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De Bello Gallico di Cesare, Schemi e mappe concettuali di Latino

Descrizione opera letteratura italaina, autore, riassunto libri

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2019/2020

Caricato il 30/12/2022

Annamaria-Rizzo
Annamaria-Rizzo 🇮🇹

4

(2)

10 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica De Bello Gallico di Cesare e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Latino solo su Docsity! De bello gallico Il De bello gallico di Gaio Giulio Cesare si compone di sette libri e narra la campagna intrapresa da Cesare in Gallia dal 58 al 52 a.C. Un ottavo libro, in cui si racconta la fine delle vicende, fu aggiunto da Aulo Irzio, luogotenente di Cesare in Gallia. Il De bello gallico ha una struttura annalistica: a ogni anno è cioè dedicato un libro. Il De bello gallico viene pubblicato nel 51 a.C, l’anno successivo alla fine della campagna in Gallia. Una data di pubblicazione strategica per un’opera con un chiaro fine propagandistico. Cesare narrava infatti ai Romani le avventure di cui era stato protagonista proprio quando si apprestava a chiedere la prorogatio del suo proconsolato, in via del tutto straordinaria, per poter arrivare alle elezioni consolari del 49 a.C ancora con il privilegio dell’immunità. Allo scopo di garantire obiettività e di accrescere la veridicità dei fatti narrati, Cesare ricorre alla terza persona e allo stile descrittivo, piano e semplice.l De bello gallico nasce dai diari di campo di Cesare, da questi dettati ai suoi segretari, o dai resoconti che gli giungevano dai propri legati impegnati in operazioni belliche sul territorio. C’è chi ha pensato che Cesare stesso, nei momenti di quiete tra un conflitto e un’operazione diplomatica, abbia trovato il tempo di scrivere i particolari di quella spedizione. Nel De bello gallico emerge una certa curiosità per i popoli barbari, quel fascino dell’esotico con il quale Cesare cerca di catturare il lettore: i barbari appaiono alti, possenti, coraggiosi, pronti all’ira e passionali, cialtroni e ricoperti d’oro; allo stesso tempo, Cesare descrive i tratti peculiari e originali delle singole tribù, sottraendosi all’archetipo generico del barbaro. Anche le descrizioni geografiche nel De bello gallico sono dettagliate, probabilmente allo scopo di fornire ai mercanti preziose informazioni per i loro commerci; ma Cesare è anche spinto dalla convinzione che sia necessario conoscere una terra per considerarla un proprio possedimento  Il libro I tratta delle guerra contro gli Elvezi che, spinti dal loro capo Orgetorige, tentano di entrare in Gallia, minacciando la provincia romana e offrendo in tal modo a Cesare il pretesto per l’intervento militare. Nello stesso anno, Cesare fronteggia anche un gruppo di Germani che, chiamati dagli Arverni e dai Sèquani contro gli Edui, hanno passato il Reno guidati dallo svevo Ariovisto (58 a.C.).  Nel libro II sono raccontate le campagne contro i Nervi, popolo della Gallia Belgica, e i loro alleati (57 a.C.).  Nel libro III quelle contro le popolazioni della costa atlantica (56 a.C.).  Il libro IV tratta le imprese militari compiute in seguito a nuove infiltrazioni di popoli germani, gli Usìpeti e i Tèncteri, che avevano oltrepassato il Reno. Combattendo contro di loro, Cesare si spinge in una regione germanica, la Sicambria, e la devasta. Nello stesso anno compie la prima spedizione contro i Britanni, accusati di fornire appoggio ai Galli ribelli (55 a.C.).  Nel libro V è narrata la seconda spedizione in Britannia, dove Cesare combatte vittoriosamente contro Cassivellauno; sono quindi descritte le operazioni in Gallia contro gli Eburoni e i Trèviri (54 a.C.).  Il libro VI tratta di una nuova rivolta contro i Romani; i Trèviri alleati con i Nervi, i Sènoni, i Càrnuti, i Menapii e i Germani, muovono contro Cesare, che li sconfigge e penetra in territorio germanico, battendo anche gli Svevi (53 a.C.).  Il libro VII è dedicato alla grande rivolta di tutte le popolazioni galliche capeggiate dal re degli Arverni, Vercingetorìge. Dopo molte battaglie e massacri, Cesare assedia Alesia; la espugna, facendo prigioniero Vercingentorige che vi si era rifugiato (52 a.C.).