oggetto l’intero dell’essere, corrisponde di fatto con la metafisica. In genere si intende l’ontologia come riflessione sull’essere che non implica necessariamente la trascendenza, mentre, di norma, si intende con metafisica la riflessione della realtà che include la trascendenza.