Scarica Cotrugli e le sue opere e più Dispense in PDF di Ragioneria solo su Docsity! Benedetto Cotrugli Prof. Daniele Gervasio
[email protected] UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Dipartimento Scienze aziendali, economiche e metodi quantitativi Corso di Storia della Ragioneria 90007 Considerando la ripartizione temporale basta sulle opere di ragioneria prodotte, ci troviamo nel periodo delle opere frammentarie, in particolare, l’opera del Cotrugli si colloca tra queste opere: - 1478 L’Arte dell’Abbacho - 1494 La Summa – Pacioli - 1586 Indirizzo degli economi – Angelo Pietra Della mercatura et del mercante perfetto, infatti, è stata scritta e terminata nel 1458 e data alla stampa nel 1573. Benedetto Cotrugli PERIODIZZAZIONE Nel 1451 si trasferisce definitivamente a Napoli alla corte del Re Alfonso d’Aragona. Durante il soggiorno a Napoli riveste alcune importanti cariche: Ambasciatore del regno di Napoli, uditore della Ruota, Giudice delle cause sotto il Re Alfonso, Commissario, e primo Ministro di Stato, direttore della Zecca fino al 1468. L’anno seguente venne esiliato. Nel 1469 diventa direttore della Zecca presso L’Aquila, dove morirà lo stesso anno. Benedetto Cotrugli – la vita Opere principali: ü Della mercatura et del mercante perfetto (1458) ü De uxore ducenda (anteriore al 1458) ü Della natura dei fiori (1460) ü Della navigatione (1464) Benedetto Cotrugli – le opere Della mercatura et del mercante perfetto Benedetto Cotrugli – Della mercatura et del mercante perfetto Caratteristiche dell’opera: Forma espositiva ü È un discorso lineare, che si mantiene impersonale e non accenna a ricordi personali; ü Manca della contrapposizione di opinioni e punti di vista di terzi interlocutori che caratterizzava molte opere del periodo; ü Esordio in tono accademico, poi si rivolge al lettore in modo cordiale, a metà tra l’ammaestramento e il precetto; ü Ha più della dissertazione umanistica con un convinto intento pedagogico che del manuale pratico, si nota infatti un’attenzione costante al problema della formazione e dell’educazione dell’uomo, prima ancora che del mercante. Benedetto Cotrugli – Della mercatura et del mercante perfetto Caratteristiche dell’opera: Lingua ü Scritto in lingua volgare; Da una parte, l’autore avrebbe voluto ricorrere al latino, poiché tale lingua avrebbe sicuramente conferito una maggiore «dignità» all’opera; dall’altra, bisognava considerare che la stessa era scritta per l’utilità del mercante, il quale non conosceva il latino ma era solito utilizzare il volgare. Scrivere in volgare: Ø più facile comprensione, Ø più ampia diffusione. Benedetto Cotrugli – Della mercatura et del mercante perfetto Destinatari ü Destinatario è il Mercante già affermato; ü Non si tratta di un manuale di avviamento al commercio; ü Configurandosi come un trattato di un esperto che istruisce un principiante o fornisce a chi già pratica la professione consigli e regole da rispettare, ampio spazio è riservato all’esemplificazione in funzione didattica, dalla quale spesso si possa trarre una morale. Caratteristiche dell’opera: Benedetto Cotrugli – Della mercatura et del mercante perfetto Benedetto Cotrugli — Della mercatura et del mercante perfetto
Introduzione
La dedica dell’opera all'amico Francesco Stefani.
“[...] occorresti tu Francesco mio carissimo, che me ne
fusti solecitatore et pregatore: alli prieghi del quale
intendendo, et desiderando di sodisfare, mi son mosso
à scrivere quello che io sento dell’arte della
mercantia. Et ciò massimamente per che non dubito
che con lo scrivere, à voi et a molti altri, farò profitto,
et specialmente à quelli c'hanno volontà d’aquistare
robbe con honore, et senza offendere Dio et il
prossimo”.
Definizione di «mercatura» e di «mercantia» “arte o vero disciplina intra persone ligiptime giustamente ordinata in cose mercantili, per conservatione dell’humana generation, con isperanza nientedimeno di guadagno”. L’autore introduce la differenza tra “mercatura”, ovvero attività commerciale e “mercanzia”, oggetto della mercatura, cioè merci e prodotti scambiati. È incerto se chiamarla scienza, arte, “odinatione” o complesso di “precepti et istitutioni”. Benedetto Cotrugli – Della mercatura et del mercante perfetto Per Cotrugli resta comunque un’arte, poiché si governa sulla base di scelte fondate sull’esperienza e sulla sensibilità del mercante. Non tutti possono esercitarla, sono escluse le “persone inhabili”, ovvero prive di capacità giuridica e le persone illegittime. Benedetto Cotrugli – Della mercatura et del mercante perfetto In questo libro Cotrugli fornisce una serie di definizioni e precetti utili al mercante nell’esplicazione della sua attività: ü L’arte della mercatura: origini, definizione e intenzione dell’opera; ü Il mercante perfetto: caratteristiche, finalità e regole; ü L’attività del mercante: istituti economici, tipologie di vendite e suggerimenti per la gestione; ü Le scritture contabili: Quaderno, Giornale, Memoriale e altri accorgimenti; ü Il settimo anno: saldo delle attività, pianificazione dell’anno successivo e riposo dell’anima. Benedetto Cotrugli – Della mercatura et del mercante perfetto Nel primo libro Cotrugli definisce la “mercatura” come un’ “arte, sì naturale, sì necessaria, et sì utile” la cui diffusione è avvenuta attraverso l’esercizio, la consuetudine e la pratica, ma ancora priva di disciplina scritta. È proprio per colmare tale lacuna che l’autore decide di scrivere la “Della Mercatura et del mercante perfetto”. Mercante colui che compra merci con l’intenzione di rivenderle e il cui obiettivo (secondario) è il guadagno. Esso deve esercitare la professione solo nei limiti del soddisfacimento dei propri bisogni, evitando quindi di accumulare continuamente denaro, in quanto “chi tutto vuole di rabbia muore, et chi vuol guadagnare tutto, perde tutto, stati contento ti dico del tuo guadagno”. Benedetto Cotrugli – Della mercatura et del mercante perfetto L’autore individua tre categorie di mercanti, ciascuna con finalità e comportamenti distintivi: - mercanti “grossi”; - mercanti che “hanno denari mezzanamente”; - mercanti che dispongono di un piccolo capitale. Elemento caratterizzante della figura del mercante è quindi il capitale, infatti “i denari sono i ferri di lavoro del mercante, e quando se ne è privi non si può esercitare la professione”. Benedetto Cotrugli – Della mercatura et del mercante perfetto Il libro secondo può essere diviso in 2 parti: 1.Temi non strettamente attinenti alle pratiche mercantili, ma relativi alla sfera religiosa. ü Messa ü Orazione ü Elemosina (corporali e spirituali) 2.Tema della liceità di alcune pratiche mercantili. ü Usura Benedetto Cotrugli – Della mercatura et del mercante perfetto La preghiera può essere recitata a mente oppure a voce secondo quanto stabilito da precetti della Chiesa o dal sacerdote per la remissione dei peccati. Inoltre essa deve essere: fedele, sicura, umile, discreta, devota, vergognosa, segreta, pura, “lagrimosa”, attenta a ciò che meglio si pervenga alla fede, fervente, accompagnata da azioni e assidua. Un esempio di come la preghiera debba accompagnarsi ad azioni concrete è costituito dal fare l’elemosina al povero e, se proprio il mercante non ha nulla da dargli, deve quantomeno mostrarsi triste e dispiaciuto. Benedetto Cotrugli – Della mercatura et del mercante perfetto La seconda parte del libro è dedicata a definire la liceità o meno di alcuni atti compiuti dai mercanti Benedetto Cotrugli – Della mercatura et del mercante perfetto In molti casi queste virtù sono riferibili all’uomo, piuttosto che al mercante in quanto tale. Direttamente riferibili al mercante sono temperanza, modestia, onestà, e autorità. Molte virtù sono tipicamente maschili. Emerge quindi la figura di un mercante che deve essere acculturato, intelligente, preparato e attento e deve saper “ricordarsi delle cose passate, considerare le presenti, provvedere le future”. Benedetto Cotrugli – Della mercatura et del mercante perfetto Benedetto Cotrugli – Della mercatura et del mercante perfetto Le virtù La prudenza, intesa come facoltà di saper valutare con attenzione la situazione basandosi sulla propria esperienza oltre che comportarsi con cautela. La confidenza, intesa come “sicurtà, et buon animo nel fare”. La sicurezza e la confidenza non devono sfociare nell’eccessiva temerarietà e animosità, che è pericolosissima “quando eccedono le forze delle loro facoltà”, per questo motivo deve agire tenendo sempre presente il principio del giusto mezzo. In ogni situazione il mercante deve essere confidente e audace e, affrontare con forza e con animo le situazioni e la fortuna, Benedetto Cotrugli – Della mercatura et del mercante perfetto La terza virtù considerata è la fortuna: l’autore sostiene che una volta operato con confidenza, il mercante si affida alla fortuna, la quale dovrebbe essere di sostegno a chi la cerca. Integrità: si sottolinea l’importanza della figura del mercante non solo dal punto di vista lavorativo, ma anche personale e morale: il suo comportamento deve scostarsi da un atteggiamento scorretto, instabile e leggero. Al contrario deve essere saldo, la sua parola e le sue promesse devono essere affidabili e deve dare la precedenza alla propria integrità piuttosto che al denaro Benedetto Cotrugli – Della mercatura et del mercante perfetto Segue poi l’autorità, virtù che trova applicazione in una sfera più ampia di quella puramente professionale. Essa trae origine dall’integrità d’animo che il mercante possiede e si tratta di un potere basato sul riconoscimento da parte dei propri interlocutori di certe qualità morali nella persona del mercante. Il concetto di liberalità trattato dall’autore nell’ambito delle virtù, riguarda unicamente la prontezza che il mercante deve dimostrare nel ricambiare i benefici ricevuti e, sottolinea che questa virtù si riscontra maggiormente negli uomini illustri piuttosto che nei mercanti. Benedetto Cotrugli – Della mercatura et del mercante perfetto La tranquillità dell’animo: avere buona comprensione, buona predisposizione d’animo, essere in pace con se stessi e con gli altri, essere amichevoli, non provare invidia, non essere avari né maligni. L’avarizia, la malignità, l’invidia e l’iniquità sono infatti intrinseche negli uomini malinconici che spesso si dimostrano essere anche bugiardi, simulatori e maliziosi. La quattordicesima virtù spiegata dal Cotrugli è la modestia, intesa come sobrietà da mantenere nel parlare, nel conversare e in tutte le situazioni in cui ci si trova: “(...) al mercante oltre che gl’altri uomini conviene esser modesto, et pieno d’honesta (…) debbe essere tanto in casa, quanto fuor di casa con ogn’uno”. Benedetto Cotrugli – Della mercatura et del mercante perfetto In ultimo il Cotrugli analizza la temperanza, somma virtù che “porta seco molte altre virtù”. Il mercante deve evitare gli eccessi in qualunque momento della propria vita: nelle avversità non si deve turbare e deve essere temperato anche nel mangiare e nel bere, dal momento che l’ebrezza è nociva al mercante più che a chiunque altro poiché è una persona pubblica e non potrebbe nascondere il problema dovendo spesso comparire davanti ad altre persone e potrebbe inoltre compiere errori dannosi durante lo svolgimento delle sue mansioni. Grande attenzione viene riservata alla famiglia, giovane e in espansione, che si configura come un’unità armonicamente perfetta. ü L’età ideale per la costituzione della coppia è 16 per la donna e 28 per l’uomo ü La condizione della donna: col matrimonio passa dalla dipendenza del padre a quella del marito; i suoi diritti all’interno della famiglia sono limitati, viene trascurata la sua funzione materna e risulta totalmente esclusa dell’educazione dei figli e delle figlie. L’inferiorità della donna e la necessità della sua subordinazione è spiegata anche da caratteristiche fisiologiche ü Secondo l’autore il fine del matrimonio è la procreazione. Benedetto Cotrugli – Della mercatura et del mercante perfetto ü I figli devono obbedire e rispettare il padre ü Per quanto riguarda l’educazione dei figli, il mercante doveva preoccuparsi di riuscire ad accasare le femmine, la cui formazione sarebbe poi spettata al marito. I figli maschi invece erano avviati alla professione attraverso un tirocinio al di fuori dell’ambito familiare, mentre il padre doveva limitarsi ad insegnargli il valore del denaro e la fatica di guadagnarlo Benedetto Cotrugli – Della mercatura et del mercante perfetto Benedetto Cotrugli – Della mercatura et del mercante perfetto ü Il numero di dipendenti del mercante – inclusi giovani figli di altri mercanti, presumibilmente in corso di tirocinio – denotano la sua elevata condizione sociale. ü Il limite temporale per esercitare l’attività mercantile si ritiene coincida con il compimento del cinquantesimo anno d’età. Si vuole sottolineare il fatto che questo lavoro richiede un grande impegno e che il mercante, in qualità di uomo “universalissimo”, deve essere intellettualmente brillante, dotato di buona salute, ecc..