Scarica Il Concetto di Paesaggio: Storia, Evoluzione e Percezione e più Dispense in PDF di Gestione dell'ambiente e del terriotiro solo su Docsity! Il concetto di paesaggio Come per il concetto di ambiente e di territorio, anche il concetto di paesaggio negli ultimi anni è stato oggetto di riesami e revisioni. Infatti in base al contesto in cui si utilizza il termine varia. Dal punto di vista storicistico, il paesaggio è il risultato dell’evoluzione della natura e dell’azione dell’uomo. Dal punto di vista estetico e culturale esso è ritenuto un valore e un bene immateriale unitario. L’immagine che ognuno ha di un luogo dipende quindi dalle forme del luogo, che sono uguali per tutti, ma diverse dal punto di vista, dalla direzione in cui guarda e dalla persona. L’evoluzione del paesaggio nel tempo Il paesaggio muta col trascorrere del tempo (stagioni, anni, secoli, ere geologiche, ecc.) in conseguenza di fenomeni naturali e antropici. Negli ultimi millenni si è passati sempre più dai paesaggi naturali ai paesaggi artificiali. Si calcola che nel corso della storia l’urbanizzazione abbia attraversato quattro fasi durante le quali i paesaggi hanno conosciuto diversi gradi di naturalezza e artificialità, e che se ne possa ipotizzare una quinta in un futuro prossimo. La prima fase caratterizzata da villaggi isolati, con scarsi collegamenti e un’economia prevalentemente primaria (caccia, allevamento, eventualmente agricoltura). I paesaggi erano naturale. La seconda fase fu caratterizzata da ampi paesaggi naturali e da paesaggi prevalentemente rurali, (coltivazioni, prati pascoli), con abitati costituiti da città e da borghi collegati da strade carrozzabili. La terza fase si verificò con l’avvento dell’industrializzazione, la riduzione degli addetti alle attività primarie e il forte aumento delle attività secondarie. Nella quarta fase, che va dalla seconda metà del secolo scorso fino ai giorni nostri, prevalgono i paesaggi artificiali, sia rurali che urbani. Grazie alle comunicazioni stradali, telefoniche e radiotelevisive e alla diffusione della stampa non vi è più una sostanziale differenza per ciò che riguarda i servizi, la loro accessibilità e la diffusione della cultura fra le grandi aree urbane e gli abitati extraurbani che aumentano nelle aree rurali. La quinta fase si realizzerà nel prossimo futuro e sarà caratterizzata da prevalenza di paesaggi artificiali con aumento dei paesaggi urbani e delle comunicazioni. Analisi visive e percettivo culturali del paesaggio Il paesaggio è l’aspetto visibile di un ambiente ed è costituito da tutti quegli elementi che distinguono la fisionomia di un territorio attraverso le caratteristiche fisiche, antropiche e biologiche del luogo preso in esame. Esistono due distinte tipologie di paesaggio: paesaggio naturale, plasmato dalle forze della natura è composto da elementi naturali quali laghi, fiumi, montagne ecc. e paesaggio antropico costruito dall’intervento umano, composto da elementi antropici quali coltivazioni, abitazioni, strade, città, ecc. Esiste una reciproca relazione fra le componenti naturali e umane alla quale, negli ultimi anni, è stata aggiunta una nuova dimensione: la percezione sociale del paesaggio; che non è uguale per tutti ma è differente a seconda del contesto del discorso, del punto dal quale viene percepito (panorama), della direzione da cui si guarda (veduta) e della sensibilità e degli interessi specifici dell’osservatore. Infatti uno stesso paesaggio boschivo può essere percepito in modo diverso da un poeta che vi troverà ispirazione, da un naturalista che noterà soprattutto le associazioni vegetali o da un forestale che ne individuerà le specie presenti, il piano dominante, la densità.