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La Percezione Sensoriale: Dal Dolore al Controllo del Movimento, Sintesi del corso di Fisiologia Umana

NeuropsicologiaPsicologia del movimentoNeurofisiologia

Una introduzione alla percezione sensoriale, con un focus particolare sul dolore e il controllo del movimento. Viene presentata la distinzione tra sensazione e percezione, la percezione dello sforzo e la Scala di Borg, la percezione del dolore e il suo ruolo nell'atleta, il mental training e il controllo del dolore, il self-talk e la propriocezione. Viene inoltre descritta la struttura del midollo spinale e l'arco riflesso.

Cosa imparerai

  • Che cosa distingue la sensazione dalla percezione?
  • Come funziona la Scala di Borg per valutare lo sforzo percepito?
  • Quali fattori cognitivi e emotivi influiscono sulla percezione del dolore?
  • Come il midollo spinale e l'arco riflesso contribuiscono al controllo del movimento?
  • Come il mental training aiuta a controllare il dolore e la fatica?

Tipologia: Sintesi del corso

2011/2012

Caricato il 15/12/2021

federicaco1
federicaco1 🇮🇹

4.6

(10)

16 documenti

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Scarica La Percezione Sensoriale: Dal Dolore al Controllo del Movimento e più Sintesi del corso in PDF di Fisiologia Umana solo su Docsity! Basi fisiologiche _ olS] comportamento umano. TERE] La fisiologia è la disciplina che si occupa dello studio delle funzioni degli esseri viventi: ! Funzione della vita vegetativa; ‘ Funzione della vita di relazione. Il sistema nervoso centrale (SNC) n Le proprietà del SNC sono: IMaTUI CO) RT RIE i vasì sanguigni (unità funzionali che portano l’acqua al glucosio). Il neurone La composizione del neurone: IO LC MEO a EI cellulari); ‘ I dendriti (ramificazioni che fanno da congiunzione tra neuroni trasmettendo le informazioni elettriche); IEEE O ENNA EE l’informazione elettrica). Il neurone Il neurone può essere classificato come: - Unipolare (un assone e due ramificazioni di dendtriti); - Bipolare (un assone e un dendrite); - Multipolare (un assone e molteplici ramificazioni di dendriti); Ripolarizzazione Nel momento in cui il periodo refrattario viene sospeso, si assiste allo scambio di cariche da positive a negative. Quindi i canali sodio si chiudono, mentre i canali potassio si aprono facendo fuoriuscire ioni potassio (carica negativa) fuori dalla membrana cellulare. L’equilibro sia all’interno che all’esterno della membrana cellulare è dovuto all’intervento della pompa sodio-potassio, che determina la Lise i EE Eee EI potassio all’interno della membrana cellulare. La sinapsi La sinapsi è il mezzo di trasmissione del potenziale d’azione da eccitamento che avviene CREO OSE comunicazione tra i neuroni). ISS Te ELIO, presinaptico, una fessura sinaptica e un ASTE La sinapsi Si distinguono due tipi di sinapsi: | Sinapsi elettrica: connessione tra neuroni e tra neuroni e cellule gliali. Tali connessioni avvengono anche grazie all’ausilio dei canali ionici che permettono sia la fase di depolarizzazione che quella di iperpolarizzazione. | Sinapsi chimica: la sinapsi più utilizzata e si tratta della connessione tra neuroni con il rilascio di un neurotrasmettitore che permette la comunicazione tra neuroni e organi effettori. N. B. : Alcuni neurotrasmettitori sono: acetilcolina, noradrenalina, adrenalina, serotonina, GABA (inibitorio), glutammato(eccitatorio). IONE Il midollo spinale comprende i 2/3 della colonna vertebrale ed è formato da 31 paia di nervi spinali. Ogni nervo spinale è composto da fibre nervose che viaggiano nella zona adiacente del corpo. Trono BERE bianca si trova all’esterno mentre la sostanza grigia all’interno. La sostanza grigia IENE VAR UO NES farfalla. Essa è composta da: - Un corno dorsale(sensitivo): la via afferente porta Tenero EROE EER neuroni sensitivi e due sinapsi; - Un corno frontale(motorio): la via efferente è costituita da due neuroni(motoneuroni),uno parte dal cervello e va al midollo, l’altro arriva o al muscolo o alla ghiandola, e da una sinapsi. La sostanza bianca La sostanza bianca è costituita da due tratti: ‘ Ascendente (invia informazioni dal midollo al cervello); ! Discendente (trasmette informazioni dal cervello al midollo). La percezione La percezione È inoltre definita come «un mezzo che, se saputo sfruttare, riesce ad essere più attendibile di qualsiasi strumento tecnologico.» La percezione dello sforzo ...Studi scientifici hanno dimostrato che c’è un’alta correlazione fra la sensazione dello sforzo e lo sforzo stesso. Mentre gli esseri umani hanno caratteristiche sia fisiche che IAN TRO) Oxa TE OSSA ESTE Sag proprie percezioni, gli strumenti si basano su principi Sai Re) TASSE ESE NINE componente molto potente da sfruttare (Pisana, 2016)... La percezione dello sforzo ...Negli anni '50 il Dr. Gunnar Borg introdusse per primo il concetto della percezione dello sforzo e ideò una scala di tale percezione detta appunto Scala di Borg. Questa scala costituisce un metodo di valutazione dell’allenamento e VERE ZERI AZ ONE NEGRO EZIO Ea ZA SS Dal momento che la valutazione dello sforzo percepito (RPE) è molto associata alla percentuale del massimo consumo di ossigeno (AO), (100. USER NE oasi AES vr EER A La percezione dello sforzo ...-Per far si che la scala di Borg sia efficace occorre che il giudizio dato dal soggetto sia il più oggettivo ed onesto possibile senza sopravvalutare o sottovalutare lo sforzo. Nella tabella notiamo che il livello 16 corrisponde all’85% della FCmax, percentuale in corrispondenza della quale si colloca generalmente la soglia anaerobica. I podisti che imparano a gestire la percezione dello sforzo durante l’allenamento o la gara, si arricchiscono di un importante forma di sensibilità che permette loro di gestire il livello di affaticamento. Con l’uso della scala di Borg è possibile prevenire i problemi legati, ad esempio, all’overtraining (Pisana, 2016)... La percezione del dolore Il dolore è innanzitutto un meccanismo di difesa che consente a TO Eee) nocivo. Esso non NARO TESE SS ENI provenienti dalla stimolazione di fibre dolorose (nocicezione). IRE cognitivi ed emotivi appaiono importanti come le aspettative Eos O CEE preoccupazioni per il possibile significato del dolore (Criscuolo, 2009, p. 1). La percezione del dolore ...Nell’atleta generalmente domina il dolore muscolo-scheletrico, quindi un dolore profondo che ha origine nelle strutture miofasciali, tendinee, capsulari, legamentose, ostoperiostee, articolari. Tale dolore è percepito con meno precisione rispetto al dolore cutaneo (ad esempio la spalla del nuotatore). ISRAEL dolore è l’informazione che qualcosa non va, è un campanello di Eee SEO Reso ERE lesa. Può essere di varia intensità, può essere sopportabile o lacerante fino allo svenimento (Criscuolo,2009,p.1)... La percezione del dolore ... Nello sport l’atleta mette a fuoco due tipi di elementi: alcuni obiettivi esterni che possono essere il gesto atletico, il traguardo, la vittoria o altri, in base alle circostanze o al tipo di sport; gli stimoli interni (attenzione, emozioni, concentrazione) che cerca di volgere a proprio vantaggio per la buona riuscita della performance. Con le tecniche di mental training che gli insegnano a vincere lo stress e a volgere le emozioni a proprio vantaggio, l’atleta verrà aiutato a ridurre l’ansia, la paura e il dolore sarà allora più capace di affrontare le molteplici situazioni della gara imparando a concentrare l’attenzione sull’obiettivo della performance (Criscuolo, 2009,p.3)... La percezione del dolore ERE lia I LA inteso come rinforzo positivo molto efficace nello sport e produce una riduzione dello sforzo. L’atleta utilizza delle parole- stimolo che l’aiutano a focalizzare l’attenzione su aspetti chiave della prestazione e ad evocare volontariamente stati chiave psicologici positivi e produttivi si genera così una percezione di autocontrollo e di autoinduzione emotiva. Eee SE ERE ESSERE annotarla, cercare di visualizzarla e tenerla in mente. Tutto questo è parte dell’esperienza dell’atleta (Criscuolo, 2009,p.3)... La percezione del dolore ... Il dolore, la fatica, l’obiettivo della performance vengono affrontati con le “parole magiche”. L’atleta parla con se stesso e il suo deve essere un linguaggio positivo. Il linguaggio interno gli permette di affrontare la competizione in modo più efficace, impara ad aumentare la concentrazione e a controllare l’ansia. Ma soprattutto l’atleta, grazie al self- talk, impara a ridurre e superare il dolore e la fatica che lo accompagnano durante gli allenamenti e le competizioni. Il self- talk è in grado di fornire la giusta motivazione, una corretta percezione del dolore e una efficace gestione della fatica. L’atleta affronta la propria performance grazie alle sue capacità non solo fisiche ma soprattutto psicologiche (Criscuolo,2009,p.4)... La propriocezione Questi recettori sono posizionati in posti specifici a seconda della funzione che rivestono: l Fuso neuromuscolare: misura la variazione di lunghezza di un muscolo nel tempo (in pratica la velocità con cui un muscolo si allunga e si accorcia durante la contrazione). Per far ciò questo dovrà percorrere in parallelo tutta la fascia muscolare ed essere dotato dell'abilità di contrarsi esso stesso; MST LT LAT II Me pi CO] lei LAMA INR ICI) TI DO RO) specificatamente la posizione di uno o più segmenti ossei rispetto ad un altro. Es.: le ossa dell'avambraccio rispetto all'omero (con recettore nella capsula articolare delle articolazioni del gomito); La propriocezione l Organo tendineo del Golgi: è posto in corrispondenza della giunzione muscolo- tendinea ed è sensibile alle variazioni di tensione. Esso è un sensore ad alta soglia, EEE oa AE un determinato oggetto, i muscoli iniziano a contrarsi ancora prima del lavoro effettivo, poiché si "aspettano" una determinata quantità di lavoro. Però, se il (RE OA EN RE no) EST) SRI tendini coinvolti, per riflesso i tendini in questione si rilassano lasciando andare il REINER I Recettori vestibolari: corrispondenti alle strutture del labirinto; La propriocezione IO EINE capsule articolari e sensibile a stimoli pressori e tattili prolungati e intensi; MO pie Cd SIA III ORIO, e sensibile alle vibrazioni. N.B. Patologia[] Atassia (Mancanza di coordinazione dei movimenti muscolari volontari, provocata da lesione del sistema nervoso.) Il riflesso Il riflesso può essere classificato come: ‘. Propriocettivo (profondo, controlla la lunghezza e la forza muscolare); ‘. Esterocettivo (superficiale, situato nella superficie della cute e SS ne et) age ORE ! Monosinaptico (connessione diretta tra neuroni sensoriali e neuroni ato] Co) ud ! Polisinapstico (connessione tra neuroni sensoriali-interneuroni- atixo) rigato.) a 9 IONE ...Nel midollo spinale, inoltre, si trovano i motoneuroni alfa, che fanno sinapsi con le fibre afferenti che partono dal recettore sensoriale. La sua base anatomica sensoriale è IT eo si ESTA L’arco riflesso L’arco riflesso è la via nervosa costituita dai neuroni afferenti, che portano informazioni al midollo spinale riguardo lo stato degli effettori periferici; da cellule di connessione, che trasmettono l’informazione; dai neuroni efferenti che rispondono all’informazione con impulsi diretti agli effettori. LO LOoIOo IT Si distinguono diverse sindromi: ‘ Sindrome talamica: causata da un deficit controlaterale, provocando disturbi come dolore, bruciore insopportabile, mancata sensibilità nella zona opposta alla lesione (es. disestesia|]tali lesioni provocano sensazioni sgradevoli che non rispondono agli analgesici); So RZ che non riceve proiezioni dal talamo. LO LOoIOo IT ...L’homunculus motorio: La corteccia motoria primaria presenta un’organizzazione somatotopica, in cui sono rappresentate alcune parti del corpo che interessano alcune zone del cervello. In questo caso l’homunculus è una rappresentazione che ci permette di capire quali zone del corpo sono dedite di più alla contrazione muscolare, ovvero a una maggior concentrazione di neuroni e motoneuroni ( labbra, mani, piedi). Il primo input è inviato dalla corteccia associativa frontale. Subito dopo altre due regioni confinanti con la corteccia motoria primaria eZ rostralmente alla corteccia motoria primaria); la corteccia premotoria (si trova sulla paria E EOS EEA Entrambe sono importanti per il controllo del movimento. LO LOoIOo IT IR ROSTRI ...Si trovano all’esterno del fuso e sono rosate OO ISO CREO ZI ele contrazione di un muscolo scheletrico. Unità motrice ...è l’insieme del motoneurone alfa e delle fibre ad esso innervate, e comprende tre meccanismi: 1)Reclutamento di più unità motorie (maggiori saranno le unità recluse, maggiore sarà la forza del muscolo); 2)Variazione della frequenza di sparo (variare il numero di potenziali d’azione, passando da tetano muscolare incompleto a completo, o intervallando cre CE ANS TSESIOE incompleti); 3)Lunghezza iniziale del sarcomero (la lunghezza è stata stimata a 2,2 micrometri, più è lungo il sarcomero più la risposta sarà migliore). Come si produce il movimento? ..per produrre movimento, i comandi motori giungono principalmente al OA EVA ISOLA Il muscolo striato si organizza secondo una componente definita sarcomero, che si occupa della componente gino che viene innervata dagli assoni dei LOTTI ER Il sarcomero è composto ai confini da due strie (definite zeta), ovvero la banda chiara siglata con le lettere I e la banda scura siglata con la lettera A. Le bande scure sono dei filamenti spessi, simili a una mazza da golf con una parte finale detta testa, che interagiscono con le molecole di actina; le bande chiare EEE EPTO A EEE SrL RA Sostanza reticolare ascendente (RAS) ...è una componente che riesce a discriminare gli stimoli rilevanti da altri stimoli che invece saranno sempre rilevanti. La rappresentazione del tono muscolare tiene conto anche di un altro organo, l’organo tendineo del Golgi. Questa componente è localizzata a livello della giunzione tra tendini e fibre muscolari e risponde alla tensione del muscolo scheletrico sviluppata durante la Mi Causa un riflesso da stiramento. Controllo del movimento SO EEC "Il sistema piramidale: deputato all'esecuzione dei movimenti volontari (funzione diretta) e comprende due vie: Via Corticospinale e Via Corticobulbare; "Il sistema extrapiramidale: deputato all’esecuzione dei movimenti involontari (funzione indiretta) e comprende due vie: Via Corticorubro-Rubrospinale e Via Corticoreticolo-Reticolospinale. Ì Questi due sistemi interagiscono per coordinare tutti i movimenti, e la loro interazione è il risultato dell’interazione tra cervelletto, corteccia e gangli. NEO RIE Horo ra oO ieepRE Lao o) AES eh " ARCHICORTECCIA, ARCHIPALLIO, PALEOPALLIO, NEOPALLIO (deputati al comportamento); " 4lobichea loro volta sono formati da circonvoluzioni: solchi, scissure e giri. ! Da due scissure: scissura di Silvio e scissura di Rolando. Î Nella zona sottocorticale sono presenti i nuclei della base deputati al TON Alana Or A livello cerebrale sono presenti altre aree in cui si realizza una sintesi funzionale tra controllo delle singole unità motorie e influenza globale della corteccia SUN TE rt] Il diencefalo L’altra parte dell’encefalo è il diencefalo, costituito da: - TALAMO: da esso passano tutte le informazioni sensoriali (escluso l’olfatto). Reni aa ME O i movimenti; ONORE EEERENZO molteplici funzioni, in particolare nel rilascio di ormoni nell’ipofisi (ghiandola endocrina che regola il rilascio di ormoni) e l’epifisi (regola la secrezione di melatonina, la quale regola il ritmo sonno-veglia). TROIS MOLE E - BULBO (MIDOLLO ALLUNGATO): contiene i nuclei che controllano le funzioni vitali; - PONTE: struttura che permette il passaggio delle fibre nervose e contiene a sua oe econo ri oo ELEVA - MESENCEFALO: possiede centri di controllo riflesso. La formazione reticolare Ciaoo ERI e mesencefalo. Essa controlla l’attività motoria gamma e regola il tono muscolare, più specificamente controlla la postura. Essa è coinvolta inoltre nel controllo della locomozione, infatti stimolando la regione locomotoria ri ediee.oIO avvengono normalmente durante la locomozione. Tale regione infatti non invia fibre direttamente al midollo spinale, ma controlla l’attività dei neuroni del tratto reticolospinale. Archicervelletto Compare per la prima volta nei pesci ed è deputato al mantenimento dell’equilibrio. Visto che si parla di equilibrio tutto parte dai recettori che si È i rr) ELE) le vie afferenti e informano della posizione della testa nello spazio, i Oro lsoER AIDA In questo caso possono accadere due possibilità: 1) I neuroni possono fermarsi vicino al nucleo e fare sinapsi. 2) Ineuroni arrivano direttamente all’archicervelletto. Paliocervelletto Compare per la prima volta negli anfibi e rappresenta un passaggio evolutivo importante in quanto gli animali acquatici si spostano sulla terra. PELO EE OE LOCA FERTILI ironia OE EE] dalle vie afferenti definite come spino — cerebellari (spino perché partono dal midollo spinale). Il primo neurone di queste vie che costituiranno la cosiddetta via della IEEE Dal paliocervelletto le informazioni in uscita, quindi efferenti, passano attraverso il nucleo dentato, altro nucleo profondo del cervelletto. Dal nucleo dentato partono le vie efferenti che passano attraverso la formazione reticolare e il nucleo rosso, da qui le efferenze e tsa ara tetet tcelo) A Neocervelletto Completa la corticalizzazione ed è deputato nei movimenti volontari fini e precisi. Compare parallelamente alla corteccia cerebrale perché essa rappresenta la più ampia zona del sistema nervoso ed è deputata a svolgere determinate funzioni tra cui quella motoria, infatti è dalla corteccia cerebrale che partono tutte le informazioni PISO) nat NONA II La corteccia cerebrale dice ciò che deve essere fatto ma è il cervelletto che dice come deve essere fatto. Il cervelletto rappresenta un comparatore tra le informazioni in entrata e quelle in uscita, in modo che queste siano chiare. Le informazioni stavolta partiranno dalla corteccia cerebrale attraverso la via cortico — ponto — cerebellare, quindi l’area cerebrale motoria decide di compiere un movimento e il cervelletto viene ad essere informato. La composizione del cervelletto Nello strato superficiale è presente la sostanza grigia, che comprende la corteccia cerebellare. La corteccia cerebellare è costituita da una serie di cellule (granuli, stellate, di Golgi, a canestro) le quali modellano le cellule del Purkigne (ricca arborizzazione dendridica che rappresenta la via efferente). Tali cellule escono dalla corteccia per fare sinapsi con i nuclei della base. (@]I SS CR] avviene grazie al lavoro delle fibre afferenti: IEEE ei ai nuclei della base. - Fibre rampicanti: permettono la connessione del cervelletto con l'apparato vestibolare e sono deputate all’equilibrio. TEO PSV AE) La sostanza bianca contiene un ammasso di neuroni definiti come nuclei: - Nucleo dentato: coinvolto nei movimenti rapidi mediante i sistemi corticospinale e ut) os) te 1h OOo ao "Nucleo del fastigio: implicato nel controllo del movimento tramite il tratto reticolospinale e vestibolospinale. N. B. : Una lesione anche lieve al cervelletto può provocare una disfunzione del movimento volontario fine e preciso, ovvero il tremore intenzionale. Il sonno ...Il sonno è fondamentale per mantenere stabile il ritmo biologico del soggetto. o rrtatet bisognerebbe dormire 7 — 8 ore a notte...