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Comunicazione Radiofonica, Appunti di Radiocomunicazioni

Ascolti del corso di comunicazione radiofonica.

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 13/07/2023

emanuele-diadori
emanuele-diadori 🇮🇹

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Scarica Comunicazione Radiofonica e più Appunti in PDF di Radiocomunicazioni solo su Docsity! ASCOLTI RADIOFONICI, PROGRAMMI D’ARCHIVIO, PODCAST RAI RADIO 1: essa è la rete radiofonica di servizio pubblico deputata all’ INFORMAZIONE. Il suo compito principale è, quindi, informare. Un esempio è proprio Radio Anch’io che, appunto, fornisce in primis delle informazioni in parallelo al giornale radio; che si fa carico di una collettività e di un tema sociale importante, incarnando un sistema di valori che sono parte del mandato del servizio pubblico. Il palinsesto è prevalentemente incentrato sull'informazione e l'approfondimento, con 36 edizioni quotidiane del Giornale Radio, trasmissioni d'approfondimento giornalistico su politica, cronaca, economia, attualità internazionale, sport e programmi musicali. Conduttori: Giorgio Zanchini e Nicole Ramadori Formato: News/Talk di stampo economico, dibattito politico Temi trattati: protagonisti della politica, dell’economia, della vita sociale, culturale e religiosa. Ci sono spesso inviati sul campo e inchieste. confronto con i cittadini sui grandi temi di attualità Audience: pubblico adulto, di istruzione elevata, attivo politicamente Orario: dal Martedì al Venerdì dalle 6:30 alle 9:00 Conduzione: taglio giornalistico, molto chiaro nell’esposizione delle notizie. Tono incalzante parla all’interno di un noi. Il conduttore è abile nel gestire le telefonate del pubblico, ricoprendo il ruolo di “host” e di intermediario nei confronti degli ospiti (sia in studio sia al telefono). Gli interventi sono spesso preregistrati e inseriti per sostenere il discorso del conduttore, sono voci spesso tradotte di esponenti politici e di persone ferrate nel discorso sono riportate le parole non in terza persona da parte del conduttore bensì sono inserite con voci altre. Riporta sempre le fonti da cui riprende notizie e dati (es. ISTAT, Sole24ore) Coinvolgimento pubblico: interrompe il programma per pochi minuti per dare spazio agli interventi degli ascoltatori (sms, telefonate, audio e mail) e per ripetere ciclicamente i contatti (ogni 10 min circa). Elementi che compongono il programma: -sigla iniziale in cui si annuncia il titolo del programma, per tutto il resto della puntata è presente, la sigla si ripete ad ogni interruzione o cambio di argomento. -introduzione iniziale ai temi che si andranno a trattare. -vari ospiti esperti delle argomentazioni che vengono trattate. -GR a metà, divide la prima parte dalla seconda parte. Al termine della trasmissione, fanno i nomi di chi si è occupato del programma e annuncia l’argomento del giorno successivo. -GR sport seconda parte. Musica: presente all’inizio del programma e durante l’introduzione, con dissolvenza verso il silenzio quando inizia lo svolgimento della trasmissione. Se viene utilizzata non è in modo casuale, bensì per fortificare il tema. Radio anch’io: la puntata del 10/05/2023 comincia con una voce femminile come in ogni puntata del programma che appunto annuncia il titolo del programma e il suo claim ovvero L’ATTUALITà IN DIRETTA CON GLI ASCOLTATORI, il tutto accompagnato dalla sigla fino al punto in cui Giorgio Zanchini prende la parola e annuncia l’orario ovvero le 6:30 e dice che è più stordito delle altre mattine scherzando con il pubblico degli ascoltatori, inoltre comincia a elencare e introdurre i temi e le argomentazioni che verranno trattati durante la puntata. Tra i vari argomenti si tratterà del governo con le opposizioni sul tema delle riforme costituzionali, la protesta degli studenti universitari contro il sovraprezzo degli affitti, i bombardamenti a Gerusalemme con Maria Gianniti (giornalista). Ripete fin da subito il numero dove gli ascoltatori possono interagire sui vari temi, nella prima parte comincia a vagliare l’argomentazione con Pablo Rojas (giornalista) riguardo gli affitti improponibili a cui devono fare fronte i giovani facendo riferimento a un articolo in cui vi è l’immagine di una ragazza con un cartello che dice BASTA AFFITTI INSOSTENIBILI (un aspetto importante è che citano sempre le fonti da dove prendono le informazioni come in questo caso Repubblica), inoltre abbiamo la presenza di inserti preregistrati come le voci dei giovani che appunto denunciano questa problematica e che vengono inseriti nella trattazione dell’argomentazione, ripete nuovamente il conduttore di contattare il numero se si è ragazzi in difficoltà rispetto al tema. Passano al tema delle riforme costituzionali andando appunto a delineare le varie proposte del governo e al tempo stesso dell’opposizione dichiarando appunto che quest’ultima nel primo incontro è stata molto severa, mentre nel secondo colloquio facendo riferimento ad una fotografia di Elly Schlein e Giorgia Meloni ci sia stata la volontà sembrerebbe di venirsi incontro. Nel programma spesso ci sono i corrispondenti o degli inviati come Maria Gianniti con la quale appunto durante la puntata è andato a trattare l’argomentazione dei bombardamenti a Gerusalemme tra palestinesi e israeliani. Annuncia poi la seconda parte di Radio anch’io dicendo che ha eluso alcune domande precise di politica rispetto alle riforme costituzionali perché aspetta i prossimi ospiti come Tommaso Foti capogruppo di FDI alla camera così da poter rispondere in modo più preciso. Subito dopo vi è una chiamata con una studentessa Giulia che appunto vive in una tenda insieme ad altri ragazzi nell’aula magna per la difficoltà degli affitti, contatta il numero anche un padre che parla del dispiacere di non poter aiutare i figli nel pagare gli alloggi (suono attivazione del messaggio vocale di Whatsapp). Ringrazia i vari collaboratori che lo hanno accompagnato durante la puntata con il sottofondo della sigla che si è sentita nella parte iniziale e negli stacchi e dà appuntamento al giorno successivo e annuncia il GR1. RAI RADIO 2: La playlist è formata prevalentemente da musica rock e adult contemporary. Alcune rubriche sono dedicate al soul, alla musica elettronica e all'hip-hop. Caterpillar AM: Conduttori: Filippo Solibello, Claudia De Lillo, Marco Ardemagni Formato: morning show (varietà) di infotainment satirico e politico. Temi trattati: rassegna stampa e notizie del giorno, con inserti musicali pacati e progressivamente più “spinti” (si presume infatti che gli ascoltatori si siano svegliati da poco e abbiano quindi bisogno di un buongiorno non troppo brusco). Dopo i primi 10-20 minuti iniziano a chiamare gli ascoltatori più mattinieri; seguono interviste ai protagonisti dell’attualità. Audience: chi si sta recando a lavoro, scuola, università, pendolari. telefono che appunto spiega come quando vanno ai mercatini sia lui la pietra dello scandalo perché cerca oggetti di antiquariato senza neanche guardala in faccia. Scherzano sull’incoronazione della regina Camilla dicendo che tutti la vogliono ma nessuno se la piglia. Salutano e danno appuntamento al giorno successivo dicendo che la linea va al giornale radio. CATERPILLAR: Nata nel 1997 da un'idea di Massimo Cirri e Sergio Ferrentino, la trasmissione si occupa principalmente di attualità e satira politica. Formato infotaiment. Oltre ai vari professionisti del settore che in Caterpillar fanno da inviati, la trasmissione segue anche eventi di attualità internazionale, grazie agli ascoltatori del programma sparsi nel mondo. Essi sono definiti scherzosamente "corrispondenti dormienti di Caterpillar", e si attivano quando succede un evento nella zona di loro "competenza". Conduttori: Massimo Cirri, Sara Zambotti Orario: dal lunedì al venerdì dalle 18.00 - 20.00, drive time Formato: infotainment, satirico e politico Temi trattati: Lettura di notizie del giorno in modo ironico, temi di attualità Coinvolgimento pubblico: chiamate senza filtri verso 1/3 di programma, lettura di messaggi Audience: varia Conduzione: tono allegro, chiamate con esperti in temi di attualità, con parlato molto leggero, ironico. Uso della musica: una ogni circa 15 minuti come stacco Elementi che compongono il programma: sigla, estratto di informazione audio, jingle con spiegazione e introduzione con ora, presentazione di loro, sigla finale Puntata del 10/05/2023 apertura con Jingle, introducono subito il tema delle tensioni tra Italia e Francia, tema della siccità tanto che anche le migrazioni e le direzioni dei voltatili cambiano e subito dopo questa breve trattazione di questi argomenti viene inserito uno stacco musicale, chiamando un’esperta subito dopo trattano del tema dei rifiuti e dell’inquinamento sia a livello italiano che europeo e chiedono alla stessa quali sono gli oggetti che solitamente vengono ritrovati sulle spiagge. Sara Zambotti scherza chiamando quello di cui si occupa la ragazza archeologia della plastica sottolineando la non curanza di molte persone su questo argomento. Subito dopo viene utilizzata un’altra canzone come funzione di stacco. Scherzano subito perché la canzone Mon Amour di Annalisa faccia ballare molto e dicono è facile vedere Annalisa che balla nel video, ma sarebbe più difficile vedere loro due che la ballano. Introducono il tema del caro affitto scherzando sul fatto che i ragazzi non volevano protestare, ma sono nelle tende perché volevano fare il campeggio, il falò e l’arrostire il tofu. Annunciano il numero dove contattare il programma se si ha difficoltà nel trovare casa e per raccontare la propria esperienza. Riescono a mettere in contatto un ragazzo che cercava casa con un acquirente che ha una buona offerta e dicono di contattare perché cercheranno di farlo il più possibile. Trattano del derby Inter e Milan dicendo addirittura che ci sono famiglie divise per questo argomento e chiedono al pubblico di raccontare di questa esperienza scherzando anche sul fatto che il calcio da noi è un po’ seguito non troppo. C’è l’intervento di un ascoltatore che dice che il padre voleva essere seppellito con la tuta del Milan e che il fratello invece è della Juve, quindi ogni cena anche con i generi diventa una disputa. Danno appuntamento al giorno successivo e dicono che dal 29 giugno al 2 luglio saranno live a Pesaro. RAI RADIO3: Rai Radio 3 è la terza emittente radiofonica pubblica italiana edita dalla Rai. Diretta da Marino Sinibaldi, è un canale tematico, dedicato alla cultura e all'approfondimento. Trovano ampio spazio nella programmazione appuntamenti con la musica colta, la letteratura, la lettura di classici, la storia, l'economia, la filosofia, la religione, la mitologia, l'arte e il cinema. Anche l'informazione ha un taglio critico e analitico. Attualmente la proposta è diventata più divulgativa. Sin dalla sua nascita, il segnale di Radio 3 è stato sempre caratterizzato dall'uso di una tecnologia nuova per l'epoca: la FM. Durante gli anni ’70 i tecnici preferirono continuare a utilizzare presumibilmente il vecchio sistema di trattamento a due bande (analogico) e solo nel 2000 che il trattamento del suono fu sostituito con un sistema fondato sul medesimo principio di processamento a due bande, ma in forma digitalizzata. In quei modi, la qualità sonora del canale ebbe un notevole miglioramento. I tecnici che curavano il suono della Radio 3 a quel periodo, ebbero modo di perfezionare un tipo di processamento del suono tendente a ridurre il più possibile l'alterazione dinamica e delle frequenze. Nella "giungla" delle frequenze italiane in FM, il suono del terzo canale radiofonico Rai era il più "soft", anche rispetto agli altri due canali Rai Radio 1 e Rai Radio 2. Tuttavia, attorno al 2007, in probabile corrispondenza della sostituzione del sistema di processamento del suono, esso diventa più simile a quello degli altri due canali, facendo in tal modo perdere alla Radio 3 quella sonorità distintiva che l'aveva caratterizzata sino a quel momento. Prima pagina: Il programma ha una struttura molto semplice: ogni settimana, tutti i giorni, dalle 7:15 alle 8:00 un giornalista fornisce una rassegna stampa scegliendo e commentando gli articoli a suo parere più rilevanti dei quotidiani italiani. Alle 8 inizia la seconda parte (il Filo Diretto), riservata alle telefonate degli ascoltatori: gli ascoltatori possono chiamare il numero verde e fare una domanda al conduttore: si ha una relazione stretta tra le due parti; parla con loro in diretta via telefonata o messaggi degli argomenti appena trattati e letti sui diversi giornali. In genere la trasmissione finisce alle 8:40 circa, prima del giornale radio delle 8.45. Ogni lunedì arriva un nuovo conduttore che rimane fino alla domenica successiva. Conduttore: uno a rotazione ogni settimana. Il conduttore di Prima pagina non è un conduttore radiofonico di mestiere (caratteristica del programma) ma ogni settimana viene chiamato una differente voce/persona che svolge una rassegna stampa dettagliata, in cui mette in gioco la sua competenza specifica di giornalista: guardare i giornali come una persona che ha delle capacità in più rispetto ai lettori ordinari, di interpretare l’efficacia di un titolo, le varie notizie dando un proprio punto di vista specifico (anche se riporta una visone pluralista). Il tono è molto serio ma interlocutorio (a differenza di un giornale radio, in cui non c’è nessun tipo di relazione tra ascoltatore e conduttore), con un ritmo lento (dura 45 minuti). Anche gli interventi degli ascoltatori sono lenti, proprio perché sono degli approfondimenti per capire meglio la rassegna stampa appena ascoltata. Prima pagina si connette al resto della programmazione di Radio 3, con un altro programma, cioè Tutta la città ne parla, perché lo spunto di esso è un intervento di un ascoltatore di Prima pagina. Puntata del 10/05/2023 fin da subito vi è l’intro di violino con una voce femminile preregistrata che annuncia il titolo del programma, in questa settimana la rassegna verrà attuata da Luca Mastrantonio giornalista del corriere della sera, la voce annuncia anche il numero per poter contattare il programma per creare il filo diretto. Primo argomento Meloni e opposizioni, caro alloggi come seconda argomentazione, cita sempre i giornali visto che li sta leggendo e commentando. Messina denaro non rivela dove sono i suoi averi. È come se fosse una vera e propria lettura o sommario con commento di tutte le varie notizie che per il conduttore sono da Prima pagina. Si sente il rumore delle pagine che sfoglia durante la puntata. Nella seconda parte viene aperto il filo diretto e vi è il coinvolgimento e l’ascolto degli interventi degli ascoltatori sugli argomenti che sono stati trattati. Alla fine della puntata dopo i vari interventi il conduttore annuncia appunto che ci sarà Tutta la città ne parla che approfondirà uno degli interventi ascoltati. Tutta la città ne parla: è un programma di Rai Radio 3, news/talk che ogni mattina sceglie un tema emerso durante il "Filo diretto" di Prima Pagina e lo approfondisce, trattandolo in modo dettagliato, con ospiti in diretta. Intrecciando le competenze degli esperti, le testimonianze dei protagonisti, le riflessioni di storici, filosofi e scrittori, le esperienze dei cittadini e i messaggi degli ascoltatori, ogni puntata è un viaggio dentro e oltre i fatti, per capire le notizie e le tendenze profonde del nostro tempo. I conduttori sono Pietro Del Soldà e Rosa Polacco. In onda dal lunedì al venerdì alle 10.00 fino più o meno alle 11:00. Musica di sottofondo rilassata, ma con un ritmo sostenuto, cambia di volume se vi è un attimo di stacco di pochi secondi per poi calare sfumando quando il conduttore prende la parola. Dopo circa 2/3 del programma vi è una canzone che riprende solitamente l’argomento che si sta trattando. Il programma parte con il sonoro di una folla e subito dopo viene enunciato il nome del programma, seguono delle telefonate da parte di ascoltatori che parlano dell’argomento del giorno, inizia a parlare il conduttore con una musica classica e rilassante di sottofondo. Vari ospiti, poi canzone di stacco dopo 2/3 del programma, la conduttrice prende la parola introdotta da Soldà per leggere i commenti online sui social, spazi alle voci delle telefonate, ultimo ospite. Puntata del 10/05/2023: sottofondo di una folla con una voce femminile registrata che introduce il programma, subito dopo si ascolta il commento di un ascoltatore di Prima pagina che in questo caso discute sull’estensione della fascia verde a Roma, teme per la serenità e per la vivibilità nelle grandi città e subito dopo viene inserito un altro intervento che si lega all’argomento dove l’ascoltatore mostra le sue preoccupazioni per la violenza in risposta alle condizioni misere di vita di moltissimi senzatetto a Milano. Si discute del caro affitto con un ascoltatore che durante Prima pagina afferma che qualche anziano potrebbe gentilmente ospitare studenti in cambio di aiuto anche in casa. Nella puntata di Tutta la città ne parla questa volta conduce Rosa Polacco, Pietro del Soldà in redazione lo saluta nella parte finale. Ha inserito esattamente tre interventi con tre problematiche differenti. Da parte della conduttrice c’è subito l’annunciazione del numero cercando di coinvolgere il pubblico chiedendo di esprimersi sul come siano diventate le loro città a livello della vivibilità. Lascia lo spazio nella parte finale a radio3 mondo e ringrazia chi ha collaborato con lei e dà appuntamento al giorno successivo. 3 soldi: è un programma di Rai Radio 3, uno spazio serale dedicato all'audio documentario. Un vero e proprio percorso sonoro che racconta la realtà di oggi e di ieri con il linguaggio della testimonianza diretta e sono proprio i rumori della diretta a donare maggiore credibilità al contesto. È uno degli ultimi audio documentari di post-produzione rimasti. Si tratta di tante serie/puntate, ognuna dedicata ad un particolare tema o con diversi conduttori. Le puntate durano 15 minuti l’una. In onda da lunedì al venerdì alle 19.50, durata di circa 15 minuti. c’è solo una persona che pensa e fa. Anche la creatività è molto importante, il riuscire a farsi notare: una stessa notizia che si trova sul corriere possono tutti leggerla e tutti possono raccontarla ma tu persona, tu speaker devi cercare di raccontarla nel tuo modo, con le tue caratteristiche, il motto è One Nation, One Station. Dejaay chiama Italia: è un programma radiofonico in onda dal 1991, tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 12:00 su Radio Deejay, condotto dai DJ Linus (direttore artistico di Radio Deejay) e Nicola Savino, Il programma concede largo spazio agli interventi parlati dei due conduttori, che commentano le notizie d'attualità, le ricorrenze e i fatti del giorno in maniera leggera, coinvolgendo spesso anche gli assistenti della trasmissione, come il regista Alex Farolfi, il collaboratore Matteo Curti. La trasmissione prevede molto frequentemente la presenza di ospiti illustri, appartenenti ai campi più eterogenei (musica, letteratura, televisione, cinema, sport), che intervengono durante l'ultima mezz'ora di trasmissione. Nel 2006 il programma va in onda anche in televisione, mostrando attraverso 11 telecamere la vita nello studio radiofonico e della attigua redazione, seguendo anche il fuori onda dei componenti del cast e degli eventuali ospiti durante la trasmissione radiofonica dei brani musicali. Inoltre, la trasmissione è visibile anche in streaming sul sito di Radio Deejay. Potremmo definire questo programma come un morning show musicale. La musica nonostante ci siano moltissimi interventi e una forte complicità tra i due conduttori rappresenta il tema principale all’interno del programma. Puntata del 10/05/2023 all’inizio si ascolta una campagna pubblicitaria e subito dopo c’è una voce femminile che annuncia l’inizio del programma dicendo che è in onda anche sul canale 69 del digitale terrestre, partiamo subito con una canzone, i due conduttori commentano subito dicendo che con questa canzone hanno lanciato un guanto di sfida a tutti coloro che amano gli anni ’80. Tra i due conduttori si nota immediatamente un senso spiccato di ironia e complicità. Subito dopo viene introdotta la sigla (Deejay chiama Italia dovunque sei ti raggiungerà), trattano successivamente del cattivo tempo che c’è stato in questi giorni e dei bollettini di emergenza per le alluvioni e per i possibili incidenti. Si collegano all’argomento del derby scherzando sul fatto che i giocatori dovrebbero giocare con sopra le loro teste dei teloni, inoltre dicono che ci sono questioni che anche la pioggia non può fermare e la risoluzione del derby è una di queste. Viene introdotta una canzone di Celentano facendo riferimento al fatto che anche all’interno di questa dichiara di essere dell’Inter. Ci sono subito degli interventi degli ascoltatori su come vivranno il derby, nella seconda parte abbiamo il campione mondiale Daniele Acciari riguardo il gioco del flipper, coinvolgono gli ascoltatori nel raccontare se hanno mai giocato a flipper e che ricordi hanno di questo gioco. Come ospite nella seconda parte viene invitato Gabry Ponte che parla del suo concerto e dell’operazione che pochi giorni precedenti ha dovuto vivere. Il deejay fa riferimento al fatto che sia cresciuto con deejay television. Terminano dando appuntamento al giorno successivo, salutando l’ospite deejay. SayWaaad: Say Waaad? è un programma di radio Deejay, è un talk show musicale che va in onda dal lunedì al venerdì, dalle 20.00 alle 22.00, suonando e raccontando il “nuovo” della musica, della moda, dell’internet. A condurre il programma è Michele Caporosso, soprannominato "Wad" e tutta la “gang”: Radio personality, giornalista e scrittore. È considerato una delle figure più influenti nel settore “urban” italiano. Usa spesso parole come “gang” e“wassup”. Wad non usa l’IO radiofonico: lui cerca sempre di coprire l’egocentrismo, di non raccontare la sua vita perché non è una celebrity e tiene molto alla sua vita privata. Lo stile di Wad è molto particolare, sicuramente questo è un elemento a suo favore: bene riconoscibile. Say Waaad rappresenta il programma viral di Radio Deejay. Tra una puntata e l’altra cercano sempre di far vivere il programma, di non stopparlo mai. Esso non è solo un programma radiofonico ma più una sorta di vera e propria community. Il creare una community non è una delle cose più facile da compiere attorno ad un programma radiofonico, ma vuol dire riuscire a trovare persone con stessi interessi, con stesse passioni e che parlano lo stesso linguaggio. Essa è una community molto ampia, dai bambini a ragazzi molto più grandi. Il programma oltre ad andare in onda sulla radio, contemporaneamente, viene trasmesso su Tik tok, Instagram, Twich, Youtube, TV: parte tutto da una trasmissione che dura due ore e poi viene tutto segmentato nei vari canali social. Quindi possiamo dire che questo programma prova ad essere TRAVERSALE: racchiude un pubblico molto ampio e cerca di parlare un po’ a tutti. Il programma privilegia argomenti più soft, leggeri ma proprio essendo una radio mainstream, ha deciso di ampliare anche i propri argomenti, passando ad argomenti anche un po’ più strong. Una parte importante di questo programma sono le interviste: essi ne fanno tante agli artisti che vanno lì per fare una loro promozione; in tutto questo lo speaker parla dell’artista, del suo vissuto ma cercando sempre di creare una sorta di show in radio. Puntata del 10/05/2023 c’è un intro con diverse voci che fanno capire che stia arrivando Waaad poi c’è una voce maschile che afferma Deejay riavvolgi e subito viene introdotta una canzone reggaeton e lui mentre è in corso la canzone durante la parte finale emette dei piccoli suoni imitandola e mentre dice che Maluma sta flirtando con Tom Cruise parte la sigla. Linguaggio molto slang, metropolitano e presenta la sua collaboratrice Kendrick La Marta. Parla del brutto tempo dicendo che anche se piove l’importante è andare avanti, inoltre chiede agli ascoltatori di intervenire con dei tutorial e insegnare cosa fanno a lavoro e viene subito annunciato il numero di contatto. Quando parla sembra che stia rappando, inoltre il tutto viene accompagnato sempre da un mix di motivetti e musiche che diano questo ritmo molto dinamico. Annuncia che a Terrazza Martini ci sarà Luché visto che nella fascia estiva Waaad si sposta in quella location. Tra i vari interventi abbiamo il lavoro di mamma, un ascoltatore che interpreta i sogni e una maestra. Introduce il fatto che tra pochi giorni sarà la festa della mamma e un buono modo per farle gli auguri è dire che quel giorno è la festa de La Mamà de la Mama. Nella seconda parte abbiamo Angelica Siciliani Fendi che promuove il suo nuovo libro che si chiama created to create. Ha costruito questo libro sul fondamento che tutti possano diventare dei Creator, dando dei consigli tecnici sull’ottimizzazione di utilizzo di Tik Tok e dei social in generale. Dà appuntamento al giorno successivo e viene inserita nuovamente la sigla. Chiamate Roma Triuno Triuno è una trasmissione radiofonica, morning show in onda su Radio Deejay, curata e condotta dal Trio Medusa (Giorgio, Gabriele e Furio). Il nome della trasmissione è riferito a un vecchio programma della Radio Rai: Chiamate Roma 3131. La trasmissione ha un taglio prettamente di intrattenimento, con temi d'attualità, trattati in modo semiserio dal trio. Oltre ai conduttori all’interno delle puntate intervengono personaggi che cambiano spesso per ravvivare il programma come Enrico il bagnino per le previsioni del tempo. Il programma è in onda dalle 7:00 alle 9:00 occasionalmente conclude alle 10:00 dal lunedì al venerdì. Nonostante ogni puntata differisca dalle altre non solo nei contenuti ma anche negli schemi e negli argomenti trattati, alcune rubriche e alcuni interventi vengono presentati con una cadenza predefinita. La musica essendo sempre un programma trasmesso da radio deejay viene utilizzata spesso e come metodo di stacco tra le varie argomentazioni. Puntata del 10/05/2023 si ascolta nuovamente una campagna pubblicitaria e poi c’è la voce maschile inserita che afferma deejay riavvolgi, successivamente una canzone che viene subito commentata dal trio. In questa puntata partecipa con degli interventi la redattrice Veronica di Pietrantonio inizialmente sulla canzone e poi viene introdotta la sigla del trio medusa. In questa puntata c’è Furio e Giorgio perché Gabriele è all’Eurovision. Spiegano di inviare i messaggi in modo chiaro perché c’è un intervento di un ascoltatore dove dice in circa 30 secondi che si trova in montagna in alto, ma molto in alto e subito dopo viene introdotta un’altra canzone. C’è una mamma di una figlia fuori sede che ha vinto un premio dal programma che racconta un po’ dell’esperienza e poi viene introdotta un’altra canzone. Nell’ultima parte abbiamo Danilo da Fiumicino che da ascoltatore è passato alla rubrica del trio per la sua capacità comunicativa e ironia ed è anche cuoco dell’inflessibile giudizio di Alessandro Borghese. La puntata si conclude con l’ultima canzone, il fine del parlato del bio in questo caso assieme a Danilo e la sigla. RADIO 105: è un'emittente radiofonica FM privata generalista a copertura nazionale, di proprietà di RadioMediaset, con sede a Milano, fondata il 16 febbraio 1976 da Alberto Hazan ed Edoardo Hazan. È la prima emittente privata ad utilizzare, negli anni '70, il regista. Valerio Gallorini è il primo regista di svariati programmi. Il loro motto è proud to be different, esiste anche Radio 105 TV, un canale televisivo italiano, nato nel 2011, che trasmette prevalentemente video musicali a rotazione. È disponibile sul digitale terrestre e in streaming sul sito internet della radio. 105 mi casa: 105 mi casa è un programma radiofonico in onda dal lunedì al venerdì dalle 20.00 alle 21.00 su Radio 105, condotto da Max Brigante. La trasmissione va in onda dal 2014. Il programma consiste in un talk show radiofonico, varietà durante il quale diversi ospiti rispondono a domande riguardanti i più svariati argomenti. Nel caso in cui un ospite sia un cantante o un personaggio appartenente all'ambito musicale viene coinvolto nel Casaoke, ovvero il Karaoke di 105 Mi Casa. Alla puntata del lunedì partecipa Fabio Guadagnini, direttore di Fox Sport, il quale introduce a una panoramica del calcio internazionale. “Un’unica regola: siete tutti invitati…mi casa es tu casa!” Puntata del 10/05/2023 viene introdotta subito la sigla, dice che hanno preferito non parlare di calcio con una partita che crea polemiche e una diffusione mediatica così importante ironizzando ovviamente, ricorda che questa radio va anche in televisione e saluta il dj Simoj, si nota sempre un bellissimo scambio tra i due, il conduttore lo introduce spesso all’interno dei discorsi. Notiamo un forte utilizzo della musica come funzione di stacco, ma anche come temi principali, c’è la presenza di applausi e di suoni preparati precedentemente. Solitamente vi è sempre un’intervista con personalità diverse, molto variegate e questa occupa la maggior parte del programma con sempre però l’inserimento della musica. Lo stesso conduttore afferma che il programma è come un salotto radiofonico e dice che l’ospite di oggi si collegherà virtualmente è sia un regista che un attore. (Marco Bocci che ci porta l’uscita del suo film La Caccia) Non c’è una forte intesa con il pubblico a livello di coinvolgimento perché vengono letti solo alcuni messaggi da Max Brigante durante il programma, ma non abbiamo un confronto diretto. Subito dopo l’intervista viene annunciato l’ospite del giorno successivo e poi c’è di nuovo la sigla. Tutto esaurito: è un programma radiofonico italiano in onda dal lunedì al sabato su Radio 105 dalle 7:00 alle 10:00 (2h30’ di durata), preceduto dalle 6:00 alle 7:00 da un segmento definito "Avanti! Avanti! C'è posto!" contenente i messaggi in segreteria lasciati dagli ascoltatori in riferimento agli argomenti discussi nella puntata della mattina precedente. Il programma, definito morning show, ha un accento di carattere prevalentemente comico-umoristico, ma non di rado si minori”, successivamente viene inserito un commento preregistrato di un ascoltatore che insulta i due conduttori dicendo appunto che vorrebbe fargli del male esprimendosi in una forma dialettale. Inizia in seguito la sigla d’apertura che è ormai dal 2013 riprodotta attraverso il ritornello della canzone Tutto il resto è noia di Franco Califano. C’è molta presenza di sottofondo, molto ritmato e di conseguenza da ritmo all’intero programma. La musica continua ad alzarsi e abbassarsi. Inoltre sono presenti anche molti suoni sovrapposti. L’intera puntata è caratterizzata anche da spezzoni di audio/ interviste di ascoltatori, anche offensive. Spesso, durante la puntata, vengono trasmessi audio di ascoltatori: essi possono interagire tramite chiamate, sms. Viene introdotto il tema sull’immagine dei due carabinieri che si baciano dove molti interventi che vengono fatti ascoltare sono molto violenti, irriverenti, c’è un ascoltatore che l’ha definita come il trionfo del diavolo nel mondo. Un’altra argomentazione che viene esposta riguarda il caro affitto e Cruciani risponde dicendo che le persone devono sacrificarsi, fare i pendolari, esprimendosi con un linguaggio volgare e provocatorio. Sono in disaccordo riguardo a questo argomento, infatti si attaccano a vicenda Parenzo in modo meno impositivo rispetto a Cruciani. Si ascolta un commento di Porro che afferma che gli studenti devono solo studiare e stare in silenzio ovviamente Cruciani è d’accordo, mentre Parenzo dichiara appunto che è normale che dica questo essendo un produttore di olio e vivendo nel benessere. La voce che annuncia il numero da conduttore è particolarmente ammiccante e sexy per elevare l’attenzione dell’ascoltare. Il parlato dei conduttori è provocatorio, energico, urlato. Essi esprimono tranquillamente ogni propria visione, sia che si ratti di politica sia che si tratta di altre tipologie di temi. Speso si istigano, parlano sopra, insultano, si interrompono: esprimono, molte volte, pareri differenti. Il linguaggio è molto diretto, caratterizzano anche da una serie di parole provocatorie (usano molte parolacce). I due conduttori urlano e non vanno quasi mai d’accordo tra loro. Questo tipo di linguaggio e tono viene spesso usato anche dagli stesi ascoltatori: spesso i due conduttori litigano anche proprio con gli stessi ascoltatori. Nell’ultima parte della puntata Giulia Vaneri parla delle pratiche sessuali e del lavoro sessuale che svolge su onlyfans a livello anche della necrofilia e prima di chiudere la puntata viene cantata Shallow di Lady Gaga e Bradley Cooper, ma rivisitata dal punto di vista sessuale. Melog: è una trasmissione radiofonica (hot talk/varietà) ideata e condotta da Gianluca Nicoletti, in onda dal gennaio 2006 sulle frequenze di Radio 24, che viene trasmessa dal lunedì al venerdì dalle 12.10 alle 13.00 e dalle 23:10 alle 23.50. La trasmissione, che riprende i temi di Golem, andato in onda su Radio Rai dal 1993 al 2004, segna il ritorno alla conduzione di una trasmissione radiofonica di Gianluca Nicoletti dopo un anno di assenza. Il nome della trasmissione non è altro che una scrittura al contrario del titolo "Golem". Il filo conduttore è ancora una volta quello prediletto dal suo autore: la TV e i mezzi di informazione, compreso il web, e un'analisi quotidiana della società vista attraverso i media. Dai microfoni di Melog, Nicoletti offre agli ascoltatori anche la possibilità di interagire e di dire la propria attraverso un "melogramma" o tramite registrazione di messaggi alla segreteria telefonica del numero verde di Radio 24. Il focus di questa edizione di Melog (nominata “Melog- il piacere del dubbio”) è il dubbio: se quella che stiamo vivendo è l’epoca della post verità, delle idee urlate, delle certezze “contro”, delle contro verità alternative, dei verdetti inappellabili, è anche l’epoca della scomparsa del dubbio. Melog proverà a scardinare tutti i giorni i postulati più ferrei del “flusso” social-mediatico con le sue domande e le sue provocazioni che pongono ad ogni italiano in ascolto. Trasmissione basata soprattutto su un sondaggio paradossale con gli ascoltatori. Puntata del 10/05/2023 La puntata inizia con la canzone I don't mind failing in this world, per poi far spazio ad una voce maschile che annuncia l’inizio del programma. In ogni puntata il conduttore affronta uno e un solo unico tema, che persegue, argomenta attraverso dati, testimonianze, invitando ospiti. Vengono introdotte moltissimi pezzi musicale sul tema della mamma essendo l’argomento della puntata ovvero MAMMA: CON O SENZA EROS? Discute rispetto l’immagine iconografica della mamma tradizionale rispetto a ciò che è la realtà effettiva con molte campagne rivolte a oggettistiche sessuali, ma non solo che utilizzano l’immagine della madre come volto delle stesse. La musica è completamente assente; non è presente nessun tipo di sottofondo durante il parlato. La madre tradizionale viene intesa come assente dal punto di vista sessuale o comunque si omette anche perché dovrebbe vergognarsi, mentre quest’azienda ha esposto una campagna prendendo proprio questa figura e dichiarando il fatto che la mamma prima di tutto è una donna e soprattutto un essere umano e nella campagna vi è il claim LA MAMMA NON SI TOCCA e spostato verso il basso la frase O FORSE SI QUINDI REGALALE QUALCOSA CHE DESIDERA REALMENTE. Questo cartellone è stato censurato, questo permette di dichiarare il fatto che nonostante siamo nel 2023 in realtà siamo ancorati alle idee tradizionali. Riguardo il tema della puntata oltre agli esperti, intervengono anche agli ascoltatori: l’interazione con il pubblico è importante in questo programma, per vedere visioni differenti. Gli ascoltatori interagiscono in molto attraverso le chiamate in diretta ma anche con sms. La puntata si ferma varie volte per le informazioni del traffico. Il tutto si conclude con la sigla. Il tono del conduttore è tranquillo, gentile, cordiale e pacato ma allo stesso tempo critico e provocatorio; infatti ci possono essere dei momenti in cui alza la voce, parte una discussione. Aggressivo a tratti e manca di rispetto se non condivide, ma non si sbilancia mai del tutto. Ha la caratteristica di avere la “r” moscia: suo particolare segno distintivo. All’interno della puntata dopo che spiega appunto l’argomento una voce maschile annuncia il numero da contattare e chiede appunto se il parere è a favore della censura della campagna oppure promuovere la donna (madre) anche dal punto di vista della sessualità. Matteo Caccia racconta: Storie di rinascita è un programma radiofonico di Radio 24; un nuovo format narrativo che usa lo storytelling per raccontare la nostra vita, la nostra nuova normalità. Condotta da Matteo Caccia e che va in onda dal lunedì al venerdì alle 15.00. Le storie di vita che il programma raccoglie e racconta sono “Storie di rinascita”. Da sempre Caccia racconta “storie di confine”, momenti della vita che hanno segnato un inizio e una fine, ma soprattutto storie determinate da un climax e quindi da un punto di snodo che permette di attuare un cambiamento. Puntata del 11/05/2022 La puntata parte con una leggera musichetta di sottofondo per poi abbassarsi, facendo spazio alla voce di Matteo Caccia che ci introduce l’inizio di una storia; in seguito sentiamo lo speaker annunciare il titolo della puntata per poi far ripartire la musichetta. Caccia inizia subito a raccontarci una prima storia, inerente con il titolo della puntata: una casa cantoniera rossa, i binari della ferrovia a pochi metri dal cancelletto che delimita il giardino, due famiglie che condividono gli spazi e i bambini che giocano assieme: questi sono i ricordi d'infanzia di Enrico. Questa è la cornice apparentemente felice dove accade un fatto tragico per la vita di Enrico, che ci racconta a distanza di sessant'anni. Il conduttore racconta in prima persona la storia di Enrico; il tutto viene interpretato dallo speaker, intanto che racconta questa storia di Enrico, costruita tramite un insieme di suoi ricordi di quando era piccolo e di ciò che gli era stato raccontato da suo padre, in maniera dettagliata (sembra una sorta di romanzo). Oltre alla sorta di monologo che compie Caccia, ad argomentare il tutto è la registrazione dello stesso protagonista che racconta qualche dettaglio più specifico. La madre di Enrico soffriva di esaurimento nervoso, dovuto da un malfunzionamento della tiroide e dalla preoccupazione generata dalla vicinanza dalla nostra casa ai binari ferroviari e allora i controlli e gli strumenti di sicurezza erano relativi: c’era un cancello diretto che portava ai binari. Enrico continuava a gridare “ena popa teno” (Remo è sopra il treno), e ad un certo punto la madre corse verso i binari e si accasciò a terra nella visione di Remo, amico di giochi di Enrico e che era figlio della famiglia con cui la famiglia del protagonista condivideva la casa delle ferrovie: il padre di Enrico l’aveva trovato seduto sui binari del treno, per lui era un gioco. Enrico l’aveva salvato. Ma un giorno Enrico si svegliò ma quel giorno fu diverso dagli altri, perché a svegliare lui e sua sorella non fu sua mamma ma la mamma di Remo. Tutto era strano. La mamma di Enrico era morta: si era suicidata, proprio come stava per morire Remo. Enrico dopo sessant’anni da quel fatidico giorno, tornò a rivedere la casa nel quale era cresciuto ed è proprio in quel momento, che dallo specchietto retrovisore rivide sua mamma per un istante. Nonostante quello che è successo sua mamma è stata sempre nei suoi ricordi. Una volta che il conduttore ha finito di narrare la storia, ad essere interpellato è lo stesso Enrico che ci racconta in modo approfondito cosa ha vissuto. È presenta musica di sottofondo che accompagna l’intero programma e che, in qualche modo, riporta l’ascoltatore a coinvolgersi a pieno nella storia che gli viene raccontata. Spesso il racconto viene interrotto da pause musicali, che stemperano ciò che viene raccontato. Una volta conclusa la conversazione con Enrico, viene mandata in onda con una canzone per poi annunciare le borse in diretta. Presenza di pubblicità. La seconda storia che ci viene letta/raccontata è quella di Emile Griffith, un ragazzo dolce ma che sa reagire con forza ai soprusi. Il padre se n'è andato presto da casa, la madre si è trasferita a fare la cuoca a Porto Rico, i fratelli sono sparsi qua e là, in adozione. Il piccolo Emile cresce in orfanotrofio. Tutto per lui ha avuto inizio in una torrida estate quando ha chiesto il permesso al proprietario della fabbrica dove lavorava di togliersi la maglia. Emile non ha mai desiderato salire sul ring, ma il proprietario è un ex pugile e vede quello che c'è sotto quella maglietta: vita sottile, spalle poderose. Due mesi dopo il ragazzo è in finale nei Golden Gloves e diventa la grande promessa della boxe. Dopo questa prima introduzione, Caccia riparte a narrare la storia. Griffith, durante un incontro, uccise un uomo dopo una serie di 47 pugni al volto. Presenza di audio registrati, dell’epoca, inseriti all’interno del racconto. Viene poi mandata in onda una canzone, Caccia poi saluta e dice agli ascoltatori di mandare le proprie storie per poi terminare la puntata con musichetta finale. Inoltre viene, anche, introdotta una storia seriale: di Etrege, ragazza che all’età di 19/20 si trova a dover sconfiggere una malattia drammatica: la depressione, che non è facile da raccontare o da spiegare fino a che non smise di comunicarla, perché spesso le persone non la capiscono. Anche qua, oltre alla narrazione che fa Caccia, vengono trasmessi degli audio, testimonianza della stessa ragazza. Il conduttore presenta un tono gentile, pacato e una voce rilassante che trasporta nella storia. Caccia ha una sensibilità, che in maniera delicata riesce ad entrare nella storia di chi racconta, senza mai risultare invadente e fuori luogo. Radio Popolare: è un'emittente radiofonica con sede a Milano dal motto "libera e indipendente". Fondata nel 1975, sotto la direzione di Piero Scaramucci, questa radio è stata denominata, quasi per antonomasia “l'emittente della sinistra milanese” per la sua "storica" vicinanza ai partiti ed ai movimenti della sinistra italiana. Secondo la sua dichiarazione d'intenti, la radio "è un'emittente indipendente, imperniata su una cooperativa formata da lavoratori e collaboratori, con la partecipazione di rappresentanti di forze politiche e sindacali che storicamente hanno sostenuto l'esperienza". Autonoma da proprietà editoriali e politiche, è controllata dalla società cooperativa dei suoi lavoratori e da un vasto azionariato popolare, diffuso tra i propri ascoltatori (11.975 ascoltatori: chiamate per quiz. Ci sono molti ascoltatori fedeli, affezionati che spesso rispondono al telefono dicendo il famosissimo “EUIUAAA” del programma: da sempre i conduttori propongono ai loro ascoltatori di cominciare la giornata urlando insieme “EIIUAA!”. I conduttori propongono tantissime domande al pubblico, chiedendo quindi costantemente di partecipare nel loro programma. Durante il programma ci sono molti spazi per News, notizie del traffico, meteo. Durante l’intero programma sono presenti varie rubriche: Tortorella Challenge (battute tristi, in cui sono gli stessi ascoltatori che devono far ridere gli speaker e quella “migliore”?), Oroscopo divertente a tema (un corso, sport, colore … per ogni segno). Presente anche Leonardo Fiaschi che interpreta vari personaggi, all’interno della puntata: parlando di temi attuali in maniera divertente, in modo scherzoso; si finge anche un ascoltatore. Presenza di pubblicità; non appena si conclude il programma ritorna proponendo subito una canzone. Presenza anche di molti effetti registrati, spesso di sottofondo: risate, esplosioni, applausi, fuochi d’artificio, “euiua”. La puntata si conclude con: canzone + saluti finali dei conduttori. Tono: scherzoso, leggero, spiritoso proprio perchè il loro scopo è quello di dare il buongiorno. Presenza di molta musica di vario genere (hit e canzoni più vecchie, straniere e italiane); anche vari audio mixati e creati appositamente che vengono inserite per il passaggio da un elemento all’altro della puntata, rendendo l’intero programma ritmato, vivace. Argomenti trattati: il derby tra Inter e Milan, l’incontro tra la Meloni e la Schlein, il caro affitto con coinvolgimento degli studenti che hanno cominciato le prime manifestazioni, Eurovision. RTL 102.5: è un'emittente radiofonica nazionale privata italiana. La radio utilizza il formato hit radio, un format che prevede, per quanto concerne la programmazione musicale, solo ed esclusivamente la messa in onda di grandi successi, italiani e stranieri. Il gruppo RTL 102.5 comprende anche la concessionaria di pubblicità Openspace e il canale televisivo RTL 102.5 TV, che da settembre 2007 ha lanciato la formula della radiovisione, ovvero la trasmissione in contemporanea sia in radio che in televisione della diretta radiofonica. Per via della copertura a livello nazionale, Radio Trasmissioni Lombarde cambia nome in RTL 102.5, perdendo così il significato di acronimo del precedente nome. La programmazione di RTL 102.5 segue una struttura ben precisa, che si ripete a cadenza oraria e ogni volta che inizia o termina un programma:  a inizio ora (dopo il Giornale Orario, o durante la prima ora di qualsiasi programma, dopo un intervento parlato da parte dei conduttori) vi è il Power Hit, uno spazio che propone un successo del momento;  intorno a metà ora (o poco dopo) è presente il New Hit, in cui trova spazio un brano musicale appena uscito;  alla fine di ogni programma c'è il Millennium Hit, in cui viene proposto un brano musicale del passato tra quelli usciti prima del 2000;  al minuto zero di ogni ora va in onda il segnale orario, in cui viene menzionato un comune italiano;  subito dopo il segnale orario viene trasmesso il Giornale Orario, in coda al quale va in onda ViaRadio, notiziario con gli ultimi aggiornamenti sul traffico autostradale curati da Autostrade per l'Italia. In sei edizioni va in onda il meteo: alle 6:00, alle 7:00, alle 8:00, alle 13:00, alle 19:00 e alle 20:00. Motto: Very normal people. Non stop news: è un programma radiofonico di informazione, programma contenitore, in onda tutti i giorni su RTL 102.5 dalle 6.00 alle 9.00, condotto dal lunedì al giovedì da Enrico Galletti, Giusi Legrenzi, Davide Giacalone e Massimo Lo Nigro e dal sabato alla domenica da Barbara Sala, Luigi Santarelli, Stefania lodice oltre a sempre Davide Giacalone, Massimo Lo Nigro e; il venerdì il programma va dalle 6.00 alle 8.00. Esso è il magazine d’informazione di RTL 102.5 a cura della redazione giornalistica che tratta di attualità, politica, news, ospiti, sport e rubriche di servizio. Approfondimenti d’attualità, cronaca, collegamenti con i corrispondenti di RTL 102.5 dall’Italia e dall’estero, e interviste ai più importanti esponenti del mondo della politica, dell’economia, della cultura e dello sport. È anche in radiovisione sul canale 736 di Sky e sul canale 36 del digitale terrestre. Genere: radiogiornale (è una trasmissione radiofonica che fornisce informazioni e documentazioni sugli avvenimenti più recenti e di maggiore interesse) della durata di 3 ore. Coinvolgimento pubblico: Dalle 6 alle 7 gli ascoltatori possono intervenire in diretta ed esprimere il loro parere sugli argomenti trattati Audience: drive time del mattino Conduzione: parlato fluido e serio negli argomenti, non ironico con ospiti esperti Uso della musica: di sottofondo. Puntata del 10/05/2022 La puntata inizia con i conduttori Enrico Galletti, Giusi Legrenzi, Massimo Lo Nigro e Davide Giacalone che si occupa ogni mattina della rassegna stampa, inoltre tra i temi della puntata assieme a Enrico Galletti notiamo: le riforme costituzionali, il premierato del presidente del consiglio, il caro affitto, l’Eurovision e il derby in cui viene invitato al telefono Massimo Boldi che esprime la preferenza in una partita tra Napoli e Milan perché da un po’ più di brio. Inoltre c’è il collegamento con due inviate che appunto si trovano all’Eurovision per discutere delle ultime novità. La puntata si conclude con il saluto dei conduttori. Dalle ore 6.00 alle ore 7.00 gli ascoltatori possono intervenire in diretta ed esprimere il loro parere sugli argomenti trattati. All’interno del programma sono presenti diverse rubriche: tutti i giorni, dalle 7.10 alle 7.30 “Il commento di Davide Giacalone” in cui si approfondiscono le notizie dei quotidiani, alle 7.35 l’Oroscopo firmato da Adele Prochaska, alle 7.55 Don Mazzi condivide pillole di buonsenso. Password: è un programma radiofonico, in onda dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 19 su RTL 102.5, condotto da Nicoletta Deponti affiancata da Niccolò Giustini dal lunedì al giovedì e il venerdì da Cecilia Songini. Magazine di attualità e costume del drive time pomeridiano. La musica di RTL 102.5 si alterna a curiosità e notizie, con un occhio sempre rivolto alle agenzie dell’ultimo minuto. Leggerezza e divertimento accompagnano l’intero programma. In chiusura è presente l’oroscopo di Adele Prochaska. È anche in radiovisione sul canale 736 di Sky e sul canale 36 del digitale terrestre, e della piattaforma Tivùsat. Genere: talk show. DIFFERENZA PASSWORD E BANDA R101 Orario: banda è un morning show, password un talk&music del drive time della sera In la banda il tema il tema centrale è il coinvolgimento del pubblico e il cazzeggio con la musica che fa da stacco Mentre in password la musica è centrale e il parlato fa da stacco con soft/news. Puntata del 10/05/2023 La puntata inizia con la breve sigla di RTL 102.5, a iniziare subito la puntata sono Nicoletta Deponti, Niccolò Giustini e Cecilia Songini che salutano e introducono fin da subito il derby dicendo che a Milano tutti hanno la maglietta dell’Inter o del Milan, subito dopo viene fatto passare un pezzo musicale. La puntata termina con l’oroscopo di Adele Prochaska. Il parlato è semplicemente di accompagnamento, la programmazione musicale e la musica in sé per sé diventa il contenuto principale. Trattano dell’Eurovision, dei risultati generali, ma soprattutto di Mengoni. Presenza di molta musica (straniere italiane), che si alterna con il passato dei conduttori. Presenza di sottofondo musicale, che segue il ritmo dei tre conduttori che tra una canzone e l’altra danno una serie di notizie differenti tra loro. Tono allegro, vivace, spiritosi ma non interagiscono molto con il proprio pubblico. PROGRAMMI D’ARCHIVIO E SINGOLE PUNTATE Firenze. Agosto 1944 – 1954, Amerigo Gomez e Victor De Sanctis. Il primo documentario della radio italiana: almeno Gianni Isola, uno degli studiosi della storia della radio in Italia, lo definisce tale. Esso precede la nascita del Nagra. Il genere del documentario sta nella famiglia dei GENERI D’INFORMAZIONE. Quello che determina la grande fioritura del documentario è una tecnologia: la nascita di un registratore, a nastro magnetico, che è portatile chiamato NAGRA (1951). Il documentario "Firenze – agosto 1944” racconta gli ultimi giorni della liberazione della città dal nazifascismo, avvenuta l'11 agosto 1944. Firenze si trova contesa fra i nazisti e gli alleati, e Amerigo Gomez caricò su un carretto delle apparecchiature di registrazione, piuttosto ingombranti e grandi e se ne andò in giro durante i combattimenti per raccogliere i suoni e quello che stava succedendo. Questi materiali, poi, rimasero per vari anni giacenti tra i suoi archivi e dieci anni dopo (in occasione dell’anniversario dei dieci anni dalla liberazione di Firenze) li recuperò e ricostruì questo documentario. Quindi, questi documenti e audio raccolti sul campo vennero utilizzati in maniera particolare. Gli autori, Amerigo Gomez e Victor De Santis, attraverso registrazioni sonore inedite effettuate a Firenze tra il 31 luglio e il 30 settembre del ‘44, forniscono una testimonianza importante dal punto di vista storico e umano della resistenza italiana nella seconda guerra mondiale. La voce narrante di Amerigo Gomez a dieci anni di distanza dagli eventi rievoca i momenti cruciali della commovente storia di Firenze in quelle terribili e assolate giornate di guerra. L’autore si rivolge alla sua amata città riaprendo, come lui stesso dice: "Il libro del tuo passato". La prima cosa che si sente è una sorta di sigla, che dice il titolo del programma (annunciatore); poi inizia il vero e proprio documentario con la voce di Gomez che inizia con le parole “LA MIA CITTÀ”. Esso è un attacco poetico, sembrerebbe quasi l’inizio di una poesia: ciò dà l’idea del tipo di registro che viene utilizzato; introduce un elemento di effetto profondo, aprendo lo sguardo verso il presente e il passato. Descrive e racconta i cambiamenti, attraverso varie frasi: “anche le case della periferia ti hanno ringiovanito”. Ci viene riportata sia una ricostruzione fisica sia politica: epoca della ricostruzione; tutto ciò ce lo fa capire nel breve estratto introduttivo “le lotte dell’epoca”; l’Italia, comunque, all’inizio degli anni Cinquanta è un paese che viene fuori non solo da cinque anni di guerra, bombardamenti, morti, distruzione ma anche di guerra civile. Quindi, l’esigenza di ricostruire un tessuto civile e pacificare la parti, fa parte del panorama sociale politico e culturale. È il 3 agosto del 1944, l'auto del messo comunale diffonde con l'altoparlante un annuncio del comando tedesco: "Le pattuglie delle forze armate germaniche hanno l'ordine di sparare contro le persone che verranno trovate sulla strada oppure che si mostreranno alle finestre". Le strade si fanno deserte, le finestre chiuse con secco rumore, nelle case ha inizio l’attesa della grande paura. La forma del racconto radiofonico si ha su diversi piani narrativi evidenziando la grave situazione della città durante l'occupazione tedesca. Il sonoro originale inciso sui dischi conservati da Gomez, racconta i fatti contingenti vissuti dai protagonisti: la popolazione, gli alleati e i partigiani intervistati da De Sanctis. Tra i tanti rumori di guerra che risuonano dalle incisioni "Il più tragico", come dice l'autore “è quello delle mine. Non sempre il nostro microfono è capace di contenerlo tutto, e la puntina che incide sobbalza sul disco come atterrita (si sente un'esplosione), quale ponte sarà saltato nella notte? È tutto rosso il cielo sull'Arno". Con l'approssimarsi dell'entrata in città delle truppe alleate dell'ottava armata britannica, il comando tedesco emana un'ordinanza restrittiva che impone alla popolazione di abbandonare le case dei quartieri posti sulle rive dell'Arno con l'intenzione di far saltare i ponti e dividere la città in due parti non più collegabili. In queste tragiche settimane Firenze è senz'acqua, ritmo del coltello rovesciato che la Priora batte sul legno. Nessuna suora può dire una parola sul cibo che viene messo nel piatto, tutte osservano un totale silenzio quando vengono portate le pietanze. Nella seconda parte del radiofonico, Zavoli raccoglie le testimonianze dirette di alcune monache del convento "Donne che escono dal riserbo con ansia trepida e comprensibile disagio e non alzano il velo se non per ricevere l'eucarestia". Il primo dialogo attraverso la grata è con Suor Madre Teresa dell'Eucarestia, Sotto Priora del convento che risponde alle domande del giornalista con estrema semplicità su vari aspetti della vita monastica mostrandone una fisionomia più reale e spirituale, si sofferma sulla pienezza della verità, della gioia e della pace raggiunte tra le mura di un luogo cosi austero. Madre Teresa spiega la differenza tra la vita di clausura e quella delle suore di vita attiva, ponendo l'accento sulla grande forza d'animo, l'energia e la generosità necessarie, per affrontare una vita di sacrificio totale. Racconta la difficoltà, per alcune consorelle, di vivere il silenzio esterno e interno come dono da conquistare. Segue l'intervista di Zavoli a tre giovani suore giunte da pochi anni al monastero. Le consorelle parlano della vocazione, della vita precedente e delle emozioni provate per il distacco con la famiglia di origine. I loro racconti, densi di umanità, rievocano i momenti difficili vissuti soprattutto all'inizio della vita monastica, la fatica per riuscire a conquistare la serenità di spirito e la pace, specialmente nell'esercizio dell'obbedienza. Infine sollecitate da Zavoli raccontano un episodio lieto degli anni di clausura "Una sera poco dopo il trasferimento nel nuovo convento, vengono chiamate dalla madre superiora per vedere una cosa straordinaria e stupefacente totalmente rimossa: un tramonto e le rondini che volano basse vicine a loro". Fine liturgico. Campane; canzoni religiosi. Voce narrante che spiega la giornata delle monache. Voci delle monache che recitano il de profundis. Voce narrante alternata da momenti reali. Perfetto esempio di una spettacolarizzazione di tutta una seri di elementi di contenuto. La voce dell’autore, all’interno del documentario, è al tempo stesso è presente come una sorta di voce guida del documentario oltre che il tutto viene raccontato attraverso la costruzione, la drammaturgia e il modo in cui è organizzata la narrazione: ci sono cose che non sono necessarie che il documentarista dica, ma il modo in cui sceglie i suoi documentari, il modo in cui li sovrappone e li fa apparire sono di per sè stessi una presa di posizione e l’incarnazione del suo punto di vista. Tutto ciò che sentiamo è un testo scritto: moto pensato, calibrato, pensando bene a come esporre i concetti perché si trattava di un argomento molto discusso. Presenza di alcune interviste. Ci sono anche i suoni reali, registrati all’interno della clausura che vengono montati con un’estetica: manipolazione dei suoni che vengono presi, tagliati, montati con grande cura. Outis Topos, ovvero un’ipotesi di radio futura – 1973, Andrea Camilleri e Sergio Liberovici OUTIS TOPOS: in nessun luogo. Camilleri insieme a Liberovici costruisce uno dei tentativi più audaci di fare radio in presa diretta, 50 minuti di trasmissione ottenuti dal montaggio di 200 ore di nastri registrati nell’estate del 1973 (a luglio) dagli abitanti di un quartiere del sottoproletariato alle porte di Torino. “Un’ipotesi di radio futura”, come recita il sottotitolo, gestita direttamente dai cittadini. Un docudramma trasmesso sull’allora Programma Nazionale. Il magma dialettale di Outis Topos, in cui gente comune registra i propri problemi di tutti i giorni. Nel 1973 Camilleri realizza il suo capolavoro. Da regista si trasforma in autore, non di testi però, ma di ‘scrittura su nastro’, inventando con l’etnomusicologo Sergio Liberovici un documentario radiofonico che è entrato nella storia della produzione italiana: Outis Topos. Un’ipotesi di radio futura. Su invito della Rai – come racconta agli amici di Radio 3 Rai e in particolare a Lorenzo Pavolini – i due autori si recano alla Barriera di Milano, nella Torino nord, dove vive un sottoproletariato urbano a forte immigrazione meridionale. Individuano la piazza centrale e costruiscono una baracca in legno su cui fissano degli altoparlanti. Trasmettono canzoni alla moda per attirare i passanti che, incuriositi, si avvicinano. Vogliono compiere «un esperimento di autogestione del mezzo radiofonico da parte dei cittadini». Gli abitanti che aderiscono al progetto vengono divisi in gruppi, ai quali viene consegnato un Nagra. Sono loro stessi a raccontarsi e a far emergere le problematiche più urgenti del proprio quartiere (sfratti, caro vita, disoccupazione etc.). Anche Camilleri e Liberovici compiono registrazioni, recandosi nelle scuole, ai cancelli della fabbrica, entrando nelle case. Così la vita del quartiere prende corpo dalle voci dei suoi abitanti. I programmi vengono fatti ascoltare in pubblico. La piazza è gremita. Ed è un successo. Si respira un clima da assemblea pubblica. Dalle duecento ore di nastri registrati Camilleri e Liberovici realizzano una specie di taccuino di frammenti, condensato in quarantacinque minuti. Un lungo lavoro di montaggio che trasforma il materiale grezzo in un prodotto compiuto. L’opera vince il primo premio del concorso speciale indetto in occasione dei cinquant’anni dalla nascita della radio al Prix Italia 1974. Dare voce a chi voce non ha, perché «la radio deve non solo trasmettere ma anche ricevere, non deve solo far sentire qualcosa all’ascoltatore ma anche farlo parlare», lo scrive nell’introduzione e sembra di sentire Brecht alla fine degli anni Venti, quando si immaginava una radio capace di trasmettere «punto a punto», come una ricetrasmittente, e con la forza di andare contro il ‘potere’. Outis topos è un’opera che sta su un crinale della Storia. Prima dell’esplosione delle radio libere, intercetta pienamente quelle che sono le nuove istanze di partecipazione, di racconto, di rappresentanza. La voce degli ascoltatori si può sentire alla radio solo da pochi anni nella trasmissione Chiamate Roma 3131, che ha introdotto per la prima volta alla radio la chiamata telefonica del pubblico. Outis topos è un documentario che mette a tema la questione. Lo spazio del racconto è affidato anche alle parlate dialettali e a modi di dire popolari. La voce è la cartina di tornasole di sesso, età, provenienza geografica, classe sociale, atteggiamento caratteriale (rassegnazione, rabbia, riscatto …). Si crea perciò una dimensione sonora che è esattamente opposta alle voci convenzionali della radio, alle voci “radiogeniche”, chiare, neutre, dalla dizione ipercorretta. "Ad oltre cinquant'anni dall'invenzione della radio, si fa sempre più evidente uno squilibrio tra l'evoluzione tecnica del mezzo e i sistemi di gestirlo, uno scompenso tra le possibilità reali e il modo irreale di usarlo", questo il principio ispiratore degli autori. Inizia con la lettura di una poesia in rima. Una delle soluzioni è la radicale inversione delle sue funzioni tradizionali: non solo trasmettere ma anche ricevere, non solo dire qualcosa all'ascoltatore ma anche farlo parlare, non isolarlo ma metterlo in relazione. Far sì che diventi parte attiva, produttore. Dopo questa prima introduzione ci viene presentato ciò che andremo a sentire. Poi sentiamo un bambino inserisce un gettone, chiama il numero delle informazioni e chiede: “Cosa vuol dire utopia?” La centralinista sfoglia il dizionario e risponde: “utopia, sostantivo femminile; dal greco Outis Topos, in nessun luogo: immaginazione che non si può tradurre in realtà”. Il bambino ringrazia e aggancia -> unica finzione del programma. Inizia davvero Outis Topos, un'ipotesi di radio (partono dei suoni quotidiani, citofono, telefono ecc.). La trasmissione è stata realizzata registrando oltre ottanta ore di episodi di vita cittadina offrendo la gestione diretta del mezzo radiofonico agli stessi protagonisti. Persone che non avevano esperienze in quel campo, che si esprime con un linguaggio molto elementare, che in fondo non è abituato alla forma dialettica radiofonica … Conclusione: devono partecipare, la radio non deve essere elitaria, la massa deve comunicare tra loro attraverso il medium. Non è utopistico. L'importanza del programma sta nel fatto che sia stato il primo format italiano a portare le voci del popolo in radio, Camilleri la pensava come Walter Benjamin e Brecht secondo i quali la radio doveva essere utilizzata come mezzo prosumeristico (ascoltatore consumer e producer). Andrea Camilleri alla radio. Nel giugno 1974 va in onda una trasmissione sperimentale, ideata insieme all'etnomusicologo Sergio Liberovici, che vede protagonisti gli abitanti di un quartiere alle porte di Torino Dai nostri archivi, una trasmissione ideata da Andrea Camilleri e Sergio Liberovici e andata in onda l'11 giugno 1974: in cinquanta minuti, che mettono insieme circa ottanta ore di registrazione, il racconto della vita cittadina torinese, con i suoi cortei e le sue manifestazioni, i canti popolari e le proteste Voce narrante registrata. No musica. Suoni d’ambiente, come telefono o citofono o chiamata. Persone che fanno domande alle persone a caso per avere più opinioni (tipo ci potrebbe essere una terza guerra mondiale), tutti intervallati da una porta che si apre/chiude. Testimonianza di bambina che cambia scuola dal sud a Torino. Lavoratori sfruttati e senza diritti. Morti sul lavoro. Corteo x diritti dei lavoratori. “Conduttori” che discutono di discutere tutte le testimonianze che hanno raccolto per farlo ascoltare ad altri. Il parlato è molto pulito, molto lento perché a quei tempi non tutti capivano l’italiano. Inoltre Camilleri e Liberovici pensano a rivolgersi a tutta la popolazione, all’interazza degli ascoltatori della Radio Rai. Siamo in una sorta di microfono aperto mediato: loro portarono dei registratori, li diedero agli abitanti del quartiere dicendo di far quello che volessero, basta che creavano del materiale per la radio: ore e ore di registrazioni, che poi furono selezionati, tagliati e montati ed inseriti in questo documentario. Alcatraz: un esperimento di 170 puntate di Diego Cugia con la voce di Roberto Pedicini. Alcatraz è un originale radiofonico a puntate andato in onda su Radio2 Rai dal 1998 al 2000. Pedicini finge, parlando al presente e in prima persona, di essere Giacomo “Jack” Folla, un dj italoamericano rinchiuso in un penitenziario californiano di Alcatraz per un omicidio mai commesso: condannato a morte. Così, in attesa della pena capitale, si racconta al pubblico trasmettendo gli ultimi dischi della sua vita. Il protagonista riusciva a trasmettere un misto di rabbia e tenerezza nel quale migliaia di giovani si sono identificati al punto che gli stessi si sono opposti (con suppliche e lettere) all'esecuzione che era stata prevista il 12 maggio 1999. Il secondo ciclo dal 2001 al 2003 vedrà come protagonista Jack Folla che è potuto tornare dal suo pubblico dopo l'evasione (Jack Folla c’è). Sui quarant’anni, voce disincantata, calda, incazzata e suadente, carattere morbido, rabbioso, provocatore e indignato, Jack aspetta l’esecuzione in una cella 2x3 del braccio della morte di un carcere di massima sicurezza, e ogni giorno alle 14.10, dal lunedì al venerdì, si collega in diretta per proporre la musica che ama e soprattutto per parlare. Non avendo più nulla da perdere Jack può permettersi di dire tutto ciò che vuole. E lo fa, con un linguaggio crudo e senza privarsi di usare parolacce: parla di vita e di morte, di politica e di amore, di musica e di pubblicità, del denaro, del comunismo e della televisione. Attacca tutti con rabbia, dolcezza, odio, nostalgia, cinismo. Ma a sentirlo parlare sembra proprio uno di noi, che dice quello che spesso molte persone vorrebbero dire. Prima puntata: “ciao fratelli, mi chiamo 3957, Jack Folla, sono condannato nel braccio della morte, vi parlo da un carcere di massima sicurezza. Quelli che mi hanno permesso questa radio sono gli stessi che mi manderanno sulla sedia elettrica” – sta per essere giustiziato, tra 9 mesi. Costruzione: Annuncio su SFX, musica, arriva Jack. Voce ricorda quanto manca all’esecuzione. Ritorna Jack che fa interventi politically uncorrect e poi c'è sempre una canzone a tema. Così per un po' di volte. Fine con una canzone. Jack saluta. SFX, disannuncio della voce e anche auto disannuncio di Jack. È presente una voce femminile che ogni 15 minuti ricorda tra quanto sarà giustiziato e come contattare il condannato. Racconta una barzelletta. Chiamata con gli ascoltatori. Legge alcune notizie e poi le commenta. Alcatraz riprende la tradizione dello storytelling e innova il genere della fiction radiofonica dimostrando che è ancora un formato capace di fidelizzare riflessione alle vittime in attesa di giustizia. Infatti con questa realizzazione si è aperta un'inchiesta. Dopo la presentazione la voce recitante di Matteo Carassini inizia a raccontare. Nell'estate 2016 un escursionista trova sul suo cammino nei pressi del paese di Vergelletto un pezzo di gamba putrefatto di un migrante, rimasto vittima di un tragico evento. Settimane dopo la polizia identifica la vittima, un bracciante 57enne macedone assunto in nero su un alpeggio. Si tratta di Koljo "Nikola" Hadjievski. Il cadavere dell'uomo non viene però ritrovato. "La comunità macedone e il gruppo integrazione del locarnese piange la morte dell'amico, vittima del lavoro migrante nella montagna", il testo del necrologio. L'11 settembre, vicino al luogo del macabro ritrovamento, si celebra un rito funebre cristiano ortodosso senza la salma. Resto umano è un docudrama nel quale voci, chiacchiere, suoni e rumori registrati in presa diretta durante il rito funebre s'intrecciano a un monologo sceneggiato e interpretato da un attore - flusso di coscienza di uno spettatore immaginario, o quasi, di quel preciso momento. Voce narrante. Radio divisa in due: un canto macedone + parte in studio. Voce che narra della gamba putrefatta trovata in montagna. Canto macedone. Di nuovo voce narrante e canto macedone. Voci dei presenti che “spettegolano” su quello che è successo, che fosse assunto in nero, che non aveva soldi, che forse lo hanno ammazzato perché ha visto cose che non doveva vedere ecc. Genere: documentario + finzione, docudrama -> questi due generi si sovrappongono Speaker: Matteo Carassini Mentre Carrassini parla, ci sono dei suoni d’ambiente, commenti in dialetto degli abitanti della valle, si fanno domande. Comincia con un’avvertenza: “quella che segue è un’opera sonora ispirata ad un a storia vera, su due diverse registrazioni: una in presa diretta 11 settembre 2016, consiste in un canto funebre da un papa e alcune voci, l’altra in studio per dar voce ad un immaginario testimone”. Storia di un migrante vittima del lavoro, situata nel Canton Ticino in Svizzera: Koljo Hadjievski, detto Nikola. Ci viene fatta una sua descrizione: stempiato, con le rughe, 57 anni, sorrideva sempre, spazio tra i denti, aveva studiato matematica all’università. Per guadagnare mungeva 70 mucche due volte al giorno (lavorava in nero). Viene fatta un’analisi critica di tutto, attraverso l’uso di un tono informale, con presenza di parolacce, continua a chiamarlo “poro Nicola”; tono e ritmo drammatici. Il sottosopra – Gianluca Stazi e Giuseppe Casu, documentario che racconta la storia di diverse esperienze di minatori del Sulcis Iglesiente in Sardagna. Nella prima parte vengono raccolte le testimonianze di Silvestro Papinuto e Manlio Massole che ci parlano di come hanno cominciato il lavoro in maniera e di cosa questa rappresenti per loro, mentre nella seconda parte ci parlano delle rivolte operaie contro la chiusura delle miniere e la desertificazione del territorio. Il documentario era andato in onda su Tre Soldi, dal 30 aprile al 24 maggio 2018, alle 19.50, in una versione a puntate. Programma in post-produzione realizzato tramite interviste sul posto di alcuni minatori, che raccontano le loro storie e registrazioni di effetti sonori d’ambiente: -Assenza totale di musica ma ci sono alcuni rumori di sottofondo che fungono da punteggiatura. -Suoni d’ambienti tipo uccelli o grilli, macchine che passano, rumore dei passi sull’erba. Altri rumori d’ambiente: porta che si apre, macchina, rumore pioggia, temporale, acqua che scorre ecc. Uomo cammina e dice cosa vede (tipo i papaveri). -Uomo che chiama la miniera “babbo”, padre perchè gli ha dato da vivere: dà mangiare, gli ha insegnato tanto – infatti i minatori non volevano la disoccupazione ma volevano continuare a lavorare. -Presenza del telegiornale in diretta. Silvestro lavora in miniera di quando aveva 23 anni, ora ne ha 67. E poi c’è Manlio, ha 40 anni, ha lasciato l’insegnamento per andare a lavorare in maniera, ma per conoscere sé stesso e questo nuovo mondo ha dovuto affrontare il suo lavoro più infame: il cronometrista. Adesso ha 88 anni. Il primo che sentiamo parlare è Silvestro che racconta di com’è lavorare in miniera: lavoro faticoso, pesante ma Silvestro dice che è triste che la miniera morirà con loro, gli ultimi minatori della storia, che non devono neanche più insegnare nulla a nessuno. I percorsi di questi due uomini, diversi ma paralleli, si incontrano nel 1992 quando si barricano per mesi nella miniera di San Giovanni, deponendo esplosivi attraverso l’apertura, impedendone la chiusura e la lenta desertificazione del territorio in quel momento. Anni dopo la chiusura delle miniere e l’avanzata della desertificazione, Manlio e Silvestro rivisitano i fantasmi del loro passato. Sentiamo rumori di sottofondo, che caratterizzano il soundscape in cui ci dobbiamo immergere. Bologna, 2 agosto 1980 – Enrico Deaglio, Rai Radio 3 Deaglio: giornalista che ha lavorato moto sulla storia italiana degli ultimi decenni, interessandosi del periodo delle stragi, del terrorismo e di tutti quei periodi di questioni politiche che hanno agitato il paese tra gli anni Sessanta e quelli più recenti. Documentario d’inchiesta realizzato per i vent’anni della strage di Bologna (esplosione di una bomba nella stazione di Bologna), realizzato su Radio 3 Rai che ripercorreva da un lato la strage e dall’altro le indagini su questa strage: cosa fosse successo nei vent’anni successivi. Inizia con la presentazione del programma: luogo e ora (Bologna, 10:25) subito dopo la sigla. Enrico Deaglio parte poi a presentare la puntata, l’evento (lo scoppio della bomba alla stazione) e il numero di morti (85) e feriti (circa 200). Inizia il racconto con uno spezzone del TG1 di quella giornata (prima che accadesse l’evento) che racconta le notizie del giorno, ovvero l’esodo degli italiani verso il mare. Mentre Enrico narra c’è una musica in sottofondo. Il luogo della tragedia, in cui avvenne l’esplosione, è la stazione di Bologna e la bomba, nascosta dentro una valigetta nella sala d’attesa della seconda classe, fa crollare un’intera ala della stazione, travolgendo in pieno un treno in sosta nel primo binario. Vi sono poi alcune interviste di alcuni testimoni che hanno vissuto direttamente, sia come vittime, feriti o come soccorritori e altri aiutanti, che hanno visto le conseguenze a seguito dell’esplosione o che sono capitati in stazione per caso. Vengono, inoltre, inseriti alcuni materiali di repertorio radiofonici tra i soccorritori (come ad esempio la richiesta di plasma e l’invio di mezzi per portare le vittime dalla stazione all’ospedale), seguito dall’edizione straordinario del TG1 dove viene data la tragica notizia dell’accaduto alla stazione, insieme alle prime ipotesi di un attacco terroristico a cui le forze dell’ordine stavano indagando, anche se si credeva inizialmente che fosse stato lo scoppio di una caldaia. Rumori dell’elica di un elicottero seguito da altri spezzoni di reperti radiofonici. La voce narrante continua il racconto della vicenda e seguono altre testimonianze, tra cui quella di Marina Gamberini, volto della strage, la cui foto nel mentre veniva estratta dalle macerie ha fatto il giro del mondo. Racconta di aver perso alcune sue colleghe e dei danni che ha subito, come la frattura al cranio, e il misero risarcimento che ha ricevuto. Vi sono altre testimonianze dell’ufficio in cui le persone andavano a chiedere notizie dei loro famigliari o di loro conoscenti e a cui venivano date informazioni riguardo a quale ospedale si trovava la persona che cercavano, in caso fosse viva, se fosse stato ritrovato il corpo o meno, o se fosse stato trovato morto (unico corpo che è stato riconosciuto più tardi è quello di un ragazzo i cui famigliari credevano si trovasse a Londra). In seguito a ciascuna testimonianza i testimoni si presentano e dicono che cosa facevano all’epoca dei fatti e che cosa fanno ora. Vi sono altri spezzoni radiofonici, quello del TG1 Flash che aggiorna sulla situazione. La voce narrante infine racconta del processo in seguito all’esplosione, durato molti anni, in cui sono stati condannati all’ergastolo, solo nel 1995, Giuseppe Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, neofascisti dei NAR, i quali si sono sempre dichiarati innocenti; furono inoltre condannati Licio Gelli, Francesco Pazienza, Pietro Musumeci e Giuseppe Belmonte per il depistaggio delle indagini. I mandanti della strage non sono mai stati identificati, mentre è in corso l’indagine di Gilberto Cavallini, ex terrorista dei NAR, minorenne all’epoca dei fatti. Alla stazione c’è una lapide commemorativa per gli 85 morti. Quell’evento è stato considerato uno delle più grandi stragi al mondo dopo la fine delle Seconda Guerra Mondiale. La canzone finale, a conclusione della puntata, riguarda proprio Bologna. Ci sono materiali d’epoca molto importanti, con costruzione sonora molto ben calibrata. La cosa più caratteristica è che all’inizio del racconto c’ una voce narrante: Deaglio che racconta il suo punto di vista ma attraverso i materiali si rivive quella giornata un po’ come se fosse vetro, grazie all’utilizzo di un discorso con il quale Deaglio riesce a farci immergere nella storia, una sorta di macchina del tempo. Parte con un Giornale radio dell’epoca, con calma per poi attaccare con l’edizioni straordinarie riportando i veri giornali radio dell’epoca (tra cui le autoradio con i quali i soccorsi comunicarono tra loro). Quindi, sopratutto nella prima parte, vediamo Deaglio ripercorre gli eventi così come furono vissuti. Inoltre, ci sono molte interviste di chi ricordava ciò che era successo, che si inseriscono tra i materiali d’epoca. A poco a poco si passa dalla pura e semplice ricostruzione al parlare con i familiari delle vittime, attraverso chi è sopravissuto e chi ha avuto dei morti in quella strage, che hanno raccontato sia le loro esperienze e poi man mano iniziano a raccontare anche come hanno cercato di far sì che le indagini andassero avanti, passando così nella seconda parte in cui Deaglio fa una ricostruzione del percorso delle indagini. Costruzione drammaturgica molto ben definita. Uso di musica come stacco (Another brick in the wall, canzone che tratta il tema del ricordo); musiche dal carattere malinconico. Il tutto è caratterizzata da un tono drammatico, per evidenziare la tensione e l’emozione provata durante quel giorno; vengono lasciti i momenti di silenzio durante le interviste come per lasciare il proprio tempo, a chi parla, nel riflettere. Seppur, Deaglio sia chiaro e argomenta tutto, costruisce molto sulla sorpresa: modalità comunicativa dell’emozionalità. Con essa usa meccanismi di aggancio che sono propri dello storytelling, i materiali si spiegano l’un l’altro, le voci non sono identificate (a parte la voce di Marina Gamberini, una delle tante vittime della strage) Centolire: Storie dell’autobus – Rai Radio3 Questo programma non è più presente su Radio3: ora è stato sostituito dal programma Tre Soldi, che presenta un taglio molto simile, perché composta da brevi documentari. Centolire era una sorta di piccola striscia quotidiana, un documentario: le puntate durano massimo 15 minuti. Complessivamente, nell’arco della settimana, costituiscono 1 ora: divisi in 5 puntate connesse tra loro; questi documentari venivano svolti, ad ogni settimana, da un autore differente. Autore di Storie sull’autobus è Giampiero Rigosi, andando in onda alla mattina dalle 6.00 alle 11.00. Esso raccoglie una serie di testimonianze di autisti dell’autobus che raccontano la città dal loro punto di vista. Non è presente nessun tipo di introduzione o presentazione. Quindi, capiamo di cosa si parla e che a parlare sono guidatori di autobus grazie al titolo e quello che ci viene raccontato. Costruzione: autore che è andato a raccogliere delle voci, realizzando varie interviste che poi ha elaborato: selezionando, tagliando, organizzando e montando con una logica. La musica presente viene spesso utilizzata come una sorta di punteggiatura: sorta di incarnazione che ci viene raccontato nell’ultimo frammento. Raccontano che tipo di rapporti hanno con le persone che accompagnano e nella puntata che ho ascoltato viene intervistato un’autista che aveva condotto alcune delle vittime della strage di Bologna all’obitorio. Il tono è colloquiale e viene delineato il lato umano di questo lavoro. L’autore ha rinunciato alla sua voce preferendo il montaggio e la voce di questi uomini che riescono a emozionare e raccontare le loro esperienze attraverso un lavoro sottovalutato, ma che in realtà nasconde molta sensibilità e umanità (collegamento Bologna). ripresi e inseriti nella narrazione. Presenza di molti tratti di audio di interviste che lo stesso Trincia è andato a recuperare. La genesi di tutto avviene il 27 settembre 1993, con lo sfratto della famiglia Galliera a Massa Finalese. Per il piccolo Dario, 3 anni, comincia un’odissea relazionale ed emotiva che toccherà il fondo all’inizio del 1997, quando accusa suo fratello naturale e i suoi genitori di abusi sessuali. I racconti del piccolo Dario continuano e il bambino comincia a fare i nomi di altre persone coinvolte in quello che ormai sembra un network di pedofili più esteso. L’attenzione, poi, si sposta su altre famiglie della zona. Ad un certo punto Don Giorgio, presunto capo della setta, muore di infarto qualche giorno prima della sentenza. Nella soffitta di casa di una delle famiglie coinvolte, vennero trovate più di 50 videocassette con le testimonianze dei bambini. È cambiato tutto: i ragazzini “di carta” sono diventati reali. In fine Dario fa una rivelazione sconcertante; e in un video si scoprono finalmente cosa si nasconde dietro i suoi primi racconti che innescarono il “caso veleno”: dice di non essere sicuro di tutto ciò che è successo, è confuso, non capisce se sono ricordi veri o meno: teme di essere stano manipolato. L’unica cosa che si ricorda perfettamente è che stato abbandonato. Nessun corpo è stato mai ritrovato ma Dario questo non lo sa: strano; e neanche la stessa psicologa Valeria Donati non glielo aveva detto, la quale molto probabilmente lo usò solo far carriera e soldi. Molti hanno sempre sostenuto che dietro a tutto questo caso c’era una vera e propria miniera di denaro: il giro dei soldi legato al sistema degli affidi è uno dei temi più comuni nei casi di sottrazione di minori; uno dei tanti protagonisti è il tribunale dei minori di Bologna fu più volte criticato per i forti motivi di interesse dietro questo tema. Spesso, senza quasi motivo, venivano allontanati bambini spesso a causa di pregiudizi nei confronti di famiglie che si trovano in difficoltà: basato poco per portar via un bambino: un disegno, un livido ecc. Molti di questi bambini si sono dovuti dividere non sono dai loro genitori ma anche dai loro fratelli: tutti dati a famiglie differenti, tutti con una propria vita. Questo caso è dovuto al fatto che molti professionisti sono stati loro a mettere queste idee paurose sui vari riti satanici nelle teste dei 16 bambini e quando anche essi avevano assorbito del tutto queste paure, furono i primi a “raccontare”: alla fine era troppo tardi dire che avevano commesso un errore. Questi professionisti commetterono molteplici errori, anche durante i colloqui con i bambini: li facevano disegnare mentre gli chiedevano di raccontare un qualcosa di traumatico (cosa che fa mischiare realtà e fantasia ai bambini), li prendevano in braccio, insistevano, gli dicevano che se raccontava certe cose avrebbe vuoto delle gratificazioni ecc … “prima parli prima te ne puoi andare”: sorta di ricatto. La disciplina di Penelope – Chora Media La fiction sonora ispirata al bestseller di Gianrico Carofiglio: un caso di giustizia mancata. Una ex-magistrata alla ricerca di sé stessa. Un assassino che non lascia tracce in una Milano che dimentica in fretta. Chora Media produce la prima opera di fiction sonora per Rai Radio1, reinventando il canone del radiodramma. Una produzione mai fatta prima in Italia con più di dieci attori, registrazioni on field con tecnologie di registrazione binaurali per un'esperienza d'ascolto totalmente immersiva utilizzando microfoni speciali, usati come telecamere che restituiscono il punto di vista dell'ascoltatore. Suoni, rumori e un’attenzione maniacale alle sfumature acustiche per dare “voce” a Milano, ai rumori di ogni giorni che diventano sound. Un vero e proprio kolossal che inaugura un nuovo modo di fare podcast in Italia. Penelope Spada è stata una magistrata che non si piegava, che voleva la verità ad ogni costo. Poi qualcosa si è rotto ed è dovuta uscire dalla magistratura per un motivo che ancora non conosciamo. Ciò che sappiamo però è che adesso la sua vita è molto più complicata perché si è dovuta inventare una nuova professione, una nuova identità e … non sa neanche lei se è la cosa giusta. Un bar come ufficio, uno sbirro come confidente e un giornalista che le porta un caso di giustizia mancata innescano questo primo “caso”. Penelope da fuori, potrebbe essere scambiata per un detective privata, a lei è la prima a non dare peso alle categorie. Mario Rossi, il primo cliente, sostiene di non aver ucciso la propria moglie. Il processo si è concluso per insufficienza di prove ma lui vuole che venga fatta giustizia. Vuole essere scagionato. Penelope si lascia convincere dall’amico giornalista e poi si appassiona al caso. Scoprirà un caleidoscopio di mancate certezze e rivelazioni impreviste e imprevedibili. Prima puntata: è un giorno come un altro per Penelope. Una corsa al parco, un caffè “speciale” al bar Smile, e qualche cliente che si rivolge a lei per risolvere piccole beghe familiari. A metà mattinata entra un uomo: racconta di essere appena stato scagionato da un’accusa di omicidio. Ha una richiesta impossibile per Penelope. Vuole che sia lei a scoprire chi, un anno prima, ha sparato in testa a sua moglie. Seconda puntata: Penelope inizia le sue indagini. Anche per lei il primo sospettato è il marito. La sua esperienza le suggerisce che nella maggior parte dei casi è il marito il colpevole, e l’istinto le dice che questo Mario Rossi nasconde qualcosa che non vuole raccontare. Esperienza e istinto sono fondamentali, ma quello che le mancano sono i mezzi. Come si fa a fare un’indagine se non sei un magistrato? Terza puntata: Zanardi e Di Pietra iniziano a smuovere le acque, mentre il passato di Giuliana inizia a venire a galla: i suoi dubbi e le sue passioni, le sue paure e i suoi spigoli. Per Penelope, questa indagine su Giuliana assomiglia sempre di più ad un’indagine su sé stessa. E Mario riceve una telefonata inquietante. Quarta puntata: interrogare qualcuno quando si è magistrati è facile. Ma come si fa ad ottenere informazioni da una persona quando non si ha nessuna autorità per fare domande? Nel frattempo Zanardi e Di Pietra seguono due piste che portano entrambe in un’unica zona di Milano. Il cerchio intorno al colpevole comincia a stringersi. Quinta puntata: Penelope deve uscire dalla confortevole ombra del suo passato e fare i conti con il suo presente. Non è più un’inquirente, è semplicemente una persona, e per ottenere le informazioni che le servono deve svelare quello che è. Nel frattempo Di Pietra trova la sorgente della telefonata misteriosa. Di nuovo un passato inaspettato bussa alla porta di Penelope Spada. Sesta puntata: il cerchio continua a restringersi e chiunque abbia ucciso Giuliana ha i minuti contati. Nel frattempo Penelope accompagna Mario sul delicato confine che divide la colpa dalla responsabilità, la stessa linea che negli ultimi anni lei stessa ha evitato di attraversare. Conclusione: ad un uccidere Giuliana è stata una donna, cioè Ilaria (amante della stessa vittima), la donna che in precedenza Penelope aveva finto di vederla in -> penelope ha capito tutto grazie a tre indizi in particolare: Ilaria abita nell’edificio in cui il ladro ha visto un cadavere steso a terra in un appartamento, dal fatto che Ilaria possiede un cane di colore bianco (Olivia) proprio come i peli che aveva trovato proprio sul borsone della vittima, lavora nella palestra dalla quale la vittima decise di andarsene. Poi penelope racconta tutto a Mario, marito di Giuliana. Ma perché Ilaria l’ha uccisa? Giuliana voleva lasciare il marito e la figlia Sofia per stare con Ilaria, ma era spaventata perché nessuno l’avrebbe capita. Si aspettava il peggio dal marito che magari avrebbe usato tutto contro di lei: figlia, l’avrebbe minacciata. Giuliana quella sera è andata da Ilaria per chiudere la loro storia che si è poi conclusa in tragedia. Esperienza d’ascolto La colonna sonora originale è curata come quella di una serie tv, e la voce della protagonista (Valentina Mandruzzato) è registrata con microfoni diversi: in HD se si tratta di un monologo interiore, più “sporcata” nei dialoghi e nell’azione. Quasi tutti i suoni ambientali, inoltre, sono stati incisi ad hoc. La concezione totalmente innovativa della narrazione: dalle note vocali alle telefonate, dall’audio ambientale del tram alla sensazione ovattata di provare un vestito in camerino, sembra di entrare letteralmente nella scena. All’inizio di ogni puntata appare una voce che avvisa che questo podcast è stato realizzato con tecnologie audio binaurali, in seguito consigliando di sentirlo con delle cuffie. Presenza di musica di sottofondo, suoni che completano l’intero raccontano. La narratrice è la stessa Penelope che racconta le cose che le accadono, poi sentiamo lo svilupparsi di tutta la vicenda: i vari dialoghi tra i personaggi, rumori di sottofondo che ci fanno entrare a pieno nella storia e nel racconto. Penelope parla proprio a Giuliana, come se ci fosse lei davanti a lei. Non hanno un amico (chora media): piccoli e grandi tic degli italiani e dei loro rappresentati politici. Luca Bizzarri scrive e conduce questo podcast. Puntata: Bizzarri comincia dicendo che ama manifestare e sarà perché si è sempre riconosciuto tra quelli più rompiscatole dove il verbo obiettare diveniva la prassi e la regola fondamentale. Utilizza un linguaggio e un tono di voce molto coinvolgente come se stesse raccontando un romanzo e viene accompagnato da una musica strumentale, è molto ironico afferma addirittura che ama la protesta perché ammirava quei ragazzi che avevano molte ragazze perché coraggiosi e frenetici. Ci sono molti suoni curati e registrati precedentemente, è tutto curato nei minimi dettagli, ci parla della manifestazione di una ragazza contro il caro affitto. Ilaria inizia la sua protesta al politecnico di Milano piantando una tenda davanti all’università. Scherza sul fatto che lei abbia i soldi per pagare l’affitto e sul fatto che ha detto alla polizia del tutto. Il conduttore sottolinea in modo ironico il fatto che la ragazza volesse raccogliere anche l’attenzione su sé stessa, inoltre i suoni extradiegetici amplificano la conduzione di Bizzarri e la sua ironia. Prende sul serio quello che dice anche se è palesemente ironico e questo funziona, tiene alta l’attenzione nei confronti dei contenuti. Afferma che la ragazza sia stata brava a sollevare l’attenzione su questo tema ma dopo un giorno era a casa come se qualcuno volesse fare la maratona ma una tratta in Uber. Indagini Stefano Nazzi il post: tutto quello che è successo dopo alcuni dei più noti casi di cronaca nera italiana, una storia ogni mese, il primo del mese. Il 21 febbraio 2001 una ragazza a piedi nudi, sporca di sangue, fermò un’auto che passava vicino a casa sua, nel quartiere Lodolino, a Novi Ligure. Disse che due persone, un giovane e uno più anziano, erano entrate in casa: avevano ucciso sua madre e suo fratello di 12 anni. Disse che erano stranieri, albanesi. Fece gli identikit, riconobbe anche una fotografia che i carabinieri le mostrarono: era quella di un ragazzo di origine albanese. I militari lo andarono a prendere ma lui aveva un alibi, venne rilasciato. Il procuratore capo di Alessandria, che entrò nella casa, dove erano avvenuti i due omicidi, si sentì male. Disse che non aveva mai visto nulla di simile. Intervistato dal telegiornale di Raiuno disse: «C’è gente feroce». Ci furono proteste e fiaccolate contro i migranti, molti politici soffiarono sul fuoco. I giornali nei titoli parlarono di una banda di slavi. Poi, dopo due giorni, si scoprì che la verità era molto più banale e la ferocia molto più vicina. La ragazza che cercava aiuto sporca di sangue venne arrestata con l’accusa di aver ucciso la madre, Susy Cassini, e il fratello Gianluca. Con lei venne arrestato il suo fidanzato, Mauro Favaro, che tutti chiamavano Omar. La storia di ciò che accadde, del processo che seguì a quelli avvenimenti, di come la giustizia minorile si trovò ad affrontare un delitto feroce, “da adulti” commesso però da due poco più che bambini, è una di quelle che più hanno segnato la storia d’Italia degli ultimi vent’anni. Puntata: Erika De Nardo è nell’istituto penale per i minorenni Beccaria di Milano, Mauro Favaro è al Ferrante Aporti di Torino, tra loro si sono chiamati affettuosamente assassino e assassina. Così comincia la storia raccontata da Stefano Nazzi. La ragazza afferma che abbia fatto tutto lui, lui afferma che neanche c’era. La conduzione viene accompagnata da una musica classica di pianoforte. Questo fatto venne ripreso da molte canzoni e addirittura su un numero di un fumetto The Essential Mia Ceran (will media): in un mondo dove spazio e tempo sono stati stravolti e ne abbiamo sempre meno di entrambi, esploriamo il mondo con The Essential, una rassegna che racconta l’attualità politica, economica e culturale in cinque minuti. Notizie scelte e raccontate ogni mattina da Mia Ceran. Il coinvolgimento del pubblico avviene attraverso i commenti o le mail soprattutto nei suggerimenti per la puntata del sabato. Puntata: tutto inizia con una musica ritmica e movimentata, la conduttrice si presenta dice la data in cui va in onda la puntata, il titolo del podcast di Will Media e che racconterà l’attualità dell’Italia e del mondo in cinque minuti. Si tratta del G7 di Hiroshima sarà ospitato in Giappone. La scelta non è causale, la preoccupazione verte dal punto di vista nucleare. Il Giappone vorrebbe trattare anche del contenimento della Cina. Il tono è incalzante, serio, è come se fosse nel correre delle notizie, ha una trattazione delle notizie come se fosse una vera e propria rassegna stampa così da poter informare gli ascoltatori nel minor tempo possibile, il governatore del Montana vieta l’uso di Tik Tok per evitare influenze da altri paesi come quello cinese poiché creatore della stessa app. Si conclude annunciando la puntata del giorno successivo ovvero quella del sabato che si basa invece sui suggerimenti degli ascoltatori. Internazionale, Il mondo: ogni giorno due notizie dal mondo scelte dalla redazione di Internazionale, dal lunedì al venerdì alle 6:30, con Claudio Rossi Marcelli e Giulia Zoli. Puntata: Rossi Marcelli si presenta con una musica di sottofondo, gli argomenti di cui si tratterà sono le reazioni della Cina al G7, Ryanair, video reportage girato in Ucraina, saggio femminista. Ascoltiamo un intervento in lingua cinese del portavoce del ministero degli esteri cinese che afferma che il mondo ha bisogno di liberarsi dalle ideologie. Viene inserito il commento di una studiosa ed esperta riguardo la tensione che c’è tra gli Stati Uniti e la Cina. Le regole di mercato da parte della Cina devono essere rispettate. A ogni cambio argomento c’è un breve motivetto musicale che scansiona e divide le varie trattazioni. Viene inserito subito dopo un video reportage che tratta del carico insostenibile vissuto dall’Ucraina. La voce che ascoltiamo è del regista del reportage Alessandro Tesei. Ryanair ambisce a essere la compagnia con il maggior numero di passeggeri al mondo e questa è la terza argomentazione, ma vi è la preoccupazione dell’inquinamento e se ne parla nuovamente con un esperto sul tema. Nella parte finale c’è il libro della settimana consigliato da Chiara Nielsen ovvero un saggio femminista contro il femminismo bianco. Saluta nella parte finale della puntata e per ottenere una notifica quando esce il nuovo episodio bisogna iscriversi al podcast. Problemi, Jonathan Zenti: il pioniere del podcasting lo definisce come un podcast fatto male da una persona fatta male, ogni puntata affronta un problema riguardante la sua vita, partendo già con la convinzione e con l’ironia di non volerlo risolvere, impendendosi autonomamente di raggiungere gli obiettivi che si pone. Il coinvolgimento del pubblico avviene attraverso un link che ti permette di diventare un problemate ovvero un mecenate di problemi, quindi partecipando alla creazione di nuovi contenuti o problemi di cui parlare. Puntata: inizia con una voce robotica che dice dove andiamo? E di prendere la macchina e che adora essere parte scontata della classe media, ha un parlato molto ironico e amichevole anticipando il fatto che di questo podcast non gliene freghi già più nulla, afferma di non essere fatto per le cose a puntate, ma che gli piacciono le cose singole per poterle rivedere e farne una all’anno ridendo. Dice che deve combattere la voglia del non lavorare, né costruire le puntate pur di accontentare il proprio pubblico di ascoltatori. La conduzione avviene come se fosse una chiacchierata a tu per tu con ogni singolo ascoltatore, è davvero innovativo e c’è un continuo alternarsi tra la voce robotica come se fosse un suo alter-ego che si allaccia agli aspetti che tratta. In seguito all’introduzione viene introdotta la sigla (Problemi). Oggi parliamo di un problema che hanno molti IL FATTO DI NON SAPER DIRE DI NO! Ma dice che non riusciremo a risolvere nulla anche perché questo podcast si chiama problemi e non soluzioni. Afferma che capiremo realmente come invece continuerà a rovinarsi la vita assieme a noi con le stesse dinamiche che ogni volta lo continuano ad esaurirsi. La musica viene utilizzata in modo preciso ad esempio in un momento ironico dove parla del fatto che le uniche persone che possano aiutarci sono gli psicologi, ma solamente perché dimenticheremo di aver un portafoglio viene utilizzata una musica di violino drammatica che aumenta l’ironia come accompagnamento. Viene inserito un vocale di Matteo Caccia che lo invita per un progetto per incominciare ad ascoltare come avvengono le dinamiche nel non saper dire di no, inoltre c’è sempre questo alternarsi della voce robotica con quella del conduttore dove la prima rivela i pensieri veritieri di Jonathan. C’è una cura specifica degli effetti sonori che amplificano il momento di silenzio in cui c’è la riflessione sul dire di sì o di no che ci trasportano come se fossimo nello spazio e immersi nei pensieri dell’autore del pioniere del podcasting. Ci viene raccontato di un progetto dove deve insegnare in un corso con Radio Papesse e anche in questo caso c’è il messaggio vocale con il suono di attivazione di Whatsapp della collega Carola. Il conduttore dice che con tutte le regoline online che regolano la parte razionale nel saper dire di no preservando la salute e il benessere mentale ci ha ricavato solo venti kili di più. Mentre racconta di come si stava staccando dal corso rifiutandone la proposta viene inserito un coro di voci di studenti che rispondono a una domanda come in un corso per trattare con ironia il fatto che alla fine ha accettato. Ci parla di un’amicizia che è stata chiusa secondo lui proprio per il fatto che non riuscendo mai a dire di no accumula una pesantezza e un’energia negativa che sfocia in reazioni non giuste verso persone che per lui sono importanti. Viene inserito il dialogo con la sua amica quindi c’è l’alternarsi tra la voce di Jonathan e la ragazza dove spiegano cosa sia successo durante un progetto di audio, video e fotografia e le varie problematiche ci sono state per il disaccordo rispetto alle scelte artistiche. La versione viene raccontata secondo i due punti di vista, trattando le due versioni in modo costruttivo. Successivamente subentra la voce di una delle colleghe che si occupava invece dell’aspetto grafico che afferma come si sia sentita non presa in considerazione da Zenti. Verso la parte finale della puntata comincia a introdurre appunto il fatto che sa che lui possa sbagliare spesso e che non riesce mai a dire di no, ma al tempo stesso afferma che la vita è anche questo, continuare e non arrendersi anche se si fallisce il tutto accompagnato da una musica strumentale nostalgica, un po’ malinconica. Arriva alla conclusione dicendo che se stiamo ancora ascoltando vuol dire quindi che anche noi non siamo riusciti a dire di no, viene inserito anche un effetto convenzionale della sirena dell’autoambulanza e la voce robotica afferma che questo è un ascoltatore che è svenuto. In ogni puntata per coinvolgere gli ascoltatori manda uno dei tanti messaggi vocali sul problema migliore inviato, infine ringrazia tutti coloro che hanno partecipato alla puntata facendo riferimento al fatto che questo podcast ha permesso al creatore di ritrovare un’amicizia.