Scarica CULTURA E PARTECIPAZIONE - LE PROFESSIONI DELL’AUDIENCE e più Dispense in PDF di Marketing solo su Docsity! CULTURA E PARTECIPAZIONE - LE PROFESSIONI DELL’AUDIENCE di F. De Biase 900 – dibattito ruolo artista, intellettuale e fini dell’arte e della cultura ampio e articolato -> alcune conclusioni: - arte come uno strumento per veicolare contenuti e testimoniare un impegno politico-sociale - arte intesa come manifestazione dello spirito e della creatività dell’individuo - utilizzi strumentali dell’arte al fine di condizionare idee e comportamenti di fasce di popolazione Le analisi e le posizioni hanno riguardato diversi aspetti del ruolo + funzioni della cultura —> es effetti positivi nell’ambito educativo, del benessere, della prevenzione e dello sviluppo dei territori. Tanti se ne sono occupati, come Gramsci, Croce, Adorno, Bobbio, Bauman, Don Bosco, Don Milani.. Verranno analizzate con lo scopo di comprendere il contesto in cui sono nate alcune forme di partecipazione e come se sono sviluppate diverse figure professionali.
Metà anni 60 e 70 – nascono in Ita alcuni movimenti definiti contro-cultura o cultura alternativa che si esprimevano in una serie di sfide alle forme dominanti di potere politico e sociale. Le sfide miravano a portare nella società nuovi modi di pensare, nuovi soggetti politici e nuove forme di gestione e partecipazione politica. In ambito culturale vengono create e diffuse nuove forme e modalità di fare arte e cultura. In ambito teatrale, dello spettacolo, musica, arti visive si rompono gli argini consueti e si irrompe nella vita quotidiana. Diversi fattori in quegli anni portano a un’espansione dei consumi culturali tra i quali la crescita dei redditi + aumento della scolarizzazione (obbligo scolastico sino ai 14 anni) + nuovi soggetti politici quali i movimenti femminili, studenteschi e operai + inizio diverse battaglie riguardanti i diritti civili/decentramento amministrativo/autogestione… Nascono e si diffondono le radio libere fino a giungere. Si diffondono pratiche partecipative e usi interattivi di radio e tv. I cittadini vengono chiamati ad intervenire attraverso il telefono o con la presenza negli studi, modalità che poi sono divenute di ampio utilizzo.
In questi decenni i partiti svolgono un ruolo fondamentale nell’ambito dell’industria e delle attività culturali. In modo particolare la democrazia cristiana e il partito comunista -> linea di azione che aveva deciso di agire all’interno di quelle che erano le regole della società democratiche occidentali. In ambito culturale diede vita a giornali, biblioteche, centri popolari, circoli che costituivano delle vere e proprie reti di info, formazione e influenza politico-culturale. Un altro modo fu l’avvicinare gli intellettuali -> professionisti di vari ambiti: dalla scuola, al giornalismo…-> tutto avveniva all’insegna della critica ad alcuni valori borghesi quali il consumismo, l’individualismo e la massificazione. In ambito culturale furono coniati e lanciati temi e idee che caratterizzano anche il lavoro di molti artisti e operatori = cultura popolare + partecipazione + libera espressione + realismo + impegno artistico -> anni del recupero delle tradizioni popolari, del folklore, della memoria collettiva, delle vite e delle esperienze sociali e di gruppo. Si rivendicava la valorizzazione della cultura popolare/contadino/operaia, si richiedeva l’accesso da parte di fasce di popolazione più ampie all’istruzione, all’info, alla cultura. Si poteva portare direttamente la cultura alle masse andando nelle strade, nelle piazze, nelle aule,…proprio in quegli anni nacquero e furono rivisitate forme d’arte e di progettazione culturale, create appositamente per rispondere a queste finalità. Gli stessi cittadini dovevano divenire attori ed esprimere con gli strumenti culturali realtà e bisogni. 1975 – amministrazione di alcune importanti città passa alle forze di SX -> nascita degli assessorati alla cultura e di alcune tipiche hit della programmazione culturale. Es Punti Verdi torinesi ed Estati Romane. Le città venivano attrezzate per ospitare performance. 1976-1977 sono gli anni del terrorismo, delle brigate rosse, dell’assassinio di Moro -> anni di piombo. In molte città la cultura veniva chiamata a contrastare la pesantezza del clima sociale. Alcuni settori di DX e SX tacciarono tali exp di essere effimere e sprecare risorse. Esperienze antesignane delle iniziative che porteranno negli anni alla diffusione di fenomeni di riappropriazione degli spazi pubblici come le notti bianche. Sono anni di cambiamenti: 1977 emerge lo stile punk, 1980 Philips e Sony creano il compact disk e Sony immette sul mercato il walkman; 1977 la Rai da inizio alle trasmissioni a colori; 1979 nasce rai3. La diffusione massiccia della tv + presenza di altri media/mass media + reti private + crisi della politica Y80 cambiano completamente le modalità e i consumi culturali.
Pagina di 1 15 Si presentano sulla scena i privati -> nasce Canale5, successivamente Italia1 e Rete4. Nel 1986 viene lanciato il progetto denominato Giacimenti Culturali, voluto dall’allora ministro del Lavoro Gianni De Michelis, sono programmati interventi di catalogazione dei beni culturali e non solo. Si diffondono in quegli anni sondaggi, nasce nel 1986 l’Auditel, una società che compie indagini e ricerche sulle preferenze del pubblico. La pubblicità tv cresce enormemente. Anche i giornali in quegli anni creano le loro strategie di marketing, cominciano ad allegare ai quotidiani gadget + concorsi + giochi a premi. Fausto Colombo individua 2 costanti o atteggiamenti ricorrenti e stabili nell’operato dell’industria culturale italiana: - Pedagogizzante = consiste in uso strumentale dei media da parte di elites o istituzioni. I media vengono utilizzati come aule scolastiche in cui vengono veicolati principi, valori, contenuti propri delle classi dominanti. - Intrattenimento = è connessa maggiormente a esperienze spettacolari, melodrammatiche, cinematografiche e sviluppa tutte le forme di aggregazione e intrattenimento popolare. Tende meno a realizzare iniziative e programmi info e culturali + più attenta a gusti e consumi del pubblico. Anni ’80 – inizia il processo di globalizzazione che modificherà gusti e tendenze insieme alle modalità di produzione, fruizione, distribuzione dei prodotti culturali. Innovazioni in ambito tecno contribuiscono alle trasformazioni. 1981 in USA viene lanciata la rete MTV e inizia la produzione e la diffusione del videoclip. VHS e musicassette audio hanno enorme mercato e nelle case compaiono i primi computer.
Anni ’90 – gli anni della cultura postmoderna. Il panorama tv è molto variegato -> nascono sempre più programmi a target differenziati: bambini, donne, giovani... si sviluppa un’ampia contaminazione di generi. Prima metà anni 90 segna inizio Tangentopoli. 1993 siamo in piena crisi economica -> 52% degli italiani dichiara di non essere andata in vacanza mentre il settore che cresce è quello della spesa per la comunicazione (telefonia). Anche il computer si diffonde ampiamente. Si sviluppa e ha successo la cultura cyber che aveva iniziato a radicarsi in Italia negli Y80. In seguito alla crisi industriale molte città tentano di riconvertire il loro tessuto eco-sociale -> attraverso: - Costruzione e ristrutturazione immobili come ex fabbriche, officine, capannoni trasformati in centri culturali, biblioteche, parchi multimediali, teatri multisale cinematografiche, centri servizi e parchi tecnologici - Realizzazione piani ammodernamento e abbellimenti di intere aree - Restauro monumenti, siti e palazzi storici, incremento spazi per tempo libero e aggregazione - Ampliamento della partecipazione dei cittadini alla vita socio-culturale attraverso iniziative che possano ridurre alcuni fattori economico-sociali ostacolanti - Miglioramento qualità ed efficacia servizi sia attraverso loro esternalizzazione sia con introduzione pratiche management e marketing - Incremento presenza turistica nei diversi territori; si mettono in atto attività in grado di migliorare l’immagine e la visibilità nazionale e internazionale di città e di intere aree e di territori del paese - Sostegno e valorizzazione delle risorse dei territori con la creazione di piattaforme di azione integrata e coordinata tra diversi settori: turismo, beni culturali, spettacolo, gastronomia, tradizioni locali e con il recupero e la conservazione delle culture e delle tradizioni locali - Sostegno a crescita e radicamento di formazione artistiche - Incremento di eventi e manifestazioni culturali - Cooperazione e coordinamento degli interventi pubblico-privato Molte di queste azioni contribuirono = rilancio delle città + creazione di un ricco tessuto occupazione, migliorando la qualità di vita dei cittadini.
Anni 2000 – molti avvenimenti che trasformeranno assetto socio- economico di tutto il mondo. 2001 con tragedia torri gemelle prende avvio la questione del terrorismo. 2002 viene introdotto € come moneta unica e seguiranno misure per favorire circolazione delle persone e delle merci. 2004 nasce FB e un anno dopo compare YT, qualche anno dopo esce il primo iphone. Le innovazioni si succedono a ritmo incalzante, tecno e media si evolvono incessantemente, da un lato modificano modalità di consumo e fruizione culturale, dall’altro introducono e trasformano le modalità di relazione tra le persone. Un altro elemento di svolta è lo scoppio della crisi finanziaria mondiale tra 2007/2008 che anche nel nostro paese ha delle conseguenze pesanti: crisi tessuto produttivo, aumento disoccupazione, contrazione consumi. Si parla di crisi di modelli di sviluppo, cambio di politiche, crescita e decrescita. Per la 1°volta alcuni settori artistico culturali perdono significative percentuali di pubblico e si assiste a riduzioni significative delle risorse Pagina di 2 15 nazionale o solo città, regioni, singola struttura o addirittura singolo evento o stagione. Molte sono le caratteristiche dei consumatori che si possono analizzare: geografiche, psicologiche, socio-economiche e demografiche. Altre riguardano il prodotto o un tema specifico, es propensione al consumo o fruizione di particolari prodotti culturali. L’istituto ita statistiche, la società italiana autori ed editori…svolgono periodicamente indagini relative a spesa e consumi culturali in Italia -> analisi andamento di questo comparto.
SIAE pubblica annualmente un testo che riporta statistiche relative a settore dello spettacolo -> articolate per spesa + suddivisa per le varie tipologie di spettacolo e intrattenimento.
Vi sono molte analisi e ricerche relative ai consumi e alla fruizione culturale del nostro paese, ma spesso accade che operatori del settore non ne siano a conoscenza e non agiscano di conseguenza (dati e statistiche non vanno lette come verità assolute ma danno indicazioni sulle linee di tendenza, macro-comportamenti e movimenti generali -> non solo è importante quanti sono coloro che fruiscono ma anche cosa produce tale frequentazione e consumo nelle persone. - Manifesto della cultura accessibile a tutti = 2010 per iniziativa di Consulta per le persone in difficoltà di Torino e del Dipartimento educazione del castello di Rivoli è stato costituito un tavolo di confronto sul tema della cultura accessibile -> manifesto della cultura accessibile a tutti.
Indica diverse priorità: • conoscere, considerare e conciliare le differenti esigenze della pluralità delle persone: fruitore di luoghi + eventi culturali deve essere considerato nella sua accezione più ampia e completa al fine di un approccio inclusivo che tenga conto di specifiche esigenze particolari di tutte le persone (con attenzione particolare per chi presenta disabilità) • offrire un’esperienza culturale appagante per qualsiasi persona: luogo ed evento culturale devono poter garantire a tutti la possibilità di realizzare una visita e un’exp complete, appaganti e soddisfacenti, in condizioni di autonomia, comfort e sicurezza, comprendendo anche la partecipazione attiva all’evento • Propone metodologie e ambiti su cui porre particolare attenzione: da com a info, da luoghi a formazione -> viene sottolineata l’importanza di promuovere la formazione di operatori nei confronti dell’accessibilità alla cultura - Manifesto zero barriere di Matera (2004) = i partecipanti all’evento internazionale “Zero barriere, l’accessibilità conviene” hanno elaborato un doc che ribadisce l’importanza del favorire l’accesso e propone di: 1. creare spazio permanente e dinamico per recepire, valutare e comunicare nuove eccellente nel campo dell’accessibilità universale 2. istituire e consolidare una rete internazionale e interdisciplinare che possa diventare un punto di riferimento autorevole nei campi dell’applicazione + accessibilità universale 3. promuovere la cultura dell’accessibilità in tutte le sue sfumature anche attraverso istituzionalizzazione di un evento da tenersi a scadenza regolare a Matera per monitorare, verificare e misurare raggiungimento risultati e innovazioni realizzate nel periodo precedente 4. collaborare con la sede di Venezia del Consiglio d’Europa perché in Italia ed Europa si sviluppino pratiche e modelli innovativi di turismo culturale, partecipativo ed accessibile a tutti 5. sviluppare una formazione ad hoc per tutte le professionalità che operano nell’ambito della cultura e del turismo - OPEN bando compagnia San Paolo di Torino = OPEN, creata nel 2015 è una call aperta per iniziative che mirano ad ampliare e diversificare la domanda culturale attraverso sperimentazione di nuove forme di coinvolgimento attivo del pubblico. Molto significativi gli obiettivi dell’edizione 2016: favorire allargamento domanda culturale, dimostrare capacità intercettazione e coinvolgimento nuovi pubblici, favorire modalità partecipative nei processi di progettazione e produzione, favorire diffusione servizi e pratiche culturali su territorio, sfruttare il digitale, contribuire a definire nuove professionalità e nuove competenze, intercettare forme culturali emergenti o non convenzionali, produrre ricadute ed effetti durevoli su contesto di riferimento specificando l’impatto atteso, contribuire a introdurre nelle dinamiche di produzione elementi di sostenibilità, promuovere network ereti operative tra soggetti di natura eterogenea, garantire continuità nel tempo del progetto e rappresentare esemplarità che si propaga su modello replicabile. - Protocollo d’intesa Miur-Mibact = finalizzato a promozione ling della cultura del cinema + teatro nelle scuole. Es corsi di aggiornamento per doventi, concorsi, manifestazioni teatrali e cinematografiche, festival di teatro a scuola, giornate dedicate a promozione teatro e audiovisivo. Sono presenti importanti riconoscimenti riguardanti le funzioni che i ling artistici possono avere -> formazione + educazione.
Il MIUR considera le rassegne di teatro e cinema nelle scuole un elemento che contribuisce ad avvicinare al mondo artistico una fascia di pubblico che ha difficoltà di accesso al settore; riscontra nelle exp teatrali e sul cinema una ricchezza ed un innalzamento della qualità espressiva delle forme teatrali scolastiche, rese veicolo di un impegno etico e civile di cui gli studenti si fanno portatori e interpreti; individua nell’exp teatrale e di cinema scolastica un elemento che contribuisce alla formazione di cittadini culturalmente sensibili e Pagina di 5 15 stimola quindi una partecipazione attiva a forme di fruizione di spettacolo qualificati come la miglior partecipazione alla vita civile - FUS, fondo unico per lo spettacolo = istituito nel 86 è stato completamente rivisto con il Decreto ministeriale del 2014, che ha introdotto misure più attente a partecipazione e accesso a alla cultura -> obiettivo di promuovere l’accesso sostenendo progetti di rilevanza nazionale che mirino alla crescita di una domanda qualificata, ampia e differenziata + creare presupposti per riequilibrio territoriale di offerta e domanda.
Introdotto anche il sostegno a soggetti artistici selezionati per la durata di un triennio + meccanismi di premialità connessi alle quantità di spettatori che i soggetti artistici coinvolgono.
Il decreto si ferma su aspetti quantitativi inerenti alla presenza del pubblico, stagioni e iniziative artistiche (declinato unitamente alla dimensione qualitativa della fruizione) - Bonus cultura ai giovani = la legge Stabilità del 2016 lo introduce con la finalità di promuovere lo sviluppo della cultura e la conoscenza del patrimonio culturale a tutti i cittadini italiani o di altri paesi dell’EU residenti nel territorio nazionale, i quali compiuti i 18 anni è assegnata una carta elettronica con importo massimo di 500€ possono acquistare rappresentazioni teatrali e cinematografiche, libri, musei… LE PROFESSIONI CULTURALI DELL’AUDIENCE Dagli Y60 ad oggi nascono nuove figure di attori culturali -> con obiettivi, metodologie e pratiche in comune riconducibili alla promozione + sviluppo dell’accesso (animatore culturale, cultural planner, mediatore culturale, manager culturale e audience developer). Viene messo in evidenza come nel nostro paese le competenze, abilità e professioni necessarie alla programmazione e organizzazione culturale venissero lasciate al caso e all'estero individuale -> elemento non presente negli altri paesi europei. Le sfide da affrontare sono enucleati attraverso queste 4 parole chiave che caratterizzeranno molti dei dibattiti storici e politici del paese: ACCESSO, CONSUMI, PARTECIPAZIONE e OFFERTA. - ACCESSO = Y del dopoguerra si pone necessità di messa in atto di politiche tese a democratizzazione della cultura -> con l’obiettivo di rimuovere gli ostacoli che si frapponevano alla partecipazione alla vita culturale di alcune fasce di popolazione.
Vi è stata evoluzione rispetto alle problematiche associate alle barriere architettoniche e finanziarie.
Inoltre, si è prestata maggiore attenzione alle tipologie più immateriali: barriere sensoriali e cognitive, barriere culturali, attitudinali e tecnologiche, le percezioni dei non pubblici.
Secondo JEREMY RINKIN l’accesso sarebbe dovuto essere la chiave di volta di tutte le società del 21 sec, interessando beni, notizie, relazioni e reti, commercio online, transazioni, download, arte, radio, viaggi, editoria, politiche (no acquisto dei prodotti, ma fruizione)… Le divisioni sociali non sarebbero più state solo tra chi possiede e chi no ma tra chi è connesso e chi non lo è.
Sarebbero diventato sempre più determinanti i Gatekeeper -> controllano + stabiliscono le regole e le condizioni per l’accesso.
Rete, tecnologie e media = strumenti in grado di produrre processi di intelligenza collettiva + partecipazione + democrazia diretta.
L’attenzione all’accesso e partecipazione in ambito culturale hanno ricevuto un’attenzione particolare anche da parte della commissione E -> programma Creative Europe ha obiettivo sostenere lo sviluppo del pubblico come strumento per stimolare l’interesse nei confronti delle opere culturali e creative europee + patrimonio culturale tangibile e intangibile.
Scopo degli interventi di sviluppo pubblico = aiutare artisti e operatori culturali a raggiungere più pubblico possibile + aiutare organizzazioni culturali ad adeguarsi a necessità di rapportarsi con pubblico in maniera nuova e innovativa. - CONSUMI = ci interessano per 2 aspetti: politiche adottate nel nostro paese per incrementare i consumi culturali e trasformazioni delle modalità di fruizione dei prodotti e delle iniziative culturali.
Dopo 2°gm -> ripresa economica + ampliamento scolarizzazione + nascita e sviluppo di nuovi media e tecnologie -> incremento consumi culturali: politiche per allargare a più fasce di popolazione l’accesso ad attività culturali.
Nascono molte attività ancora oggi presenti: centri culturali, musei, biblioteche...
In tempi recenti le modalità di consumo si sono modificate + assunto importanza strategica -> società dei consumi.
Il consumare viene coinvolto in tutte le fasi: da progettazione a processualizzazione.
Si ricorre al lavoro del consumatore: si richiede ad esso di seguire + eseguire tutto il processo per l’ottenimento del prodotto -> logica di risparmio di cui beneficerebbe sia l’azienda + consumatore.
Bauman denuncia la trasformazione della cultura attuale sostenendo che si presenta come magazzino di beni concepiti per il consumo, tutti in competizione per accaparrarsi l’attenzione dei potenziali clienti.
Creare relazioni, fidelizzare i clienti, far vivere esperienze multisensoriali, utilizzare connessioni reali e virtuali, far partecipare il cliente sono le Pagina di 6 15 caratteristiche recenti del marketing, che ha assunto variegate sfaccettature e denominazioni: marketing relazionale, esperienziale, virale, buzz marketing, guerriglia, tribale. - PARTECIPAZIONE = vi sono stati anni e periodi in cui l’obiettivo di favorire la partecipazioni dei cittadini alla vita sociale e culturale è stata una delle priorità di movimenti e partiti politici. Tornato in auge -> per l’elaborazione di piattaforme e legislazioni.
Realizzato eventi e iniziative culturali, progetti architettonici e urbanistici insieme alle comunità di cittadini, con l’intento di rendere questi ultimi protagonisti. Sono stati realizzati interventi di riqualificazione e rigenerazione dei territori urbani in aree periferiche attraverso le arti. Partecipazione, protagonismo, aggregazione, condivisione ed empowerment sono le parole usate per esprimere la necessità e l’obiettivo di coinvolgere nei processi decisionali, informativi e di comunicazione i cittadini. - CREATIVITÀ = l’importanza di essa in tutti i settori della nostra società. Stimolare la creatività + libera espressione sono state le finalità di alcuni movimenti artistici + operatori culturali. Alla base vi è la tesi in base alla quale educazione e sviluppo delle capacità creative possano migliorare il benessere degli individui e della società. È stato dimostrato come il fruire di attività culturali unitamente + exp artistica vissuta direttamente producano effetti P su salute psico-fisica delle persone Intermediari, Creativi E Attori Culturali Nelle professioni dell’audience possiamo distinguere tre tipologie principali: - Intermediari Culturali - Creativi - Attori Culturali -> • Animatore Culturale • Cultural Planner • Mediatore Culturale • Manager Culturale • Audience Developer Intermediari Culturali Bourdieu = uno dei primi che parla di intermediari culturali -> annovera tra essi animatori culturali, istruttori, registi e presentatori tv e giornalisti definendoli come professionisti che si sono inventati un mestiere sul campo e che agiscono come cinghie di trasmissione di gusti, valori, comportamenti appartenenti a specifiche classi.
Essere intermediari della cultura significa occupare una posizione di mezzo -> in mezzo alle classi sociali.
Gli usi successivi della nozione hanno evidenziato soprattutto il ruolo di gatekeeping tra produzione e consumo + funzione di esperti simbolici degli intermediari culturali, capaci di influenzare i processi di produzione culturale + pratiche di consumo culturale in particolare grazie alla loro natura di consumatori ideali.
Questi gatekeepers, siano essi istituzioni, aziende o individui determinano regole e condizioni per l’accesso + decidendo chi e come può prendere parte + prendono decisioni che riguardano musica da trasmettere, film da programmare, libri da leggere, oggetti da comprare… Un altro importante filone di analisi = riguardante ciò che sta accadendo o potrebbe accadere a un insieme di figure professionali a causa della diffusione della rete + new tecno -> media + rete mettono tutto alla portata di tutti facendo scomparire la necessità di processi di intermediazione: se posso fare da solo ogni mediazione diventa abusiva e prepotente.
Sembrerebbe quindi inutile il lavoro di conoscenza, validazione, contestualizzazione, verifica, selezione, approfondimento e organizzazione di figure professionali: giornalisti, critici, bibliotecari...
Attraverso la rete accedo alla produzione artistica in modo autonomo, immediato e diretto -> trasformazioni importanti + in grado di stravolgere anche i sistemi socio-culturali portando a superare un atteggiamento -> i cosiddetti esperti vedevano il cittadino/consumatore culturale come un novizio da formare. Secondo l'autore questa ipotesi non è corretta. La rete è controllata, diretta, vi sono professionisti, aziende, equipe che costantemente selezionano e monitorano le informazioni, le azioni e i flussi di quanto vi accade e selezionano e immettono precisi contenuti.
Gli esperti operano quotidianamente nell’info, nella produzione, nella ricerca, possono stimolare l’orientamento e il senso critico senza creare relazioni di dipendenza passiva e disequilibrata.
Possono proporre pluralità e alternative, fornire strumenti di analisi e interpretazione, senza che si configuri come status di verità. I Creativi Appartenenti ad ambiti e discipline varie hanno voluto declinare il loro lavoro strettamente in connessione e in dialogo con cittadini e pubblico. sono architetti, musicisti, scrittori, designer, registi, ecc. Realizzano le loro opere attraverso una particolare relazione con le comunità territoriali + mediante processi di co-progettazione, condivisione e co-creazione.
Nella storia delle arti visive e performatiche sono presenti movimenti e singoli artisti che hanno imperniato le loro pratiche e produzione culturale sulla ricerca di un rapporto attivo e partecipe con le comunità/pubblici. Si parla di creatività anche per quanto concerne tutta la società Gli Attori Culturali Pagina di 7 15 È una visione della cultura che supera ampiamente alcune catalogazioni e ripartizioni settoriali —> scopo in che modo le risorse culturali possono contribuire allo sviluppo integrato del territorio. Ponendo le ris culturali al centro del policy making si possono stabilire relazioni biunivoche fra queste risorse e qualsiasi tipo di politica pubblica, in campo che spaziano dallo sviluppo eco alle politiche dell’alloggio, della salute, dell’istruzione, dei servizi sociali, del turismo e dell’urbanistica. Dibattito politiche culturali non privo scontri e conflitti: viene evidenziata esigenza di valorizzare risorse territorio per intercettare il turismo + prioritario sostenere produzione culturale locale, accesso e vivibilità di tutte aree città. A causa della competizione tra territori per attirare le risorse, le città sono costrette a mettersi in scena -> riqualificati centri storici, spesso concentrandovi sia centri che istituzioni culturali, sia maggior parte iniziative culturali. Tali processi porteranno a un tipologia di fruizione contrapposta nelle funzioni tra centro e periferia: tempo libero/dormitorio, divertimento/lavoro.
La contrapposizione di funzioni, abbandono aree di città, disagio sociale, aberrazioni architettonico urbanistiche diventano temi centrali + ricorrente contrapposizione tra sostenitori politiche e strategie culturali basate su eventi e coloro che ritengono prioritario destinare risorse finanziarie a servizi culturali come biblioteche, musei, teatri, centri culturali (contrapposizione artificiosa e sterile).
Politici e operatori culturali utilizzano la cultura per migliorare l'immagine della città, favorire lo sviluppo del turismo… Questa concezione di pianificazione culturale richiede la creazione di una figura professionale complessa, in grado di interagire dialogare con i professionisti di svariati ambiti. C’è bisogno di una formazione professionale più ampia e diversificata che comprenda eco urbana e regionale, storica sociologia, politica, geografia e pianificazione, così come la conoscenza delle istituzioni delle comunità europee e delle politiche culturali urbane nei diversi paesi europei.
CHI È IL CULTURAL PLANNER? Deve mettere in connessione ambiente, cultura, urbanistica, sport, tradizioni, economia e natura -> favorendo una creatività diffusa, promuovendo lo sviluppo del territorio, il senso di comunità e benessere. Deve far interagire pubblico e privati, individuare risorse umane e finanziarie. Le funzioni proprie di questa figura sono da riferire a caratteristiche dei processi di produzione culturale. Mediatore Culturale ‘80/’90 si incrementano notevolmente i flussi migratori verso nostro paese. Come questo fenomeno sia progredito a dimensione assunte è sotto nostri occhi. Parallelamente accadono in E altri importanti fatti sociali ed eco che hanno come conseguenza anche il rafforzamento + nascita di new e vecchie identità, movimenti nazionalisti rivendicazioni etniche e parallelamente il rafforzamento di movimenti e posizioni xenofobi e intolleranti. Riemergono le appartenenze religiose e stili di vita annessi. Tutto ciò insieme a crisi economiche, avvento nuove tecnologie, nuovi processi finanziari e globalizzazione portano lingue, culture, tradizioni, religioni a convivere negli stessi territori in modo più ampio e diffuso. Nasce l’esigenza di una mediazione culturale —> necessario favorire conoscenza differenti culture, loro convivenze e dialogo.
In Ita nascono agenzie e associazioni con tali finalità -> questi operatori lavorano in scuole, commissariati, questure, ospedali, anagrafi. 1998 = LEGGE 40 -> parla di mediatori culturali + interculturali. Regione Piemonte definisce lo standard per queste figure professionali La mediazione culturale è necessaria per - Facilitare la comunicazione tra persone e minoranze culturali e istituzioni, permettendo reciproca comprensione dei codici culturali - Sostenere condizioni di pari accesso e diritti per minoranze etniche - Favorire lo scambio e trasformazioni pratiche e costumi - Sostenere inserimento e i processi d’integrazione della popolazione immigrata Il mediatore culturale è un intermediario, catalizzatore della com e relazione tra migranti e attori sociali, operatori sociali.
Competenze richieste variano anche in base a servizi: • Ottima conoscenza lingua origine orale e scritta • Buona conoscenza lingua italiana con estensione a padronanza linguaggio tecnico settore a cui si riferisce • Padronanza tecniche interpretariato • Saper tradurre e compilare documenti e testi informativi • Capacità ascolto e comunicazione • Competenze relazioni e di accoglienza, decodifica dei bisogni • Padronanza tecniche comunicazione interculturale • Capacità decodifica codici culturali • Capacità decentramento • Capacità lavoro di squadra • Conoscenza organizzazione servizi: funzionamento, obiettivi, finalità, risorse vincoli, regolamenti e normative riferimento • Conoscenza diritti, doveri, sanzioni nelle aree di intervento • Conoscenza norme e legislazione in materia immigrazione • Conoscenza aggiornata gruppi diverse culture popolazioni paese d’origine • Conoscenza diversi canali migratori Pagina di 10 15 • Conoscenza diversi percorsi acculturazione • Conoscenza reti relazioni delle condizioni di vita delle persone immigrate • Conoscenza rete servizi: ruoli e funzioni operatori • Conoscenza iter e percorsi burocratici • Capacità relazionarsi a operatori settore • Capacità esporre bisogni e situazioni • Conoscenza pratiche e costumi italiani settore di intervento come abitudini pediatriche • Capacità analisi bisogni popolazione immigrata che afferisce ai servizi • Conoscenza risorse e vincoli servizi • Capacità di individuare modalità di risposte più vicine a popolazione e quindi più efficaci • Capacità lavorare in squadra Molto è cambiato Y90 (basta pensare alle dim del fenomeno migratorio) -> tema mediazione culturale ancor più centrale nei paesi in cui le comunità di migranti sono tante e numerose. In questi anni si è cercato di approfondire e sperimentare ruolo che cultura può svolgere nel contrastare esclusione sociale e favorire cittadinanza attiva. Culture che vivono da anni nelle nostre città sono da interpretare, tradurre e mettere in relazione e da trasformare in patrimonio per lo sviluppo eco e culturale della società. Le città che accolgono la sfida sono quelle in grado di accogliere talenti, sviluppare tecnologie, essere tolleranti nell’eccezione e promuovere differenze e diritti di genere -> territori che generano climi creativi attivano innovazione, producono risorse. Musei = utilizzati come zone di contatto tra culture, luoghi di narrazione di storie, usi, costumi, culture antiche e contemporanee in un dialogo continuo con comunità e paesi. Manager Culturale L'attenzione allo sviluppo dei pubblici può diventare una prassi solida ed efficace solo se inserita in tutte le fasi di elaborazione del progetto culturale. Spesso s’ipotizzano azioni nei confronti del pubblico solo al fine della progettazione degli interventi, ad es nella fase del mktg con cui spesso viene confuso e identificato l’audience development. Il marketing, le strategie informative e pubblicitarie sono fasi importanti per una progettazione efficace -> ma le decisioni relative a co-progettazione e alla condivisione di percorsi artistico-culturali, a individuazione pubblici, strategie da adottare nei confronti dei destinatari sono elementi imprescindibili -> no sufficienti abbonamenti, inserizioni pubblicitarie, qualche pagina FB.
Il settore artistico-culturale deve comprendere che la relazione fondamentale è quella con il pubblico. Y70 - USA s’inizia a discutere sull’importanza di affrontare le iniziative culturali in modo imprenditoriale. Permangono posizioni critiche, il management viene visto come qualcosa di estraneo alla cultura, come un possibile fattore mercificazione —> processi di varia natura hanno portato all’introduzione di strumenti del management in ambito culturale. Figura che deve conoscere e muoversi tra 2 logiche: artistica-culturale e imprenditoriale —> la capacità di gestire e pianificare le risorse umane e finanziarie, attuare strategie promozione, possesso abilità cognitive, sociali, relazionali sono tra le competenze richieste ad un buon manager. Tra queste alcune sono diventate maggiormente strategiche e necessarie come la ricerca di risorse finanziarie, strategie verso pubblici, relazioni e lavoro in rete, capacità di agire in mercati locali e internazionali, utilizzo efficace di media e tecnologie. Si è diffusa oggi una maggiore attenzione a tutti gli elementi propri di una buona gestione e conduzione di progetti e organizzazioni culturali -> il management ha dovuto scontare una certa diffidenza, ma ha vissuto anche una fase di mitizzazione nella quale gli venivano attribuiti poteri infiniti e illimitati.
Formazione al management culturale (questione ampiamente discussa) = immensa galassia di master —> assenza di un impianto formativo comune tra i diversi master. Pur ritenendo la diversità formativa un valore aggiunto sarebbe necessario attivare un confronto tra tutti gli istituti pubblici e privati per tentare di trovare alcuni percorsi comuni in grado di rispondere a esigenze e sfide odierne. Audience Developer Colui che si occupa dello sviluppo dei pubblici esistenti e potenziali. Figura di cui solo di recentemente si discute in Italia -> dovrebbe occuparsi sia dell’incremento della partecipazione sia della qualità dell’exp culturale, includendo quindi nelle sue attività metodologie e strumenti di mktg, progettazione ed educazione. 3 obiettivi che dovrebbero caratterizzare il lavoro delle organizzazioni culturali = interventi e azioni che incrementino quantitativamente il n° di persone che fruiscono di attività e prodotti culturali, intercettino new pubblici, realizzino vera exp culturale. - Ampliamento pubblico - Diversificazione pubblico - Miglioramento della relazione Audience developer si va delineando come figura crocevia tra più professioni ed exp, da marketing ad animazione, da project manager a mediatore. La commissione E ha finanziato un progetto denominato ADESTE -> progetto per individuare competenze e skill necessari per diventare Pagina di 11 15 audience devoleper. I professionisti hanno formazioni molto diverse e svolgono ruoli e funzioni in campi variegati. Gli intervistati tendono a sottolineare competenze di natura trasversale e in modo particolare - Social analysis, metodologia della ricerca, strategie e strumenti di mktg, strategie e strumenti di comunicazione sono le competenze di base raccomandate per una pratica professionale - Leadership, capacità relazionali e negoziazione, team working caratteristiche trasversali più importanti. Mentre conoscenze e competenze tecniche dure facilmente affidabili a diversi profili professionali esistenti la capacità di visione strategica e di leadership necessaria sono distintive del lavoro dell’audience developer. - Conoscenza delle dinamiche organizzative e dell’ambito culturale in cui si opera, solide competenze di project management. Avere approccio focalizzato su pubblico comporta buona conoscenza ambito culturale e contesto sociale e forte capacità di lettura delle dinamiche ricorrenti - Psicologia, pedagogia, tecniche partecipative devono essere conoscenze - Creatività, empatia, flessibilità, pensiero laterale, assunzione di rischi, attitudini personali ritenute cruciali se si vogliono innestare logiche organizzative e strategiche di cambiamento L’audience developer deve avere un approccio strutturale sistemico al tema dei pubblici, cercando di mettere in atto strategie sia di tipo qualitativo che quantitativo. Oggi abbiamo bisogno di azioni in entrambe le direzioni. Tali azioni devono essere ideate in relazione alle caratteristiche dell’organizzazione culturale del suo pubblico esistente e del possibile pubblico/non pubblico potenziale intercettabile. Fasi di lavoro di un’organizzazione = - REACH = fase iniziale e propedeutica costituita da un’insieme di azioni volete a intercettare, raggiungere, far conoscere, convincere, avvicinare e attratte i pubblici attuali e quelli potenziali. Sono attività e strategie di natura principalmente comunicativa e promozionale che possono riguardare anche la progettazione d’iniziative, eventi e sperimentazione. - Dopo si entra in fase ENGAGE: si deve realizzare contesto significativo di fruizione, interazione, partecipazione ed exp che consenta di ottenere risultati in termini di conoscenza, soddisfazione, auto-realizzazione, coinvolgimento, adesione, supporto concreto istituzione o specifico progetto. In una prospettiva audience development gli enti devono agire al fine di: - Individuare strategie per favorire strutturalmente e permanentemente accesso in termini quantitativi e qualitativi cultura. Strategie improntate ad una maggior partecipazione alla vita culturale della comunità, superando vecchi schemi contrapposizioni tipo consumo/fruizione, cultura alta/bassa. - Elaborare progetti che comprendano piani di audience development e introdurre criteri di analisi e parametri di valutazione degli impatti/risultati - Individuare e attrarre nuovi potenziali pubblici - Rendere più accessibili gli spazi culturali affinché siano vissuti come luogo di incontro, educazione, divertimento - Creare relazioni e modalità differenti di approccio alle opere d’arte e a tutto il nostro patrimonio - Utilizzare adeguatamente le tecno oggi esistenti - Elaborare strategie informative e comunicazionali meno autoreferenziali perché rivolte al solito pubblico - Lavorare sulla diversificazione delle proposte artistiche, degli abbonamenti, degli orari e dei tempi - Aggiornare e formare professionisti sensibili e attenti ai bisogni, alle domande e alle aspettative dei diversi pubblici e in grado di elaborare percorsi che promuovano e migliorino la qualità dell’esperienza di fuizione del patrimonio e delle iniziative artistico culturali - Introdurre da parte enti finanziatori criteri e indicatori che misurino e valutino iniziative in termini di costi ed efficacia che i soggetti finanziati mettono in atto per sostenere e incrementare pubblico - Intervenire in modo concertato per affrontare fattori che si frappongono alla partecipazione e ai costumi - Promuovere e diffondere strumenti capaci di venire in contro alle esigenze del pubblico come card, prenotazioni online, carte dei servizi…. - Agire con logiche di riequilibrio territoriale dell’offerta. LE PROFESSIONI DELL’AUDIENCE Professioni culturali = 20Yfa si era sostenuto che se sorrette da adeguati strumenti, avrebbero potuto contribuire in modo significativo alla crescita e allo sviluppo della comunità.
Alcuni Ydopo a seguito di fenomeni come la post-industrializzazione, diffusione tecnologie e incremento flussi migratori si era ipotizzato come sfida più grande la coniugazione di High tech e High touch -> massimo della tecnologia da un lato e il massimo bisogno del contatto fisico dall’altra. Molte figure professionali si erano sviluppate all’interno di un crogiolo di esigenze, sensibilità e conflitti di natura socio-economica. Pagina di 12 15