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Bellum Iugurthinum analisi, Appunti di Lingua Latina

Analisi testuale e grammaticale (analisi verbale con paradigmi, nomi e aggettivi declinati).

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 29/04/2023

federica-cancelliere
federica-cancelliere 🇮🇹

4.6

(29)

28 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Bellum Iugurthinum analisi e più Appunti in PDF di Lingua Latina solo su Docsity! BELLUM IUGURTHINUM, SALLUSTIO CAPITOLO UNO [1] Falso queritur de natura sua genus humanum, quod inbecilla atque aevi brevis forte potius quam virtute regatur. TRADUZIONE “Il genere umano (a torto) falsamente si è lamentato della propria natura (ha messo in dubbio) per il fatto che questa natura è debole e di breve durata ed è guidata dalla sorte piuttosto che dalla virtus [valore]” COMMENTO Molti hanno fatto notare come il B.I inizi con un interrogativo, sembra come se Sallustio voglia subito dare l’idea di quello di cui parlerà. L’uomo è debole ed è destinato a morire, la sua vita è guidata dal destino anziché dal valore. La prima parola della monografia è un avverbio. ANALISI GRAMMATICALE • Falso: avverbio, “a torto”; • Queritur: verbo deponente, terza coniugazione, paradigma ([quĕror], quĕrĕris, questus sum, quĕri), presente, terza persona singolare (lamentare, dolersi) • De: preposizione (di, da, durante) • Natura: prima declinazione, femminile, singolare, ablativo (natura) • Sua: seconda declinazione, neutro, plurale, ? (sua) • Genus: terza declinazione, neutro, singolare, nominativo (gente, stirpe) • Humanum: seconda declinazione, neutro, nominativo, singolare (umano) • Quod: avverbio e coniugazione (perché, la ragione) • Inbecilla: aggettivo I classe, femminile, singolare, nom/abl/voc (debole) • Atque: congiunzione (e, anzi, anche, allora) • Aevi: seconda declinazione, singolare, maschile, genitivo? (durata) • Brevis: aggettivo II classe, femminile, singolare, genitivo? (breve) • Forte: avverbio (per caso) • Potius: avverbio (preferibilmente) • Quam: preposizione (più che, piuttosto che) • Virtute: terza declinazione, femminile, singolare, ablativo (virtus, valore) • Regatur: forma passiva di rego, paradigma (rego, regis, rexi, rectum, regere), terza coniugazione, congiuntivo presente, III persona singolare (dominare) [1] Nam contra reputando neque maius aliud neque praestabilius invenias magisque naturae industriam (soggetto) hominum quam vim aut tempus deesse. TRADUZIONE Ma infatti, riflettendo bene potresti intendere (invenias), al contrario che non c’è nulla né di più grande né di più importante, alla natura manca più l’impegno degli uomini che la forza o il tempo. COMMENTO Il problema non sono la forza o il tempo (vis e tempus che si legano a imbecilla), alla natura quello che giova è l’industria, ossia la capacità di essere produttivi. Troviamo, in latino, il sed avversativo quando abbiamo una finta negazione e serve per attirare l’attenzione oppure per frasi avversative. Il linguaggio della guerra e del delitto, chiaramente, non è casuale ma è utile ai fini di attirare l’attenzione dei romani. ANALISI GRAMMATICALE • Nam: congiunzione (appunto, certamente) • Contra: preposizione (+accusativo: contrariamente) • Reputando: paradigma ([rĕpŭto], rĕpŭtas, reputavi, reputatum, rĕpŭtāre) prima coniugazione, gerundio ablativo (considerare, riflettere) • Neque: avverbio (non) • Maius: aggettivo comparativo, neutro, nominativo/acc/voc (di più grande) • Aliud: pronome indefinito, neutro, singolare, nominativo o accusativo (un altro) probabilmente è la forma neque+aliud • Neque: avverbio (non) • Ubi: congiunzione (quando, non appena che) o avverbio (dove) • Ad: preposizione (a, verso, fino a, presso, a) • Gloriam: I declinazione, femminile, accusativo (gloria) • Virtutis: III declinazione, femminile, genitivo, singolare (virtù, pregi) • Via: I declinazione, nominativo o ablativo o vocativo, singolare (strada, via, regola) • Grassatur: paradigma [grassor], grassāris, grassatus sum, grassāri, presente, 3 persona singolare (camminare, infuriare, procedere) • Abunde: avverbio (abbondantemente, molto, assai) • Pollens: AGGETTIVO PARTICIPIO, paradigma [pollens], pollens, pollens; maschile/femminile/neutro nominativo o vocativo (potente, vigoroso) • Potentesque: AGGETTIVO PARTICIPIO che deriva da [possum], potes, potui, posse – nominativo o vocativo maschile/femminile/neutro (potente, influente) • Et: congiunzione (e) • Clarus: aggettivo I classe, maschile, nominativo, singolare (chiaro, limpido, distinto, evidente, celebre) • Est: paradigma sum, es, fui, esse; presente, terza persona singolare (è) • Neque: avverbio (non) • Fortuna: I declinazione, nominativo/ablativo/vocativo, femminile, singolare (sorte, caso, destino, fortuna) • Eget: II coniugazione, paradigma [ĕgĕo], ĕges, egui, ĕgēre; presente, III persona singolare (mancare, aver bisogno, sentire bisogno, fare a meno di) • Quippe: congiunzione (dal momento che) • Quae: pronome relativo, nominativo singolare o plurale (il quale, la quale) • Probitatem: III declinazione, accusativo, femminile, singolare (integrità, onestà, rettitudine) • Industriam: I declinazione, accusativo, singolare, femminile (operosità) • Aliasque: avverbio (in un altro tempo, d’altra parte, altrimenti) • Artis: III declinazione, femminile, singolare, genitivo (arte, teoria, abilità) • Bonas: aggettivo I classe, plurale, accusativo (buona, lieta) • Neque: avverbio (non) • Dare: I coniugazione, paradigma [do], das, dedi, datum, dāre; infinito presente (dare) • Neque: avverbio (non) • Eripere: III coniugazione, paradigma [ērĭpĭo], ērĭpis, eripui, ereptum, ērĭpĕre; infinito presente (estrarre, sottrarre) • Cuiquam: pronome indefinito, femminile, singolare, dativo (qualcuno, alcuno) • Potest: paradigma (possum, potes, potui, posse), presente, III persona singolare (potere, essere capace) [1] Sin (animus sottinteso) captus pravis cupidinibus ad inertiam et voluptates corporis pessum datus est (protasi), perniciosa libidine paulisper usus, ubi per socordiam vires tempus ingenium diffluxere, naturae infirmitas accusatur: suam quisque culpam auctores ad negotia transferunt TRADUZIONE Ma se l’animo preso da cattive passioni è stato condotto (moto a luogo) all’inerzia e ai piaceri del corpo, avendo usufruito per un poco di una passione perniciosa, quando (ubi) le forze, il tempo, l’ingegno sono venuti meno per esaurimento (socordiam) è accusata la debolezza della natura , gli autori (responsabili di questo comportamento) trasferiscono ciascuno la propria colpa (quisque culpam) agli impegni (negotia) della vita [se ad un certo punto, lo spirito di una persona si è dato alle passioni e le sue forze, il tempo e l’ingegno vengono meno, ingiustamente si accusa la natura] ANALISI GRAMMATICALE • Sin: congiunzione (se poi, se invece, ma se) • Captus: IV declinazione, nominativo/genitivo/voc, singolare, maschile (preso) • Pravis: II declinazione, plurale, neutro, dativo o ablativo (cattive) • Cupidinibus: III declinazione, dativo o ablativo, femminile, plurale (passioni) • Ad: preposizione (a) • Intertiam: I declinazione, femminile, accusativo, singolare (inerzia) • Et: congiunzione (e) • Voluptates: III declinazione, femminile, plurale, nominativo/accusativo/vocativo ( • Corporis: III declinazione, neutro, genitivo, singolare (corpo) • Pessumdatus: aggettivo e infinito perfetto, paradigma [pessumdo], pessumdas, pessumdedi, pessumdatum, pessumdāre; infinito perfetto di pessumdo; maschile, singolare, nominativo (rovinare, far crollare) • Est: paradigma sum, es, fui, esse; presente, terza persona singolare (è) • Perniciosa: aggettivo I classe, neutro, plurale, nominativo (perniciosa) • Quanto: aggettivo I classe, maschile o neutro, singolare, dativo – ablativo (quanto) • Studio: II declinazione, neutro, singolare, ablativo o dativo (diligenza, cura, devozione) • Aliena: aggettivo I classe, femminile, nominativo – ablativo – vocativo, singolare OPPURE neutro (estraneo, alieno) • Ac: congiunzione (e, addirittura, anzi, dunque) • Nihil: pronome indefinito, singolare, nominativo o accusativo, neutro (Nulla) • Profutura • Multaque: avverbio (molte) • Etiam: congiunzione (e, inoltre) • Periculosa: aggettivo I classe, femminile o neutro, nominativo – ablativo (pericolosa) • Ac: congiunzione (e, addirittura, anzi, dunque) • Perniciosa: aggettivo I classe, neutro, plurale, nominativo (perniciosa) • Petunt: III coniugazione, paradigma (pĕto, pĕtis, petii, petitum, pĕtĕre); indicativo presente, III persona plurale (recarsi, cercare, aspirare) • Neque: avverbio (non) • Regerentur: III coniugazione, paradigma [rĕgo], rĕgis, rexi, rectum, rĕgĕre; presente indicativo, III persona plurale (reggere, dirigere, guidare) • Magis avverbio (maggiormente, piuttosto, di più), comparativo • Quam: preposizione (più che, piuttosto che) • Regerent: paradigma (rego, regis, rexi, rectum, regere), indicativo futuro semplice plurale (riportare) oppure congiuntivo imperfetto 3 persona pl (reggessero) • Casus: IV declinazione, maschile, singolare, nominativo – genitivo – vocativo (caso) • Et: congiunzione (e) • Eo: avverbio (là, ciò) • Magnitudinis: III declinazione, femminile, singolare, genitivo (grandezza, abbondanza, forza, vigore) • Procederent • Ubi: avverbio (dove) • Pro: proposizione (dinanzi a, a vantaggio di, a difesa di) • Mortalibus: III declinazione, neutro, plurale, dativo o ablativo (le vicende umane) • Gloria: I declinazione, femminile, singolare, nominativo – ablativo – vocativo (gloria) • Aeterni: aggettivo I classe maschile, plurale, nominativo (eterni) • Fierent: passivo di facio, paradigma facio, facis, feci, factum, facere; congiuntivo imperfetto, III persona plurale (divenire) [2] Nam uti genus hominum compositum ex corpore et anima est (principale), ita res cuncta studiaque omnia nostra corporis (naturam sottinteso) alia (comparativa), alia animi naturam secuntur (deponente). TRADUZIONE Infatti, come la natura degli uomini è composta di corpo e di anima (complementi di materia) così la totalità di questo essere (lett. “tutta la cosa”) e tutti i nostri impegni, seguono alcuni la natura del corpo, altri la natura dell’anima. COMMENTO Sallustio usa animus e anima come se fossero sinonimi, cosa che in latino non sono. “anima” indica il soffio, “animus” indica il coraggio, la capacità di metterci impegno. Inoltre, mette sullo stesso piano anche ingenium. Spiega che esista una dimensione corporea e una incorporea, (secuntur, sparisce il digramma “q” ANALISI GRAMMATICALE • Nam: congiunzione (appunto, certamente) • Uti: avverbio (come se, in ogni modo, per esempio) • Genus: III declinazione, neutro, singolare, nominativo-accusativo- vocativo (stirpe, famiglia, lignaggio) • Hominum: III declinazione, maschile, plurale, genitivo (gli uomini) • Compositum: II declinazione, neutro, singolare, nominativo- accusativo-vocativo (composti) • Ex: preposizione (da, fin da) • Corpore: III declinazione, neutro, singolare, ablativo (corpo, persona) • Et: congiunzione (e) • Anima: I declinazione, femminile, singolare, nominativo-ablativo- vocativo (anima) • Est: paradigma sum, es, fui, esse; presente indicativo, 3 persona singolare (è) • Dilabantur: verbo deponente, paradigma (dīlābor, dīlābĕris, dilapsus sum, dīlābi); congiuntivo presente, III p. pl (espandersi, svanire, perire) • Ingeni: II declinazione, genitivo, neutro, singolare (natura, ingegno) • Egregia: II declinazione neutro, plurale, nominativo e vocativo (egregia) • Facinora: III declinazione, neutro, plurale, nominativo, accusativo o vocativo (azione, impresa, fatto) • Sicuti: < sicut, avverbio (come, così come, proprio come oppure come, per esempio) • Anima: I declinazione, femminile, singolare, nominativo-ablativo- vocativo (anima) • Inmortalia: aggettivo II classe, neutro, plurale, nominativo o accusativo o vocativo (immortale, eterno) • Sunt: paradigma sum, es, fui, esse; presente indicativo, 3 persona plurale (sono) [2] Postremo corporis et fortunae bonorum ut initium (comparativa che ha sottinteso il verbo est) sic finis est, omniaque orta occidunt et aucta senescunt: animus incorruptus, aeternus, rector humani generis agit atque habet cuncta neque ipse habetur. TRADUZIONE Come c’è un inizio (ut initium est) così c’è una fine (sic finis est) dei beni del corpo e della fortuna (postremo..bonorum)e tutte le cose (omniaque) muoiono dopo essere nate (orta) e invecchiano (semescunt) dopo essere cresciute (aucta) l’animo incorrotto, eterno, guida del genere umano (rector..) possiede (agit) e ha ogni cosa, né lui stesso è posseduto OPPURE agisce e possiede tutte le cose, né lui stesso è posseduto ANALISI GRAMMATICALE • Postremo: avverbio (infine, insomma) • Corporis: III declinazione, neutro, genitivo, singolare (corpo) • Et: congiunzione (e) • Fortunae: I classe, femminile, sing , genitivo o dativo (fortuna) • Bonorum: II declinazione, neutro, plurale, genitivo (i beni) • Ut: congiunzione (in modo che ,dopo che) • Initium: II declinazione, neutro, nominativo – accusativo – vocativo, singolare, maschile (inizio, principio) • Sic: avverbio (così, in tale maniera) • Finis: III declinazione, maschile o femminile singolare, nominativo (fine) • Est: paradigma sum, es, fui, esse; presente indicativo, 3 p sing (è) • Omniaque: III declinazione, neutro, plurale, nominativo-accusativo- vocativo [non ha il singolare] (tutte) • Orta: aggettivo participio perfetto IV decl che deriva da (paradigma: orior, oriris, ortus sum, oriri), femminile singolare nominativo, abl, voc oppure neutro pl nom, abl, acc (nascere) • Occidunt: III coniugazione, presente, III p pl (uccidere, morire) • Et: congiunzione (e) • Aucta: aggettivo I classe oppure paradigma aucto, auctas, auctare, imperativo (accrescere) • Senescunt: paradigma senesco, senescis, senui, senescere; indicativo pres 3 persona pl (invecchiano) • Animus: II declinazione, maschile, singolare, nominativo (anima, pensiero) • Incorruptus: aggettivo I classe, maschile, nominativo, singolare (incorrotto) • Aeternus: : aggettivo I classe, maschile, nominativo, singolare (eterno) • Rector: III declinazione, nominativo, maschile, singolare (guida, capo) • Humani: aggettivo I classe, maschile, genitivo, pl (umano) • Generis: III declinazione, genitivo, neutro, singolare (stirpe, genere) • Agit: paradigma ago, agis, egi, actum, agere; presente 3 persona sing (condurre, comportarsi) • Atque: : congiunzione (e, anzi, anche, allora) • Habet: paradigma habeo, habes, habui, habitum, habere; presente, 3 persona singolare (ha) • Cuncta: aggettivo I classe, nominativo sing femm (tutto) • Neque: congiunzione copulativa (nessuno, ne) • Ipse: pronome determinativo (stesso, in persona) • Habetur: paradigma habeor, haberis, habitus sum, haberi; presente indicativo 3 persona sing (possedere, avere) • Socordia: sostantivo I declinazione, nominativo, femminile, singolare (pigrizia) • Torpescere: paradigma torpesco, torpescis, torpui, torpescere; infinito presente (intorpidire) • Sinunt: paradigma sino, sinis, sivi, situm, sinere; indicativo presente 3 persona pl (permettono) • Cum: preposizione (con, mentre, quando) • Praesertim: avverbio di modo (specialmente) • Tam: avverbio di quantità (tanto, talmente) • Multae: aggettivo I classe, nominativo, femminile, plurale (molto) • Variaeque: aggettivo I classe, nominativo, femminile, plurale (varie) • Sint: paradigma sum, es, fui, esse; congiuntivo presente 3 persona plurale (siano) • Artes: III declinazione, nominativo o accusativo, femminile, plurale (arti) • Animi: II declinazione, genitivo, singolare, maschile (anima) • Quibus: aggettivo/pronome relativo, dativo, maschile, plurale (alle quali) • Summa: I declinazione, nomnativo o abl, femminile, singolare (totalità. Complesso) • Claritudo: III declinazione, nominativo, femminile, singolare (splendore, claritudo) • Paratur: paradigma paror, pararis, paratus sum, parari; indicativo presente 3 persona sing (procurare, preparato) [3] Verum ex iis magistratus et imperia, postremo omnis cura rerum publicarum minime mihi hac tempestate cupienda videntur, quoniam neque virtuti honor datur neque illi (causale con soggetto l’onore), quibus per fraudem (compl di moto per luogo figurato) iis fuit uti (dativo di possesso) , tuti aut eo magis honesti sunt. TRADUZIONE In vero, mi sembra che tra quelle cariche politiche e militari e ogni preoccupazione della cosa pubblica si debba minimamente cercare in questo tempo perché né l’onore è consegnato alla virtù né quelli sono sicuri (sunt tuti) o tanto più onesti, ai quali (quibus) è stato (fuit) usare quelle (le arti) attraverso la frode. COMMENTO L’incipit è fortemente autocentrato sulla necessità di giustificare il tipo di operazione, quella monografica è giustificata nella congiura mentre qui si giustifica l’idea di scrivere storia. Alla fine del secondo capitolo si è detto che, per raggiungere la gloria ci possono essere varie ars, per un romano la prima è certamente la politica. Nel terzo, Sallustio invece sostiene che la politica sia qualcosa che non dia giusto merito al valore, inoltre è teatro di imbroglioni, gente che ha agisce per fraus (inganno) e che non può dirsi né sicura né onorevole. (PS HO SOTTOLINEATO IN GRASSETTO QUELLO CHE HA LETTO). Sallustio spiega che non si debba governare con la forza, ma con la clementia (come Cicerone a Cesare nella Pro Marcello). Quando ci si impone con la forza, non si viene amati ma si viene odiati perché ci si impone. Il controllo di Cesare nei riguardi dello stato aveva di fatto provocato la sua morte per mano dei suoi assassini. A meno che noi non pensiamo che valga la pena sacrificare la propria libertà, la propria dignità alla potenza di pochi. ANALISI GRAMMATICALE • Verum: avverbio (in realtà) oppure II declinazione, neutro, singolare nominativo-accusativo-vocativo • Ex: preposizione (da, dopo, di) • Iis: pronome personale, plurale, maschile/femminile/neutro, dativo o ablativo (quello, egli, essa) • Magistratus: IV declinazione, maschile, plurale, nominativo (cariche pubbliche) • Et: congiunzione (e) • Imperia: II declinazione, plurale, neutro, nominativo/accusativo/vocativo (militari) • Postremo: avverbio (in fine, insomma) • Omnis: aggettivo II classe, femminile/maschile/neutro, singolare, nominativo/genitivo/vocativo (tutt*) • Cura: I declinazione, femminile, singolare, nominativo/ablativo/vocativo (preoccupazione) • Rerum: V declinazione, plurale, femminile, genitivo (cosa, faccenda) • Publicarum: aggettivo I classe, femminile, plurale, genitivo (cose pubbliche) • Minime: avverbio (il meno possibile, niente affatto, poco) • Mihi: pronome personale, maschile/femminile, singolare, dativo (me) • Hac: avverbio (in questo modo, così) • Tempestate: III declinazione, femminile, singolare, dativo (tempo, periodo) • Cupiunda • Videntur: paradigma videor, videris, visus sum, videri (passivo); presente, 3 persona plurale • Quoniam: congiuntiva causale (perché, poiché) • Neque: congiunzione (non) • Virtuti: III declinazione, femminile, singolare, genitivo o ablativo (virtù) • Honor: III declinazione, maschile, singolare, nominativo (onore) • Datur: paradigma dor, daris, datus sum, dari (passivo); presente 3 persona singolare (è dato, concedere) • Neque: congiunzione (non) • Praesertim: avverbio (specialmente) • Omnes: III declinazione, accusativo, maschile, plurale (tutti) • Rerum: V declinazione, femminile, genitivo, plurale (cose, faccende, azioni) • Mutationes: III declinazione, accusativo, femminile, plurale (cambiamenti) • Caedem: III declinazione, accusativo, femminile, singolare (strage) • Fugam: I declinazione, accusativo, femminile, singolare (fuga) • Aliaque: pronome indefinito, accusativo, femminile, plurale (altre) • Hostilia: aggettivo I classe, accusativo, neutro, plurale (ostile) • Portendant: paradigma portendo, portendis, portendi, portentum, portendere; congiuntivo presente, 3 persona plurale (presagiscono) [3] Frustra autem niti neque aliud se fatigando nisi odium quaerere extremae dementiae est; nisi forte quem inhonesta et perniciosa libido tenet potentiae paucorum decus atque libertatem suam gratificari. TRADUZIONE Sforzarsi invano e non ottenere anche con grande fatica, nient’altro se non odio è totale follia (un gesto di pura follia). A meno che non si voglia sacrificare il decoro e la propria libertà, quella che tiene sotto controllo un desiderio dannoso alla potenza di pochi. ANALISI GRAMMATICALE • Frustra: avverbio di modo (invano) • Autem: congiunzione (d’altra parte, invece) • Niti: paradigma nitor, niteris, nisus sum, niti; verbo deponente, infinito presente (sforzare) • Neque: avverbio (non) • Aliud: pronome indefinito, nominativo, neutro sing o acc (altro) • Se: preposizione (Se) • Fatigando: paradigma fatigo, fatigas, fatigavi, fatigatum, fatigare; gerundio (spossare, stancare??) • Nisi: paradigma nitor, niteris, nisus sum, niti; participio perfetto (sforzarsi) • Odium: II declinazione, accusativo, neutro, singolare (odio) • Quaerere: paradigma quaero, quaeris, quaesivi, quasitum, quaerere; infinito presente (cercare) • Extremae: aggettivo I classe, dativo, femminile, singolare (estrema) • Dementiae: I declinazione, dativo, femminile, singolare (demenza) • Est: paradigma sum, es, fui, esse; presente, terza persona singolare (è) • Nisi: paradigma nitor, niteris, nisus sum, niti; participio perfetto (sforzarsi) • Forte: aggettivo II classe, accuastivo, neutro, singolare (forte??) • Quem: aggettivo, singolare, maschile, accusativo (il quale) • Inhonesta: aggettivo I classe, accusativo, neutro, plurale (disonesto??) • Et: congiunzione (e) • Perniciosa: aggettivo i classe, accusativo, neutro, singolare? (dannoso) • Libido: III declinazione, nominativo, femminile, singolare (desiderio) • Tenet: paradigma teneo, tenes, tenui, tentum, tenere, presente 3 persona singolare (tiene) • Potentiae: I declinazione, dativo, femminile, singolare (alla potenza) • Paucorum: aggettivo I classe, genitivo, maschile, plurale o neutro (poco) • Decus: III declinazione, nominativo o accusativo, neutro, singolare (decoro) • Atque: congiunzione copulativa (Inoltre, e inoltre, eppure, d’altronde) • Libertatem: III declinazione, accusativo, femminile, singolare (libertà) • Suam: aggettivo, accusativo, femminile, singolare (sua) • Gratificari: paradigma gratificor, gratificaris, gratificatus sum, gratificari; verbo deponente, infinito presente (compiacere) • Primum: aggettivo I classe, accusativo, singolare, maschile (primo) • Quia: congiuntiva causale (poiché) • Magnum: aggettivo I classe, accusativo, maschile, singolare (grande) • Et: congiunzione (e) • Atrox: aggettivo II classe, nominativo, singolare, femminile (atroce) • Variaque: aggettivo i classe, nominativo, femminile, plurale (varie) • Victoria: I declinazione, nominativo o ablativo, femminile, singolare (vittoria) • Fuit: : paradigma sum, es, fui, esse; perfetto, 3 persona singolare (fu) • Dein: avverbio di tempo (in seguito) • Quia: congiunzione causale (perché) • Tunc: avverbio di tempo (allora, in quel tempo) • Primum: avverbio (per la prima volta) • Superbiae: I declinazione, genitivo, singolare, femminile (superbia) • Nobilitatis: III declinazione, genitivo, singolare, femminile (noto, rinomanza) • Obviam: avverbio (incontro) • Itum: paradigma eo, is, ivi, itum, ire; supino, no passivo (ad andare) • Est: paradigma sum, es, fui, esse; presente, terza persona singolare (è) • Quae: pronome relativo, nominativo singolare o plurale (il quale, la quale) • Contentio: III declinazione, nominativo, femminile, singolare (sforzo, contesa, lotta) • Divina: aggettivo I classe, accusativo, neutro, plurale (divine) • Et: congiunzione (e) • Humana: aggettivo I classe, accusativo, neutro, plurale (umane) • Cuncta: aggettivo I classe, accusativo, neutro, plurale (tutte) • Permiscuit: paradigma permisceo, permisces, permiscui, permictum, permiscere; indicativo perfetto, 3 persona singolare (rimescolò) • Eoque: avverbio (perché) oppure congiunzione (E) • Vecordiae: I declinazione, genitivo, femminile, singolare (pazzia) • Processit: paradigma procedo, procedis, processi, processum, procedere; perfetto, 3 persona singolare (avanzò) • Ut: congiunzione (quando, affinchè) • Studiis: II declinazione, dativo o ablativo, neutro, plurale ( • Civilibus: aggettivo II classe, dativo, femminile, singolare (civile) • Bellum: II declinazione, nominativo, neutro, singolare (guerra) • Atque: congiunzione (e, anche, eppure, piuttosto) • Vastitas: III declinazione, nominativo, femminile, singolare (devastazione) • Italiae: I declinazione, genitivo, femminile, plurale (dell’italia) • Finem: III declinazione, accusativo, maschile, singolare (fine) • Faceret: paradigma facio, facis, feci, factum, facere; congiuntivo imperfetto, 3 persona singolare (facesse) [3] Sed prius quam huiusce modi rei initium expedio, pauca supra repetam, quo ad cognoscendum omnia illustria magis magisque in aperto sint. Bello Punico secundo, quo dux Carthaginiensium Hannibal post magnitudinem nominis Romani Italiae opes maxime attriuerat, Masinissa rex Numidarum in amicitiam receptus a P. Scipione, cui postea Africano cognomen ex virtute fuit, multa et praeclara rei militaris facinora fecerat. TRADUZIONE Ma prima di dare inizio a questa narrazione, devo ritornare un po’ indietro in modo che tutti i punti salienti (omnia illustria) vi siano sempre più chiari. Durante la seconda guerra punica (219-201) quando il comandante dei cartaginesi, Annibale dopo la grandezza del nome di Roma (da quando era stata fondata roma) aveva distrutto quasi del tutto le ricchezze dell’italia, Massinissa re dei Numidi, accolto in amicizia (amicitiam= termine politico, indica la relazione di scambio di benefici e doveri specifici tra due persone, entità o tra due stati) da Scipione a cui fu dato il soprannome di Africano, si era distinto ANALISI GRAMMATICALE • Sed: congiunzione (ma) • Prius: avverbio (prima) • Quam: avverbio (da quando, prima di, tanto quanto, davvero, che) • Huisce • Modi: II declinazione, maschile, pl (nom, voc) o sing (gen) (misura, estensione, limite) • Rei: V declinazione, femminile, genitivo/dativo, singolare (cosa, faccenda) • Initium: II declinazione, nominativo/accusativo, neutro, singolare (inizio) • Expedio: paradigma expedio, expedis, expedivi, expedii..., expeditum, expedire; presente, 1 persona singolare (spiego) • Pauca: aggettivo I classe, nominativo, femminile, sing (poco) • Supra: preposizione (sopra di) • Rei: V declinazione, femminile, genitivo/dativo, singolare (cosa, faccenda) • Militaris: aggettivo II classe, nominativo, maschile, singolare o genitivo (militare) • Facinora: III declinazione, nominativo o accusativo, neutro, plurale (azioni, imprese) • Fecerat: paradigma facio, facis, feci, factŭm, facere, trapassato prossimo, 3 persona singolare (aveva fatto, comporre, rendere) [5] Ob quae victis Carthaginiensibus et capto Syphace, cuius in Africa magnum atque late imperium valuit, populus Romanus, quascumque urbis (accusativo plurale) et agros manu ceperat, regi dono dedit. Igitur amicitia Masinissae bona atque honesta nobis permansit. Sed imperi vitaeque eius finis idem fuit. TRADUZIONE Proprio per queste imprese gloriose di Massinissa, vinti i Cartaginesi e catturato Siface (il re) il quale si era affermato in Africa (che aveva in Africa un vasto potere), il popolo romano diede in dono al re tutte le città e i campi che aveva conquistato (per ringraziare Massinissa che aveva dato il suo contributo alla guerra vincendo su Siface). Dunque, l’alleanza di Massinissa con noi rimase buona e onesta però la fine della vita di Massinissa corrispose alla fine del suo potere (la fine della sua vita e dell’impero fu la stessa). ANALISI GRAMMATICALE • Ob: preposizione (a causa di) • Quae: pronome relativo, nominativo singolare o plurale (il quale, la quale) • Victis: <VINCI, paradigma vincor, vinceris, victus sum, vinci; passivo, participio perfetto, dativo, maschile, plurale (vinti) • Carthaginiensibus: III declinazione, dativo o ablativo, maschile, plurale (cartaginesi) • Et: congiunzione (E) • Capto: < captare, paradigma capior, caperis, captus sum, capi; passivo, participio perfetto, dativo o ablativo, maschile, singolare (preso, catturato) • Syphace: III declinazione, ablativo, maschile, singolare (siface) • Cuius: aggettivo, singolare, maschile, genitivo (il quale) • In: preposizione (in) • Africa: I classe, nominativo o ablativo, femminile, singolare (africa) • Magnum: aggettivo I classe, accusativo, maschile, singolare (grande) • Atque: congiunzione (e, anche, eppure, piuttosto) • Late: avverbio (Largamente) • Imperium: II declinazione, nominativo/accusativo, neutro, singolare (ordine, comando) • Valuit: paradigma valeo, vales, valui, valiturum, valere; perfetto, 3 persona singolare (fu sano, forte) • Populus: II declinazione, nominativo, maschile, singolare (popolo) • Romanus: II declinazione, nominativo, maschile, singolare (romano) • Quascumque: pronome/aggettivo relativo (qualunque) • Urbis: III declinazione, genitivo, singolare, femminile (città) • Et: congiunzione (E) • Agros: II declinazione, accusativo, maschile, plurale (campi) • Manu: IV declinazione, ablativo, femminile, singolare (mani??) • Ceperat: paradigma capio, capis, cepi, captum, capere; trapassato prossimo, 3 persona singolare (aveva preso, scegliere) • Regi: paradigma (rego, regis, rexi, rectum, regere), presente indicativo 3 persona singolare (regge) • Dono: II declinazione, ablativo, neutro, singolare (dono) • Dedi: paradigma dedor, dedĕris, deditus sum, - , dedi; passivo, infinito presente (essere consegnato) • Igitur: avverbio (allora, dunque) • Amicitia: I declinazione, nominativo o ablativo, femminile, singolare (amicizia) • Masinissae: I declinazione, genitivo/dativo, maschile, singolare (Massinissa) • Bona: aggettivo I classe, nominativo o ablativo, femminile, singolare (buona) • Atque: congiunzione (e, anche, eppure, piuttosto) • Honesta: aggettivo I classe, nominativo o ablativo, femminile, singolare (onesta) • Nobis: pronome personale, dativo o ablativo, maschile, plurale (per noi) • Et: congiunzione (E) • Hiempsalem • Ex: preposizione (da, fuori da) • Sese: ‘’se’’ • Genuit: paradigma geno, genis, genui, genitŭm, genĕre; perfetto, 3 persona singolare (generò) • Iugurthamque: I declinazione, accusativo, maschile, singolare • Filium: II declinazione, accusativo, singolare, maschile • Mastanabalis • Fratris: III declinazione, genitivo, maschile, singolare (fratello) • Quem: aggettivo, singolare, maschile, accusativo (il quale) • Masinissa • Quod: avverbio e coniugazione (perché, la ragione) • Ortus: paradigma orior, oreris, orere, oriris, orire..., ortus sum, orta sum, ortum sum..., ortum, oriri; participio perfetto, nominativo, maschile, singolare (discenere) • Ex: preposizione (da, fuori da) • Concubina: I declinazione, nominativo o ablativo, femminile, singolare (concubina) • Erat: paradigma sum, es, fui, esse; imperfetto, 3 persona singolare (era) • Privatum • Dereliquerat • Eodem • Cultu • Quo • Liberos • Suos • Domi • Habui [6] Qui ubi primum adolevit, pollens viribus, decora facie, sed multo maxime ingenio validus, non se luxu neque inertiae corrumpendum dedit, sed, uti mos gentis illius est, equitare, iaculari; cursu cum aequalibus certare et, cum omnis gloria anteiret, omnibus tamen carus esse; ad hoc pleraque tempora in venando agere, leonem atque alias feras primus aut in primis ferire: plurimum facere, [et] minimum ipse de se loqui. TRADUZIONE Questo, non appena crebbe (giunta l’adolescenza anche se per i romani l’ad. Era anche fino ai trent’anni) forte fisicamente (pollens..) di bell’aspetto ma soprattutto di una grande intelligenza (ingenio validus) non si abbandonò a corrompersi al lusso (usato come sinonimo di luxuria, nel senso di “soldi”, allo spreco di denaro) e all’inerzia (per Sallustio il danno era l’avidità o l’inoperosità, l’inerzia in opposizione dell’industria). Ma (uti) come tipico di quel popolo, andava a cavallo, lanciava il giavellotto, gareggiava nella corsa con i coetanei (si allenava sempre) e [infiniti narrativi] benché (cum con valore concessivo) superasse tutti in gloria (omnes-> omni, ) tuttavia era amato da tutti e inoltre, passava la maggior parte del tempo invenando (a cacciare) primo o tra i primi, a ferire un leone o altre belve, faceva tantissimo e parlava pochissimo (non era uno che si vantava di sé). COMMENTO Nel proemio abbiamo parlato della distinzione tra persone che usano l’operosità e quelle inoperose. Non basta mettere in campo il corpo ma anche l’ingenium; nel capitolo terzo dice che bisogna sapersi distinguere in maniera giusta, in modo da essere amati e non odiati, non ci si impone in modo fraudolento con la forza avendo in cambio solo odio. Quello che inizia al capitolo sesto è il ritratto di Giugurta, inizia il racconto riguardo chi è stato Giugurta. La congiura invece è famosa per il ritratto di Catilina, un ritratto paradossale ossia un ritratto che prevede la coincidentia oppositorum, la possibilità di ospitare gli opposti: Catilina è tutto e il contrario di tutto, intelligente ma disonesto, forte ma malvagio. Ha delle doti che vengono usate male. Nel mondo antico, il paradosso era la costruzione tramite antinomie. Il destinatario romano che ha già letto la congiura, si ritrova nel BI uno schema perfetto: proemio, introduzione al lavoro (come nella congiura dove parla dell’archeologia mentre qui sulla guerra punica), biografia (lì di Catilina e qui di Giugurta). Il lettore si aspetta un ritratto paradossale, a maggior ragione perché al contrario di Catilina, Giugurta non è romano. Questo racconto per certi versi è paradossale, ma non come quello di Catilina dove ci sono il bene e il male; invece, qui il ritratto di Giugurta è bellissimo. Viene ritratto inizialmente solo in maniera positiva, la pars destruens sarà successiva e non costruita con riscontro immediato come quella di Catilina. QUI riferito a Giugurta. Ironia tagliente, riferendosi al popolo di Giugurta: si tratta di un ritratto paradossale rispetto alla tradizione romana. Nel momento in cui Sallustio parla del ritratto di Giugurta, dimostra che egli sia l’esatto opposto del ritratto dei romani del suo tempo. Nella descrizione, egli viene descritto come un romano perfetto, o meglio come DOVREBBE essere un romano. Tratto etnografico = tratto che deve dare la stranierità, cioè gli animali. Era coraggioso, al contrario di chi comandava a distanza come i generali romani. Questa capacità di non vantarsi, della modestia non attira l’odio (era umile) non mostrava superbia. Il re è Micipsa, che lo ha adottato e il potere dovrebbe andare ai suoi figli che erano più piccoli. Micipsa è avanti con gli anni, i figli naturali sono piccoli e Giugurta è grande e molto amato. Visione pessimistica dell’uomo in Sallustio; Micipsa pensa di uccidere Giugurta ma non era possibile a causa dell’amore che provavano i numidi nei confronti di Giugurta (ricordiamoci che i fratelli di Micipsa erano morti di malattia.. ma non ne abbiamo prove certe)Micipsa pensò che avrebbe potuto approfittare del punto di forza di Giugurta (facendogli fare qualcosa di pericoloso, visto che lui era sempre coraggioso). La guerra di Numanzia: Micipsa è alleato ai romani, si tratta di una guerra in cui i romani non sono i favoriti e allora Micipsa manda un aiuto militare ai romani e mette a capo di questo manipolo Giugurta, confidando che con la sua voglia di ostentare valore e nella sedizia dei nemici, sarebbe morto sicuramente. • Ad: preposizione (a, ad, averso, in, per) • Hoc: avverbio (qui, in questo luogo, a questo punto) • Pleraque: aggettivo, nominativo, femminile, singolare o neutro pl (la maggior parte) • Tempora: III declinazione, nominativo o accusativo, neutro, plurale (tempi, ora, occasione, circostanza) • In: preposizione (in) • Venando: paradigma venor, venarsi, venatus sum, venari; verbo deponente, gerundio (a cacciare) • Agere: paradigma ago, agis, egi, actum, agere; infinito presente (condurre) • Leonem: III declinazione, accusativo, maschile, singolare (leone) • Atque congiunzione (e, anche, eppure, piuttosto) • Alias: avverbio (in un altro tempo, d’altra parte, altrimenti) • Feras: I declinazione, accusativo, femminile, plurale (fiere) • Primus: aggettivo I classe, nominativo, maschile, singolare (primo) • Aut: congiunzione (piuttosto) • In: preposizione (in) • Primis: aggettivo I classe, dativo o ablativo, maschile, plurale (primi) • Ferire: paradigma ferio, feris, percussi, percussum, ferire; infinito presente (ferire) • Plurimum: avverbio (moltissimo) o aggettivo I classe, accusativo, maschile, singolare • Facere: paradigma facio, facis, feci, factum, facere, infinito presente (fare) • Minimum: aggettivo I classe, nominativo, neutro, singolare o accusativo, maschile, singolare (minimo) • Ipse: pronome determinativo (stesso, in persona) • De: preposizione (da, di) • Se: pronome personale, accusativo, maschile, singolare (sé) • Loqui: paradigma loquor, loqueris, locutus sum, loqui; infinito presente, verbo deponente (parlare) [6] Quibus rebus Micipsa tametsi initio laetus fuerat, existimans virtutem Iugurthae regno suo gloriae fore, tamen, postquam hominem adulescentem exacta sua aetate et parvis liberis magis magisque crescere intellegit, vehementer eo negotio permotus multa cum animo suo volvebat. TRADUZIONE Micipsa sebbene all’inizio era molto contento delle qualità di Giugurta, ritendendo che il suo valore portasse gloria al suo regno; dopo che vede che quell’uomo va crescendo essendo più grande e avendo i figli più piccoli, scosso in maniera molto forte (da questo negotium), rimuginava (volvebat multa). ANALISI GRAMMATICALE • Quibus: aggettivo/pronome relativo, dativo, maschile, plurale (alle quali) • Rebus: V declinazione, dativo o ablativo, femminile, plurale (cose) • Micipsa: I declinazione, nominativo, maschile, singolare • Tametsi: congiunzione concessiva (quantunque, sebbene) • Initio: avverbio di tempo (in principio) • Laetus: aggettivo I classe, nominativo, maschile, singolare (lieto, allegro) • Fuerat: paradigma sum, es, fui, esse; trapassato prossimo, 3 persona singolare (era stato) • Existimans: paradigma existimo, existimas, existimavi, existimatum, existimare; participio presente, nominativo maschile singolare (stimare, giudicare) • Virtutem: III declinazione, accusativo, femminile, singolare (valore) • Iugurthae: I declinazione, nominativo, maschile, plurale • Regno: II declinazione, dativo, neutro, singolare (regno) • Suo: aggettivo, singolare, maschile, dativo (suo) • Gloriae: I declinazione, genitivo, femminile, singolare (gloria) • Fore ???? • Tamen: congiunzione avversativa (tuttavia) • Postquam: congiunzione (dopoche, poiché) • Hominem: III declinazione, accusativo, maschile, singolare (uomo) • Adulescentem: aggettivo II classe, accusativo, maschile, singolare (giovane) • Exacta: paradigma exigo, exigis, exegi, exactum, exigere; participio futuro (passare del tempo) • Sua: aggettivo, accusativo o nominativo, singolare, femm (sua) • Aetate: III declinzione, ablativo, singolare, femminile (età) • Et: congiunzione (e) • Parvis: aggettivo I classe, dativo o ablativo plurale, maschile o femminile o neutro (piccoli, piccole, insignificante) • Liberis: II declinazione, dativo o ablativo, maschile, plurale (figli) • Magis: avverbio di quantità (più) • Magisque: : avverbio (maggiormente, piuttosto, di più), comparativo • Crescere: paradigma cresco, crescis, crevi, cretum, crescere; infinito presente (crescere) • Intellegit: paradigma intellego, intellegis, intellexi, intellectum, intellegere; presente, 3 persona singolare (intende, comprendere) • Vehementer: avverbio (impetuosamente, fortemente) • Eo: pronome ablativo, maschile, singolare (egli??) • Negotio: II declinazione, ablativo o dativo, neutro, singolare (lavoro, attività) • Permotus: paradigma permoveor, permoveris, permotus sum, permoveri; passivo; participio perfetto, nominativo, maschile, singolare (mosso) • Multa: aggettivo I classe, nominativo o accusativo o ablativo, femminile o neutro, pl o sing (molto) • Cum: preposizione (con) • Animo: II declinazione, dativo o ablativo, maschile, singolare ( animo, mente, spirito) • Suo: aggettivo, dativo, singolare, maschile (suo) • Cupidinem: III declinazione, accusativo, maschile, singolare (desiderio, voglia) • Praeterea: preposizione (inoltre, in più) • Opportunitas: III declinazione, nominativo, femminile, singolare (opportunità) • Suae: aggettivo, femminile, nominativo o genitivo o dativo pl o singolare (sue, sua) • Liberorumque: II declinazione, genitivo, maschile, plurale (figli) • Aetatis: III declinazione, genitivo, femminile, singolare (epoca, generazione, età) • Quae: pronome relativo, nominativo singolare o plurale (il quale, la quale) • Etiam: congiunzione (e, inoltre) • Mediocris: aggettivo II classe, nominativo masch sing o femm sing o genitivo masch sing o femm sing o neutro sing (mediocre) • Viros: II declinazione, accusativo, maschile, plurale (uomini) • Spe: V declinazione, ablativo, femminile, singolare (speranza, attesa) • Praedae: I declinazione, nominativo o genitivo o dativo, nom (plur) o singolari (preda, prede) • Transversos: paradigma transvertor, transvertis, transversus sum, transverti; passivo; participio perfetto, accusativo, maschile, plurale (allontanato) • Agit: paradigma ago, agis, egi, actum, agere; presente 3 persona sing (condurre, comportarsi) • Ad: preposizione (a) • Hoc: avverbio (qui, in questo luogo, a questo punto) • Studia: II declinazione, nominativo o accusativo, neutro, plurale (studi) • Numidarum: I declinazione, genitivo, maschile, plurale (numidi) • In: preposizione (in) • Iugurtham: I declinazione, accusativo, maschile, singolare • Accensa: paradigma accendor, accenderis, accensus sum, accendi; passivo; participio perfetto, caso?? (suscitare) • Ex: preposizione (da, fin da) • Quibus: aggettivo/pronome relativo, dativo, maschile, plurale (alle quali) • Si: preposizione (se) • Talem: aggettivo II classe, accusativo, maschile, singolare (tale) • Virum: II declinazione, accusativo, maschile, singolare (uomo) • Dolis • Interfecisset: paradigma interficio, interficis, interfeci, interfectum, interficere; congiuntivo piuccheperfetto, 3 persona singolare (avesse ucciso) • Ne: congiunzioni finali (che non, affinché non) • Qua: avverbio di luogo (per dove, da dove) oppure pronome relativo, ablativo, femminile, singolare (la qual cosa) • Seditio: III declinazione, nominativo, femminile, singolare (dissenso) • Aut: congiunzione (piuttosto) • Bellum: II declinazione, nominativo, neutro, singolare (guerra) • Oriretur: paradigma orior, oreris, ortus sum, ortum, oriri; congiuntivo imperfetto, 3 persona singolare (cominciare, derivare, sorgesse) • Anxius: aggettivo I classe, nominativo, maschile, singolare (ansioso, inquieto) • Erat: paradigma sum, es, fui, esse; imperfetto, 3 persona singolare (era) [7] His difficultatibus circumventus ubi videt neque per vim neque insidiis opprimi posse hominem tam acceptum popularibus, quod erat Iugurtha manu promptus et appetens gloriae militaris, statuit eum obiectare periculis et eo modo fortunam temptare. Igitur bello Numantino Micipsa, cum populo Romano equitum atque peditum auxilia mitteret, sperans vel ostentando virtutem vel hostium saevitia facile eum occasurum, praefecit Numidis, quos in Hispaniam mittebat. TRADUZIONE Spinto da questa difficoltà, quando capisce che non può ucciderlo ne con la forza né con gli inganni, essendo tanto amato dal popolo, dal momento che Giugurta era coraggioso e desideroso di gloria militare, stabilì che l’avrebbe esposto ai pericoli (obietare ..). durante la guerra Numantina, Micipsa mandando al popolo romano degli aiuti di cavalleria e fanteria (auxilia..) sperando che mostrando il suo valore o con la crudeltà dei nemici (seditia) facilmente lui sarebbe caduto (in battaglia) lo mise a capo (praefecit) dei numidi che aveva mandato in Spagna. Ma la cosa andò molto diversamente da quanto lui l’aveva pensata (ratus erat). COMMENTO Micipsa pensò che avrebbe potuto approfittare del punto di forza di Giugurta (facendogli fare qualcosa di pericoloso, visto che lui era sempre coraggioso). La guerra di Numanzia: Micipsa è alleato ai romani, si tratta di una guerra in cui i romani non sono i favoriti e allora Micipsa manda un aiuto militare ai romani e mette a capo di questo manipolo Giugurta, confidando che con la sua voglia di ostentare valore e nella sedizia dei nemici, sarebbe morto sicuramente. ANALISI GRAMMATICALE • His: pronome dimostrativo, dativo o ablativo, tutti i generi, plurale (questo, ciò) • Difficultatibus: III declinazione, dativo o ablativo, femminile, plurale (difficoltà) • Auxilia: II declinazione, nominativo o accusativo, neutro, plurale (aiuti) • Mitteret: paradigma mitto, mittis, misi, missum, mittere; congiuntivo imperfetto, 3 persona singolare (mandasse, inviare) • Sperans: paradigma spero, speras, speravi, speratum, sperare; participio presente, nominativo maschile singolare o accusativo neutro singolare (sperante) • Vel: congiunzione disgiuntiva (o) • Ostentando: paradigma ostento, ostentas, ostentavi, ostentatum, ostentare ; gerundio o gerundivo passato, dativo o ablativo maschile, neutro, singolare (mostrare, dimostrare, ostentare) • Virtutem: III declinazione, accusativo, femminile, singolare (valore) • Vel: congiunzione disgiuntiva (o) • Hostium: III declinazione, genitivo, maschile, plurale (nemici) • Saevitia: I declinazione, nominativo o ablativo, femminile, singolare (ferocia, crudeltà) • Facile: aggettivo II classe, nominativo o accusativo, neutro, singolare (facile) • Eum: pronome personale, accusativo, maschile, singolare (egli, lui, esso) • Occasurum: paradigma occido, occidis, occidi, occasum, occidere; participio futuro, accusativo maschile, singolare (che morirà) • Praefecit: paradigma praeficio, praeficis, praefeci, praefectum, praeficere; perfetto, 3 persona singolare (mise a capo) • Numidis: I declinazione, dativo o ablativo, singolare, maschile (numidi) • Quos: aggettivo/pronome relativo, accusativo, maschile, plurale (il quale, qualche) • In: preposizione (in) • Hispaniam: I declinazione, accusativo, femminile, singolare (Spagna) • Mittebat: paradigma mitto, mittis, misi, missum, mittere; indicativo imperfetto, 3 persona singolare (mandava, inviare) [7] Sed ea res longe aliter, ac ratus erat, evenit. Nam Iugurtha, ut erat impigro atque acri ingenio, ubi naturam P. Scipionis, qui tum Romanis imperator erat, et morem hostium cognovit, multo labore multaque cura, praeterea modestissime parendo et saepe obviam eundo periculis in tantam claritudinem brevi pervenerat, ut nostris vehementer carus, Numantinis maximo terrori esset. Ac sane, quod difficillimum in primis est, et proelio strenuos erat et bonus consilio, quorum alterum ex providentia timorem, alterum ex audacia temeritatem afferre plerumque solet. Igitur imperator omnis fere res asperas per Iugurtham agere, in amicis habere, magis magisque eum in dies amplecti, quippe cuius neque consilium neque inceptum ullum frustra erat. Hoc accedebat munificentia animi atque ingeni sollertia, quibus rebus sibi multos ex Romanis familiari amicitia coniunxerat. TRADUZIONE Giugurta, dal momento che era di ingenio laborioso (impigro), non appena (ubi) conobbe la natura di Publio Scipione che allora era il comandante (Imperator) dei romani e qual era il modo di fare dei nemici, con molta fatica e con molta attenzione (Multa cura) e inoltre obbedendo (parendo, gerundio al pass) con grande senso di misura ai romani che spesso andando in contro ai pericoli, in breve tempo raggiunse una tale fama (claritudinem) che fu fortemente amato dai nostri (dai romani) e di grande terrore (Molto temuto) dai Numantini. Del resto, si distingueva, cosa veramente molto rara, coraggioso in battaglia, ottimo nella progettazione. Infatti, nella maggior parte dei casi (alterum – alterum riferito al passo precedente) si passa dalla prudenza giusta alla paura (nel caso del consiglio = commento) nell’altro caso, dall’audacia alla temerarietà. Il comandante (Scipione) faceva fare quasi tutte le cose più difficili tramite Giugurta, lo considera come un amico (sappiamo che l’amicizia era idea di patrocinio e parentela, che coinvolgeva i singoli individui ma anche gli stati) e si affeziona a lui giorno per giorno sempre di più, vedendo che nessuna delle sue decisioni o delle sue azioni andava a vuoto (aveva cattivo esito). a questo si aggiungeva la generosità d’animo e la prontezza d’ingegno (sollertia) grazie alle quali era riuscito a legare una familiare amicizia con molti romani. COMMENTO Il topos si sposta nuovamente su Giugurta, in questo momento abbiamo solo la pars costruens del testo. Nel proemio, Sallustio aveva affermato che ognuno era artefice dei propri difetti, non ci si poteva appellare contro la natura. Giugurta era bravo a comprendere le persone e a trattarle in base a come fossero. Notiamo le assonanze tra il proemio e il testo, ritornano elementi come: ingenio, claritudo. (strenus proe.. ecc = struttura chiastica, ABBA. Solitamente il chiasmo serve per intrecciare elementi del testo). Questa qualità era molto rara, Giugurta aveva equilibrio dove le persone avevano accessi (alterum, alterum). La pars costruens è necessaria per definire un aspetto centrale, Giugurta riesce ad essere amico con i principali personaggi in vista di Roma. Roma non riesce a sconfiggere un regno piccolo perché le numerose spedizioni si reggevano sul fatto che i generali venissero ampiamente ricompensati da Giugurta. ANALISI GRAMMATICALE • Sed: congiunzione (ma) • Ea: avverbio (da quella parte, per quella via) • Res: V declinazione, nominativo o accusativo, femminile, singolare o plurale (cose) • Longe: avverbio (di gran lunga) • Aliter: avverbio (altrimenti) • Ac: congiunzione (e, inoltre) • Ratus: • Erat: paradigma sum, es, fui, esse; imperfetto, 3 persona singolare (era) • Evenit: paradigma evenio, evenis, eveni, eventum, evenire; indicativo, presente, 3 persona singolare (esce) • Nam: congiunzione (appunto, certamente) • Iugurtha: I declinazione, nominativo, maschile, singolare • Esset: paradigma sum, es, fui, esse; congiuntivo imperfetto, 3 persona singolare (fosse) • Ac: congiunzione (e, ed, inoltre) • Sane: avverbio (certamente)oppure aggettivo I classe, vocativo, maschile, singolare (sano) • Quod: congiuntiva causale (poiché) • Difficillimum: superlativo di difficilis; aggettivo I classe, accusativo maschile singolare o nominativo / acc / vocativo singolare, neutro (difficile) • In: preposizione (in) • Primis: aggettivo I classe, dativo o ablativo, maschile o femminile o neutro, plurale (primi) • Est: paradigma sum, es, fui, esse; presente, 3 persona singolare (è) • Et: congiunzione (e) • Proelio: II declinazione, dativo o ablativo, singolare, neutro (battaglia) • Strenuos • Erat: paradigma sum, es, fui, esse; imperfetto, 3 persona singolare (era) • Et: congiunzione (e) • Bonus: aggettivo I classe, nominativo, maschile, singolare (buono) • Consilio: II declinazione, dativo o ablativo, neutro, singolare (decisione, assemblea) • Quorum: aggettivo o pronome relativo, genitivo, maschile plurale o neutro plurale (il quale, che) • Alterum: aggettivo/pronome indefinito, nominativo neutro singolare o accusativo maschile, neutro singolare (gli altri) • Ex: preposizione (da, dopo, di) • Providentia: I declinazione, nominativo o ablativo, femminile, singolare (prudenza) • Timorem: III declinazione, accusativo, maschile, singolare (timore) • Alterum: aggettivo/pronome indefinito, nominativo neutro singolare o accusativo maschile, neutro singolare (gli altri) • Ex: preposizione (da, dopo, di) • Audacia: aggettivo II classe, nominativo o accusativo neutro plurale (audaci) oppure I declinazione, nominativo o ablativo o vocativo, femminile, singolare (audacia) • Temeritatem: III declinazione, accusativo, femminile, singolare (caso, impervidenza) • Afferre: paradigma, affero, affers, attuli, allatum, afferre; deponten, anomalo, infinito presente (portare) • Plerumque: aggettivo I classe, nominativo neutro singolare o accusativo maschile/neutro singolare (la maggior parte) • Solet • Igitur: avverbio (allora, dunque) • Imperator: III declinazione, maschile, singolare, nominativo (imperatore, comandante, condottiero) • Omnis: aggettivo II classe, femminile/maschile/neutro, singolare, nominativo/genitivo/vocativo (tutt*) • Fere: avverbio di modo (quasi) • Res: V declinazione, nominativo o accusativo, femminile, singolare o plurale (cosa) • Asperas • Per; preposizioen (per) • Iugurtham: I declinazione, accusativo, maschile, singolare • Agere: paradigma ago, agis, egi, actum, agere; infinito presente (condurre) • In: preposizione (in) • Amicis: aggettivo I classe, dativo o ablativo, maschile, plurale?? (amici, affezionato??) • Habere: paradigma habeo, habes, habui, habitum, habere; infinito presente (avere) • Magis: avverbio di quantità (più) • Magisque: avverbio (maggiormente, piuttosto, di più), comparativo • Eum: pronome determinativo, accusativo, maschile, singolare (egli, esso) • In: preposizione (in) • Dies: V declinazione, nominativo, maschile, singolare (giorno) • Amplecti • Quippe: avverbio (si, certo, davvero) • Cuius: aggettivo, singolare, maschile, genitivo (il quale) • Neque: avverbio (non) • Consilium: II declinazione, nominativo o accusativo o vocativo, neutro, singolare (consiglio, decisione) • Neque: avverbio (non) • Inceptum: II declinazione, nominativo o accusativo o vocativo, neutro, singolare (azione??) • Ullum: aggettivo, nominativo neutro singolare o accusativo maschile o neutro singolare (alcuno, alcuna) = frasi negative • Frustra: avverbio di modo (invano) • Erat: paradigma sum, es, fui, esse; imperfetto, 3 persona singolare (era) • Hoc: avverbio (qui, in questo luogo, a questo punto) • Accedebat: paradigma accedo, accedis, accessi, accessŭm, accedĕre; imperfetto, 3 persona singolare (si avvicinava) • Munificentia: I declinazione, nominativo o vocativo o ablativo, femminile, singolare (generosità) • Animi: II declinazione, genitivo, singolare, maschile (anima) • Atque: congiunzione (e, anche, eppure, piuttosto) • Ingeni: II declinazione, genitivo, neutro, singolare (natura, ingegno) • Sollertia: I declinazione, nominativo o ablativo o vocativo, femminile, singolare (ingegnosità) • Quibus: pronome relativo, dativo maschile plurale (i quali) • Rebus: V declinazione, dativo o ablativo, femminile, plurale (cose) • Eas: anomalo composto di eo? Paradigma eo, is, ivi, ii..., itum, ire ; congiuntivo presente, 2 persona singolare (vada) oppure pronome determinativo, accusativo, femminile, plurale (esse/quelle) • Gentis: III declinazione, genitivo, femminile, singolare (stirpe, gente) • Quibuscum: forma composta di quibus+cum; (con i quali) • Nobis: pronome personale, dativo o ablativo, maschile, plurale (per noi) • Bellum: II declinazione, nominativo o accusativo o vocativo, neutro, singolare (guerra) • Aut: congiunzione (piuttosto) • Amicitia: I declinazione, nominativo o ablativo, femminile, singolare (amicizia) • Fuit: paradigma sum, es, fui, esse; perfetto, 3 persona singolare (fu) • Attingere: paradigma attingo, attingis, attigi, attactŭm, attingĕre; infinito presente (toccare, raggiungere) • Sed: congiunzione (ma) • Quae: pronome relativo, nominativo singolare o plurale (il quale, la quale) • Loca: paradigma loco, locas, locavi, locatum, locāre; imperativo (colloca) • Et: congiunzione (e) • Nationes: III declinazione, nominativo o accusativo o vocativo, plurale, femminile (nazione) • Ob: preposizione (a causa di) • Calorem: III declinazione, accusativo, maschile, singolare (calore) • Aut: congiunzione (piuttosto) • A: preposizione (a) • Speritatem • Item: avverbio di modo (parimenti) • Solitudines: III declinazione, nominativo o accusativo o vocativo, femminile, plurale (isolamento, essere solo, abbandono) • Minus: avverbio di quantità comparativo con parum (meno) o aggettivo comparativo irregolare di parvus, nominativo o accusativo o vocativo, neutro, plurale (minore) • Frequentata: participio perfetto, paradigma frequentor, frequentāris, frequentatus sum, - , frequentari; passivo; nominativo, femminile, singolare o neutro plurale o accusativo neutro plurale o ablativo femminile singolare (frequentat*) • Sunt: paradigma sum, es, fui, esse; presente indicativo, 3 persona plurale (sono) • De: preposizione + abl (da, di) • Iis: pronome personale, plurale, maschile/femminile/neutro, dativo o ablativo (quello, egli, essa) • Haud: avverbio di negazione (no, non proprio) • Facile: aggettivo II classe, nominativo o accusativo o vocativo, neutro, singolare (facile) • Compertum: aggettivo I classe, nominativo, neutro singolare o accusativo maschile o neutro singolare ?? (accertato) • Narrauerim: paradigma narro, narras, narravi, narratum, narrāre; congiuntivo perfetto, 1persona singolare (abbia narrato) Per Sallustio (Saggio Oniga) uno degli elementi che distingue un popolo civilizzato da un popolo non civilizzato è il modo in cui si mangia e anche il passaggio dal cibo crudo al cibo cotto, in quanto determina una nuova fruizione del cibo (codice culinario). Un altro elemento sono le leggi: un popolo civilizzato utilizza un codice giuridico mentre un popolo civilizzato no. Aggiungiamo anche il codice agricolo, il popolo civilizzato coltiva (non raccoglie semplicemente i frutti) ma Sallustio dice una cosa fondamentale, una distinzione efficace per parlare dei civilizzati e non. Un popolo diventa civilizzato quando abbandona il nomadismo, abbandonarlo significa poter passare all’agricoltura (di lungo termine) e alla costruzione di dimore fisse, iniziando a costruire si realizzano nuclei abitativi che implicano l’utilizzo di regole per fare in modo che si viva in maniera serena. Le pagine di Sallustio ci dicono tra le righe della difficoltà del processo di civilizzazione che passa innanzitutto dalla dimensione cittadina, quando si crea un nucleo abitato si gettano le basi di una civilizzazione. Una società civilizzata ha il culto dei morti, crea una connessione con il morto e si preoccupa di assicurargli memorie. In alcuni casi, ciò avviene seguendo schemi molto forti. La visione del mondo: a livello etimologico, la visione romana è una visione che prevede un centro e una periferia. Il centro è civilizzato mentre la periferia è la parte che si allontana dal centro civilizzato, entrando in sfere in civilizzate. La differenza tra greci e romani sta nella instabilità del centro: per i greci è un centro fisso, non è estendibile e opinabile mentre per i romani il centro è estendibile, man mano che si allargano le aree di influenza. Questa visione è centrale, per i Romani il centro è il mediterraneo, l’area culturalmente più evoluta da cui si stende un processo di civilizzazione (quella che noi possiamo chiamare Europa che comprende anche il Nord Africa rispetto a un mondo lontano, ossia l’Asia e il Nord Europa). Questa visione del mondo, in genere nel mondo antico è a tre parti: Asia (come posto lontano, luogo delle meraviglie, delle cose più insolite), l’Africa (che viene considerata come luogo di fermento, luogo di civilizzazione da distinguere dalla parte sud) e l’Europa (rappresenta il punto trainante rispetto la cultura). Spesso, la differenza tra Africa e Europa è assimilata in un unico modello, avendo così una bipartizione anziché una tripartizione. Sallustio, trattando dell’Africa inizia proprio dalla sua collocazione. • Finis: III declinazione, maschile o femminile singolare, nominativo (fine) • Habet: paradigma habeo, habes, habui, habitum, habere; presente, 3 persona singolare (ha) • Ab: preposizione + abl (da) • Occidente: III declinazione, ablativo, singolare, maschile o femminile o neutro (occidente) • Fretum: II declinazione, nominativo, neutro, singolare o accusativo (stretto) • Nostri: aggettivo pronome possessivo, nominativo o genitivo, maschile, plurale (nostri) • Maris: III declinazione, genitivo, neutro, singolare (mare) • Et: congiunzione (E) • Oceani: II declinazione, genitivo singolare, maschile (oceani) • Ab: preposizione + abl (da) • Ortu: IV declinazione, ablativo, maschile, singolare (nascere) • Solis: II declinazione, dativo o ablativo, neutro, plurale (suoli, terra) • Declivem: aggettivo II classe, accusativo, singolare, maschile (declivio) • Latitudinem: III declinazione, accusativo, singolare, femminile (estensione, larghezza) • Quem: aggettivo, singolare, maschile, accusativo (il quale) • Locum: II declinazione, accusativo, maschile, singolare (luogo) • Catabathmon: II declinazione, accusativo, maschile, singolare (Catabatmo, monte e valle tra Egitto e Libia, oggi Akebah) • Incolae: I declinazione, nominativo o genitivo o dativo o ablativo, maschile, plurale o singolare (abitanti) • Appellant: paradigma appello, appellas, appellavi, appellatum, appellāre; presente, 3 persona plurale (chiamano ) • Mare: III declinazione, nominativo o accusativo o neutro, singolare (mare) • Saevum: aggettivo I classe, nominativo neutro singolare o accusativo maschile singolare o neutro singolare (feroce, impetuoso) • Importuosum: aggettivo I classe, nominativo neutro singolare o accusativo, maschile o neutro, singolare (privo di porti) • Ager: II declinazione, nominativo o vocativo, maschile, singolare (campo) • Frugum: III declinazione, genitivo, femminile, plurale (raccolta) • Fertilis: aggettivo II classe, nominativo maschile o femminile singolare, genitivo, femminile o neutro o maschile, singolare (fertile) • Bonus: aggettivo I classe, nominativo, maschile, singolare (buono) • Pecori: III declinazione, dativo, neutro, singolare (gregge, pecora) • Arbori: III declinazione, dativo, femminile, singolare (albero) • Infecundus: aggettivo I classe, nominativo, maschile, singolare (infecondo) • Caelo: II declinazione, dativo o ablativo, neutro, singolare (cielo) • Terraque: I declinazione, nominativo o vocativo o ablativo, femminile, singolare (terra) • Penuria: I declinazione, nominativo o vocativo o ablativo, femminile, singolare (penuria, scarsezza) • Aquarum: I declinazione, genitivo, femminile, plurale (acque, acqua) • Genus: : III declinazione, neutro, singolare, nominativo-accusativo- vocativo (stirpe, famiglia, lignaggio) • Hominum: III declinazione, neutro, singolare, nominativo-accusativo- vocativo (stirpe, famiglia, lignaggio) • Salubri: aggettivo, dativo maschile singolare o ablativo (sano) • Corpore: III declinazione, neutro, singolare, ablativo (corpo, persona) • Velox: aggettivo II classe, nominativo maschile, singolare (veloce) • Patiens: paradigma patio, patis, , - , patĕre; participio presente, nominativo o vocativo, maschile, singolare (tollerante, resistente) • Laborum: III declinazione, genitivo, maschile, plurale (lavori di fatica) • Ac: preposizione (e, inoltre, eppure, ma) • Plerosque: aggettivo, accusativo, maschile, singolare (i molti) • Senectus: III declinazione, nominativo, femminile, singolare (vecchiaia) • Dissolvit: paradigma dissolvo, dissolvis, dissolvi, dissolutŭm, dissolvĕre; presente, 3 persona singolare (distruggere) • Nisi: paradigma nitor, niteris, nisus sum, niti; participio perfetto (sforzarsi) • Qui: avverbio (in che modo, come, perché?) • Ferro: II declinazione, dativo o ablativo, neutro, singolare (ferro, spada) • Aut: avverbio (in che modo, come, perché?) • Bestiis: I declinazione, dativo o ablativo, femminile, plurale (bestie) • Interiere: paradigma intĕrĕo, intĕris, interii, interitum, intĕrire; infinito ?? (morire) • Nam: congiunzione (appunto, certamente) • Morbus: II declinazione, nominativo, maschile, singolare (malattia) • Haud: avverbio di negazione (no, non proprio) • Saepe: avverbio di tempo (spesso) • Quemquam: pronome indefinito, accusativo, maschile o femminile, singolare (alcuno) • Superat: paradgima supero, superas, superavi, superatum, superāre; presente, 3 persona singolare (oltrepassa, abbondare, sopravvivere) • Est: paradigma sum, es, fui, esse; presente, terza persona singolare (è) • Tamen: congiunzione avversativa (tuttavia) • Uti: cong finale (affinché, così, come) • Ex: preposizione + abl (da, fuori da) • Libris: II declinazione, ablativo, maschile, plurale (libri) • Punicis: aggettivo I classe, ablativo, maschile, plurale (punici) • Qui: avverbio (in che modo, come, perché?) • Regi: III declinazione, genitivo, singolare, maschile (re) • Hiempsalis: III declinazione, genitivo, maschile, singolare • Dicebantur: paradigma dicor, dicĕris, dictus sum, - , dici; passivo; Imperfetto 3 pers. plur. (erano detti, costruzione - accusativo dell'oggetto e del predicato - accusativo + infinito - voce impers. dictum est), • Interpretatum: paradigma interpretor, interpretāris, interpretatus sum, interpretata sum, interpretatum sum..., - , interpretari; supino (tradotto) • Nobis: pronome personale, dativo o ablativo, maschile, plurale (per noi) • Est: paradigma sum, es, fui, esse; presente, terza persona singolare (è) • Utique: avverbio (affinché, assolutamente, del tutto) • Rem: V declinazione, accusativo, femminile, singolare (cosa, faccenda) • Sese: avvervio (se) • Habere: paradigma habeo, habes, habui, habitum, habere; infinito presente (avere) • Cultores: III declinazione, nominativo o accusativo o vocativo, maschile, plurale (coltivatori, abitanti) • Eius: pronome aggettivo determinativo, genitivo maschile singolare o neutro o femminile (esso, essa, di lui) • Terrae: I declinazione, nominativo femminile plurale o genitivo/dativo, femminile, singolare (terra/e) • Putant: paradigma puto, putas, putavi, putatum, putāre; presente, 3 persona plurale (valutare, ritenere) • Quam: preposizione (più che, piuttosto che) • Paucissimis: superlativo di paucus; aggettivo I classe, dativo o abl masch pl (poco, pochi) • Dicam: paradigma dico, dicis, dixi, dictum, dicere; futuro semplice, 1 persona singolare (dirò) • Ceterum: congiunzione avversativa (del resto) • Fides: V declinazione, nominativo femminile singolare (fede) • Eius: pronome aggettivo determinativo, genitivo maschile singolare o neutro o femminile (esso, essa, di lui) • Rei: V declinazione, genitivo o dativo, femminile, singolare (cosa) • Penes: prep + accusativo (nelle mani di) • Auctores: III declinazione, nominativo o accusativo o vocativo, maschile, singolare (autori) • Erit: paradigma sum, es, fui, - , esse; futuro, 3 persona singolare (sarà) [18] Africam initio habuere Gaetuli et Libyes, asperi incultique, quis cibus erat caro ferina atque humi pabulum uti pecoribus. Ii neque moribus neque lege aut imperio cuiusquam regebantur: uagi palantes quas nox coegerat sedes habebant. TRADUZIONE All’inizio (habeo come abitare) i getuli e i libri abitarono l’Africa, popoli selvaggi e inculti (asperi incultique) , ai quali era come cibo (=i quali avevano come cibo) la carne felina (selvaggia) e la pastura del terreno (himi pabulum) come le bestie (uti percoribus). Questi non erano guidati né da costumi, né da legge o dal comando di qualcuno, erano nomadi (uagi) dispersi (palantes) e avevano come sedi quelle in cui li sorprendeva la notte. COMMENTO Incultique (> la parola deriva da coltivare); quis sta per quibus, dativo di possesso. Mores = tradizioni che ci diamo noi, non giuridicizziamo tutto. Erano nomadi. ANALISI GRAMMATICALE • Africam: I declinazione, femminile, accusativo, singolare (dell’Africa) • Initio: avverbio di tempo (in principio) • Habuere: paradigma habĕo, habĕs, habui, habitum, habēre; perfetto, 3 persona plurale (ebbero) • Gaetuli: II declinazione, nominativo maschile plurale o genitivo, maschile, singolare • Et: congiunzione (E) • Libyes • Asperi: aggettivo I classe, nominativo, maschile, plurale o genitivo (selvaggia) • Incultique: aggettivo I classe, nominativo, maschile, plurale o genitivo, maschile, singolare (incolto) • Quis: pronome indefinito (chi?che cosa?) • Cibus: II declinazione, nominativo, maschile, singolare (cibo) • Erat: paradigma sum, es, fui, esse; imperfetto, 3 persona singolare (era) • In: preposizione (in) • Hispania: I declinazione, nominativo o ablativo, singolare, femminile • Hercules: III declinazione, nominativo, maschile, singolare o vocativo, maschile, singolare • Sicuti: avverbio di modo (così come, proprio come) • Afri: II classe, nominativo, maschile, plurale (africani) • Putant: paradigma puto, putas, putavi, putatum, putāre; presente, 3 persona plurale (ritengono, valutano) • Interiit: paradigma intereo, interis, interii, interitum, interire; perfetto, 3 persona singolare (morì) • Exercitus: IV declinazione, nominativo, maschile, singolare (esercito) • Eius: : pronome aggettivo determinativo, genitivo maschile singolare o neutro o femminile (esso, essa, di lui) • Compositus: paradigma componor, componĕris, compositus sum, - , componi; passivo; participio perfetto, nominativo, maschile, singolare (composto) • Ex: preposizione (da, fin da) • Variis: aggettivo I classe, dativo o ablativo, femminile, plurale (varie) • Gentibus: III declinazione, dativo o ablativo, femminile, plurale (persone) • Amisso: paradigma amittor, amittĕris, amissus sum, - , amitti; passivo; participio perfetto, dativo, neutro o maschile, singolare o ablativo (perso, abbandonato) • Duce: III declinazione, ablativo, maschile, singolare (capitano, duce) • Ac: congiunzione (e, inoltre, eppure, ma, anzi) • Passim: avverbio (qua e là) • Multis: aggettivo I classe, dativo o ablativo, maschile, plurale (Molti) • Sibi: pronome personale, dativo, maschile, singolare o plurale (sé) • Quisque: pronome indefinito, nominativo, maschile, singolare (ciascuno) • Imperium: II declinazione, nominativo o accusativo, neutro, singolare (ordine) • Petentibus: aggettivo II classe, dativo, maschile plurale o ablativo o participio presente (potenti) • Brevi: aggettivo II classe, masch, femm, neutro singolare dativo o ablativo (breve durata) • Dilabitur: paradigma dilabor, dilabĕris, dilapsus sum, dilapsa sum, dilapsum sum..., - , dilabi; intransitivo, deponente; presente, 3 persona singolare (sbandare) • Ex: preposizione (da, fin da) • Eo: avverbio (là, ciò) • Numero: avverbio (subito) • Medi: II declinazione, nominativo, maschile, plurale (medi) • Persae • Et: congiunzione (E) • Armenii • Navibus: III declinazione, dativo o ablativo, femminile, plurale (navi) • In: preposizione (in) • Africam: I declinazione, femminile, accusativo, singolare (dell’Africa) • Transvecti: paradigma transvehor, transvehĕris, transvectus sum, - , transvehi; passivo; participio perfetto (trasferirsi) • Proximos: aggettivo I classe, accusativo, maschile, plurale (molto vicino) • Nostro: aggettivo / pronome, dativo o ablativo, maschile o neutro, singolare (nostro) • Mari: III declinazione, dativo o ablativo, neutro, singolare (mare) • Locos: II declinazione, accusativo, maschile, plurale (luoghi) • Occupavere: paradigma occupo, occupas, occupavi, occupatum, occupāre; perfetto, 3 persona plurale (occuparsi, impossessarsi, si impadronirono) • Sed: congiunzione (ma) • Persae • Intra: preposizione + accusativo (dentro, entro) • Oceanum: II declinazione, accusativo, maschile, singolare (Oceano) • Magis: avverbio (maggiormente, piuttosto, di più), comparativo • Iique: congiunzione (e) oppure pronome, maschile, plurale, nomiantivo (egli, lui, esso) • Alveos: II declinazione, accusativo, maschile, plurale (carena) • Navium: III declinazione, genitivo, femminile, plurale (navi) • Inversos: paradigma invertor, invertĕris, inversus sum, - , inverti; passivo; participio perfetto, accusativo, maschile, plurale (rovesciare) • Pro: preposizione + ablativo (davanti, a difesa di, a causa di, invece) • Tuguriis: II declinazione, dativo o ablativo, neutro, plurale (capanna, tugurio) = pagliarola • Habuere: : paradigma habĕo, habĕs, habui, habitum, habēre; perfetto, 3 persona plurale (ebbero) • Quia: congiunzione causale (perché • Neque: avverbio (non) • Materia: I declinazione, vocativo o nominativo o ablativo, femminile, singolare (materia) • In: preposizione (in) • Agris: II declinazione, dativo o ablativo, maschile, plurale (campi) • Neque: avverbio (non) • Ab: preposizione (da) • Hispanis: II declinazione, dativo o ablativo, maschile, plurale • Emendi: paradigma emo, emis, emi, emptŭm, emĕre; gerundio (di comperare, ad comperare) oppure gerundivo passato, nominativo, maschile, plurale o genitivo, maschile, singolare o neutro singolare (da comperarsi) • Aut: congiunzione (piuttosto) • Mutandi: paradigma; gerundio (di muovere, muovere, a , con) oppure gerundivo passato, nominativo, maschile, plurale o genitivo, maschile, singolare o neutro singolare (da muoversi) • Copia: I declinazione, nominativo o vocativo o ablativo, femminile, singolare (abbondanza, quantità) oppure I declinazione, nominativo o vocativo o ablativo, singolare, femminile (truppa, milizie) • Erat: paradigma sum, es, fui, esse; imperfetto, 3 persona singolare (era) • Mare: III declinazione, nominativo o accusativo o neutro, singolare (mare) • Magnum: aggettivo I classe, accusativo, maschile, singolare (grande) • Et: congiunzione (e) • Ignara: aggettivo I classe, nominativo, femminile, singolare o neutro plurale o accusativo, neutro, plurale o vocativo femminile, singolare o neutro, plurale o ablativo, femminile, singolare (ignaro, ignorante) • Lingua: I declinazione, nominativo, femminile, singolare o vocativo, femminile, singolare o ablativo, femminile, singolare (lingua) COMMENTO Sallustio dice che i popoli iniziano a cercare terre e per questo si chiamano Nomadi. Sallustio vede le case africane con una forma oblunga, che somiglia a quella di una nave rovesciate. Mapalia: nell’etnografia è normale restituire dei termini tipici che venivano utilizzati. Le case capanne (mapalia) sono un tratto esoterico che ci dà l’idea del popolo altro e che troveremo curiosamente anche in Virgilio quando descrive l’amore di Enea e Didone nel IV libro (“poggia i piedi sui tetti dei mapalia”). I popoli autoctoni erano i Getuli e i Libi, i processi di civilizzazione sono diversi; l’elemento contenitore di ogni processo di civilizzazione è la città. In Africa vi erano aree più civilizzate e aree meno civilizzate, nei processi di civ. di un popolo, è fondamentale anche lo sviluppo di un’economia e di un’idea di commercio; nel caso dei getuli si era detto che erano impossibilitati a commerciare perché separati dalla Spagna dal mare e dalla lingua, invece i Libi divisi dallo stretto della spagna iniziarono tra loro a commerciare. La paura è generica, tra di loro e tra gli amici e si sottopongono nello stare in un unico imperium. La narrazione di Sallustio potrebbe sembrare confusionaria, in realtà Sallustio prova ad inserire le parole che li spinsero verso la civilizzazione, la parola chiave qui è IMPERIUM. Questi popoli, dallo spostamento (diverso da quelli che lo fecero per nomadismo) per sovraffollamento, risolvono i problemi con accordi e quindi con la necessità di riconoscere un comando, un imperium. ANALISI GRAMMATICALE • Ceterum: congiunzione avversativa (del resto) • Adhuc: avverbio di tempo (sino ad ora) • Aedificia: II declinazione, nominativo, neutro, plurale o accusativo, neutro, plurale (edifici) • Numidarum: I declinazione, genitivo, maschile, plurale (dei numidi) • Agrestium: aggettivo II classe, genitivo, maschile o femminile o neutro, plurale (agresti, rustico) • Quae: pronome relativo, nominativo singolare o plurale (il quale, la quale) • Mapalia: III declinazione, nominativo o accusativo o vocativo, neutro, singolare (capanna, tenda) • Illi: pronome dimostrativo, nominativo, maschile, plurale (quelli) • Vocant: paradigma voco, vocas, vocavi, vocatum, vocāre; presente, 3 persona plurale (chiamano, convocare) • Oblonga: aggettivo I classe, nominativo, femminile o neutro, singolare o accusativo, neutro, plurale o ablativo, femminile, singolare (allungato) • Incuruis • Lateribus: III declinazione, dativo o ablativo, maschile, plurale (mattoni) o III declinazione, dativo o ablativo, neutro, plurale (lati, fianco) • Tecta: participio perfetto, paradigma tegor, tegĕris, tectus sum, - , tegi; passivo;nominativo femminile o neutro singolare o plurale, accusativo, neutro, plurale o vocativo, femminile, singolare o neutro, plurale o ablativo, femminile, singolare (coperto) • Quasi: avverbio di modo (come se, in un certo qual modo, come) • Navium: III declinazione, genitivo, femminile, plurale (navi) • Carinae: I declinazione, nominativo o vocativo, femminile, plurale o genitivo, dativo, femminile, singolare (carene) • Sunt: paradigma sum, es, fui, esse; presente, 3 persona plurale (sono) • Medis: II declinazione, dativo o ablativo, maschile, plurale (medi) • Autem: congiunzione (d’altra parte, invece) • Et: congiunzione (e) • Armeniis: I declinazione, dativo o ablativo, femminile, plurale (armenia) • Accessere: paradigma accedo, accedis, accessi, accessŭm, accedĕre; perfetto, 3 persona plurale (si avvicinarono) • Libyes • Nam: congiunzione (appunto, certamente) • Ii: pronome personale, nominativo, maschile, plurale (lui, esso, egli, questo) • Propius: aggettivo I classe, nominativo, maschile, singolare (proprio, propria, esclusivo) • Mare: III declinazione, nominativo o accusativo o neutro, singolare (mare) • Africum: aggettivo I classe, nominativo, neutro, singolare o accusativo, maschile o neutro, singolare o vocativo, neutro, singolare (africano) • Agitabant: paradigma agito, agitas, agitavi, agitatum, agitāre; imperfetto, 3 persona plurale (agitavano) • Gaetuli: II declinazione, nominativo o vocativo, maschile, plurale (getuli) • Sub: preposizione + accusativo (sotto) • Sole: III declinazione, ablativo, maschile, singolare (sole) • Magis: avverbio di quantità (più) • Haud: avverbio di negazione (non, non proprio) • Procul: avverbio di luogo (lontano) • Ab: preposizione (da) • Ardoribus: III declinazione, dativo o ablativo, maschile, plurale (ardori, fuoco) • Iique: congiunzione (E) oppure pronome, maschile, plurale (egli, lui, esso) • Mature: preposizione (tempo opportuno) • Oppida: II declinazione, nominativo o accusativo • Habuere: paradigma habĕo, habĕs, habui, habitum, habēre; perfetto, 3 persona plurale (ebbero, possedere) • Nam: congiunzione (appunto, certamente) • Freto: aggettivo I classe, dativo maschile, singolare o neutro, singolare o ablativo, maschile o neutro, singolare (fiducioso) • Divisi: paradigma divido, dividis, divisi, divisŭm, dividĕre; perfetto, 1 persona singolare (divisi) • Ab: preposizione (da) singolare o neutro, olurale o ablativo, femminile, singolare (molto vicino) • Carthagine[m]: III declinazione, accusativo, femminile, singolare (cartagine) • Numidia: I declinazione, nominativo o vocativo o ablativo, femminile, singolare (numidia) • Appellatur: paradigma appellor, appellāris, appellatus sum, - , appella; passivo; presente, 3 persona singolar (è chiamato) • Deinde: avverbio di tempo (in seguito, poi) • Utrique: congiunzione (e); pronome o aggettivo, nominativo, maschile, plurale o dativo, maschile, singolare o femminile, singolare o neutro, singolare (chi, quale) • Alteris: pronome/aggettivo, dativo, maschile, plurale o femminile, plurale o neutro, plurale, ablativo, maschile, plurale o neutro, plurale (l’altro) • Freti: aggettivo I classe, nominativo, maschile, plurale o genitivo, maschile, singolare o neutro, singolare o vocativo, maschile, plurale (fiducioso) o II declinazione, neutro, singolare (stretto) • Finitimos: aggettivo I classe, accusativo, maschile, plurale (vicino a) • Armis: II declinazione, dativo o ablativo, neutro, plurale (armi) • Aut: congiunzione (piuttosto) • Metu: IV declinazione, ablativo, maschile, singolare (timore) • Sub: + accusativo (sotto) • Imperium: II declinazione, nominativo o accusativo o vocativo, neutro, singolare (ordine) • Suum: aggettivo, nominativo, neutro, singolare o accusativo, maschile, singolare o neutro, singolare (suo/a/uoie) • Coegere: paradigma cogo, cogis, coegi, coactŭm, cogĕre; perfetto, 3 persona plurale (raccolsero, radunare) • Nomen: III declinazione, nominativo, neutro, singolare o accusativo, neutro, singolare o vocativo, neutro, singolare (nome) • Gloriamque: I declinazione, femminile, accusativo (gloria) • Sibi: pronome personale, dativo, maschile, singolare o plurale (sé) • Addidere; paradigma addo, addis, addidi, additŭm, addĕre; perfetto, 3 persona plurale (aggiunsero) • Magis: avverbio di quantità (più) • Ii: pronome, nominativo, maschile, plurale (esso, essa, essi) • Qui: avverbio (in che modo, come, perché?) • Ad: preposizione (da) • Nostrum: pronome, nominativo, neutro, singolare o accusativo, maschile, singolare o neutro, singolare (nostro/a) • Mare: III declinazione, nominativo o accusativo o neutro, singolare (mare) • Processerant: paradigma procedo, procedis, processi, processŭm, procedĕre; trapassato prossimo, 3 persona plurale (erano avanzati, passare, spuntare) • Quia: congiunzione causale (perché) • Libyes • Quam: preposizione (più che, piuttosto che) • Gaetuli: II declinazione, nominativo o vocativo, maschile, plurale (getuli) • Minus: avverbio di quantità comparativo con parum (meno) o aggettivo comparativo irregolare di parvus, nominativo o accusativo o vocativo, neutro, plurale (minore) • Bellicose: aggettivo I classe, vocativo, singolare, maschile (bellicoso) • Denique: avverbio di tempo (e poi, infine, alla fine) • Africae: I declinazione, femminile, dativo, singolare (dell’Africa) • Pars: III declinazione, nominativo, singolare, femminile o vocativo, femminile (partito, parte) • Inferior: aggettivo II classe, nominativo, maschile o femminile, singolare o vocativo, maschile, singolare o femminile (inferiore) • Pleraque: aggettivo, nominativo, femminile, singolare o neutro pl (la maggior parte) • Ab: preposizione (da) • Numidis: aggettivo I classe, dativo, maschile, plurale o femminile, plurale o neutro, plurale o ablativo, maschile, plurale o femminile, plurale, neutro (di Numidia) • Possessa: paradigma possideor, possidēris, possessus sum, - , possideri; passivo;participio perfetto, nominativo, femminile, singolare o neutro singolare o accusativo, neutro, plurale o ablativo, femminile, singolare o vocativo, femminile, singolare o neutro, plurale (posseduto) • Est: paradigma su, es, fui, esse; presente, 3 persona singolare (è) • Victi: paradigma vincor, vincĕris, victus sum, - , vinci; participio perfetto, nominativo, maschile, plurale o genitivo, maschile, singolare, neutro, singolare o vocativo, maschile, plurale (vinto) • Omnes: III declinazione, accusativo, maschile, plurale (tutti) • In: preposizione (in) • Gentem: III declinazione, accusativo, femminile, singolare (gente) • Nomenque: III declinazione, nominativo, neutro, singolare o accusativo, neutro, singolare o vocativo, neutro, singolare (nazione) • Imperantium: paradigma impero, imperas, imperavi, imperatum, imperāre; participio presente, genitivo, maschile, plurale o femminile, plurale o neutro, plurale (comandare, dominare) • Concessere: paradigma concedo, concedis, concessi, concessŭm, concedĕre; perfetto, 3 persona plurale (concessero, permettere) ad avvertire una crisi politica forte che porta alla guerra civile. Spesso questo aspetto nella storia di Roma non si sottolinea spesso, ma significa che quello stato che studiamo come stato enorme, impero, capace di dominare il mondo, quella res pubblica che si impone e che impone anche regole di condivisione ad un certo punto ha un problema forte al suo interno, perché al suo interno ha uno scontro moralmente civile e che porta alla guerra civile; rappresenta la crisi peggiore che uno stato possa avere, uno scontro, una spaccatura all’interno. C’è una crisi veramente forte. Come spiegare questa crisi politica? A partire già dal II sec a. C. quando si iniziano a vedere i primi segni di crisi, i romani spiegano la crisi come la contaminazione della purezza romana. Loro che si sono innamorati di una narrazione delle origini di contaminazione: arrivati ad un certo punto iniziano a dire che il vero problema è stato avere sposato le idee degli altri, l’essersi lasciati troppo contaminare troppo dalle idee dei Greci che hanno sottomesso ma da essi sono stati contaminati; i Romani stanno prendendo troppi soldi, stanno cambiando il loro stile di vita. Questa è una ricetta moralistica, un modo per dire che se i Romani fossero rimasti quelli di sempre, senza lasciarsi traviare dalle mode, dai soldi e dal benessere che sta arrivando, starebbero meglio. Ma nessuna società rimane ferma; essi dicono che se fossero rimasti sempre gli stessi non ci sarebbero stati problemi. Ma Sallustio dice che il vero problema è stato un altro: finché la nemica numero uno era Cartagine i Romani non perdevano tempo in cose futili: l’obiettivo era difendere lo stato. Ma la sua sconfitta è stata un guaio perché ha fatti rilassare i Romani, ha tolto la strategia della tensione e tutto si è rovinato da quel momento in poi. Questo è il famoso concetto del metus ostili (cioè paura del nemico come elemento di coesione "nazionale"). Ritorna la parola metus che abbiamo visto anche nei processi di fusione, nel cap. XVIII: si dice che è proprio il metus che contribuisce a creare delle fusioni. I moralisti non hanno mai ricette, essi si lamentano soltanto che il mondo va male; la ricetta di Sallustio, è una ricetta antistorica, ovvero azzeriamo tutto e torniamo al punto di prima mentre i moralisti si limitano solo a dire che prima si stava meglio senza spiegare il perché. Il moralismo è sempre stato presente e Sallustio, tra l’altro, è un moralista: i moralisti peggiori sono quelli che sono state persone pessime che poi si convertono al moralismo; diventano peggiori perché sono più portate a predicare. La ricetta di Sallustio è una ricetta in cui egli vorrebbe un ritorno al vigore, ai principi. Anche nella faccenda della politica Sallustio asserisce che i politici non sono onesti, la politica è una cosa brutta e non è tra le cose che fa raggiungere la gloria, ma non dice cosa fare per modificare la situazione politica. In genere si definisce una persona moralista quando qualcuno si lamenta delle cose a cui è estraneo, forzatamente estraneo, come Sallustio nel caso della politica. La ricetta del metus hostilis è una ricetta che è andata molto avanti, che troviamo fino agli storiografi del 800 e fino ai giorni nostri, che continuano a dire che la caduta di Roma è segnata proprio dal suo vertice perché la sconfitta di Cartagine è determinante per la crisi romana poiché la polarizzazione Roma-Cartagine diventa un punto di tensione forte proprio del sistema imperiale. Più hai un nemico forte più lo sei: ad es. quando il Fascismo si scontra nelle guerre coloniali contro l’Inghilterra inizia a riconfigurare la storia raffigurando sé stesso come Roma e l’Inghilterra come Cartagine. Negli scritti del ‘900 si trova l’ Inghilterra rappresentata come la nuova Cartagine da sconfiggere e da eliminare. Il nemico è l’alibi perfetto. La questione è centrale ed ha a che fare con la lettura della storia di Roma. Roma è un impero enorme ma con basi d’argilla e crolla per una serie di motivi che sono il frutto della sua forza, però il benessere è sempre oggetto di analisi moralistica, in particolar modo a Roma. L’espressione metus ostilis è qui che compare, tutto quel discorso che si trova sulla letteratura viene da qui, cioè la parola del nemico tratteneva, molto importante “retinebat” perché indica da parte di Sallustio una concezione dell’uomo che è incline a non essere buono, a degenerare; ci vuole qualche elemento esterno per portarlo in “bonis artibus”. “Retinebat” è importante, è proprio un “trattenere” dalla deriva. Il metus ostilis, fa proprio questo, riesce a trattenere la cittadinanza nel retto cammino. ANALISI GRAMMATICALE • Ceterum: congiunzione avversativa (del resto) • Mos: III declinazione, nominativo, maschile, singolare (costume) • Partium: avverbio di tempo (in seguito, poi) • Et: congiunzione (e) • Factionum: III declinazione, genitivo, plurale, femminile (possibilità) • Ac: congiunzione (e, inoltre, eppure, per giunta) • Deinde: avverbio di tempo (in seguito, poi) • Omnium: III declinazione, genitivo, maschile, plurale (tutti) • Malarum: aggettivo I classe, genitivo, femminile, plurale (cattivi) • Artium: III declinazione, genitivo, femminile, plurale (arti, talento) • Paucis: aggettivo I classe, dativo, maschile, plurale o neutro, plurale o ablativo, maschile, plurale o femminile, plurale o neutro, plurale (poco) • Ante: preposizione+accusativo (avanti, davanti, prima) • Annis: II declinazione, dativo, maschile, plurale o ablativo, maschile. Plurale (anni) • Romae: I declinazione, nominativo o vocativo, femminile, plurale o genitivo o dativo, femminile, singolare • Ortus: paradigma orior, oreris, orere, oriris, orire..., ortus sum, orta sum, ortum sum..., ortum, oriri; participio perfetto, nominativo, maschile, singolare (discenere) • Est: paradigma sum, es, fui, esse; presente, 3 persona singolare (è) • Otio: II declinazione, dativo o ablativo, neutro, singolare (riposo, tempo libero) • Atque: congiunzione (e, anzi, anche, allora) • Abundantia: paradigma abundo, abundas, abundavi, abundatum, abundāre; participio presente, nominativo o accusativo o vocativo, neutro, plurale (abbondante) oppure I declinazione, nominativo o vocativo o ablativo, femminile, singolare • Earum: pronome, genitivo, femminile, plurale (egli, lui, esso) • Rerum: V declinazione, femminile, genitivo, plurale (cose, faccende, azioni) • Quae: pronome relativo, nominativo singolare o plurale (il quale, la quale)